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Visualizza Versione Completa : Sant'Ambrogio: auguri a tutti i milanesi!



UgoDePayens
07-12-07, 17:20
2007-12-07 12:20
S.AMBROGIO: MILANO FRA SCALA, NAPOLITANO E DALAI LAMA
MILANO - E' un Sant'Ambrogio speciale quello di oggi a Milano. Accanto ai riti tradizionali della festa patronale del capoluogo lombardo - come la Prima della Scala, la consegna delle benemerenze civiche, più note come Ambrogini d'oro, la fiera degli 'Oh bej Oh bej' - ci sono infatti eventi particolari: si concluce la visita di tre giorni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mentre prosegue quella del Dalai Lama.

Napolitano chiuderà la sua permanenza milanese presenziando alla Prima scaligera con il 'Tristano e Isotta' di Wagner diretto da Barenboim. E' l'evento del 7 dicembre, solito pubblico d'eccezione, quest'anno nel segno dell'internazionalità (con quello italiano saranno cinque i capi di Stato presenti) perché è un appuntamento importante sulla strada dell'assegnazione dell'Expo 2015.

Il Dalai Lama, invece, ha cominciato la sua terza giornata milanese con la visita ufficiale al governatore Formigoni e la proseguirà con appuntamenti di carattere strettamente religioso al Palasharp: meditazione e preghiera in vista degli insegnamenti di domenica. Altro appuntamento tradizionale è la consegna degli Ambrogini, la cui assegnazione, quest'anno, non è stata accompagnata dalle polemiche di altre occasioni.

Fra i premiati mons.Ravasi, Antonio Ricci, Valerio Onida, Caterina Caselli. Tutt'intorno, la Milano in movimento per lo shopping prenatalizio, con fiere e negozi aperti. Compresi quelli in Galleria Vittorio Emanuele: raggiunta un'intesa con i rappresentanti del Salotto di Milano (la protesta riguardava una delibera sull'incedibilità della licenza), è stata scongiurata la serrata di Sant'Ambrogio. Ma per decine di migliaia di milanesi quello di oggi è solo il primo dei tre giorni del 'ponte' lungo, da sfruttare al mare o in montagna, come dimostrava anche questa mattina il traffico in uscita dalla città.

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UgoDePayens
07-12-07, 17:21
Chi era Sant'Ambrogio

Sant' Ambrogio Vescovo e dottore della Chiesa

7 dicembre (e 4 aprile)

Treviri, Germania, c. 340 - Milano, 4 aprile 397

Di famiglia romana cristiana, governatore delle province del nord Italia, fu acclamato vescovo di Milano il 7 dicembre 374. Rappresenta la figura ideale del vescovo, pastore, liturgo e mistagogo. Le sue opere liturgiche, i commentari sulle Scritture, i trattati ascetico-morali restano memorabili documenti del magistero e dell'arte di governo. Guida riconosciuta nella Chiesa occidentale, in cui trasfonde anche la ricchezza della tradizione orientale, estese il suo influsso in tutto il mondo latino. In epoca di grandi traformazioni culturali e sociali, la sua figura si impose come simbolo di libertà e di pacificazione. Diede particolare risalto pastorale ai valori della verginità e del martirio. Autore di celebri testi liturgici, è considerato il padre della liturgia ambrosiana. (Mess. Rom.)

Patronato: Apicoltori, Vescovi, Lombardia, Milano e Vigevano


Etimologia: Ambrogio = immortale, dal greco


Emblema: Api, Bastone pastorale, Gabbiano

Martirologio Romano: Memoria di sant’Ambrogio, vescovo di Milano e dottore della Chiesa, che si addormentò nel Signore il 4 aprile, ma è venerato in particolare in questo giorno, nel quale ricevette, ancora catecumeno, l’episcopato di questa celebre sede, mentre era prefetto della città. Vero pastore e maestro dei fedeli, fu pieno di carità verso tutti, difese strenuamente la libertà della Chiesa e la retta dottrina della fede contro l’arianesimo e istruì nella devozione il popolo con commentari e inni per il canto.
(4 aprile: A Milano, deposizione di sant’Ambrogio, vescovo, che, nel giorno del Sabato Santo andò incontro a Cristo vincitore della morte. La sua memoria si celebra il 7 dicembre nel giorno della sua ordinazione).



La memoria di Sant'Ambrogio è obbligatoria per tutta la Chiesa, secondo il nuovo Calendario, ed è particolarmente solenne a Milano, che in questo giorno onora il suo grande Vescovo e amatissimo Patrono.
Ambrogio non era nato a Milano, ma a Treviri, nella Gallia, verso il 339. Era figlio di un funzionario romano in servizio al di là delle Alpi, e dopo la morte del padre la famiglia rientrò a Roma. Ambrogio studiò diritto e retorica, e intraprese la carriera giuridica.
Si trovava a Milano, quando il Vescovo morì, e da buon funzionario imperiale, cercò che fossero evitati quei disordini spesso provocati dalle tumultuose elezioni ecclesiastiche. Parlò con senno e fermezza nelle adunanze dei fedeli, perché tutto fosse fatto secondo coscienza e nel rispetto della libertà. Fu in seguito a questi suoi giudiziosi discorsi che dall'assemblea si alzò un grido: " Ambrogio Vescovo! ".
Ambrogio, che si trovava in quell'assemblea come funzionario imperiale, non era neppure battezzato, essendo soltanto catecumeno. Sorpreso e anche spaventato, proclamò dunque la sua indegnità; si professò peccatore, tentò perfino di fuggire. Tutto fu inutile.
Ricevette così il Battesimo, e, subito dopo, la consacrazione episcopale. " Tolto dai tribunali e dall'amministrazione pubblica - dirà il nuovo Vescovo - per passare all'episcopato, ho dovuto cominciare a insegnare quello che non avevo mai imparato ". Si diede perciò alla lettura dei Libri sacri, poi studiò i Padri della Chiesa e i Dottori, tra i quali sarebbe stato incluso anche lui, insieme con un giovane retore che, dopo dieci anni, egli stesso avrebbe battezzato: Agostino da Tagaste. L'opera di Ambrogio fu così vasta, profonda e importante, che difficilmente può essere riassunta. Basti dire che fu considerato quasi un secondo Papa, in un'epoca nella quale certo non mancarono alla Chiesa grandi figure di Vescovi.
Ma Sant'Ambrogio appariva più alto di tutti per la sua opera apostolica, benché fosse piccolo e delicato nel fisico quant'era grande nello spirito.
Egli, che veniva dalla carriera dei dignitari imperiali, sostenne dinanzi all'Imperatore, non solo i diritti della Chiesa, ma l'autorità dei suoi pastori. " Sono i Vescovi che devono giudicare i laici, e non il contrario " diceva, e tra i laici metteva, per primo, l'imperatore.
Un'altra massima dell'ex funzionario imperiale era questa: " L'Imperatore è nella Chiesa, non al disopra della Chiesa ". E le contingenze portarono Sant'Ambrogio ad applicare tale massima nei riguardi del grande e intollerante Imperatore Teodosio.
Quando Teodosio, in seguito all'uccisione del comandante del presidio di Tessalonica, fece trucidare - almeno così si disse - 7000 abitanti innocenti, il Vescovo non solo gli rimproverò il massacro, ma gl'impose una pubblica penitenza. Teodosio cercò di resistere. Infine cedé. Nuovo David, fece penitenza dall'ottobre al Natale.
L'iconografia ambrosiana si è compiaciuta di rappresentare Sant'Ambrogio che scaccia dalla soglia della cattedrale l'Imperatore pubblico peccatore: in realtà l'azione del Vescovo si svolse tramite lettere e intermediari, ma il gesto resta ugualmente significativo, per indicare che né corona né scettro esonerano l'uomo dalla legge morale, uguale per tutti, e di cui sono giudici autorevoli soltanto i ministri di Dio e i pastori di anime.



Fonte:
Archivio Parrocchia



http://www.santiebeati.it/dettaglio/25500

ugolupo
11-12-07, 10:00
Duecento bancarelle regolari e quattrocento abusivi che si sono contesi a bastonate lo spazio libero.
Colpa del sindaco?

No, il questore ha ordinato di soprassedere per evitare problemi di ordine pubblico.

Quattrocento abusivi mettono in ginocchio Milano tra l'indifferenza generale.

E cosa ne sarà di quei milanesi che acquisteranno in buonafede merci contraffatte?

Verranno sanzionati, o la "legge" si rifarà appioppando pesanti multe per divieto di sosta?!

UgoDePayens
12-12-07, 12:08
E' effettivamente uno scandalo, quello che tu ricordi.
E sinceramente speravo che la Moratti quantomeno protestasse più energicamente.... negli anni scorsi Albertini qualcosa aveva tentato. Risultati scarsi ma buona volontà lodevole.