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Zarco
11-01-08, 03:02
Aereo da caccia" o "Aereo da attacco"?

Spesso si utilizzano indistintamente i termini "Aereo caccia" e "Aereo da attacco", senza considerarne troppo l'appropriatezza. Per onestà scientifica vogliamo fare un po' di chiarezza a riguardo.

Il caccia o aereo da caccia (che in inglese traduciamo con "Fighter") è un tipo di velivolo il cui ruolo è quello di interdire lo spazio aereo ad altri aeromobili, sebbene lo scopo primario per cui fu progettato era quello della distruzione in volo degli aerei nemici, specialmente dei bombardieri, o aerei da attacco (che invece in inglese traduciamo con "Attacker"). A differenza dei caccia, questo aereo militare fu ideato per attaccare obiettivi terrestri o navali portati a bassissima quota con l'utilizzo prevalente di cannoncino (tipo Vulcan) oppure di missili o razzi aria-terra.

Il caccia nacque durante la prima guerra mondiale ma divenne un'arma determinante nella seconda: il controllo dello spazio aereo era decisivo per le sorti di una battaglia e tale responsabilità venne affidata soprattutto a questo tipo di aerei, che avevano lo scopo di intercettare e abbattere gli aerei nemici prima che colpissero obiettivi sensibili.

Al giorno d'oggi, il caccia non è più un "Aereo puro", preposto solo alla distruzione di altri aerei in volo o interdizione degli spazi aerei, ma è in grado di svolgere anche altri compiti come la ricognizione e l'attacco al suolo, acquistando infatti la denominazione di "Multiruolo". Questa evoluzione degli aerei da caccia, che dopo la seconda guerra mondiale può essere distinta in 5 generazioni, ha natura razionale: per motivi di spesa, di tempo e di efficienza, gli aeroplani militari (ed in molti casi anche civili) sono ora costruiti in maniera "Multi-purpose", perciò troviamo velivoli che possono agire da fighter, attacker o anche da fighter-bomber (caccia-bombardieri). Si mira pertanto alla flessibilità operativa che varia anche in funzione del tipo di armamento imbarcato (quasi sempre posto nei Pod sotto le ali, che riescono ad essere sostituiti in pochissimo tempo).

Gli anni '40 furono segnati dall'ingresso dei primi aerei caccia, come per esempio i tedeschi Messerschmitt 262 equipaggiati con motori decisamente più potenti e sicuri. Solo dopo gli anni '50, fecero apparizione già i più avanzati caccia a reazione di seconda generazione, caratterizzati dall'uso dell'ala a freccia che li rendeva capaci di arrivare a più di 900 Km/h e permetteva un armamento pesante (esempio i caccia russi Mig-15).

Le industrie aeronautiche di diversi Paesi iniziarono a fondersi spinti dal clima della guerra fredda, e l'Urss, gli Usa, la Francia e la Gran Bretagna furono gli unici a potersi permettere di lanciarsi in una gara segnata da un'evoluzione rapidissima in cui i motori a getto arrivarono a sviluppare potenze incredibili. Si raggiunse la velocità del suono, Mach 1, e rapidamente venne abbattuto il muro del suono.

La corsa alla velocità, invece, caratterizzò il periodo degli aerei di terza generazione (fine 1950 - inizio 1970). Una volta superato il muro del suono, l'obiettivo fu quello di arrivare a Mach 2. In questo lasso di tempo, attraversato dalle guerre arabo-israeliane e dalla guerra del Vietnam, gli F-4 Phantom americani, i Mig-21 e i Dassault Mirage III francesi furono i nuovi padroni dei cieli. E fu proprio il progetto rivoluzionario dell'F-4 americano a iniziare l'era dei caccia-bombardieri come aerei multi-ruolo.

Durante la guerra del Vietnam, i Paesi produttori di aerei da combattimento si dovettero confrontare con le nuove sfide che erano venute alla luce proprio nel conflitto. Da questo momento Usa e Urss iniziarono a contendersi il predominio dei cieli: da una parte i sovietici avevano scoperto che i loro MiG-17/-19/-21 avevano un'autonomia troppo corta per un aereo moderno, gravi mancanze nell'elettronica, non avevano un buon radar per l'inseguimento dei bersagli, nessuna capacità di navigazione indipendente e carenze nella capacità di colpire i bersagli oltre il raggio visivo; dall'altra gli americani che si erano resi conto di aver avuto troppa fiducia nei nuovi concetti di combattimento aereo (radar di bordo avanzato, armamento missilistico, grande componente elettronica), tralasciando invece precedenti concezioni che si erano rivelate ancora necessarie, come la maneggevolezza, la leggerezza e l'uso di una mitragliatrice di bordo per i combattimenti ravvicinati. A volte avere l'idea vincente non assicura avere l'aereo vincente.

Ecco che nacquero i MiG-23, i MiG-25, i Tupolev Tu-128 e Sukhoi Su-15 aggiornati, mentre negli Usa nascevano quelli che sarebbero stati gli aerei caccia di maggior successo nei 30-40 anni successivi: l'F-14 Tomcat, l'F-15 Eagle, l'F-16 Fighting Falcon e l'F/A-18 Hornet.

Dalla guerra del Vietnam l'industria aeronautico-militare americana imparò molto più velocemente rispetto ai colleghi dell'Unione Sovietica, tanto che alla fine degli anni '70, il governo di Washington aveva in linea gli F-14, F-15, F-16 e F/A-18, cioè caccia di quarta generazione, mentre i sovietici avevano prodotto aeromobili del tutto rientrabili nella terza generazione.

Anche la Francia riuscì a sviluppare alcuni buoni aerei come il Dassault Mirage F-1 (distintosi nelle file irachene nella guerra contro l'Iran e famoso per gli attacchi sulle petroliere con missili anti-nave), ma soprattutto il Dassault Mirage 2000, un vero caccia-bombardiere di quarta generazione.

Iniziò anche lo sviluppo di aerei da guerra tra Nazioni alleate, come il Tornado, sviluppato da Gran Bretagna, Germania e Italia, che riuscirono in tal modo a svincolarsi parzialmente dalle importazioni Usa.

Gli aerei caccia di quarta generazione sono caratterizzati pertanto da una buona elettronica di bordo, con capacità di colpire bersagli a lunga distanza (oltre ai 150 Km) facendo affidamento al radar di bordo e ai missili a lungo raggio, e non perdendo efficacia nei combattimenti a breve raggio, dove contano su una maneggevolezza ed ottima rapidità di risposta. Queste prestazioni sono ottenute grazie a studi aerodinamici avanzati, materiali compositi, motori molto potenti e comandi di volo elettronici fly-by-wire. Sono inoltre dotati di mitragliatrice fissa di bordo e piccoli e agili missili a breve raggio termici. La loro velocità massima è compresa tra Mach 2 e Mach 2.5.

In questi aerei il concetto dominante è la capacità multiruolo, ovvero la capacità di compiere ogni sorta di missione, ripercorrendo la strada segnata dall'F-4 20 anni prima, ma questa volta potendo contare sulle tecnologie necessarie. Sono aerei che hanno dimostrato di saper vincere una guerra da soli.

I moderni caccia esaltano in un unico aereo i concetti e principi delle generazioni precedenti.

Dal 2000 si prospetta l'entrata in servizio degli aerei di quinta generazione: Gripen svedese, Dassault Rafale francese, Eurofighter Typhoon europeo, F/A-18E/F Super Hornet americano e Sukhoi Su-35/37 russo sono quei caccia-bombardieri che posseggono tutti i concetti della quarta generazione esaltandoli con l'uso dei nuovi materiali compositi, potenza dei motori, basso consumo di carburante ed elettronica avanzata.

Malgrado i passi avanti, questi aerei appena citati non corrispondono pienamente a quelli che saranno i caccia di quinta generazione, definizione che si addice maggiormente agli F-22 Raptor, i cui primi esemplari sono stati consegnati nel 2005, e all'F-35 Lightning II Joint Strike Fighter statunitensi. Questi costituiscono realmente un progresso, integrando tutte le capacità fin qui concentrate con in più la tecnologia Stealth, che utilizza rivestimenti delle strutture dell'aereo in grado di assorbire le onde radar dei sistemi di difesa aerea, permettendogli in tal modo di colpire prima di essere individuati, di volare praticamente indisturbati nello spazio aereo ostile, di portare a termine la missione anche in ambiente saturo di difese antiaeree e di ottenere la superiorità aerea anche in forte inferiorità numerica.

L'F-22 e il Jsf sono dei capolavori di tecnologia aerospaziale, con un costo unitario di costruzione elevatissimo: basti pensare che un Raptor costerà tra i 150 e i 250 milioni di dollari. Il rapporto previsto è di 10 aerei Sukhoi Su-37 abbattuti per ogni F-22 perso.

I nomi che i vari tipi di caccia possono assumere sono: caccia multiruolo, intercettore, notturno, da superiorità aerea, d'attacco e ognitempo.

Fonte: Avionews

WillyI
12-01-08, 14:54
L'ultima affermazione sugli F-22 solleverà un vespaio di polemiche temo... :D

Ibonz
13-01-08, 00:19
L'ultima affermazione sugli F-22 solleverà un vespaio di polemiche temo... :D
anche perche di su 37 ne furono fatti solo 2....
comunque come rivale del raptor avrei visto meglio il Su-47 o il Mig-1.44 (altri due aerei disponibili a bizzeffe....)

WillyI
13-01-08, 13:24
Comunque l'analisi di avionews mi pare molto ben fatta ed esauriente.
Quanto al rivale del raptor forse farà il primo volo quest'anno, e sono curioso di vederlo.