sante pisani
16-01-08, 19:15
Solidarietà a Sandra Lonardo Mastella
La notizia del provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari della signora Sandra Lo nardo, governatore della Regione Campania e moglie del Ministro della Giustizia Clemente Mastella, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, non può che spingerci a manifestare tutta la nostra solidarietà a chi è vittima di un processo morale che è ben lungi dai valori della Giustizia che pur riconosciamo e con forza sosteniamo.
Ciò che ci indigna e ci lascia alquanto perplessi non è il provvedimento in sé quanto il modo con il quale è stato posto in essere, in quanto risulta paradossale il fatto che, prima ancora che l’interessata ne sia stata messa a conoscenza, i mezzi di informazione abbiano potuto fare scempio dell’immagine di una persona sulla quale si è posto in essere un processo mediatico che infrange i più sani principi della Democrazia e il dettato del codice di procedura penale che dovrebbe governare l’iter di questi atti del quale la stessa Magistratura dovrebbe essere garante.
Quel che è certo, e su questo la stessa Magistratura dovrebbe indagare, qui c’è stata non solo una fuga di notizie, ma certamente, perché i mezzi di informazione potessero rendere pubblica una notizia così pesante, la trasmissione di copia dell’atto originale, elemento unico a poter garantire la non caduta in un flop fragoroso.
Senza voler entrare nel merito dei fatti contestati, anche perché non a nostra conoscenza, sui quali è giusto affidarsi alla competenza della Magistratura, rimane comunque l’amaro sapore di una forma e di norme violate, nonché il giudizio negativo su quelle che non possono essere che giudicate, così come sono, forme di violenza che vanno ad intaccare, in questo come in tanti altri casi, la persona e tutti coloro i quali condividono con la stessa affetti e percorsi di vita.
In questa ottica ci sentiamo perciò di esprimere piena solidarietà all’intera famiglia Mastella, fidando nella Giustizia che ha il dovere di far luce chiara sulla vicenda senza che rimangano spazi di ombre che, comunque, difficilmente si riuscirà a cancellare dopo che si viene dati in pasto ad una opinione pubblica sempre pronta a dare giudizi sommari ed a pronunciare aprioristiche sentenze di condanna.
Il Governo deve ora necessariamente intervenire e trovare il coraggio di dare regole certe al diritto alla tutela dell’immagine dei cittadini, che deve essere prioritario al diritto di cronaca del quale l’informazione non può farne uso ed abuso a propria discrezione.
La notizia del provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari della signora Sandra Lo nardo, governatore della Regione Campania e moglie del Ministro della Giustizia Clemente Mastella, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, non può che spingerci a manifestare tutta la nostra solidarietà a chi è vittima di un processo morale che è ben lungi dai valori della Giustizia che pur riconosciamo e con forza sosteniamo.
Ciò che ci indigna e ci lascia alquanto perplessi non è il provvedimento in sé quanto il modo con il quale è stato posto in essere, in quanto risulta paradossale il fatto che, prima ancora che l’interessata ne sia stata messa a conoscenza, i mezzi di informazione abbiano potuto fare scempio dell’immagine di una persona sulla quale si è posto in essere un processo mediatico che infrange i più sani principi della Democrazia e il dettato del codice di procedura penale che dovrebbe governare l’iter di questi atti del quale la stessa Magistratura dovrebbe essere garante.
Quel che è certo, e su questo la stessa Magistratura dovrebbe indagare, qui c’è stata non solo una fuga di notizie, ma certamente, perché i mezzi di informazione potessero rendere pubblica una notizia così pesante, la trasmissione di copia dell’atto originale, elemento unico a poter garantire la non caduta in un flop fragoroso.
Senza voler entrare nel merito dei fatti contestati, anche perché non a nostra conoscenza, sui quali è giusto affidarsi alla competenza della Magistratura, rimane comunque l’amaro sapore di una forma e di norme violate, nonché il giudizio negativo su quelle che non possono essere che giudicate, così come sono, forme di violenza che vanno ad intaccare, in questo come in tanti altri casi, la persona e tutti coloro i quali condividono con la stessa affetti e percorsi di vita.
In questa ottica ci sentiamo perciò di esprimere piena solidarietà all’intera famiglia Mastella, fidando nella Giustizia che ha il dovere di far luce chiara sulla vicenda senza che rimangano spazi di ombre che, comunque, difficilmente si riuscirà a cancellare dopo che si viene dati in pasto ad una opinione pubblica sempre pronta a dare giudizi sommari ed a pronunciare aprioristiche sentenze di condanna.
Il Governo deve ora necessariamente intervenire e trovare il coraggio di dare regole certe al diritto alla tutela dell’immagine dei cittadini, che deve essere prioritario al diritto di cronaca del quale l’informazione non può farne uso ed abuso a propria discrezione.