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Visualizza Versione Completa : De contemptu mundi sive de miseria humane conditionis



millenomi
21-01-08, 15:07
"La putredine della materia, che è il sostrato di ogni cosa, è acqua, polvere, ossicini o fetida sozzura" (IX, 30). "Le vivande cotte ed altri commestibili del genere bisogna rappresentarseli quali il cadavere di un pesce, di un uccello o di un porcellino; e il Falerno quale succo d'uva; e la porpora quali peli di pecora bagnati nel sangue di una conchiglia; e il coito quale lo sfregamento di un budellino e l'emissione di un po' di muco accompagnato da uno spasimo" (VI, 13). "In verità le cose che nella vita sono tenute in gran conto si riducono a vanità, o putredine di nessun valore; botoli che si addentano, bambocci litigiosi che ora ridono, poi tosto piangono" (V, 33). "

Potrebbe, quanto sopra riportato, sembrar esser prelevato da un qualche testo Cataro o Manicheo, oppure cesello polemico marcionita. Sono spiacente di deludervi ma il testo di origine è il De contempo mundi, opera del Cardinale Lotario di Segni, futuro Papa Innocenzo III. Colui che, se ancor vagate fra le tenebre, nel 1209 indisse la Crociata contro i Catari (Albigesi) portando a sterminio un popolo, relegando all'oblio una cultura, e saccheggiando una nazione.

Ancora Lotario di Segni, attorno all'umana condizione, scrive:

".....L'uomo è putredine e il verme è il figlio dell'uomo...L'uomo viene concepito dal sangue putrefatto per l'ardore della libidine, e si può dire che già stanno accanto al suo cadavere i vermi funesti..............
L’uomo è formato di polvere, di fango, di cenere e, cosa ancora più vile, di immondissimo sperma…Chi ignora infatti che l’unione carnale dei coniugi non avviene mai senza il prurito della carne, il ribollimento del desiderio e il puzzo della lussuria? Quindi ogni uomo, proprio in forza dell’atto per cui è stato concepito, è corrotto, inquinato e viziato, dato che il seme umano comunica all’anima che vi è infusa la macchia del peccato, lo stigma della colpa, la deturpazione dell’iniquità....."

Tesi estreme che procurarono non poche perplessità nel famoso inquisitore Nicola Emmerich, e che anche in noi suscitano l'impressione di una notevole assonanza con il catarismo, e una certa corrente gnostica o del cristianesimo primitivo, che individuava nella genesi un'opera radicalmente malvagia.

Viene però spontaneo il chiedersi cosa mai sia accaduto in questo uomo, nel volgere di brevi anni, per mutare così profondamente la visione di questo uomo, che pur senza "ritirare" la propria opera, decreta la morte per centinaia di migliaia di suoi simili.