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Visualizza Versione Completa : Elezioni politiche:Unitalia pronta alla competizione



Wallace81
01-02-08, 00:14
Cade il governo Prodi: al voto subito! Unitalia al fianco de La destra e della Fiamma Tricolore

La attuale legge elettorale nazionale costituisce un limite inaccettabile al senso di democrazia che avrebbe il dovere di esprimere e scoraggia l’elettore che in una realtà rappresentativa in cui la fiducia è sempre più affidata ai candidati invece che ai partiti pone il cittadino nelle condizioni di non scegliere i propri rappresentanti imposti in modo indebito dalle segreterie. Questa incresciosa situazione ci pone nelle condizioni di condividere la necessità di realizzare una nuova legge elettorale che va assolutamente ripensata, ristudiata e riproposta. Ma non nell’immediato perché questo problema costituisce, in una fase politica così grave per la nostra Nazione, il male minore: non possiamo concedere ulteriore tempo agli indugi di carattere legislativo e diventa comunque obbligatorio andare subito alle urne. Già domani se fosse possibile: l’avversario, e con esso la SVP, va subito incalzato perché lo stato comatoso in cui ora giace, dopo diciotto mesi di “non governo”, sono molto evidenti agli occhi dei nostri concittadini. Come chiare e lampanti risultano i fallimenti politici, etici e morali di una maggioranza schiacciata dalla “falce e dal martello” di redivivi comunisti che debbono tornare all’opposizione perché cariatidi della storia disabituati oramai da tempo alla difesa degli operai italiani e delle classi sociali meno abbienti. Unitalia che sarà al fianco de La Destra di Storace e della Fiamma Tricolore nell’eventualità di una campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento nazionale ritiene doverosa la Sua presenza perché nel centro destra vi è bisogno di un pensiero ideale e di ferme convinzioni sociali. Per questa ragione, già in data odierna, abbiamo dato piena disponibilità alla Direzione nazionale dei due partiti. Bolzano, 25 gennaio 2008 Il Consigliere Provinciale di UNITALIA Donato Seppi

http://www.unitalia-movimento.it/

Wallace81
01-02-08, 01:29
28/01/2008 - Comunicato stampa: Unitalia con La Destra per sconfiggere definitivamente la sinistra a livello nazionale. Per le elezioni provinciali riproponiamo una lista unitaria per tutto il centro destra.

Il centro destra ha l’assoluta necessità di confrontarsi per creare le condizioni di una vera alternativa al sistema locale dominato dalla SVP e dai partiti della sinistra. Bisogna però distinguere fra due diverse priorità: quella elettorale nazionale e quella amministrativa, tutta locale, per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Per la prima, preso atto che la data delle elezioni non è ancora stabilita e, benché noi si auspichi una sollecita chiamata al voto, tutto è ancora da definire, la nostra posizione è chiara: dobbiamo rappresentare la destra sociale all’interno della coalizione della casa delle libertà e quindi, con La Destra di Storace, di cui siamo i responsabili locali, con la Fiamma Tricolore, con Trentino Libero di Claudio Taverna, così come con altri movimenti di destra nazionali e regionali, saremo presenti in campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento nazionale con tutta la convinzione di cui Unitalia è capace quando crede nella mèta da raggiungere e nell’importanza dell’impegno da mettere in campo. Per la campagna elettorale “autunnale” che ci vedrà invece impegnati per il rinnovo del Consiglio Provinciale Unitalia rinnova per l’ennesima volta l’invito ai partiti e ai movimenti che rappresentano il centro destra in sede locale a presentarsi uniti, allineati e coperti, senza fraintendimento alcuno, e quindi in un'unica lista di riferimento che rappresenterebbe quel segnale di comuni intenti che gli elettori si aspettano da noi. Siamo infatti convinti che, pure nella diversità ideologica e rappresentativa che ci contraddistingue da AN, Forza Italia ed altri, la questione alto atesina non consente più spazi di manovra solitaria all’interno del centro destra e, contemporaneamente, esiste per tutti l’obbligo di essere estremamente chiari e trasparenti dinnanzi alla nostra Comunità: è infatti evidente che federazioni di partiti, programmi comuni, intendimenti unanimi sono ipocrisie politiche che non hanno spazio alcuno nel quadro della credibilità elettorale se ognuno concorre con il proprio simbolo e una propria lista di riferimento. Unitalia quindi respinge ogni ipotesi di collegamenti programmatici e di impegni per il futuro con altre forze politiche se non si raggiunge lo scopo che noi auspichiamo con tutta franchezza: la costituzione di una lista di candidati unica per tutto il centro destra. A margine di ciò va anche segnalato, senza volontà polemica ma per pura questione di principio, che le eventuali riunioni dei partiti che compongono il centro destra, se vogliono vedere la nostra partecipazione, debbono essere convocate da un coordinatore della coalizione che va nominato dai segretari dei partiti, vanno tenute in una sede neutra da stabilirsi e servono prima per il confronto e poi, quando fosse il caso, per le conferenze stampa. Ciò detto, è altrettanto chiaro che nominare pubblicamente in quella sede altri partiti della coalizione che non fossero presenti attribuendo loro intenti politici o programmatici, quando non concordati, non rappresenta certamente un buon viatico per una serena e pacifica opera di confronto. Bolzano, 28 gennaio 2008 Il Presidente di UNITALIA Donato Seppi


http://www.unitalia-movimento.it/comunicati-stampa.dhtml?id=170&pag=0

Wallace81
01-02-08, 01:33
Linee Guida
Il Movimento per l'Alto Adige UNITALIA è l'unico gruppo politico che intende difendere i diritti degli italiani dalle discriminazioni del Pacchetto, voluto dalla SVP con la complicità dei partiti italiani al governo ed ora anche con quelli di opposizione che si sono "adeguati" all'autonomia monopolizzata della SVP e dalla proporzionale che ha causato negli ultimi anni oltre 20000 emigrati italiani dall'Alto Adige.

I PRINCIPI ISPIRATORI
(Dallo Statuto di UNITALIA - Movimento per l'Alto Adige)

ARTICOLO 1
- Omissis -

Unitalia - Movimento per l'Alto Adige si propone di intervenire nella Società e nella vita politica italiana sulla base dei seguenti Principi Ispiratori:

1. Difesa dell'unità della Nazione contro tutti i tentativi disgregatori e le varie forme di secessionismo.
2. Tutela dell'Italianità dell'Alto Adige e ferma opposizione alle inaccettabili pretese dei filoaustriaci e dei loro complici italiani.
3. Tutela degli interessi dei cittadini italiani dell'Alto Adige, promuovendo ricorsi nelle sedi nazionali ed internazionali più opportune al fine di giungere all'abrogazione di quelle norme dello Statuto di autonomia che ledono i diritti dei cittadini italiani, in particolare la proporzionale etnica, l'obbligatorietà di residenza quadriennale in provincia per l'esercizio del diritto di voto, l'obbligatorietà del patentino di bilinguismo a tutti i livelli.
4. Aspirazione ad uno Stato ove vi sia lo spazio per la libera iniziativa allo scopo di creare lavoro, reddito e progresso e che consenta l'espressione delle forze più vitali della società, della creatività produttiva ed imprenditoriale, ma sempre attenta ad una sana gestione delle risorse umane e materiali, in modo da garantire uno Stato sociale di diritto anche per le classi più deboli ed esposte della nostra società.
5. Difesa degli interessi dei lavoratori e delle imprese medio piccole da una pressione fiscale ormai insostenibile, anche attraverso una razionalizzazione delle imposte.
6. Sviluppo di tutte le sinergie in grado di contrastare efficacemente la disoccupazione, con particolare riguardo a quella giovanile.
7. Sostegno ad una riforma scolastica che tenga conto del merito e preveda collegamenti concreti tra il mondo della scuola e quello del lavoro.
8. Recupero dei valori intrinseci dello Sport, privandolo degli attuali contenuti politici e commerciali.
9. Applicazione severa delle leggi vigenti contro la diffusione della criminalità.
10. Opposizione intransigente all'immigrazione clandestina e rigido controllo degli ingressi legittimi.

DIFENDITI DALLE DISCRIMINAZIONI, LOTTA PER IL TUO FUTURO DI ITALIANO IN ALTO ADIGE. COLLABORA CON UNITALIA CON IL TUO IMPEGNO, LA TUA INTELLIGENZA, IL TUO SOSTEGNO ECONOMICO. CONTATTACI!

Mitteleuropeo
03-02-08, 00:54
Aus http://www.suedtiroler-freiheit.com/index.php?option=com_content&task=view&id=307&Itemid=72&mosmsg=Ihr+Kommentar+wurde+gespeichert+und+einem+A dministrator+zugestellt.+Bei+Regelverst%F6ssen+erf olgt+keine+Ver%F6ffentlichung.


Tiroler Geschichte

Direkt nach dem Zweiten Weltkrieg war Tirol ab 08.Mai 1945 ein dreifach besetztes Land. Der künftige internationale Status war bereits ab 1943 unklar, da die faschistische Italienische Republik von Salo die direkte Kontrolle über Süd-Tirol verloren hatte. Nord-Tirol befand sich ab Mai 1945 in der französischen, Ost-Tirol in der britischen und Süd-Tirol in der amerikanischen Zone. Jedes Land und Volk sollte seine eigene Geschichte aufarbeiten, um mit sich in diesen so wichtigen Fragen ins Reine zu kommen. In ganz Tirol hat es damals viele Nazis gegeben, aber noch viel mehr Tiroler Patrioten, die gegen Ende des Krieges als organisierter militärischer österreich-patriotischer Widerstand das Inntal, z.B. bis fast nach Bayern von den Nazis selbst befreite . Dieser Widerstand der Tiroler ist aber erst dann offen in Erscheinung getreten, als überhaupt eine Chance auf Erfolg bestanden hat. Das haben später die Allierten Kräfte bei ihrer Beurteilung des Landes berücksichtigt. Der oberste Kommandant der französischen Besatzungsmacht in Innsbruck hat nach Studie der Aktenlage die Tiroler von pauschalen Verdächtigungen der Nazikollaboration freigesprochen, als er sinngemäss meinte, die Tiroler mögen damals wie heute Alles gewesen sein, aber sicherlich keine Nazis. Die Tiroler und Österreicher sind von uns und unseren Streitkräften ab sofort zwar als besetztes, aber als befreundetes Volk zu betrachten, das auch so wie wir Franzosen im Krieg fürchterliches Leid erfahren mussten. Unser Besatzung dient hier der Wiederherstellung der Demokratie und Souveränität Österreichs und der Landeseinheit in Tirol, so dieser französiche General und großer Freund Tirols und Österreichs damals. Die Briten und Franzosen waren bekanntlich damals für die Wiederherstellung der alten Landeseinheit in Tirol, mit Süd-Tirol zusammen. Die Amerikaner waren dagegen, da sie bei der Landung auf Sizilien anders lautende Versprechen den Italienern gegeben haben. Es hat zwar in ganz Tirol überzeugte Nazis gegeben, aber das war eine Minderheit, die meisten Tiroler konnten mit dieser Ideologie nichts anfangen, sie liebten ihre Heimat über alles und liessen sich nicht so leicht für von aussen getragenen Ideologien und Regimen begeistern, das waren auch die Worte dieses französichen Generals, da bekanntlich Nord-Tirol nach dem Krieg der franz. Besatzungszone zugesprochen wurde. Die US-Streitkräfte haben dann in den ersten Maitagen 1945 nur noch das Schlüsseltat Nord-Tirols das Inntal von diesem in Erscheinung getretenen Tiroler Widerstand zu übernehmen gebraucht. Die amerikanischen Soldaten sind so ähnlich in Innsbruck von der Bevölkerung mit Blumen und Jubel begrüsst worden, wie früher in Belgien oder Frankreich, was für viel Verwunderung und Verwirrung bei den Amis sorgte, da sie von ihrer Führung nicht aufgeklärt worden waren, wo sie sich in diesen ersten Maitagen 1945 befunden hätten, nämlich in Austria und nicht wie sie glaubten, was auf ihren Landkarten stand, in Nazi-Germany, im Feindesland. Jeder Mensch muss mit der Geschichte seines eigenen Landes klar kommen, man kann aber dabei weder bei der Frage der Beurteilung des italienischen und deutschen Faschismus noch bei der demokratischen Gesinnung und Reife einer Gesellschaft nur \"a Bisserl schwanger werden\". Die Verbrechen der beiden Totalitarismen sind unentschuldbar und stehen mit ihren Untaten für sich. Eine demokratisch verfasste Gesellschaft muss auch immer und überall die Werte, für die sie steht, auch mit allen Mitteln verteidigen. Es stimmt zwar, dass der italienische Faschismus nicht gleich viel Verderben über die Menschen gebracht hat, wie der Nationalsozialismus des Dritten Reiches, aber wohl aufgrund der Tatsache, dass Mussolini nicht genug Zeit und Mittel dafür gehabt hat, die Bereitschaft dazu aber schon, wenn man an die italienischen Kriegsverbrechen in Afrika denkt. Die selben Faschisten, die unter diesem Regime in Italien bis 1943 die Süd-Tiroler unterdrückten und drangsalierten , sind dann über die Nacht mit einem neuen Parteibuch zu \"Demokraten\" geworden, und haben ihr Werk in Alto Adige weiter \"fortgesetzt\". Eine \"Ent-Mussolinisierung\" hat es in Wirklichkeit in Italien nie gegeben. Das, wa sie seinerzeit in den Folterkammern des alten Regimes an Verhörmethoden gelernt haben, haben sie dann später in den 50er und 60er Jahren bei den festgenommenen süd-tiroler Widerstandskämpfern angewandt. Viele von diesen Tirol-Patrioten haben es mit ihrem Leben und ihrer Gesundheit bezahlt. Die Massenfolter war zeitweise an der Tagesordnung in Alto Adige und bis heute musste weder ein einzelner Beschuldigter diese Untaten abbüssen, noch hat es zu irgendeinem Zeitpunkt der Geschichte und der Gegenwart eine ernst zu nehmende Auseinandersetzung der Gesellschaft auf der italienischen Seite mit der Geschichte dieser \"Italianità\" in Alto Adige der 60er Jahre gegeben. Einige mutige, oft linke, italienische Richter und Staatsanwälte haben im Italien in den 60er Jahren diese Folterknechte ihrer Taten überführt und angeklagt, trotz des ungeheueren Vertuschungsdrucks von ganz oben, trotz Einschücherungsversuche durch die Vorgesetzten, trotz für immer verbauter Karrieremöglichkeiten, sie haben sich als aufrechte Italiener ehrlich darum bemüht, dass die Verursacher dieser Schandtaten in und von Italien bestraft werden. Es ist zwar zu einigen Prozessen gekommen, aber alle Folterknechte, es handelte sich dabei um Dutzende von angeklagten Italienern im öffentlichen Dienst, sind damals von italienischen Gerichten entweder sofort nach dem Urteil amnestiert worden oder freigesprochen. Diese italienischen \"übereifrigen\" Richter und die Staatsanwälte sind dann während oder nach den Prozessen abgesetzt und in andere Provinzen strafversetzt worden und durften nie wieder nach Süd-Tirol zurückkehren. Im Gegenzug sind dann später einige der Opfer dieses Folterregimes der \"Verleumdung der Sicherheitsorgane des Staates und der Beleidigung der Italianità\" von der gleichen Justiz angeklagt worden. Die Folterknechte des Systems sind für ihre Untaten nie bestraft worden, sie sind sogar danach in höhere Dienste nach Rom und anderswo berufen worden, man hat das also gutgeheissen und als von Oben gewollt belohnt. Sie werden sich, wenn schon vor höheren Instanzen, irgens wann verantworten müssen, aufgrund ihres Alters einmal vor ihrem Schöpfer, wenn sie gläubig sind, wenn nicht, müssen sie lebenslang mit dieser Schande leben. Es ist für einen aufrechten Menschen aus psychologischer Sicht leichter mit der Opferrolle auszukommen, als ewig mit der Schande solcher Untaten zu leben, es sei denn man ist ein aufrechter, gerechter Mensch und Patriot seiner Heimat!

[Assalto]
19-02-08, 01:55
Comunicati stampa
18/02/2008 - Comunicato stampa: annunciamo con grande soddisfazione la ritrovata l’unità della destra a livello nazionale: ecco i risvolti a livello locale.

Unitalia con i Suoi dirigenti ed i Suoi militanti ha combattuto anni per vedere unito il mondo della Destra. Oggi, finalmente, La Destra e la Fiamma Tricolore hanno presentato, a livello nazionale, il cartello elettorale in vista del voto. Malgrado tutti i tentativi di cancellarci, posti in essere da Fini con la sua svolta politica più democristiana che centrista, La Destra c’è, è viva, piena di entusiasmo e riunita definitivamente in un'unica “casa comune”. A queste elezioni il nostro simbolo, quello a cui anche Unitalia farà riferimento, sarà insieme a quello della Fiamma e de La Destra, perché in tutti i nostri raggruppamenti politici ci sono uomini e donne che hanno saputo dire “no” a un seggio sicuro, scegliendo la difesa dell’identità e dei valori. Dopo avere pronunciato un “no” chiaro e forte a chi ci ha detto che dovevamo sciogliere i nostri movimenti politici per vedere garantita la propria rielezione, la Destra italiana ha saputo reagire con quella serena dignità che le è consona. La coerenza non è merce di scambio: i nostri seggi in Parlamento così come in Consiglio Provinciale e nei Comuni ce li vogliamo sudare, con il nostro simbolo, i nostri valori, i nostri appassionati giovani. Ora tocca a tutti noi assumerci la responsabilità umana e politica di questa onorevole scelta. Serve una mobilitazione eccezionale e sono convinto che, una volta di più, la nostra comunità risponderà all’appello in modo straordinario. Noi siamo La destra e con il nostro cuore e con la nostra passione, supereremo tutti gli ostacoli e tutti gli sbarramenti che la casta ritiene possano fermarci. Ma noi siamo partiti. E non ci ferma più nessuno. Fra qualche giorno renderemo nota, in conferenza stampa, la Lista di candidati, tutte Donne e Uomini di Unitalia, che La Destra presenterà, su base regionale, per la Camera dei Deputati ed i sei candidati nei sei collegi senatoriali-uninominali del trentino Alto Adige. E’ evidente che il rifiuto di Berlusconi e Fini di un apparentamento elettorale fra il PDL e La Destra ci impone la definitiva preclusione di qualsiasi trattativa con altri partiti per eventuali candidature comuni nei collegi uninominali del Senato. Questa decisione è definitiva!! Bolzano, 15 febbraio 2008 Il Consigliere Provinciale di UNITALIA Donato Seppi

http://www.unitalia-movimento.it/comunicati-stampa.dhtml

[Assalto]
20-02-08, 02:11
19/02/2008 - Comunicato stampa: La Destra corre da sola: se il PDL ritiene che al Senato debba esserci un solo candidato che appoggino l’Ing. Schiatti.

Meritano una risposta chiara e inequivocabile le incredibili sollecitazioni che giungono da dirigenti del PDL, relativamente alla candidatura sul Collegio senatoriale di Bolzano-Laives ritenuto, a ragione, l’unico collegio uninominale in cui sia possibile eleggere un candidato italiano: La Destra, a livello nazionale, ha dimostrato con i fatti la volontà di apparentarsi al PDL. L’irresponsabile rifiuto, imposto da Fini a questa ipotesi, in quanto spera invano nella nostra definitiva cancellazione, ci ha posto nelle condizioni di correre da soli alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento nazionale. Noi, con la dignità ed i valori che ci contraddistinguono, accettiamo volentieri la sfida dinnanzi agli elettori e all’Italia intera, prendendo doverosamente atto che siamo gli eredi del MSI a cui tutto si può chiedere tranne che di “morire democristiani”, dopo avere combattuto a destra una vita. In passato la nostra responsabilità politica si è sempre dimostrata in ogni occasione: abbiamo appoggiato al Senato i candidati del centro-destra, abbiamo dato responsabile aiuto all’elezione di parlamentari europei della stessa area, abbiamo raggiunto, con i nostri voti determinanti, l’elezione a Sindaco di Benussi. Senza mai chiedere nulla in cambio. Ora basta: se Fini ha deciso che La Destra e Unitalia non debbano essere apparentate con il PDL non siamo certamente noi i responsabili di questa scellerata scelta e di tutte le inevitabili conseguenze che essa comporta. E’ davvero triste che la battaglia per la candidatura sul collegio Bolzano-Laives veda FI contro AN nel rinfacciarsi il diritto, tipico del sistema “spartitorio partitocratrico”, di avere candidati tesserati con il rispettivo partito. Non quindi, come sarebbe lecito, una discussione sulle qualità e affidabilità degli eventuali candidati proposti, ma solo sulla vergognosa e deprecabile pretesa partitocratrica di averne l’esclusiva! Ora vorrei solo ipotizzare con quale credibilità può esserci sottoposta la pretesa di rinunciare al nostro candidato facendo riferimento al recente passato. L’ultimo candidato al Senato, su quel collegio, proposto da Urzì, Holzmann e Biancofiore, con il nostro totale dissenso, fu Benussi rivelatosi in seguito non l’affidabile e credibile personaggio politico a cui concedere la fiducia e le istanze degli italiani dell’Alto Adige ma null’altro che il fido alleato di Cigolla! E’ su candidati di questa cristallina fede politica che dovremmo fare un passo indietro? Saremmo, in questo caso, non solo degli irresponsabili ma soprattutto dei cretini! Siamo quindi a comunicare, per le ragioni di cui sopra, la nostra totale indisponibilità a rinunciare alla nostra candidatura al Senato nel collegio di Bolzano-Laives. L’ing. Schiatti, e con Lui altri cinque candidati sugli altri collegi regionali, rappresenteranno la Destra e Unitalia alle prossime elezioni. Chiediamo invece ai dirigenti locali del PDL, se davvero tengono, come affermano, alla candidatura di un italiano di provata fede, di appoggiare il nostro candidato: questo sarebbe un gesto di vero servizio alla nostra Comunità perché lo spirito di appartenenza dimostrato da Schiatti, la sua professionalità, i suoi ideali e la sua passione politica non sono, per nessuno, in discussione! Bolzano, 18 marzo 2008 Donato Seppi La Destra - Unitalia

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[Assalto]
27-02-08, 01:13
Comunicati stampa
25/02/2008 - Comunicato stampa: La Biancofiore ed Urzì rinunciano alla proposta del “patto per gli Italiani”: si assumano tutte le responsabilità politiche ed ideali della Loro scelta che comporterà la definitiva perdita del Senatore italiano

Se il PDL boccia con ragioni strumentali legate a squallidi interessi di bottega partitocratrici la nostra proposta di convergenza nel “patto per gli Italiani” e quindi rifiuta per egoismo personale la nostra disponibilità ideale e politica, dimostra di essere contrario al servizio della nostra Comunità perché considera prioritario allo stesso la visibilità del proprio simbolo e del proprio candidato. A noi e ai nostri concittadini resta la serena convinzione che Unitalia e La Destra hanno fatto di tutto e di più per tentare di portare avanti una comunione di intenti in cui gli interessi degli italiani emergessero sopra l’ombra egoistica dei partiti: non è nostra la responsabilità del rifiuto come non è a noi addebitabile, ma solo a Fini, il mancato apparentamento fra La Destra e il PDL a livello nazionale. Come da noi dichiarato in Conferenza stampa all’atto della presentazione della proposta denominata “patto per gli Italiani”, prendiamo atto che la risposta del PDL, espressa dalla Sua coordinatrice provinciale, è negativa. Giunge comunque nei tempi da noi sollecitati e quindi ci solleva da ogni dubbio interpretativo ed organizzativo. Bolzano 23 febbraio 2008 Il Presidente di Unitalia Donato Seppi

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[Assalto]
03-03-08, 03:53
Comunicati stampa
28/02/2008 - Comunicato stampa: La autodeterminazione congiunge le anime pantirolesi e le fanno apparire ridicole al mondo e alla storia.

Non vi è nessuno in Alto Adige che, mosso da un minimo di raziocinio, possa pensare che le ragioni kossovare o basche siano assimilabili, o anche lontanamente paragonabili, a quelle alto atesine. Riproporre in ogni campagna elettorale le questioni legate alla autodeterminazione per la popolazione altoatesina di madre lingua tedesca è un offesa alla storia di questa Provincia che raggiunge i suoi massimi momenti di ipocrisia pantirolese in prossimità di ogni tornata elettorale. In questi frangenti, incuranti del ridicolo delle Loro proposte dinnanzi all’intera Europa i soliti noti rivangano nelle anime sperdute degli elettori locali i nostalgismi di quella che fu una delle più grandi nazioni europee e che conobbe con Francesco Giuseppe il suo massimo splendore. Ma l’orologio della storia è andato oltre alle Loro spettacolari pretese, i costumi di scena sono cambiati da oltre un secolo assieme alle esigenze della popolazione che non ha più problemi di questa origine e natura: ecco perché noi pensiamo che un referendum sulla autodeterminazione andrebbe davvero fatto. Purtroppo sono quelli che lo usano come minaccia (arma oramai spuntata come i colpi a salve degli schioppi delle brache di cuoio) a non volerlo perché il risultato sarebbe talmente deludente per Loro che la smetterebbero con questa manfrina per i prossimi decenni. Bolzano, 28 febbraio 2008 Il Consigliere Provinciale di UNITALIA Donato Seppi

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Mitteleuropeo
03-03-08, 09:58
www.südtiroler-freiheit.com

Die jüngsten politischen Entwicklungen in Europa haben gezeigt, dass vom Fall der Berliner Mauer und der erfolgten Wiedervereinigung Deutschlands bis hin zu den Volksabstimmungen in Slowenien und Montenegro, fremdbestimmte Völker durch Selbstbestimmung und in völligem Frieden ihre Freiheit wiedererlangt haben.


Mit der Unabhängigkeitserklärung des Kosovo hat sich ein weiteres Mal das Freiheitsbestreben eines Volkes gegen alle Widerstände seinen Weg gebahnt und damit einen völkerrechtlichen Präzedenzfall geschaffen, bei dem das Recht einer Region und deren Mehrheitsbevölkerung auf eine selbstbestimmte und freie Zukunft über das Prinzip der Unverletzlichkeit der staatlichen Integrität gestellt wird.

Entgegen aller „Expertenmeinungen" kam es nicht nur zur Abspaltung einer Region, die bisher als legitim-serbisches Territorium betrachtet wurde, sondern damit auch zu einer Grenzverschiebung in Europa, die immer wieder als unmöglich bezeichnet wurde.

Die Tatsache, dass die Abspaltung des Kosovo von Serbien nicht nur von den Vereinigten Staaten von Amerika und fast allen EU-Mitgliedern, sondern vor allem auch von Italien sofort und bedingungslos anerkannt wurde, stellt auch für Süd-Tirol völlig neue politische Perspektiven für eine von Italien unabhängige Zukunft in Aussicht.

Wenn dem Kosovo das Recht auf Sezession zugesprochen wurde, obgleich das Gebiet historisch mit Serbien zu assoziieren ist, muss dieses Recht auf Sezession erst recht für Süd-Tirol gelten, auf welches Italien weder historisch noch kulturell ein Anrecht geltend machen kann, und dessen Annexion 1920 mit Gewalt und vor allem gegen den ausdrücklichen Willen der Bevölkerung erfolgte!

Süd-Tirol bietet sich mit der Unabhängigkeitserklärung des Kosovo nach dem Fall der Berliner Mauer und dem Selbstbestimmungsgesetzentwurf von Francesco Cossiga, ein weiteres Mal eine historische Sternstunde, die nicht wieder ungenützt bleiben darf.

Von führenden Persönlichkeiten der österreichischen Bundespolitik wurde bereits verlautbart, dass man nicht umhin käme, die Abspaltung Süd-Tirols von Italien im selben Maße zu unterstützen wie jene des Kosovo, wenn der Süd-Tiroler Landtag einen diesbezüglichen Beschluss fasste.

Die ARBEITSGRUPPE FÜR SELBSTBESTIMMUNG fordert daher den Südtiroler Landtag auf, dem Beispiel Kosovos zu folgen. Sie legt einen Antrag vor, welchen die Abgeordneten Dr. Eva Klotz und Pius Leitner in jenen Beschlussantrag einfließen lassen, welcher bereits auf der Tagesordnung des Süd-Tiroler Landtags steht und von der Abgeordneten Eva Klotz im Oktober 2007 eingebracht worden war. Darin werden konkrete Maßnahmen für eine Zukunft Süd-Tirols ohne Italien vorgesehen.

Die Süd-Tiroler Bevölkerung soll in freier und demokratischer Abstimmung über die politische Zukunft des Landes entscheiden.

Insbesondere im Hinblick auf das 200jährige Jubiläum der Tiroler Erhebung soll das Freiheitsjahr 2009 nicht nur zum Feiern, sondern zu konkreten politischen Handlungen genützt werden, mit welchen die Weichen für eine freie und unabhängige Zukunft gestellt werden.

Die ARBEITSGRUPPE FÜR SELBSTEBSTIMMUNG erwartet sich die Zustimmung der „Südtiroler Volkspartei" zu diesem Entschließungsantrag im Landtag, da man die Abgeordneten bei ihrem Wort nehmen und daran erinnern wird, dass sowohl der Landeshauptmann von Süd-Tirol, Dr. Luis Durnwalder, als auch alle deutschsprachigen Landtagsabgeordneten, alle SVP-Parlamentarier in Rom und in Brüssel, fast alle Bürgermeister, sowie die Obleute führender Süd-Tiroler Verbände und Vereine, eine Petition unterschrieben haben, in der sie sich für das unveräußerliche Recht auf Selbstbestimmung aussprechen und die Verankerung desselben sogar in der neuen österreichischen Bundesverfassung fordern.

Die Unabhängigkeit des Kosovos hat gezeigt, dass es möglich ist, sich von den Banden einer auferlegten staatlichen Fremdbestimmung zu befreien und dass der Freiheitswillen in der ganzen Welt verständnisvoll und wohlwollend aufgenommen wird, wenn das Volk und dessen Führung voll dahinter stehen.

Für Süd-Tirol ist auch die Zeit gekommen, nicht mehr angstvoll nach Rom zu schielen, sondern den Blick nach vorne, in eine selbstbestimmte und von Italien unabhängige Zukunft zu richten.

Sven Knoll
Sprecher der
ARBEITSGRUPPE FÜR SELBSTBESTIMMUNG

[Assalto]
11-03-08, 13:28
10/03/2008 - Comunicato stampa: il PDL tradisce gli Italiani dell’Alto Adige, “inciucciandosi” con la SVP, ancora prima di essere al governo.

Lo spiacevole “siluramento”, perché questa è l’unica chiave di lettura di quanto accaduto con le candidature nel PDL, della parte politicamente più contraria allo strapotere SVP in Alto Adige, e meglio configurabile nell’on. Micaela Biancofiore e in Alessandro Urzì sta a dimostrare, se ancora ve ne era bisogno, che il disegno politico posto in essere dalla dirigenza nazionale del partito di Berlusconi e Fini è il raggiungimento dell’inciuccio fra il centro-destra e la SVP. Che raggiungerà la sua abominevole apoteosi nelle prossime elezioni provinciali, come già chiaramente dichiarato dal fautore primario di questo inverecondo programma, l’on. Giorgio Holzmann, quando, eliminati tutti gli avversari della politica avversa alla Stella Alpina che ancora si annidano (per fortuna!) in AN e FI, finalmente la SVP e il centro-destra governato da Holzmann e Nitto Palma potranno convogliare in un festoso matrimonio politico. Se questa “nuova era” varata da AN e FI vedrà o meno assessori del centro-destra in giunta provinciale è presto per dirlo; quello che invece costituisce una certezza è che il PDL al governo nazionale sarà talmente “amico”della SVP da non muovere un dito, se non condiviso da Durnwalder & C., per migliorare la annosa questione degli italiani dell’Alto Adige. Questo è il tristissimo epilogo degli accadimenti che hanno investito in questi ultimi giorni il PDL: il tradimento delle speranze di riscossa della nostra Comunità che da anni attende quella svolta che riteneva, sbagliando, che solo il centro-destra al governo dell’Italia poteva realizzare. Bolzano, 10 febbraio 2008 Donato Seppi Consigliere Provinciale Unitalia

http://www.unitalia-movimento.it/comunicati-stampa.dhtml

Mitteleuropeo
11-03-08, 13:50
Doppelzüngige SVP

Doppelzüngigkeit und Scheinheiligkeit wirft der Senatskandidat der Union für Südtirol im Senatswahlkreis Brixen-Pustertal, Johann Lanz, der Südtiroler Volkspartei im Zusammenhang mit der Kandidatur der Union für Südtirol bei den Parlamentswahlen vor. In Südtirol wettert die SVP fast täglich gegen die Kandidatur einer Partei wie der Union für Südtirol, die für die Selbstbestimmung eintritt, während die SVP sich gleichzeitig darüber aufregt, dass im Baskenland keine Selbstbestimmungsparteien zur Wahl zugelassen werden, kritisiert Lanz.
„SVP-Abgeordneter Franz Pahl fährt als Wahlbeobachter ins Baskenland und bemängelt, dass dort Parteien, die sich für die Selbstbestimmung einsetzen nicht zur Wahl zugelassen werden. In Südtirol will die SVP dies den Parteien, die sich für die Selbstbestimmung einsetzen ebenfalls untersagen. Die SVP zeigt einmal mehr, dass es ihr nicht um das Wohl der Menschen sondern auschließlich um das des Parteikassiers

Mitteleuropeo
11-03-08, 13:52
SVP-Senatoren gegen Südtirol

Die Union für Südtirol wirft der SVP vor, für die Senatswahlen Kandidaten aufzustellen, die vorwiegend eigene Interessen vertreten und nicht so sehr die Interessen Südtirols. Besonders der bisherige Senator Oskar Peterlini ist dermaßen wendig, dass er imstande ist, jede nur erdenkliche Position einzunehmen und zu wechseln, ohne auch nur mit der Wimper zu zucken, kritisiert Parteiobmann Andreas Pöder. „Wenn im Unterland schon vorab Krokodilstränen geweint werden, weil Peterlini es diesmal möglicherweise nicht schafft, dann müssen sich die SVP-Vertreter fragen lassen, was Peterlini in den letzten Jahren konkret für Südtirol geleistet hat. Oskar Peterlini hat 2006 bei einer Zeitungsumfrage der Regierung Prodi schon vorab Höchstnoten gegeben, jeder nur erdenkliche Prodi-Minister bekam von Peterlini 10er, 9er oder zumindest einen 8er. Katastrophen-Wirtschafts- und Finanzminister Padoa Schioppa hat Peterlini einen 10er gegeben, Prodi selbst einen 10er und dem mehr als zwielichtigen Justizminister Mastella immerhin noch einen 8er. Peterlini und die übrigen Senatoren haben dem dubiosen Vize-Finanzminister Visco das Vertrauen ausgesprochen. Zudem war Peterlini der einzige Senator, der bei der letzten gescheiterten Vertrauensabstimmung für die Regierung Prodi ausgerechnet Prodis Wirtschafts- und Steuerpolitik über die Maßen gelobt habt, wo sich sogar die Linken in der Regierung dafür geschämt haben."
Die SVP-Senatoren haben erklärtermaßen gegen die eigenen Leute gestimmt, unterstreicht Pöder.

Die Senatskandidaten der Union, Franz Gasser (Bozen-Unterland), Hans Lanz (Brixen-Eisacktal) und Christine Taraboi-Blaas (Meran-Vinschgau) haben mindestens so viel Format wie die SVP-Kandidaten und vor allem würden sie nie gegen die eigenen Leute stimmen sondern nur für Südtirol.

[Assalto]
22-03-08, 00:38
21/03/2008 - Comunicato stampa: Ora sono chiari ed inconfondibili le linee politiche, ideologiche e programmatiche su cui si contrastano il PDL e Unitalia con La Destra.

Sempre più chiare le posizioni politiche all’interno del centro-destra e finalmente definite le linee programmatiche dei due partiti che lo compongono: il PDL e La Destra-Unitalia. Da una parte il PDL, alleato della Lega Nord, nato dalla fusione “a freddo” di FI ed AN, che vedrà fra poche settimane incoronato al ruolo di coordinatore provinciale il neo democristiano Giorgio Holzmann il quale ritiene, assieme ai dirigenti nazionali dello stesso partito, necessaria l’apertura a tutti i costi con la SVP atta al raggiungimento dell’agognata ascesa in Giunta provinciale di alcuni eletti nelle file dello stesso PDL: come gli italiani dell’Alto Adige possano essere meglio rappresentati in una Giunta in cui gli attuali membri del centro-sinistra, Gnecchi e Cigolla, contano come il due di picche quando la briscola è bastoni, se venissero sostituiti con due membri del PDL, preso atto che su nove assessori sette sono e saranno della SVP e che in Consiglio provinciale vi sono sette consiglieri italiani su un totale di trentacinque, Holzmann avrebbe il sacro santo dovere di spiegarcelo. La Sua è comunque una linea politica. Che noi non possiamo assolutamente condividere perché strumentale ed ipocrita e in aperto scontro con l’incontestabile potere dei numeri e del diritto di rappresentanza, espresso in termini matematici, in ogni assemblea democraticamente eletta. Ma comunque è una linea: la stessa (uguale, identica e sovrapponibile!) messa in atto fino ad ora sia dalla vecchia DC che dal centro-sinistra ad essa succedutosi nelle alleanze di governo locale con la SVP i cui devastanti risultati ottenuti per gli italiani sono sotto gli occhi di tutti. Dall’altra la nostra linea politica che ci vede in aperto scontro con la SVP la quale non è certamente intenzionata ad aprire nessun dialogo con gli italiani per il fatto stesso di non averne assolutamente la necessità a prescindere che i Suoi interlocutori, eletti in Consiglio provinciale, siano di destra o di sinistra. Ancora di più il nostro pensiero politico è nettamente in contrasto con la linea del PDL sullo Statuto di autonomia che viene di fatto avallato, accettato e fatto proprio dallo stesso partito mentre noi tentiamo con ogni mezzo di giungere alla definitiva abrogazione di diverse norme. Dal nostro punto di osservazione la presenza di trentacinquemila italiani in meno sul territorio in trent’anni (ne “sparisce” uno ogni otto ore!) è proprio causata dalla applicazione di quelle norme statutarie anti costituzionali come il censimento etnico, la proporzionale nel pubblico impiego e il bilinguismo obbligatorio ad ogni livello, che costituiscono la nefasta ossatura portante di uno Statuto nato per evidenti ragioni di “pulizia etnica”. In ultima analisi il PDL ritiene che la ricetta per risolvere i problemi della nostra Comunità stia nella occupazione di alcune poltrone in Giunta da parte di alcuni membri dello stesso partito; da parte nostra, ritenendo sconcertante e priva di fondamento questa prospettiva, che si scontra fra il resto con la matematica (che continua fortunatamente a non essere una opinione), riteniamo che la battaglia politica e ideologica debba essere portata al sistema autonomistico locale nel suo insieme e quindi nella sua essenza isituzionale e costituzionale. Agli elettori italiani stabilire su quale delle due diverse, e certamente contrastanti linee programmatiche, intendono convergere preso atto che ora sono chiare ed inequivocabili. Per cui inconfondibili sia nella forma che nella sostanza. Bolzano, 21 marzo 2008 Il Consigliere Provinciale di UNITALIA Donato Seppi

http://www.unitalia-movimento.it/comunicati-stampa.dhtml

Mitteleuropeo
22-03-08, 01:12
Die Bewegung SÜD-TIROLER FREIHEIT nimmt daher bewusst die anstehenden Parlamentswahlen zum Anlass, um die Diskussion über die weitere Zugehörigkeit Süd-Tirols zu Italien in Frage zu stellen.
Die jüngsten politischen Ereignisse in Europa, aber vor allem im Kosovo zeigen, dass kein Staat einem Volk die Freiheit langfristig verwehren kann, wenn diese mit Vehemenz gefordert wird.

Im Falle Süd-Tirols, spricht sich die SÜD-TIROLER FREIHEIT dafür aus, es den Minderheiten gleich zu tun, die sich bereits in völligem Frieden von Fremdbestimmung befreit haben, und endlich das Selbstbestimmungsrecht in Anspruch zu nehmen. Konkret würde dies bedeuten, dass die Süd-Tiroler Bevölkerung, frei und demokratisch, in einer Abstimmung darüber entscheiden könnte, ob sie sie eine Loslösung von Italien wünscht.
Die SÜD-TIROLER FREIHEIT spricht sich klar für eine Zukunft ohne Italien aus.

Die weitere Zugehörigkeit Süd-Tirols zu Italien ist eine permanente Zitterpartie, die uns Süd-Tirolern politisch und wirtschaftlich nichts als Probleme bereitet. Zwar konnte mit der Autonomie eine akzeptable Übergangslösung geschaffen werden, langfristig ist die diese jedoch nicht geeignet, das Fortbestehen der deutsch- und ladinischsprachigen Bevölkerung zu gewährleisten, weshalb das politisch anzustrebende Ziel, die Freiheit für Süd-Tirol bleiben muss.
Diese Freiheit soll durch die Ausübung des Selbstbestimmungsrechtes erreicht werden.

Werner Thaler
Mitglied der Landesleitung der SÜD-TIROLER FREIHEIT

[Assalto]
28-03-08, 02:25
26/03/2008 - Comunicato stampa: La SVP con il suo programma politico chiede di fatto il distacco dell’Alto Adige dall’Italia.

La SVP presenta la lista della spesa da sottoporre ai propri elettori sperando di trovare la possibilità di realizzare il grande sogno di un totale distacco dall’Italia che l’elenco programmatico a chiare lettere prevede. L’accettazione di un simile contratto capestro, da parte di chiunque vinca le elezioni nazionali se avesse bisogno, come purtroppo è stato in passato, dei senatori SVP per mantenere il controllo del governo romano, costituirebbe la definitiva svendita di questo lembo di terra alla Provincia autonoma di Bolzano. E la spudoratezza politica della Stella Alpina, nemmeno velata come in abitudini passate, colpisce nel segno perché dimostra senza timori reverenziali o remore ideologiche come la voglia di autodeterminazione sia nei progetti dei registi della politica locale. Chiedere l’abrogazione del Commissariato al Governo passando la delega al Presidente della Provincia (controllato che diventa controllore di se stesso); diminuzione delle forze di pubblica sicurezza nazionali (primo passo verso la sostituzione della Polizia e dei Carabinieri con un corpo militare locale); grazia definitiva ai criminali del tritolo; passaggio di tutti i beni immobili dello Stato alla Provincia; diritto di imporre tasse e di modificare aliquote e criteri di applicazione che si differenziano da quelle imposte dal governo; ed altro ancora, costituisce davvero la creazione di uno stato nello stato e la definitiva soppressione di una provincia che, più o meno autonoma, appartiene all’ Italia. La questione non apparirebbe così drammatica, preso atto che il centro destra vincerà le prossime elezioni, se il blocco alla prepotenza e alla arroganza delle richieste SVP fosse ancora possibile. Ma considerato che il PDL, tradendo in modo tragico e politicamente inverecondo le speranze degli italiani, si è lasciato imporre dalla Stella Alpina addirittura l’ eliminazione dalla propria lista dei candidati sgraditi a via Brennero ed ha accettato ignobilmente imposizione all’ “acconigliamento” di Coloro che potrebbero essere eletti nelle file del partito di Berlusconi il problema risulta di difficile soluzione. A meno che non nasca nell’animo popolare la voglia di riscatto, scompaia dai volti della nostra gente lo sconforto e si intenda premiare elettoralmente chi ancora si impegna con ogni mezzo per fermare l’armata SVP e castigando, contemporaneamente, la politica della svendita degli italiani dell’Alto Adige posta in essere sia dalla sinistra che dal PDL. Bolzano, 25 marzo 2008 Il Consigliere Provinciale di UNITALIA Donato Seppi

http://www.unitalia-movimento.it/comunicati-stampa.dhtml