PDA

Visualizza Versione Completa : Il Documento Programmatico De La Destra Nel Trentino



[Assalto]
03-03-08, 03:41
Il 10 e 11 novembre 2007 , sostenuta dalle migliaia di militanti radunati al PalaEUR di Roma, si è costituita LA DESTRA, movimento politico che mira ad esprimere e difendere i valori della tradizione, della cultura, dell’operosità e della spiritualità del popolo italiano, da troppo tempo offesi e ignorati da azioni di governo a dir poco deplorevoli.

La tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, la garanzia della sicurezza personale, la difesa del territorio nazionale, la riduzione della pressione fiscale, la garanzia di equità davanti alla legge, il riconoscimento dei meriti individuali, la tutela della famiglia naturale, dell'infanzia e degli anziani, della religione cattolica, della pluralità dell'insegnamento e dell'informazione, il godimento effettivo dei diritti civili e politici dei cittadini italiani, il rispetto e il sostegno delle forze armate, la riduzione ed il controllo severo dell'immigrazione verso il territorio nazionale, la difesa della lingua e del patrimonio artistico e culturale italiano, oltre alla salvaguardia dei beni primari quali acqua, fonti energetiche, risorse ambientali e agroalimentari, costituiscono per LA DESTRA i traguardi irrinunciabili da perseguire, senza compromessi e cedimenti, a vantaggio del popolo italiano.

Ogni militante de LA DESTRA che sarà delegato a rappresentarla a qualsiasi titolo dentro gli enti amministrativi quali regioni, provincie, comuni ed enti minori - pur nella sua autonomia ed in libertà di coscienza – dovrà adoperarsi per la promozione, il conseguimento e la difesa dei suddetti obiettivi sociali primari.

Ulteriori dettagli sul programma politico nazionale de LA DESTRA sono contenuti nel documento ufficiale della Costituente del partito: "LA DESTRA PER L'ITALIA - Contro tutte le caste".


"LA DESTRA" PER IL TRENTINO

LA DESTRA del Trentino si riferisce e si ispira direttamente ai princìpi e ai contenuti del documento programmatico della Costituente della DESTRA NAZIONALE, declinando e promuovendo in sede locale iniziative specifiche che tengano conto della peculiarità del territorio, delle risorse disponibili e delle priorità nelle problematiche locali.

In particolare LA DESTRA del Trentino, nel rispetto di una struttura organizzativa concordata con la direzione nazionale, si attiverà a livello di sensibilizzazione popolare tramite attività di propaganda diretta (gazebo) e di campagne di informazione attraverso conferenze, dibattiti e attività dei circoli per ottenere risultati concreti a vantaggio dei cittadini trentini, riconoscendo fondante ed imprescindibile il conseguimento della realizzazione di questi punti programmatici:


ASSEGNAZIONE PRIMA CASA E SOSTEGNO AI MUTUI

Nell’assegnazione della prima casa di abitazione attraverso la società ITEA e nell’assegnazione di contributi parimenti finalizzati all’acquisto della prima casa di abitazione anche a mezzo di cooperative, la precedenza va assegnata ai cittadini italiani e comunitari che abbiano già stabilito la propia residenza nel territorio provinciale da almeno cinque anni; analoga precedenza va riconosciuta agli iscritti anagAIRE (Anagrafe Italiana Residenti all’Estero) in un comune del territorio provinciale. Azione diretta presso l’amministrazione pubblica per ottenere agevolazioni finanziarie per i mutui prima casa contratti da cittadini trentini


REGOLAMENTAZIONE DEI CAMPI NOMADI

La presenza di popolazioni nomadi sul territorio provinciale deve avvenire nel rispetto di alcune elementari regole di convivenza e sicurezza nell’interesse di tutti.
Riteniamo che, da un lato, si debba sottoporre a verifica l’idoneità dei campi nomadi esistenti come avviene per qualsiasi altro tipo di insediamento umano e, dall’altro, che debba essere evitato l’allargarsi del fenomeno tenuto conto delle potenzialità limitate di assorbimento da parte del territorio provinciale, che non può essere oggetto di ulteriore degrado.
Pertanto, va istituito il divieto di nuova creazione ed ampliamento di campi nomadi su tutto il territorio provinicale. Il mantenimento di quelli esistenti può anche avvenire ma a determinate precise condizioni:
a) che vi si conformità di tali strutture agli strumenti urbanistici comunali ed alla pianificazione provinciale;
b) che vi siano le necessarie opere di infrastrutturazione e di urbanizzazione (con la partecipazione dei relativi costi in base al carico urbanistico) e vi siano le condizioni igienico-sanitarie;
c) che vi sia il concorso, da parte dell’utenza, al 100 % delle spese di gestione ed ammortamento delle aree attrezzate esistenti.

TUTELA DEGLI EDIFICI RELIGIOSI
Il finanziamento pubblico può essere riconosciuto solo al fine di salvaguardare le caratteristiche culturali e storiche degli edifici di culto esistenti.
In deroga al punto precedente, si possono riconoscere finanziamenti pubblici solo a favore delle forme di culto che caratterizzino l’identità culturale locale; tale caratteristica va riconosciuta unicamente alla religione cattolica.
Al finanziamento pubblico da effettuarsi sulla base di intese con l’autorità ecclesiasica dovrà corrispondere la visitabilità e la fruibilità delle strutture finanziate a scopo culturale e di visita.

SOSTEGNO ALLE FORZE DELL’ORDINE

La Provincia autonoma di Trento deve concorrere nel farsi carico degli oneri per la realizzazione delle caserme delle forze dell’ordine in convenzione con lo Stato.
Va profondamente rivisito il Progetto sicurezza partendo, dal basso, dalle esigenze del territorio e non imponendo astratti ed inadeguati standard (per lo più meramente quantitaviti piuttosto che qualitativi) dall’alto.
Va incentivato il metodo della prevenzione attraverso la concertazione delle strategie di fondo tra le forze di polizia locale e le forze dell’ordine statali in modo tale da offrire una sicurezza globale su tutto il territorio.

VALORIZZAZIONE DEI VIGILI DEL FUOCO

La priorità va assegnata, nel sistema della prevenzione e della protezione dal pericolo degli incendi e della protezione civile, alle strutture professionali.
L’apporto del volontariato è sicuramente prezioso ma va inquadrato nell’ambito di un potenziamento e supporto delle strutture professionali assicurando il massimo coordinamento.
Ai corpi volontari va riconosciuto un ruolo ausiliario senza però che le risorse assegnate a tali strutture vada a scapito del corpo professionale. L’azione dei volontari deve essere sottoposta alle dipendenze di un comandante professionista.

SBLOCCO DELLE ASSUNZIONI PUBBLICHE

I vincoli del patto di stabilità non possono riguardare solo ed unicamente le spese del personale (che è e resta il principale motore dell’amministrazione pubblica), ma devono responsabilizzare le amministrazioni locali ad un oculato utilizzo delle risorse complessive; i tagli delle spese dovranno riguardare la politica ed il settore clientelare (consulenze affidate da organi politici).
Per le progettazioni va previsto l’obbligo delle amministrazioni di avvalersi di personale interno eventualmente convenzionandosi tra di loro. L’affido di incarichi di progettazione a professionisti esterni va visto solo nell’ottica della complementarietà (gruppi misti di progettazione) e solo per settori tecnici marginali (esempio: geologico, impiantistica…).

RECLUTAMENTO E GESTIONE DEI DIRIGENTI

Va eliminata la figura del dirigente a contratto assunto fiduciariamente dal politico di turno (spoil system): a parte il fatto che tale modalità di nomina è poco trasparente e poco in linea con l'esigenza costituzionale di imparzialità, va detto che se un partito politico vuole un proprio dirigente potrebbe farlo pagando di tasca propria e non con le tasche del contribuente! Ogni forma di precariato nel pubblico impiego è in genere poco utile perché non consente di formare professionalità e motivazione adeguata. A maggior ragione il discorso coingolge la dirigenza che va reclutata, non diversamente da qualsiasi altro dipendente pubblico, in ruolo ed a seguito di concorso pubblico per esami in modo da premiare i migliori e non i raccomandati. Il metodo ideale di reclutamento è attualmente quello dei segretari comunali trentini ed altoatesini: si tratta di dirigenti assunti con procedura concorsuale e non con nomina fiduciaria (come avviene per il resto d'Italia); tale metodologia costituisce un valore a garanzia del cittadino e, pertanto, va salvaguardato; vanno, per contro, rifiutate nettamente le proposte dirette a introdurre la nomina fiduciaria del sindaco.

ENTE PUBBLICO E PRIVATIZZAZIONI: NUOVI LIMITI

- Rimeditazione delle privatizzazioni in quanto queste pongono la gestione su un piano di scarsa trasparenza e controllo: il riferimento è alla fondazione Mach, a tutte le privatizzazioni nel settore socio-sanitario (case di riposo), alla Cassa del Trentino, all’Informatica Trentina ed alle altre 50 società partecipate provinciali.
- Dismissione delle partecipazioni non strategiche (cioè delle semplici partecipazioni in società senza il controllo esclusivo); politica ed economia, infatti, devono marciare su binari anche paralleli ma autonomi. E’ da giudicarsi molto positivamente la proposta altoatesina di dismettere tutte le partecipazioni pubbliche dalle società di diritto privato collocando le stesse sul mercato con regolare asta pubblica.

AUTOBRENNERO PER LE POLITICHE AMBIENTALI

- Va istituito l’obbligo, a carico dell’Autobrennero Spa, di realizzare opere ed investimenti di sostenibilità ambientale (secondo il prinicipio comunitario: chi inquina paga). In pratica: i comuni o loro forme associative decidono quali sono gli interventi strategici da attuare (barriere antirumore, misure compensative ecc.) utilizzando gli strumenti di pianificazione ed alla società Autobrennero spetta il compito della loro realizzazione e successiva gestione.

SVILUPPO RURALE E TUTELA DELL’AMBIENTE

- Andrebbe ripensato l’attuale modello di sviluppo rurale che avviene rinunciando alla valorizzazione delle caratteristiche ambientali, culturali e territoriali. I modelli altoatesini ed austriaci dimostrano che vi può essere un’evoluzione dove l’attività, svolta soprattutto da strutture imprenditoriali di piccole o medie dimensioni , si occupa non solo del profitto ma anche di attuare azioni concrete di tutela dei valori di mantenimento delle tradizioni e di tutela dell’ambiente. La prospettiva agricola va, pertanto, salvaguardata in una logica di integrazione dei vari settori in cui siano presenti contestualmente sia la coltivazione, sia l’allevamento che l’agriturismo valorizzando la biodiversità, le tecniche di tutela naturale integrale e biologica, l’allevamento collegato all’attività di pascolo in montagna. Dovrebbe essere adeguatamente incentivata la formazione di giovani agricoltori affidando ad essi delle vere e proprie imprese ambientali in cui convivano tradizione, sperimentazione e valori.

TUTELA DELLE FONTI ENERGETICHE

- La politica deve stare al di fuori della gestione diretta delle concessioni e relativi rinnovi e questo vale sia per i comuni che per la provincia e relative società.
E’ giusto che chi ottiene il rinnovo delle concessione debba pagare un adeguato indennizzo a favore delle popolazione: ma questo denaro non può e non deve finire nelle solite cattedrali del nulla (esempio: BIM dell’Adige) ma deve finire direttamente nelle casse delle popolazioni che hanno subito il depauperamento territoriale ed economico provocato dalle grandi dighe.
Ai comuni, in particolari, il gettito dovrebbe essere redistribuito in queste forme:
a) attraverso un incremento del fondo per la realizzazione di opere pubbliche “compensative” del degrado ambientale provocato dalle dighe (budget);
b) attraverso l’erogazione gratuita dell’energia elettrica da destinare a consumi di pubblica utilità (illuminazione, impianti sportivi e ricreativi, scuole, strutture sanitarie ecc.);
c) attraverso incentivi diretti a realizzare il contenimento energetico e la sostituzione degli impianti di illuminazione obsoleti o non a norma (per esempio con riferimento alle nuove disposizioni contro l’inquinamento luminoso).
- Vanno aboliti tutti gli incentivi per la realizzazione di PANNELLI FOTOVOLTAICI in quanto questi non realizzano alcun risparmio energetico ed ambientale (per l’inquinamento provocato per la loro produzione e per l’utilizzo del silicio che è materiale altamente inquinante) e producono, persino, il problema del loro smaltimento al termine del loro utilizzo!

RIFORMA ISTITUZIONALE:

- Va proposta l’abrogazione della legge provinciale n. 3 del 2006 che ha istituito le nuove comunità di valle perché realizzano dei nuovi GIGANTI AMMINISTRATIVI poco vicini al cittadino.
- Va dato atto che le attuali amministrazioni anche di piccole dimensioni vengono incontro alle esigenze ella popolazione locale e che il loro dimensionamento in alcuni casi è anche un pregio, perché consente l’erogazione di importanti servizi direttamente nei luoghi dove si trovano i cittadini.
- Per contro, alcune riforme che hanno puntato sulle esternalizzazioni e sullo smantellamento della rete territoriale a favore della concentrazione non sempre hanno elevato la qualità dei servizi a livello periferico e la situazione nei territori montani sta sempre più degenerando. Alcune regione limitrofe ci invidiano per l’elevato livello di qualità dei servizi erogati dai comuni delle zone montane (vedi le frequenti richieste di annessione di comuni limitrofi): vogliamo peggiorare la qualità ed assomigliare sempre di più ai territori più inefficienti?

SANITA’ E ASSISTENZA

- Per incapacità politica, il servizio sanitario trentino negli ultimi anni ha mostrato deficit sia a livello di pianificazione e organizzazione (management super-pagato ma non all’altezza) sia a livello di prestazioni erogate, al punto che il ricorso ai ricoveri e alle prestazioni specialistiche fuori dal territorio provinciale è sempre in costante aumento. Si ritiene dunque necessaria e urgente la riqualificazione del settore sanitario puntando sul potenziamento degli ospedali periferici (Tione, Cavalese, Ala, Mezzolombardo, Borgo, Cles e Pergine) rinunciando invece alla realizzazione di un nuovo, e costosissimo, mega-polo ospedaliero di Trento. Allo stesso tempo dovrà essere potenziata e qualificata la rete delle case di riposo e degli alloggi protetti su tutto il territorio provinciale.

CONTRO ALCOLISMO E TOSSICODIPENDENZE:

- Poiché i danni sono enormi sotto tutti i punti di vista occorre una nuova prospettiva educativa, economica e culturale che porti soprattutto i giovani ad abbandonare sin dall’inizio la ricerca dell’evasione dalla realtà per non affrontare i problemi e per non assumersi le proprie responsabilità adulte.
Riteniamo che in tutte le manifestazioni pubbliche e in quelle comunque finanziate con fondi pubblici debba essere vietata la somministrazione di sostanze alcoliche.
Le feste e le manifestazioni devono diventare sempre più occasione di incontro per momenti conviviali e non devono fornire l’occasione di propaganda per i produttori di bevande alcoliche.
Vanno proibite tutte le forme di pubblicità, anche occulta, di bevande alcoliche.

PER UNA SOCIETA’ NON DEGENERE

- Lotta alla degenerazione consumistica quale strumento di rimbecillimento delle menti, dell’economia e della società
- La domenica e le festività devono costituire l’occasione per rinforzare le occasioni di amicizia, di coltivazione delle attività ludiche nel rispetto dell’ambiente, per stimolare la serenità e la riscoperta della dimensione della famiglia. Cogliamo l’occasione, in prossimità delle festività natalizie, di dire il nostro NO ai mercatini del nulla che offrono solo l’illusione del luccichio e non il senso profondo ed autentico del vero natale. Qualcuno ha voluto, sciaguratamente, togliere il presepe dalle nostre scuole materne (per non offendere gli extracomunitari!) e l’ha sostituito con babbo Natale e con il consumismo: noi vorremmo eliminare babbo Natale (o più esattamente: la dimensione consumistica del Natale) per reintrodurre la festa del presepe con i valori e l’autenticità di tale dimensione autenticamente cristiana.

RAGIONI DI SPECIALITA’ DELL’AUTONOMIA PROVINCIALE TRENTINA

- Per armonizzare la tradizione autonomistica con le future disposizioni in materia di federalismo fiscale il nostro partito dovrà operare per costituire un gruppo misto Trentino, Altoatesino e Veneto che possa esaminare le specifiche ragioni ed esigenze in modo da arrivare a concretizzare l’obiettivo di omogeneizzazione con le regioni limitrofe che non produca scompensi o svantaggi nei confronti di nessuno.

http://www.la-destra.taa.it/documentazione/comunicati/2007-12-30_DOCUMENTO-programmatico-trentino.html