RobieT
03-03-08, 16:45
Da Corriere Livorno:
LIVORNO - Il banchetto della Lega Nord, ieri mattina in piazza Damiano Chiesa, lo ha visto forse per caso. Al gazebo della Rotonda d'Ardenza del Popolo delle Libertà, invece, è andato di proposito. In entrambi casi, comunque, aveva le idee chiare: rubare le bandiere, distruggere il materiale per la propaganda politica, insultare gli attivisti. Fino a un pugno volato a uno dei simpatizzanti di Forza Italia. E' la giornata di follia di un livornese di 41 anni, individuato in poche ore dalla Digos e poi denunciato per violenza privata, lesioni personali, furto e minacce dopo le due aggressioni. Il primo episodio è avvenuto a mezzogiorno e un quarto. Il quarantunenne, operaio, residente in centro, passava da piazza Damiano Chiesa in auto. Lì la Lega Nord aveva allestito un banchetto per la propaganda elettorale. Forse passava da lì per caso, forse no. Fatto sta che già dall'auto che stava guidando (una Polo) ha iniziato a inveire contro gli attivisti leghisti: oltre agli insulti, sono volate anche le minacce. Poi ha parcheggiato, è sceso e si è avventato al banchetto del partito del Carroccio: ha rovesciato il tavolo, ha lanciato in aria i volantini e poi ha afferrato due bandiere portandole via. I testimoni hanno reso alla polizia una descrizione sufficientemente dettagliata tanto da mettere subito sulla strada giusta gli uomini della Digos. L'errore fatale del quarantunenne è stato quello di replicare, dare il bis. Alla Rotonda, alle cinque del pomeriggio, l'operaio è arrivato allo stand del Pdl, organizzato da Forza Italia e An. Questa volta l'aggressione è premeditata. Ancora una volta si accende un litigio con i quattro simpatizzanti di centrodestra: volano offese e insulti. Gli attivisti, legittimamente, si inalberano, gli rispondono, iniziano a circondarlo. Lui reagisce e sferra un pugno dritto in faccia a uno dei quattro, un quarantottenne che verrà trasportato al pronto soccorso con una ferita lacerocontusa al labbro inferiore e alcune contusioni a un braccio. Poi l'aggressore se ne va. Ma dopo mezz'ora la polizia, grazie al numero di targa segnalato da alcuni testimoni, riesce a rintracciare e denunciare il protagonista: "Non è riconducibile a nessuna forza politica e è un gesto dettato da ragioni puramente ideologiche - spiegano in questura, cercando di raffreddare subito gli animi - Questo non è un atto che c'entra qualcosa con la campagna elettorale. Poteva accadere anche un mese fa".
(ANSA) - LIVORNO, 1 MAR - "Se in futuro continueranno questi
episodi rifletteremo sulla necessità di richiedere il porto
d'armi al prefetto per la nostra legittima difesa". E' quanto
afferma una nota congiunta di Lega e Pdl di Livorno commentando
l'aggressione di un uomo, poi individuato e denunciato dalla
polizia, ai gazebo allestiti dal centrodestra nella città
portuale toscana.
"Non vorremmo che l'episodio di oggi - continua la nota
firmata da Emiliano Baggiani, segretario provinciale Lega Nord
Livorno e componente del comitato elettorale della Pdl - venga
minimizzato come al solito, magari dicendo che siamo alle prese
con un povero pazzo. Vogliamo ribadire invece che in città è
stato coltivato e fomentato ad arte un clima di odio politico
che si innesca e olia i suoi meccanismi proprio in occasione
delle campagne elettorali. Nella nostra città sono applicati
metodi politici che ricordano il ventennio o la cupola mafiosa:
chi 'sgarra', chi non è allineato , è costretto a pagare le
conseguenze, morali e anche fisiche".(ANSA).
LIVORNO - Il banchetto della Lega Nord, ieri mattina in piazza Damiano Chiesa, lo ha visto forse per caso. Al gazebo della Rotonda d'Ardenza del Popolo delle Libertà, invece, è andato di proposito. In entrambi casi, comunque, aveva le idee chiare: rubare le bandiere, distruggere il materiale per la propaganda politica, insultare gli attivisti. Fino a un pugno volato a uno dei simpatizzanti di Forza Italia. E' la giornata di follia di un livornese di 41 anni, individuato in poche ore dalla Digos e poi denunciato per violenza privata, lesioni personali, furto e minacce dopo le due aggressioni. Il primo episodio è avvenuto a mezzogiorno e un quarto. Il quarantunenne, operaio, residente in centro, passava da piazza Damiano Chiesa in auto. Lì la Lega Nord aveva allestito un banchetto per la propaganda elettorale. Forse passava da lì per caso, forse no. Fatto sta che già dall'auto che stava guidando (una Polo) ha iniziato a inveire contro gli attivisti leghisti: oltre agli insulti, sono volate anche le minacce. Poi ha parcheggiato, è sceso e si è avventato al banchetto del partito del Carroccio: ha rovesciato il tavolo, ha lanciato in aria i volantini e poi ha afferrato due bandiere portandole via. I testimoni hanno reso alla polizia una descrizione sufficientemente dettagliata tanto da mettere subito sulla strada giusta gli uomini della Digos. L'errore fatale del quarantunenne è stato quello di replicare, dare il bis. Alla Rotonda, alle cinque del pomeriggio, l'operaio è arrivato allo stand del Pdl, organizzato da Forza Italia e An. Questa volta l'aggressione è premeditata. Ancora una volta si accende un litigio con i quattro simpatizzanti di centrodestra: volano offese e insulti. Gli attivisti, legittimamente, si inalberano, gli rispondono, iniziano a circondarlo. Lui reagisce e sferra un pugno dritto in faccia a uno dei quattro, un quarantottenne che verrà trasportato al pronto soccorso con una ferita lacerocontusa al labbro inferiore e alcune contusioni a un braccio. Poi l'aggressore se ne va. Ma dopo mezz'ora la polizia, grazie al numero di targa segnalato da alcuni testimoni, riesce a rintracciare e denunciare il protagonista: "Non è riconducibile a nessuna forza politica e è un gesto dettato da ragioni puramente ideologiche - spiegano in questura, cercando di raffreddare subito gli animi - Questo non è un atto che c'entra qualcosa con la campagna elettorale. Poteva accadere anche un mese fa".
(ANSA) - LIVORNO, 1 MAR - "Se in futuro continueranno questi
episodi rifletteremo sulla necessità di richiedere il porto
d'armi al prefetto per la nostra legittima difesa". E' quanto
afferma una nota congiunta di Lega e Pdl di Livorno commentando
l'aggressione di un uomo, poi individuato e denunciato dalla
polizia, ai gazebo allestiti dal centrodestra nella città
portuale toscana.
"Non vorremmo che l'episodio di oggi - continua la nota
firmata da Emiliano Baggiani, segretario provinciale Lega Nord
Livorno e componente del comitato elettorale della Pdl - venga
minimizzato come al solito, magari dicendo che siamo alle prese
con un povero pazzo. Vogliamo ribadire invece che in città è
stato coltivato e fomentato ad arte un clima di odio politico
che si innesca e olia i suoi meccanismi proprio in occasione
delle campagne elettorali. Nella nostra città sono applicati
metodi politici che ricordano il ventennio o la cupola mafiosa:
chi 'sgarra', chi non è allineato , è costretto a pagare le
conseguenze, morali e anche fisiche".(ANSA).