el cuntadin
08-03-08, 15:07
Ad essere troppo buoni, si può rischiare la vita!:i:eek: Sopratutto quando i beneficiati sono certi soggetti. Leggo infatti sul Carlino, che la vittima di questo episodio di violenza, era un benefattore di questi nigeriani.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=1BFC18898A895333985E6414F75A0 CF1
Sequestrato e rapinato da tre nigeriani
Benzinaio legato e minacciato con un’ascia. Arresti a Sassoferrato ed Ancona
FABRIANO – Tre arresti per sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina. E’ il risultato di una bella operazione degli agenti del commissariato di Fabriano che hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria tre nigeriani: V. O., 28 anni; sua moglie M. O. di 35 anni e H. O. di 28 anni. La vicenda, conclusasi l’altra mattina con l’arresto di H. O. ad Ancona, era cominciata lunedì scorso, quando un benzinaio di 58 anni si era presentato al commissariato insanguinato e con delle ecchimosi, dicendo di essere stato sequestrato per alcune ore da due nigeriani. L’uomo, che risiede in Umbria e lavora a Fabriano come benzinaio, aveva raccontato di essersi recato da una famiglia nigeriana che lui conosceva bene e che abita in una zona di campagna nelle vicinanze di Catobagli, nel Sassoferratese, dopo che era stato chiamato dalla donna perché la figlia piccola stava male. Il 58enne ha poi riferito che, una volta entrato nell’abitazione, erano spuntati fuori all’improvviso il marito della donna e un suo amico che lo avevano immobilizzato, legato a una sedia e minacciato con un’accetta, chiedendogli dei soldi e costringendolo a firmare un assegno di alcune migliaia di euro, per poi rubargli anche il bancomat e il numero del pin per eventuali prelievi, nonché degli oggetti d’oro, fra i quali una catenina. Non paghi di tutto ciò, avevano continuato a minacciarlo a lungo per sottrargli ulteriore denaro. Soltanto quando si erano resi conto che non avrebbero potuto ottenere altri soldi, i due nigeriani avevano smesso la loro azione intimidatoria e avevano fatto in modo che l’uomo si liberasse, comunque dopo almeno cinque ore di sequestro. A quel punto, naturalmente, il benzinaio non ha esitato a raggiungere di nuovo Fabriano per denunciare l’accaduto alla polizia. Una volta raccolta la testimonianza dell’uomo letteralmente terrorizzato, gli agenti sono immediatamente passati all’azione e non hanno impiegato granchè a individuare l’abitazione in cui era avvenuto il fattaccio. In quel momento, in casa non c’era nessuno, ma gli investigatori hanno subito trovato le prove di quanto aveva detto il 58enne (la corda, l’accetta e quant’altro) ed hanno organizzato degli appostamenti, per poi sorprendere i coniugi nigeriani al loro rientro di notte. V. O. e M. O. sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina. V. O., che non lavora ed era in attesa del permesso di soggiorno, è stato condotto in carcere a Montacuto, mentre per M. O., operaia in una ditta della Vallesina, sono scattati gli arresti domiciliari, poiché ha una figlia piccola. Quindi, le indagini sono proseguite nel più stretto riserbo e con grande intensità alla ricerca del terzo soggetto. H. O., pure lui nigeriano e, come V. O., disoccupato e in attesa del permesso di soggiorno, che è stato fermato giovedì scorso nei pressi di Ancona, dove vive, ed arrestato con le stesse accuse di V. O. e M. O.. Addosso i poliziotti gli hanno trovato il cellulare della vittima. Ieri mattina, il giudice Alberto Pallucchini ha convalidato il fermo di polizia dei due coniugi, riservandosi la decisione in merito alla richiesta di custodia cautelare in carcere di V. O., mentre per quanto concerne la convalida del fermo di H. O. ci si pronuncerà verosimilmente all’inizio della settimana prossima.
AMINTO CAMILLI,
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Sequestrato e rapinato da tre nigeriani
Benzinaio legato e minacciato con un’ascia. Arresti a Sassoferrato ed Ancona
FABRIANO – Tre arresti per sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina. E’ il risultato di una bella operazione degli agenti del commissariato di Fabriano che hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria tre nigeriani: V. O., 28 anni; sua moglie M. O. di 35 anni e H. O. di 28 anni. La vicenda, conclusasi l’altra mattina con l’arresto di H. O. ad Ancona, era cominciata lunedì scorso, quando un benzinaio di 58 anni si era presentato al commissariato insanguinato e con delle ecchimosi, dicendo di essere stato sequestrato per alcune ore da due nigeriani. L’uomo, che risiede in Umbria e lavora a Fabriano come benzinaio, aveva raccontato di essersi recato da una famiglia nigeriana che lui conosceva bene e che abita in una zona di campagna nelle vicinanze di Catobagli, nel Sassoferratese, dopo che era stato chiamato dalla donna perché la figlia piccola stava male. Il 58enne ha poi riferito che, una volta entrato nell’abitazione, erano spuntati fuori all’improvviso il marito della donna e un suo amico che lo avevano immobilizzato, legato a una sedia e minacciato con un’accetta, chiedendogli dei soldi e costringendolo a firmare un assegno di alcune migliaia di euro, per poi rubargli anche il bancomat e il numero del pin per eventuali prelievi, nonché degli oggetti d’oro, fra i quali una catenina. Non paghi di tutto ciò, avevano continuato a minacciarlo a lungo per sottrargli ulteriore denaro. Soltanto quando si erano resi conto che non avrebbero potuto ottenere altri soldi, i due nigeriani avevano smesso la loro azione intimidatoria e avevano fatto in modo che l’uomo si liberasse, comunque dopo almeno cinque ore di sequestro. A quel punto, naturalmente, il benzinaio non ha esitato a raggiungere di nuovo Fabriano per denunciare l’accaduto alla polizia. Una volta raccolta la testimonianza dell’uomo letteralmente terrorizzato, gli agenti sono immediatamente passati all’azione e non hanno impiegato granchè a individuare l’abitazione in cui era avvenuto il fattaccio. In quel momento, in casa non c’era nessuno, ma gli investigatori hanno subito trovato le prove di quanto aveva detto il 58enne (la corda, l’accetta e quant’altro) ed hanno organizzato degli appostamenti, per poi sorprendere i coniugi nigeriani al loro rientro di notte. V. O. e M. O. sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina. V. O., che non lavora ed era in attesa del permesso di soggiorno, è stato condotto in carcere a Montacuto, mentre per M. O., operaia in una ditta della Vallesina, sono scattati gli arresti domiciliari, poiché ha una figlia piccola. Quindi, le indagini sono proseguite nel più stretto riserbo e con grande intensità alla ricerca del terzo soggetto. H. O., pure lui nigeriano e, come V. O., disoccupato e in attesa del permesso di soggiorno, che è stato fermato giovedì scorso nei pressi di Ancona, dove vive, ed arrestato con le stesse accuse di V. O. e M. O.. Addosso i poliziotti gli hanno trovato il cellulare della vittima. Ieri mattina, il giudice Alberto Pallucchini ha convalidato il fermo di polizia dei due coniugi, riservandosi la decisione in merito alla richiesta di custodia cautelare in carcere di V. O., mentre per quanto concerne la convalida del fermo di H. O. ci si pronuncerà verosimilmente all’inizio della settimana prossima.
AMINTO CAMILLI,
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