PDA

Visualizza Versione Completa : Politiche: Malossini c'è in extremis



Shaytan (POL)
11-03-08, 10:47
Terremoto nel Pdl
Malossini c'è in extremis
Link correlati
BLOG Tutti i candidati, lista per listaIL CASO Kessler si fa da parteL'INTERVISTA Muraro: "Sono un vero autonomista"L'ANALISI Alla corte della Svp di Piergiorgio Cattani
di Gianpaolo Tessari

TRENTO. Roma rivolta come un calzino le liste del Pdl e lascia sgomenta Forza Italia del Trentino. In prima battuta, e per tutto il pomeriggio, dalla lista alla Camera era rimasto clamorosamente fuori Mario Malossini. Dopo le 21 il capogruppo veniva "ripescato" ad un sesto posto (quarto reale dopo i leader Berlusconi e Fini) che lascia aperta la porta ad una speranziella. La Biancofiore finisce catapultata a Napoli e la testa di lista qui è per la ex azzurra dello sci Di Centa e per il braccio destro della Brambilla, Del Penno.

L'altro posto sicuramente utile, tra i due forzisti nazionali, va all'uscente Giorgio Holzmann. Al quarto se la giocherà Supermario. Un passo indietro. Con le ossa rotte da questa setacciata messa in opera da Berlusconi ed alleati se ne esce anche Giacomo Bezzi. Nonostante tutte le promesse incassate durante il suo giro romane delle sette chiese (da Berlusconi a Fini, passando per Casini e Calderoli) Bezzi non è riuscito a portare a casa il seggio blindato promessogli.

Per il parlamentare uscente una settimana da cancellare dal calendario. Il Patt gli ha girato le spalle (almeno come dirigenza) pressoché al completo durante il consiglio di lunedì e la politica nazionale, al momento della stretta finale, quella dove partono le coltellate, gli ha fatto marameo. Bezzi fa il signore: «Mi avevano proposto due possibili seggi borderline, non sicurissimi, ma io non ho accettato. Non mi debbo candidare a tutti costi per Roma. Il mio progetto politico a questo punto è tutto incentrato sull'autunno qui, per le provinciali».

Si vedrà. Il terremoto più grosso ad ogni modo è quello che ha squassato il Pdl, segnatamente Forza Italia. Ancora una volta sembrava passare l'idea che il Trentino, per i berlusconiani, era una semplice espressione geografica. In passato omaggiati dalla presenza dei La Loggia, Scarpa Bonazza Buora e via citando, i trentini di fede azzurra dovranno votare Manu Di Centa (che prima era capolista in Friuli), conosciuta e amata dagli sportivi e non, ed un certo Maurizio Del Penno.


Per trovarne traccia Google ansima un po' e scodella alla fine una paginetta di note: è il braccio destro della lanciatissima Vittoria Brambilla, la rossa capa dei Circoli della Libertà. E Del Penno è il suo vice.

Detto dei due, in prima stesura c'era Giorgio Holzmann, bolzanino e parlamentare uscente e, sempre nella lista poi sbianchettata da Sandro Bondi d di fronte alla sollevazione telefonica di Santini, Zampiccoli e Manuali (nel frattempo riunitosi per un consiglio di guerra nella sede di piazza Battisti) c'era anche al sesto posto il bolzanino Vezzali, fedelissimo della Biancofiore. A questo punto occorre aprire un'altra parentesi. Tra la Biancofiore e Malossini vi è in atto da mesi una guerra da far paura. A Roma, dove conta, la Michaela gli deve aver fatto terra bruciata. A Trento, per o meno, sono disposti tutti a giurarlo.

Ma anche la bionda, pur essendo protetta dal Cavaliere, ha i suoi cavoli amari. La Svp non la sopporta più per i suoi toni intransigenti e dopo averla fatta commissariare (ma solo per un breve momento) è riuscito a farla spostare altrove. C'è chi fa della greve ironia sul fatto che la Biancofiore sia finita in mezzo alla monnezza vesuviana. Sarà un caso ma anche il33 commissario europeo Frattini, tutt'altro che tenero con Durni e la Svp in genere, non sarà candidato nel seui seggio "storico" bolzanino ma in quello friulano, scambiato con la Di Centa che scivola a passo patinato, come ai bei tempi, qui da noi.

E torniamo a Malossini. Dopo la fregatura incassata due anni fa, quando a Roma ci finirono La Loggia e la Michaela, questa volta aveva visto perduta persino la possibilità di correre. Una beffa, anzi un ostracismo bello e buono che avrebbero portato Supermario a salutare la compagnia, lasciando Forza Italia in balia del suo destino. Ma il pressing dei trentini su Roma, cellulari roventi dalle 17 alle 20.45, sortivano l'effetto sperato. Via Vezzali, dentro Malossini. Ad un quarto posto reale considerato buonino, ottimo se la Di Centa venisse chiamata al governo come sottosegretario allo sport in caso di vittoria del centrodestra.

«Sono sollevato. Non tanto per me ma in quanto è stata ridata territorialità al Trentino. Sì accetto il quarto posto e me la gioco, serenamente» ammetteva ieri notte Malossini con Santini e Zampiccoli. Occhio, però. La chiusura ufficiale delle liste è domani sera. Con questi chiari di luna 48 ore sono moltissime. Gli interessati tengono le dita incrociate.
(09 marzo 2008)