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Visualizza Versione Completa : Gli agricoltori lombardi incontrano Pagliarini:"bisogna essere più forti a Bruxelles"



[Assalto]
22-03-08, 00:48
CREMA. Questa la richiesta avanzata dai rappresentanti del mondo agricolo del nord al candidato al Senato in Lombardia e Veneto per La Destra, l' onorevole Giancarlo Pagliarini, incontrato in questi giorni di campagna elettorale a Crema.

In trecento e a rappresentanza di tutte le categorie del settore hanno esposto i problemi che il settore nel nord est sta vivendo. “Non si sentono sufficientemente delegati nei posti che contano – dice l'esponente de La Destra dopo aver incontrato gli agricoltori- dove come in sede di Comunità europea il comparto agricolo italiano in generale, ma quello del settentrione in particolare, non trova cassa di risonanza”.

All'ex ministro sono giunte parecchie lamentele per quanto fatto dai rappresentanti del neo costituito Pdl che, a loro dire, anche quando hanno ricoperto incarichi istituzionali rilevanti non hanno assecondato le richieste degli agricoltori della zona. “In molti durante l'incontro – continua l'onorevole Giancarlo Pagliarini – hanno detto di voler un ministro dell'agricoltura del nord perchè dopo decenni le problematiche del territorio lo richiedono”.

Giancarlo Pagliarini ha ricordato a tal proposito i risultati ottenuti con la fiscalizzazione degli oneri sociali per il comparto agricolo come risultato ottenuto durante il suo impegno in parlamento. “Un altro punto che ho fatto mio – aggiunge Giancarlo Pagliarini – è quello relativo al made in Italy come strategia da adottare al cento per cento senza sconti come oggi accade”.

Infine, nell'incontro a Crema con gli agricoltori, il candidato per La Destra alle prossime elezioni ha ribadito di volersi impegnare affinchè si introduca il nucleare in Italia come innovazione energetica che può migliorare la competitività del paese in tutti i settori di produzione. Un ultimo cenno durante l'incontro Giancarlo Pagliarini lo ha dedicato alla Costituzione federale da introdurre in Italia.

“La svolta – specifica – per modernizzare un paese ancora troppo vincolato dalla presenza di uno stato centralista e inefficiente per le moderne dinamiche economiche e sociali”.


Francesco Cappuccio, corrispondente da Milano



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