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Visualizza Versione Completa : Ubriachi al volante. ... e altro.



el cuntadin
26-03-08, 14:57
FANO - I carabinieri della compagnia di Fano hanno eseguito serrati controlli durante le festività pasquali. Diverse le persone denunciate. A Fano due extracomunitari di 37 e 35 anni sono stati denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze Subito ritirate le due patenti di guida. [.....]. Due extracomunitari clandestini, un senegalese ed un marocchino, sono stati espulsi dall’Italia. [.....]. Infine, è stato denunciato un marocchino di 42 anni che aveva consegnato una banconota falsificata da 200 euro a un barista.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=3C9FD0BE8CD22B561A9F4A8792459 1A6

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26-03-08, 15:08
In un paese serio, questa teppaglia prepotente, avrebbe già da tempo assaggiato un po' di bastone sulla schiena. Invece, causa la ns stupidità, continuano a fare i prepotenti. Anche con le nostre donne.



tunisino irregolare non rispetta l’ordine del questore e torna a importunare una jesina
Molestie a una donna, prima espulso poi arrestato


JESI - Sapeva benissimo di essere clandestino. Ha 34 anni e da tre ha lasciato la Tunisia e, via Lampedusa, è arrivato in città. Di lui nessuno sapeva chi fosse, cosa facesse per vivere e dove trovasse i soldi. Era un perfetto anonimo, centinaia altri in città, mai censiti e sempre ignorati. L’anonimo tunisino, però, all’inizio del mese fa un errore: corteggia una donna jesina. L’errore non è ovviamente questo, ma quello di insistere anche se lei non ci sta. Insistere fino all’esagerazione importunando la donna in ogni modo. Questo l’errore, grave. Perché sono arrivati i carabinieri e gli hanno chiesto i documenti, come avviene normalmente. Ma lui, l’anonimo magrebino (B.K.B. le presunte iniziali) i documenti in regola non li aveva. E’ stato accompagnato in Questura dove gli hanno dato un foglio su cui era scritto che doveva lasciare l’Italia entro cinque giorni. Lui aveva capito bene, l’ha detto e ripetuto in Questura. Ma di lasciare l’Italia al tunisino non è passato neanche nell’anticamera del cervello. E’ rimasto in città. Stessi luoghi, stesso giro, e stessa donna da continuare a importunare anche se lei gli aveva detto e dimostrato di non volerlo neanche vedere da lontano. Commettere la seconda volta lo stesso errore è decisamente troppo anche in una città aperta come Jesi. Dove ce ne sono molti di extracomunitari che quel foglietto bianco della Questura l’hanno gettato nel primo cestino che hanno trovato, ma stanno attenti a non farsi trovare. Lui no, l’anonimo tunisino se n’è proprio fregato alla grande. E questa volta i carabinieri lo hanno arrestato per non aver ottemperato all’ordine del questore di lasciare l’Italia. Oggi sarà processato con rito direttissimo, dopo aver trascorso una nottata nella camera di sicurezza della compagnia dell’Arma. Ma leggi e giudici sono buoni, e oggi sarà libero di nuovo. Forse.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=4653824C2DEACCEE96A40AB43BF3C AFE

el cuntadin
27-03-08, 14:33
Ecco qua il valore che questi immigrati portano al nostro paese.
PESARO - I carabinieri di Urbino hanno arrestato due marocchini, R.A.. di 30 anni, domiciliato a Pesaro, in possesso di regolare permesso di soggiorno, e R.E.L., 41 anni, residente in Spagna. Il primo, da tempo tenuto sotto osservazione, è stato bloccato a Chiusa di Ginestreto Alta in aperta campagna, mentre in sella a un ciclomotore percorreva la strada vecchia che conduce a Fano.

L’uomo è stato trovato in possesso di due involucri contenenti 15 panetti di hascisc, del peso di 1,500 Kg. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire circa 10 grammi di mannitolo (sostanza solitamente utilizzata per tagliare la cocaina) e di identificare R.E.L., colpito da provvedimento restrittivo dovendo espiare una condanna di un anno e mezzo di reclusione e due giorni di arresto per reati legati agli stupefacenti, evasione e falso in atti pubblici. I due si trovano ora in carcere di Pesaro.

Gli arresti operati dai carabinieri sono da inquadrare nell’ambito dlla prosecuzione delle indagini connese all’operazione “Tartufo nero” che il 2 febbraio scorso a Sant’Angelo in Vado ha permesso di arrestare altri due cittadini magrebini trovati in possesso di un chilo di hashish denominati col marchio di una nota casa automobilistica, ed interrompere il fiorente traffico di sostanze stupefacenti individuato tra la provincia di perugia e i centri dell’alto e medio Metauro.



http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=63FE7D7C7E242612A0AF75EDEB71F 843

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el cuntadin
01-04-08, 13:52
Ancora un esempio di violenza e di spregio per la nostra terra, compiuto da un farabutto che non ha niente a che spartire con noi.

Pesaro - “Chiediamo più tutela! ” . E’ l’appello lanciato dal giovane controllore di Marotta, aggredito ieri mattina da un magrebino lungo la corsa Fano-Pesaro all’altezza di Fosso Sejore.

“Siamo costretti quasi ogni giorno a chiamare le pattuglie - dice il controllore - e ormai fatti di questo genere sono diventati di ordinaria amministrazione. Non veniamo quasi mai presi in considerazione anche se siamo agenti di polizia a tutti gli effetti ”.

E non si direbbe stando ai racconti degli agenti conosciuti più comunemente come controllori. “Lavoriamo ogni giorno nel pericolo e nessuno ci tutela - continua l’aggredito - siano allo sbando. Quante volte ci troviamo in situazioni di questo genere. Difficili e rischiose per la nostra sicurezza personale. Ogni sera verso le otto ci troviamo davanti a dieci individui spesso ubriachi e nulla facenti senza biglietto e con molta voglia di discorrere. Le cose sono cambiate. Con le nuove leggi non siamo più semplici controllori ma agenti di polizia a tutti gli effetti. Quando però chiediamo i documenti, non ce li fanno mai vedere”.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=E28E7D59A83C9EFF9D35AB21186F0 FEB

el cuntadin
02-04-08, 22:25
Il vizio non lo perdono mai, neanche con la vecchiaia.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=F539E3A35358B0EFD860DC1C604E2 917

montecchio - I carabinieri di Montecchio hanno scoperto la presunta autrice di un furto commesso in un negozio del luogo lo scorso 26 febbraio. La donna - P.A., 64 anni, originaria di Bari, con la complicità di un ventenne era riuscita a rubare la borsa della titolare del negozio approfittando di un un attimo di distrazione di questa. All’interno, c'erano 400 euro e alcuni documenti personali. P.A., che era agli arresti domiciliari per furto aggravato e violazione degli obblighi, con la possibilità di uscire dal proprio domicilio di Tavullia solo in alcune ore della giornata, è tornata così in carcere.

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04-04-08, 13:51
E c'è chi ha ancora il coraggio di affermare che questi soggetti sono una ricchezza!

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=855127197C516A9F05730EE179A22 AB1
Il magrebino è stato fermato nella zona. Il sindaco: “Turni anche di sera per la Municipale”. Foresi in ansia “In quindici giorni è successo di tutto”
Preso un marocchino la notte dopo il colpo. Sturani: “I vigili per la sicurezza al Piano”
Rapina in tabaccheria, arresto-lampo


ANCONA - La delinquenza chiama, la polizia risponde con un arresto-lampo. Non ha avuto molto tempo per spendere i circa duemila euro di bottino il rapinatore della tabaccheria di via Giordano Bruno. Il malvivente, un giovane marocchino, aveva fatto irruzione con una pistola in pugno poco prima delle 18 di mercoledì pomeriggio nel negozio che si affaccia su piazza Rosselli. Qualche ora dopo gli uomini della squadra Volanti della questura lo hanno acciuffato nelle vicinanze del luogo dove aveva messo a segno il colpo seminando la paura e allungando la serie nera degli episodi di criminalità nel quartiere del Piano.

Era ancora giorno l’altro ieri quando il furfante ha fatto irruzione nella tabaccheria gestita da Emanuele Montini. Ha finto di voler comprare dei giocattoli, poi ha estratto l’arma e ha chiesto che gli fosse consegnato l’incasso della giornata. Il commerciante ha tentato di opporre una minima resistenza, sostenendo che la pistola potesse essere un giocattolo. “Ti faccio vedere io se è vera”, ha replicato il bandito. Che ha minacciato anche un cliente che stava entrando, al quale ha sbattuto la porta in faccia ordinando di allontanarsi. A quel punto per evitare il peggio gli sono stati consegnati i soldi ed è scappato, pare a bordo di un Bmw.

La polizia si è subito messa sulle tracce dell’autore della rapina, che dal suo italiano stentato si era intuito che fosse straniero. Gli agenti delle Volanti hanno individuato nella notte il magrebino, sottoposto a fermo di polizia giudiziaria.

Intanto in città ci si interroga sulla nuova escalation di fatti di violenza dalle parti di via Giordano Bruno: nel giro di quindici giorni ha inanellato una lite con coltellate, il pestaggio di un ragazzino, l’irruzione in tabaccheria. Come porre un argine a questo dilagare della delinquenza? L’interrogativo entra anche nelle stanze di Palazzo del popolo.

“Quante persone vivono negli appartamenti? Tutte le attività commerciali sono regolari?”. Parte da queste domande la risposta di Sturani al bisogno di sicurezza del Piano. E dai vigili, che possono contribuire a ricucire il tessuto della legalità nel quale la recrudescenza degli ultimi episodi di criminalità ha aperto squarci preoccupanti. “Sto portando avanti la trattativa con la Rsu, e sono convinto di vincere. Bisogna prevedere una pattuglia anche di sera, istituzionalizzare il servizio dalle 19 all’una di notte”.

Presenza in divisa su strade e marciapiedi, in aggiunta a quella dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere. “Sono raddoppiati, forse ne servono anche di più”, riflette il presidente della circoscrizione Stefano Foresi. Che non vuole fare allarmismi ma, come tutti i residenti della “seconda Ancona”, non può essere sereno. “Sono preoccupato come tutti i residenti, in quindici giorni è successo di tutto nella zona tra la stazione e piazza d’Armi”. Foresi annuncia di aver scritto al sindaco e al suo vice, che è anche assessore alla sicurezza, per cercare di affrontare in modo efficace il problema.

el cuntadin
09-04-08, 13:56
Sfuggono all’alt, uno muore l’altro si dà alla fuga


FERMO - E’ un cittadino albanese di 31 anni, Artur Kociu, incensurato e in regola con il permesso di soggiorno, residente nel Teramano, l’uomo morto in un incidente stradale ieri mattina poche ore dopo la mezzanotte, quando l’auto sulla quale stava viaggiando, un’Alfa 147 rubata a Castellalto (Teramo), non si è fermata ad un posto di blocco e, inseguita dai carabinieri, è finita fuori strada. I militari sono risaliti all’identità della vittima grazie ad alcune telefonate fatte al cellulare dell’uomo dalla sua compagna, che vive ad Alba Adriatica. Indagini sono in corso per individuare il complice che viaggiava sulla berlina, rimasto ferito, e che è fuggito con una Clio rubata nei paraggi dell’incidente e poi ritrovata. Quasi sicuramente è riuscito ad allontanarsi con altri complici a bordo di una terza autovettura. Al vaglio degli investigatori anche un furto in un bar di Monte Urano, dove sono state asportate due macchinette elettroniche da gioco, abbandonate nella zona industriale con un’altra trafugata a Montegranaro.

Il fatto è avvenuto verso le 3 di ieri mattina a Montegranaro. I militari hanno intimato l’alt alla vettura, ma l’Alfa però non si è fermata. E’ cominciato così un inseguimento conclusosi con il fuori strada della berlina che si è ribaltata sbalzando fuori dall’abitacolo uno dei due occupanti. L'uomo è stato scaraventato sul tetto di una abitazione, ed è deceduto sul colpo. Il complice è invece riuscito a fuggire a bordo di un altro veicolo, rubato nei pressi. All’interno dell’Alfa i militari hanno rinvenuto arnesi da scasso e materiale informatico trafugato in un esercizio pubblico in via Fermana. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Fermo, coordinati dal pm Raffaele Iannella.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=35A9DED536832901D68023ADA11A4 B60

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18-04-08, 13:37
Aveva preso una borsetta in via Esino, a Torrette
Arrestato un topo d’auto


ANCONA - Agenti delle Volanti hanno arrestato ad Ancona un pugliese di 53 anni, M. D., pregiudicato per reati contro il patrimonio, per il furto di una borsetta con 65 euro messo a segno a bordo di un’auto parcheggiata in via Esino. A chiamare il 113 sono stati alcuni testimoni. L’uomo dovrà rispondere anche del reato di resistenza a pubblico ufficiale: portato in Questura, si è messo a spintonare i poliziotti, per fortuna senza procurare loro lesioni. Gli agenti delle Volanti, agli ordini della dottoressa Cinzia Nicolini, continuano a mettere in atto controlli su tutto il territorio al fine di garantire il rispetto della legge e la salvaguardia dell’ordine pubblico. I poliziotti sono consapevoli che proprio i piccoli furti e gli episodi di micro-criminalità che a volte vengono sottovalutati, hanno invece molta importanza perché tolgono sostanza alla percezione di sicurezza della popolazione. Gli scippi e i furti non consentono di passeggiare con tranquillità, e alimentano paure e tensioni che tendono fatalmente ad abbassare la qualità della vita in città.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=CA973BB4F91B14D9B9CB656A28B53 1C3

el cuntadin
18-04-08, 13:45
Ecco qua, chi arriva. E dire che per qualcuno, questa gente è una garanzia per il nostro futuro.
Un bravo ai nostri agenti che lo hanno smascherato!
Giovane moldavo era ricercato dall’Interpol per la morte di un coetaneo nel suo Paese dopo un litigio in discoteca
Chiede il permesso di soggiorno, lo arrestano per omicidio


FANO - Si era recato negli uffici del commissariato di polizia per chiedere il permesso di soggiorno, felice di contare su un contratto di lavoro nel settore della cantieristica e sull’opportunità di un nuovo inserimento sociale. Mai avrebbe pensato che dopo qualche ora si sarebbe ritrovato nel carcere di Villa Fastiggi, accusato addirittura di omicidio.

E’ la curiosa vicenda di un moldavo di 25 anni ricercato dall’Interpol per un omicidio avvenuto lo scorso anno nel suo Paese. Il provvedimento internazionale di cattura, sconosciuto allo stesso giovane, è spuntato dalla verifica delle generalità del venticinquenne nella banca dati del ministero dell’Interno.

Era stato emesso dal Tribunale di Hincesti (in Moldavia appunto) e diramato dall’Interpol per la morte di un giovane in seguito a un litigio in discoteca.

L’accusa è di omicidio preterintenzionale, perché secondo la magistratura moldava il giovane, ora in Italia, avrebbe colpito in preda ai fumi dell’alcol l’avversario fino a provocargli la morte, sebbene questa non fosse la sua intenzione. Considerandi la gravità del reato e l’evidente pericolo di fuga, il dirigente del commissariato di Fano, informato dai poliziotti dell’ufficio immigrazione, non ha potuto fare altro che arrestare lo straniero, mettendolo disposizione dell’autorità giudiziaria.

Dovrà essere la corte di appello di Ancona a convalidare l’arresto e a richiedere attraverso i ministeri della Giustizia e degli Esteri la documentazione giudiziaria al Tribunale moldavo di Hincesti per valutare se concedere l’estradizione.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=9696CACB0E4CAEA32CE2E66CD1033 ECD

el cuntadin
18-04-08, 13:56
Oggi la Puglia .....vince!


Elemosina bluff, preso il truffatore dei preti


FABRIANO - Si spacciava per un benefattore, ma in verità il suo scopo era soltanto quello di intascare denaro, truffando sacerdoti che non lo conoscevano. Adesso, Emanuele Carbone, pugliese di 70 anni, si trova in carcere a Montacuto, dopo essere stato arrestato dagli agenti del commissariato di Fabriano con l’accusa di possesso di banconote contraffatte. L’uomo, originario di Bitonto, senza fissa dimora e con alle spalle dei precedenti per furto, rapina e smercio di banconote false, si aggirava ieri l’altro per via Mamiani, in pieno centro storico cittadino, quando la volante lo ha avvistato.

Il fare sospetto del pugliese ha indotto i poliziotti a fermarlo per un normale controllo, ma è stata sufficiente una semplice verifica per capire che la persona che avevano di fronte era la stessa che nel Lazio, in modo particolare a Roma, dove chiedeva messe per ricordare defunti inesistenti, e nell’hinterland della capitale, aveva ingannato molti preti utilizzando una tecnica speciale. In sostanza, secondo quanto hanno potuto accertare gli inquirenti, Carbone si presentava in chiesa, poi, dopo aver preso una certa confidenza con il parroco, manifestava la volontà di fare un’offerta di 50 euro, pagando sempre con una banconota da 100 euro falsa e, pertanto, ricevendo come resto una banconota da 50 euro, naturalmente vera.

In questo modo, il settantenne avrebbe truffato numerosi sacerdoti, tanto è vero che era stato colpito da un provvedimento di perquisizione della procura di Roma. Un’azione criminosa, quella del pugliese, che con ogni probabilità sarebbe stata messa in atto anche nella nostra città e nel vasto comprensorio fabrianese, se mercoledì scorso il pregiudicato non fosse stato intercettato dalle forze dell’ordine. Dopo averlo fermato, gli agenti l’hanno perquisito, trovandogli addosso nove banconote da 100 euro false, di buona fattura.

Emanuele Carbone, a cui è stato notificato il provvedimento di perquisizione, è stato tratto in arresto per possesso di banconote contraffatte e tradotto presso il carcere dorico di Montacuto. Gli investigatori stanno portando avanti un’attività certosina finalizzata a risalire al fornitore delle banconote false, un’operazione che, a onor del vero, non si presenta agevole, poiché sembra che Carbone non intenda affatto collaborare con gli inquirenti.

Il commissariato, in realtà, avrebbe già in mano qualche elemento, ma le ricerche si preannunciano comunque complicate. Intanto, fra le varie problematiche concernenti la sicurezza e l’ordine pubblico, la polizia in questi giorni è fortemente impegnata a garantire la tranquillità di tutti coloro che si recano nella zona di San Silvestro per trovare un po’ di pace, fare footing e respirare aria buona. Il fatto è che, proprio di recente, nel giro di dieci giorni sono state presentate in commissariato cinque denunce relative a furti nelle auto. Per tale motivo, la volante ha intensificato i controlli in questa parte del territorio che sovrasta il capoluogo e che con l’arrivo della bella stagione diventa uno dei posti più frequentati del territorio fabrianese.

Negli ultimi tempi, dei ladri hanno agito indisturbati, riuscendo ad aprire le portiere delle vetture parcheggiate, per poi portare via gli oggetti di valore che erano all’interno. Le cinque denunce presentate alla polizia se non costituiscono un grido d’allarme, poco ci manca. Ed ecco che da qualche giorno gli agenti hanno rafforzato i pattugliamenti a San Silvestro, ferma restando la prosecuzione regolare dei controlli sull’intero comprensorio.


AMINTO CAMILLI,

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=461C034F204558FB549C2E4152823 4B6

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19-04-08, 14:23
Arrestati il titolare di un night club e due albanesi. Trovata una pistola con il colpo in canna
Droga e prostituzione, blitz nel casolare


SASSOFERRATO - Sono finiti in carcere con l’accusa di detenzione abusiva di arma da fuoco, ma rischiano molto di più considerato che il quadro accusatorio potrebbe appesantirsi nei prossimi giorni. Un giro di droga e prostituzione che pare coinvolga locali notturni tra le province di Ancona e Pesaro. Il blitz è scattato nella notte tra mercoledì e giovedì e dopo il ritrovamento di una pistola - con tanto di colpo in canna, due caricatori e altri 13 proiettili - sono scattate le manette ai polsi di L. P., 55 anni, residente nell’entroterra pesarese, di K. S., 19 anni, e F. K., ventunenne, ambedue albanesi, con diversi guai in passato con la giustizia. I nomi dei due extracomunitari figurano anche nell’elenco di coloro che le forze di polizia di tuta Europa segnalano come pericolosi. E difatti proprio su di loro indagava anche l’Interpol.

L’operazione dei carabinieri di Sassoferrato, in collaborazione con i colleghi di Genga e del Nucleo operativo della Compagnia di Fabriano, è scattata a notte fonda. Il blitz si inserisce nella vasta operazione finalizzata alla ricerca di pericolosi spacciatori di etnia albanese. I carabinieri hanno fatto irruzione in un casolare isolato, lontano da occhi indiscreti e al riparo da possibili controlli, in località Morello, una frazione di Sassoferrato non distante dai confini con la provincia di Pesaro. I militari controllavano i loro movimenti da giorni e sapevano di agire a colpo sicuro. I due giovani si nascondevano nel casolare e nel corso della perquisizione è spuntata una pistola semiautomatica calibro 7,65, di produzione tedesca, del tipo Mauser, con il colpo in canna e pronta per coprire la loro eventuale fuga. A finire in carcere anche il gestore di un noto night club del Sassoferratese, che vive nel Pesarese ed è il proprietario del casolare finito nel mirino dell’Arma.

L’operazione dei carabinieri si inserisce nella più complessa attività di indagine che gli investigatori stanno conducendo da tempo per sradicare dalla zona il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e dello sfruttamento della prostituzione nei locali notturni che si concentrano tra l’entroterra della provincia di Ancona e quello Pesarese. Ipotesi ancora da verificare, ma sulle quali, almeno da quanto si è appreso, gli investigatori dell’Arma stanno raccogliendo elementi e nuovi indizi per chiudere l’inchiesta. Proprio per questo nei prossimi giorni potrebbero scattare altri e più pesanti provvedimenti. Scenari che vengono smentiti dai tre finiti in carcere che si difendono smontando il quadro accusatorio. Pare che ai due albanesi fosse stato affidato il compito di esercitare il ruolo di collettori tra gestori e clienti. E il possesso della pistola, sempre secondo quanto trapela dagli ambienti investigatori, serviva ad esercitare una sorta di pressione su quanti non “rispettavano” i tempi di pagamento. Gli investigatori dell’Arma da tempo tengono sott’occhio i locali notturni della zona e per quello preso di mira nel comune di Sassoferrato pare che gli sviluppi delle indagini possano portare all’adozione di provvedimenti come la chiusura temporanea.

Il gestore del night club è coinvolto al momento solo per aver ospitato nel casolare di Morello i due albanesi “segnalati” a livello internazionale e per questo finiti nel registro dell’Interpol. L’inchiesta punta a smantellare il traffico di sostanze stupefacenti nei locali notturni. Cocaina e sesso pagamento nell’indagine condotta dagli investigatori dell’Arma. Nell’entroterra ecco rilanciato l’allarme sullo spaccio di droga dopo l’inchiesta sulla vendita di dosi anche nelle scuole.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=B06361D658172E954F85582550DDA 79B

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20-04-08, 13:00
Il nordafricano bloccato dopo un inseguimento notturno concluso al Ciarnin
Le indagini dei carabinieri hanno portato in carcere un albanese e un marocchino domiciliati a Osimo
Picchiano e rapinano uno studente, arrestati


SENIGALLIA - Si è conclusa nelle celle del carcere di Montacuto, la notte brava di due cittadini extracomunitari che avevano aggredito, picchiato e rapinato uno studente universitario ad Ancona. In manette sono finiti un marocchino di 23 anni, clandestino e un albanese di 24 anni, in regola con il permesso di soggiorno, ma conosciuto dalle forze dell’ordine per numerosi episodi legati allo spaccio di droga. I due extracomunitari sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di rapina, a conclusione di un’operazione che ha avuto fasi movimentate e che i militari della Compagnia di Senigallia sono riusciti a portare a termine nel giro di pochissime ore.

Tutto ha preso avvio poco dopo le 4 di ieri, quando al cancello del Comando provinciale di Ancona dell’Arma, si è presentato un giovane, scalzo, con gli abiti in disordine e con una vistosa ferita al volto, da cui perdeva sangue. Ai carabinieri ha raccontato di essere stato aggredito da due persone, che lo avevano picchiato e poi derubato dell’autovettura, una Y-10, del telefono cellulare, del portafoglio contenente denaro e una carta di credito. Subito sono state diramate le ricerche a tutte le pattuglie, che a quell’ora si trovavano in servizio nel territorio provinciale e non solo.

La comunicazione è stata raccolta da un equipaggio del Nucleo radiomobile di Senigallia, che in quel momento stava transitando sulla statale Adriatica in direzione di Marina di Montemarciano. Una questione di minuti e improvvisamente i militari hanno visto sopraggiungere in direzione opposta la Y-10, diretta verso nord. Hanno invertito la marcia della loro “gazzella”, cominciando a tallonare l’utilitaria a bordo della quale c’era soltanto il guidatore. Contemporaneamente la centrale operativa ha dirottato nella zona un’altra autoradio. All’altezza del Ciarnin, l’uomo al volante della Y-10 ha visto sopraggiungere la seconda vettura dei carabinieri e nonostante la velocità, per sfuggire alla cattura ha tentato disperatamente d’imboccare la circonvallazione delle Saline. Una manovra che gli ha fatto perdere il controllo dell’utilitaria; l’auto ha sbandato ed è finita in un terreno a lato della strada. L’uomo a bordo ha cercato di fuggire a piedi, ma i carabinieri lo hanno bloccato.

Più tardi, negli uffici della caserma di via Marchetti, sono iniziati gli accertamenti, a iniziare dalla identificazione dello straniero, risultato un cittadino di nazionalità marocchina, in Italia come clandestino e domiciliato a Osimo. A lui i militari hanno chiesto che fine avesse fatto il complice, quello con cui secondo il racconto dell’universitario anconetano aveva compiuto la rapina. La risposta è stata che lo aveva lasciato a Falconara, ma non ha convinto gli investigatori, soprattutto perchè non corrispondeva alle dichiarazioni fatte dallo studente. Con il trascorrere delle ore e attraverso l’acquisizione di nuovi elementi, i carabinieri hanno capito che complice del nordafricano poteva essere un cittadino albanese, regolare, residente a Osimo. Sono iniziate immediatamente le ricerche e nella tarda mattinata anche per il secondo rapinatore sono scattate le manette. Contro di lui prove inconfutabili, a cominciare dai vestiti che indossava qualche ora prima, trovati macchiati di sangue nella sua abitazione.

I carabinieri hanno ricostruito l’intera vicenda. M.P., lo studente universitario di 24 anni, venerdì sera stava festeggiando il superamento di un esame importante, a quanto sembra l’ultimo prima della tesi. Ha incontrato i due stranieri, che non hanno faticato molto ad aggregarsi ai festeggiamenti, favoriti anche dal fatto di essere coetanei dello studente. Con il trascorrere del tempo, nella mente dei due extracomunitari ha preso forma l’idea di derubare il giovane anconetano. Probabilmente sul finire della nottata si sono offerti di accompagnarlo a casa. Tutti e tre sono usciti dal locale. A quel punto, improvvisa, è scattata l’aggressione. Il marocchino ha immobilizzato lo studente, nello stesso tempo l’albanese ha iniziato a picchiarlo, tanto da procurargli la frattura del setto nasale e da lasciarlo a terra privo di sensi. I due extracomunitari si sono impossessati delle chiavi della Y-10 e si sono allontanati in tutta fretta. Quando si è ripreso, lo studente si è recato dai carabinieri, ai quali è riuscito a fare anche il nome di uno dei suoi aggressori, per la precisione quello del’albanese. Un elemento che si è dimostrato decisivo per le indagini. Nella serata di venerdì infatti era stato fermato a un posto di controllo dei carabinieri, che lo avevano identificato e segnalato per violazione della legge antidroga. http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=60754B7DD1E8CC48EFB8C2408F8E7 BE0

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20-04-08, 13:06
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=60754B7DD1E8CC48EFB8C2408F8E7 BE0

Spacciatori a domicilio in bici e scooter


PESARO - Mimetizzati tra i tanti giovani che sfrecciano in sella allo scooter. Confusi tra i ragazzi che invece inforcano la bici per spostarsi. Sono di aspetto normalissimo, con atteggiamenti normalissimi, come tutti i ragazzi. Solo che percorrono le vie della città con uno scopo ben preciso: quello, cioè, di spacciare droga, cocaina o hashish che sia. I pesaresi, talvolta, notano giovani confabulare e passarsi di mano “qualcosa”, che altro non è che dosi o denaro. Tuttavia in pochi hanno voglia di denunciare questo stato di cose, per tenersi alla larga da guai o quanto meno seccature.

Il fenomeno del “pusher a domicilio”, quindi, è diffuso anche nella nostra città. Ma le forze dell’ordine, carabinieri o agenti che siano, devono affidarsi, per fronteggiare l’emergenza, quasi esclusivamente alla loro capacità d’indagine.

Dall’inizio dell’anno i carabinieri (foto) della Compagnia di Pesaro, e in particolar modo quelli della Stazione locale, hanno avviato dall’inizio dell’anno un’opera di contrasto allo spaccio di stupefacenti e al fenomeno del “pusher a domicilio”. Nella rete sono incappati almeno 11 spacciatori, sono stati segnalati alla Prefettura decine di giovani come assuntori di droga e sono stati effettuati numerosi sequestri di stupefacenti.

A questo proposito varrà ricordare l’operazione “Strike” che nello scorso febbraio ha permesso ai carabinieri di Pesaro di sequestrare 250 grammi di cocaina provenienti dalla Spagna, 45 grammi di eroina. Un’operazione che ha anche portato all’arresto di quattro persone e alla denuncia di un altro individuo, tutti accusati di spaccio di stupefacenti.

E prendendo le mosse proprio da quella operazione, i carabinieri sono riusciti, a Pesaro, a mettere le mani su un altro piccolo spacciatore “piccolo spacciatore” che si recava a bordo della sua bicicletta a incontrare nella zona mare i “clienti” per le sue dosi di droga.

Si trattava di un sistema semplice, discreto e poco evidente ma anche efficace e capillare. Lo spacciatore, un 31enne originario del Salernitano e residente a Pesaro, finora incensurato, riusciva - mimetizzandosi nell’andirivieni di biciclette, molto fitto in una città come la nostra - di incontrare “previo appuntamento” decine di giovani tossicodipendenti e vendere loro alcune dosi di eroina. Un giro che col tempo era diventato abbastanza vasto.

Nel tardo pomeriggio di venerdì, dunque, i militari pesaresi hanno seguito i movimenti del giovane, sorprendendolo e bloccandolo nell’atto di cedere mezzo grammo di eroina. Veniva poi effettuata una perquisizione domiciliare, servendosi anche di unità cinofile, nel corso della quale veniva rinvenuto un ulteriore quantitativo di eroina, sostanza da taglio e quasi 100 euro in contanti, certamente provento di spaccio. Continua la caccia agli spacciatori in bicicletta o in scooter.

Ragazzo ribelle
21-04-08, 00:48
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el cuntadin
22-04-08, 14:16
Sempre loro. Non si fermano nenache di fronte ad una chiesa.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=4F74A57BD29A47D4B3AF543D39FAB 0F1
Il militare di quartiere ha bloccato uno straniero che stava rubando le offerte nella chiesa del Carmine
Sorprende e arresta il ladro, applausi al carabiniere


pesaro - E’ una delle figure più amate dell’Arma: il carabiniere di quartiere simbolo di amicizia con le forze dell’ordine ma anche deterrente per manigoldi e argine contro la piccola criminalità. Tutto questo è stato evidente l’altra mattina quando il carabiniere di quartiere del centro storico ha prima intuito le male intenzioni di un giovane finendo poi per arrestarlo con le mani nel sacco.

Un furto particolarmente odioso quello messo a segno da un giovane, risultato poi un trentaduenne di nazionalità polacca, che ha tentato di rubare le offerte dei fedeli custodite in una cassettina all’interno della chiesa del Carmine.

Il militare aveva notato il giovane che si aggirava nei pressi della chiesa con fare sospetto. La conoscenza del luogo e delle persone che ci vivono e lavorano aveva suscitato il sospetti del carabiniere che per non rischiare lo ha seguito. Lo ha visto dirigersi verso la chiesa e non l’ha perso di vista fino a quando, il ragazzo, è entrato all’interno del luogo di culto. Ha atteso le sue mosse.

Lo straniero convinto di esere solo davanti all’altare si è avvicinato alla cassetta delle offerte e ha estratto un metro flessibile e adesivo che ha tentato di introdurre nella fessura della cassetta e poi di estrarre con gli spiccioli intrappolati dall’adesivo. A quel punto il carabiniere è intervenuto, bloccandolo prima che potesse portare a termine l’operazione. Nella successiva perquisizione i carabinieri nelle tasche del polacco hanno trovato una rilevante quantità di monete di piccolo taglio poco prima asportate da un’altra cassetta.

E’ scattato così l’arresto con l’accusa di furto aggravato e per lo straniero si sono spalancate le porte del carcere di Villa Fastiggi visto che lo straniero non è nuovo a queste accuse. Per il carabiniere di quartiere la gratitudine dei residenti dei parrocchiani (foto) che hanno voluto esprimere soddisfazione e ammirazione per il gesto.

el cuntadin
22-04-08, 14:19
Con questi delinquenti è ora che le FFOO inizino ad usare il dei metodi adeguati.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=4464CB468449D024192C875E1106E 6C2

Sono rumeni entrambi di 22 anni In piazzale Garibaldifacevano scorribandein sella a uno scooterAltre denuncee patenti ritirate
Violenta reazione di due giovani fermati dagli agenti
Ubriachi picchiano poliziotti e medici


pesaro - Nella notte tra domenica e lunedì alla Volante è arrivata la segnalazione di alcune persone che, ferme nella piazza Garibaldi, facevano un fracasso infernale disturbando i residenti. Giunti sul posto i poliziotti intimavano l’alt ad un ciclomotore con due persone in sella le quali, nel tentativo di fuga, sbandavano cadendo rovinosamente a terra. Gli agenti una volta vicini ai due scooteristi si sono subito resi conto di quanto fossero ubriachi. I successivi controlli hanno rivelato che si trattava di due giovani, di nazionalità rumena ed entrambi di 22 anni. Invece di accogliere i soccorsi i due ragazzi hanno cominciato a inveire contro i poliziotti pronunciando anche frasi minacciose, per poi scagliarsi contro di loro colpendoli con calci e pugni. Immediatamente bloccati, venivano arrestati. Nella colluttazione due agenti subivano lesioni giudicate guaribili dai sanitari del pronto soccorso in giorni sei. Ma lo stesso atteggiamento aggressivo i due stranieri hanno tenuto anche presso il Pronto Soccorso dove erano stati accompagnati per medicare le ferite che si erano procurati con la caduta dal ciclomotore. In questo caso i due se la prendevano con i sanitari e con le persone in attesa di cure. Al termine degli accertamenti sanitari i due stranieri venivano accompagnati in Questura e, in stato di arresto, messi a disposizione del pm di turno con l’accusa di resistenza, violenza, minacce, lesioni e guida sotto l’influenza dell’alcool. Sono in corso indagini per verificare la provenienza e la proprietà del ciclomotore.

Meno avventurosa invece la denuncia subita da un cittadino italiano di anni 32 sorpreso alla guida della propria autovettura in evidente stato di ebbrezza alcolica. Controlli simili anche da parte dei carabinieri di Novafeltria che hanno denunciato un automobilista. elevato 18 contravvenzioni per mancato rispetto del codice della strada e decurtato 15 punti dalle patenti. L’automobilista denunciato per guida in stato di ebbrezza è S.G. 43enne, di Sant’Agata Feltria. La patente di guida gli e’ stata immediatamente ritirata. Insieme alle 18 multe i carabinieri hanno anche ritirato una patente e 2 carte di circolazione.

Il servizio si e’ concluso con oltre 550 persone e 450 mezzi controllati.

el cuntadin
24-04-08, 13:06
Marocchini, clandestini, ladri, violenti.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=335DF812935217227F362C864EF46 515 (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=335DF812935217227F362C864EF46 515)
JESI - La paura paralizza il centro commerciale La Fornace. Il tam tam degli acquisti tipico del primo pomeriggio infrasettimanale si blocca improvvisamente. La galleria del centro si trasforma in una sorta di scenario da moderno far west in cui i buoni sono i carabinieri, la cavalleria è la polizia, e i cattivi due marocchini che dopo aver rubato un paio di costose scarpe da ginnastica (Adidas da 126 euro) stavano picchiando a sangue il giovane commesso del negozio “Barchiesi Sport”. Fiato sospeso, fin quando non scattano le manette.

“Erano quasi le 15 di ieri (martedì per chi legge) - racconta il titolare del negozio, Carlo Barchiesi - non c'ero quando è successo tutto. Sarei dovuto rientrare al lavoro più tardi, avevo lasciato in negozio il commesso Josè (De Maio, 21 anni). So che quando sono entrati questi due ragazzotti, marocchini, piuttosto robusti e credo anche ubriachi, che hanno cercato subito le scarpe di marca, quelle costose. Josè non li ha mai persi di vista. Uno dei due ha cercato di distrarlo, tergiversando, mentre l'altro staccava l'antitaccheggio da un paio di Adidas. Le aveva prese e stava uscendo dal negozio, quando Josè se n'è accorto e li ha fermati chiedendo che fine avessero fatto le scarpe, visto che la scatola era vuota. Poi, mentre loro negavano perfino di conoscersi, lui ha pronunciato quella frase che li ha mandati fuori di testa: allora lo spiegherete alla polizia. Improvvisamente hanno perso il controllo e lo hanno picchiato a sangue”.

E' un racconto pieno di amarezza quello del titolare di Barchiesi Sport. In tanti anni di onesto lavoro, ne ha visti parecchi di furtarelli ed espedienti bizzarri da parte di ladruncoli. Ma un pestaggio davanti a decine e decine di clienti, non era davvero mai accaduto. “Uno lo ha fatto cadere a terra - continua Carlo Barchiesi - poi hanno iniziato a colpirlo furiosamente al volto e al torace, sferrando calci e pugni. Sembravano belve. Lui si è protetto il costato con un braccio, per fortuna, altrimenti avrebbe riportato fratture ben più serie”.

L'aggressione, iniziata appena fuori dal negozio è continuata lungo la galleria del centro commerciale. Scene da film. Intanto, arrivano i carabinieri. La gente era spaventata, ma nonostante ciò, a prevalere è stata la voglia di giustizia. “Una signora - conclude il titolare - vedendo che quei malviventi stavano scappando, appena arrivata la gazzella ha subito indicato ai militari chi dovevano inseguire e catturare”. Sul posto a dare rinforzo, arriva anche una pattuglia dal commissariato. Il resto è cronaca. Elazouzi Ahmed, 43 anni - per giunta clandestino e già gravato da precedenti di polizia - è il primo a essere arrestato. Le accuse sono di rapina impropria e lesioni personali, oltre che resistenza a pubblico ufficiale, visto che nel tentativo di eludere l'arresto ha aggredito anche le forze dell'ordine. Il complice, El Omary Nabil 30 anni, anch'egli marocchino, clandestino e già noto per precedenti analoghi, ha avuto una latitanza altrettanto breve. I carabinieri lo hanno arrestato poco dopo, in quella via Garibaldi ormai tristemente abitata al 90% da stranieri. El Omary aveva indosso le scarpe Adidas rubate in negozio. Nel suo appartamento, i militari hanno rinvenuto anche prodotti di cosmesi e per l'igiene personale, integri e nascosti in mezzo agli indumenti. Con ogni probabilità, provento di furti negli altri negozi del centro commerciale. Dovrà rispondere di rapina impropria e lesioni personali. I due sono stati rinchiusi al carcere di Montacuto a disposizione dell'autorità giudiziaria.

E sempre ieri, i carabinieri hanno arrestato un commerciante siciliano di 32 anni (S.G.) residente in città in esecuzione di un provvedimento di unificazione di pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona. L'uomo, riconosciuto colpevole di un furto perpetrato il 2 gennaio 2007 e di successiva evasione, è stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione, oltre al pagamento di 200 euro di multa. Anche per lui la destinazione ieri era Montacuto.

el cuntadin
25-04-08, 22:15
Moglie e ....inquilini, dei paesi tuoi. E' meglio.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=3F8BBF9B6B53275C1F42702472C74 CE1

Minaccia il padrone di casa per estorcergli i soldi: arrestato


pesaro - Polizia e carabinieri impegnati sulle strade a favore della sicurezza dei cittadini. Un pizzaiolo pugliese di 37 anni, R. A., già noto alle forze di polizia, è stato arrestato ieri dai carabinieri a Gabicce Mare con l’accusa di tentata estorsione.

Secondo la ricostruzione dei fatti emersa dagli accertamenti della polizia il pugliese avrebbe tentato di estorcere con varie e violente minacce 450 euro all’ex proprietario della casa dove si era barricato, un imprenditore che lo aveva sfrattato perchè da alcuni mesi R.A. non pagava l’affitto.

Avvertiti dal proprietario dell’alloggio, i militari hanno rintracciato R. A. proprio nell’appartamento che avrebbe dovuto aver già lasciato da tempo. Per entrare, hanno dovuto scardinare la porta di ingresso perchè il pugliese si rifiutava di aprire. Il trentasettenne è stato rinchiuso in carcere a Pesaro

Mercoledì pomeriggio la Squadra Volante è intervenuta presso il supermercato Conad di via del Lazzaretto poichè era stato segnalata una persona che aveva tentato di sottrarre dei prodotti alimentari. Sul posto gli agenti hanno identificato una cittadina straniera di origini albanese, di anni 52, la quale poco prima aveva sottratto alcuni prodotti alimentari nascondendoli sotto gli abiti ma facendosi sorprendere dal personale del supermercato. La donna che ha capito di essere stata scoperta ha cercato di uscire dalla Conad abbandonando la merce all’interno dell’esercizio commerciale.

Secondo i controlli effettuati dalla polizia la donna, per appropriarsi di alcuni vasetti di yogurt, aveva danneggiato una confezione da sei. Per la signora albanese è scattata così l’accusa per tentato furto aggravato ed è stata denunciata.

Inoltre è stato rintracciato da carabinieri di Pesaro nel corso dell’operazione Laser un cittadino extracomunitario moldavo irregolare risultato successivamente essere stato assunto presso una ditta artigiana del Comune di Pesaro. Il moldavo è stato tratto in arresto perché inottemperante ad un ordine del questore del 2005, mentre il datore di lavoro denunciato.

el cuntadin
25-04-08, 22:18
A casa sua, subito ed a calci in culo.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=220CE5D9962047864D68FEBF8A7B1 259 (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=220CE5D9962047864D68FEBF8A7B1 259)
Fermato dalla Polstrada un sudanese a Ponte Sasso. Sull’auto un falso contrassegno dell’assicurazione
Sorpassi da brivido sulla statale e non aveva la patente


FANO - A bordo della sua auto stava percorrendo la statale Adriatica in modo piuttosto spericolato inanellando, uno dopo l’altro, una serie di sorpassi che a dir poco erano azzardati e tali da mettere in serio pericolo l’incolumità sua e degli altri utenti della strada. Il tutto in pieno giorno, intorno alle 16.30, quando il traffico sulla statale è piuttosto sostenuto e consiglia un atteggiamento prudente in chi guida.

Ma giunto all’altezza dell’abitato di Ponte Sasso, lo spericolato conducente si è imbattuto in una pattuglia del distaccamento di Fano della Polstrada (nella foto), impegnata in uno dei consueti servizi di controllo lungo la statale Adriatica. Agli agenti non è sfuggito il comportamento anomalo del conducente di quella vettura che effettuava continui sorpassi in evidente violazione delle norme del codice della strada e lo fermavano.

L’uomo, identificato, risultava essere un cittadino di nazionalità sudanese, D.E. le sue iniziali, domiciliato a Monte Porzio. Al di là delle violazioni contestate sul modo di guidare, gli agenti appuravano che il sudanese conduceva la vettura privo di patente di guida, perchè non l’aveva mai conseguita, e in più sull’auto esibiva un contrassegno assicurativo risultato falso.

Scontata a quel punto la denuncia per guida senza patente e falsità materiale e il conseguente sequestro del veicolo. Oltre alla contestazione di tutte le violazioni alle norme del codice della strada commesse.

el cuntadin
26-04-08, 14:28
Chissà se c'è ancora qualche marchigiano che li considera una risorsa?
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=F170200BC74B67B104B88BD599992 9BD
Un magrebino di 29 anni e un siciliano di 35 ritenuti i corrieriLo stupefacente nascosto nel marsupio
Hashish per il mercato cittadino, in manette due operai. Blitz nella notte dei carabinieri all’altezza del casello dell’A14
Presi con un chilo di droga all’uscita dall’autostrada


JESI - Due corrieri della droga destinata allo spaccio in città sono stati arrestati dai carabinieri del nucleo operativo. Avevano nell’auto 1 chilogrammo di hashish per un valore, allo spaccio minuto, di oltre 7.000 euro. In carcere sono finiti un marocchino di 29 anni, in regola con i documenti, e un siciliano di di sei anni più grandi. Entrambi operai e conviventi con donne jesine.

I carabinieri - riferisce un comunicato del comando compagnia dell’Arma -, da tempo tenevano d’occhio i due giovani che “gravitavano attorno a soggetti sospettati di far uso di stupefacenti”. Il sospetto che i due amici (D.A. le iniziali del magrebino e C.M. quelle del siciliano) fossero in realtà corrieri e spacciatori ha portato a indagini più serrate e forse ad intercettazioni telefoniche (la nota non le cita). L’altra notte i militari hanno deciso di chiudere il cerchio. Hanno intercettato la Fiat Punto di proprietà del marocchino ma guidata dal siciliano al casello Ancona Nord dell’autostrada. Per la precisione all’ingresso della rampa verso Jesi della superstrada. La Punto proveniva dal Nord e su quella rampa non aveva alcuna possibilità di fuga, e la sorpresa ha avuto un ruolo determinante. I due giovani non hanno avuto il tempo di muoversi.

La perquisizione è stata rapida quanto fruttuosa. In un capiente marsupio i carabinieri hanno rinvenuto 10 panetti di hashish, fresco e di qualità. Fresco perché appena aperti per la verifica emanavano l’intenso e acre odore tipico, e di qualità perché su ogni panetto era incisa l’immagine di un volatile, una sorta di marchio di fabbrica e provenienza.

A quel punto i due giovani sono stati arrestati per “detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti” e dopo aver espletato tutte le formalità sono stati tradotti nel carcere mandamentale di Montacuto in Ancona a disposizione dell’autorità giudiziaria. La droga, l’auto e 400 euro che avevano addosso - ritenuti proventi dello spaccio - sono stati sequestrati.

Le indagini dell’Arma non si fermano certamente qui. E anche se nel comunicato non vengono citati altri particolari, è evidente che ai due corrieri siano stati sequestrati anche i telefonini cellulari, indirizzari, agendine, fogli di carta e quanto altro possa essere utile per risalire ai fornitori. E non viene neanche detto, nel comunicato, se sia stata eseguita anche la perquisizione nelle abitazioni degli arrestati come avviene normalmente. Il tutto significa che le indagini proseguono e potrebbero riservare sviluppi positivi a breve.

el cuntadin
27-04-08, 14:57
Ecco chi ci portiamo in casa. E magari gli paghiamo anche le costosissime cure, mentremolti dei nostri, dopo una vita di lavoro, non riecono a nenache a curarsi i denti.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=8CB8163AEB4FD48A7210C383FFAE8 63D
Le ha costrette ad avere rapportida bambine evocando la BibbiaViolenze anche sulla sorellinaAi domiciliari in comunità per curarsi
In manette un peruviano accusato da due ragazzine e dalla ex moglie. L’incubo dell’Aids
Arrestato per abusi sessuali sulle figlie


ANCONA - Stuprava le figlie e vaneggiava di farlo in nome di Dio. Lo accusano di aver violato la loro verginità a tredici anni e l’innocenza di fanciulle, per le ragazzine era peccaminoso rifiutarsi di soggiacere agli istinti bestiali del papà-orco. Macchia su macchia. Nel suo delirio blasfemo le ha convinte che un passo della Bibbia obbligava a piegarsi al suo volere altrimenti sarebbero state traditrici come Giuda. Così le ha spinte in un inferno di sofferenze. Le due gemelline oggi sono cresciute, hanno 19 anni e vivono ad Ancona. L’anno scorso hanno preso il coraggio di rivelare quei segreti chiusi a doppia mandata dal pudore nella cassaforte dell’anima, quando sono diventate maggiorenni e la mamma aveva denunciato il padre, del quale anche lei tratteggia un profilo mostruoso.

I racconti raccolti dalla sezione di polizia giudiziaria del Tribunale dei minori, dagli investigatori della squadra mobile e dagli psichiatri valgono l’accusa di violenza sessuale e maltrattamenti a un peruviano di 48 anni, M.A. M.A. custode in una grande azienda di telecomunicazioni, e intessono una trama buona per un film dell’orrore. Le violenze nei confronti delle sorelline adottive sono cominciate - dicono le loro confidenze - in Perù, quando ancora dovevano compiere quattordici anni. Prima una e poi l’altra hanno rivissuto i flash terribili di quei rapporti a luci rosse ai quali il padre le costringeva farneticando che quella era la volontà di Dio e per i testi sacri era la cosa giusta. Le umiliava fingendo di fare il loro bene. E gettandole in un incubo cominciato al loro Paese di origine del Sudamerica, e proseguito ad Ancona, dove nel 2003 si sono trasferite con il genitore raggiungendo la mamma che le aveva precedute un anno prima. Ha continuato a fare l’aguzzino delle bimbe, che crescevano a suon di minacce, toccamenti, cassette porno e foto osé in pose erotiche. Le figlie-vittime subivano in silenzio quel campionario agghiacciante di vessazioni che, ancora giovanissime, non rivelavano a nessuno - neanche alla mamma - perchè le credevano cose normali. Ma sarebbe stata proprio la madre a strapparle dalla morsa di quell’uomo che con lei le aveva adottate ma poi le ha poste sotto il suo giogo. La donna, di 38 anni, nel dicembre del 2006 è andata a denunciarlo dopo la separazione, per aver subito minacce e botte.

Stremata, dice, da quella persecuzione continua culminata in un rapporto sessuale che lui le ha estorto dopo averla sedata, ha deciso di rivolgersi alla giustizia. Aperto il pertugio sulla loro famiglia devastata, le ragazze nell’agosto successivo hanno squadernato i capitoli più orribili del ménage, che non risparmiava neppure la figlia naturale dei coniugi, di undici anni - pure lei vittima di abusi -, e che è finito con il clic delle manette ai polsi del peruviano. Gli uomini della Squadra mobile guidati del dottor Luigi Di Clemente lo hanno arrestato giovedì sera dopo un’attività investigativa molto delicata coordinata dal pm Valeria Sottosanti. Il Gip Francesca Grassi ha confermato la sussistenza delle esigenze cautelari ma lo ha mandato ai domiciliari al centro di accoglienza “Il Focolare”. L’ombra dell’Aids s’allunga sulle figlie e la ex moglie, il dramma domestico potrebbe ipotecare anche il loro futuro.

el cuntadin
28-04-08, 14:30
Ancora e sempre uno di loro. Quando saremo capaci di dire basta!!!???


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=F07124A7A5CA499DBE3745B12200A AC4
In manette un pregiudicato albanese di 25 anni: aveva tre etti di droga divisi in 11 involucri
Arrestato il grossista della cocaina


FALCONARA - Colpo grosso per i carabinieri della Tenenza di Falconara che nella giornata di ieri, in prima serata, sono riusciti a mettere le mani su una pedina cruciale del secondo livello dello spaccio falconarese. In manette è finito un pregiudicato albanese, Amarildo Sota, 25 enne senza fissa dimora, pescato dai militari alla stazione di Ancona con oltre tre etti di cocaina nel giubbotto. Si tratta del punto di arrivo di una articolata attività di indagine e di controlli sul territorio che ha visto gli uomini del tenente De Martis al lavoro da diversi mesi (nella foto Video Carretta, lo stupefacente sequestrato). Gli arresti di alcuni pusher del primo livello infatti (l’ultimo avvenuto venerdì scorso, un romeno di 24 anno, Nicolae Stoica) hanno permesso di mettere a fuoco anche il loro fornitore e i loschi traffici che portavano avanti.

Sota, si muoveva ormai periodicamente dal basso Lazio e raggiungeva Falconara in treno per rifornire i “cavalli” che poi costituivano la rete al dettaglio dello smercio. Ma in questi movimenti, ormai da qualche tempo, il suo passaggio era monitorato dai carabinieri alla prese con l’abilità del corriere che ogni volta cambiava identità travestendosi. Il cerchio si è gradualmente stretto nell’ultima settimana quando Sota - e la preziosa fornitura - sono stati inquadrati con tempi e spazi precisi. Così sabato è scattata la trappola: i carabinieri infatti sono saliti sul treno alla stazione di Jesi e hanno controllato la presenza di Sota. Dopodichè lo hanno tenuto d’occhio in attesa del suo arrivo a Falconara o ad Ancona. La destinazione, questa volta, è stata il capoluogo e qui l’albanese è stato affrontato a carte scoperte. I carabinieri infatti lo hanno fermato e condotto nei bagni della stazione dove è stato perquisito quasi... a colpo sicuro. Infatti dal giubbotto sono spuntati 11 involucri da poco meno di 30 grammi di cocaina ciascuno. E il gioco era fatto. Subito accompagnato in Tenenza a Falconara, Sota veniva dichiarato in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e successivamente condotto al carcere Montacuto. Nei prossimi giorni è attesa la convalida ma certo la sua posizione non è proprio delle più semplici.

Da qui la grande soddisfazione per il tenente De Martis e per la sua squadra: la conclusione di questa importante operazione non solo assicura alla giustizia un quantitativo importante di stupefacente (sul mercato i tre etti di cocaina avrebbero potuto fruttare una cifra intorno ai 90 mila euro) ma consente di coronare un lavoro che da mesi sta cercando di mettere a fuoco le trame oscure intorno alla città legate allo spaccio della droga. L’arresto di Sota infatti, arriva dopo le manette scattate per altri quattro pusher locali: così l’attività di controllo e prevenzione del territorio è salita gradualmente di tono. Prima ripulendo i quartieri dai rifornitori e poi mettendo a fuoco il grossista della situazione. Un lavoro svolto da alcuni agenti con competenze specifiche che ha richiesto turni e sacrifici davvero non comuni. Va detto infatti che non è stato facile mettere le mani sull’albanese: Sota, oltre ad usare parrucche, occhiali, barbe e baffi finti anche nell’ultimo passaggio si è dimostrato soggetto ostico. Notato qualche cosa di sospetto a Jesi, l’albanese - proveniente dal Lazio - ha deciso di non scendere a Falconara come faceva usualmente ma di allungare la corsa fino al capoluogo.

In realtà ha allungato la sua agonia perchè i militari del tenente De Martis non gli hanno dato possibilità di respiro, bloccandolo subito, appena sceso dal convoglio. “Si può accomodare in bagno?” gli hanno chiesto i carabinieri. Sota ha abbassato la testa ma ha visto chiaramente la sua strada: la perquisizione ha svelato i tre etti e per lui si sono aperte le porte del carcere di Montacuto.

el cuntadin
05-05-08, 13:01
Che si scannino tra di loro non mi interessa, trovo invece stupido che paghiamo noi le cure sanitarie. Voglio augurarmi che i costi sopportati dalle nostre strutture sanitarie si facciano pagare i costi sopportati dai Paesi di provenienza di questi ospiti indesiderati.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=AE3E5D11311BA1418B76206D6F04F 7EB

Furibonda lite tra marocchini in piazza Partigiani. Tre feriti
Rissa a Porta Valle, 5 arresti


JESI - Un’altra notte di botte, bottiglie spaccate puntate al collo, feriti. Un’altra notte con scene da Far West, proprio a ridosso delle mure medioevali della città, complice forse - questa volta - la festa per il Palio di San Floriano. Fatto certo è che i carabinieri, nella notte a cavallo tra sabato e ieri, hanno arrestato cinque cittadini marocchini con l’accusa di rissa aggravata e lesioni personali aggravate. Si tratta di B.R. (queste le sue iniziali), classe 1974, operaio residente a Jesi; C.M. di 41 anni, operaio residente a Jesi; K.M., di 46 anni, anche lui operaio residente a Jesi; F.A. 37 anni operaio residente a Montecarotto e Z.Y., clandestino senza fissa dimora, quest’ultimo di 26 anni.

Il tutto, stando a quanto ricostruito dai carabinieri, è iniziato dopo la mezzanotte, orario in cui alcuni cittadini segnalavano al 112 una violenta rissa tra extracomunitari nella zona Porta Valle, più precisamente in piazza Partigiani. Immediatamente nella zona veniva inviata una pattuglia del radiomobile, e successivamente a dare man forte a questa le pattuglie delle stazioni di Moie e di Santa Maria Nuova. All’arrivo dei primi militari dell’Arma, sul posto erano presenti cinque marocchini che nonostante la presenza dei carabinieri si picchiavano selvaggiamente. In particolare uno aggrediva un altro con un collo di bottiglia di vetro, tutto insanguinato, mentre un altro ancora percuoteva questo con una cintura di cuoio. I militari, anche grazie all’arrivo dei rinforzi, sono riusciti a sedare la lite. In questo frangente uno dei cinque cercava di scappare, era il clandestino, ma veniva raggiunto da un carabiniere ed ammanettato.

Tutti e cinque i partecipanti alla rissa si trovavano in uno stato psiofisico visibilmente alterato, dovuto all’assunzione di sostanze alcoliche: puzzavano di alcol avevano difficoltà di espressione e di coordinamento.

Per tre dei marocchini si è reso necessario l’intervento dei sanitari del pronto soccorso di viale della Vittoria, che li hanno giudicati guaribili con prognosi dai tre ai dieci giorni per “ferite di taglio alle mani” e “contusione agli arti superiori e inferiori”.

I carabinieri hanno sequestrato vari colli di bottiglie di vetro usate come armi.

Non si è stato in grado di capire per quale motivo i magrebini hanno litigato. L’unico dato certo è che erano ubriachi, quindi la rissa verosimilmente si è scatenata per qualche futile motivo. Stando ai militari intervenuti sul posto l’aggressione poteva avere epiloghi ancora più drammatici.

Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati rinchiusi nel carcere anconetano di Montacuto a disposizione dell’autorità giudiziaria.

el cuntadin
11-05-08, 13:19
:mad:Fanno razzia del nostro lavoro e ci prendono anche per il culo!

SENIGALLIA - La banda dei ristoranti è entrata di nuovo in azione. Ancora una volta sul lungomare di Senigallia, ancora una volta ha svaligiato la dispensa e prima di fuggire col bottino ha apparecchiato un tavolino mangiando e bevendo quello che non avrebbe potuto smerciare con facilità.

I ladri bongustai che dall’inizio di aprile hanno preso di mira i locali della spiaggia di velluto hanno colpito questa volta sul lungomare Da Vinci nel noto ristorante da “Carmen”. I malviventi sono entrati in azione nella notte tra mercoledì e giovedì, passando attraverso una grata sul tetto del locale in riva al mare e scappando poi dalla parte posteriore.

Il furto è stato scoperto nella mattinata di giovedì, quando i proprietari hanno aperto il locale e si sono trovati davanti un caos indescrivibile. La dispensa, il frigorifero e la cantina erano stati completamente svuotati. Dal locale sono spariti litri di olio, liquori, vini, formaggi, ma soprattutto chili e chili di pesce freschissimo che ha reso “Carmen” uno dei ristoranti più rinomati della spiaggia di velluto. Non solo: i malviventi si sono attardati all’interno del ristorante per consumare un pasto a base di insalata di mare e crostacei, il tutto accompagnato da bottiglie di vino. Subito sono stati allertati i carabinieri di Senigallia dove è stata fatta regolare denuncia: sul posto la scientifica per i rilievi a caccia di impronte digitali e di tracce che possano ricondurre agli autori del furto.

Un furto che somiglia molto a quelli perpetrati nel ristoranti del lungomare da un mese a questa parte. Il primo ad essere stato preso di mira è stato il locale “Saltatappo Bollicine”, da dove sono letteralmente spariti prosciutti e numerose bottiglie di champagne per un valore di 14 mila euro. La stessa notte la banda aveva cercato, inutilmente, di entrare nella pizzeria Lato Sud, accanto al locale saccheggiato. Pochi giorni dopo un altro colpo, sempre sul lungomare, ma questa volta in zona sud. I ladri sono entrati al ristorante Sailor e anche in questo caso si sono portati via tutti i prodotti conservati all’interno della dispensa, svuotando anche il registratore di cassa che conteneva circa 2.500 euro. I militari dell’Arma stanno indagando per vedere se sia la stessa gang a mettere in allarme i ristoratori del lungomare di velluto che chiedono controlli mirati soprattutto durante i giorni meno affollati. I ladri infatti hanno sempre agito tra martedì e giovedì, molto probabilmente perchè la vigilanza si concentra soprattutto durante il fine settimana.


MTB,

el cuntadin
11-05-08, 13:25
E continuano a prenderci per il culo!

Il ballerino si era impantanato con l’amica


PESARO - E’ stato risolto velocemente dai carabinieri del Comando provinciale (foto), il caso del ballerino dominicano, William C, 43 anni, che aveva denunciato ai militari di essere stato sequestrato da sconosciuti malviventi armati, all’alba di sabato scorso, nella zona di Borgo Santa Maria, nei pressi della sua abitazione. I quali malviventi gli avevano rubato anche la Mercedes della moglie, al volante della quale rientrava dopo il lavoro in un night della riviera romagnola.

Ma i carabinieri, molto scettici sin dall’inizio (anche perchè l’auto era stata ritrovata nella stessa mattinata), hanno indotto il “sequestrato” a raccontare finalmente la verità. Che era molto meno allarmante e molto più boccaccesca di quanto appariva all’inizio. I carabinieri hanno scoperto, infatti, che tutto il racconto del ballerino dominicano altro non era se non una clamorosa bufala.

E’ risultato infatti che l’uomo si era appartato in auto in compagnia dell’amante, e che a un certo punto la vettura si era impantanata. Un autentico classico in queste situazionispinose. Così il “sequestrato” aveva messo il racconto di quell’alba movimentata. Un Suv che si affianca alla sua Mercedes, due armati e silenzioni che scendono e lo costringono sul sedile posteriore, mente gli stessi si mettono al volante. Un giretto più o meno breve nella zona del quartiere fieristico, e poi il dominicano che viene scaricato a terra. La telefonata ai carabinieri, una pattuglia dei quali lo riaccompagna a casa. La Mercedes ch viene ritrovata nei pressi, mentre dei malviventi nessuna traccia.

I carabinieri ascoltano il tutto con scetticismo, e si mettono al lavoro. E viene fuori la verità. William C. dopo l’impantanemento aveva fatto allontanare l’amante, e quindi avevas telefonato al 112. Voleva semplicemente giustificarsi con la moglie la quale, da quanto se ne sa, aveva “sgamato” il tutto. E lui si è beccato una denuncia per procurato allarme e simulazione di reato.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=6FCCB5C4B7AD1EF0F9C70EF59ACBF 82C

el cuntadin
13-05-08, 14:40
Nel suo Paese, se il delinquente, si fosse permesso di picchiare i poliziotti, lo avrebbero letteralmente massacrato. Quando invece vengono da noi, tutti si permettono di menar le mani. Voglio augurami che l'egiziano sia cacciato subito dall'Italia, magari con qualche pesante calcio in culo, e non solo in senso metaforico.

Coca e fumo in albergo, egiziano in manette
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=DCAE58AF558AFC23286983FA52F9C 847

SENIGALLIA – Usava come base per lo spaccio una camera di albergo e per sfuggire all’arresto ferisce pure due agenti di polizia. Turbolento arresto nella notte tra sabato domenica in un albergo cittadino per gli uomini del commissariato che hanno messo le manette ad un egiziano G.M.A.H., 32 anni, trovato in possesso di 19 grammi di cocaina ed uno di hashish. L’uomo era nel mirino della polizia da un paio di giorni e sabato sera la decisione di bloccargli il commercio. L’egiziano risulta residente a Senigallia ma nuovo per la zona come spacciatore. A far insospettire la polizia l’aver notato movimenti tipici di chi deve rifornirsi di qualcosa prima di incontrare altre persone, insomma il tradizionale via vai di un pusher. Così faceva G.M.A.H. nei giorni scorsi che probabilmente ha avuto un incremento di affari che lo hanno portato però ad esporsi troppo. Crescita nelle vendite che gli è stata fatale sabato sera quando, intorno alla mezzanotte, i poliziotti lo hanno pedinato sino all’albergo dove aveva una camera, pagata in anticipo. Una volta dentro la stanza gli agenti con una banale scusa si sono fatti aprire la porta ma il giovane egiziano ha capito subito cosa accadeva ed ha iniziato a divincolarsi tirando anche qualche pugno. Nello sbracciare G.M.A.H. ha ferito due poliziotti, uno di questi al volto con prognosi che vanno dai 7 ai 10 giorni. L’egiziano, una volta calmato, è finito nel carcere dorico di Montacuto a disposizione dell’autorità giudiziaria.

el cuntadin
13-05-08, 14:49
Non evidenzio nulla affinchè nessuno possa dirw che ce l'ho sempre con loro!

Pestaggio in centro per un parcheggio


PESARO - La caccia al parcheggio nel centro storico, ormai zona tabù senza molte alternative, può provocare anche risvolti poco piacevoli. Com’è accaduto ieri mattina intorno alle 8,30 in via San Francesco, dove due persone sono venute alle mani per questione, appunto, di parcheggio.

Ed ecco i fatti, così come sono stati raccontati da alcuni testimoni presenti a quello che si è rivelato una sorta di pestaggio. A quell’ora, via San Francesco, zona pedonale, è percorsa da autocarri e furgoni intenti alle consegne dei materiale. Un commerciante della via - Stefano Pinto - arrivato con la sua auto, e munito di permesso per la sosta, voleva raggiungere il piccolo spazio davanti al suo negozio per parcheggiare, ma si è trovata la strada sbarrata da un autocarro il cui conducente, appunto, stava effettuando le consegne programmate.

Il commerciante ha chiesto all’autista del camion di spostarsi un po’, visto che era parcheggiato quasi in mezzo alla strada. Ma l’uomo, evidentemente munito di permesso anche lui, ha continuato nel suo lavoro. Pinto allora è sceso e ha apostrofato l’altro, un giovane napoletano, il quale ha subito replicato a muso duro.

Una parola tira l’altra ed è scoppiata la lite. O meglio, cone asserisce Pinto, l’aggressione, dal momento che è stato atterrato con un pugno e ha continuato a ricevere percosse mentre era a terra, di fronte agli occhi dei passanti allibiti.

Poi la lite, com’era cominciata e degenerata, è finita. E’ arrivata una pattuglia dei vigili urbani per indagare sull’episodio, mentre Stefano Pinto - che è figlio del noto ristoratore e maestro di karatè Renato - è stato trasportato in ambulanza all’ospedale, dove gli sono state riscontrate forti contusioni sul viso e in varie parti del corpo, guaribili in 20 giorni. Anche l’autista del camion si è recato al pronto soccorso per farsi medicare, ma c’è andato a piedi. Ora scatteranno le querele incrociate, ma l’episodio resta un esempio del nervosismo creato dalla carenza di parcheggi e che di tanto in tanto esplode e provoca proteste, per fortuna...incruente.

Secondo quanto asserisce la Confesercenti, il Comune anche se parla di concertazione non vuole sentire ragioni sulla questione dei parcheggi. “Non solo - aggiunge Daniele Cruciani - tira dritto per la sua strada, senza ascoltare niente e nessuno, ma viene a dirci, per di più, che la concertazione c'è stata, perché gli incontri sono stati fatti e, quindi, tutto il resto conta poco o niente. In pratica, il messaggio che ci arriva dal Comune è che la verità sta da una parte sola ed il resto sono polemiche inutili. Davvero un singolare modo, questo, di concertare i problemi. Davvero un bel modo, questo, di considerare il lavoro ed il ruolo che l'associazionismo ha da sempre avuto nella nostra società”.


E.P.,
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=F5F5D66930F69B700ED0B4DAF4628 834

el cuntadin
16-05-08, 14:59
FANO – I carabinieri della compagnia di Fano, nel corso di controlli a tappeto svolti su tutto il territorio, e in particolare nelle zone più a rischio, con l’obiettivo di prevenire i reati contro il patrimonio, hanno arrestato due pregiudicati tunisini con l’accusa di rapina aggravata in concorso e lesioni personali.

Si tratta di B.F.M.S. e B.F.B.S., entrambi 24enni domiciliati a Fano, uno dei quali clandestino, non in regola con il permesso di soggiorno. I due stranieri sono stati individuati e neutralizzati dai militari, dopo lunghe e accurate e indagini. Secondo la ricostruzione elaborata dai carabinieri della compagnia di Fano, i due già noti alla giustizia, nel mese di gennaio scorso, si sarebbero resi responsabili di rapina aggravata in concorso tra loro e lesioni personali ai danni di due cittadini egiziani che, mentre si trovavano nella zona del porto di Fano, erano stati minacciati con un coltello da dei balordi, che li avevano rapinati dei passaporti, dei telefoni cellulari e dei portafogli.

Sono scattate subito indagini e accertamenti che hanno permesso ai militari di giungere solo ora all’individuazione dei presunti responsabili, che sono finiti in manette a seguito dell’emissione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere, firmato dal gip del Tribunale di Pesaro su richiesta della procura della Repubblica.

I due tunisini, considerati socialmente pericolosi perché sarebbero dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti ed alla commissione di reati contro il patrimonio, sono ora detenuti nel carcere di Pesaro.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=F90BAFF8039F5661CBC593464C286 D42

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16-05-08, 15:00
Denunciata la cognata
Il promesso sposo spedito a Tunisi


FANO - Gli hanno fatto uno scherzo da prete (con tutto il rispetto per i preti, naturalmente). Lo hanno bloccato a un passo dal matrimonio, impedendogli di acquisire quel diritto di cittadinanza che avrebbe risolto tutti i suoi problemi e poi lo hanno rispedito a casa, mettendo tra lui e la sua promessa sposa il mare Mediterraneo e il divieto di tornare in Italia per dieci anni.

Si è concluso così il blitz del commissariato di polizia compiuto in Municipio lunedì scorso, che aveva provocato sgomento tra quanti erano intenti a sbrigare le loro pratiche e soprattutto rabbia nel manipolo di persone che si apprestava a celebrare e a festeggiare quel matrimonio.

S.K., il tunisino di 25 anni che era stato portato via a forza dalla polizia, dopo gli opportuni accertamenti è stato sottoposto a un provvedimento coatto di espulsione. Martedì lo ha ha accompagnato all’aeroporto di Fiumicino e poi lo ha messo sull’aereo decollato per Tunisi. Il giorno prima a mezzogiorno avrebbe dovuto sposarsi nella sala della Concordia - rito civile celebrato dall’assessore Michele Silvestri - con una fanese, di qualche anno più grande, detenuta nel carcere di Villa Fastiggi per una condanna di droga e accompagnata dalla polizia penitenziaria, che lo avrebbe reso italiano.

I poliziotti lo cercavano perché era un clandestino colpito da ben due decreti di espulsione del questore (prima del secondo era stato pure arrestato). Era conosciuto anche perché coinvolto in un’indagine sullo spaccio di droga a Fano, perciò agli agenti non erano sfuggite le pubblicazioni di nozze che lo riguardavano.

Il blitz della polizia non resterà senza ulteriori conseguenze perché i parenti degli sposi, colti di sorpresa, reagirono con durezza. La più irruente è stata la sorella della sposa che ha provocato lesioni a un poliziotto, accertate al pronto soccorso. Perciò per lei scatterà una denuncia in stato di libertà per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=D23E149928B026F0BA403E3108FC8 1C5

el cuntadin
18-05-08, 12:56
Calci e pugni, sei clandestini in manette


pesaro - Quattro clandestini nordafricani sono stati scoperti dai carabinieri di Pesaro, in un edificio in passato sede dell’hotel International, ma ora abbandonato. Per i quattro, denunciati per invasione di terreni ed edifici, sono state avviate le procedure di espulsione, ma uno di loro, che aveva reagito violentemente ai militari, è stato arrestato per violenza a pubblico ufficiale e rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi.

I quattro sono stati individuati durante un servizio straordinario di controllo del territorio dei militari del comando provinciale di Pesaro. In manette è finito anche un trentacinquenne ucraino senza fissa dimora, che si è scagliato contro i carabinieri a Secchiano, durante un controllo di documenti che si è rifiutato di mostrare ai militari.

A Saltara è stato arrestato un ventenne extracomunitario pregiudicato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal giudice del Tribunale di Pesaro per evasione dagli arresti domiciliari.

Al servizio - che interessato anche strutture ricettive e locali pubblici -, hanno partecipato anche alcune unità del Nas, che hanno contestato due violazioni alle normative igienico-sanitarie in due ristoranti pesaresi.

Sono state controllate trecento persone, esperite verifiche su 250 automezzi ed elevate una quindicina di contravvenzioni al Codice della Strada.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=7D0A2AC730D7A91CD257B7102DC1E 122

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20-05-08, 23:35
Scoperti gli autori del furto di ottone


SERRA DE’ CONTI - Dal febbraio scorso avrebbero messo a segno una ventina di colpi tra Veneto, Emilia-Romagna e Marche, mirati a rame, ottone ed altri metalli, ma anche a casseforti di aree di servizio. A conclusione di un’indagine condotta dai carabinieri della stazione di Ozzano Emilia, in provincia di Bologna e coordinate dal pubblico ministero di Bologna Enrico Cieri, nei giorni scorsi i militari, nelle province di Bologna, Ferrara e Rimini, hanno eseguito sette fermi di polizia giudiziaria, mentre altri due indagati erano già in carcere. Si tratta per lo più di nomadi provenienti dalla ex Jugoslavia. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata a furti plurimi aggravati. L’inchiesta, denominata “Rame sicuro”, è partita da alcuni controlli eseguiti dai carabinieri nel campo nomadi al confine tra San Lazzaro e Ozzano, nel Bolognese.

Nel lungo elenco di furti, ci sono anche quello compiuto nella notte tra il 10 e l’11 febbraio scorsi a Serra de’ Conti, quando i malviventi trafugarono 150 quintali di ottone per un valore complessivo stimato in ben 93.000 euro, ai danni della ditta Visaf srl, azienda specializzata nella produzione di viti con sede in via Rinaldoni. Nella stessa notte venne rubato un autocarro Iveco a Ostra Vetere, presumibilmente utilizzato dai ladri per trasportare il materiale della Visafhttp://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=1F2583D17866BC2D6706AE9FA02D2 7B0

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21-05-08, 22:32
Noi siamo cristiani e per la morte violenta proviamo umana pietà. C'è però da dire che il morto non era mica uno stinco di santo!


Tunisino di 30 anni aveva occupato abusivamente, con tre connazionali, una villa in ristrutturazione
Clandestino in fuga si getta dal balcone e muore


pesaro - Si è sentito braccato, alla vista dell’operaio che ristruttura la villa che aveva occupato abusivamente con altri tre nordafricani. E colto dalla paura, consapevole della lunga lista di precedenti con la giustizia, si è arrampicato sulla terrazza e poi sul cornicione del fabbricato, che si è sbriciolato. L’uomo è caduto da circa 8 metri d’altezza, riportando ferite gravi alla testa. E’ morto pochi minuti dopo. Si chiamava Issam Mohamed Mechri, era nato 30 anni fa a Tunisi, ed era stato espulso dall’Italia il 14 maggio scorso, con un provvedimento del questore di Pesaro, il clandestino morto ieri mattina. L’extracomunitario era pluripregiudicato, condannato per vari reati come spaccio di droga immigrazione clandestina. Era già noto per altre occupazioni abusive nella nostra zona, dove risiedeva da qualche mese, proveniente da Brescia. Il dirigente della Squadra mobile E’ il dirigente della Squadra mobile pesarese, Andrea Massimo Zeloni, a ipotizzare che la sua fuga precipitosa e la decisione di arrampicarsi sul cornicione possa essere stata motivata dal timore di essere arrestato. Infatti, per tutto il pomeriggio di ieri, il suo cellulare ha continuato a squillare: erano i tossicodipendenti che chiedevano droga. Hanno risposto gli agenti, e un tossicomane pesarese è finito in questura. Anche nella villa in ristrutturazione, in strada delle Marche 44, che il gruppetto di magrebini aveva occupato ieri, gli agenti hanno rinvenuto tracce di stupefacenti. I tre compagni della vittima, tutti fra i 20 e i 30 anni e anche loro ritenuti piccoli spacciatori, sono stati a lungo interrogati ieri dalla Mobile.

L’episodio è avvenuto intorno alle 9, nella villa stile liberty ”Cocco”, di proprietà di Carlo Alberto Roberti, titolare di un’impresa di sanitari, dove sono in corso lavori di ristrutturazione. Un operaio del cantiere, che sin trovava al piano di sotto, ha udito rumori sospetti e si è affacciato. I nordafricani si sono spaventati e sono scappati. Tre si sono calati da un terrazzo sovrastante una scalinata, Mechri invece si è arrampicato dal terrazzo sul cornicione che ha ceduto.

I compagni l’hanno soccorso, e resisi conto del gravissimo stato in cui versava, lo hanno caricato su una sdraio da giardino con le ruote, e l'hanno trascinato vicino alla statale poi hanno fatto una telefonata anonima. Solo quando il tunisino era già morto, si sono presentati in ospedale per chiedere notizie. Condotti in questura, saranno denunciati.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=7B0F13D40842C8F600C9A28FF5074 37C

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01-06-08, 15:51
Mi chiedo perchè non se restano casa loro!




Danneggiamenti ma pure furti in spiaggia e in centro
Due arresti nella notte



FALCONARA - Hanno messo a soqquadro mezza città agitando non poco l’altra notte prima di essere fermati dai carabinieri. Paolo Manno, 20 anni originario di Palermo ma domiciliato a Falconara dove fa il barista, e Sorin Antonescu, romeno di 25 anni regolarmente residente in Italia, operaio di professione, entrambi censurati, sono stati arrestati per furto e danneggiamento.

Le loro scorribande nel buio sono iniziate verso le tre di ieri mattina. Alla Tenenza dei carabinieri è arrivata la segnalazione di un blitz in spiaggia, c’era qualcuno che stava spaccando gli ombrelloni all’altezza dello stabilimento “Barracuda”. Arrivati gli uomini del tenente Matteo De Martiis, gli incursori se n’erano già andati, pronti ad andare a creare scompiglio altrove. Si sono diretti al centro di Falconara, dove hanno cominciato a prendere a calci le auto in sosta e a spaccare specchietti. Anche in questo caso sono riusciti a scappare ai militari dell’Arma. In via Bixio però i carabinieri hanno messo fine alla folle notte dei due giovani. Che avevano forzato lo sportello di una macchina per rubare i cd che erano all’interno. Sono stati presi e arrestati, ieri mattina sono stati processati per direttissima. Hanno fatto danni per circa 1500 euro.



http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=779A8B179CF1890F38AFAD355F4AC 0C3

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04-06-08, 20:51
Bastardi senza dignità. Nessuna pietà, questi animali meritano soltanto il manganello sulla schiena.




CHIARAVALLE - L’hanno derubata appena fuori l’ingresso del supermercato Dis, in via Garibaldi. I ladri sono arrivati in moto e in un attimo il passeggero è riuscito a mettere le mani sulla borsa che l’anziana aveva riposto sul carrello della spesa prima di entrare nel market per gli acquisti giornalieri. Il bottino del furto è di 500 euro. Poca cosa se ci si raffronta con i colpi messi a segno ai danni di aziende e uffici, ma molto di più considerato che si trattava della pensione che la donna, poco più che ottantenne e residente Chiaravalle, aveva appena ritirato presso le Poste della cittadina.

E’ stata la pensionata a dare l’allarme. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri della locale stazione, che una volta raccolta la testimonianza della donna si sono immediatamente attivati per mettersi sulle tracce dei due malviventi. Ma l’anziana, con problemi alla vista, non è riuscita a fornire informazioni dettagliate e elementi determinanti ad indirizzare le indagini. La pensionata, apparsa sotto choc per quanto accaduto, ovviamente non è riuscita a scorgere il numero della targa della moto e nemmeno a individuare la direzione di fuga dei due malviventi, la cui azione vigliacca ha poi creato sgomento e allarme nell’intera cittadina. Il furto è avvenuto intorno alle 10 e 50 di ieri. Un furto con destrezza, così come riferito nella relazione di servizio inviata in Procura, ma quasi al limite dello scippo e del borseggio tenuto conto che la borsa era stata appena appoggiata sul carrello della spesa. Un’azione fulminea, durata una manciata di minuti, sulla quale stanno indagando i carabinieri. Probabilmente i due ladri, dei quali la donna non è riuscita a fornire elementi utili per risalire alla loro età, l’avevano già presa di mira fin dal mattino. Non si spiega altrimenti questa azione mirata nei confronti di un’anziana sola e per giunta inerme anche a causa dei problemi alla vista, che avrebbe potuto avere nel portamonete solo poche decine di euro giuste per la spesa giornaliera.

I ladri con ogni probabilità sapevano che la borsa conteneva più soldi e sono entrati in azione a colpo sicuro. Hanno atteso che l’anziana ritirasse la pensione presso l’ufficio postale per poi recarsi in via Garibaldi nel piazzale del supermercato Dis. Una volta sola, sono entrati in azione solo quando la donna ha appoggiato la borsa sul carrello. Non si è trattato quindi di uno scippo, anche se le modalità erano pressoché identiche. Per fortuna la pensionata non è caduta a terra quando le hanno strappato la borsa. Comprensibile lo spavento e l’amarezza per quanto accaduto. L’unico dato certo è che i due malviventi hanno raggiunto il piazzale del supermercato in sella ad una moto di grossa cilindrata.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=87ADB90059BE2D19941B31575E823 A69

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04-06-08, 21:15
Bastardi senza dignità. Nessuna pietà, questi animali meritano soltanto il manganello sulla schiena.




CHIARAVALLE - L’hanno derubata appena fuori l’ingresso del supermercato Dis, in via Garibaldi. I ladri sono arrivati in moto e in un attimo il passeggero è riuscito a mettere le mani sulla borsa che l’anziana aveva riposto sul carrello della spesa prima di entrare nel market per gli acquisti giornalieri. Il bottino del furto è di 500 euro. Poca cosa se ci si raffronta con i colpi messi a segno ai danni di aziende e uffici, ma molto di più considerato che si trattava della pensione che la donna, poco più che ottantenne e residente Chiaravalle, aveva appena ritirato presso le Poste della cittadina.

E’ stata la pensionata a dare l’allarme. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri della locale stazione, che una volta raccolta la testimonianza della donna si sono immediatamente attivati per mettersi sulle tracce dei due malviventi. Ma l’anziana, con problemi alla vista, non è riuscita a fornire informazioni dettagliate e elementi determinanti ad indirizzare le indagini. La pensionata, apparsa sotto choc per quanto accaduto, ovviamente non è riuscita a scorgere il numero della targa della moto e nemmeno a individuare la direzione di fuga dei due malviventi, la cui azione vigliacca ha poi creato sgomento e allarme nell’intera cittadina. Il furto è avvenuto intorno alle 10 e 50 di ieri. Un furto con destrezza, così come riferito nella relazione di servizio inviata in Procura, ma quasi al limite dello scippo e del borseggio tenuto conto che la borsa era stata appena appoggiata sul carrello della spesa. Un’azione fulminea, durata una manciata di minuti, sulla quale stanno indagando i carabinieri. Probabilmente i due ladri, dei quali la donna non è riuscita a fornire elementi utili per risalire alla loro età, l’avevano già presa di mira fin dal mattino. Non si spiega altrimenti questa azione mirata nei confronti di un’anziana sola e per giunta inerme anche a causa dei problemi alla vista, che avrebbe potuto avere nel portamonete solo poche decine di euro giuste per la spesa giornaliera.

I ladri con ogni probabilità sapevano che la borsa conteneva più soldi e sono entrati in azione a colpo sicuro. Hanno atteso che l’anziana ritirasse la pensione presso l’ufficio postale per poi recarsi in via Garibaldi nel piazzale del supermercato Dis. Una volta sola, sono entrati in azione solo quando la donna ha appoggiato la borsa sul carrello. Non si è trattato quindi di uno scippo, anche se le modalità erano pressoché identiche. Per fortuna la pensionata non è caduta a terra quando le hanno strappato la borsa. Comprensibile lo spavento e l’amarezza per quanto accaduto. L’unico dato certo è che i due malviventi hanno raggiunto il piazzale del supermercato in sella ad una moto di grossa cilindrata.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=87ADB90059BE2D19941B31575E823 A69

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05-06-08, 22:13
Droga, tre giovani incastrati dalle intercettazioni


ANCONA - Rifornivano il mercato dei droga di Ancona e provincia, e sono stati presi grazie alla collaborazione della gente tre giovani spacciatori. Ieri mattina all’alba i carabinieri del reparto operativo di Ancona diretto dal maggiore Luciano Ricciardi (nella foto) supportati dai carabinieri della compagnia di Jesi hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di reato per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso di tre giovani. Si tratta di T.B., tunisino di 22 anni, domiciliato a Monte San Vito, C.S, 19enne di Senigallia, residente a Monte San Vito e R.F. 19, iracheno clandestino. I tre ragazzotti gestivano una rilevante attività di spaccio di eroina e cocaina che vedeva come acquirenti tossicodipendenti della provincia. Le attività di indagine, coordinate dal pm Marco Pucilli, sono state possibili grazie alle informazioni fornite da cittadini che hanno segnalato all’Arma “strani movimenti” di giovani sia nel comprensorio di Monte San Vito che nel Comune di Ancona quando prendevano contatti con gli arrestati. Gli elementi di prova a loro carico sono emersi nel giro di brevissimo tempo per l’intuito degli investigatori che sono riusciti a sequestrare stupefacente venduto e per le intercettazioni che hanno fornito un quadro indiziario chiaro seppur con un linguaggio di difficile comprensione. Nei confronti di uno degli arrestati sono state registrate circa 1500 conversazioni in 15 giorni. Nel corso dell’attività sono state eseguite numerose perquisizioni domiciliari e personali e sequestri di cocaina ed eroina. L’operazione rientra nell’attività antidroga dei carabinieri per contrastare lo spaccio e a disarticolare sodalizi criminali.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=9F6CC412633799A2FDEF38A3FAF9C 7A2

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16-06-08, 22:35
Ruba in un garage, denunciato


SAN LEO - I carabinieri della stazione di San Leo, a conclusione di una brillante indagine, riescono ad individuare il responsabile del furto di materiale edile che era stoccato all’interno del garage di una abitazione privata.

Vittima del furto è un cittadino di San Leo che ha subito denunciato l’accaduto ai militari della locale stazione che immediatamente hanno avviato le indagini.

Così, al termine di una serrata attivita’ investigativa, i carabinieri riuscivano a identificare il responsabile. Si tratta di N.E.,. 40enne di nazionalità marocchina residente a San Leo che veniva quindi denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria per furto aggravato.

Successivamente, nel corso delle operazioni di perquisizione, la refurtiva del valore di 4000 euro, parzialmente recuperata, veniva restituita al legittimo proprietario. Continuano quindi con successo le operazioni del carabinieri per porre un freno alla criminalità.



http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=542666BA85174F48B48A8B9438180 24B

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16-06-08, 22:44
L’Audi Q7 intercettatasull’A14 dalla poliziae poi bloccataa Porto Potenza PicenaViolenta colluttazione

Rubano un Suv, folle fuga nella notte
L’auto, poi recuperata, è del commerciante Marchionni. Arrestati due albanesi

FANO - A vedere quell’auto fiammante e potente il loro sguardo deve aver brillato: l’occasione fa l’uomo ladro, soprattutto se si ha il mito del benessere, il culto dei motori e una vita fatta di precarietà. Così i due giovani albanesi, davanti all’Audi Q7 - un Suv con un motore turbodiesel di 4.200 cc - lasciata aperta e incustodita dal proprietario sul lungomare di Marotta, non ci hanno pensato due volte: ci sono balzati dentro, l’hanno messa in moto e sono partiti a razzo per una serata di follia che li ha portati dritti dritti, nel volgere di un paio d’ore, nel carcere di Montacuto, dopo un inseguimento ad alta velocità su A14 e statale Adriatica da parte di polizia stradale e carabinieri e una violenta colluttazione.

E’ accaduto sabato, nel lasso di tempo tra le 19.50 (l’ora del furto) e le 21.50 (l’ora dell’arresto). Il proprietario dell’auto - da 74.000 euro secondo il listino Audi - è il commerciante Angelo Marchionni, titolare dell’omonimo negozio di calzature lungo la statale Adriatica a Marotta. Sabato sera, al termine della giornata di lavoro, era passato al ristorante “Il Gatto”, per ritirare la cena da asporto che aveva ordinato per telefono. Una fermata breve, perciò aveva lasciato l’auto aperta (e con la chiave inserita nel cruscotto) davanti al ristorante.

Un’occasione che non si sono fatti sfuggire i due giovani albanesi: A.N., 30 anni, residente a Fano, di professione piastrellista, e P.B., 23 anni, immigrato clandestino (gli inquirenti non sanno ancora se il furto sia stato del tutto occasionale oppure studiato e preceduto da un pedinamento) .

L’allarme al 112 da parte del proprietario derubato è stato tempestivo e i carabinieri hanno girato la segnalazione a tutte le forze dell’ordine. La Q7 di Marchionni è bianca (un colore raro nella provincia pesarese), perciò la vettura è estremamente riconoscibile. E, infatti, agli agenti della polizia autostradale di Fano che facevano servizio nei pressi dell’uscita per Ancona Nord non è sfuggita quando, poco più di un’ora dopo, se la sono vista sfrecciare davanti. E’ partito così l’inseguimento a sirene spiegate, al quale l’albanese trentenne al volante ha risposto accelerando. La fuga sull’A14 ha sfiorato i duecento chilometri orari. Per far perdere le loro tracce i due albanesi sono usciti dall’autostrada ad Ancona Sud. Hanno imboccato la statale Adriatica verso Sud. La polizia autostradale nel traffico urbano ha perso il contatto visivo con la Q7, che è stata rintracciata una trentina di chilometri dopo, a Porto Potenza Picena, ferma a un semaforo. E’ scattata così un’operazione a tenaglia, con l’ausilio dei carabinieri del nucleo radiomobile di Ancona nel frattempo accorsi a dare manforte. La polizia ha superato i ladri e li ha bloccati arrestando la propria marcia mentre alle spalle arrivavano i carabinieri. Nell’operazione la Q7 ha leggermente tamponato l’auto della polizia. I due albanesi, usciti dall’auto con l’intenzione di scappare, hanno colpito i tutori dell’ordine (ferite giudicate guaribili in 15 giorni per due poliziotti e un carabiniere). L’arresto è scattato per furto aggravato, lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.


L.FUR.,
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=987DE359662AB0363227953A586CE ADB

el cuntadin
21-06-08, 20:23
SENIGALLIA -
Due albanesi arrestati dai carabinieri. Rifornivano i clienti dei locali del centro e del lungomare
Spacciavano cocaina dal bancone del bar (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=9CD08BDA1CE6044F98DBC27209E62 ECF)
SENIGALLIA - “Peccato veniale” era soltanto il nome del bar di Bettolelle che utilizzavano come copertura, perchè il resto era di tutt’altra natura: spaccio di droga, soprattutto cocaina, acquistata ....


fermato un marocchino (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=26B642530E9FB88C2F4781ABF6EAE BE1)
SENIGALLIA - Si fanno più frequenti i controlli degli agenti del Commissariato di polizia nella zona del rione Porto, dopo le indicazioni scaturite dalla recente riunione del Comitato provinciale per ....

http://www.corriereadriatico.it/elenco.aspx?varget=6

el cuntadin
25-06-08, 22:08
Tre giovani avevanotentato un furtonel bar tabacchidi Lucrezia ma eranostati visti da una donnache aveva datol’allarme al 112. Primadell’arresto i testimonihanno udito degli spari ma i carabinieri negano
Schianto con l’auto rubata nella notte a Sassonia. Due banditi scappano a piedi
Rocambolesca fuga, preso un ladro


FANO - La loro fuga è durata pochi chilometri, lungo le vie della zona mare. Quando si sono schiantati con la Fiat Panda rubata contro due auto in sosta, svegliando alle 4.20 di ieri notte i clienti dell’hotel Corallo e i residenti della zona, hanno proseguito la fuga a piedi separandosi. Così due dei tre ladri l’hanno fatta franca (almeno per qualche giorno) mentre il terzo, che è scappato verso la spiaggia, è stato acciuffato dal carabiniere che l’ha inseguito fino dentro il mare.

Il rocambolesco inseguimento da parte dei carabinieri del nucleo radiomobile di Fano è avvenuto dopo un tentativo di furto notturno nel bar tabacchi di Lucrezia e grazie all’allarme al 112 lanciato da donna residente nei pressi, che ha visto fuggire i tre giovani su un’auto bianca.

E’ finito in manette un ventenne albanese, A.K, che era già stato arrestato ed espulso dal questore di Aversa. L’extracomunitario è accusato anche di resistenza e violenza a pubblico ufficiale perché dopo essersi consegnato al carabiniere, che si era spinto dentro l’acqua per arrestarlo, ha dato in escandescenze durante il trasferimento al comando dell’Arma. I carabinieri non disperano di rintracciare anche i suoi due complici (il terzetto potrebbe essere l’autore dei raid di furti commessi nelle case della bassa valle del Metauro la settimana scorsa) perché nella Fiat Panda (rubata il giorno precedente a San Filippo sul Panaro, in provincia di Modena) sono stati trovati telefoni cellulari, probabilmente rubati, e documenti personali. Inoltre sono state rilevate diverse impronte digitali, che dovranno essere analizzate e confrontate con i dati conservati nell’archivio del ministero dell’Interno.

Il tentato furto a Lucrezia era avvenuto alle 3.30. I tre avevano forzato la posta d’ingresso nel bar tabacchi, ma una residente della zona, affacciatasi alla finestra, li aveva visti e si era messa a urlare facendoli scappare. Poco prima a Calcinelli i tre avevano tentato di entrare in un’abitazione, ma anche in questo caso erano stati notati da una vicina che aveva gridato provocandone la fuga. L’auto bianca con i tre a bordo è stata intercettata dalla “gazzella” dei carabinieri a Fano, in corrispondenza della Liscia. Alla vista dei carabinieri, i ladri hanno imboccato contromano a tutta velocità via Nazario Sauro, sono arrivati al porto e hanno percorso in senso contrario anche viale Adriatico, tallonati dai carabinieri a sirene spiegate. All’altezza dell’hotel Corallo hanno svoltato a destra ma sono finiti contro due vetture in sosta. Poi la fuga a piedi. I turisti e i residenti sono stati svegliati dal fracasso. Alcuni testimoni (intervistati tra l’altro da Fano Tv) hanno dichiarato di aver udito dei colpi di pistola ma i carabinieri negano sia un conflitto a fuoco che spari esplosi a scopo intimidatorio. Nell’auto dei ladri c’era anche un trapano a mano. Perciò si sospetta che i tre possano essere gli autori dei recenti furti nelle case, dove gli intrusi sono entrati praticando un foro nelle portefinestre allo scopo di aprire la maniglia dall’interno.




http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=EFE7CC2ACF21B36F44609C8F87DB5 2D4

el cuntadin
26-06-08, 22:29
Pedofilia via Internet, libico arrestato


OSIMO - Un cittadino libico è stato arrestato dai carabinieri a Osimo con l’accusa di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. In casa aveva un pc connesso a internet attraverso il quale, secondo l'accusa, diffondeva immagini di minori abusati. Nel corso della perquisizione i militari gli hanno sequestrato anche 292 dvd con immagini pornografiche e pedopornografiche, oltre ad un hard disk portatile di notevole potenza. L’uomo e altri due libici erano nel mirino dei carabinieri che stavano indagando su uno strano commercio di telefonini ed altro materiale high tech in centro storico. Le indagini avevano consentito di accertare che i tre nordafricani erano al centro di un giro di ricettazione tant’è che nel corso delle perquisizioni scattate ieri all’alba sono stati sequestrati 15 telefonini. Nell’abitazione di uno dei tre poi, i militari, hanno trovato un personal computer connesso ad Internet con il quale veniva diffuso materiale pedopornografico reperito sul web. Perquisite anche le abitazioni di altri due libici, sempre domiciliati ad Osimo. I tre extracomunitari hanno 50, 43 e 40 anni, ma solo l'arrestato, ora a Montacuto, è indagato per pedopornografia.



http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=F19B8912C43454E0B0E3AB87D43D1 FCB

el cuntadin
04-07-08, 22:12
Noi gli diamo illavoro e lui.......... spaccia droga ai nostri figli.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=E2ADE105ED0D46EE8C62DF78C087E 7F0

Il pizzaiolo vendeva spinelli ai ragazzini
Preso dai carabinieri mentre spacciava marijuana nella piazzetta di Marcelli

NUMANA - Il secondo lavoro gli rendeva molto di più del primo. Alla luce del sole faceva il pizzaiolo, all’ombra della movida spacciava sostanze stupefacente per lo sballo by night. I carabinieri avevano sospettato della sua attività double face e da un po’ seguivano le sue tracce. L’altro ieri sera il profilo negativo di Nicola Nasta, 28 anni originario di Palermo ma domiciliato a Falconara, si è rivelato in controluce ai militari della Stazione di Numana. Mercoledì verso le undici e mezzo, mentre la notte d’inizio estate stava per accendersi con le sue stravaganze, lo hanno pizzicato mentre armeggiava in modo sospetto immerso nella folla di giovani che gremivano la piazzetta Miramare di Marcelli. Era al centro di un capannello di ragazzini, i carabinieri hanno fiutato che poteva trafficare in qualcosa di illecito. Hanno centrato il bersaglio cogliendo in flagrante Nasta. Il blitz in divisa ha mandato all’aria lo spaccio di cinque grammi di marijuana a quattro giovanotti fra i 15 e i 16 anni, due di Milano e due del posto. Il quantitativo di erba era buono per farci una manciata di spinelli che il gruppetto di amici avrebbe tirato per immergere nella nuvola dell’ebbrezza una serata altrimenti troppo sana e banale di fronte alla moda degli eccessi. Le cinque dosi sono state sufficienti per far scattare l’arresto di Nasta e la segnalazione alla prefettura dei minorenni per il consumo di sostanze stupefacenti. Il pizzaiolo, al quale sono stati trovati in tasca e sequestrati 500 euro, è stato accompagnato nel carcere anconetano di Montacuto dove stamatttina è atteso dall’udienza di convalida davanti al giudice Francesca Grassi. Deve difendersi dall’accusa di spaccio aggravata dalla vendita a minori. I carabinieri gli hanno scattare le manette ai polsi al culmine di una lunga indagine nel corso della quale hanno accertato che nascondeva la droga nella pizzeria, all’insaputa del titolare. L’altra notte i militari hanno anche passato al setaccio la sua abitazione ma la perquisizione non ha dato esito. In passato Nasta è incappato in altre disavventure giudiziarie. Nel 2002 era stato protagonista di due rapine, ai danni di un negozio di chincaglierie cinesi agli Archi e di un cittadino paraguaiano.

L’operazione dei carabinieri raccoglie i frutti dei controlli che d’estate vengono intensificati nei regni del divertimento all’ombra del Conero. Sotto le stelle con l’adrenalina scorrono coca, “fumo” e pasticche. E quel ritrovo gettonatissimo da giovani e giovanissimi a due passi dalla fontana e dalla sala giochi è segnato col circoletto rosso dalle forze dell’ordine. Da quelle parti nello scorso weekend due ragazzi erano stati arrestati per aver rubato bibite dal bancone di un ambulante di bevande.


EMANUELE COPPARI,

el cuntadin
05-07-08, 14:44
Spacciava cocaina pugliese arrestato


SENIGALLIA - Origini pugliesi, residenza ad Ancona e attività di spacciatore nella zona di Marzocca. questo l’identikit di M.G., 41 anni, arrestato dai carabinieri per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. All’uomo sono stati trovati e sequestrati 19 grammi di cocaina e un bilancino di precisione, necessario per la confezione delle dosi da vendere ai tossicomani.

L’arresto di M.G. è avvenuto l’altra notte, quando un equipaggio del Nucleo radiomobile lo ha fermato al volante della propria automobile, una Lancia K, per un normale controllo. I carabinieri però si sono accorti di una certa impazienza da parte dell’uomo e, anche sulla scorta delle notizie fornite dalla banca-dati, lo hanno condotto nella caserma di Marzocca, dove lo hanno perquisito. In questa maniera hanno scoperto i 19 grammi di cocaina.

A quel punto i carabinieri hanno deciso di perquisire anche l’abitazione dell’uomo, un appartamento estivo nella zona mare di Marzocca. Qui hanno trovato il bilancino. Per M.G. sono scattate le manette con l’accusa di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio . L’uomo è stato trasferito nel carcere di Montacuto, in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria.

Un altro arresto è stato eseguito sempre dai carabinieri, nell’ambito di alcuni controlli effettuati l’altra notte sempre nella zona di Marzocca. I militari hanno bloccato lungo la statale Adriatica una cittadina brasiliana di 25 anni priva di qualsiasi permesso di soggiorno. La donna, in precedenza espulsa dall’Italia, nonostante fosse stata accompagnata alla frontiera per far rientro al proprio Paese, è riuscita successivamente a tornare in Italia clandestinamente. L’arresto è stato immediato e questa mattina la donna comparirà davanti al giudice per essere giudicata con rito direttissimo, in base alle norme antimmigrazione. http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=8E990E433ADB042A078E723BFFDA6 DED

el cuntadin
05-07-08, 14:52
Noi gli diamo illavoro e lui.......... spaccia droga ai nostri figli.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=E2ADE105ED0D46EE8C62DF78C087E 7F0

Il pizzaiolo vendeva spinelli ai ragazzini
Preso dai carabinieri mentre spacciava marijuana nella piazzetta di Marcelli
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EMANUELE COPPARI,
Il pizzaiolo chiede i domiciliari


ANCONA - Ieri mattina nel carcere anconetano di Montacuto il giudice per le indagini preliminari Francesca Grassi ha convalidato l’arresto di Nicola Nasta, palermitano di 28 anni domiciliato a Falconara, sorpreso nella centralissima piazzetta Miramare di Marcelli mentre spacciava marijuana a quattro minorenni. Nasta nell’interrogatorio ha dato spiegazioni del fatto e - assistito dall’avvocato Francesco Nucera - ha chiesto di alleggerire la custodia cautelare con gli arresti domiciliari. I carabinieri della stazione di Numana che mercoledì sera verso le undici gli hanno fatto scattare le manette ai polsi, lo marcavano stretto perché da un po’ di tempo sospettavano di lui. Aveva un lavoro da pizzaiolo sempre a Marcelli, e nel corso delle indagini gli investigatori hanno scoperto che nascondeva le dosi in negozio, all’insaputa del titolare. Nel cuore della movida lo hanno colto in flagrante, nell’atto di spacciare pochi grammi di “fumo” a un gruppetto di adolescenti. All’aria lo spinello per i quattro giovanotti, due di Milano e due del posto, che sono stati segnalati alla prefettura come consumatori di stupefacenti.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=6CA997DB4E028C0F5F7EB7E21D4E2 104
Che gli diano pure i domiciliari, ma che li sconti nella sua Palermo. E comunque, fuori dalle balle, via dalle Marche!

el cuntadin
06-07-08, 22:02
Il pizzaiolo chiede i domiciliari


ANCONA - Ieri mattina nel carcere anconetano di Montacuto il giudice per le indagini preliminari Francesca Grassi ha convalidato l’arresto di Nicola Nasta, palermitano di 28 anni domiciliato a Falconara, sorpreso nella centralissima piazzetta Miramare di Marcelli mentre spacciava marijuana a quattro minorenni. Nasta nell’interrogatorio ha dato spiegazioni del fatto e - assistito dall’avvocato Francesco Nucera - ha chiesto di alleggerire la custodia cautelare con gli arresti domiciliari. I carabinieri della stazione di Numana che mercoledì sera verso le undici gli hanno fatto scattare le manette ai polsi, lo marcavano stretto perché da un po’ di tempo sospettavano di lui. Aveva un lavoro da pizzaiolo sempre a Marcelli, e nel corso delle indagini gli investigatori hanno scoperto che nascondeva le dosi in negozio, all’insaputa del titolare. Nel cuore della movida lo hanno colto in flagrante, nell’atto di spacciare pochi grammi di “fumo” a un gruppetto di adolescenti. All’aria lo spinello per i quattro giovanotti, due di Milano e due del posto, che sono stati segnalati alla prefettura come consumatori di stupefacenti.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=6CA997DB4E028C0F5F7EB7E21D4E2 104
Che gli diano pure i domiciliari, ma che li sconti nella sua Palermo. E comunque, fuori dalle balle, via dalle Marche!


Noi gli diamo illavoro e lui.......... spaccia droga ai nostri figli.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=E2ADE105ED0D46EE8C62DF78C087E 7F0

Il pizzaiolo vendeva spinelli ai ragazzini
Preso dai carabinieri mentre spacciava marijuana nella piazzetta di Marcelli

NUMANA - Il secondo lavoro gli rendeva molto di più del primo. Alla luce del sole faceva il pizzaiolo, all’ombra della movida spacciava sostanze stupefacente per lo sballo by night. I carabinieri avevano sospettato della sua attività double face e da un po’ seguivano le sue tracce. L’altro ieri sera il profilo negativo di Nicola Nasta, 28 anni originario di Palermo ma domiciliato a Falconara, si è rivelato in controluce ai militari della Stazione di Numana. Mercoledì verso le undici e mezzo, mentre la notte d’inizio estate stava per accendersi con le sue stravaganze, lo hanno pizzicato mentre armeggiava in modo sospetto immerso nella folla di giovani che gremivano la piazzetta Miramare di Marcelli. Era al centro di un capannello di ragazzini, i carabinieri hanno fiutato che poteva trafficare in qualcosa di illecito. Hanno centrato il bersaglio cogliendo in flagrante Nasta. Il blitz in divisa ha mandato all’aria lo spaccio di cinque grammi di marijuana a quattro giovanotti fra i 15 e i 16 anni, due di Milano e due del posto. Il quantitativo di erba era buono per farci una manciata di spinelli che il gruppetto di amici avrebbe tirato per immergere nella nuvola dell’ebbrezza una serata altrimenti troppo sana e banale di fronte alla moda degli eccessi. Le cinque dosi sono state sufficienti per far scattare l’arresto di Nasta e la segnalazione alla prefettura dei minorenni per il consumo di sostanze stupefacenti. Il pizzaiolo, al quale sono stati trovati in tasca e sequestrati 500 euro, è stato accompagnato nel carcere anconetano di Montacuto dove stamatttina è atteso dall’udienza di convalida davanti al giudice Francesca Grassi. Deve difendersi dall’accusa di spaccio aggravata dalla vendita a minori. I carabinieri gli hanno scattare le manette ai polsi al culmine di una lunga indagine nel corso della quale hanno accertato che nascondeva la droga nella pizzeria, all’insaputa del titolare. L’altra notte i militari hanno anche passato al setaccio la sua abitazione ma la perquisizione non ha dato esito. In passato Nasta è incappato in altre disavventure giudiziarie. Nel 2002 era stato protagonista di due rapine, ai danni di un negozio di chincaglierie cinesi agli Archi e di un cittadino paraguaiano.

L’operazione dei carabinieri raccoglie i frutti dei controlli che d’estate vengono intensificati nei regni del divertimento all’ombra del Conero. Sotto le stelle con l’adrenalina scorrono coca, “fumo” e pasticche. E quel ritrovo gettonatissimo da giovani e giovanissimi a due passi dalla fontana e dalla sala giochi è segnato col circoletto rosso dalle forze dell’ordine. Da quelle parti nello scorso weekend due ragazzi erano stati arrestati per aver rubato bibite dal bancone di un ambulante di bevande.



EMANUELE COPPARI,




Va bene che siamo la Regione dei fassi, ma se non lo vogliono i familiari, ce lo dovremmo tenere forse noi? Via, a casa sua, nella sua città, ovunque ma fuori dalle Marche!

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=0F694CEC4EF42B91A442F137D5D76 D3E

Pizzaiolo ai domiciliari, ma la famiglia non lo vuole


ANCONA - Il giudice lo fa uscire dal carcere per mandarlo ai domiciliari. La famiglia non lo vuole accogliere in casa. Il giovane dalla vita double-face, pizzaiolo di giorno e spacciatore di sballo sotto le stelle, con non poche difficoltà cerca di rientrare nei panni di cittadino ossequioso alla legge nella versione “pulita” alla luce del sole. Sorte beffarda per Nicola Nasta, 28 anni, originario di Palermo ma domiciliato a Falconara. Era stato arrestato dai carabinieri mentre vendeva marijuana per gli spinelli a quattro adolescenti a caccia di un po’ di eccessi. Nell’interrogatorio reso al Gip Francesca Grassi in sede di convalida aveva dato spiegazioni del fatto sostanzialmente confessando la cessione degli stupefacenti e - assistito dagli avvocati Francesco Nucera ed Eleonora Tagliabue - aveva chiesto di alleggerire la custodia cautelare con gli arresti domiciliari. Richiesta soddisfatta dal giudice. Ma la gioia era destinata a durare il soffio di un “no” sbattuto in faccia dai suoi familiari, nient’affatto entusiasti dell’idea di vederlo tornare a casa. Senza un posto dove scontare la reclusione non può uscire di galera. Confida in un conoscente che si è messo la mano sul cuore e si sta attivando per ospitarlo.

Prende una piega insolita la vicenda iniziata mercoledì sera verso le undici, quando i carabinieri della stazione di Numana hanno fatto scattare le manette ai polsi di Nasta nella piazzetta Miramare di Marcelli. Lo marcavano stretto perché da un po’ di tempo sospettavano di lui, nel corso delle indagini gli investigatori hanno scoperto che nascondeva le dosi in pizzeria, all’insaputa del titolare. Nel cuore della movida lo hanno colto in flagrante, nell’atto di spacciare pochi grammi di “fumo” a un gruppetto di ragazzini. E hanno mandato all’aria la felicità illusoria per i quattro giovanotti, due di Milano e due del posto, che sono stati segnalati alla prefettura come consumatori di stupefacenti.


E.C.,

el cuntadin
18-07-08, 22:44
Alcuni fatti accaduti ieri nella Valle del Metauro. E qualcuno continua a definirli "risorse"!:i:i:i


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=B8A1898790470C192554891AECB96 DAA
SAN COSTANZO - Nel corso dei servizi di controllo del territorio, svolti per la prevenzione e la repressione dei reati contro il patrimonio e l’immigrazione clandestina, i carabinieri del capitano Cosimo Giovanni Petese hanno proceduto al controllo di 125 automezzi ed all’identificazione di 157 persone. Impegnati nel servizio 25 militari, con l’utilizzo di 10 autoradio.

Nel corso di tale attività sono stati ispezionati e controllati diversi casolari disabitati e presidiati i caselli autostradali.

A San Costanzo, i militari delle stazioni di San Costanzo e Mondolfo hanno denunciato per ricettazione un artigiano edile di 49 anni nella cui disponibilità sono state rinvenute quattro macchine operatrici: due bobcat e due escavatori, per un valore complessivo di oltre centomila euro, risultati di provenienza furtiva, in quanto recentemente asportati presso alcuni cantieri edili di altre province marchigiane. I mezzi meccanici sono stati sottoposti a sequestro in attesa della restituzione ai legittimi proprietari.

A Fano, i militari del nucleo operativo e radiomobile hanno denunciato all’autorità giudiziaria di Pesaro, perché responsabile di rapina aggravata, D.C., operaio marocchino di 22 anni. Un mese fa, D.C. ed il complice T.M., già arrestato nei giorni scorsi, dopo aver trascorso una serata in un locale notturno di Fano con uno studente, originario di un comune limitrofo, ed averne così conquistato la fiducia, hanno rapinato il giovane in un parcheggio della periferia cittadina (dove pare che si fossero appartati per un incontro sessuale), sottraendogli il denaro, l’orologio ed il telefono cellulare, dopo avergli puntato un coltello alla gola. Recuperata gran parte della refurtiva rapinata.

Inoltre, è stato arrestato un marocchino, M.G., 22 anni, risultato colpito da provvedimento restrittivo della libertà personale emesso dall’autorità giudiziaria, in quanto ritenuto responsabile di furto aggravato e continuato. L’uomo si trova ora ristretto nel carcere di Pesaro.

Denunciato all’autorità giudiziaria di Pesaro, per minaccia aggravata e detenzione illegale di oggetti atti allo scasso, un albanese di 53 anni che, dopo aver litigato con due persone per motivi di viabilità, le minacciava con un piede di porco detenuto nel bagagliaio della sua macchina. Sequestrata l’arma impropria utilizzata.

Inoltre, due denunce per guida in stato di ebbrezza sono state formulate a carico di un 34enne e di un 29enne, sorpresi alla guida in grave stato di alterazione psicofisica derivante dall’abuso di alcol.

Infine, a Pergola, i carabinieri della locale stazione hanno sequestrato due fucili da caccia ad una persona del luogo che li deteneva illegalmente nella sua abitazione. Dopo la morte di un parente, a cui le armi erano intestate, chi he ha ereditate non ha provveduto a denunciarne la detenzione all’autorità di pubblica sicurezza.

el cuntadin
22-07-08, 22:46
Finchè si derubano tra di loro ........

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=9B0502D1F89C584FB4F8254344758 736
Rapinano il Kebab, rintracciati e denunciati


FABRIANO - Minacciano con un coltello il titolare del Kebab, per poi arraffare 360 euro e svignarsela a piedi, salvo essere rintracciati dai carabinieri e beccarsi una denuncia a piede libero per rapina aggravata in concorso. I protagonisti dell'azione criminosa sono M. D., marocchino di 32 anni, e A.S., bosniaco di 33 anni, entrambi residenti a Fabriano, dove lavorano: il primo saltuariamente, l'altro regolarmente come operaio.

L'episodio si è verificato nella notte fra venerdì e sabato scorsi. Erano circa le 1,30 quando i due extracomunitari, a volto scoperto, sono entrati nel Kebab turco di via Giovan Battista Miliani, in pieno centro, ed hanno minacciato il proprietario con un coltello, portandogli via 360 euro. I due sono fuggiti a piedi, rendendosi irreperibili. I carabinieri della compagnia di Fabriano, tuttavia, non hanno impiegato molto a risalire ai responsabili. Attraverso una certosina attività investigativa, i militari hanno infatti rintracciato M. D. e A. S. e li hanno denunciati a piede libero con l'accusa di rapina aggravata in concorso.

Si intensificano i controlli delle forze dell'ordine in città e nel comprensorio. Controlli che alcune sere fa avevano consentito l'arresto di J. A. e B. E., entrambi macedoni, con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. I due erano stati tradotti a Montacuto, dove verranno interrogati dal magistrato. Gli arresti, intanto, sono stati convalidati e per J. A. gli inquirenti prevedono una pena restrittiva, tenuto conto che alla fine del gennaio scorso era stato già arrestato per spaccio di droga nei confronti di minori fabrianesi e che appena pochi giorni fa aveva terminato di scontare la detenzione domiciliare relativa a quel fatto

el cuntadin
23-07-08, 20:18
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=AEAD26EC8A5F14DB775997661F941 7B0



JESI – Nell’ambito del controllo del territorio i carabinieri della Compagnia di Jesi hanno denunciato tre persone. I militari della stazione di Chiaravalle hanno fermato due pugliesi rispettivamente di 40 e 30 anni. Nella loro auto, in seguito a una perquisizione sono stati rinvenuti oggetti atti a offendere come spranghe e coltelli, di cui i pugliesi non hanno fornito spiegazione. E un’altra denuncia è stata presentata a carico di un tunisino di 43 anni per “furto aggravato”. L’uomo, che lavorava in una fabbrica di Montecarotto si era impossessato del cellulare di un collega del suo stesso turno, prelevandolo dall’armadietto. Quando il proprietario se n’è accorto, ha chiamato il 112. Il telefonino è stato recuperato e restituito. Mentre a Jesi, in via Garibaldi, i carabinieri hanno fermato per un controllo un uomo di Tolentino già gravato da precedenti per furto, rapina e violenza sessuale. L’uomo non ha fornito spiegazioni sulla sua presenza in città, quindi a suo carico sono state avviate le procedure per l’emissione del foglio di via obbligatorio.

el cuntadin
28-07-08, 19:50
http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/pesaro/2008/07/28/107666-travolge_donna_scappa.shtml
PIRATA DELLA STRADA
Travolge una donna poi scappa
Arrestato un 26enne nigeriano

La 36enne, che al momento dello scontro era in sella al suo ciclomotore a Trasanni di Urbino, è stata soccorsa dai passanti che l'hanno portata in ospedale, dove le sono state medicate le ferite guidicate guaribili in 15 giorni


http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/pesaro/2008/07/28/107666/images/1085-carabinieri.jpg (http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/pesaro/2008/07/28/107666/images/1085-carabinieri.jpg) Urbino, 28 luglio 2008 - Aveva travolto una 36enne ungherese con la sua auto e poi era scappato. Dopo due giorni i carabinieri di Urbino, in collaborazione con quelli di Pesaro, sono riusciti a rintracciare l'auto pirata e hanno arrestato un nigeriano di 26 anni che era alla guida della vettura.


La donna, che al momento dell'incidente era in sella al suo ciclomotore nella frazione di Trasanni, è stata aiutata dai passanti che l'hanno trovata a terra e portata in ospedale, dove le sono state medicate le ferite guidicate guaribili in 15 giorni. A bordo dell'auto pirata, rintracciata anche grazie ad un testimone, c'era il giovane, già colpito da un decreto di espulsione del questore di Pesaro.

L'automezzo - una Renault Scenic coupè - è stato sequestrato, il ventiseienne arrestato per fuga in caso di incidente stradale con lesioni a persona, omissione di soccorso e violazione delle norme sull'immigrazione clandestina.

el cuntadin
30-07-08, 22:21
Bloccato dai carabinieri, condannato a nove mesi
Ubriaco brandiva un coltello

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=CCED8B7884453856AB8464B7CDE49 F1E
JESI - Ubriaco brandiva un coltello vicino alle auto in sosta alla stazione ferroviaria. Fermato dai carabinieri, li ha aggrediti ed è stato arrestato per lesioni aggravate, resistenza a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti a offendere. A finire nei guai è un marocchino di 26 anni (Z.Y.). Al loro arrivo i carabinieri hanno trovato due magrebini in evidente stato di ubriachezza. Mentre uno ha collaborato all’identificazione, l’altro il marocchino Z.Y. ha dato in escandescenza e aggredito con calci e pugni i militari, che si sono fatti medicare al pronto soccorso. In seguito alla perquisizione personale, nelle sue tasche hanno rinvenuto il coltello. Le indagini proseguono per verificare se sia lui il responsabile dei danneggiamenti su alcune auto. Processato ieri (e difeso dall’avvocato Moreno Giaccaglia), il giudice lo ha condannato a nove mesi.

el cuntadin
03-08-08, 20:29
Vengono a casa nostra non invitati e non graditi, ci minacciano e ci aggrediscono. Che i buonisti nostrani, preti o comunisti che siano, riflettano bene.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=5FEED8D032E18EBEEABE5B4B8ABA3 0C3

Un giovane pesarese aggredito da un marocchino


PESARO - Un pesarese è stato aggredito da marocchino, denunciato dalla polizia. E’ accaduto, nella notte, in via D’Ambrosi, presso il bar Male, in zona Celletta, un trentenne pesarese sarebbe stato avvicinato da un marocchino di 28 anni, residente in città, il quale lo avrebbe spintonato e strattonato, intimandogli di seguirlo per chiarimenti non precisati. Il giovane pesarese cercava di calmare l’aggressore, assecondandolo, per allontanarlo dal bar.

Inutilmente, perché

il comportamento il marocchino avrebbe continuato a tenere un comportamento minaccioso. Nella concitazione lo straniero perdeva anche un coltello a serramanico tenuto probabilmente nella tasche dei pantaloni. Successivamente il coltello veniva consegnato agli agenti della Squadra Volante della polizia. A quel punto il pesarese cercava di allontanarsi a bordo della sua autovettura ma gli veniva impedito in quanto il giovane marocchino gli sbarrava la strada. Solo grazie a una manovra veloce il pesarese riusciva a evitare il marocchino e a scappare e a contattare un agente di polizia che si trovava nei pressi riferendogli l’accaduto.

L’agente si recava subito nella zona del Bar Male e richiedeva, tramite il 113, l’aiuto di una Volante che interveniva prontamente.

Il giovane marocchino veniva bloccato ed accompagnato presso gli uffici della questura per gli accertamenti di rito, dove continuava ad avere un atteggiamento aggressivo e violento anche nei confronti degli agenti. Pertanto veniva denunciato per i reati di porto abusivo di arma da taglio, aggressione e resistenza a pubblico ufficiale.

el cuntadin
12-08-08, 22:23
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=5AF55D76068F54DD4093DFA732CF7 0BB
Ubriaco travolge uno scooter, donna gravissima


ANCONA - C’è un’auto che sfreccia sulla Flaminia, supera una macchina strisciando tutta la fiancata, poi sbanda e colpisce frontalmente un grosso scooter sul quale viaggia una coppia. Lei, Paola Secchi, di 48 anni, è gravissima. L’uomo al volante è imbottito di alcol e confuso, continua la corsa impazzita. Mette a segno altri sorpassi, s’infila tra veicoli in colonna come per confondersi. Ma forse non si rende neppure conto delle manovre. Accosta al ciglio della strada, viene raggiunto da altri automobilisti che avevano assistito alla scena, arrivano i vigili urbani e lo accompagnano al comando. Il test confermerà lo stato d’ebbrezza: 3,5 grammi di alcol contro il limite di 0,5. Rischierà l’arresto ma alle soglie del coma etilico aveva la mente troppo appannata, non c’è la prova che volesse fuggire. A qualche centinaio di metri di distanza si sta consumando il dramma. Lei originaria di Senigallia, dove passa puntualmente le vacanze ogni estate con il marito. Insieme vivono ad Ancona, in centro.

Pomeriggio-choc ieri davanti al Bar del Disco, nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Sono circa le 17 e 30. Il sospetto “pirata” ubriaco fradicio, G.L.M., 37 anni, napoletano di origine ma residente a Falconara e con precedenti penali, entra in scena a bordo di un’Opel Astra ad alta velocità, in direzione Ancona. Nella corsa ha affiancato un’Audi A4 che lo precedeva, l’ha toccata ed è stato sbalzato sull’altra corsia dove stava sopraggiungendo lo scooter. Nell’impatto frontale marito e moglie, Carlo Garritano e Paola Secchi, entrambi di 48 anni, sono volati dalla sella e sono stati scaraventati a terra. Lui era seduto davanti, lei dietro. L’automobilista non si è fermato, ha sopravanzato altri veicoli con una gimcana nel traffico in entrata in città. Poi ha accostato al lato della strada, stremato per lo stato di alterazione che lo aveva debilitato. Sono sbucati come ombre due testimoni del suo folle zigzagare. Uno era Abbas Yarigholi, gestore del centro tennis di Pietralacroce. Hanno aperto lo sportello gridando: “Dove credi di andare? Ti rendi conto che forse hai ammazzato due persone?”. Quello ha farfugliato frasi senza senso, poi sono arrivati i vigili urbani che l’hanno accompagnato al comando. Sarebbe uscito in serata con una denuncia per guida in stato di ebbrezza e lesioni personali gravissime. Poco distante dal luogo dove si è fermato il sospetto “pirata” vivevano la fase critica le operazioni di soccorso ai due feriti. Sono stati trattati sul posto dal personale sanitario della Croce Rossa e del 118, poi è scattato il trasporto d’urgenza all’ospedale regionale di Torrette. La donna è gravissima per il trauma cranico subito dalla botta tremenda. In serata è stata ricoverata in Rianimazione.

el cuntadin
27-08-08, 23:34
Un bravo ai nostri agenti, ma lo straniero ubriacone, un paio di colpi alle gambe, li meritava proprio.

Comunque anche questo episodio conferma che i quartieri popolari di Ancona sono ormai invivibili a causa della presenza di lestofanti provenienti dai più diversi paesi. Ma con il governo di Berlusconi, questi farabutti non dovevano essere ricacciata a casa loro?:confused:

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=F5AA942566A72193CBE5F7638D6BD 916
Spara all’impazzata, paura al Piano
Prima di arrendersi ha puntato la pistola giocattolo contro gli agenti

ANCONA - Un ubriaco che spara all’impazzata nel cuore della notte e arriva a puntare l’arma contro gli agenti delle Volanti accorsi per placarne le paturnie. Era una pistola giocattolo, sparava a salve, ma nel buio non era affatto facile distinguerla da una vera arma e per fortuna gli agenti hanno avuto il sangue freddo per non premere il grilletto. Il pistolero, un filippino completamente sbronzo, è stato così neutralizzato senza che la situazione prendesse una deriva tragica. Ancora tensione e paura al Piano, il quartiere “mappamondo” scosso negli ultimi tempi da liti e sfuriate, risse e aggressioni, una sequenza di episodi di cronaca che di recente hanno indotto il Comitato per l’ordine pubblico a potenziare i servizi di pattugliamento. L’altra notte, poco prima dell’una e mezzo, diversi residenti di piazza Ugo Bassi avevano chiamato il 113 spaventati da un tipo che stava tirando colpi di pistola alla cieca camminando verso via Colombo. Gli agenti delle Volanti hanno impiegato pochissimi minuti per raggiungere il luogo segnalato e individuare lo straniero, che risaliva a piedi via Maggini impugnando con la mano destra una pistola del tutto simile a quelle in dotazione alle forze di polizia. Lo hanno fermato puntandogli contro i potenti fari posizionati sul tetto delle Volanti e intimandogli con un megafono di gettare l'arma e voltarsi a mani alzate. Ma lo straniero non s’è rassegnato ed ha reagito nel peggiore dei modi, rischiando di cadere sotto il fuoco della polizia. S’è voltato verso gli agenti con la pistola ancora in mano, tesa all'altezza del ventre e puntata contro una delle due volanti. Ma in pochi attimi ha capito che era meglio non scherzare troppo con quella pistola giocattolo perché i poliziotti gli avevano puntato contro i mitra, convincendolo a posare l'arma sopra un muretto e arrendersi. L'uomo, un filippino di 36 anni residente da tempo ad Ancona, è stato denunciato per procurato allarme e sanzionato con una contravvenzione amministrativa per ubriachezza.

La pistola a salve sequestrata dai poliziotti era una replica fedelissima delle armi in dotazione alle forze di polizia, una Beretta calibro 9, modello 92 fs, munita di caricatore, cartucce e del tappo rosso che contraddistingue le armi giocattolo. Ma nel buio di una via scarsamente illuminata e nella concitazione del momento quel dettaglio poteva anche sfuggire e la notte brava del filippino ubriaco avrebbe potuto concludersi nel sangue. Per fortuna gli uomini delle Volanti della questura dorica, dirette dalla dottoressa Cinzia Nicolini, hanno saputo gestire con grande equilibrio e professionalità un intervento a rischio. Quando lo straniero si è voltato puntando l’arma contro di loro, gli agenti hanno avuto la freddezza di non sparare. Hanno atteso per salvaguardare fino all’ultimo l’incolumità del sospetto, mettendo però a rischio la propria vita.


LORENZO SCONOCCHINI,

el cuntadin
10-09-08, 21:55
Ancora un meridionale che si è reso protagonosta di un atto delittuoso. Spero che i tanti meridionali onesti che hanno scelto di vivere nella nostra bella e civile regione, inizino a cacciare questi farabutti. magari a calci in culo.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=749618B7297C800DE1EE4420D1ADA 355

Inseguito e preso il pony express degli spinelli


ANCONA - Si sono incollati al grossista di “fumo” senza respiro. Lo hanno pedinato, seguito come un’ombra aspettando l’attimo fuggente per acciuffarlo. Quel momento è arrivato lunedì pomeriggio, quando dopo un inseguimento da film Maurizio Candita, chiaravallese di 30 anni, è stato fermato in sella allo scooter. Teneva stretto tra le gambe un borsone, dentro c’erano stipati sessanta panetti con sei chili di hashish. La cronaca offre il riverbero dell’allarme rosso lanciato ieri l’altro dal coordinatore del dipartimento emergenze del Sert sull’abbassamento a quindici anni dell’età del primo spinello. Chissà quante “canne” si sarebbero potute rollare con la collinetta di piccole confezioni con stampato il marchio di fabbrica M.K., le iniziali della famiglia nordafricana che esporta “fumo” di ottima qualità, ordinatamente esposte al comando Compagnia dei carabinieri di Ancona. Erano il frutto dell’operazione antidroga della quale hanno tirato le conclusioni il comandante del reparto operativo colonnello Luciano Ricciardi, e del nucleo investigativo capitano Piero Pulsonetti. L’indagine è cominciata a luglio scorso, dopo le segnalazioni di alcuni cittadini ai quali non erano sfuggiti strani movimenti a Chiaravalle dove Candita, di origini brindisine, abita con la convivente anche lei pugliese.

E’ iniziata in piena estate la marcatura stretta del trentenne pregiudicato. I servizi di appostamento sono stati sospesi ad agosto, quando Candita è tornato al suo paese, forse per le vacanze. A inizio settembre l’attività investigativa è ripresa con una brusca accelerata. Lunedì è stata coronata dall’arresto dello spacciatore. Il giorno più lungo per i carabinieri è cominciato la mattina quando il sospettato è uscito da casa per andare la circolo dove, ritengono gli investigatori, prendeva contatti per lo spaccio che avveniva altrove. Poi si è messo in sella a uno scooter 500 e ha cominciato i suoi giri. E’ passato per Ancona, ha imboccato l’autostrada direzione nord. Dietro, con la massima discrezione, i carabinieri con venti mezzi tra auto e moto. Non è stato facile stargli alle costole, Candita non è uno sprovveduto, si guardava le spalle e per evitare brutte sorprese bruciava tratti di A14 a 150 all’ora, si fermava e poi ripartiva. Manovre di depistaggio degne di un professionista dei traffici illeciti. Quando ha imboccato l’uscita di Senigallia gli inseguitori lo hanno mollato per non destare sospetti. Ma hanno blindato le strade per inchiodarlo.

Dopo circa tre ore lo hanno fermato mentre cercava di rientrare in autostrada a Senigallia. Viaggiava sullo scooterone con un borsone e una scatola, dentro sei chili di hashish. Nel zona d’ombra di qualche ora era andato a rifornirsi di stupefacenti. Attorno alle 15 la corsa del pony express degli spinelli era finita. Lui è stato accompagnato nel carcere anconetano di Montacuto, i carabinieri sono andati a fare la perquisizione a casa. Hanno trovato un po’ di marijuana e un’agendina con la contabilità della sua professione di pusher e i nomi dei clienti. Proprio nella cerchia di fornitori provano a scavare i carabinieri per imprimere ulteriore sviluppo alle indagini. Gli inquirenti ritengono che il brindisino residente a Chiaravalle fosse un grossista, capace di immettere sul mercato quantitativi di tavolette da cento grammi che piazzava tra i venditori al dettaglio di “fumo”. L’hashish era di alta qualità, come confermato dal laboratorio analisi dell’Arma. Lo spacciatore ha sborsato almeno ventimila euro, valore che sarebbe cresciuto vertiginosamente al borsino dei piccoli pusher. Dilaga lo sballo, conferma il colonnello Ricciardi. Che avverte: “Guai a parlare di droghe leggere, la droga è droga e dà i suoi effetti deleteri ai giovani che si devono convincere che farsi una canna fa male”. Intanto i carabinieri fanno la loro parte, tentando di prosciugare i canali di approvvigionamento. Anche se sono gocce nel mare.


EMANUELE COPPARI,

el cuntadin
10-09-08, 22:00
Ministro Maroni, ministro Alfano, rispettiamo gli impegni elettorali e cacciamo subito in Africa questi delinquenti! E c'è qualcuno che continua a considerarli una risorsa.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=569C9FF08211E908BCE27F3D395FC AC3
Sam Brown Ekeson, 36 anni, residente a Falconara, fermato all’aeroporto di Venezia. Era un trafficante
Ovuli pieni di cocaina nell’intestino, nigeriano in manette


ANCONA - Quasi un centinaio di ovuli, contenenti in totale un chilo e 600 grammi di cocaina, sono stati scoperti nell’intestino di un nigeriano, di 36 anni, residente a Falconara, fermato ieri mattina a Venezia dopo il suo arrivo in aeroporto. L’uomo si chiama Sam Brown Ekeson e da diversi anni risiede nella cittadina falconarese. Il nigeriano è stato bloccato da agenti delle squadre mobili di Venezia e Torino al termine di una lunga indagine avviata in stretta collaborazione per scardinare un’organizzazione dedita al traffico di cocaina. Il nigeriano è stato fermato insieme al connazionale Sunny Uchendu, di 34 anni, residente a Ceggia, cittadina in provincia di Venezia, e a una donna, anche lei nigeriana. Tutti e tre arrivavano dall’aeroporto di Torino, dove molto probabilmente avevano acquistato la maxi partita di droga. Nonostante all’interno dei bagagli non sia stata trovata alcuna traccia della polvere bianca, gli agenti, in seguito a una serie di indizi e alcune soffiate, erano sicuri che almeno uno dei tre avesse la droga in corpo. Di qui la decisione degli agenti di condurli all’ospedale di Venezia dove i tre africani sono stati sottoposti a una visita medica, corredata da una serie di esami radiografici allo stomaco. Ciò ha evidenziato la presenza di diversi involucri nell’intestino di Ekeson. Successivamente il nigeriano ha espulso decine e decine di ovuli per un peso complessivo di 1,6 chili di cocaina, sufficiente per fruttare agli spacciatori più di 15 mila dosi con un valore di mercato di almeno 500 mila euro. I tre sono stati arrestati e sono finiti in carcere con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Molto probabilmente parte della partita di droga era destinata a rifornire il mercato di stupefacenti della nostra zona.

el cuntadin
21-09-08, 22:59
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=7F0B1A29723F34EB42CBCE9F206B9 DF5
Mangiano dolciumi all’Auchan, filmati


FANO - Hanno mangiato dolciumi e nascosto nelle borse cosmetici e capi di abbigliamento per un valore di 200 euro. Quattro giovani, tra cui una minorenne, residenti a Fano ma di origine campana sono finiti nei guai. Sorpresi dal personale dell’Auchan e bloccati fino all’arrivo della polizia di Stato sono stati denunciati per furto aggravato.

L’episodio è avvenuto venerdì sera: i protagonisti sono un ragazzo di 23 anni e tre ragazze rispettivamente di 20, 18 e 17 anni, tutti incensurati. Il gruppo non è sfuggito al personale addetto alla sicurezza interna che ha chiamato il 113. Gli agenti, giunti all’Auchan, hanno appurato che i quattro, fingendo di effettuare delle compere, si erano appropriati di cosmetici e capi d’abbigliamento intimo nascondendoli all’interno di alcune borse che avevano con sé. Inoltre avevano prelevato alcuni dolciumi, li avevano consumati, riponendo le confezioni sugli scaffali. Avevano quindi oltrepassato la linea delle casse senza dichiarare la merce e, naturalmente, senza pagarla. Evidentemente i quattro giovani non erano a conoscenza dell’esistenza di un sistema di sicurezza costituito da telecamere all’interno dell’ipermercato, che aveva immortalato ogni loro mossa, compresa l’indebita appropriazione dei prodotti. La minorenne è stata momentaneamente affidata ai servizi sociali del Comune di Fano, non essendo stato possibile far intervenire sul posto i genitori che in quel momento erano in Campania.

el cuntadin
04-10-08, 23:01
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=422DA675F5175D14EA9DE6D8F5C2F ED0
Potrebbe essercila loro firm anchenegli assalti alle banche delle Marchee dell’Adriatico, alle 5 Torri e alla farmaciadi via LauranaProseguono le indaginidelle forze dell’ordine
Arrestati nella notte due giovanissimi albanesi: in tasca avevano il denaro dell’ultimo colpo
Rapinano la Conad poi vanno in sala giochi


pesaro - La banda dei supermercati è finita in manette. Ieri notte, dopo l’ennesimo assalto al supermercato Conad di Montecchio - la quinta rapina in cinque giorni -, i primi arresti.

Due giovani albanesi di 20 e 18 anni, S. I. nato a Tirana ma residente con regolare permesso di soggiorno a Montelabbate con la famiglia e D. F. di Durazzo senza fissa dimora e sprovvisto di permesso di soggiorno, sono stati fermati e arrestati dai carabinieri della compagnia di Montecchio, coadiuvati dal nucleo operativo di Pesaro e del nucleo investigativo.

I due giovani, entrambi incensurati, che poche ore prima avevano assaltato armati di coltello e pistola, una scacciacani priva di bollino rosso, il market di Montecchio portando via circa 3000 euro, sono stati intercettati nel lungomare pesarese.

Le manette per i due sono scattate tra le 12 e le 3 di venerdì mattina: il rapinatore più giovane è stato arrestato in un circolo della zona mare di Pesaro. In suo possesso sono stati rinvenuti 600 euro. Una parte della refurtiva della precedente rapina al supermarket.

Poco distante, all’interno di una sala giochi i militari hanno arrestato l’altro giovane albanese che aveva con sè l’altra parte di refurtiva. Circa settecento euro.

Ad insospettire i militari della compagnia di Montecchio diretti dal maresciallo Costantini e a capo delle indagini per identificare i responsabili del colpo al Conad di Montecchio, sarebbe stata una Ford Focus, già da tempo notata nella zona e avvistata poco prima dell’assalto nelle strette vicinanze del supermercato.

La vettura, di proprietà del padre di S.I , il rapinatore ventenne, era stata usata dai due albanesi per raggiungere e allontanarsi dal Conad, una volta messa a segno la rapina.

L’auto poi era stato parcheggiata e i due per arrivare a Pesaro, erano saliti a bordo di un’altra vettura. Probabilmente per depistare le ricerche dei militari che si sono messi subito sulle loro tracce.

I due giovani albanesi hanno confessato il fatto e ora dovranno rispondere di rapina manoarmata.

Sono stati ritrovati anche il cutter e la pistola, una scacciacani, usati giovedì sera per la rapina.

Le armi erano state nascoste all’interno di un muretto di cinta di un nascondiglio improvvisato a Montelabbate.

Ora gli inquirenti stanno indagando se i due albanesi potrebbero avere qualche collegamento con gli assalti precedenti.

Non si esclude infatti che le rapine scorse - quella al supermarket delle Cinque Torri, alla Banca dell’Adriatico di Soria a inizio settimana, alla farmacia di via Laurana e quella di una settimana fa a Mondavio alla filiale di Banca delle Marche - possano avere matrice simile a quella appena scoperta.

Il movente che avrebbe spinto i due albanesi a sferrare il colpo, sembra essere legato ad un esasperato bisogno di soldi. Forse perchè i giovani dovevano coprire alcuni debiti.

I carabinieri intanto fanno sapere che “su tutto il territorio della Provincia si stanno attuando forme di controllo straordinario come l’ultima operazione denominata Market che ha portato all’arresto dei due rapinatori”.

E ha precisato il tenente colonnello Stefano Fedele del Comando provinciale dei Carabinieri di Pesaro e Urbino: “ In questo modo cerchiamo di scongiurare qualsiasi forma di esasperazione e di percezione distorta della sicurezza. Questa è la nostra risposta a chi si vuole mettere in mezzo minando la sensazione di sicurezza nei cittadini che devono continuare ad avere fiducia in noi”.


VALENTINA GALLI,

el cuntadin
05-10-08, 18:54
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=77FD80C7716AB89BFBF932C207CA5 1E5

Un pugliese di 47 anni
Cocaina nei pantaloni Altro pusher arrestato


ANCONA - Un altro pusher beccato con la cocaina addosso. Pronta per essere smerciata. L’ennesimo arresto per droga è stato eseguito nel tardo pomeriggio di venerdì dagli uomini della squadra mobile della questura di Ancona, diretti dal dottor Luigi Di Clemente. Gli agenti dell’antidroga lo seguivano da tempo quel pugliese di 47 anni, residente a Falconara e dipendente di una ditta di spedizioni dell’anconetano. L’uomo, A.V. le iniziali del suo nome, da diversi mesi era stato individuato, nel corso di una lunga attività investigativa, come un personaggio particolarmente attivo nello spaccio della cocaina nella zona di Falconara e del suo hinterland. Gli uomini della mobile avevano notato che, soprattutto nel tardo pomeriggio, appena terminato il suo turno di lavoro, il pugliese si aggirava in auto nelle zone dove lo spaccio di droga è spesso frequente. Per questo gli investigatori sono andati a colpo sicuro. Fermato nei pressi dell’azienda in cui lavora, l’uomo è stato sottoposto a una perquisizione e addosso gli sono stati stati trovati venti grammi di cocaina. La droga l’aveva nascosta nelle tasche dei pantaloni, pronta per essere spacciata. Circostanza che denota la sua quotidiana e illecita attività di spacciatore. Accompagnato e rinchiuso nel carcere di Montacuto con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, l’uomo è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sono in corso indagini per capire a chi fosse destinata la cocaina e soprattutto quale fosse la provenienza esatta della sostanza stupefacente per risalire al suo fornitore.

el cuntadin
05-10-08, 19:33
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=9F48FE4578F602A4D546E06D7691E 354
Raffica di furti, banda sgominata


PESARO - Sono tutti giovanissimi, da poco maggiorenni, e residenti in città.

La baby gang di piazzale Rosolino Pilo, zona Pantano dove erano soliti incontrarsi, è finita in manette nella notte tra giovedì e venerdì - era da poco trascorsa la mezzanotte - mentre portava a segno l’ennesimo colpo ai danni di un negozio di riparazioni di elettrodomestici, in strada Borgheria.

Pochi minuti prima, secondo la polizia, i tre ragazzi che formano la gang avevano trafugato un ciclomotore in sosta portando via il casco e i documenti.

Nei piani della gang si sospetta che ci fossero anche i bar dell’hinterland pesarese: gli inquirenti sono convinti che il gruppo avesse anche intenzione di mettere a segno rapine perché a casa di uno è stata trovata una pistola-scacciacani.

Ora Antonio G. ritenuto il boss del gruppo, 20 anni di Pesaro dove vive con la famiglia in via Andreoli, e i suoi complici Alkani B. e Beqiri X., di 19 e 18 anni, entrambi albanesi e domiciliati in via Saffi e via Cecchi, devono rispondere di furto aggravato e tentato.

Stando alle indagini condotte dagli agenti della Mobile di Pesaro, coordinati dal capo della squadra Andrea Zeloni, i furti commessi in tutta la città dalla baby gang di piazzale Rosolino Pilo sarebbero una ventina (dieci sono ancora da attribuire).

I colpi riconducibili alla mano del gruppo, sarebbero quelli commessi ai danni degli stabilimenti balneari di Bagni Primavera e Arcobaleno, del Basket giovani e del Corto Maltese.

In quest’ultimo locale poco tempo fa erano stati rubati tre maxi schermi al plasma.

Stessi autori secondo l’accusa anche per i colpi più recenti agli spogliatoi di Vismara e Villa Fastiggi dove erano stati portati via trenta cellulari di ultima generazione.

A casa dei giovani, gli inquirenti hanno ritrovato tre maxi schermi al plasma dal valore di migliaia di euro l’uno e una trentina di cellulari.

Gli oggetti, usati dagli stessi familiari dei baby criminali, non sono altro secondo la polizia che il risultato della refurtiva dei colpi fatti ai locali e alle palestre della città, tra cui quella di Villa Marina.

La gang di piazzale Rosolino Pilo era entrata in azione anche durante la Notte Bianca rubando i motorini parcheggiati in viale Trieste.

Ora i tre, che non risultano occupati, già noti alla giustizia per reati simili, sono in custodia presso il carcere di Villa Fastiggi in attesa della convalida da parte del giudice delle indagini preliminari che è programmata per domani.

Assieme a loro è stato denunciato a piede libero per furto aggravato e tentato, anche un’altro albanese di 19 anni, loro complice.

La notizia dell’arresto arriva pochi giorni dopo il doppio arresto da parte dei carabinieri di Pesaro dei rapinatori della Coop di Montecchio. Anch’essi giovanissimi, 18 e 20 anni e di nazionalità albanese.

“I tre giovani arrestati erano già sotto la sorveglianza dell’ufficio dei minori - ha precisato il capo della Squadra mobile Andrea Zeloni - ; sono individui ben conosciuti dalle forze dell’ordine perchè hanno dei precedenti. La zona dove di solito si ritrovano, piazzale Rosolino a Pantano, è tenuta sotto controllo dai nostri uomini. Quel luogo anche ieri sera era affollato di decine di giovani. Si beve e si vagabonda da una parte all’altra. Loro tre erano i boss della compagnia, quelli che commettevano i reati più gravi tanto da creare un vero e propio clima di terrore e sudditanza con gli altri compagni”.

Gli oggetti rubati e rinvenuti nelle abitazioni dei giovani ladri - i trenta cellulari e i tre maxischermi - sono stati raccolti dagli agenti della mobile e presto messi a disposizione dei cittadini.

I legittimi proprietari posso dunque rivolgersi alla Questura di Pesaro per chiederne la restituzione.

el cuntadin
08-10-08, 22:53
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=7BAD3C776C11D84F13E1E74C2164A 254
Blitz al Viale di notte: buca le gomme a cinque auto


ANCONA - Ha fatto filotto di auto al Viale della vittoria. Verso le due e trenta di ieri mattina, in piena notte, lo straniero di origini paraguaiane si è giovato della complicità del buio fitto per infilzare con un punteruolo le ruote di cinque auto parcheggiate sulla via. Erano le due e quaranta quando è scattato l’allarme al centralino di carabinieri che sono subito intervenuti per mettere fine all’insolito blitz. L’extracomunitario è stato portato in caserma e, dopo tutti gli accertamenti di rito, è stato denunciato per danneggiamenti. Al vaglio degli investigativi le ragioni di un gesto apparentemente inspiegabile, e di un episodio che conosce precedenti che gli assomigliano, sempre al Viale. A giugno scorso forse il caldo aveva mandato in tilt per una manciata di minuti il sistema nervoso di un anconetano di 41 anni, o era stordito quando non ha iniziato a infierire sulle macchine parcheggiate all’inizio della via. Al danno sulla sulla carrozzeria per i proprietari si è aggiunta la beffa della sveglia di soprassalto nell’ora in cui il sonno è profondo. La furia spingeva l’uomo a colpire a caso, senza un motivo apparente. Motorini e terra e macchine ammaccate erano lo scenario lasciato dall’improbabile castigatore della notte. A gennaio 2007 la scena era invece di un piromane che ha colpito nelle vie attorno al Passetto. Ha appiccato incendi i serie qualche ora dopo la mezzanotte facendo bersaglio di sei automobili di altrettanti residenti che al risveglio hanno trovato la sgradita sorpresa. Tra le vetture colpite - in tutto sei nel giro di una mezzora, e nel raggio di poche centinaia di metri - ce n’erano di eccellenti: quella della moglie del consigliere regionale Giacomo Bugaro e del nipote dell’agente marittimo Alessandro Archibugi.

el cuntadin
08-10-08, 23:09
Un delinquente pugliese che, per risultare ancora più temibile, si spacciava per siciliano.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=6E2CB10919F59633D4336FC1247A7 517

Fingeva urti inesistenti e pretendeva i soldi: denunciato dopo tre truffe
Mi hai rotto lo specchietto, paga i danni


pesaro - “Abbiamo fretta, dobbiamo accompagnare nostro figlio dal dottore con urgenza” oppure “Noi siamo siciliani e non abbiamo tempo da perdere”. Con queste frasi il giovane pugliese, O.C., 38 anni originario della provincia di Bari, già noto alla giustizia per reati simili commessi nella provincia di Pesaro e Urbino, denunciato per truffa dai Carabinieri della stazione di Montecchio coordinati dal luogotenente Costantini, era solito adescare le vittime, anziani soli della zona di Sant’ Angelo in Lizzola, truffandoli per alcune centinaia di euro.

Il modus operandi del pugliese era sempre lo stesso: con il trucco dello specchietto - il pugliese simulava con delle biglie la rottura del vetro dello specchietto esterno del suo veicolo, una Bmw verde, - il giovane avvicinava il malcapitato e lo fermava convincendolo di avergli rotto lo specchietto.

Il prezzo pattuito si aggirava di solito intorno le ottocento euro senza modulo Cid. Le vittime, anziani indifesi , venivano poi accompagnati verso casa dove il pugliese prelevava il contante.

In questo modo sono state realizzate almeno tre truffe anche se dalle indagini, gli inquirenti sono quasi certi di scoprirne altre accadute di recente nella Provincia.

L’uomo infatti , domiciliato e residente in Puglia, da sei mesi era ospite , “per affari” ha detto, a casa di amici e parenti tra Montecchio e Borgo Santa Maria.


V.G.,

el cuntadin
16-10-08, 21:39
Vogliamo scommettere che gli estorsori ed usurai, non sono delle nostre parti?

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=530A71EAE2E6693A5D5A5A2E39C51 EE2

Estorsione e usura, blitz e arresti della polizia
Misteriosa operazione di squadra mobile e commissariato al quartiere Minonna

JESI - Una vasta operazione della polizia in zona Minonna ha portato all’arresto di alcune persone, non si sa bene se jesine o no. Al commissariato di via Montello nessuno parla. nessuno sa nulla.

Eppure erano svariate le auto biancocelesti nel quartiere Minonna, e molti i poliziotti armati. Nella zona si parla di estorsioni, di “cravattari” presi in flagranza di reato mentre spremevano le loro vittime. Altre voci, sommesse, della zona dicono che in manette sarebbero finiti alcuni “macellari da fori che arrotondano facendo gli strozzini”.

Voci che lasciano il tempo che trovano, senza conferme, ma che hanno una base certa e verificata: l’operazione di ieri della polizia e almeno due persone ammanettate portate via. La mancanza di conferme dal commissariato polizia di Jesi può significare solo due circostanze: l’operazione non è ancora del tutto conclusa; il tutto è coordinato dalla Mobile di Ancona. Quest’ultima circostanza è dimostrata dal numero di agenti e auto che hanno partecipato al blitz di via Minonna. Con ogni probabilità sarà Luigi Di Clemente, capo della Mobile, a rendere noti i particolari dell’operazione oggi o al massimo domani come fa di solito.

Tutto lascia supporre che gli arresti di ieri in via Minonna facciano parte di un’operazione più vasta della Squadra Mobile di Ancona, e che l’obiettivo sia quello di stroncare un grosso filone estorsivo legato all’usura, o prestito di denaro a strozzo che dir si voglia. Ma, lo ripetiamo ancora, non ci sono conferme immediate della polizia.

L’usura è una piaga sociale in continuo aumento, ed è contemporaneamente uno dei settori più difficili per i magistrati e gli inquirenti. Questo perché dimostrare in tribunale prestiti a tasso d’usura è assai difficile in quanto non ci sono certo contratti scritti a certificarli. Per questo gli investigatori cercano la prova diretta, tentano di cogliere i sospetti in flagranza di reato. E non certo facile. Che poi usura e estorsione siano un tutt’uno come pasta e fagioli è facile da comprendere. Chi cerca di uscire dalla spirale che lo soffocherà economicamente, deve essere spaventato, minacciato, colpito negli affetti finché non si piega e perde tutto ciò che ha a favore degli strozzini criminali. Un’epidemia che non ha confini territoriali, a Nord come a Sud, a Est e Ovest. E le Marche non fanno eccezione. Resta la speranza, se sarà confermato che di questo si tratta, che almeno un tentacolo della piovra è stato tagliato. Senza troppe illusioni che non si rigeneri in fretta, ma almeno qualcuno ci avrà lasciato le penne.


BRU.LU.,

el cuntadin
17-10-08, 21:57
Vogliamo scommettere che gli estorsori ed usurai, non sono delle nostre parti?

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=530A71EAE2E6693A5D5A5A2E39C51 EE2


BRU.LU.,

Come volevasi dimostrare. Gli estorsori si chiamano Ciro e Aniello e sono napoletani.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=BE45DC6F40C50DB46016F38C0BD51 771
Ciro Esposito di 41 anni e Aniello Buono di 30 venivano da Secondigliano per riscuotere la prima trance. Vittima una giovane jesina. L’11 luglio era stata picchiata e avevano dato fuoco alla sua Y10
Sono napoletani i due estorsori arrestati dalla polizia. Inquirenti convinti che il giro sia più ampio
Gli usurai volevano subito 26 mila euro


JESI - Sono napoletani, di Secondigliano per la precisione, i due uomini arrestati ieri l’altro in via Minonna dagli agenti della Mobile di Ancona e del commissariato cittadino. Si chiamano Ciro Esposito, 41 anni e una lunga lista di precedenti, e Aniello Buono, 30 anni e con meno precedenti. Non sono macellai come dalle prime informazioni di ieri l’altro. Sono stati arrestati dagli agenti subito dopo aver preso una busta con dentro 10 mila euro dalla loro vittima, una donna jesina di 32 anni. Estorsione in flagranza di reato il capo d’accusa per il quale i due partenopei sono stati rinchiusi nel carcere mandamentale di Montacuto di Ancona su disposizione del piemme Farneti.

Ieri, in Questura, il capo della Mobile Luigi Di Clemente e la dirigente del commissariato di Jesi Agata Cabino, hanno incontrato i giornalisti per illustrare l’operazione. Ma in realtà hanno detto ben poco, perché ritengono che i due arresti siano solo la punta di un iceberg molto più grande. E preoccupante. Sarebbero la prova che la malavita organizzata, specializzata in usura ed estorsione, ha allungato i suoi tentacoli in città. E se questo è il primo caso conclamato, gli inquirenti sono convinti che i clienti-vittime sarebbero molti di più. Ciro Esposito e Buono Aniello sarebbero solo una squadra incaricata dalla criminalità organizzata di riscuotere, minacciare, picchiare, incendiare. Per questo Di Clemente e Cabino sono stati abbottonati, dicendo solo il minimo sindacale.

La vittima è una giovane donna di 33 anni che vive a Jesi con il compagno e due figli già maggiorenni. Non si sa ancora come, ma la donna avrebbe maturato un debito con i due partenopei - o con chi li comanda - di 26 mila euro. Un prestito che gli investigatori non hanno voluto motivare, né hanno spiegato come una donna jesina si faccia prestare denaro dai due napoletani. Una storia che non sta in piedi, dev’esserci altro, ma bisogna accontentarsi del poco che è stato detto, per ora.

L’11 luglio scorso la storia, chissà da quanto iniziata, ha il primo riscontro violento. I due napoletani - venuti da Secondigliano per riscuotere - picchiano la donna e bruciano la sua Y10 direttamente dentro il garage. Il gesto è l’ultimo e il più violento, precedentemente c’erano state minacce telefoniche e altre scritte sul portone di casa. La polizia non crede all’incendio casuale dell’utilitaria e mette sotto pressione la giovane donna. Ma lei ha paura, soprattutto per i figli. Poi, siccome le minacce proseguono, decide di collaborare con la polizia. Che la mette sotto protezione. E’ la svolta.

Il resto è intuibile. Messo sotto controllo il cellulare della donna, diventa abbastanza semplice per la polizia seguire passo passo la vicenda. I due partenopei accettano la proposta di dividere quei 26 mila euro in due trance, 10 mila da pagare ieri l’altro, il resto più avanti. L’appuntamento viene fissato per il primo pomeriggio di martedì scorso. I due attendono in auto. Gli agenti hanno tutto il tempo di preparare al meglio la trappola. Quando la donna giunge sul posto e consegna la busta contenente banconote (segnate) per 10 mila euro a Ciro Esposito, questi ha giusto il tempo per un rapido controllo prima di vedere materializzarsi i poliziotti che bloccano lui e il complice. Un blitz in piena regola, di quelli che non lasciano scampo.

Ma gli inquirenti proseguono le indagini, convinti che il giro sia più ampio. La polizia di Secondigliano ha perquisito le abitazioni dei due arrestati, senza riscontri positivi. Non sono pivelli.


BRU.LU.,

el cuntadin
18-10-08, 23:33
Deruba un’anziana, subito arrestato
A Saltara dopo aver fallito la truffa sfila collana e orologio a una donna

SALTARA – Un tentativo di truffa ai danni di un’anziana del luogo si è trasformato in un vero e proprio furto. E’ successo giovedì mattina a Saltara, quando, intorno alle 10, un 39enne di origine campana, C.A., residente nella zona, ha avvicinato, nei pressi di un negozio di parrucchiere, una signora, D.C., di 83 anni. L’uomo ha tentato di truffare l’anziana con il trucco dell’anello, raccontandole di dover consegnare il monile, acquistato dal genero come regalo per la figlia, e di dover riscuotere la somma di 800 euro. Alla risposta della signora, che non aveva una tale disponibilità di denaro, l’abile truffatore, notando il collier e l’orologio d’oro indossato dall’anziana, si è spacciato per un esperto lucidatore d’oro e, con la scusa di vedere meglio gli oggetti, è riuscito a sganciare il collier e ad impossessarsene, insieme all’orologio, sfilato velocemente dal polso.

Messo a segno il furto il 39enne si è dileguato in tutta fretta a bordo della sua auto. Non appena l’anziana si è resa conto di essere stata derubata ha allertato i militari dell’Arma di Saltara che, immediatamente sono giunti sul posto, ricevendo una precisa descrizione dell’uomo ed indicazioni sul tipo di autovettura usato. Sono subito scattate le ricerche del ladro, poi individuato nella periferia di Fano dagli stessi carabinieri di Saltara, che hanno così portato a termine una brillante operazione di polizia giudiziaria . Il malfattore è stato, infatti, riconosciuto senza ombra di dubbio dalla vittima, e arrestato per furto aggravato in flagranza di reato. Sono in corso ulteriori indagini per verificare se l’uomo possa essersi reso responsabile in passato di altri analoghi episodi delittuosi commessi in danno di anziani nell’ambito dell’intera provincia.

A Fano i militari delle stazioni di San Costanzo e Marotta hanno, invece, tratto in arresto per furto aggravato di autovettura, il 30enne pregiudicato tunisino J.O., sorpreso nell’aver rubato una Fiat Panda, fermato dai carabinieri solo dopo un inseguimento ingaggiato con le pattuglie delle due stazioni.

Un altro arresto è stato compiuto dai militari del Norm nei confronti di un pregiudicato trovato fuori dalla propria abitazione, accusato del reato di evasione è stato condotto in carcere. Una denuncia per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso è scattata a carico di due giovani fanesi, nei cui confronti sono emersi gravi elementi di colpevolezza, lo spaccio sarebbe avvenuto con la complicità di un terzo pregiudicato già arrestato nei mesi scorsi dai militari dell’Aliquota operativa della Compagnia di Fano.

I militari di Pergola hanno denunciato in stato di libertà un pregiudicato marocchino A.H., 21enne residente in zona, che, tempo addietro, aveva compiuto un furto notturno in un bar di Pergola, sottraendo il denaro della macchinetta cambia monete ed altri oggetti. Dopo alcune indagini il ladro è stato identificato.


FEDERICA GIOVANNINI,
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=41C5111BC2C5062976C9A5468D18C 8D9

el cuntadin
21-10-08, 21:50
Un plauso ai cittadini di Chiaravalle, che con il loro alto senso civico, hanno permesso la cattura del ladrone pugliese.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=686520A186551788510C621584403 C76

Ruba un borsello dall’auto In manette grazie ai passanti


CHIARAVALLE - Un diciannovenne di origine pugliese, Sebastiano Dicionne, residente a Chiaravalle, è stato condannato a sei mesi di reclusione e al pagamento di 400 euro di multa, con pena sospesa, per aver rubato un borsello lasciato incustodito a bordo di un’auto in sosta davanti ad un esercizio commerciale a Monte San Vito. Il giovane aveva colpito nella frazione di Borghetto. Dopo aver rubato il borsello era fuggito a bordo della propria auto in direzione Chiaravalle. Un episodio che è stato notato da alcune persone che si trovavano proprio lì e che immediatamente hanno chiamato il 112. Sul posto sono intervenute le pattuglie di Monte San Vito e Chiaravalle che, dopo aver chiuso tutte le possibili vie di fuga sono riusciti a bloccare il ragazzo mentre stava per raggiungere Chiaravalle. Perquisitagli l’auto, i militari hanno trovato sotto il sedile il borsello preso a Monte San Vito, poi restituito al legittimo proprietario, che ha corso il pericolo di vedersi il suo conto in banca prosciugato, infatti nel borsello non vi erano contanti ma c’era una carta di credito e una tessera bancomat. Un intervento che testimonia, come la tempestività nel chiamare il 112 e la collaborazione, anche in forma anonima da parte dei cittadini, porta quasi sempre a scoprire i reati. Infatti con la tempestiva denuncia e poi con la segnalazione dei testimoni i carabinieri hanno in poco tempo assicurato alla giustizia il ladro e restituito il bottino

el cuntadin
01-11-08, 00:54
Una notte di ordinaria criminalità nel Fanese.

Una nordafricana ha aggredito una nostra disabile. Ma perchè non l'hanno subito rispedita in Africa?

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=C45AA43ABDC0EC20C0A4435B7835E 807

Aggredisce disabile per il parcheggio


FANO - E’ stata aggredita mentre rivendicava il posto auto riservato alle categorie protette. La donna disabile, che si reggeva con le stampelle, è stata ricoperta di insulti e minacce e bloccata mentre cercava con il telefonino di chiamare il 113.

E’ accaduto alcuni giorni fa nella zona di via Gabrielli ma questo è solo uno degli episodi di violenza provocati da intemperanze e ira che hanno costretto a intervenire la pattuglia del commissariato di polizia.

L’automobilista che ha sfogato un’improvvisa rabbia contro la disabile è una donna nordafricana di 45 anni residente in città. Al volante dell’auto ferma, che ingombrava in parte il parcheggio e in parte le strisce pedonali, parlava tranquillamente al telefonino mentre l’altra aspettava che si spostasse per parcheggiare. La disabile, 44 anni di Fano, è scesa dalla vettura e sorreggendosi con le stampelle ha bussato al vetro della donna. Quella l’ha mandata a quel paese e ha continuato a chiacchierare con cellulare. La fanese ha insistito e la nordafricana è uscita dall’abitacolo, ha iniziato a minacciarla e le ha bloccato la mano mentre prendeva il telefonino per chiamare la polizia. La telefonata comunque non è stata necessaria perché in quel momento transitava una pattuglia della volante che, vedendo la concitazione, è subito intervenuta. L’immigrata è stata denunciata per ingiurie, minacce e violenza privata.

Un altro episodio spiacevole e violento è avvenuto nella zona del porto e ha riguardato due imprenditori del settore cantieristico. Secondo la ricostruzione della polizia in ballo c’era il rimborso di un debito per circa 20 mila euro. Il cinquantottenne direttore di un’azienda della nautica, che rivendicava il credito, è stato apostrofato e poi pesantemente minacciato dal legale rappresentante di un’azienda emiliana, che al culmine della rabbia ha scagliato contro il suo interlocutore un attrezzo nautico, mancandolo. La polizia ha identificato e denunciato l’aggressore.

Il terzo scontro fisico, il più violento, è quello che si è svolto nella notte tra sabato e domenica di un paio di settimane fa - ma la notizia è stata divulgata solo ieri dalla polizia - nel parcheggio esterno di una nota discoteca di Marotta. La tensione per motivi non accertati sarebbe nata all’interno del locale tra alcuni giovani di nazionalità diverse, i quali sono usciti all’esterno per regolare i conti. Lo hanno fatto con pugni e calci finché non è intervenuta la volante del commissariato, chiamata dai testimoni. Il gruppo si è rapidamente disperso ma i poliziotti sono riusciti a rintracciare tre ragazzi di età compresa tra i 21 e i 22 anni: un italiano, un tunisino e un albanese che sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per rissa.



Ecco invece come un napoletano aveva trovato il modo per rimediare un paio di scarpe nuove, naturalmente senza pagare?
Infine, un episodio curioso. Aveva bisogno di un paio di scarpe nuove ma non aveva i soldi per pagarle così le ha provate nel negozio e le ha tenute ai piedi mettendo nella scatola sullo scaffale quelle vecchie. Purtroppo per lui il personale se ne è accorto, ha allertato la vigilanza che a sua volta ha chiamato il commissariato. E’ accaduto nell’ipermercato Metauro di Bellocchi. Protagonista del furto di un paio di Timberland da 100 euro, per il quale è stato denunciato, è un giovane di 27 anni originario di Napoli e residente in città.

el cuntadin
02-11-08, 00:39
Ancora una banda di delinquenti napoletani, all'assalto dei nostri vecchi. Vergogna!!!!!

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=B0FE19E8D049F8007448C86E27A9F 6C8

Banda di napoletani in azione in via Roma, interviene un carabiniere in borghese
Anziani soli, sventate altre due truffe


JESI - Truffe ai danni di anziani. Se ne sono verificate altre due, stavolta con la scusa dei computer. Ormai è un escalation. Ancora predatori che approfittano della buona fede degli ultraottantenni per ingannarli e sottrarre loro denaro. E’ successo ancora, stavolta in via Roma. Due tentativi per altrettanti potenziali vittime. Per fortuna c’erano i carabinieri. Come mercoledì scorso ad Angeli di Rosora, quando hanno arrestato due napoletani che volevano approfittare di un’anziana con la truffa degli anelli. Gli inquirenti ipotizzano che possa trattarsi di una banda in azione in Vallesina.

Erano quasi le 10 di ieri. Il truffatore è un uomo sui 40 anni, di origine campana, ben vestito e dai modi gentili e affabili. Passeggia lungo via Roma dove sa che può incontrare le sue vittime. La prima anziana, ultraottantenne. “Buongiorno signora, la disturbo per conto di suo nipote. Ha acquistato questo computer del costo di 800 euro, ma non avendo disponibilità immediata di contanti mi ha indirizzato a lei, dicendo che potevo chiederle il denaro e lasciarle l’acquisto”. La solita storia. Per aggiungere credibilità alla sua fantomatica vendita, il finto gentiluomo chiama al cellulare il presunto nipote della donna. Scambia due chiacchiere con quello che in realtà era il suo complice, poi passa il telefonino all’anziana, convinto che l’età avesse anche affievolito l’udito o l’acume. Invece no. La donna non riconosce in quella voce camuffata quella di suo nipote, chiude velocemente la conversazione e scansa subito il malvivente. “Questo non è mio nipote: mi lasci in pace, se ne vada!” risponde sicura di sé, poi riprende per la sua strada. Tentativo fallito. Ma il campano non demorde. Aspetta pochi minuti, ecco la seconda potenziale preda. Stessa solfa. Il Pc bello che impacchettato pronto da consegnare, stavolta costa 1000 euro. “Ma è un affare”, garantisce. La storia del nipote che avrebbe già preso accordi in negozio e per non lasciarsi sfuggire l’affarone aveva indicato l’anziana nonna come finanziatrice, la penosa scenata della telefonata al cellulare con tutti i convenevoli del caso per convincerla. Stavolta però ce la stava facendo, c’era quasi riuscito. Ma anche in questo caso il truffatore è stato bloccato. Stavolta, dal tempestivo intervento di un carabiniere, che proprio ieri stava passando lungo via Roma. Era fuori servizio, ma per gli uomini dell’Arma non conta avere addosso la divisa o no. Il militare ha osservato la scena, s’è insospettito. Ha intuito che si trattava di un raggiro e lo ha bloccato, prima che la truffa venisse perpetrata. Il campano è stato identificato e denunciato all’autorità giudiziaria per tentata truffa continuata.

Le forze dell’ordine vigilano. Gli impiegati degli uffici postali e delle banche stanno allerta quando vedono anziani accompagnati da sconosciuti o da persone con atteggiamento sospetto. Ma non basta. Bisogna diffidare di chiunque. Ed essere consapevoli che nessun venditore porta la merce a casa, effettua vendite di computer, preziosi o quant’altro fermando la gente per strada, anche quando si millanta una chiamata ai figli o ai nipoti. Bisogna chiamare direttamente l’interessato per verificare o meglio, contattare subito il 112 o il 113 e denunciare quanto accaduto.

el cuntadin
08-11-08, 01:16
Sempre loro.

Semina il panico con l’arma dei samurai


OSIMO - Paura e terrore mercoledì sera a San Biagio. L’intervento della polizia ha evitato che una critica situazione familiare degenerasse in tragedia. E’ sera inoltrata quando da un appartamento della popolosa frazione a nord di Osimo iniziano a sentirsi delle urla. I vicini pensano ad una lite familiare come a volte capitano in qualsiasi famiglia. Ma i toni si alzano, il rancore è più del previsto e un ragazzo ventottenne di origine campana, già pregiudicato per reati contro il patrimonio, perde il controllo. Impugna una katana, la tipica spada giapponese, tagliente e maneggevole allo stesso tempo, ma fortunatamente le sue intenzioni non sono quelle di un samurai d’altri tempi: la reazione d’impeto è quella d’uscire sbattendo dietro di sé la porta. I familiari preoccupati dall’ira del ragazzo avvertono subito le forze dell’ordine. Gli agenti del commissariato di Polizia di Osimo, guidati dal commissario Margherita Furcolo, giungono subito sul posto e dopo le prime indicazioni ricevute dalla famiglia partenopea, iniziano a cercare il ragazzo uscito a piedi fra le strade di San Biagio. In pochi minuti i poliziotti ritrovano il ventottenne, che con veemenza si era allontanato dalla propria abitazione forse per scrollarsi di dosso la tensione o forse per fare o farsi del male vista l’arma portatosi dietro. Tuttavia, avvistati gli agenti, il giovane non ha opposto resistenza, ma la denuncia per porto abusivo di armi è scattata in automatico con il sequestro della katana.

el cuntadin
13-11-08, 22:41
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=EC86BF693E6DABE65E57188018760 511
Aggressione nella pineta di Porto Recanati. Tunisini incastrati da un videofonino
Rapinarono una coppietta, tre condannati


PORTO RECANATI - Una giovane coppia, per concedersi qualche momento di intimità, si era appartata in auto nella pineta del Lido delle Nazioni che si trova vicino alla discoteca Green Leaves. Improvvisamente, dal buio, spuntarono fuori tre tunisini, che li aggredirono e derubarono. Il terzetto venne acciuffato dai carabinieri. I fatti risalgono allo scorso 9 marzo. E ieri, il giudice per l’udienza preliminare Maria Ercoli, li ha condannati tutti a due anni di reclusione con il beneficio della condizionale. Parti offese un ragazzo di Loreto di 23 anni e la sua fidanzata di 19, residente a Osimo. In particolare il ragazzo venne spintonato e colpito violentemente con uno schiaffo. I tre tunisini - Mhadbi Belassan, 27 anni, Ferchichi Ramzi, 23 anni e Ayman Dridi, 20 anni, tutti senza fissa dimora - rubarono un orologio dopo averlo strappato di dosso al ragazzo, un telefono cellulare e una giacca, sempre di proprietà del ventitreenne di Loreto. Un episodio inquietante che i ragazzi, seppur impauriti, infreddoliti e senza cellulare, ebbero subito il coraggio di denunciare al 112 dal primo telefono di fortuna. I carabinieri acciuffarono i responsabili del colpo a tempo di record. Ed è stato tutto merito del telefono cellulare. I videofonini, in particolare, possono risultare particolarmente utili, se messi nelle mani giuste. Si deve proprio ad una foto scattata con il proprio cellulare dal maresciallo Sardella, della stazione dei carabinieri di Porto Recanati, se è stata subito individuata la pista giusta per scoprire i rapinatori della coppietta aggredita nella pineta. Il militare, la stessa mattina, aveva notato tre tunisini sospetti aggirarsi sul cavalcavia della stazione. Alla vista delle “divise”, il trio si è dato alla fuga ma non abbastanza velocemente per sfuggire all’obiettivo del maresciallo. Una foto tornata utile la sera stessa, quando il giovane rapinato ha fornito la descrizione dei tre aggressori. In particolare, quella di un maghrebino alto quasi due metri con un giubbotto bianco.

el cuntadin
13-11-08, 22:48
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=8E14EBEBD85E08542D918571400A5 FBE
Negoziante ferita con il coltello. Rapinatore in cella
Assalto all’Angolo Ghiotto


PESARO - Armato di un piccolo coltello, forse a serramanico, con lama non più lunga di 5 centimetri, ha rapinato “L’Angolo Ghiotto”, negozio di generi alimentari in via Baldi, a Baia Flaminia, e ferito la negoziante Tiziana Marasà, 41 anni. E’ accaduto intorno alle 12.45 circa. Un uomo fra i 30 e i 35 anni, secondo la commerciante non italiano, anche se non ha pronunciato una sola parola, alto circa 1,80, capelli scuri lisci e lunghi, vestito con jeans e giubbotto, è entrato nel negozio e si è diretto verso il registratore di cassa. In quel momento era presente solo Tiziana Marasà, impegnata in altre incombenze. Quando la donna si è accorta del giovane che armeggiava intorno alla cassa incustodita. Lui ha risposto spingendola ed estraendo il coltello. Nel farlo, ha colpito di striscio la mano sinistra della donna procurandole una ferita superficiale da taglio. Poi si è impadronito del denaro, circa 150-200 euro dell’incasso mattutino e si è dileguato. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Pesaro che hanno iniziato le indagini per identificare il rapinatore.

Due i rapinatori individuati e tratti in arresto dai militari dell’Arma in seguito alla rapina all’agenzia di Gradara della Cassa di Risparmio di Rimini messa a segno lo scorso 17 aprile.

I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno assicurato alla giustizia Claudio Vinci, 48 anni, e Maurizio Perrotta, 45, entrambi di Montecompatri (Roma), ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di rapina aggravata, sequestro di persona e furto aggravato. I due avevano rinchiuso alcuni impiegati e un cliente nel bagno di servizio e si erano impossessati di 8.000 euro circa in contanti. Poi erano fuggiti a bordo di una Fiat Punto, rubata nella stessa mattinata in Cattolica, facendo perdere le proprie tracce.

el cuntadin
06-12-08, 23:49
Nella nostra Regione continuano ad agire bande di rapinatori forestieri, in questo caso sembra si tratti di stranieri. E' ora di dire basta. Spero proprio che i marchigiani puniscano, almeno nell'urna, tutti quei politici imbelli ed i loro partiti, che hanno la responsibilità di averci portato in queste condizioni.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=18278D41A272AE881506B0502EA33 9A4
Tre uomini disarmati e a volto coperto in azione ieri a Marina di Montemarciano. Il Suv ritrovato bruciato nei pressi del cimitero di Chiaravalle
Rapinano la banca sfondando la vetrata con una jeep


MONTEMARCIANO - Uno sfonda la vetrata laterale della banca al volante di un fuoristrada lanciato a tutta velocità. Gli altri due, disarmati ma con il volto coperto da passamontagna neri, fanno irruzione all’interno della filiale mettendo a segno l’ennesima rapina ai danni della Banca delle Marche di via Verga. E’ stato un vero assalto alla banca quello andato in scena ieri pomeriggio attorno le 16 e 45 a Marina di Montemarciano. Erano tre i banditi in azione sotto la pioggia. Una rapina lampo, compiuta quando la banca era chiusa e dentro si trovavano solo alcuni dipendenti. Dopo che uno dei rapinatori ha infranto la vetrata dell’istituto di credito utilizzando come un ariete un Pagero Mitsubishi di colore verde scuro, gli altri due sono entrati nell’ufficio del direttore che al momento era assente e da lì si sono catapultati nel salone della banca. Colti alle spalle e spaventati in seguito al gran botto, i dipendenti della filiale sono tutti fuggiti dall’ingresso principale. Alcuni di loro avrebbero sentito uno dei due rapinatori gridare ad alta voce in italiano. Nel giro di pochi secondi i banditi hanno prelevato dalle casse tutto il contante che hanno trovato e poi si sono dati alla fuga con lo stesso fuoristrada. In tarda serata l'entità del bottino non era stata ancora quantificata.

Diversi i testimoni che hanno assistito alla rapina, considerato che la banca si trova in una zona centrale di Marina, a ridosso della parrocchia e di fronte al parco cittadino. In particolare un uomo, sceso dalla sua auto per andare al bar-pasticceria La Delizia, che si trova a fianco della banca, ha assistito alla fase precedente della rapina. Ha notato quel Suv imboccare la piccola stradina laterale che termina in un vicolo cieco. “Faceva manovra, sgommava. Ho fatto in tempo a entrare al bar che ho sentito quel gran botto”. Si è precipitato fuori, si è avvicinato all’auto e ha scorto il malvivente che lo intimava di andarsene. “Parlava in italiano ma con un accento straniero, quando ho visto che aveva un passamontagna ho capito quel che stava succedendo”. Rientrato al bar, ha subito chiamato il 112. I ladri sono scappati via in auto a tutta velocità. Hanno infilato via Deledda per uscire su via Roma, la strada che esce dal centro abitato. Mentre sul posto accorrevano i carabinieri, qualcuno ha segnalato al 112 la presenza di un’auto in fiamme nel piazzale retrostante il cimitero di Chiaravalle. Si trattava proprio del Suv Mitsubishi utilizzato dai rapinatori. Attorno le 17.45, quando sono arrivati i vigili del fuoco di Jesi, il mezzo era andato completamente distrutto dal fuoco. I carabinieri hanno disposto posti di blocco su tutto il territorio provinciale. Ma dei banditi, fino a ieri sera, non c’era nessuna traccia.


MIRCO DONATI,

el cuntadin
15-12-08, 16:11
Ubriachi davanti al locale, bolgia alle 4 di mattina

Finchè si scannano tra loro non c'è problema, ad esclusione del fatto che dobbiamo farci carico dei costi per le cure mediche ed il ricovero in ospedale.


Rissa, grave uno straniero Due arresti e due denunce

htttp://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=6DBB5E4B39690A141B3AF91477BA0 20A (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=6DBB5E4B39690A141B3AF91477BA0 20A)
ANCONA - Far west in piena notte in via Calatafimi, intervengono in massa le forze dell’ordine. I carabinieri del nucleo radiomobile di Ancona e personale delle volanti della Questura di Ancona hanno arrestato l’altra notte due stranieri e denunciato altri due, tutti protagonisti di una violenta lite scoppiata nei pressi del locale Aquì sta Erminio, nel centro del capoluogo.

Intorno alle 4, i carabinieri e i poliziotti sono intervenuti per sedare uno scontro in atto fra stranieri in evidente stato di ubriachezza. Arrivate sul posto, le forze di polizia sono riuscite a separare i litiganti e a bloccarne quattro. Due sono stati arrestati e condotti in carcere, mentre altri due - che verranno denunciati a piede libero - sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Ancona, dove sono stati ricoverati; uno di loro si trova in prognosi riservata per gravi ferite alla testa. Per tutti, l’ accusa è di rissa e lesioni. I protagonisti della rissa inscenata l’altra notte in centro rappresentano un crogiolo di etnie.

Le manette sono scattate ai polsi di due ragazzi di origine cubana, uno abita a Senigallia e l’altro ad Ancona. Il giovane che è ricoverato in gravi condizioni viene da una famiglia tunisina ma è nato a Mazara del Vallo. Ha 25 anni, è stato raggiunto da colpi alla testa sferrati anche con una cazzuola da muratore usata come un’arma. E’ stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, e i medici si sono riservati la prognosi. L’altro ferito, per fortuna in modo più lieve, è invece della Repubblica dominicana. Un grave episodio che dimostra una volta di più la necessità di controlli in città anche nel cuore della notte.