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Visualizza Versione Completa : Il mondo che vorrei



prometeo
29-03-08, 17:12
Un mondo nuovo.
Tutti nell’attuale società dicono di essere per la vita, per la difesa della vita. Intanto miliardi di persone non godono delle bellezze dell’esistenza, non vivono. Sopravvivono! Miliardi di esseri umani soffrono la fame. Milioni di bambini muoiono d’inedia. Ciò nonostante la produzione di beni abbia raggiunto livelli tali da poter soddisfare i bisogni di tutto il genere umano.
Eppure ancora vi sono coloro che, testardi, continuano a difendere l’attuale sistema sociale, economico e politico!
“Taciti, soli, senza compagnia
n’andavan l’un dinanzi e l’altro dopo,
come i frati minor vanno via”
Come dice Dante degl’ipocriti nel canto XXIII dell’ Inferno.
Ancora credono che possa migliorarsi e non si accorgono che peggiora con il tempo e che le condizioni umane siano secondarie all’ottica del profitto ed allo sfruttamento, che ne consegue.
Sono in buona fede o difendono interessi ben precisi?
Costoro continuano a perpetrare un falso storico e cioè che il mondo nuovo sia stato già realizzato nell’Unione Sovietica, in Cina ed altri paesi e non sanno o forse non vogliono sapere che in quei paesi non c’è mai stato sistema senza l’egida del profitto e che la forma assunta in certi momenti storici non era altro che capitalismo di stato. Cosa c’entra Stalin con il mondo nuovo?
Egli semmai è stato un persecutore delle speranze di una nuova società, arrivando ad uccidere le persone che avevano nel cuore una nuova realtà sociale.
“Uno spettro si aggira per l’Europa:è il comunismo!” Diceva Cavour.
Oggi, visto l’abnegazione che tanti mettono in campo nel cercare di combattere questa dottrina, lo spettro continua ad aggirarsi!
E il fatto che nella società vi siano pensieri e sentimenti, che ardono nei cuori e nelle menti sulla necessità di un mondo nuovo, mostra come nella stessa società vi siano i germi di un futuro di libertà, uguaglianza, fratellanza, pace. Il capitalismo è un morto che cammina!
Sembra forte, più forte di sempre, ma più aumenta la sua forza e più cresce la sua debolezza, poiché crescono le sue contraddizioni insanabili. Salario e profitto non potranno mai andare d’accordo!
“Cioè appena il lavoro comincia ad essere diviso ciascuno ha una sfera di attività che gli viene imposta e dalla quale non può sfuggire: è cacciatore, pescatore, o pastore o critico critico, e tale deve restare se non vuole perdere i mezzi per vivere; laddove nella società comunista, in cui ciascuno non ha una sfera di attività esclusiva ma può perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere, la società regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell’altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, così come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico.”
“L’ideologia tedesca
K. Marx F. Engels
Questa è la vita che vogliamo! Questa è la vita che meritiamo!
“ Se l’uomo è sociale per natura, egli sviluppa la sua vera natura solo nella società, e la potenza della sua natura deve trovare la sua misura non nella potenza dell’individuo singolo ma nella potenza della società.”
La sacra famiglia
K. Marx F. Engels
L’interesse di ogni persona deve coincidere con l’interesse del genere umano!
In questa società non è così. Non sarà mai così.
Chi è per la vita deve lavorare per la coincidenza dell’interesse individuale con quello generale dell’umanità.
Solo così si è per la vita e per l’umanità; per la sua libertà, uguaglianza, fratellanza!
Se lo vogliamo, possiamo assaporare il caldo respiro della speranza!
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

prometeo
06-04-08, 08:20
La nuova stagione: un mondo nuovo.

“I rapporti sociali sono intimamente connessi alle forze produttive, gli uomini cambiano il loro modo di produzione e, cambiando il modo di produzione, la maniera di guadagnarsi la vita, cambiano tutti i loro rapporti sociali…Quegli stessi uomini che stabiliscono i rapporti sociali conformemente alla loro produttività materiale, producono anche i principi, le idee, le categorie, conformemente ai loro rapporti sociali.”
“Marx paragonava gli economisti borghesi che parlano delle eterne e naturali istituzioni della società borghese, ai teologi ortodossi, per i quali la propria religione è una rivelazione di Dio, mentre ogni altra religione è un’invenzione umana”
Vita di Marx
F. Mehring

“Ancora oggi la cultura borghese pone la questione tutta qui: capitalismo vuol dire economia privata, socialismo vuol dire statizzazione…Non sarà il caso di ricordare che, semmai, l’economia socialista si definisce economia senza Stato.”
Struttura economica e sociale della Russia d’oggi.
A, Bordiga.

In una nuova società, in un mondo nuovo lo Stato è destinato ad uscire dalla storia per il fatto che non vi saranno più conflitti da regolare, ma benessere da amministrare.
In un mondo in cui gl’interessi siano comuni non vi potrà essere, in modo naturale, un potere in rappresentanza del più forte a spese del più debole.
La nuova stagione è un mondo in cui gli esseri umani siano liberi dai bisogni e messi in condizione di mostrare le grandiose bellezze individuali in un’insieme che metta al centro la vita umana e la sua difesa.
Non difesa della vita fino alla nascita, come fanno alcune associazioni, ma difesa della vita dal concepimento all’estinzione, garantendo ad ognuno soddisfazione di ogni necessità materiale e spirituale.
Le nuove stagioni che parlano, al di là dei giri di parole, di peggiorare la condizione umana con precarietà del lavoro, bassi salari, più sfruttamento sono il prosieguo delle vecchie.
Sono stagioni fredde che vanno contro l’essere umano e la vita, che non intaccano le tre caratteristiche fondamentali della produzione capitalistica:
la concentrazione in poche mani dei mezzi di produzione,
l’organizzazione sociale del lavoro mediante la cooperazione, la divisione del lavoro e l’unione del lavoro con le scienze naturali,
la creazione del mercato mondiale.
Concentrazione, divisione del lavoro, soppressione della proprietà privata, creazione del mercato mondiale: ecco gli aspetti interdipendenti del dialettico processo di sviluppo capitalistico, ecco il movimento dell’evoluzione storica che parte dalla proprietà privata e del lavoro individuale ed approda al capitale sociale, negazione dell’una e dell’altro.
Il capitale sociale ad un certo stadio diviene imperialismo
Ebbene l’economia capitalista è storicamente l’economia che abolisce, nel suo sviluppo, la proprietà privata. Il socialismo, appunto, è storicamente possibile e necessario perché sorge nella fase capitalista, dalle basi materiali nelle quali le forze produttive sono divenute sociali ed economicamente appartengono all’intera società.
Il capitalismo è l’impedimento allo sviluppo delle forze produttive che ormai sono socialiste, ed è impedimento non perché è “proprietario” delle forze produttive, ma perché è “detentore”.

Un nuovo mondo è possibile! Vivere da esseri umani può essere realtà!
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

prometeo
06-04-08, 08:22
Il caldo respiro della speranza

“Noi vogliamo cambiare il mondo, per questo siamo qui. Ne’ più ricchi né più poveri, ma un mondo di eguali. Noi vogliamo un mondo d’amore, di libertà, di uguaglianza, di fratellanza, un mondo dove la vita sia bella da vivere, perché non più sottomessi al bisogno, alla sopravvivenza. E lo faremo!
Lo faremo, e niente e nessuno ci potrà fermare. Le decisioni che il nuovo governo prenderà subito saranno le seguenti.
La revocabilità degli eletti a qualsiasi livello in qualsiasi momento, nel caso i suoi elettori lo ritengano necessario.
Stipendio per gli eletti, a qualsiasi livello, di duemila euro al mese adeguabili, nel caso di minor potere d’acquisto, ogni due mesi, così come per ogni altro lavoratore.
Abolizione delle tasse, poiché l’amministrazione statale provvederà alla sua funzione e alla gestione della sanità gratuita per tutti, alla gestione della scuola gratuita per tutti, alla gestione di strade ed autostrade gratuite per tutti, e a qualsiasi incombenza utile per la vita dei cittadini, con una percentuale sui risultati di produzione.
Le pensioni dovranno essere pari agli stipendi e l’età pensionabile sarà: cinquant’anni per le donne e cinquantacinque per gli uomini. Anch’esse saranno finanziate con una percentuale dei risultati del lavoro sociale.
La partecipazione all’attività produttiva non potrà iniziarsi prima del compimento di diciotto anni. Durante l’attività produttiva tutti dovranno seguire corsi di conoscenza di due ore al giorno, dal lunedì al venerdì. L’attività lavorativa non potrà superare le sei ore giornaliere, dal lunedì al venerdì. Il lavoro al sabato e alla domenica sarà consentito solo ove veramente necessario per l’interesse della società o delle persone, per esempio la sanità, i trasporti, e alcune attività ricreative.
Dobbiamo capovolgere la centralità dell’attività sociale, non più il profitto, il business, il denaro, ma l’essere umano, il suo benessere fisico e psichico.
Tutti devono partecipare al processo produttivo…
Tutti devono avere una casa…
Tutte le azienda saranno di proprietà sociale…
Ogni carica è elettiva e revocabile in qualsiasi momento. La nostra deve essere una vera democrazia dove il popolo governa.
Noi siamo per la conoscenza, ma lasceremo che ognuno possa esprimere le sue credenze religiose, trattandole come faccende private.
Ognuno sarà libero di vivere come vuole e con chi vuole…
Tutto ciò che divide deve essere cancellato dalla nostra realtà, mentre dobbiamo costruire sempre più elementi di partecipazione, di unione, di interessi comuni tra tutti noi, affinchè i nostri sguardi siano pieni d’amore verso il nostro prossimo.
Tutti devono sapere e rendersi conto che il mondo è cambiato, che “un nuovo mondo” è sorto e cammina spedito verso la felicità terrena, unica e sola conquistabile dagli esseri umani.”

Il caldo respiro della speranza
Giuseppe Calocero

Questo è l’unico e concreto programma per cambiare la condizione umana!
Qualsiasi altro, mettendo al centro il profitto, non potrà mai realizzare una società libera, fraterna, uguale.
Con il livello di sviluppo raggiunto dalle forze produttive, un mondo nuovo è possibile e necessario.
Sta a noi, che “ci alziamo con la bava alla bocca” per le ingiustizie, che siamo costretti a subire, voler conquistare la nuova frontiera dell’umanità.
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

prometeo
21-04-08, 07:25
Tra cavalieri d’industria e verba magistri la moltitudine dei cittadini porta vino e beve acqua.

“ Il proletariato non ha alcun interesse al mantenimento della società esistente. Gli manca solo la coscienza della sua missione, la scienza, la filosofia: diverrà il perno di tutto il movimento emancipatore se s’impregna di questa coscienza, di questa filosofia, se comprende le condizioni della sua emancipazione, se comprende il grande ruolo che gli è toccato”.
Marx ed Engels
D. Rjazanov
Fin quando non avrà coscienza del suo ruolo storico in una società dove le idee dominanti sono quelle delle classi dominanti sarà preda di cavalieri d’industria e verba magistri e porterà vino e berrà acqua.
Aumenterà nella società la ricchezza e nello stesso tempo la pauperizzazione.
I cavalieri d’industria ed i loro mass media sono organizzati nel far vedere alle persone che gli stipendi sono bassi e non bastano ad una vita decente, che la disoccupazione è una piaga, che la famiglia è lasciata sola nella crescita dei figli in una società dove tutto ha un costo, spesso proibitivo per le classi lavoratrici, che non si può uscire di sera per il timore di atti criminali, che c’è ingiustizia, disuguaglianza, miseria, ma che non c’è speranza di un mondo nuovo, diverso. Incutono paura del presente e del futuro per far chiudere le persone in se stesse, nell’individualismo, nell’egoismo e nascondere la causa vera della realtà misera in cui si è costretti a vivere: il vecchio mondo.
Illudono i cittadini con promesse, che, se anche mantenute, non cambieranno la condizione di milioni di persone.
I cittadini sono spettatori e mai protagonisti della storia.
Invece… la storia siamo noi!
Siamo noi che produciamo beni e servizi, ma non usufruiamo di quanto prodotto, se non in minima parte.
Per essere protagonisti bisogna impadronirsi della scienza sociale ed acquisire coscienza dei rapporti economici.
Solo in tale modo s’imparerà a discernere sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gl’interessi di queste o quelle classi e non si sarà vittima ingenua degl’inganni e delle illusioni.
Un mondo nuovo è possibile, godere la vita in tutto il suo splendore è un diritto!
Ma non sarà realtà se non prendiamo coscienza dei rapporti di produzione dell’attuale società e che l’ottica del profitto ha in se il disegno dello sfruttamento, della miseria, della disuguaglianza, dell’ingiustizia, della schiavitù ai bisogni materiali e spirituali.
Non basta cambiare un governo per cambiare vita!
E’ un’illusione!
Se non mutano i rapporti di produzione, se al posto del profitto non viene posta la centralità della vita umana, i governi possono cambiare, ma le condizioni di sopravvivenza restano.
Noi vogliamo vivere, non sopravvivere!
Noi vogliamo godere dei beni prodotti, non sognarli!
Noi vogliamo assaporare il caldo respiro della speranza!
L’essere umano nella sua straordinaria bellezza deve lottare per vivere con tutte le sue forze e la sua intelligenza , sentendosi parte dell’umanità e vedendo nell’altro un compagno di viaggio, non un nemico.
L’essere umano deve prendere coscienza che le divisioni nascono da una realtà sociale ove gl’interessi sono distinti e contrapposti e che solo superandola si potranno abolire le divisioni e trovarsi uniti e compatti in obiettivi comuni.
Se lo vogliamo, possiamo costruire un mondo nuovo!
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

prometeo
21-04-08, 07:26
Tra cavalieri d’industria e verba magistri la moltitudine dei cittadini porta vino e beve acqua.

“ Il proletariato non ha alcun interesse al mantenimento della società esistente. Gli manca solo la coscienza della sua missione, la scienza, la filosofia: diverrà il perno di tutto il movimento emancipatore se s’impregna di questa coscienza, di questa filosofia, se comprende le condizioni della sua emancipazione, se comprende il grande ruolo che gli è toccato”.
Marx ed Engels
D. Rjazanov
Fin quando non avrà coscienza del suo ruolo storico in una società dove le idee dominanti sono quelle delle classi dominanti sarà preda di cavalieri d’industria e verba magistri e porterà vino e berrà acqua.
Aumenterà nella società la ricchezza e nello stesso tempo la pauperizzazione.
I cavalieri d’industria ed i loro mass media sono organizzati nel far vedere alle persone che gli stipendi sono bassi e non bastano ad una vita decente, che la disoccupazione è una piaga, che la famiglia è lasciata sola nella crescita dei figli in una società dove tutto ha un costo, spesso proibitivo per le classi lavoratrici, che non si può uscire di sera per il timore di atti criminali, che c’è ingiustizia, disuguaglianza, miseria, ma che non c’è speranza di un mondo nuovo, diverso. Incutono paura del presente e del futuro per far chiudere le persone in se stesse, nell’individualismo, nell’egoismo e nascondere la causa vera della realtà misera in cui si è costretti a vivere: il vecchio mondo.
Illudono i cittadini con promesse, che, se anche mantenute, non cambieranno la condizione di milioni di persone.
I cittadini sono spettatori e mai protagonisti della storia.
Invece… la storia siamo noi!
Siamo noi che produciamo beni e servizi, ma non usufruiamo di quanto prodotto, se non in minima parte.
Per essere protagonisti bisogna impadronirsi della scienza sociale ed acquisire coscienza dei rapporti economici.
Solo in tale modo s’imparerà a discernere sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gl’interessi di queste o quelle classi e non si sarà vittima ingenua degl’inganni e delle illusioni.
Un mondo nuovo è possibile, godere la vita in tutto il suo splendore è un diritto!
Ma non sarà realtà se non prendiamo coscienza dei rapporti di produzione dell’attuale società e che l’ottica del profitto ha in se il disegno dello sfruttamento, della miseria, della disuguaglianza, dell’ingiustizia, della schiavitù ai bisogni materiali e spirituali.
Non basta cambiare un governo per cambiare vita!
E’ un’illusione!
Se non mutano i rapporti di produzione, se al posto del profitto non viene posta la centralità della vita umana, i governi possono cambiare, ma le condizioni di sopravvivenza restano.
Noi vogliamo vivere, non sopravvivere!
Noi vogliamo godere dei beni prodotti, non sognarli!
Noi vogliamo assaporare il caldo respiro della speranza!
L’essere umano nella sua straordinaria bellezza deve lottare per vivere con tutte le sue forze e la sua intelligenza , sentendosi parte dell’umanità e vedendo nell’altro un compagno di viaggio, non un nemico.
L’essere umano deve prendere coscienza che le divisioni nascono da una realtà sociale ove gl’interessi sono distinti e contrapposti e che solo superandola si potranno abolire le divisioni e trovarsi uniti e compatti in obiettivi comuni.
Se lo vogliamo, possiamo costruire un mondo nuovo!
Se lo vogliamo, possiamo sognare!

prometeo
02-05-08, 07:35
Capitalismo, mondo di “Disio senza speme”.
Comunismo, causa di tutta l’”Umanità”.

L’essere umano ha da sempre desiderato una vita serena, tranquilla, libero dai bisogni. Ed ogni azione di qualsiasi individuo, al di là dei giudizi morali, è mossa dalla volontà di giungere a questo obiettivo.
Quante volte abbiamo ascoltato qualcuno dire:” Ah …se avessi tanto denaro quante cose potrei fare.
Farei questo…quest’altro…quest’altro ancora…”.
La possibilità di una vita sognata in questo mondo passa attraverso il denaro e la sua quantità determina le condizioni di vita materiali.
L’autonomia , l’emancipazione, la libertà sono dovuti allo “Schiavo giallo”, il denaro, battezzato così da Shakespeare.
Questa prodigiosa materia capace di “rendere nero il bianco, bello il brutto, diritto il torto, nobile il basso, giovane il vecchio e valoroso il codardo.”
Partendo da questa realtà ogni essere umano, dotato di intelligenza ed onestà intellettuale, dovrebbe ammettere che la persona non sarà mai libera di emanciparsi e non avrà mai pari opportunità se le condizioni materiali non saranno pari per tutti.
Un essere umano non sarà mai libero se dovrà vendere il suo corpo o la sua anima per sopravvivere.
E fin quando un solo essere umano è costretto ad elemosinare la vita, la società non può dirsi libera, giusta, eguale, fraterna.
Ogni individuo ha i suoi desideri, i suoi sogni, ma in questo mondo per la quasi totalità rimangono desideri e sogni senza alcuna speranza di realizzazione.
La conseguenza delle delusioni è prendersela con cause che sono effetti della causa principale: questa struttura socio-economica è fondata sull’interesse privato e non sociale.
“ Se il ben inteso interesse è il principio di ogni morale, ciò che importa è che l’interesse privato dell’uomo coincida con l’interesse umano. Se l’uomo non è libero in senso materialistico, cioè se è libero non per la forza negativa di evitare questo o quello, ma per la capacità positiva di affermare la sua vera individualità, non si deve punire il delitto del singolo, ma distruggere i luoghi antisociali dove il delitto nasce, e dare a ciascuno nella società il posto di cui ha bisogno per l’estrinsecazione essenziale della sua vita.
Se l’uomo è formato dalle circostanze , si devono rendere umane le circostanze.
Se l’uomo è sociale per natura, egli sviluppa la sua vera natura solo nella società, e la potenza della sua natura deve trovare la sua misura non nella potenza dell’individuo singolo, ma nella potenza della società.”
La sacra famiglia
K. Marx, F. Engels.
“Dobbiamo operare affinchè alcun essere umano sia schiavo di un altro essere umano né materialmente né moralmente.
Dobbiamo creare un mondo basato sulla fratellanza, uguaglianza, libertà e, quindi, sulla pace, sull’amore, ove ognuno dia il suo contributo sociale e dalla società riceva la possibilità di soddisfare i suoi bisogni materiali e morali.
Un mondo ove uomini e donne abbiano la possibilità di vivere come meglio credono e ove sono loro a decidere del presente e del futuro.
Gli occhi oltre il cielo
Giuseppe Calocero.
C’è molto da fare!
I mass-media dominanti propagandano sfiducia e rassegnazione, i loro luoghi comuni dicono che il mondo è stato sempre così e così sarà.
Dicono falsità!
Il mondo economico e sociale ha subito varie trasformazioni nella storia a seconda dello sviluppo delle forze produttive, è stato, è, sempre dinamico, mai statico.
In ogni modello socio-economico, che si è succeduto nella storia, crescevano gli embrioni della società seguente.
Nella società odierna vi sono gli embrioni della nuova frontiera dell’umanità.
Bisogna accudirli, farli crescere!
C’è molto da fare!
“Per i suoi principi, il comunismo è al di sopra del dissidio tra borghesia e proletariato, poiché lo considera giustificato nel suo significato storico soltanto per il presente, non per il futuro; esso intende appunto sopprimere tale dissidio.
Riconosce perciò, finchè il dissidio permane; che il risentimento del proletariato contro i suoi oppressori è una necessità, che rappresenta la leva più importante del movimento operaio ai suoi inizi; ma va oltre tale risentimento, perché il comunismo è appunto una causa di tutta l’umanità, non soltanto degli operai.”
La situazione della classe operaia in Inghilterra.
F. Engels.