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Visualizza Versione Completa : Il programma di Franco Grillini per Roma



Manfr
04-04-08, 09:12
http://www.grillinisindaco.it/?page_id=69

1) Laicità
No a qualunque discriminazione sulla base di credenze religiose

In base alla Costituzione e al Concordato, Vaticano e Stato italiano sono indipendenti e sovrani, ognuno nel proprio ambito. Il Concordato (liberamente sottoscritto dal Vaticano) impone al clero cattolico la proibizione di svolgere qualsiasi attività politica diretta.
Così non è a Roma, dove le continue interferenze delle gerarchie cattoliche in campo politico impediscono il reale svolgimento della democrazia.
I credenti di qualunque religione hanno il diritto di portare le loro idee in politica, e anche di organizzare partiti politici, se lo desiderano, ma la democrazia prevede che non si possa esercitare un potere senza un mandato popolare. Se un cardinal Ruini intende aver voce nella gestione del Comune di Roma, si deve candidare alle elezioni. Saranno così gli elettori a decidere se eleggerlo, conferendogli un mandato a governare la città. Viceversa, la continua pretesa di esercitare un potere che nessuno gli ha mai conferito, è semplicemente assurda.
Obiettivo prioritario della mia candidatura è il pari trattamento e la difesa di tutti i cittadini e le formazioni sociali, indipendentemente dalla loro convinzione religiosa, impedendo che una credenza religiosa abbia privilegi e possa discriminare le altre.
Se sarò eletto sarò quindi il sindaco di tutti i romani, e non quello di questa o quell’altra convinzione religiosa. Per questo propongo:
Di esigere il rispetto rigoroso del Concordato e della laicità delle istituzioni comunali.
La fine dei privilegi attribuiti a qualunque convinzione religiosa a scapito di tutte le altre.
Pari trattamento per l’associazionismo, laico o religioso, che offra contributi diretti di utilità sociale.
Il medesimo trattamento negli edifici pubblici dell’amministrazione per tutte le credenze religiose.
Politiche antidiscriminatorie contro qualunque credenza religiosa, e garanzia della stessa libertà di espressione per qualunque credenza religiosa.
Approvazione immediata del registro delle unioni civili e rilascio, su richiesta, della certificazione che attesta l’esistenza di una convivenza per ragioni affettive.
Individuazione di luoghi per celebrare i matrimoni civili e per le cerimonie funebri laiche dell’addio.
Istituzione della “Giornata cittadina della laicità e del rispetto”, il 20 settembre, commemorazione della Presa di Porta Pia.
Tutela prioritaria degli sfrattati dalle case di proprietà del Vaticano e degli enti ecclesiastici che a Roma sono proprietari, nel solo centro cittadino, del 25% degli immobili.

2) Giustizia fiscale
Fare pagare a tutti Ici e TaRi, ed usarle per incentivare comportamenti socialmente utili (raccolta differenziata, affitto degli appartamenti vuoti).

L’esperienza del recente passato ha dimostrato che chi ha promesso “meno tasse per tutti” in realtà ha aumentato la pressione fiscale a tutti, diminuendola solo a se stesso.
I cittadini sono ben disposti a pagare tributi, a patto però che siano utilizzati a fornire servizi efficienti ed indispensabili a un prezzo inferiore di quello che potrebbe garantire il mercato, e soprattutto che siano pagate da tutti ed in proporzione al reddito, come previsto dalla Costituzione.
L’amministrazione comunale non ha il controllo sulle imposte, che competono allo Stato, ma gestisce alcuni tributi, e per quanto mi riguarda voglio siano gestiti con maggiore equità attraverso:
TaRi - l’abolizione dell’esenzione dalla TaRi, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per tutti gli edifici di culto di qualsiasi confessione.
La tassa sui rifiuti dovrà essere correlata con comportamenti virtuosi da parte dei cittadini: andranno premiati quelli che fanno la raccolta differenziata porta a porta.
ICI - Applicare pienamente quanto previsto dalla legge Finanziaria 2008 (che prevede una riduzione consistente per la prima casa), e concedere una reale riduzione sull’ICI a coloro che affittano appartamenti (in modo da disincentivare la pratica delle abitazione sfitte).

3) Sicurezza
Contro le logiche securitarie e contro gli sceriffi

La sicurezza di tutti i cittadini dipende dal Ministero dell’Interno che ha siglato lo scorso anno, con la città di Roma, un patto per la sicurezza, che prevede più fondi e più uomini.
Da questo punto di vista i cittadini romani non sono in pericolo, non lo sono rispetto alla violenza che si registra nelle grandi metropoli americane ed europee, e Roma non è un Far West.
La sicurezza poi non si declina soltanto con soluzioni relative alla microcriminalità e con la proibizione dell’immigrazione, ma riguarda la sicurezza sul lavoro, la violenza domestica e la grande criminalità (mafia e “pizzo”).
Questo mio programma, che prevede interventi a favore di politica di integrazione dei migranti e per il recupero del degrado nelle periferie, offre un miglioramento delle condizioni di per sé preventivo della microcriminalità.
Oltre a questo, mi impegno inoltre a:
Lavorare in sinergia con il Ministero dell’Interno per far rispettare e migliorare il patto per la sicurezza.
Rinforzare il numero di poliziotti di quartiere.
Lanciare una campagna pubblica contro la violenza familiare, in accordo con l’associazionismo cittadino di settore.
Impegnarmi personalmente, di concerto con la Prefettura, nel potenziamento e nell’attenzione della lotta al pizzo, e perché si inizi a discutere pubblicamente del fenomeno, che ha dimensioni vaste ma sotterranee anche a Roma.
Campagne pubbliche sulla sicurezza sul lavoro.

4) Emergenza rifiuti
Puntare con decisione sulla raccolta differenziata

Dopo Napoli qualche voce malevola ha indicato Roma quale prossima tappa dell’emergenza rifiuti.
Non amo il catastrofismo retorico, ma una riduzione della produzione di scarti e un tempestivo ed efficace smaltimento dei rifiuti sono necessari ed urgenti: Roma è considerata una città sporca, e lo sporco è sotto gli occhi di tutti. Per questo propongo di:
Riorganizzare efficacemente la raccolta dei rifiuti - perché oggi strade e marciapiedi di Roma sono sporchi e degradati - con il rispetto dei contratti per le aziende che se ne occupano.
Aumentare la raccolta differenziata (adesso decisamente al di sotto della percentuale prevista per legge) senza aumentare però il numero di cassonetti per strada, ma puntando semmai sulla raccolta porta a porta, e sul conferimento in luoghi prestabiliti e comodi per i cittadini. Se questo verrà fatto, non servirà costruire nuovi termo-valorizzatori in Regione.
Bonificare la discarica di Malagrotta.
Promuovere campagne per il recupero e riciclo dei materiali.
Promuovere e garantire sovvenzioni a quei supermercati che si convertono alla vendita di prodotti alla spina e dell’acqua in bottiglia di vetro, a partire dalle scuole.

5) Traffico e trasporti
Potenziare con scelte decise il trasporto pubblico

Secondo il presidente dell’Automobile Club d’Italia le automobili in Italia sono troppe, tanto che ha proposto il “numero chiuso per le auto, e più trasporto pubblico”.
Limitarsi a proporre “più parcheggi” non risolverà la situazione: solo trasferendo una parte consistente del trasporto su mezzi pubblici e collettivi sarà possibile risolvere il problema della congestione del trasporto a Roma.
Lo sviluppo e l’incremento del trasporto pubblico deve diventare una realtà e non solo una filosofia, che si spinga fino a prevedere, come già accade nelle grandi città, la predisposizione della rete metropolitana tra gli oneri di urbanizzazione, nei quartieri di nuova costruzione. Infatti, intervenire già in sede di progettazione abbatte enormemente i costi rispetto alla prassi di costruire prima, e poi scavare una seconda volta per creare la linea metropolitana.
Per incoraggiare i cittadini ad utilizzare maggiormente il trasporto pubblico è necessario:
Creare parcheggi “di scambio” lungo le fermate della metropolitana e delle stazioni ferroviarie, per incoraggiare i pendolari a lasciare l’autovettura fuori dal centro di Roma e a completare il loro viaggio con i mezzi pubblici.
Prevedere la creazione di nodi scambiatori periferici per decongestionare il traffico.
Estendere la rete metropolitana e tranviaria. Propongo il prolungamento della linea A della metropolitana fino a Ciampino, assicurando un collegamento diretto all’aeroporto e alla Stazione FS, e il prolungamento di superficie della linea B fino a Tivoli e Guidonia.
Potenziare e migliorare qualitativamente il trasporto ferroviario per i pendolari.
La ZTL (Zona a traffico limitato) ed i varchi telematici saranno confermati, con una estensione anche negli orari serali, ma allungando l’orario di apertura della rete metropolitana come a Parigi, Berlino e Londra.
Occorre potenziare i percorsi preferenziali per i mezzi pubblici, in modo da renderli più veloci e riservarlo esclusivamente a questi, impedendone l’utilizzo da parte delle auto del corpo diplomatico, auto blu, auto a noleggio e a qualunque altra categoria di privilegiati.
Bisognerà puntare su piste ciclabili e moto ciclabili (dedicate ai ciclomotori), su aree pedonali e sulla riqualificazione dello spazio urbano, per migliorare la sicurezza stradale ed il piacere di muoversi in città, trovando il modo di utilizzare le banchine esistenti lungo le rive del Tevere.
Investiremo infine più risorse sul car-sharing e bike-sharing per portarlo in tutti i municipi e le periferie, incrementeremo l’uso dell’auto collettiva, razionalizzeremo le chiusure al traffico del centro storico ed incentiveremo la mobilità ad alimentazione elettrica.
Un piano straordinario di manutenzione delle strade che coinvolga centro storico e periferie.

6) Casa
Riqualificare le case popolari esistenti e tornare a costruirne di nuove

Per anni le case popolari sono state demonizzate. Si è smesso di costruirne, e gli enti pubblici hanno cercato di sbarazzarsi di quelle che avevano, arrivando addirittura a svenderle pur di far cassa con la “cartolarizzazione” del patrimonio pubblico, considerato non una risorsa sociale, ma un peso. Questa situazione è tipica dell’Italia, dato che in quasi tutti gli altri Paesi europei il patrimonio edilizio pubblico continua ad essere consistente e serve a calmierare, in parte, il mercato degli affitti. Per questo:
Roma deve tornare a costruire case popolari, e deve riqualificare quelle già esistenti. Dal 2004 in Regione Lazio sono bloccati i fondi già stanziati per la costruzione di 5000 alloggi di edilizia sovvenzionata. Il Comune di Roma deve attivarsi per risolvere questa situazione.
Occorre offrire incentivi ai proprietari ad affittare gli appartamenti, contribuendo a diminuire l’immenso parco degli appartamenti sfitti.
L’accesso alle case popolari deve essere garantito a chi ne ha bisogno, ivi incluse le famiglie cosiddette “non tradizionali” (come quello dello stesso sesso), basando le graduatorie unicamente sulle effettive condizioni di bisogno.
Occorre offrire contributi alle giovani coppie, sposate o stabili, per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa. Il contributo potrebbe essere in conto interessi sul mutuo o a fondo perduto, a seconda del bisogno dei richiedenti, e delle risorse che si individueranno.

7) Donne.
Roma amica delle donne

Le cittadine romane hanno problemi comuni anche ai cittadini, e problemi specifici delle donne. Hanno per esempio il problema della vivibilità della città, che si trova in uno stato di sostanziale anarchia, il quale rende più difficile conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro, a causa della dilatazione dei tempi di percorrenza del tragitto da casa al lavoro e viceversa.
In aggiunta ci sono poi problemi specifici, quali la sicurezza in casa e fuori casa, e la piena attuazione della legge 194, di cui è imperativo garantire il rispetto su tutto il territorio comunale, incrementando i servizi offerti dai consultori.
Inoltre il lavoro di cura ed assistenza nelle coppie grava, purtroppo, sulle spalle femminili per il 77%. Per questo propongo di:
Dare priorità agli investimenti nell’edilizia dedicata agli asili nido e contemporaneamente gestirli non come luoghi di parcheggio, ma di socializzazione, rispondenti non a esigenze burocratiche, ma a quelle reali degli utenti.
La nascita di micro-asili e nidi di condominio, fabbrica o ufficio, già previsti e pubblicizzati in passato, ma rimasti sulla carta per mancanza di supporti burocratici.
Introdurre grande flessibilità negli orari di apertura e chiusura degli asili.
Una viva attenzione va dedicata poi alla violenza contro le donne, tenendo presente il fatto che anche nella nostra città è molto presente un fenomeno che speravamo battuto: la schiavitù, con lo sfruttamento della prostituzione.
Propongo infine il rafforzamento e la razionalizzazione dei Consultori, e l’istituzione di un Osservatorio cittadino sulla salute della donna.

8 ) Famiglie
Creare servizi di sostegno alle famiglie, specie quelle con bambini, incluse quelle “non tradizionali” (che oggi sono la maggioranza)

Dietro la retorica del familismo, l’Italia è uno dei paesi europei che investono meno in politiche di sostegno alla famiglia. Anzi, il sostegno alle famiglie è sempre inversamente proporzionale alle dichiarazioni di principio sull’importanza della famiglia o addirittura sulla sua “sacralità”. Nel frattempo, secondo i dati Istat, più della metà delle famiglie italiane è ormai diversa dal modello tradizionale (madre, padre e figli), essendo aumentate le convivenze e i casi di genitori single, le coabitazioni a fini solidaristici, le famiglie gay, insomma essendo aumentate quelle “nuove famiglie” che tutte assieme oggi superano il 50% dei nuclei famigliari italiani. Al tempo stesso i giovani, alle prese col lavoro precario da un lato e col costo degli affitti alle stelle dell’altro, non riescono più a lasciare la casa dei genitori e a metter su la loro famiglia. L’Italia è la nazione europea in cui i giovani escono di casa all’età più tarda. Secondo qualcuno ciò avviene per colpa loro, perché sarebbero “bamboccioni”, ma secondo chiunque abbia presenti i problemi del mercato delle abitazioni e di quelli del lavoro, si tratta di una mancanza di alternative. La precarietà, infine, obbliga ad avere meno figli e ad averli il più tardi possibile, dato che prima di mettere al mondo un bambino occorre avere la certezza di potergli assicurare da mangiare tutti i giorni. Cosa che un lavoro precario non consente di fare. Ecco perché l’Italia, che è il paese europeo con la maggiore “flessibilità”, è in coda alla classifica del numero di figli per famiglia. Se attualmente non siamo più, come negli anni passati, il fanalino di coda in Europa, è inutile nascondersi il fatto che ciò avviene unicamente perché le famiglie di immigrati hanno iniziato a fare figli, e ad un tasso molto più elevato di quelle italiane. Si tratta di un cerotto che non serve certo a curare la ferita, che consiste nell’assenza di servizi di appoggio alla famiglia, soprattutto quella in cui entrambi i genitori lavorano. Per questo propongo:
Istituzione di un albo delle “tate comunali”, un punto di riferimento che garantisca ai genitori la possibilità di scegliere personale adeguatamente selezionato e motivato, full o part-time, e alle/ai baby sitter la possibilità di lavorare con una retribuzione adeguata.
Di sostenere finanziariamente quei genitori che, non trovando posto negli asili nido o nelle scuole materne, o trovandosi in difficoltà, per esempio per la disabilità del figlio, abbisognino di servizi alternativi. Il servizio sarà un punto di riferimento nel caso i genitori siano in cerca di baby sitter occasionali per malattia del figlio o del genitore, momentanea difficoltà familiare, ma anche per un’uscita ricreativa del genitore stremato.
Di incoraggiare l’affitto degli appartamenti sfitti a giovane coppie. Il Comune dovrà offrire fideiussioni e garanzie ai proprietari, che spesso non concedono in affitto i loro immobili per la mancanza di garanzie da parte di chi ha un lavoro precario.
Di sostenere le madri single, o comunque bisognose, che decidono di portare a termine la gravidanza: assegni di sostegno fino ai 18 mesi per quelle madri che non lavorano, priorità di accesso ali asili nido e alle materne. Il sostegno è assicurato a prescindere dallo stato civile dalla nazionalità: l’infanzia va tutelata in ogni caso e i nuovi cittadini sono il futuro di Roma.

9) Integrazione
I migranti vanno integrati e non criminalizzati

Fino a vent’anni fa gli italiani sono stati un popolo di emigranti. Ovunque andassero venivano definiti criminali, pericolo pubblico, causa della diffusione della mafia e di degrado.
Questa visione era ingiusta e profondamente sbagliata: la massima parte di loro erano solo lavoratori che cercavano una occasione di un lavoro onesto al di fuori del nostro paese. Oggi che la situazione si è ribaltata e l’Italia è diventato un Paese di immigrazione, occorre dire che è altrettanto ingiusta l’immagine che presenta l’immigrato straniero quale sommo responsabile della criminalità in Italia.
Un immigrato straniero chiede oggi le medesime cose che chiedeva ieri l’emigrato italiano: la sicurezza di un lavoro per contribuire alla crescita serena della propria famiglia e la sicurezza per la propri figli.
Un lavoratore immigrato integrato ha quindi gli stessi interessi di un lavoratore italiano a vivere in una società tranquilla, tollerante e sicura. Alla società conviene quindi integrare gli immigrati, anziché respingerli ai margini, dove effettivamente le uniche occasioni per sopravvivere verranno dal mondo della delinquenza. Per questo propongo:
Assunzione di facilitatori di lingua nelle scuole, consultori e aziende sanitarie locale, uffici pubblici, nonché nelle forze di Pubblica sicurezza dipendenti dal Comune.
Corsi, gratuiti e in orario serale, di lingua italiana ed educazione civica per permettere agli stranieri di conoscere il contesto sociale e giuridico nel quale si trovano a vivere, nelle strutture comunali.
Accesso ai corsi di qualificazione professionale, mirati soprattutto alla formazione di quelle professioni richieste dall’imprenditoria locale.
Di cancellare le bidonvilles creando soluzioni abitative idonee per i migranti.

10) Lavoro
Basta contratti di precariato e basta assunzioni di favore e consulenze d’oro

La precarietà sul lavoro, come già detto, è uno degli aspetti che rendono sempre meno vivibile la città. Se non è certo possibile risolvere a livello cittadino problemi derivanti da leggi dello Stato, è però almeno possibile decidere di porre fine all’utilizzo dei contratti cosiddetti “atipici” (cioè precari) per tutti i posti di lavoro dipendenti dal Comune di Roma. Per questo mi impegno:
Ad abolire i contratti di consulenza esterna, che si sono rivelati solo modi per pagare il triplo per lavori che potrebbero essere compiuti a prezzo molto più basso da dipendenti pubblici. Questo risparmio di denaro permetterà di retribuire con contratti stabili quanti oggi sono obbligati al precariato.
Ad attribuire attraverso un concorso pubblico trasparente tutti i posti di lavoro per i quali è previsto l’accesso tramite un concorso pubblico, senza più nessuna deroga o eccezione. Le deroghe permettono solo favoritismi che penalizzano la professionalità e i più meritevoli.
A rompere le forme di clientelismo familista con procedure trasparenti di accesso al lavoro, con il potenziamento dell’ufficio di collocamento, e la costituzione di graduatorie comunali di forza lavoro, indipendenti da insopportabili raccomandazioni o pressioni politiche.
Per i contratti precari già esistenti propongo la trasformazione in contratti a tempo indeterminato attraverso concorsi dedicati che rispettino le condizioni suddette.

11) Energia
Ridurre i consumi, incentivare economicamente l’utilizzo delle energie alternative

Una città più pulita è una città che riduce i consumi di energia, gli sprechi… i costi. Le energie alternative sono una realtà che, con investimenti saggi e ponderati, possono cambiare il volto della città, e migliorarne la vivibilità e la pulizia. Possiamo risparmiare, in certi casi, fino al 75% dell’energia. Per questo propongo:
La riduzione dei consumi energetici con l’ausilio delle nuove tecnologie (LED per illuminazione pubblica e semafori, impianti a basso consumo) e l’utilizzo di energia rinnovabile con il fotovoltaico e solare termico.
Di incentivare l’adozione da parte del Comune di Roma di tecnologie di produzione di energia alternativa (per esempio, pannelli per l’energia solare) impegnandosi a farne uso nelle sue costruzioni nuove e ristrutturate, e fornendo incentivi (ad esempio calcolandone il valore negli oneri di urbanizzazione) nelle nuove costruzioni.
Uno studio di fattibilità d’impianto di energie alternative anche per il centro storico, che coinvolga tutti i soggetti interessati, in specie la sovrintendenza.
Di indire un concorso per creativi, per l’individuazione di soluzioni idonee che riducano o annullino l’impatto visivo ambientale dell’approvvigionamento di energia pulita.

12) Periferie
Periferia al centro

La periferia è città, non è un parcheggio né un dormitorio.
In periferia si vive, di periferia non si deve morire. Le giunte-spot che si sono susseguite a Roma hanno trascurato la periferia, considerandola il rifugio del cittadino di serie B.
Nella Roma che sogno tutti i cittadini stanno in serie A, e all’inizio della classifica, e per questo mi impegno:
Per la riqualificazione delle periferie con la demolizione e la ricostruzione dei quartieri più degradati, con un meccanismo che coinvolga e premi i proprietari ed i costruttori.
A individuare e promuovere luoghi di aggregazione nelle periferie, e a prevedere aree pedonali anche nelle periferie.
Nella realizzazione di reti di trasporto su ferro e nuove fermate bus e piazze, intorno a cui insediare servizi ai cittadini e luoghi di incontro, cultura e divertimento.
Nella realizzazione di una “cintura verde”, piantando milioni di nuovi alberi per riqualificare e far respirare la città.
A provvedere all’avviamento di percorsi d’integrazione per i Rom presenti nel comune, con un meccanismo di co-responsabilizzazione dei residenti nei singoli campi che ha già dato buona prova in altre città. Occorre procedere a responsabilizzare i capi villaggio, e non a sgomberi e repressione, che si limitano trasferire la “emergenza Rom” da un quartiere all’altro senza mai risolverne le radici e le ragioni. Occorre invece includere i Rom in percorsi decisionali con chiari diritti di cui godere ma anche con precisi doveri da rispettare.
Ad attuare il nuovo Piano Regolatore a meno che si tratti di accogliere istante provenienti dalle circoscrizioni e dai cittadini.. Questo significa anche prendere in adeguata considerazione progetti di grande valenza architettonica da localizzare in aree oggi senza identità, o ancor peggio degradate. Ma servono progetti integrati ed in cui collocare anche le nuove architetture contemporanee, non speculazioni edilizie.
Attraverso la piantumazione di alberi, e con un costo infinitamente più contenuto rispetto alla pura e semplice demolizione, la tangenziale est sarà riconvertita da mostro di cemento a percorso verde e polmone della città. Resterà inoltre a testimonianza di un modo folle e spregiudicato di intendere l’urbanistica, tipico del passato.
Il consumo del suolo va limitato al massimo, nella consapevolezza del fatto che si tratta di un bene limitato, da salvaguardare, e che per tutto il comparto dell’edilizia già la ristrutturazione del costruito esistente rappresenta una straordinaria occasione di reddito.

13) Turismo
Il mondo vive Roma

Il turismo è una risorsa fondamentale per la città, ma non deve essere considerato una fonte di reddito di rapina, bensì anche e soprattutto un’occasione di apertura e scambio con il Mondo.
Un turista che visita Roma si accorge delle carenze strutturali, pur ammirando la bellezza e l’unicità del patrimonio artistico-culturale della città, e riparte con l’impressione di aver ammirato un sogno, ma di non averlo vissuto. Per questo propongo:
Di consolidare il turismo a Roma con la promozione e il sostegno, insieme agli operatori del commercio e del turismo, di offerte attraenti, per aumentare il tempo di permanenza di chi oggi viene a Roma “mordi e fuggi”.
Di prevedere l’apertura serale dei musei e monumenti scelti, in periodi e orari da concordare con gli enti preposti alla loro tutela.
Di migliorare l’offerta a prezzi accessibili per il turismo giovanile a livello mondiale (un turismo low cost), da proporre insieme al biglietto del treno o del trasporto aereo, con spazi adeguati e biglietti integrati per vivere la città.
Di consolidare e promuovere l’offerta di bed and breakfast, con un servizio di offerte e proposte facili da trovare, ed un sistema di agevolazioni per chi vuole mettere in piedi questa attività.
L’apertura al turismo, che sovente è solo cittadino, alle bellezze storico-artistiche della Regione Lazio.
Per finire, vorrei ricordare che ho presentato durante il mio mandato parlamentare la proposta di legge sui diritti del naturismo, ed è una battaglia che conduco da anni. In ambito amministrativo designerò alcune zone dove naturisti possano esercitare i loro diritti, anche per creare una nuova occasione di turismo che in Italia, a differenza di molti paesi europei, è ignorata per inutile e assurdo moralismo.

14) Innovazione
Roma deve investire in progetti di modernizzazione e innovazione, il futuro è ora

Da importanti progetti di innovazione tecnologica possono derivare migliori servizi ai cittadini, migliore qualità della vita ed assistenza alle persone (in particolare quelle anziane e disabili), accessibilità facile ad internet a casa e scuola, risparmio energetico e recupero di risorse e materie prime nell’edilizia e nella mobilità.
Roma ha grandi potenzialità nell’innovazione e nella ricerca scientifica, anche in stretta collaborazione con l’Università, per l’estensione dell’informazione telematica ed informatica (banda larga per tutti), per la tutela dell’ambiente ed il risparmio energetico. Per questo ritengo prioritario:
Incentivazione della banda larga in città e in periferia.
Alfabetizzazione informatica dell’amministrazione comunale.
Premiare tramite il sistema comunale degli acquisti le aziende che propongono prodotti innovativi dal punto di vista ambientale e sociale.
Promuovere la progettualità delle università, che si trasformi in iniziative concrete per lo sviluppo armonioso della città.
Adozione del software libero negli uffici della pubblica amministrazione e nella scuola, in modo di consentire un consistente risparmio sui costi della macchina pubblica (almeno un centinaio di euro per computer).

15) Qualità della vita
Roma, città di tutti

Tutti i romani, nelle loro differenze, devono avere uguale cittadinanza. La mia Roma è una città in cui tutti hanno gli stessi diritti e pari opportunità.

Per i diritti dei bambini propongo:
La città va ripensata anche a misura dei minori, propongo di creare una rete di percorsi sicuri casa-scuola perché i nostri figli devono ritornare a muoversi a piedi in sicurezza.

Per gli adolescenti:
È prioritaria la mobilità e l’aggregazione giovanile.
L’apertura di spazi adeguati di gioco, di crescita culturale e di svago in particolare nelle periferie, dove si registra la scandalosa assenza di questi servizi.

Per i giovani e gli adulti:
Di rilanciare la campagna di prevenzione contro l’aids, con la distribuzione di preservativi e la creazione di punti di distribuzione a tariffa calmierata (un euro tre preservativi).
Di intervenire sul problema delle “morti del sabato sera”, senza inefficaci politiche proibizioniste, fornendo incentivi e alternative a chi altrimenti si metterebbe al volante in condizioni di eccessiva stanchezza o addirittura dopo avere bevuto alcolici. Questo può avvenire da un lato imponendo la presenza di etilometri in tutti i locali di divertimento che servano alcolici, dall’altro proponendo un servizio di bus-navetta (già esistente in molte città del mondo ed anche in Italia), per tutta la notte, da e per i locali notturni, al prezzo di un normale biglietto del bus, e infine (d’accordo con i gestori dei locali) con la promozione del “guidatore designato”, che s’impegnerà a mettersi al volante senza aver bevuto alcolici e in cambio potrà avere accesso ai locali ad un costo ridotto.
Stadi adeguati e palazzetti dello sport per tutte le discipline sportive, insieme a politiche di riduzione del tifo violento, senza ricorrere soltanto alla repressione.
Promuovere convenzioni con società e gruppi sportivi per permettere loro di usare le strutture (palestre e parchi) delle scuole, ottenendo così da un lato maggiori spazi per attività sportive e ricreative per tutti, e dall’altro ulteriori entrate fiscali per il Comune, grazie al l’utilizzo a tempo pieno di strutture che attualmente sono utilizzate esclusivamente negli orari scolastici.
Molte scuole d’obbligo sono ospitate in edifici vecchi ed inadeguati, del tutto sprovvisti di spazi per l’attività sportiva. In mancanza di interventi nazionali, il comune deve garantire agli alunni svantaggiati la regolare pratica dell’attività sportiva, attraverso convenzioni con gruppi e strutture pubbliche e private.
Conferma e sostegno alla presenza a Roma di almeno un ostello della gioventù (istituzione decennale meritoria, ma oggi purtroppo a rischio) e istituzione di almeno altri quattro ostelli.

Per gli anziani:
Ampliare il servizio di volontariato per gli anziani che vogliano essere attivi in progetti sociali ed ambientali.
Riqualificare ed implementare i centri anziani, che non devono essere “parcheggi”, ma devono assumere un ruolo attivo nella fornitura di servizio, con affidamento e controllo di parchi, orti cittadini, attività artigianali.

Per i disabili:
I cittadini diversamente abili sono stati dimenticati dalle precedenti amministrazioni. Roma è una città fuori legge per quanto attiene l’abbattimento delle barriere architettoniche ed i servizi tesi a promuovere una vita attiva e indipendente delle persone portatrici di handicap fisici e degli anziani. Posso abbattere in cinque anni le barriere architettoniche e prevedere l’installazione di semafori con segnalazione sonora, e di dossi, per costruire una città accessibile, percorribile, vivibile davvero per tutti i diversi.

Per la comunità gay e lesbica:
Pedonalizzazione della gay street.
Promozione di campagne anti-omofobia e anti-transfobia, e contro la discriminazione, in collaborazione con la scuola e l’associazionismo di settore.
Promozione di campagne formative per il contrasto di bullismo e discriminazione, per il personale della pubblica amministrazione e delle aziende municipalizzate.
Rilancio del ruolo e dell’attività della Capitale nella rete READY (Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale).
Apertura del registro delle unioni civili anche alle coppie dello stesso sesso.

Apertura dello sportello per il turismo lgbt nel comune di Roma edella rete di ospitalità gay friendly e diffusione delle “Pagine gialle” lgbt per i servizi alla comunità, anche in lingua straniera, per incrementare il turismo in questo settore.

Infine non posso dimenticare la fauna selvatica e gli animali domestici, compagni di vita di numerosissimi cittadini romani. Per i loro diritti propongo:
Maggiore rispetto per i diritti degli animali, domestici e non, in forte sinergia con le associazioni che si occupano della loro difesa. In particolare, nel rispetto della normativa europea e nazionale mi impegno a far sì che gli animali non vengano sottoposti a lesioni o sofferenze inutili e ad assicurare condizioni conformi alle loro esigenze di benessere.

FRANCO GRILLINI, candidato sindaco a Roma