Dark Knight
12-04-08, 12:43
12 aprile 2008
A rischio
punti e contratti
Se scatta il principio
della responsabilità oggettiva,
in teoria i rossoblù
potrebbero essere penalizzatiMarcello Zinola (zinola@ilsecoloxix.it)
<LI class=allegato>Il provvedimento dei deferimenti (http://www.ilsecoloxix.it/sport/allegati/deferimenti.pdf?uuid=c800e8fa-07e5-11dd-b669-0003badbebe4) <LI class=allegato>Le richieste del procuratore (http://www.ilsecoloxix.it/sport/allegati/procuratore_federale.pdf?uuid=cb685e74-07e5-11dd-b669-0003badbebe4)
Undici archiviazioni (http://www.ilsecoloxix.it/sport/allegati/archiviati.pdf?uuid=c9fa25ea-07e5-11dd-b669-0003badbebe4)La bufera arriva da Roma, salendo da Napoli e, dopo avere dormito un po’ di mesi nei cassetti della Procura sportiva, spinge una sorta di maxi libecciata sul calcio italiano. Con ampie ondate sulla scogliera del Genoa. A “soffiare” sui marosi il deferimento dell’intero vertice della dirigenza rossoblù (Preziosi, Pastorello, Zarbano e Capozucca) per operazioni di mercato gestite anche da dirigenti sotto squalifica (Preziosi e Capozucca) o non ancora tesserati (Pastorello). Tutto nasce dagli atti (intercettazioni, investigazioni e interrogatori svolti sino allo scorso anno) trasmessi alla Procura Sportiva da quella penale di Napoli. Oggetto principale del fascicolo bis sportivo i rapporti con l’”inibito” (in senso sportivo) Luciano Moggi e le operazioni di mercato (casi Criscito, Konko e Renzetti) condotte con Juventus, Siena e Lucchese, per l’accusa, appunto dai dirigenti genoani sotto squalifica (Preziosi e Capozucca) o senza delega e tessera societaria al momento dei fatti (Pastorello). Con un duplice rischio, a una lettura testuale del codice di disciplina sportiva e del “pqm” - la spiegazione - del deferimento. Il primo e più grave: l’attribuzione della responsabilità diretta e oggettiva al Genoa. Norma capestro in cui si va dal buffetto alla penalizzazione pesante in classifica. Il secondo, l’inefficacia dei contratti dei tre calciatori. La norma contestata al Genoa (articolo 10, comma 1 del Cgs, codice di giustizia sportiva) spiega che nei contratti e altre intese in cui sono intervenute persone non autorizzate o sotto squalifica «gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto». Sul tema non ci sono precedenti specifici. I contratti diventeranno carta straccia? In Lega sono stati ratificati perché le firme formali erano regolari. L’accusa sostiene che in realtà li hanno gestiti persone non autorizzate o squalificate.
Il Genoa rischia una penalizzazione? La responsabilità diretta e oggettiva prevede questa possibilità, partendo dalla semplice ammonizione per arrivare alla retrocessione. Detto degli articoli e dei loro contenuti, le aggravanti del Genoa, secondo le accuse, sono la presenza e operatività di fatto, in sede di mercato, di due dirigenti con squalifica passata in giudicato. Gli articoli in “ballo” sono il 17 e il 18. Se i contratti venissero dichiarati “privi di effetto”, tutte le partite giocate dalle squadre con i calciatori al centro del caso (articolo 17, comma 9) dovrebbero essere date perse per 3-0. Potrebbe esserci una rivoluzione così? Del resto non ci sono precedenti in materia. E non è assolutamente detto che l’esito sia questo. La posizione del Genoa però è atipica rispetto a quella degli altri deferiti laddove (Spinelli e Foschi) hanno pure cercato aiuto da un “espulso” come Moggi. Le reazioni? Enrico Preziosi: «Da tempo mi occupo di cose più serie, ci sarà tempo anche per affrontare e vincere questa battaglia. Periodicamente c’è sempre qualcuno che si ricorda di noi...».
Una delle ondate della libecciata giudiziaria ricade quindi sul Genoa che adesso sia come società, sia come vertice (il patron Enrico Preziosi, il vice presidente formalmente ancora un sella Giamba Pastorello, l’Ad Alessandro Zarbano e Stefano Capozucca, ex direttore sportivo rossoblù, ma sempre nei ruoli della società) dovrà affrontare un nuovo round con la rinnovata giustizia sportiva per difendersi da accuse che segnano, tra l’altro, anche un precedente che farà “giurisprudenza”. Il capitolo Genoa rientra nel faldone che Stefano Palazzi e la Superprocura sportiva hanno esaminato in questi mesi sulla base degli atti (rapporti di indagini, intercettazioni e interrogatori) trasmessi dalla Procura di Napoli per Calciopoli 2. In tutto 19 deferiti (tra questi anche Aldo Spinelli e il vulcanico ds del Palermo per le trattative e contatti con Big Luciano Moggi per gestire giocatori o tecnici preparatori) ma anche 11 archiviati (tra cui Alessio Secco, nouvelle vague bianconera) per i contatti con Moggi: il codice sportivo dell’epoca «non vietava del tutto i contatti con inibiti e squalificati». Come dire: vietato fumare è diverso dal severamente vietato fumare. Fatto sta che il codice Pancalli è chiaro e netto, ma non è retroattivo. E allora tutti cavalieri e assolti.
La vicenda giudiziario sportiva genoan coinvolge. oltre ai dirigenti rossoblù, Alessio Secco e Roberto Bettega per l’operazione Criscito. I due bianconeri operarono sapendo che Preziosi era squalificato. Pastorello non aveva deleghe alla rappresentanza rossoblù e Zarbano (questo è un aspetto curioso) non avrebbe impedito che Pastorello si interessasse della cosa. Le firme sul contratto in Lega sono però regolari. Con Preziosi è deferito l’ex ds del Siena Giorgio Perinetti Casoni per l’affare Konko (era a metà tra Juve e Siena, la Juve diede la sua metà al Genoa che gli fece 4 anni di contratto, perdendolo alle buste e riacquistandolo poi per intero). E si arriva alla Lucchese : deferiti Fabrizio De Poli (ex del Genoa) poi alla Lucchese e Stefano Capozucca con Ahmad Hadj, presidente della Lucchese. Ovvio, come detto, il coinvolgimento delle società con responsabilità pesanti
http://www.ilsecoloxix.it/sport/view.php?DIR=/sport/documenti/2008/04/11/&CODE=f1ef3120-07cd-11dd-b669-0003badbebe4
A rischio
punti e contratti
Se scatta il principio
della responsabilità oggettiva,
in teoria i rossoblù
potrebbero essere penalizzatiMarcello Zinola (zinola@ilsecoloxix.it)
<LI class=allegato>Il provvedimento dei deferimenti (http://www.ilsecoloxix.it/sport/allegati/deferimenti.pdf?uuid=c800e8fa-07e5-11dd-b669-0003badbebe4) <LI class=allegato>Le richieste del procuratore (http://www.ilsecoloxix.it/sport/allegati/procuratore_federale.pdf?uuid=cb685e74-07e5-11dd-b669-0003badbebe4)
Undici archiviazioni (http://www.ilsecoloxix.it/sport/allegati/archiviati.pdf?uuid=c9fa25ea-07e5-11dd-b669-0003badbebe4)La bufera arriva da Roma, salendo da Napoli e, dopo avere dormito un po’ di mesi nei cassetti della Procura sportiva, spinge una sorta di maxi libecciata sul calcio italiano. Con ampie ondate sulla scogliera del Genoa. A “soffiare” sui marosi il deferimento dell’intero vertice della dirigenza rossoblù (Preziosi, Pastorello, Zarbano e Capozucca) per operazioni di mercato gestite anche da dirigenti sotto squalifica (Preziosi e Capozucca) o non ancora tesserati (Pastorello). Tutto nasce dagli atti (intercettazioni, investigazioni e interrogatori svolti sino allo scorso anno) trasmessi alla Procura Sportiva da quella penale di Napoli. Oggetto principale del fascicolo bis sportivo i rapporti con l’”inibito” (in senso sportivo) Luciano Moggi e le operazioni di mercato (casi Criscito, Konko e Renzetti) condotte con Juventus, Siena e Lucchese, per l’accusa, appunto dai dirigenti genoani sotto squalifica (Preziosi e Capozucca) o senza delega e tessera societaria al momento dei fatti (Pastorello). Con un duplice rischio, a una lettura testuale del codice di disciplina sportiva e del “pqm” - la spiegazione - del deferimento. Il primo e più grave: l’attribuzione della responsabilità diretta e oggettiva al Genoa. Norma capestro in cui si va dal buffetto alla penalizzazione pesante in classifica. Il secondo, l’inefficacia dei contratti dei tre calciatori. La norma contestata al Genoa (articolo 10, comma 1 del Cgs, codice di giustizia sportiva) spiega che nei contratti e altre intese in cui sono intervenute persone non autorizzate o sotto squalifica «gli atti, anche se conclusi, sono privi di effetto». Sul tema non ci sono precedenti specifici. I contratti diventeranno carta straccia? In Lega sono stati ratificati perché le firme formali erano regolari. L’accusa sostiene che in realtà li hanno gestiti persone non autorizzate o squalificate.
Il Genoa rischia una penalizzazione? La responsabilità diretta e oggettiva prevede questa possibilità, partendo dalla semplice ammonizione per arrivare alla retrocessione. Detto degli articoli e dei loro contenuti, le aggravanti del Genoa, secondo le accuse, sono la presenza e operatività di fatto, in sede di mercato, di due dirigenti con squalifica passata in giudicato. Gli articoli in “ballo” sono il 17 e il 18. Se i contratti venissero dichiarati “privi di effetto”, tutte le partite giocate dalle squadre con i calciatori al centro del caso (articolo 17, comma 9) dovrebbero essere date perse per 3-0. Potrebbe esserci una rivoluzione così? Del resto non ci sono precedenti in materia. E non è assolutamente detto che l’esito sia questo. La posizione del Genoa però è atipica rispetto a quella degli altri deferiti laddove (Spinelli e Foschi) hanno pure cercato aiuto da un “espulso” come Moggi. Le reazioni? Enrico Preziosi: «Da tempo mi occupo di cose più serie, ci sarà tempo anche per affrontare e vincere questa battaglia. Periodicamente c’è sempre qualcuno che si ricorda di noi...».
Una delle ondate della libecciata giudiziaria ricade quindi sul Genoa che adesso sia come società, sia come vertice (il patron Enrico Preziosi, il vice presidente formalmente ancora un sella Giamba Pastorello, l’Ad Alessandro Zarbano e Stefano Capozucca, ex direttore sportivo rossoblù, ma sempre nei ruoli della società) dovrà affrontare un nuovo round con la rinnovata giustizia sportiva per difendersi da accuse che segnano, tra l’altro, anche un precedente che farà “giurisprudenza”. Il capitolo Genoa rientra nel faldone che Stefano Palazzi e la Superprocura sportiva hanno esaminato in questi mesi sulla base degli atti (rapporti di indagini, intercettazioni e interrogatori) trasmessi dalla Procura di Napoli per Calciopoli 2. In tutto 19 deferiti (tra questi anche Aldo Spinelli e il vulcanico ds del Palermo per le trattative e contatti con Big Luciano Moggi per gestire giocatori o tecnici preparatori) ma anche 11 archiviati (tra cui Alessio Secco, nouvelle vague bianconera) per i contatti con Moggi: il codice sportivo dell’epoca «non vietava del tutto i contatti con inibiti e squalificati». Come dire: vietato fumare è diverso dal severamente vietato fumare. Fatto sta che il codice Pancalli è chiaro e netto, ma non è retroattivo. E allora tutti cavalieri e assolti.
La vicenda giudiziario sportiva genoan coinvolge. oltre ai dirigenti rossoblù, Alessio Secco e Roberto Bettega per l’operazione Criscito. I due bianconeri operarono sapendo che Preziosi era squalificato. Pastorello non aveva deleghe alla rappresentanza rossoblù e Zarbano (questo è un aspetto curioso) non avrebbe impedito che Pastorello si interessasse della cosa. Le firme sul contratto in Lega sono però regolari. Con Preziosi è deferito l’ex ds del Siena Giorgio Perinetti Casoni per l’affare Konko (era a metà tra Juve e Siena, la Juve diede la sua metà al Genoa che gli fece 4 anni di contratto, perdendolo alle buste e riacquistandolo poi per intero). E si arriva alla Lucchese : deferiti Fabrizio De Poli (ex del Genoa) poi alla Lucchese e Stefano Capozucca con Ahmad Hadj, presidente della Lucchese. Ovvio, come detto, il coinvolgimento delle società con responsabilità pesanti
http://www.ilsecoloxix.it/sport/view.php?DIR=/sport/documenti/2008/04/11/&CODE=f1ef3120-07cd-11dd-b669-0003badbebe4