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SolConservator
21-04-08, 15:01
Il Messaggero Martedì 15 Aprile 2008

di PIERFRANCESCO GIANNANGELI

Matelica

Fu il popolo che diede lustro a queste terre, le abitò e le rese grandi. Si chiamavano i Piceni e negli ultimi vent'anni la loro storia, che sembrava sepolta per sempre, è invece affiorata a poco a poco, grazie al lavoro di sapienti archeologi. Ora è possibile ammirare le scoperte più recenti, raccolte in una mostra che sta per inaugurarsi a Matelica, la località sull'Appennino maceratese che è stato il centro delle ricerche e dei ritrovamenti in questi anni. Si intitola Potere e splendore. Gli antichi Piceni a Matelica, sarà ospitata a Palazzo Ottoni da sabato prossimo e fino al 31 ottobre, ed è curata dalla Soprintendenza per i beni archeologici delle Marche in collaborazione con il Comune. Verranno esposti i risultati delle scoperte avvenute nelle necropoli monumentali della comunità picena di Matelica. Tutto ciò, assicurano gli organizzatori, renderà possibile anche nuove riflessioni sull'intero campo dell'archeologia italica preromana, non soltanto a livello locale. Molte sono infatti le connessioni, le possibili relazioni, tra ciò che emerso dal sottosuolo di Matelica e i ritrovamenti che ci sono stati, nel corso del tempo, in altre località fuori dalle Marche.
I pezzi più importanti, a detta degli studiosi, sono quelli che arrivano dalle due principali tombe della zona, denominate "Crocifisso 182" e "Passo Gabella 1", entrambe risalenti agli ultimi anni del VII secolo avanti Cristo. In particolare, la tomba "Crocifisso 182" è la più importante delle necropoli di Matelica. Vi è sepolto un uomo tra i 25 e i 35 anni, aristocratico (forse un principe) e guerriero, come testimoniano spada e lancia rivestite in avorio (probabilmente prodotte in Grecia), i cani levrieri e il carro usato per raggiungere i campi di battaglia. E' poi circondato dagli oggetti tipici della regalità: uno scettro in bronzo, tunica e manto eleganti e ricamati, mentre il banchetto è simboleggiato da duecento vasi in ceramica e bronzo e dagli strumenti in ferro per bollire e arrostire le carni.
La mostra, che sarà ufficialmente presentata domani, sarà aperta da aprile a giugno dal lunedì pomeriggio al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (fino alle 20 di sabato, domenica e festivi). Da luglio a ottobre l'orario pomeridiano sarà invece dalle 16 alle 22. Il biglietto costerà 7 euro (ridotto e gruppi 5 euro). Info 0737.781811 (Comune) e 0737.787244 (Museo civico archeologico).

saluti.

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