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el cuntadin
22-04-08, 14:26
La triplice sindacale ha sempre difeso a spada tratta i meridionali e gli immigrati:K. Ora i sindacati, poverini:fru, si lamentano che questa gente non rispetta le regole. E' proprio vero, chi è causa del suo mal, pianga se stesso.:D

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=081A94CCB888558BFA92D599923A2 60D
FANO - Un settore in forte espansione tra i più significativi per occupazione e numero di imprese sul territorio. La nautica presenta, però, un rovescio della medaglia non altrettanto positivo. Lo hanno messo in luce, ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, il segretario provinciale Cisl Sauro Rossi, la segretaria Femca Cisl, Maria Grazia Santini, che segue, tra le altre, anche i settori di gomma e plastica industria, tipologie di contratto applicate nel settore, e il segretario di Filca Cisl Giovanni Giovanelli, che si occupa più da vicino dei lavoratori inquadrati nel comparto del legno e dell’arredamento.

“Quello della nautica è un settore dove il fattore lavoro presenta numerose criticità - ha sottolineato Rossi - fuori dalle realtà più consistenti vi è una grande frammentazione delle imprese, con un proliferare, nell’ultimo biennio, di appalti e subappalti, e la diffusione abnorme di un finto lavoro autonomo, in realtà sottoposto a situazioni di neocaporalato. Tutto questo - ha continuato Rossi - si traduce in basse tutele sia da un punto di vista salariale, che di rispetto del contratto, per quanto riguarda malattia e infortuni, per poi andare a toccare le condizioni di sicurezza e di igiene sul lavoro nelle imprese non strutturate”.

Questo fenomeno interesserebbe a vario titolo, secondo l’ultimo monitoraggio ufficiale che ne ha dato una stima, circa duemila lavoratori. Nel periodo di maggior impegno per i cantieri il rapporto tra lavoratori esterni ed interni è, infatti, di 1 a 1, così che negli spazi di lavoro adatti ad un numero ristretto di dipendenti si finisce per lavorare in tanti. “Il tasso di infortuni risulta molto alto, superiore a quello dell’edilizia - ha posto l’accento Giovanelli - anche se all’Inail il dato non risulta perchè è frammentato tra i diversi settori, come ad esempio quello del legno, se l’indice di infortunio potesse essere combinato e aggregato evidenzierebbe proprio questa criticità”.

Un mondo di lavoratori fantasma, che sfuggono ai controlli e ai dati statistici, costituto soprattutto da extracomunitari e lavoratori del sud, che vengono allettati con stipendi più alti attraverso la formula della paga globale, a discapito della sicurezza e delle tutele contrattuali, senza previsione di ferie, malattia, permessi e con il Tfr già calcolato sul compenso mensile, che si traduce nel rischio di creare sempre più pensionati poveri.

“L’orario di lavoro per i lavoratori esterni si estende alle 24 ore - ha spiegato Santini - fuori orario rimangono coloro che non hanno nessun tipo di autoformazione e non sanno utilizzare i sistemi di protezione, così che spesso la mattina dopo ci si trova di fronte ad un infortunio”.

La richiesta del sindacato alle aziende madri è quella di sedersi intorno ad un tavolo con le parti sociali e gli organismi competenti per la protezione, al fine di stabilire un rispetto non solo formale, ma sostanziale delle regole da parte delle imprese esterne, in modo da ottenere una maggiore regolazione degli appalti. “Lo spazio di crescita per il settore esiste, ma è necessario combinarlo con una tutela contrattuale e con una maggiore sicurezza per tutti i lavoratori”, ha commentato Rossi.

La Cisl, insieme alle altre sigle sindacali, Cgil e Uil, ha chiesto, inoltre, alla Provincia di giocare un ruolo di coordinamento, coinvolgendo sindacati e associazioni imprenditoriali nelle iniziative messe in piedi con il Consorzio navale marchigiano, richiesta che ha ottenuto l’impegno dell’ente