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Visualizza Versione Completa : Criminalità a Pesaro



el cuntadin
24-05-08, 14:34
Le Alte Marche sono state per tantissimi anni un'isola felice. Gente seria, onesta, laboriosa, intraprendente, frugale. Spesso ex mezzadri, che con capacità e spirito di iniziativa, hanno costruito floride imprese. Poi, negli ultimi anni sono arrivati i forestieri, meridionali prima, poi immigrati, tanti e troppi. Poi negli unltimi anni, sempre più spesso lecronache, riportano episodi di delinquenza, spicciola e non solo. Ora le bombe e gli attentati. Riflettiamo, amici marchigiani, riflettiamo.....

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=C5AF6CB29CD14876F10C8E15839F1 26C

Bomba e spari, imprenditore nel mirino


PESARO - Un’altra bomba contro un’azienda, colpi di pistola contro l’auto del titolare, la notizia si sparge in un lampo. E’ arrivata la mafia? Bande di estorsori stanno aggredendo la città? “Al momento non abbiamo prove che si tratti di crimine organizzato”, dice il comandante provinciale dei carabinieri Fedele. Si potrebbe essere d’accordo con lui, ragionando con calma sui particolari del doppio attentato che dalle 2 alle 5 di ieri ha preso di mira prima lo stabilimento, poi l’abitazione di Franco Signoretti, 52 anni, industriale molto noto e molto abbiente - pare sia il primo nella lista dei Paperoni della città - titolare della Xanitalia, impresa leader dei cosmetici, e la cui sede principale si trova a Villa Fastiggi, in via Divisione Acqui.

E proprio lì - a poca distanza dall’attentato di appena dieci giorni fa contro la M&M - lo sconosciuto (gli sconosciuti?) malvivente, ha piazzato l’ordigno. Una bomba rudimentale, secondo gli investigatori in guanti bianchi dei carabinieri, fatta con un tubo a innesco riempito di esplosivo ben pressato, la cui natura dovrà essere decifrata dai militari-scienziati del Ris.

L’esplosione è stata molto potente, ma in pochissimi l’hanno avvertita. Tanto che i carabinieri, gli agenti della Squadra mobile e i Vigili del fuoco sono arrivati sul posto appena scattato l’allarme, intorno alle 5. Le devastazioni erano imponenti. L’esplosione aveva mandato in pezzi il portone di vetro blindato, scardinato gli infissi, sbriciolato le finestre, fatto crollare il controsoffitto. Sul piazzale, a ridosso del portone, gli investigatori hanno rilevato un buco di circa 20 centimetri.

Nel frattempo, veniva avvisato il titolare della Xanitalia, Signoretti. Ma c’era dell’altro. La sua Mercedes ML 320 Cdi, nella notte, era stata bersagliata con cinque colpi di pistola che hanno infranto vetri e forato la carrozzeria. Era parcheggiata davanti alla villa a due piani di via Dante Alighieri, zona mare, e sul portone, oltre al fiocco rosa della lieta novella per la nascita di una bambina, avuta dalla sua compagna, Franco Signoretti ha trovato altri due buchi di proiettili. Gli investigatori dell’Arma hanno stabilito che i colpi erano stati sparati con un’automatica calibro 6,35: una piccola pistola da borsetta, non certo un’arma da gang organizzata. Sparati quando? Prima o dopo la bomba? Intorno sono stati trovati i bossoli. Anche in questo caso, nessuno ha visto e nessuno ha udito. Via Alighieri è una strada chiusa, e lo sparatore - o gli sparatori - sono quasi certamente arrivati e fuggiti a piedi, nel buio.

E dunque, tra via Alighieri e via Divisione Acqui è rimbalzata la ridda delle ipotesi. A Villa Fastiggi, davanti alla fabbrica sventrata, si erano radunati il colonnello Fedele comandante regionale dei carabinieri che conducono le indagini coordinate dal pm Di Patria, il colonnello Recchia a capo del Reparto operativo e il capitano Conti, della Compagnia. Nonchè il dirigente della Mobile, Andrea Massimo Zeloni con i suoi uomini, mentre i militari con tute bianche eseguivano i rilievi. A un certo punto è arrivato anche l’assessore comunale Pascucci.

Ovvio il richiamo all’attentato dinamitardo contro i capannoni della M&M, non molto distanti; tuttavia, scartato ogni collegamento, scartata l’ipotesi di estorsione da parte di una gang, resta nelle mani degli inquirenti - tra le altre piste battute - un filo conduttore. Quello di una vendetta, che potrebbe essere collegata alla personalità del Signoretti, imprenditore grintoso che in passato sarebbe stato oggetto perfino di spionaggio industriale; il furto, circa 25 anni fa, della formula esclusiva di una crema depilatoria. Insomma, un capitano d’azienda molto deciso negli affari e molto geloso delle sue origini di self made man, che proprio per queste caratteristiche potrebbe essersi fatto dei nemici. I quali hanno voluto forse dare un segnale molto concreto e spettacolare nella sua natura criminale.

Ieri, per tutta la mattina, i carabinieri hanno ascoltato a lungo l’imprenditore. Mettendo insieme alcuni elementi che potrebbero chiarire il giallo.


E per chi vuole approfondire:
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=C471D47C0994041C2D0C8662FD533 E82

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=CAC982CCD7D0195037C6AC3A2D453 504

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=788D31C0808141AA18148EF8F5910 9FD

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=BD524770B432904415F55A5889956 EB8

el cuntadin
25-05-08, 20:58
L’angoscia di Signoretti barricato in casa


Pesaro - “Ho bisogno di tranquillità. Per me e la mia famiglia sono momenti difficili”. Dalla stanze vuote e sotto sorveglianza della villetta di via Dante Alighieri, Franco Signoretti, l’industriale pesarese titolare della ditta Xanitalia (foto) colpito i giorni scorsi da un doppio attentato dinamitardo contro la sua azienda e da sette colpi di pistola contro la sua auto e la porta di casa, rompe il silenzio.

E il riserbo, fino a ieri mantenuto da inquirenti e familiari sulla vicenda, oggi lascia spazio ad uno sfogo liberatorio dopo ore di tensione e di terrore. “Vivo male questi momenti, sono giorni di angoscia - inizia a raccontare con molta cautela, l’industriale Franco Signoretti - e li sto passando con tutta la mia famiglia raccolta dentro casa, senza mai uscire”. Ieri le persiane delle finestre di casa Signoretti sono rimaste chiuse per tutto il giorno. Pochissime persone - eccetto qualche amico intimo e familiare - sono state fatte entrare nella villetta. C’è angoscia e tensione intorno. Franco e la compagna Federica assieme la figlia piccola - nata da pochi mesi - , rimangono trincerati dietro le mura domestiche del loro ”bunker” familiare. A giorni verrà disposta anche un scorta privata per garantire sicurezza alla famiglia.

“Per tutti noi è stato un vero shock - continua l’industriale pesarese - ; a Pesaro una cosa simile non era mai successa. Siamo chiusi dentro casa da giorni e ho bisogno di un lungo periodo di pausa e di serenità. Ho bisogno di stare solo con la mia famiglia”. Non dice altro. E sull’episodio di giovedì notte, taglia corto come se avesse paura: “ Non ho idea cosa sia successo quella notte nè i motivi - dice cercando di chiudere - e non ho nulla da dire sui fatti che mi hanno colpito”. Piuttosto ne approfitta per ringraziare chi gli ha dimostrato affetto. “Ho sentito molto il calore della città - conclude - e ringrazio tutti per la solidarietà che mi hanno dato dopo i fatti di giovedì notte. Sento tutti molto vicini e mi fa molto piacere. Abbraccio tutti”.

E dopo le dichiarazioni di solidarietà del presidente di Confidustria, Andrea Ugolini, anche Amerigo Varotti, direttore provinciale di Confcommercio fa sapere che “ c’è la solidarietà delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi all’imprenditoria pesarese”. “Pur essendo all’oscuro delle indagini in corso riteniamo - continua la nota della Confcommercio - questi fatti di violenza malavitosa di cui Franco Signoretti è stato vittima, segnali estremamente gravi ed intollerabili che minano la civile convivenza e la libertà di impresa nel nostro territorio. Abbiamo sempre sottolineato l’apparente tranquillità della nostra Provincia e l’assenza dei fenomeni malavitosi purtroppo esistenti in altre realtà. Questi episodi di criminalità rappresentano un pericoloso campanello d’allarme a cui istituzioni, associazioni e cittadini devono sapere rispondere con rinnovato impegno e solidarietà”.


VALENTINA GALLI,
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=1BCBA3101686A845CDA9CAD1F7EA7 306

el cuntadin
19-09-08, 23:29
Bravissimi i nostri carabinieri ed indovinate un po' da dove vengono gli arrestati?:mad::mad: Se pensate male, avete indovinato!


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=71DFD316A0F66EB9C25586E7EE47E 089

Attentati in stile mafioso, scattano tre arresti


PESARO – Per i militari dell’Arma pesarese l’attentato del 23 maggio alla Xanitalia e alla casa del suo titolare Franco Signoretti poteva essere solo l’inizio. Quel gruppo di tre uomini arrestati mercoledì sera, tutti orbitanti nel particolare mondo di security, bodyguard e agenzie di investigazioni, avrebbe potuto continuare importando metodologie mafiose nel nostro territorio pur non appartenendo a gruppi di criminalità organizzata. “Non è escluso che stessero addirittura progettando un sequestro” hanno detto i carabinieri.

Enzo Cadili, 52enne siciliano trapiantato a Pesaro, il 32enne Santo Polistena (nato in Germania e originario della Calabria anche se residente a Colbordolo) e Michele Varotto, 34 anni, barese ma abitante a Padiglione di Tavullia, sono stati arrestati mercoledì sera verso le 22. I tre erano all’interno della ditta di Cadili, la Lupo Investigazioni con sede a Borgo Santa Maria. Sono stati beccati durante una riunione operativa e arrestati in flagranza di reato per associazione per delinquere e detenzione di armi e materiale esplosivo. Sono stati sottoposti anche a fermo di polizia giudiziaria per l’attentato alla Xanitalia e alla casa del suo titolare a cui potrebbe esser collegata – anche se qui gli investigatori ci vanno un po’ più cauti a – l’esplosione di 13 giorni prima alla M&M, ditta di allestimenti teatrali situata nello stesso stabile dell’azienda di cosmetici di Villa Fastiggi. I carabinieri del comando provinciale del tenente colonnello Stefano Fedele e del luogotenente del nucleo operativo Angelo Pellegrino hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale in un garage di Morciola da poco concesso in uso ai tre da una persona ignara di tutto. 4 chilogrammi di esplosivo (presumibilmente tritolo e un composto di nitroglicerina che solitamente si usa per far saltare le cave), 3 fucili (un calibro 12, un calibro 16 e uno ad aria compresso), 3 pistole di cui una non denunciata (“una calibro 22 col doppio silenziatore e sistema di puntamento laser che potrebbe essere stata usata per sparare alla porta di Signoretti”), una marea di munizioni. Poi tutta una serie di oggetti sospetti come passamontagna, parrucche, baffi finti, due tesserini di falsi finanzieri, fascette ferma-cavi che possono fungere da legacci per le mani. Rinvenuti anche due giornali che raccontano l’attentato dinamitardo al re dei cosmetici Signoretti. Per gli inquirenti questo sarebbe un modo autoreferenziale per compiacersi della propria azione criminosa. Il procuratore Massimo Di Patria, ha coordinato un’indagine definita difficoltosa, proprio perché i tre orbitavano e orbitano nel mondo delle investigazioni. Gli accusati conoscono bene molti esponenti delle forze dell’ordine e avrebbero organizzato contro-pedinamenti.


EMANUELE LUCARINI,



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el cuntadin
23-09-08, 21:33
"E’ un giovane originario del Sud: lavorava con l’investigatore"

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=0437E2381EEB5797C82D3B70A1F4F 5A1

Caccia al quarto uomo dell’attentato a Signoretti


pesaro - E’ un trentenne originario del Sud ma domiciliato a Pesaro, dove collaborava con l’agenzia investigativa Lupo, il quarto uomo sospettato di essere coinvolto nell’attentato estorsivo del 23 maggio scorso ai danni dell’azienda cosmetica pesarese Xanitalia di Franco Signoretti.Il giovane, riuscito a dileguarsi prima della cattura, avrebbe preso parte anche al progetto di sequestro della figlia maggiore di Signoretti, che la banda aveva intenzione di rapire e nascondere in Calabria. Stando a indiscrezioni, i quattro complici, la “mente” Enzo Cadili, Santo Polistena, Michele Varotto e il ricercato, puntavano a spartirsi un riscatto pari a non meno di 700-800 mila euro. Due erano intenzionati a comprare casa a Pesaro, gli altri coltivavano progetti diversi. Due dei tre arrestati hanno già ammesso le loro responsabilità. Santo Polistene ha confessato al gip Lorena Mussoni di aver piazzato l’esplosivo davanti alla Xanitalia su ordine di Cadili, ma ha negato di aver partecipato alla sparatoria davanti alla villa di Signoretti. Per quei colpi esplosi contro l’auto e il portone d’ingresso dell’abitazione, Polistena ha accusato Cadili e Varotto. Il primo ha fatto qualche ammissione, il secondo si è avvalso della facoltà di non rispondere. A un certo punto la banda aveva preso ad accarezzare l'idea del sequestro, ma i carabinieri, già sulla pista giusta, sono arrivati prima.

el cuntadin
25-09-08, 23:05
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=EEF4A737E845540CBF489105F3612 364

casello autostradale Coca purissima in auto, arrestati due muratori


Pesaro - Due giovani “corrieri della droga” sono finiti in manette. L’altra notte mentre portavano a segno l’ennesimo trasporto eccezionale di cocaina. Di qualità ottima e purissima. 70 grammi tenuti nascosti nella loro vettura e destinati probabilmente al piccolo spaccio. E’ successo intorno la mezzanotte di martedì al casello autostradale A/14 di Pesaro dove i due giovani, Vincenzo M. di 20 anni originario della Puglia ma residente in affitto da molti anni a Fano e già noto alla giustizia e Nicola S. napoletano, di un anno più piccolo e anch’esso residente a Fano ma con la famiglia, entrambi operai presso un impresa edile fanese, erano soliti fare tappa, prima di arrivare con il carico di droga a destinazione. Ovvero nella città di Fano. Da qui ogni volta partivano per raggiungere la provincia di Foggia nella quale i due ragazzi si rifornivano. Martedì notte invece il viaggio è stato più breve del previsto. Usciti dal casello autostradale di Pesaro e diretti verso Fano passando per la Statale, i giovani sono stati intercettati e bloccati da una gazzella della Radiomobile dei Carabinieri di Pesaro . Per i “corrieri” il viaggio è terminato in carcere.

In possesso dei due è stato trovato un ingente quantitativo di droga. Cocaina purissima destinata allo spaccio nella piazza di Fano e che avrebbe fruttato circa 10 mila euro di guadagno. Per i giovani spacciatori colpevoli di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, si sono aperte le porte della casa circondariale di Villa Fastiggi dove ora attendono il processo. All’interno del servizio straordinario di controllo del territorio da parte della compagnia dell’Arma - finalizzato a prevenire furti e a controllare i quartieri più periferici della città e che ha visto coinvolte decine di pattuglie e l’ausilio dell’elicottero dell’arma del Nucleo di Falconara e di unità cinofile del locale nucleo -, nella stessa serata di martedì scorso sono stati denunciati per furto due pesaresi, un autotrasportatore e un magazziniere di 45 anni residenti in città.

I due avevano rubato la sera prima due bancali di legno dal supermercato Conad di Borgo Santa Maria. Il titolare dell’esercizio aveva denunciato la scomparsa ai Carabinieri durante l’orario di chiusura segnalando la presenza sospetta di un furgone bianco nei pressi del Conad nei giorni del furto. Le ricerche dei militari hanno intercettato e bloccato il furgone poco distante dal supermercato martedì sera. Serrati e fitti anche i controlli sulle strade. Tra lunedì e martedì sono state identificate 250 persone, elevate 8 contravvenzioni e ritirate due patenti. Inoltre sono stati segnalati quattro giovani alla prefettura di Pesaro per uso di stupefacenti. A Sant’Angelo in Lizzola i militari della compagnia di Montecchio nell’ambito del servizio di intensificazione dei controlli per i soggetti sottoposti a misure alternative di sicurezza, hanno arrestato M.A, di 34 anni, napoletano per violazione in regime di detenzione domiciliare, degli obblighi imposto dell’autorità giudiziaria competente. L’uomo , agli arresti per reati legati agli stupefacenti, è in carcere.