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Visualizza Versione Completa : La " storia " di Rosalia



Neva
02-06-08, 11:26
Secondo alcuni studi di agiografi locali, Rosalia, figlia del duca Sinibaldo di Quisquina delle Rose, nipote per parte di madre di re Ruggero d’Altavilla, crebbe nel XII secolo alla corte dello zio, a Palermo. Era molto bella e suscitava interessi terreni, fra i tanti quello del principe Baldovino, all’epoca ospite di riguardo alla corte di Ruggero. La leggenda narra che, durante una battuta di caccia grossa, sul monte Pellegrino, la montagna sopra Palermo, un leone stava per uccidere re Ruggero; Baldovino, coraggiosamente, lo salvò uccidendo il leone. Re Ruggero chiese a Baldovino di indicare egli stesso un premio per la sua eroica azione, e quest’ultimo chiese la mano di Rosalia, che, in seguito alla proposta di matrimonio, fuggirà gettando nello sconforto la madre, lo zio e l’intera guarnigione di stanza a Palazzo Reale (o dei Normanni).
Vissuta per poco tempo alla corte di Ruggero II, in seguito alla morte del re, chiese ed ottenne il permesso di vivere da eremita in una grotta sul monte Quisquina, dove trascorse dodici anni della sua vita. Successivamente, si trasferì in una grotta sul monte Pellegrino, dove visse “a vita di contemplazione” fino alla morte.
Il suo culto si collega ad un evento particolare accaduto a Palermo in occasione di un’epidemia di peste. Il 7 maggio del 1624, infatti, attraccò nel porto della città un vascello proveniente da Tunisi, che in precedenza era approdato a Trapani e lì era stato sequestrato perché l’equipaggio era stato sospettato di essere stato contagiato dal morbo. Ben presto era stato dato l’allarme ma il viceré, mal consigliato, si lasciò convincere e fece scaricare dal vascello il carico, mentre il comandante, Maometto Cavalà, insieme con il guardiano del porto, si recò a Palazzo Reale per portare i doni a Sua Altezza Serenissima: cammelli, leoni, gioielli e pelli conciate, inviate dal re di Tunisi. “E si vedeva per tutta la città per tutto il mese di maggio e quasi il 15 giugno morire un gran numero di persone”. Palermo si trasformò in un lazzaretto sotto il cielo. Il resto è leggenda, mito e prodigio.
Nonostante le infinite preghiere della cittadinanza e le processioni, le quattro co-patrone della città - Santa Cristina, Santa Ninfa, Sant’Oliva e Sant’Agata - non erano riuscite a fermare la peste. Il miracolo, invece, fu attribuito alle reliquie di Santa Rosalia, le quali, portate in processione, impedirono l’ulteriore diffondersi dell’epidemia. Secondo le testimonianze storiche, infatti, Vincenzo Bonelli, un saponaio di via dei Pannieri, che aveva perduto per la pestilenza la moglie, salì sul monte Pellegrino per una passeggiata; smarritosi in seguito a un temporale, gli apparve la visione di Rosalia che, in dialetto palermitano, gli chiese di avvertire il vescovo, cardinale Giannettino Doria, che le ossa ritrovate poco tempo prima nella caverna dove ella era vissuta da eremita, erano le sue: se fossero state portate in solenne processione lungo le strade della città, la peste sarebbe scomparsa. Poste in un sacco, tra fiori, candele accese e canti, i resti mortali di Santa Rosalia, trasportati per le vie della città, fecero il miracolo.
L’etnologo dell’800 Giuseppe Pitrè così descrive la processione delle reliquie della santa, ritrovate il 15 luglio 1624: “Al loro passaggio il male si alleggeriva, diventava meno intenso, perdeva la sua gravità. Palermo, in breve, fu libera, e, in attestato di riconoscenza a tanto beneficio, si votò a lei, celebrando in suo onore feste annuali che ricordassero i giorni della liberazione. La grotta del Pellegrino divenne Santuario, ove la pietà d’ogni buon devoto si ridusse a venerare l’immagine della Patrona”.
http://www.festedisicilia.it/santa_rosalia3.htm

siculo58
03-06-08, 12:21
viva Santa Rosalia!!!

Gioa
20-06-08, 22:06
Per i cristiani quel fatto è da collegare all'autorità satanica che ha una forza e potenza superiore a quella di qualcuno, tanto da poter guarire in modo prodigioso o per fare altri tipi di prodigi.
Questi prodigi o miracoli danno forza a dei movimenti o dottrine che allontanano chi è debole dalla strada della Verità e dalla sana dottrina.

Sarebbe giusto da parte mia che dato la stima verso le altre dottrine di questa dottrina cattolica romana, queste feste dovrebbero essere fatte, se proprio vogliono e nessuno glielo proibisce, a proprie spese e non con i fondi comunali pubblici.

Anzi questo fatto ancora non lo affrontato meglio.

Gioa
20-06-08, 22:08
Questa è la testimonianza della mia fede cristiana.

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Manca qualche mesetto e di nuovo a Palermo si parlerà del festino.

Carmelo C.
21-06-08, 00:38
Gioa, stai veramente oltrepassando ogni limite, e per il puro gusto di provocare, sapendo che la maggior parte dei frequentatori di questo forum (così come quello del MIS o anche Stomia) sono cristiani e/o palermitani (che con i loro soldi possono fare ciò che gli pare, compreso il Carnevale o i baccanali), o comunque siciliani.

Per arrivare ad attribuire prerogative sataniche a Santa Rosalia, devi essere veramente cattivo o sballato.

In più, lo fai sapendo che l'unica moderatrice, Neva, è impossibilitata da chissacchi o chissaccheccosa ad intervenire.

Vergognati.

jonny_71
21-06-08, 00:46
Ma non capite che Trolla apposta? evitatelo ragazzi.

jonny_71
21-06-08, 00:58
Per i cristiani quel fatto è da collegare all'autorità satanica che ha una forza e potenza superiore a quella di qualcuno, tanto da poter guarire in modo prodigioso o per fare altri tipi di prodigi.
Questi prodigi o miracoli danno forza a dei movimenti o dottrine che allontanano chi è debole dalla strada della Verità e dalla sana dottrina.

Sarebbe giusto da parte mia che dato la stima verso le altre dottrine di questa dottrina cattolica romana, queste feste dovrebbero essere fatte, se proprio vogliono e nessuno glielo proibisce, a proprie spese e non con i fondi comunali pubblici.

Anzi questo fatto ancora non lo affrontato meglio.
segnalato, hai riportato su un post di 18 giorni fa solo per provocare, non ti approfittare oltre dell'assenza forzata della moderatrice

Neva
21-06-08, 01:44
a diri u veru di diavulu ni viru sulu unu …chissà cu è ?!