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el cuntadin
03-06-08, 22:10
Alla voce truffe e frodi informatichein zona dorica si segnala la prova peggiore della regione
E’ la provincia con il maggior incremento percentuale dei reati. Ancona invece ne conta di più
Nella mappa del rischio lo scatto di Pesaro


ANCONA - Difficile tracciare una linea netta tra percezione e realtà. Difficile da dire l’insicurezza. L’allarme illegalità c’entra, eccome se c’entra, ma il discrimine è la paura che è emozione più che fatti. A contarli i reati, accaduti in Italia nel 2007, non sono pochi: trecento ogni ora, ridistribuendo i dati del ministero dell’Interno che mettono insieme 2,9 milioni di denunce. Aumento “contenuto” si affrettano a commentare gli esperti: siamo a quota 143 mila in più rispetto al 2006 (+5,15%).

Come si cambia - Ritoccando i termini del rapporto sono quasi ottomila al giorno i reati; inserendo nella proporzione i 59,2 milioni di italiani si ottiene una media di 4.900 delitti ogni cento mila abitanti. Girando ancora intorno al problema e ai numeri ecco che su ogni cento abitanti graverebbero 4,9 crimini, appena un paio di decimi in più rispetto al 2006.

Le Marche - Tra il non è più come una volta e l’aumento contenuto anche nelle Marche spopola la percezione: tanta paura e reati che non superano mai le medie nazionali. La sintesi: Ancona è messa peggio in classifica (è suo il record negativo regionale); Pesaro per la variazione percentuale dei reati da un anno all’altro (2005-2006). Ed è sulla tecnologia che arriva la stangata: le truffe informatiche fanno schizzare ai piani alti del rischio la provincia dorica.

Provincia per provincia - Si diceva di Ancona, la più malconcia: si trova al quarantunesimo posto con 18.977 reati, ma con un incremento minimo (+0,2%) rispetto al 2006. Ogni centomila abitanti se ne contano 4.065. Nella provincia dorica a far impennare la classifica del rischio sono le truffe e le frodi informatiche: al capitolo in questione si arriva addirittura in trentatreesima posizione, la peggiore performance regionale in valore assoluto. Seguono i furti con destrezza e si risale solo di qualche gradino (39°). Sull’omicidio volontario si torna a metà del guado con una 56esima posizione.

E’ la seconda provincia a rischio: al sessantesimo posto della graduatoria nazionale c’è Ascoli, con 13.556 reati e un aumento del 3,9% sull’anno precedente. Ogni 100 mila abitanti vengono centrati 3.542 crimini. Il neo: qui si scivola sui “furti con strappo” che mettono la città delle Cento Torri al 42esimo posto. Il resto è media.

Pochi gradini più giù, otto per la precisione, ed ecco la sessantottesima casella occupata da Macerata: 11.709 reati, un rapporto di 3.702 ogni ogni centomila abitanti, pari al 3% in più rispetto al 2006. A dare il peggio sono di nuovo truffe e frodi informatiche che fanno salire il capoluogo in questione al 63esimo posto. A dare il meglio sono, invece, gli omicidi volontari che la fanno arrivare molto in basso, tra i gradini più rassicuranti della graduatoria (95°).

Infine Pesaro. Ultima a rischiare grosso tra le province marchigiane, al settantesimo posto nell’elenco nazionale di chi dovrebbe temere di più. Detta così sembra di essere al riparo: con 11.476 reati, poco più di tremila ogni 100 mila abitanti, nessuno riesce a far di meglio. Ma la luce di un primato alla colonna affianco viene messo in ombra dall’incremento percentuale: il + 5,1% che è il più consistente di tutte le Marche. Si sale decisi verso l’insicurezza, con uno scatto che per un soffio non supera la media nazionale (+5,2%). Percezione politica: sarà per questo che in zona sventola la bandiera della Lega.


M.C.B.,
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=E8B436F3AEBDC27FBB75A748752F1 CB5