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el cuntadin
04-06-08, 22:17
Le storie della Banda Grossi e del suo capobanda Terenzio, hanno accompagnato l'infanzia di molti bimbi delle campagne marchigiane. La banda, negli anniimmediatamente successivi all'Unità d'Italia, ha compiuto scorrerie tra Senigallia e Saludecio, paese della vicina Romagna.


FOSSOMBRONE – Ultimi giorni per una mostra di grande successo sia di pubblico che di critica.

“Dopo le musiche rinascimentali di Francesco Spinacino e il ricordo di Ottaviano Petrucci con la sua intabulatura per liuto del 1500 – commenta l’assessore comunale alla cultura Stefano Bonci - la mostra sulla Banda Grossi di Massimo Giovanelli, in corso di svolgimento a San Filippo, è uno degli eventi più importanti che viene proposto con il principale intento di ricordare anche alle nuove generazioni i momenti salienti che hanno caratterizzato la storia del XIX secolo nella nostra Provincia”.

La leggenda della Banda Grossi affascina ancora oggi per quanto possa sembrare impossibile.

Per decenni è rimbalzata nelle chiacchiere di osteria o nelle veglie davanti al camino.

La banda, guidata da Terenzio Grossi, che terrorizzò mezza Provincia, ed in particolare la frazione di Isola di Fano, negli anni in cui si fece l’Unità d’Italia, ha una storia ben documentata che, anche se non inserita nelle pagine ufficiali e nei testi scolastici, è fondamentale per studiare e comprendere le vicende locali e per non rischiare l’oblio.

“La mostra intende ripercorrere – sottolinea ancora, molto soddisfatto, l’assessore alla cultura del Comune forsempronese - fatti lontani alimentando con aneddoti e colori sapientemente fissati sulla tela, la ricostruzione della leggenda ed esaltando l’aspetto didattico dei pannelli esplicativi che accompagnano le venti opere rivisitate con realismo dall’artista. La pittura naïve fa vivere l’immediatezza ed è in grado di cogliere meglio aspetti che maggiormente si accostano nel suo narrare al Puntinismo di fine ‘800 per l’uso non naturalistico del colore. Il naïve è un’arte calcolata pennellata per pennellata con intensi effetti di luminosità riflessi nella freschezza e spontaneità di gesti”.

L’afflusso di visitatori è stato consistente anche nel corso dell’ultimo week end a conferma di quanta attenzione richiami ancora la storia della banda nell’immaginario collettivo e nell’interesse degli appassionati - e non sono pochi - degli accadimenti legati alla storia del territorio.

Abbinata alla tecnica del pittore Giovanelli, l’iniziativa si è rivelata felice. Così come aveva avuto modo di preannunciare tempo addietro lo stesso assessore.


GI.R.,

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=AC3293ADC63DDF1B0285838621CA1 494