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vanni fucci
20-04-10, 14:28
Orlando Furioso, Canto XXXIV prime tre ottave

Oh famelice, inique e fiere arpie
ch'all'accecata Italia e d'error piena,
per punir forse antique colpe rie,
in ogni mensa alto giudicio mena!
Innocenti fanciulli e madri pie
cascan di fame, e veggon ch'una cena
di questi mostri rei tutto divora
ciò che del viver lor sostegno fora.
2
Troppo fallò chi le spelonche aperse,
che già molt'anni erano state chiuse;
onde il fetore e l'ingordigia emerse,
ch'ad ammorbare Italia si diffuse.
Il bel vivere allora si summerse;
e la quiete in tal modo s'escluse,
ch'in guerre, in povertà sempre e in affanni
è dopo stata, ed è per star molt'anni:
3
fin ch'ella un giorno ai neghitosi figli
scuota la chioma, e cacci fuor di Lete,
gridando lor: - Non fia chi rassimigli
alla virtù di Calai e di Zete?
che le mense dal puzzo e dagli artigli
liberi, e torni a lor mondizia liete,
come essi già quelle di Fineo, e dopo
fe' il paladin quelle del re etiopo. -

Parafrasi
1
Oh fameliche, ingiuste e feroci arpie (gente straniera)
che per l'Italia accecata e piena di ogni sbaglio,
forse per punire antiche e malvagie colpe,
la giustizia divina conduce in ogni mensa!
Ragazzini innocenti e madri devote
non si reggono in piedi dalla fame, e vedono che in una sola cena
questi mostri malvagi divorano completamente
ciò che sarebbe il sostegno per il loro vivere.

2
Commise un grosso errore colui che aprì la grotta (le frontiere)
dove già da molti anni erano state loro rinchiuse;
grotta dalla quale emerse il fetore e l'ingordigia,
che si diffuse poi per l'Italia rendendola infetta.
Il bel vivere a quel punto si sommerse;
e la quiete fu in tal modo lasciata fuori,
che in guerre, in povertà ed in ansia
l'Italia è stata continuamente dopo, e ci starà per ancora molti anni:

3
fino a che un giorno, ai figli indolenti, pigri,
non scuterà, prendendoli per i capelli, la testa e li strapperà così al letargo,
gridando loro: "Non ci sarà chi cerchi emulare
il valore di Calai e Zete?
che dal puzzo e dagli artigli delle arpie
liberi le mense, e le faccia così tornare liete e pulite come erano prima,
così come essi (Calai e Zete) fecero con le arpie di Fineo, e dopo di loro
fece il paladino con quelle del re di Etiopia."