(Controcorrente (POL)
27-06-08, 22:07
Fermate chi vuole fermare Trichet (http://www.giornalettismo.com/archives/1096/fermate-chi-vuole-fermare-trichet/)
di Pietro Di Giorgio (Libertyfirst)
Stop Trichet (http://www.stoptrichet.com/) è una campagna online per convincere il capo della BCE ad imitare Bernanke, e Mugabe, abbassando gli interessi ed espandendo l’offerta di moneta. Eppure, gli aggregati area euro salgono a ritmi forsennati da anni: M1 è cresciuta per anni al 10%, e ora si è un po’ calmato, mentre M2 e M3 crescono oltre il 10% da almeno un paio d’anni. L’HICP è l’inflazione media europea: non c’è nulla di cui stupirsi se i prezzi salgono!
“Bassa inflazione o alta crescita?”, si chiedono in molti, anche se la dicotomia ha qualche limite. Per gli anti-Trichet, invece, si possono avere entrambe le cose assieme. “You cannot have a cake and eat it, too”, dicono gli americani: ma c’è chi non ci crede. La petizione è divisa in cinque punti, tutti fondamentalmente basati sulla teoria economica keynesiana.
ABBASSARE I TASSI PER RIDURRE I PREZZI? - Una diminuzione dei tassi di interesse causa in genere unhttp://www.comicomix.com/images/Giornalettismo/grafico_Trichet.jpg (http://www.comicomix.com/images/Giornalettismo/grafico_Trichet.jpg) aumento dell’offerta di moneta. Quest’ultima provoca successivamente pressioni sui prezzi che, pur con un certo ritardo, cominceranno a salire. Alzare i tassi di interesse ridurrà il credito disponibile per gli investimenti e provocherà una recessione, ma il problema è proprio che di credito se n’è creato troppo, ed è necessario che le pressioni sfocino sul livello dei prezzi: la moneta, prima o poi, arriva nel “paniere Istat”. Successivamente si afferma che l’aumento dei prezzi delle materie prime causa di per sé inflazione: eppure, se servono più soldi per comprare petrolio, se ne spenderanno di meno in altri mercati. L’effetto sui prezzi sarà più o meno neutrale, salvo un’improbabile caduta della produzione per scarsità di petrolio. E’ solo l’espansione monetaria che può far aumentare i prezzi, salvo casi eccezionali, e la situazione economica europea non ha nulla di eccezionale. E che dire di un aumento del tasso di interesse che fa aumentare i prezzi tramite un aumento della speculazione? L’idea è così sorprendente che non riesco a capacitarmi di come possa essere stata concepita. L’unico paragone che mi viene in mente è con la teoria secondo cui la selezione avversa aumenta la rischiosità degli investimenti ad alti valori dei tassi di interesse (Stiglitz): l’idea mi sembra del tutto indifendibile. Avete mai visto bolle in regime di contrazione monetaria?
ESPANDERE LA MONETA PER RIDURRE I PREZZI? - Il secondo punto segue logicamente dal primo. Si dice che un euro forte farà aumentare il prezzo del petrolio: forse si confondono prezzi in dollari e prezzi in euro. In realtà, l’aumento del prezzo del petrolio è dovuto al fatto che l’euro non è forte abbastanza: è forte rispetto al dollaro, ma tutti sono forti rispetto al dollaro: è come essere belli rispetto a Danny DeVito. Se la BCE stampa più euro, pagheremo di più le case, il petrolio, il cibo; se ne stampa di meno, accadrà il contrario. Se nel breve termine ciò non è evidente, è solo perché l’economia “drogata” dall’inflazione monetaria entrerebbe in recessione subito, sebbene temporaneamente, nel caso di politica monetaria restrittiva.
LA CRESCITA EUROPEA E’ FRAGILE - La crescita europea è fragile: come tutte le crescite basate sull’inflazionismohttp://static.howstuffworks.com/gif/inflation.gif (http://static.howstuffworks.com/gif/inflation.gif), del resto; e con l’aggiunta di problemi politici che riducono l’efficienza dei mercati. Ma che alzare i tassi di interesse causi stagflazione è, si perdoni la citazione cinefila, “una cagata pazzesca“: alzare i tassi causerà una recessione, ma calmerà i prezzi. Quando l’economia si sarà disintossicata dal credito facile, le pressioni inflazionistiche saranno un ricordo. La stagflazione si ha quando la politica monetaria non riesce a far ripartire una crescita economica insostenibile, ma riesce soltanto ad aumentare i prezzi, come negli anni ‘70.
LA DEMAGOGIA SI CHIAMA “PRAGMATISMO” - In regime inflazionistico si accumulano pressioni sociali per tenere i tassi bassi: la manipolazione monetaria agisce come una droga… prima si abbassano i tassi, poi tutti si indebitano, magari con mutui a tasso variabile… e infine tutti gli indebitati si lamentano se i tassi aumentano, tra foreclosures e deleveraging. E questa sarebbe una scusa per inflazionare di più? Sembrerebbe una scusa per non andare in una comunità di recupero per tossicodipendenti!
RETORICA TREMONTIANA - E siamo arrivati al quinto punto: la retorica del pensiero unico, del mercatismo dominante, del neoliberismo imperante… ormai un must. Del resto si sa: gli slogan attraggono l’attenzione, e una stupidaggine ripetuta cento volte diventa una verità apodittica.
CONCLUSIONI - La domanda è: quale costrutto teorico riesce ad invertire la logica del pensiero economico per arrivare a risultati così assurdi? Cercherò di spiegarlo in un paragrafo, ma per i dettagli rimando al nono (http://2909.splinder.com/post/16616453) dei miei diciotto post dedicati alla “General Theory” di Keynes. Keynes credeva che reddito e interessi fossero legati da due relazioni indipendenti, l’equilibrio monetario (domanda e offerta di moneta uguali) e l’equilibrio del credito (domanda e offerta di credito uguali), che fissavano entrambe le grandezze su un livello di produzione in cui c’era in genere disoccupazione e capacità produttiva inutilizzata. In quest’ottica, la riduzione dei tassi aumenta gli investimenti e aumenta il PIL (attraverso il moltiplicatore); poi, l’aumento della produzione fa diminuire i prezzi, anche aumentando la domanda di moneta (preferita ai bond a tassi inferiori). Le virtù taumaturgiche dell’inflazione monetaria (liquidity trap permettendo) vengono derivate quindi da un’analisi teoricamente insoddisfacente del funzionamento del mercato.
di Pietro Di Giorgio (Libertyfirst)
Stop Trichet (http://www.stoptrichet.com/) è una campagna online per convincere il capo della BCE ad imitare Bernanke, e Mugabe, abbassando gli interessi ed espandendo l’offerta di moneta. Eppure, gli aggregati area euro salgono a ritmi forsennati da anni: M1 è cresciuta per anni al 10%, e ora si è un po’ calmato, mentre M2 e M3 crescono oltre il 10% da almeno un paio d’anni. L’HICP è l’inflazione media europea: non c’è nulla di cui stupirsi se i prezzi salgono!
“Bassa inflazione o alta crescita?”, si chiedono in molti, anche se la dicotomia ha qualche limite. Per gli anti-Trichet, invece, si possono avere entrambe le cose assieme. “You cannot have a cake and eat it, too”, dicono gli americani: ma c’è chi non ci crede. La petizione è divisa in cinque punti, tutti fondamentalmente basati sulla teoria economica keynesiana.
ABBASSARE I TASSI PER RIDURRE I PREZZI? - Una diminuzione dei tassi di interesse causa in genere unhttp://www.comicomix.com/images/Giornalettismo/grafico_Trichet.jpg (http://www.comicomix.com/images/Giornalettismo/grafico_Trichet.jpg) aumento dell’offerta di moneta. Quest’ultima provoca successivamente pressioni sui prezzi che, pur con un certo ritardo, cominceranno a salire. Alzare i tassi di interesse ridurrà il credito disponibile per gli investimenti e provocherà una recessione, ma il problema è proprio che di credito se n’è creato troppo, ed è necessario che le pressioni sfocino sul livello dei prezzi: la moneta, prima o poi, arriva nel “paniere Istat”. Successivamente si afferma che l’aumento dei prezzi delle materie prime causa di per sé inflazione: eppure, se servono più soldi per comprare petrolio, se ne spenderanno di meno in altri mercati. L’effetto sui prezzi sarà più o meno neutrale, salvo un’improbabile caduta della produzione per scarsità di petrolio. E’ solo l’espansione monetaria che può far aumentare i prezzi, salvo casi eccezionali, e la situazione economica europea non ha nulla di eccezionale. E che dire di un aumento del tasso di interesse che fa aumentare i prezzi tramite un aumento della speculazione? L’idea è così sorprendente che non riesco a capacitarmi di come possa essere stata concepita. L’unico paragone che mi viene in mente è con la teoria secondo cui la selezione avversa aumenta la rischiosità degli investimenti ad alti valori dei tassi di interesse (Stiglitz): l’idea mi sembra del tutto indifendibile. Avete mai visto bolle in regime di contrazione monetaria?
ESPANDERE LA MONETA PER RIDURRE I PREZZI? - Il secondo punto segue logicamente dal primo. Si dice che un euro forte farà aumentare il prezzo del petrolio: forse si confondono prezzi in dollari e prezzi in euro. In realtà, l’aumento del prezzo del petrolio è dovuto al fatto che l’euro non è forte abbastanza: è forte rispetto al dollaro, ma tutti sono forti rispetto al dollaro: è come essere belli rispetto a Danny DeVito. Se la BCE stampa più euro, pagheremo di più le case, il petrolio, il cibo; se ne stampa di meno, accadrà il contrario. Se nel breve termine ciò non è evidente, è solo perché l’economia “drogata” dall’inflazione monetaria entrerebbe in recessione subito, sebbene temporaneamente, nel caso di politica monetaria restrittiva.
LA CRESCITA EUROPEA E’ FRAGILE - La crescita europea è fragile: come tutte le crescite basate sull’inflazionismohttp://static.howstuffworks.com/gif/inflation.gif (http://static.howstuffworks.com/gif/inflation.gif), del resto; e con l’aggiunta di problemi politici che riducono l’efficienza dei mercati. Ma che alzare i tassi di interesse causi stagflazione è, si perdoni la citazione cinefila, “una cagata pazzesca“: alzare i tassi causerà una recessione, ma calmerà i prezzi. Quando l’economia si sarà disintossicata dal credito facile, le pressioni inflazionistiche saranno un ricordo. La stagflazione si ha quando la politica monetaria non riesce a far ripartire una crescita economica insostenibile, ma riesce soltanto ad aumentare i prezzi, come negli anni ‘70.
LA DEMAGOGIA SI CHIAMA “PRAGMATISMO” - In regime inflazionistico si accumulano pressioni sociali per tenere i tassi bassi: la manipolazione monetaria agisce come una droga… prima si abbassano i tassi, poi tutti si indebitano, magari con mutui a tasso variabile… e infine tutti gli indebitati si lamentano se i tassi aumentano, tra foreclosures e deleveraging. E questa sarebbe una scusa per inflazionare di più? Sembrerebbe una scusa per non andare in una comunità di recupero per tossicodipendenti!
RETORICA TREMONTIANA - E siamo arrivati al quinto punto: la retorica del pensiero unico, del mercatismo dominante, del neoliberismo imperante… ormai un must. Del resto si sa: gli slogan attraggono l’attenzione, e una stupidaggine ripetuta cento volte diventa una verità apodittica.
CONCLUSIONI - La domanda è: quale costrutto teorico riesce ad invertire la logica del pensiero economico per arrivare a risultati così assurdi? Cercherò di spiegarlo in un paragrafo, ma per i dettagli rimando al nono (http://2909.splinder.com/post/16616453) dei miei diciotto post dedicati alla “General Theory” di Keynes. Keynes credeva che reddito e interessi fossero legati da due relazioni indipendenti, l’equilibrio monetario (domanda e offerta di moneta uguali) e l’equilibrio del credito (domanda e offerta di credito uguali), che fissavano entrambe le grandezze su un livello di produzione in cui c’era in genere disoccupazione e capacità produttiva inutilizzata. In quest’ottica, la riduzione dei tassi aumenta gli investimenti e aumenta il PIL (attraverso il moltiplicatore); poi, l’aumento della produzione fa diminuire i prezzi, anche aumentando la domanda di moneta (preferita ai bond a tassi inferiori). Le virtù taumaturgiche dell’inflazione monetaria (liquidity trap permettendo) vengono derivate quindi da un’analisi teoricamente insoddisfacente del funzionamento del mercato.