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Visualizza Versione Completa : Destra, Lega e identità nazionale



Canaglia
23-04-10, 11:25
Fino a qualche decennio fa (mica tanto: ancora fino agli anni '90) uno dei pochi punti fermi di quel frastagliato arcipelago che è la Destra italiana (generalizzo, e ci metto dentro un pò tutto, dall'ex Msi-An fino alle propaggini più radicali) era il riconoscimento del Tricolore, dell'identità nazionale, dell'Italia al di sopra di tutto.

Uno dei cavalli di battaglia dell'anticomunismo era: "Non amano la Bandiera, disprezzano la Nazione di cui fanno parte".
Bene.
Da almeno un decennio a questa parte, però, pare che anche questo sentimento sia andato perduto. Schiacciata dalla Lega su diversi argomenti, la Destra (perdonatemi se continuo a generalizzare) ha reagito confusamente, mettendosi a rincorrerla su tutto. Cose che si davano per scontate, punti fermi non negoziabili sono stati messi in dubbio; a cominciare dal sentimento patriottico.
E' possibile che siano bastati 15 anni per passare da un estremo all'altro?
Il processo è irreversibile?
L'orgoglio patriottico, l'amore per l'Italia è destinato ad essere rispolverato solo per le partite della Nazionale di calcio?

Canaglia
23-04-10, 11:39
Aggiungo: questa non è anche la dimostrazione del peccato originale alla base della Destra (più o meno antagonista), e cioè la mancanza di un impianto ideologico solido?
Per cui oggi siamo ultranazionalisti e centralisti, domani siamo per le Piccole Patrie, e così via...

Lord Enlil
23-04-10, 11:40
Nelle propaggini radicali era discretamente di moda l'Europa (la "Giovane Europa", l'"Europa Nazione" ecc.) in polemica col "particolarismo patriottardo antiquato". Ma nel più vasto ambiente piccolo-borghese hanno sempre tirato i "valori nazionali"...

Canaglia
23-04-10, 11:46
Nelle propaggini radicali era discretamente di moda l'Europa (la "Giovane Europa", l'"Europa Nazione" ecc.) in polemica col "particolarismo patriottardo antiquato". Ma nel più vasto ambiente piccolo-borghese hanno sempre tirato i "valori nazionali"...

Vero, ma nessuno anche fra i nazional-europeisti metteva in dubbio l'unità nazionale.
Al massimo, ma proprio al massimo, esistevano frange che mettevano in dubbio l'italianità dell'Alto Adige nel quadro di un'Europa Nazione.

Miles
23-04-10, 11:48
Ragazzi, lietissimo di avervi ospiti e spero siate sempre di più.

Ma per precisa scelta comune dei "padri fondatori" del forum abbiamo scelto di non occuparci direttamente di politica (rectius di precise parti politiche di qualsivoglia tipo) in questo spazio.

La vostra argomentazione è di precisa (e per me condivisibile) analisi culturale e va bene così.

Vi rimando a questo post introduttivo.
http://forum.politicainrete.net/patria-italiana/58734-codice-di-comportamento.html

Questo perchè non vogliamo diventare DR/2 , Nazionale/2 e chi ne ha, più ne metta.

Piccolo avviso giusto per puntualizzare, l'argomentazione che state tenendo è perfettamente in linea, ma ho ritenuto doveroso farvi presente la cosa.

Garat
23-04-10, 11:56
Evidentemente quello che politicamente unisce l'elettorato di Destra alla lega è sentito più fortemente di ciò che lo dovrebbe distinguere.
Insomma: per l'elettorato di Destra è prioritario il discorso sull'immigrazione, il comunitarismo (anche se la lega lo esaspera fino a farlo diventare campanilismo), il concetto di "legge ed ordine" rispetto a quello sul patriottismo, quindi si sacrifica quest'ultimo in favore dei primi tre.
Altrimenti non si spiegherebbe come mai succede quello che dici.

Poi, alla fin fine i leghisti scemi non sono: ormai non lo dicono quasi più chiaramente (dicono: insomma, a parole hanno abbandonato o quasi la questione) perché sanno che altrimenti ne perderebbero di voti. Il tutto pur continuando nei fatti a portare avanti politiche che sono tutte antipatriottiche.

Almeno, io la vedo (da esterno) così.

Druso
23-04-10, 11:57
Credo che il problema principale sia sempre lo stesso, ovvero la mancanza di un partito serio, in mancanza del quale i gammmaradi, o comunque gli elettori di destra, sono emigrati lentamente verso il partito più vicino ideologicamente, in questo caso la lega.

Miles
23-04-10, 12:02
Aggiungo: questa non è anche la dimostrazione del peccato originale alla base della Destra (più o meno antagonista), e cioè la mancanza di un impianto ideologico solido?
Per cui oggi siamo ultranazionalisti e centralisti, domani siamo per le Piccole Patrie, e così via...

Analisi giusta (mancanza di un impianto ideologico, ma soprattutto ed ancor più necessario, di un impianto logico).
Il problema di molta cultura di destra post II° G.M. è che non è mai stata realmente autonoma ed autocreatrice ma ha sempre guardato alla cultura di sinistra come riferimento a volte per "andare contro perchè comunisti" altre volte viceversa per scimmiottarla nei suoi lati più naif , anche per il gusto dell'eretico inteso come eterno ribelle (e quindi ribelle anche a se stesso)

Le stesse concettualizzazioni di piccole patrie , in origine altro non sono che riletture dell'anticolonialismo inteso come potere centralista -capitalista/borghese opprimente , ovvero analisi di chiara matrice marxista .
Fu una strategia culturale politica di molta sinistra , intraprese contro determinate nazioni europee (es. i baschi contro la spagna di Franco, gli irlandesi contro l'inghilterra troppo Nato, eccetera).
Il che spiega perchè la caratterizzazione ideologica di buona parte dell'IRA e della totalità dell'ETA.
Supporto non solo in termini di armi e danaro da parte del patto di Varsavia , ma anche culturale.
Non è un caso che i primi veri movimenti secessionisti/antinazionali Italiani (SVP , Union Valdotaine) abbiano sempre creato alleanze trasversali con certa sinistra, idem come la Lega delle origini.

Druso
23-04-10, 12:22
Non dimentichiamo anche le nefande conseguenze di un certo pensiero evoliano.

Canaglia
23-04-10, 12:30
Credo che il problema principale sia sempre lo stesso, ovvero la mancanza di un partito serio, in mancanza del quale i gammmaradi, o comunque gli elettori di destra, sono emigrati lentamente verso il partito più vicino ideologicamente, in questo caso la lega.

Ma il punto è proprio questo: dal mio punto di vista la Lega non solo non dovrebbe essere ideologicamente vicina, ma proprio agli antipodi.
Si parla di nazionalismo contrapposto a un secessionismo non dichiarato (una volta sì). Cosa c'è di più lontano?

Lucio Vero
23-04-10, 12:37
Fino a qualche decennio fa (mica tanto: ancora fino agli anni '90) uno dei pochi punti fermi di quel frastagliato arcipelago che è la Destra italiana (generalizzo, e ci metto dentro un pò tutto, dall'ex Msi-An fino alle propaggini più radicali) era il riconoscimento del Tricolore, dell'identità nazionale, dell'Italia al di sopra di tutto.

Uno dei cavalli di battaglia dell'anticomunismo era: "Non amano la Bandiera, disprezzano la Nazione di cui fanno parte". Bene.

Da almeno un decennio a questa parte, però, pare che anche questo sentimento sia andato perduto. Schiacciata dalla Lega su diversi argomenti, la Destra (perdonatemi se continuo a generalizzare) ha reagito confusamente, mettendosi a rincorrerla su tutto. Cose che si davano per scontate, punti fermi non negoziabili sono stati messi in dubbio; a cominciare dal sentimento patriottico.
E' possibile che siano bastati 15 anni per passare da un estremo all'altro?
Il processo è irreversibile?
L'orgoglio patriottico, l'amore per l'Italia è destinato ad essere rispolverato solo per le partite della Nazionale di calcio?


Aggiungo: questa non è anche la dimostrazione del peccato originale alla base della Destra (più o meno antagonista), e cioè la mancanza di un impianto ideologico solido?

Per cui oggi siamo ultranazionalisti e centralisti, domani siamo per le Piccole Patrie, e così via...

Già Evola aveva espresso le sue perplessita sul patriottismo italiano in Rivolta Contro il Mondo Moderno, Gli Uomini e le Rovine e Il Fascismo visto da Destra. Addirittura scrisse un saggio sul Secolo d'Italia nel 1953 intitolato Totalitarismo, Decentramento e Regionalismo dove, con quasi 40 anni di anticipo, intravvedeva gli aspetti problematici sia di un certo nazionalismo e patriottismo, sia di un piccolo e becero sciovinismo (il moderno leghismo). Analisi che condivido.

Adriano Romualdi ed altri nazionaleuropeisti avevano superato la retorica patriottica per un grande nazionalismo europeo alla fine degli anni '60. La riscoperta delle piccole patrie, del localismo etc se non erro nasce in Francia - l'essenza dello Stato centralista sorto dalla Rivoluzione Giacobina - con la Nuova Destra. Carlo Terracciano, partendo da Evola ed integrando con Adriano Romualdi e Jean Thiriart, giunge a parlare non solo di Eurasia ed Europa ma anche delle Piccole Patrie - nei suoi testi che si possono trovare online (se non erro anche in Geopolitica Fascista della Seb) - prospettiva che condivido pienamente (e siamo nei primi anni 90 se non erro). Infine, apprendo dal testo Federalismo Imperiale che esiste un documento dei giovani del Movimento Sociale Italiano di fine anni 80 che proponevano regionalismo, localismo, decentramento amministrativo, ancora prima del boom della Lega.

Questo filone è sempre esistito quindi. Purtroppo non è mai emerso completamente - prediligendo altri miti mobilitanti che hanno portato la cultura di Destra ad avere mille incertezze. Questo dimostra l'incapacità della Destra - ma esiste una vera Destra? - di vedere in prospettiva, facendosi ciulare e becerizzare le battaglie politiche che oggi sono tornate alla ribalta, e che portano trote e Calderoli vari nelle stanzette dei piccoli bottoni. Così, il massimo che si può avere, è il nazionalismo dei nostri valorosi soldati in Afghanistan, l'Italia a chi la ama e la Generazione Balottelli, il rispetto della costituzione e delle istituzioni di questa Repubblica nata dalla Resistenza.

Questo è quello che penso io - che ovviamente non condividerete.

Canaglia
23-04-10, 12:44
Analisi giusta (mancanza di un impianto ideologico, ma soprattutto ed ancor più necessario, di un impianto logico).
Il problema di molta cultura di destra post II° G.M. è che non è mai stata realmente autonoma ed autocreatrice ma ha sempre guardato alla cultura di sinistra come riferimento a volte per "andare contro perchè comunisti" altre volte viceversa per scimmiottarla nei suoi lati più naif , anche per il gusto dell'eretico inteso come eterno ribelle (e quindi ribelle anche a se stesso)

Le stesse concettualizzazioni di piccole patrie , in origine altro non sono che riletture dell'anticolonialismo inteso come potere centralista -capitalista/borghese opprimente , ovvero analisi di chiara matrice marxista .
Fu una strategia culturale politica di molta sinistra , intraprese contro determinate nazioni europee (es. i baschi contro la spagna di Franco, gli irlandesi contro l'inghilterra troppo Nato, eccetera).
Il che spiega perchè la caratterizzazione ideologica di buona parte dell'IRA e della totalità dell'ETA.
Supporto non solo in termini di armi e danaro da parte del patto di Varsavia , ma anche culturale.
Non è un caso che i primi veri movimenti secessionisti/antinazionali Italiani (SVP , Union Valdotaine) abbiano sempre creato alleanze trasversali con certa sinistra, idem come la Lega delle origini.

Sono d'accordissimo.
In tempi di Guerra Fredda, si cavalcava l'anticomunismo acritico. Qualunque cosa dicessero i compagni, fosse ache 2+2=4, la posizione doveva essere distinta e contrapposta.
Finito il comunismo, ci si è ritrovati spaesati: "E adesso che ci viene a mancare il contrappunto noi che facciamo?".
E allora, nasce An (cioè un contenitore privo ancora una volta di un'ideologia unificante) e si va al rimorchio di un movimento di successo come la Lega, ma che partiva da presupposti regionalisti (quindi con un sostrato antitetico).

Insomma, da decenni mai un pensiero politico autonomo e indipendente, ma sempre a rimorchio di altri, o per contrapporsi (anticomunismo) o per inseguirlo goffamente (Lega).

E arriviamo così ai 150 anni d'Italia senza una forza patriottica in parlamento (non consideriamo ovviamente quei paraculi di Fini e soci, poichè anch'essi ragionano in base a termini di contrapposizione, riscoprendosi patrioti per opporsi strumentalmente ai leghisti)

Lord Enlil
23-04-10, 12:45
Sono d'accordissimo.
In tempi di Guerra Fredda, si cavalcava l'anticomunismo acritico. Qualunque cosa dicessero i compagni, fosse ache 2+2=4, la posizione doveva essere distinta e contrapposta.
Finito il comunismo, ci si è ritrovati spaesati: "E adesso che ci viene a mancare il contrappunto noi che facciamo?".
E allora, nasce An (cioè un contenitore privo ancora una volta di un'ideologia unificante) e si va al rimorchio di un movimento di successo come la Lega, ma che partiva da presupposti regionalisti (quindi con un sostrato antitetico).

Insomma, da decenni mai un pensiero politico autonomo e indipendente, ma sempre a rimorchio di altri, o per contrapporsi (anticomunismo) o per inseguirlo goffamente (Lega).

E arriviamo così ai 150 anni d'Italia senza una forza patriottica in parlamento

Alleanza Nazionale non è mai andata a rimorchio della Lega, ciò che del resto è suggerito dalla natura delle sue storiche clientele elettorali.

Miles
23-04-10, 12:48
Così, il massimo che si può avere, è il nazionalismo dei nostri valorosi soldati in Afghanistan, l'Italia a chi la ama e la Generazione Balottelli, il rispetto della costituzione e delle istituzioni di questa Repubblica nata dalla Resistenza.

Questo è quello che penso io - che ovviamente non condividerete.

Proprio perchè questo è il nazionalismo inteso come attuale, che serve una rivolta in primis culturale contro tale svuotamento e deligittimazione dei termini Patria e Nazione.
Se pensi che le piccole patrie con l'apologia della sagra locale, siano la risposta, la mia titubanza è assai forte.
Comunque questo forum , e mi spiace fare il rompiballe con voi visto che mi conoscete bene, non è un forum di progettualità politica sulle varie possibilità/opzioni/pippe riguardo destino dell'Europa del domani, ma un forum di analisi culturale sull'Italia e le sue radici.
E prendere un testo di Evola, non vuol dire granchè.
Ha scritto su tutto e si è rimangiato tutto, in quasi ogni argomento (per l'unità d'Italia vds "Imperialismo Pagano" ).

Canaglia
23-04-10, 12:59
Alleanza Nazionale non è mai andata a rimorchio della Lega, ciò che del resto è suggerito dalla natura delle sue storiche clientele elettorali.

Esistono due fasi dei rapporti An-Lega: una fortissima rivalità negli anni '90 e quella che, negli anni 2000 potremmo definire "coopetizione" (copyright Adinolfi).
Ma io vorrei che il discorso rimanesse su un piano culturale, come ha fatto notare Miles

Canaglia
23-04-10, 13:06
Una spinta decisiva per aprire questa discussione me l'ha data la lettura di "Federalismo e Rivoluzione" di Raffaele Ragni, edito da Rinascita.

Testo che dice cose molto interessanti, intelligenti e condivisibili, ma la cui tesi di fondo non ho ancora pienamente compreso (ricreare un'autentica unità d'Italia attraverso un federalismo che però non è quello della Lega?....)

Miles
23-04-10, 13:17
Una spinta decisiva per aprire questa discussione me l'ha data la lettura di "Federalismo e Rivoluzione" di Raffaele Ragni, edito da Rinascita.

Testo che dice cose molto interessanti, intelligenti e condivisibili, ma la cui tesi di fondo non ho ancora pienamente compreso (ricreare un'autentica unità d'Italia attraverso un federalismo che però non è quello della Lega?....)

Il problema del federalismo è : cos'è e cosa deve portare?

Se è una questione semplicemente amministrativa, la cosa può anche andar bene. Fermo restando che - e la Lega è stata maestra al nord riguardo alla cosa - questo porta alla creazione di clientele locali per inserire propri uomini nella capillarizzazione del potere, ma non portando alcun beneficio alcuno, se non maggiori spese.
Il baraccone provincie/regione/agenzie del territorio che sovrappongono le competenze tra loro è abbastanza esplicativo della cosa.
Allora il discorso rimane sulla qualità degli amministratori e cosa esprime questa, a chi fanno riferimento e via discorrendo.
Ed il problema è che questi nel sistema attuale sono espressione partitica.
E partito deriva da parte , da fazione, non da interesse comune.
E sinceramente è dai guelfi e ghibellini , dalle faide intracomunali che ci portiamo avanti questa cosa, è tempo di darci un taglio, perchè alla fine collidono sempre col divide et impera.

Se poi viceversa il federalismo è il punto di partenza, per etnofantanazionalismi, iddaglia divisa con le cartine dei dialetti e puttanate simili, il discorso francamente non ha nè' logica, nè legittimazione, nè altro.
E , se poi uno vuol parlare di "sovranità in ambito internazionale e nazionale" , "proiezione di potenza" e simili, al di là di tante pippe su "l'unione fa la forza" , basta ricordarsi una cosa:




Noi fummo da secoli

calpesti, derisi,

perché non siam popoli,

perché siam divisi.

Se uno pensa che la patagna possa contare qualcosa nel mondo, ha capito poco di cosa sia il potere e l'esercizio dello stesso.

Lucio Vero
23-04-10, 13:19
Proprio perchè questo è il nazionalismo inteso come attuale, che serve una rivolta in primis culturale contro tale svuotamento e deligittimazione dei termini Patria e Nazione. Se pensi che le piccole patrie con l'apologia della sagra locale, siano la risposta, la mia titubanza è assai forte.

Sicuramente. Anche io sono molto scettico sulla sagra locale, il folklore e tutto il resto. Ma con i festeggiamenti per i 150 anni della nostra unità etc non si va molto lontano eh - si arriva tuttalpiù all'Inno di Mameli prima della partita Italia-Germania (non farmi pensare alla Marsigliese con Vierà, Diarrà, Nasrì e Henry).

Il vero problema è che il senso "comunitario" - ogni senso "identitario" - è andato a scemare e quindi questo tipo di manifestazioni non hanno più senso in epoca di mondialismo, occidentalizzazione, globalizzazione.


Comunque questo forum, e mi spiace fare il rompiballe con voi visto che mi conoscete bene, non è un forum di progettualità politica sulle varie possibilità/opzioni/pippe riguardo destino dell'Europa del domani, ma un forum di analisi culturale sull'Italia e le sue radici.

Beh ho risposto alla discussione aperta da Canaglia.

Ad ogni modo, spero che posterete documenti interessanti sui popoli italici che abitarono la penisola durante le migrazioni indoeuropee, i grandi esempi della storia romana - se non erro vi era una discussione molto interessante a tema in Destra Radicale - le invasioni germaniche che hanno portato l'Italia nel Medioevo etc.

Il testo di Romualdi, citato in una discussione su questa board, mi ha esaltato. :D


E prendere un testo di Evola, non vuol dire granchè. Ha scritto su tutto e si è rimangiato tutto, in quasi ogni argomento (per l'unità d'Italia vds "Imperialismo Pagano").

Non ho parlato solo di Evola, ma anche di altri autori - se è per questo anche Mussolini eh. :D Comunque se questo forum ha altre finalità chiudo quì la questione, ho espresso solo ciò che penso su questo tema. :)

Druso
23-04-10, 13:22
Ma il punto è proprio questo: dal mio punto di vista la Lega non solo non dovrebbe essere ideologicamente vicina, ma proprio agli antipodi.
Si parla di nazionalismo contrapposto a un secessionismo non dichiarato (una volta sì). Cosa c'è di più lontano?

I motivi sono molteplici, li metto un po' a caso:

1)Voglia di qualcosa di nuovo che andasse al di là della vecchia e stantia fiamma tricolore (il simbolo non il partito).
2)Tematiche razziali e identitarie più o meno in comune con la lega.
3)Iconografia sempre affascinante.
4)Influenza deleteria del pensiero evoliano.
5)Opportunismo fine a se stesso.
6)Mancanza di un partito serio nazionalista con programmi seri e fattibili (ergo niente riferimetni a presunti trionfi della razza ariana, neoghibellinismo, ritorni all'inqusizione e amenità varie).
7)Mancanza di un'intellighenzia seria e pragmatica, che non ha niente a che fare con le pippe nazzimaoiste di gente alla Lattanzio né col nazzipaganesimo razziale di Freda.
8)Mancanza di leaders carismatici seriamente nazionalisti, l'ultimo è stato Craxi, rendiamoci conto.
9)Eccesso di pippe mentali, c'è chi sogna meganazziimperi europei a chi il proprio condominio stato indipendente, chi delira di fusioni nazionalbolsceviche e chi vorrebbe vivere nella Prussia di inizio '900, e così via all'infinito.

Queste per me in conclusione, alcuni dei motivi che hanno portato prima la ''destra'' nazionale allo sfascio e poi ad appoggiare la Lega.

Miles
23-04-10, 13:24
Sicuramente. Anche io sono molto scettico sulla sagra locale, il folklore e tutto il resto. Ma con i festeggiamenti per i 150 anni della nostra unità etc non si va molto lontano eh - si arriva tuttalpiù all'Inno di Mameli prima della partita Italia-Germania (non farmi pensare alla Marsigliese con Vierà, Diarrà, Nasrì e Henry).

Il vero problema è che il senso "comunitario" - ogni senso "identitario" - è andato a scemare e quindi questo tipo di manifestazioni non hanno più senso in epoca di mondialismo, occidentalizzazione, globalizzazione.


Più che mai quindi occorre una rigenerazione culturale e spirituale.
Cerchiamo di fare il nostro dovere, anche su questo forum.



Beh ho risposto alla discussione aperta da Canaglia.

Ad ogni modo, spero che posterete documenti interessanti sui popoli italici che abitarono la penisola durante le migrazioni indoeuropee, i grandi esempi della storia romana - se non erro vi era una discussione molto interessante a tema in Destra Radicale - le invasioni germaniche che hanno portato l'Italia nel Medioevo etc.

Non mancheranno.
Se si parla d'Italia, le nostre radici millenarie sono ovviamente alla base.




Non ho parlato solo di Evola, ma anche di altri autori - se è per questo anche Mussolini eh. :D Comunque se questo forum ha altre finalità chiudo quì la questione, ho espresso solo ciò che penso su questo tema. :)

Scusami te per l'irruenza della risposta.
Forum nuovo, occorre puntualizzare subito le cose, a scanso si sembrare i kapò di un lager, ovviamente sei il benvenuto.

Lucio Vero
23-04-10, 13:25
Una spinta decisiva per aprire questa discussione me l'ha data la lettura di "Federalismo e Rivoluzione" di Raffaele Ragni, edito da Rinascita.

Testo che dice cose molto interessanti, intelligenti e condivisibili, ma la cui tesi di fondo non ho ancora pienamente compreso (ricreare un'autentica unità d'Italia attraverso un federalismo che però non è quello della Lega?....)

Testo che dovrò procurarmi prima o poi. Segnalo, se interessa, il breve articolo di Luca Leonello Rimbotti Comunità e Comunitarismo che si può trovare su internet.

buran
23-04-10, 13:27
Ma il punto è proprio questo: dal mio punto di vista la Lega non solo non dovrebbe essere ideologicamente vicina, ma proprio agli antipodi.
Si parla di nazionalismo contrapposto a un secessionismo non dichiarato (una volta sì). Cosa c'è di più lontano?

la lega non è un partito di destra, ne mai lo sarà. non gli si chiede questo. Attualmente è l'unico argine a chi vorebbe in italia una moderna destra europea occidentale, e certe asperità della sua impostazione ideologica sono mitigate dal fatto che porta avanti incidentalmente temi cari alla DR, sebbene molto annacquati e talvolta contraddittori. qui ogni polemica è lecita.
per quanto riguarda l'impostazione statale federalista non è certo in contrasto con il sentimento unitario, o con un sano nazionalismo, ammesso che abbia senso parlarne nella repubblica resistenziale.

Lucio Vero
23-04-10, 13:31
I motivi sono molteplici, li metto un po' a caso:

1)Voglia di qualcosa di nuovo che andasse al di là della vecchia e stantia fiamma tricolore (il simbolo non il partito).
2)Tematiche razziali e identitarie più o meno in comune con la lega.
3)Iconografia sempre affascinante.
4)Influenza deleteria del pensiero evoliano.
5)Opportunismo fine a se stesso.
6)Mancanza di un partito serio nazionalista con programmi seri e fattibili (ergo niente riferimetni a presunti trionfi della razza ariana, neoghibellinismo, ritorni all'inqusizione e amenità varie).
7)Mancanza di un'intellighenzia seria e pragmatica, che non ha niente a che fare con le pippe nazzimaoiste di gente alla Lattanzio né col nazzipaganesimo razziale di Freda.
8)Mancanza di leaders carismatici seriamente nazionalisti, l'ultimo è stato Craxi, rendiamoci conto.
9)Eccesso di pippe mentali, c'è chi sogna meganazziimperi europei a chi il proprio condominio stato indipendente, chi delira di fusioni nazionalbolsceviche e chi vorrebbe vivere nella Prussia di inizio '900, e così via all'infinito.

Queste per me in conclusione, alcuni dei motivi che hanno portato prima la ''destra'' nazionale allo sfascio e poi ad appoggiare la Lega.

Secondo me non è nemmeno questo - perchè le divisioni sono fittizie tra gruppetti politici ed ideologici. Il problema è il materiale umano a disposizione.

Miles
23-04-10, 13:32
la lega non è un partito di destra, ne mai lo sarà. non gli si chiede questo. Attualmente è l'unico argine a chi vorebbe in italia una moderna destra europea occidentale, e certe asperità della sua impostazione ideologica sono mitigate dal fatto che porta avanti incidentalmente temi cari alla DR, sebbene molto annacquati e talvolta contraddittori. qui ogni polemica è lecita.
per quanto riguarda l'impostazione statale federalista non è certo in contrasto con il sentimento unitario, o con un sano nazionalismo, ammesso che abbia senso parlarne nella repubblica resistenziale.

Ragà, non fatemi fare lo sbirro, che è cosa che non mi piace.



2 - Il Forum non è politico, elettorale, non è propaganda per questo o quel partito.
E' un forum culturale di Italiani per Italiani, con obiettivi in primis formativi e di piena conoscenza delle radici degli Italiani.

http://forum.politicainrete.net/patria-italiana/58734-codice-di-comportamento.html

Se si parla di cultura ed incultura della Destra italiana è una cosa. E va bene (anche se un po' border line)

Se si deve fare analisi del perchè della Lega , è un'altra. E non va bene.

Druso
23-04-10, 13:46
Secondo me non è nemmeno questo - perchè le divisioni sono fittizie tra gruppetti politici ed ideologici. Il problema è il materiale umano a disposizione.

Ma questo credo sia un problema venuto dopo, senza una guida, un qualcosa di concreto a cui mirare, è ovvio che tutto prima o poi si sputtana.

Celibano
23-04-10, 17:47
Purtroppo, attualmente, realisticamente, va notato che i maggiori "difensori" del tricolore da Lega o chi per lei sono anche i più orientati verso New York, Tel Aviv ed i poteri interni radicalmente anti-nazionali(Profumo, Draghi, Montezomolo etcetc).
Qui sorge il problema autentico. Continuare a salvare la patria legale per continuare ad affossare la Patria reale, legittima, che ha perso definitivamente la sua autentica Indipendenza dal 1945.
Comunque, come ha scritto Miles, non è un forum politico questo ed il mio post stona leggermente, ma mi sentivo di esprimere un problema su cui si deve assolutamente riflettere.

stefaboy
23-04-10, 17:58
Fino a qualche decennio fa (mica tanto: ancora fino agli anni '90) uno dei pochi punti fermi di quel frastagliato arcipelago che è la Destra italiana (generalizzo, e ci metto dentro un pò tutto, dall'ex Msi-An fino alle propaggini più radicali) era il riconoscimento del Tricolore, dell'identità nazionale, dell'Italia al di sopra di tutto.

Uno dei cavalli di battaglia dell'anticomunismo era: "Non amano la Bandiera, disprezzano la Nazione di cui fanno parte".
Bene.
Da almeno un decennio a questa parte, però, pare che anche questo sentimento sia andato perduto. Schiacciata dalla Lega su diversi argomenti, la Destra (perdonatemi se continuo a generalizzare) ha reagito confusamente, mettendosi a rincorrerla su tutto. Cose che si davano per scontate, punti fermi non negoziabili sono stati messi in dubbio; a cominciare dal sentimento patriottico.
E' possibile che siano bastati 15 anni per passare da un estremo all'altro?
Il processo è irreversibile?
L'orgoglio patriottico, l'amore per l'Italia è destinato ad essere rispolverato solo per le partite della Nazionale di calcio?

è un fenomeno stranissimo che ho notato anch'io.
Lo riassumo in questo modo: a destra abbiamo un'ideologia di destra che si riconosce in un popolo di sinistra.
Provate ad andare in provincia nel padovano, nel vicentino o nel treviggiano e vedete quanti ex compagni troverete che votano lega.

E in effetti i conti tornano. Il comunismo non aveva bandiera e neppure la Padania è una vera bandiera.

Giò
23-04-10, 18:42
Il vero problema ragazzi è questo di fronte all'ipotesi secessioniste.
Si deve stare con l'Italia unita sempre e comunque....o con una certa idea d'Italia?

stefaboy
23-04-10, 18:45
Il vero problema ragazzi è questo di fronte all'ipotesi secessioniste.
Si deve stare con l'Italia unita sempre e comunque....o con una certa idea d'Italia?


per "certa idea" dell'Italia, intendi il federalismo?

Giò
23-04-10, 18:47
per "certa idea" dell'Italia, intendi il federalismo?

No.
Intendevo l'idea di Italia che - per esempio - hanno avuto le forze di destra - estrema o meno - in Italia.

stefaboy
23-04-10, 18:59
No.
Intendevo l'idea di Italia che - per esempio - hanno avuto le forze di destra - estrema o meno - in Italia.

Anche se in questo periodo non và di moda parlare di Italia, ti dirò che gli Italiani, sono fondamentalmente uno dei popoli più identitari al mondo... molto più degli americani, dei tedeschi o dei francesi.

Non conoscono minimamente il concetto di Patria, perchè individualisti al massimo, ma è più facile che un Lombardo abbia in comune la sua italianità con un piemontese o un friulano che non la sua vicinanza geografica.

Persino il modo di pensare è simile, dal nord a sud. E' vero che esiste una mentalità più sottomissiva nel meridione e una più autonoma al nord, ma il modo di elaborare molti argomenti e concetti è del tutto simile. Infatti ci ritroviamo più spesso tra noi italiani che con il resto degli europei. Questo a dimostrazione che c'è stato un profondo scambio culturale in tutta la penisola da secoli.

Quindi a mio avviso tutte queste spinte verso un'identità secessionista o nazionalista, che non è mai esistita, sono artificiali.

Il vero problema degli Italani, è la nostra indole, che siamo sottomessi o indipendenti, scanzafatiche o lavoratori, tutti abbiamo in comune una cosa: siamo abbastanza individualisti e anche un po' menefreghisti.

occidentale
23-04-10, 19:00
Ragazzi, rimanete su questioni culturali. Niente polemiche contingenti o di bassa politica odierna, altrimenti si chiude. Mi raccomando.:chefico:

Druso
23-04-10, 19:02
No.
Intendevo l'idea di Italia che - per esempio - hanno avuto le forze di destra - estrema o meno - in Italia.

La lega che idea di Italia avrebbe?

Giò
23-04-10, 19:21
La lega che idea di Italia avrebbe?

Non è un problema di Lega.
E' un problema di Italia e di Destra.
Cioè: devo difendere l'Italia di Bersani, Balotelli e del 25 Aprile così come difendo l'Italia di Valerio Borghese, Mussolini e Alessandro Pavolini o - per non buttarla in caciara - di Cesare, Augusto, Virgilio e Dante?

Druso
23-04-10, 19:29
Non è un problema di Lega.
E' un problema di Italia e di Destra.
Cioè: devo difendere l'Italia di Bersani, Balotelli e del 25 Aprile così come difendo l'Italia di Valerio Borghese, Mussolini e Alessandro Pavolini o - per non buttarla in caciara - di Cesare, Augusto, Virgilio e Dante?

Che c'entra?L'Italia è la patria, e la patria non si sceglie, non si può mettere in discussione un concetto trascendente come la patria per ragioni contingenti, in poche parole non puoi mettere in discussione l'Italia solo perchè Bossi è vagamente migliore di Bersani.

Canaglia
23-04-10, 19:35
Il vero problema ragazzi è questo di fronte all'ipotesi secessioniste.
Si deve stare con l'Italia unita sempre e comunque....o con una certa idea d'Italia?

Con l'Italia.
Una cosa è lo Stato, il sistema vigente dal 1945 in poi. Sul cui giudizio penso siamo tutti concordi.
Ma la Nazione è altra cosa, ed è immortale

Lord Enlil
23-04-10, 19:37
Con l'Italia.
Una cosa è lo Stato, il sistema vigente dal 1945 in poi. Sul cui giudizio penso siamo tutti concordi.
Ma la Nazione è altra cosa, ed è immortale

Ti pensavo fan di Thiriart!

Canaglia
23-04-10, 19:55
Ti pensavo fan di Thiriart!

Uhm, diciamo che prendo ciò che mi interessa da diversi autori

Giò
23-04-10, 20:35
Con l'Italia.
Una cosa è lo Stato, il sistema vigente dal 1945 in poi. Sul cui giudizio penso siamo tutti concordi.
Ma la Nazione è altra cosa, ed è immortale

Il concetto di Nazione - ad oggi - non è una nozione condivisa.
Per me la Nazione può essere una schiatta perpetuatasi storicamente unificata da un'Idea avente per base una comunanza di stirpe, lingua, cultura, spirito e religione addirittura così come un'entità politica unita solo dall'adesione alla Costituzione antifascista.
E per questo magari - nel secondo caso - potrei pure dire che è 'italiano' chi aderisce a quei valori e vive nel nostro paese, indipendentemente da qualsiasi possibile e/o immaginabile nesso organico.

Canaglia
23-04-10, 20:38
Il concetto di Nazione - ad oggi - non è una nozione condivisa.
Per me la Nazione può essere una schiatta perpetuatasi storicamente unificata da un'Idea avente per base una comunanza di stirpe, lingua, cultura, spirito e religione addirittura così come un'entità politica unita solo dall'adesione alla Costituzione antifascista.
E per questo magari - nel secondo caso - potrei pure dire che è 'italiano' chi aderisce a quei valori e vive nel nostro paese, indipendentemente da qualsiasi possibile e/o immaginabile nesso organico.

Queste sono tutte concezioni democratiche e liberali del concetto di Nazione, tutte figlie dell'ordinamento politico post '45.
Io mi tengo buona la mia idea di Italia che affonda le radici in ben altro

suntzi
23-04-10, 20:49
Non è un problema di Lega.
E' un problema di Italia e di Destra.
Cioè: devo difendere l'Italia di Bersani, Balotelli e del 25 Aprile così come difendo l'Italia di Valerio Borghese, Mussolini e Alessandro Pavolini o - per non buttarla in caciara - di Cesare, Augusto, Virgilio e Dante?

Giò, secondo il mio umile punto di vista, sbagli a fare codesto ragionamento. L'Italia è solo il suo Popolo, o è - e soprattutto - un'Idea millenaria? Io sono propenso alla seconda. D'altronde noi Italiani, come la maggiorparte dei popoli europei, siamo influenzati dall'anti-cultura d'oltreoceano. Ciò che deve rimanere, è il nostro amore per la Patria. La Patria è l'Idea.

Giò
23-04-10, 21:01
Queste sono tutte concezioni democratiche e liberali del concetto di Nazione, tutte figlie dell'ordinamento politico post '45.
Io mi tengo buona la mia idea di Italia che affonda le radici in ben altro

Appunto.
Quindi tu difendi una certa idea dell'Italia.
Non l'Italia sempre e comunque.
O meglio: per l'Italia tu intendi ciò che ha origine nella civiltà romana, ecc. ecc.
Non la Repubblica Italiana fondata sulla resistenza al 'nazi-fascismo'.

Indi per cui sorge spontanea una domanda: dov'è concretamente questa Italia in cui credi?

Giò
23-04-10, 21:03
Giò, secondo il mio umile punto di vista, sbagli a fare codesto ragionamento. L'Italia è solo il suo Popolo, o è - e soprattutto - un'Idea millenaria? Io sono propenso alla seconda. D'altronde noi Italiani, come la maggiorparte dei popoli europei, siamo influenzati dall'anti-cultura d'oltreoceano. Ciò che deve rimanere, è il nostro amore per la Patria. La Patria è l'Idea.

Va bene Suntzi, posso pure darti ragione.
Ma conferma ulteriormente ciò che ho detto.
E' questa l'Italia di Bersani, del 25 Aprile, dei "nuovi italiani" colorati, dell'antifascismo, della viltà, di chi vive di espedienti, ecc.?
No.
C'è l'Italia che diciamo noi a livello concreto ed immediato?
Risponderti di sì sarebbe troppo, sinceramente.

Druso
23-04-10, 21:10
Appunto.
Quindi tu difendi una certa idea dell'Italia.
Non l'Italia sempre e comunque.
O meglio: per l'Italia tu intendi ciò che ha origine nella civiltà romana, ecc. ecc.
Non la Repubblica Italiana fondata sulla resistenza al 'nazi-fascismo'.

Sì perchè invece la lega vuole fare nazzimpero identitario padanoiperboreo, ma per piacere...
Svendere l'Italia per un paio di proclami contro due poveracci su un barcone...mah...




Indi per cui sorge spontanea una domanda: dov'è concretamente questa Italia in cui credi?

Che domanda è?

Giò
23-04-10, 21:31
Sì perchè invece la lega vuole fare nazzimpero identitario padanoiperboreo, ma per piacere...
Svendere l'Italia per un paio di proclami contro due poveracci su un barcone...mah...
Chi se ne frega. Non è quello il punto nè ci deve interessare.




Che domanda è?

Come che domanda è?
Dov'è l'Italia romana e fascista in cui credi?

Mc Queen
23-04-10, 22:51
Dov'è l'Italia romana e fascista in cui credi?


Romana, fascista e PAGANA.

Miles
24-04-10, 01:04
Romana, fascista e PAGANA.

Mc Queen sinceramente...
Pensi di giocare ancora a lungo?

occidentale
24-04-10, 01:11
il Campo di Gioco è chiuso.

Miles
24-04-10, 01:26
Va bene Suntzi, posso pure darti ragione.
Ma conferma ulteriormente ciò che ho detto.
E' questa l'Italia di Bersani, del 25 Aprile, dei "nuovi italiani" colorati, dell'antifascismo, della viltà, di chi vive di espedienti, ecc.?
No.
C'è l'Italia che diciamo noi a livello concreto ed immediato?
Risponderti di sì sarebbe troppo, sinceramente.

Se tu pensi di poter giudicare l'esistenza dell'Italia, solo per i flussi e riflussi storici di questo secolo da poco concluso, forse hai un'idea poco corretta di cosa sia l'Italia, preesistente a questo '900 ed alle sue vicende, che è inutile negare, l'han vista però ben sballottata.

L'Italia esiste prima di Balotelli, e di Bersani.

Sono molto tentennante nell'adoperare "right or wrong, it's my country" di albionica memoria, perchè penso che determinate opzioni politiche non sono un mero orientamento riguardo al cosa fare come Italiani, ma un suicidio degli stessi (non si illuda qualche stolto con risolini facendo paragoni con altre nazioni magari oltralpe. I Francesi son belli che morti) .

Tuttavia in ottica più ampia non è concepibile l'idea di abbandono di un adesione che è implicita e connaturale allo stesso esistere del singolo , solo perchè in un determinato periodo come quello attuale, vince la fazione X rispetto alla fazione Y.
Questo sul piano del mero ragionamento logico.

Se poi viceversa tutto ciò dovesse anche in via teorica avvenire, per via di (poco) suggestive teorie basate sulla lettura post-sbronza delle puttanate di Ciola al di là di richiami alla cultura, alla storia, al buon senso, ma semplicemente con un richiamo al mero dato estetico, dico: "ne vale la pena?"
E questo è da vedersi sovraordinato rispetto a meramente contingenti (pur se oltremodo legittime ) concettualizzazioni rispetto alla pressione fiscale (grande tormentone della Lega).

Per quel che concerne l'immigrazione fermo restando che come tematica politica preferirei per statuto glissarci sopra, non è che a livello numerico tale flusso sia diminuito. Anzi.

Ma è argomentazione da lasciare fuori.

Per quel che concerne viceversa le tematiche di questo forum è apparentemente paradossale (rectius, non lo è affatto) , che la crescita dell'immigrazione (ed il suo progressivo scadimento qualitativo che già di partenza non era comunque su un livello alto) coincida con la perdita del senso di Nazione.
E di certo non è inventando la nazione Vulcaniana, Klingon , o Patagna (tra loro equipollenti perchè tutte e tre di fantasia, anche se le prime due nobilitate da gradevoli film e telefilm) che questo flusso viene arrestato.
A meno che non mi si dimostri con dati inoppugnabili che nelle zone ad alta percentuale leghista (e vi ricordo che io abito in una di queste) tale flusso non dico si sia invertito, ma si sia almeno fermato.

Se alla fine poi mi si cita il caso del Gentilini , si può far rilevare tranquillamente che un amministratore locale è in primis appunto locale e tendenzialmente meno ideologizzato e teso a risolvere i problemi diretti della popolazione (se non altro per garantirsi la rielezione).
Perchè parlando appunto del Veneto di Gentilini, una delle mosse più
"apartheid" mai fatte è stata fatta da un sindaco del PD (Zanonato a Padova col muro di recinzione stile Gaza contro un quartiere di immigrati)

Per cui le chiacchiere stanno a zero.

Mc Queen
24-04-10, 01:26
il Campo di Gioco è chiuso.


Non riesco a capire : ho solo scritto un post come tutti gli altri che hanno contribuito al thread. Nemmeno lungo (ho scritto 3 parole). Un commento. Neanche provocatorio per le regole del forum.

Quindi non capisco di che gioco tu e Miles state parlando.

occidentale
24-04-10, 01:34
Se tu pensi di poter giudicare l'esistenza dell'Italia, solo per i flussi e riflussi storici di questo secolo da poco concluso, forse hai un'idea poco corretta di cosa sia l'Italia, preesistente a questo '900 ed alle sue vicende, che è inutile negare, l'han vista però ben sballottata.

L'Italia esiste prima di Balotelli, e di Bersani.

Sono molto tentennante nell'adoperare "right or wrong, it's my country" di albionica memoria, perchè penso che determinate opzioni politiche non sono un mero orientamento riguardo al cosa fare come Italiani, ma un suicidio degli stessi (non si illuda qualche stolto con risolini facendo paragoni con altre nazioni magari oltralpe. I Francesi son belli che morti) .

Tuttavia in ottica più ampia non è concepibile l'idea di abbandono di un adesione che è implicita e connaturale allo stesso esistere del singolo , solo perchè in un determinato periodo come quello attuale, vince la fazione X rispetto alla fazione Y.
Questo sul piano del mero ragionamento logico.

Se poi viceversa tutto ciò dovesse anche in via teorica avvenire, per via di (poco) suggestive teorie basate sulla lettura post-sbronza delle puttanate di Ciola al di là di richiami alla cultura, alla storia, al buon senso, ma semplicemente con un richiamo al mero dato estetico, dico: "ne vale la pena?"
E questo è da vedersi sovraordinato rispetto a meramente contingenti (pur se oltremodo legittime ) concettualizzazioni rispetto alla pressione fiscale (grande tormentone della Lega).

Per quel che concerne l'immigrazione fermo restando che come tematica politica preferirei per statuto glissarci sopra, non è che a livello numerico tale flusso sia diminuito. Anzi.

Ma è argomentazione da lasciare fuori.

Per quel che concerne viceversa le tematiche di questo forum è apparentemente paradossale (rectius, non lo è affatto) , che la crescita dell'immigrazione (ed il suo progressivo scadimento qualitativo che già di partenza non era comunque su un livello alto) coincida con la perdita del senso di Nazione.
E di certo non è inventando la nazione Vulcaniana, Klingon , o Patagna (tra loro equipollenti perchè tutte e tre di fantasia, anche se le prime due nobilitate da gradevoli film e telefilm) che questo flusso viene arrestato.
A meno che non mi si dimostri con dati inoppugnabili che nelle zone ad alta percentuale leghista (e vi ricordo che io abito in una di queste) tale flusso non dico si sia invertito, ma si sia almeno fermato.

Se alla fine poi mi si cita il caso del Gentilini , si può far rilevare tranquillamente che un amministratore locale è in primis appunto locale e tendenzialmente meno ideologizzato e teso a risolvere i problemi diretti della popolazione (se non altro per garantirsi la rielezione).
Perchè parlando appunto del Veneto di Gentilini, una delle mosse più
"apartheid" mai fatte è stata fatta da un sindaco del PD (Zanonato a Padova col muro di recinzione stile Gaza contro un quartiere di immigrati)

Per cui le chiacchiere stanno a zero.
Quoto tutto, a parte la ta convinzione che la Francia sia spacciata.
Forse qualche sussulto è ancora capace di darlo. Certo è che invertire la tendenza a cui si è avviata negli ultimi trenta-quaranta anni sarà impresa titanica. AL 95% è spacciata, o comunque ridimensionatissima.

Lord Enlil
24-04-10, 01:38
Quoto tutto, a parte la ta convinzione che la Francia sia spacciata.
Forse qualche sussulto è ancora capace di darlo. Certo è che invertire la tendenza a cui si è avviata negli ultimi trenta-quaranta anni sarà impresa titanica. AL 95% è spacciata, o comunque ridimensionatissima.

E' nella stessa situazione degli altri Paesi, solo un poco più avanti (il che in termini di molteplici generazioni non fa nessuna differenza), a meno di concepire come realizzabile la deportazione metodica degli appartenenti a razze ed etnie estranee e i loro discendenti.

Giò
24-04-10, 01:44
Se tu pensi di poter giudicare l'esistenza dell'Italia, solo per i flussi e riflussi storici di questo secolo da poco concluso, forse hai un'idea poco corretta di cosa sia l'Italia, preesistente a questo '900 ed alle sue vicende, che è inutile negare, l'han vista però ben sballottata.

L'Italia esiste prima di Balotelli, e di Bersani.

Sono molto tentennante nell'adoperare "right or wrong, it's my country" di albionica memoria, perchè penso che determinate opzioni politiche non sono un mero orientamento riguardo al cosa fare come Italiani, ma un suicidio degli stessi (non si illuda qualche stolto con risolini facendo paragoni con altre nazioni magari oltralpe. I Francesi son belli che morti) .

Tuttavia in ottica più ampia non è concepibile l'idea di abbandono di un adesione che è implicita e connaturale allo stesso esistere del singolo , solo perchè in un determinato periodo come quello attuale, vince la fazione X rispetto alla fazione Y.
Questo sul piano del mero ragionamento logico.

Se poi viceversa tutto ciò dovesse anche in via teorica avvenire, per via di (poco) suggestive teorie basate sulla lettura post-sbronza delle puttanate di Ciola al di là di richiami alla cultura, alla storia, al buon senso, ma semplicemente con un richiamo al mero dato estetico, dico: "ne vale la pena?"
E questo è da vedersi sovraordinato rispetto a meramente contingenti (pur se oltremodo legittime ) concettualizzazioni rispetto alla pressione fiscale (grande tormentone della Lega).

Per quel che concerne l'immigrazione fermo restando che come tematica politica preferirei per statuto glissarci sopra, non è che a livello numerico tale flusso sia diminuito. Anzi.

Ma è argomentazione da lasciare fuori.

Per quel che concerne viceversa le tematiche di questo forum è apparentemente paradossale (rectius, non lo è affatto) , che la crescita dell'immigrazione (ed il suo progressivo scadimento qualitativo che già di partenza non era comunque su un livello alto) coincida con la perdita del senso di Nazione.
E di certo non è inventando la nazione Vulcaniana, Klingon , o Patagna (tra loro equipollenti perchè tutte e tre di fantasia, anche se le prime due nobilitate da gradevoli film e telefilm) che questo flusso viene arrestato.
A meno che non mi si dimostri con dati inoppugnabili che nelle zone ad alta percentuale leghista (e vi ricordo che io abito in una di queste) tale flusso non dico si sia invertito, ma si sia almeno fermato.

Se alla fine poi mi si cita il caso del Gentilini , si può far rilevare tranquillamente che un amministratore locale è in primis appunto locale e tendenzialmente meno ideologizzato e teso a risolvere i problemi diretti della popolazione (se non altro per garantirsi la rielezione).
Perchè parlando appunto del Veneto di Gentilini, una delle mosse più
"apartheid" mai fatte è stata fatta da un sindaco del PD (Zanonato a Padova col muro di recinzione stile Gaza contro un quartiere di immigrati)

Per cui le chiacchiere stanno a zero.

Miles, sai perfettamente come la penso sull'esistenza dell'Italia e su che cos'è l'Italia.
E non credo sia una convinzione 'soggettiva' e 'relativa' ma oggettiva.
Ma come ben sai, la verità esiste indipendentemente dal fatto che uno la riconosca o meno.
Diciamo che ad oggi questa 'verità' non è riconosciuta non solo da alcuni gruppi anti-nazionali, ma da chi costituisce concretamente e fisicamente questa nazione.

Noi - da fascisti - sappiamo che l'anima della nazione è lo Stato. Se lo Stato è malato, la nazione non va. E viceversa.

Al di là del fatto che io vorrei tanto che il P.E. diventasse il nuovo Mussolini, Alfano il nuovo Alfredo Rocco e Tremonti il nostro Angelo Tarchi :D purtroppo la realtà è un'altra.

L'Italia non è solo una nazione ma un'Idea è una delle mie frasi preferite.
Io però prendo atto di una cosa.
L'Italia di cui parliamo non è più - purtroppo - l'Italia a livello concreto.
Gli Italiani sono degenerati, c'è poco da fare.
Il che non significa autodenigrarsi: gli altri sono pure peggio di noi.
Il nostro Stato non è un vero Stato.
Come scriveva Guido Giannettini in una lettera a Maletti: "In Italia non esiste più una legittimità, non esiste più uno Stato, non esiste più una linea politica degna di questo nome".
E purtroppo questo è vero.
Io te lo dico con sincerità: a me che vada a puttane la repubblica antifascista italiana, intesa come istituzione, me ne frega relativamente.
Quesito banale ma utile cartina di tornasole: meglio un'Italia reazionaria ma divisa o un'Italia unita ma comunista o massonica?
Ripeto: quesito banale, semplicistico, quasi infantile.
Ma a cui io risponderei ad occhi chiusi: la prima tutta la vita.
E perchè? Perchè un'Italia che si fondi su altri principi per me non è per davvero l'Italia.
Forse è un discorso troppo astratto? Non credo.
Non se diciamo che l'Italia prima che una nazione è un'Idea.

occidentale
24-04-10, 01:48
E' nella stessa situazione degli altri Paesi, solo un poco più avanti (il che in termini di molteplici generazioni non fa nessuna differenza), a meno di concepire come realizzabile la deportazione metodica degli appartenenti a razze ed etnie estranee.
Io non ne faccio una questione strettamente numerica, sia chiaro.
Trovo però che il sistema adottato per integrare le masse eterogenee culturalmente e etnicamente, tutto basato sull'inclusione e sul patriottismo laicista e di facciata, sia stato fallimentare.
Se a questo aggiungi che la stagnazione demografica francese data da tempi largamente precedenti a quelli degli altri grandi paesi europei, il quadro che porta alla scomparsa della civiltà francese come la s'intendeva anche solo venti anni fa mi sembra competo.
Ma l'identità francese è ancora capace di tenere duro, soprattutto nelle provincie, dove gli immigrati sono largamente minoritari, a differenza delle metropoli dove sono ormai maggioranza o quasi.
Quindi sono meno pessimista di Miles, anche se poco meno di lui.

PS
Importare il modello francese (come certi geni vorebbero fare) in un paese frammentato e dall'identità imprecisa come quello in cui è stato trasformato il nostro sarebbe una follia. Ma Basta se no vado OT:giagia:

Miles
24-04-10, 01:55
meglio un'Italia reazionaria ma divisa o un'Italia unita ma comunista o massonica?
Ripeto: quesito banale, semplicistico, quasi infantile.
Ma a cui io risponderei ad occhi chiusi: la prima tutta la vita.
E perchè? Perchè un'Italia che si fondi su altri principi per me non è per davvero l'Italia.
Forse è un discorso troppo astratto? Non credo.
Non se diciamo che l'Italia prima che una nazione è un'Idea.

Il discorso che è anche la tesi di fondo implicita a tutto il forum è che l'Italia , è sempre stata Italia a prescindere dalla forma , dal contenitore statuale in cui s'è trovata.
Anzi se si è riusciti ad essere e rimanere Italiani, nonostante dominazioni straniere, guerre tra fazioni, guerre civili, e vari influssi culturali nefasti, e proprio nei momenti spesso più bui è venuto fuori qualcuno che ci ricordasse chi siamo e dove dobbiamo andare (nel fraticidio Guelfi/Ghibellini Dante, nel Caos rinascimentale Machiavelli; durante l'occupazione Spagnola, Vico) vuol dire che forse l'anima sottesa di questo popolo , il suo inconscio collettivo o , ma non mi si fraintenda come vittima di suggestioni neopagane, il genius loci , è più forte di quel che sembra.

Tu mi poni la domanda se un'Italia divisa sarebbe ancora Italia.
Ti rispondo che l'Italia è sempre stata Italia a prescindere dalle sue divisioni (che certo però l'indebolivano).
Ma se l'Italia per autoimposizione e per ingerenza esterna, cessasse d'essere tale e tentasse di autoviolentarsi e diventare la Patagna, con discendenze da nordici iperboree , adottasse una lingua di derivazione celtica, cioè negasse se stessa , la domanda è questa.
Sarebbe ancora Italia?
Sarebbe solo un fantameticciato , senz'anima e senza futuro.
Diventare Michale Jackson, vuol dire smettere di essere neri, non diventare mai bianchi, e far ridere i polli.
E morire di raffreddore curato con un overdose di farmaci a 50 anni.

Al di là del discorso sul tradire le proprie radici, la propria storia, ma proprio in ottica pragmatica e contingente, ci si chiede:
Che guadagno c'è in tutto ciò?

Giò
24-04-10, 02:15
Il discorso che è anche la tesi di fondo implicita a tutto il forum è che l'Italia , è sempre stata Italia a prescindere dalla forma , dal contenitore statuale in cui s'è trovata.
Anzi se si è riusciti ad essere e rimanere Italiani, nonostante dominazioni straniere, guerre tra fazioni, guerre civili, e vari influssi culturali nefasti, e proprio nei momenti spesso più bui è venuto fuori qualcuno che ci ricordasse chi siamo e dove dobbiamo andare (nel fraticidio Guelfi/Ghibellini Dante, nel Caos rinascimentale Machiavelli; durante l'occupazione Spagnola, Vico) vuol dire che forse l'anima sottesa di questo popolo , il suo inconscio collettivo o , ma non mi si fraintenda come vittima di suggestioni neopagane, il genius loci , è più forte di quel che sembra.

Tu mi poni la domanda se un'Italia divisa sarebbe ancora Italia.
Ti rispondo che l'Italia è sempre stata Italia a prescindere dalle sue divisioni (che certo però l'indebolivano).
Ma se l'Italia per autoimposizione e per ingerenza esterna, cessasse d'essere tale e tentasse di autoviolentarsi e diventare la Patagna, con discendenze da nordici iperboree , adottasse una lingua di derivazione celtica, cioè negasse se stessa , la domanda è questa.
Sarebbe ancora Italia?
Sarebbe solo un fantameticciato , senz'anima e senza futuro.
Diventare Michale Jackson, vuol dire smettere di essere neri, non diventare mai bianchi, e far ridere i polli.
E morire di raffreddore curato con un overdose di farmaci a 50 anni.

Al di là del discorso sul tradire le proprie radici, la propria storia, ma proprio in ottica pragmatica e contingente, ci si chiede:
Che guadagno c'è in tutto ciò?

Nessuno. Ma la secessione al di là del folclore e della retorica sarebbe un atto politico e non identitario, di per sè.
Le identità locali sono italiche, romane, latine, etrusche, venetici, ma anche gallo-romanze, gallo-italiche, retoromanze, ecc.
Queste sono le identità locali concrete: è il Regno Lombardo-Veneto o il Ducato di Savoia o la Serenissima l'Italia del Nord; non la Padania.
E' così e lo sappiamo benissimo te ed io, ma anche altri.
E sono d'accordo nel dire: l'Italia è sempre stata Italia a prescindere dalla forma e dal contenitore statuale in cui s'è trovata.
Ma appunto, anche con la secessione, ipotesi che ritengo del tutto irrealistica, l'Italia rimarrebbe sempre tale.
Le identità locali plurimillenarie che la costituiscono e che l'hanno costituita storicamente continuerebbero ad esistere.
E - se ci fai caso - nemmeno il Miglio più secessionista diceva: "L'Italia è una merda e non esiste".
Anche perchè, essendo una persona intelligente e preparata, sapeva benissimo che avrebbe sostenuto una puttanata colossale.
La Lega Nord poi ha, per esigenze di propaganda, becerizzato e volgarizzato le sue tesi, per certi versi pregevoli e condivisibili e per altri no.
Ma non voglio fare un discorso sulla Lega Nord e sull'attualità.
Rifletto solo sul fatto che anche se domani ci fosse la secessione della Padania, si tratterebbe di un problema più di confini amministrativi 'statali' che di una mutazione concreta dell'identità.

Miles
24-04-10, 02:30
Queste sono le identità locali concrete: è il Regno Lombardo-Veneto o il Ducato di Savoia o la Serenissima l'Italia del Nord; non la Padania.

Non so cosa vi sia di concreto nell'AD 2010 relativamente al Regno Lombardo-Veneto o al Ducato di Savoai è tutto da vedere.
Per la Serenissima sarebbe meno stentato, ma...

Senza offesa. Ma retoromanzo o galloitalico è una categorizzazione linguistica, non un'identità, a meno che come alcuni non si pensi di fare i confini con le cartine dei dialetti.

Le identità locali plurimillenarie che la costituiscono e che l'hanno costituita storicamente continuerebbero ad esistere.


Divisi cesserebbe la potenzialità di agire sinergicamente.
Non è poco.


Ma non voglio fare un discorso sulla Lega Nord e sull'attualità.
Rifletto solo sul fatto che anche se domani ci fosse la secessione della Padania, si tratterebbe di un problema più di confini amministrativi 'statali' che di una mutazione concreta dell'identità.

Il problema è che la secessione della Patagna, in ambito internazionale , al di là di radici, della storia, eccetera, risponderebbe alla logica del divide et impera.
Non si può sperare di non essere mangiati dal pesce grosso, se si diventa pesci piccoli.
Già l'Italia è semidivorata.
Figurarsi con un ulteriore lottizzazione.
La Storia delle signorie rinascimentali ci indica chiaramente che , nel momento che si è divisi, ognuna di queste necessita d'essere cliente di uno stato più grande (ed estero) e di essere quindi agente bellico contro altro stato Italiano (di altro cliente estero) per giochi di potere d'oltreOceano o oltreAsia.
Non ha senso di unire l'Europa se poi si divide ciò che si ha sottomano.

Druso
24-04-10, 11:01
Chi se ne frega. Non è quello il punto nè ci deve interessare.


E quale sarebbe il punto?Cioè bastano due sparate contro gli immigrati islamici per far della lega il partito su cui puntare?
Che la lega abbia aspetti materialmente positivi è indubbio, ma dal punto di vista ideale e tradizionale è quanto più di deleterio ci possa essere.



Come che domanda è?
Dov'è l'Italia romana e fascista in cui credi?

Il fascismo, che io pur giudico più che positivamente, è un'emanazione storica dell'archetipo romano, ma l'Italia non deve essere per forza fascista, il fascismo ormai appartiene alla storia e non credo proprio che potrà ripresentarsi, quindi bisognerebbe guardare al futuro e non al passato.

Ps

Prova ad andare su carroccio o sul forum della lega e aprire un sondaggio sul Dvce, vedrai cosa ti rispondono.

stefaboy
24-04-10, 11:44
Il fascismo, che io pur giudico più che positivamente, è un'emanazione storica dell'archetipo romano, ma l'Italia non deve essere per forza fascista, il fascismo ormai appartiene alla storia e non credo proprio che potrà ripresentarsi, quindi bisognerebbe guardare al futuro e non al passato.


Questo è esattamente il pensiero di moltissimi post-fascisti, primo fra tutti Fisichella, l'ideologo di An

Si vuole affermare che molti valori della destra, non erano propri solo del fascismo, ma hanno ATTRAVERSATO il fascismo.

Celibano
24-04-10, 11:44
Il discorso che è anche la tesi di fondo implicita a tutto il forum è che l'Italia , è sempre stata Italia a prescindere dalla forma , dal contenitore statuale in cui s'è trovata.
Anzi se si è riusciti ad essere e rimanere Italiani, nonostante dominazioni straniere, guerre tra fazioni, guerre civili, e vari influssi culturali nefasti, e proprio nei momenti spesso più bui è venuto fuori qualcuno che ci ricordasse chi siamo e dove dobbiamo andare (nel fraticidio Guelfi/Ghibellini Dante, nel Caos rinascimentale Machiavelli; durante l'occupazione Spagnola, Vico) vuol dire che forse l'anima sottesa di questo popolo , il suo inconscio collettivo o , ma non mi si fraintenda come vittima di suggestioni neopagane, il genius loci , è più forte di quel che sembra.

Tu mi poni la domanda se un'Italia divisa sarebbe ancora Italia.
Ti rispondo che l'Italia è sempre stata Italia a prescindere dalle sue divisioni (che certo però l'indebolivano).
Ma se l'Italia per autoimposizione e per ingerenza esterna, cessasse d'essere tale e tentasse di autoviolentarsi e diventare la Patagna, con discendenze da nordici iperboree , adottasse una lingua di derivazione celtica, cioè negasse se stessa , la domanda è questa.
Sarebbe ancora Italia?
Sarebbe solo un fantameticciato , senz'anima e senza futuro.
Diventare Michale Jackson, vuol dire smettere di essere neri, non diventare mai bianchi, e far ridere i polli.
E morire di raffreddore curato con un overdose di farmaci a 50 anni.

Al di là del discorso sul tradire le proprie radici, la propria storia, ma proprio in ottica pragmatica e contingente, ci si chiede:
Che guadagno c'è in tutto ciò?


Studiando bene le varie correnti "risorgimentali", vengono fuori tutti questi orizzonti e si aprono domande assolutamente attuali, a cui è difficile rispondere.
Ad esempio il modello nazionale e "nazionalista" italiano cavourista, che non rispondeva affatto a Londra, ma prendeva come modello la Prussia di Bismarck, era un modello unitario ma federale al tempo stesso. Garibaldi riusciva comunque ad imporre un modello di unità totale, più o meno fittizia, prendendo la mano al Cavour e ponendolo di fronte al fatto compiuto. Ora, a parte la IGM ed i venti anni e poco più di Fascismo, durante i quali gli Italiani- prescindendo in gran parte dei casi da Nord, Sud, Ovest, Est- sono stati veramente italiani in quanto si arrivava, possiamo dire, ad una corrispondenza concreta tra lo "spirito di popolo" (l'Italia eterna di cui parli giustamente tu, l'Idea d'Italia) e la nazione reale, non si può negare che dopo e tuttora le fratture scissionistiche non siano forti e evidenti da ogni parte.
A mio avviso, però , la Nazione diventa tale (anche se spritualmente esiste ed è ben presente, come noti giutsamente Tu) quando vi è un popolo che lotta per essa, disposto al sacrificio continuo per questa, e traduce così in atto questa Idea, la porta nella storia. Lo spirito nasce dalla lotta.
Ora, ponendosi proprio in una prospettiva nazionalistica italiana, oggi, realisticamente, non si può fare a meno di notare che ogni istanza di indipendenza politica, culturale, morale è scomparsa dal 1945 a causa della sconfitta militare e dell'occupazione - più o meno evidente - americana in primo luogo, ma anche sionista e britannica a sua volta.
Ciò che dunque balza proprio oggi agli occhi, e faccio inevitabilmente un discorso politico visto che a questo punto è inevitabile, le forze che parlano di "difesa del tricolore", di Nord e Sud uniti, etcetc, sono quelle assolutamente gravitanti (pur nelle loro varie ed indubbie eterogeneità) nel blocco strategico angloamericanoisraeliano.
E' anche indubbio che la Lega ed il suo popolo, pur nelle evidenti contraddizioni del caso , (un conto il Bossi che parlava del "fratello Milosevic" e delle famiglie sioniste-massoniche che dominano il mondo, un conto i deliri anacronistici di Borghezio, che ormai non ascolta più nessuno nemmeno dentro la Lega...e non bisogna credere che la base leghista non coltivi tuttora come humus le visioni di Bossi che sopra ho esposto...) costituisca un polo di resistenza umana, territoriale proprio, a questo blocco strategico, grazie a certe discrete intuizioni politiche del suo leader storico; e leggendo i fatti di questi giorni, ciò è assai evidente. Tutto il mondo finanziario-bancario e politico antinazionale e antitaliano si è compattato contro Bossi in nome dell'unità nazionale!
Ora, l'unica cosa che si deve comunque notare rispetto a tutto ciò, è che se la Destra Radicale negli anni passati avesse operato politicamente, concretamente, avrebbe la forma di una Lega Nord sviluppata però in senso di Lega di Liberazione Italiana dal modello globalistico a guida strategica americanistica che si è imposto in Italia dal 1945.
Così come che oggi le forze estremiste nel senso dell'americanismo e dell'americanizzazione totale presenti in Italia, siano quelle che difendono concretamente una astratta unità territoriale nazionale, che non corrisponde affatto all'Italia legittima che noi vorremmo.

Miles
24-04-10, 12:05
Si il tuo ragionamento è logico e pragmatico.
Alla fine bisogna vedere il tavolo da gioco della partita nel piano della realtà e vedere chi sono gli altri giocatori e vedere di puntare su quello che nell'immediato è il meno peggio.
Tuttavia mi sfugge un lieve dettaglio:


costituisca un polo di resistenza umana, territoriale proprio, a questo blocco strategico, grazie a certe discrete intuizioni politiche del suo leader storico

Una clientela elettorale (perchè tale è il futuro della Lega , tra capillarizzazioni dell'amministrazione locale e accordi con consorzi agricoli, camere di commercio e PMI) non diviene automaticamente un blocco di resistenza. Non un blocco di resistenza superiore cioè a quella della vecchia DC (gli manca gramscianamente l'infiltrazione nei quadri culturali/sociali ; strada cui viceversa con alterne fortune ha però tentato Forza Italia).
E il blocco di resistenza DC alla prova del fuoco di tangentopoli non ha fatto la difesa all'ultima cartuccia.

Per quel che riguarda viceversa i grandi banchieri e le istanze economiche transnazionali, questo più che riguardare il passato riguarda il futuro, ma c'è una cosa da far notare.
Bossi , e non credo fosse la solita sparata, ha chiaramente detto che vuole entrare anche lui nei gruppi bancari.
Ed essendo entità in cui si entra per coptazione (ed essendo comunque al di là della sua beceraggine, fine animale politico) vuol dire che qualche spiraglio gli si è già aperto in tal senso.

Non so quindi se la Lega diverrà come quei Generali Borbonici ipercorrotti da terzi sul finire del 1859 e pronti a spalancare il regno.

Tuttavia e la stoffa umana della Lega, e soprattutto il modo in cui essa si è radicata nel tessuto sociale e gli ultimi riposizionamenti in ambito economico (quello economico settore in cui la Lega in effetti al di là del meno tasse non si è mai sbilanciato definendo un sistema alternativo al turbocapitalismo) non fanno presagire che sarà "l'ultima Trincea" nè d'Europa, nè d'Italia, rimanendo comunque immutato viceversa il suo ruolo dissolutivo in ambito identitario-Nazionale.
Ed anche quello è paradossalmente cosa che fa gola agli stessi soggetti terzi che dice di combattere.

Celibano
24-04-10, 12:25
Si il tuo ragionamento è logico e pragmatico.
Alla fine bisogna vedere il tavolo da gioco della partita nel piano della realtà e vedere chi sono gli altri giocatori e vedere di puntare su quello che nell'immediato è il meno peggio.
Tuttavia mi sfugge un lieve dettaglio:


Una clientela elettorale (perchè tale è il futuro della Lega , tra capillarizzazioni dell'amministrazione locale e accordi con consorzi agricoli, camere di commercio e PMI) non diviene automaticamente un blocco di resistenza. Non un blocco di resistenza superiore cioè a quella della vecchia DC (gli manca gramscianamente l'infiltrazione nei quadri culturali/sociali ; strada cui viceversa con alterne fortune ha però tentato Forza Italia).
E il blocco di resistenza DC alla prova del fuoco di tangentopoli non ha fatto la difesa all'ultima cartuccia.

Per quel che riguarda viceversa i grandi banchieri e le istanze economiche transnazionali, questo più che riguardare il passato riguarda il futuro, ma c'è una cosa da far notare.
Bossi , e non credo fosse la solita sparata, ha chiaramente detto che vuole entrare anche lui nei gruppi bancari.
Ed essendo entità in cui si entra per coptazione (ed essendo comunque al di là della sua beceraggine, fine animale politico) vuol dire che qualche spiraglio gli si è già aperto in tal senso.

Non so quindi se la Lega diverrà come quei Generali Borbonici ipercorrotti da terzi sul finire del 1859 e pronti a spalancare il regno.

Tuttavia e la stoffa umana della Lega, e soprattutto il modo in cui essa si è radicata nel tessuto sociale e gli ultimi riposizionamenti in ambito economico (quello economico settore in cui la Lega in effetti al di là del meno tasse non si è mai sbilanciato definendo un sistema alternativo al turbocapitalismo) non fanno presagire che sarà "l'ultima Trincea" nè d'Europa, nè d'Italia, rimanendo comunque immutato viceversa il suo ruolo dissolutivo in ambito identitario-Nazionale.
Ed anche quello è paradossalmente cosa che fa gola agli stessi soggetti terzi che dice di combattere.

Infatti, visto che stiamo ormai parlando di politica, hai colto il punto centrale.
Dietro Fini, oltre all'ambasciatore obamiano USA in Italia e parte della massoneria anglosassone, abbiamo Montezomolo, Profumo, Passera, Draghi etcetc., da sempre sospettosi verso il parvenu Berlusconi, ma ancor più verso Bossi e Lega, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni.
Naturalmente, posso interpretare quanto sta avvenendo, ma è difficile potendo al massimo leggere "La Stampa" e l' "Avvenire" - a mio avviso i migliori quotidiani italiani - ed ascoltare Radio Padania.
Ritengo comunque che Bossi abbia di fronte a sè principalmente tre scenari:
1) Apertura del mondo bancario e economico mitteleuropeo che lo porterebbe effettivamente ad una fase di resistenza continuata da Roma e da certi poteri forti italo-atlantici, dall'esito pericoloso ed incerto. Si aprirebbe così la fase più conflittuale.
2) Ritengo ormai sempre più basse le quotazioni politiche di Berlusconi, che peraltro il popolo leghista non ha mai digerito come alleato. Basta sentire Radio Padania in questi giorni: l'appellativo usuale è "il napoletano".
Le ultime dichiarazioni di Bossi sembrerebbero andare in tale direzione. Ciò potrebbe portare Bossi o ad una mediazione diretta con i poteri forti bancari e finanziari cercando di scavalcare Fini su questo terreno. E' quanto Tu sembri già dare per scontato. Otterrebbe così una maggiore autonomia del Nord ma probabilmente annacquando la portata strategica della sua visione. Dico probabilmente in quanto si aprirebbe forse una lotta nella lotta, pur nella mediazione. Potrebbe anche continuare nell'alleanza tattica con Berlusconi, ma il vero leader ormai sarebbe Bossi.
3) Tentativo di conquista politica di Roma sul modello della Pataria medioevale, partita in origine come movimento semi-eretico anti-romano, che poi ha finito per partecipare direttamente alle elezioni dei Papi. Condizionandole, al punto da eleggere propri Papi.

Quello che comunque va sottolineato è che non esiste un progetto strategico secessionistico di Bossi. Si deve parlare di progetto federalistico, semmai. Mi sembra evidente.
Ed anche che nei momenti decisivi - come questo - il leader carismatico della Lega è Bossi e solo lui. Non hanno diritto di parola i misnistri o i suoi luogotenenti.
La parola definitiva, in questi momenti, spetta solo a lui.

Miles
24-04-10, 12:36
Tre brevi appunti, pur apprezzando enormente la sinteticità e la profondità della tua analisi.




1) Apertura del mondo bancario e economico mitteleuropeo che lo porterebbe effettivamente ad una fase resistenza continuata da Roma e da certi poteri forti italo-atlantici, dall'esito pericoloso ed incerto. Si aprirebbe così la fase più conflittuale.

Il blocco bancario mitteleuropeo è , come istanze e retroterra nonchè come modus operandi, non molto diverso come progetto globale rispetto a quello d'oltreoceano. Medesima cultura, medesime finalità, medesimi interessi, medesimo modus operandi.
Non è una lotta tra due entità diverse quindi, ma tra due simili che però si trovano in diversa sfera d'ingerenza.
Ma tra la BCE ed il FMI non v'è differenza.



2) Ritengo ormai sempre più basse le quotazioni politiche di Berlusconi, che peraltro il popolo leghista non ha mai digerito come alleato. basta sentire Radio Padania in questi giorni: l'appellativo usuale è "il napoletano".
Le ultime dichiarazioni di Bossi sembrerebbero andare in tale direzione. Ciò potrebbe portare Bossi o ad una mediazioni diretta con i poteri forti bancari e finanziari cercando di scavalcare Fini su questo terreno. E' quanto Tu sembri già dare per scontato. Otterrebbe così una maggiore autonomia del Nord ma probabilmente annacquando la portata strategica della sua visione. Dico probabilmente in quanto si aprirebbe forse una lotta nella lotta, pur nella mediazione. Potrebbe anche continuare nell'alleanza tattica con Berlusconi, ma il vero leader ormai sarebbe Bossi.

Vero.
Ma la vera politica, diceva qualcuno, è politica estera. Berlusconi con tutti i suoi limiti, s'è dimostrato (o è stato ben utilizzato, poco importa) persona capace di siglare accordi internazionali.
Quando la Lega delirava su "Gheddafi puzza" con Calderoli che andava in Tv con la maglietta con le vignette antIslam , Berlusconi viceversa stringeva accordi con la Libia.
Quando la Lega pontificava sulla polenta simbolo padano, Berlusconi e Putin rinsaldavano accordi.
Piaccia o meno, ma la Lega non ha intrinsecamente qualità (nè ontologicamente è alla sua portata) di fare politica estera che non sia il torneo di calcio della nazionale patagna.



Ed anche che nei momenti decisivi - come questo - il leader carismatico della Lega è Bossi e solo lui. Non hanno diritto di parola i misnistri o i suoi luogotenenti.
La parola definitiva, in questi momenti, spetta solo a lui.

Vero.
Il problema è però questo.
Bossi è un tribuno della plebe, un animale politico, una persona carismatica.
Ottime qualità.
Ma per fare anche solo metà di quello che dici, occorre essere Cesare , non un capopopolo confuso e - brutto da dire, ma vero - fisicamente handicappato - le conseguenze dell'ictus si notano eccome, non l'ho mai sentito fare un ragionamento logico più lungo di 30 secondi.

Celibano
24-04-10, 12:52
Miles, condivido quanto dici, in particolare il punto 2.
Chi non ha una visione totale politica, e dunque non fa della politica mondiale il centro della sua azione, non può fare una "grande politica".
Berlusconi ha fatto buone mosse fino ad un certo sopratutto grazie agli ottimi rapporti Eni-Gazprom, ma penso che dopo la statuina di Tartaglia il messaggio sia arrivato e mi sembra abbia fatto dietrofront.
Il più grave limite di Bossi è proprio sul piano della politica estera: le sue buone azioni di fine anni '90, quando era sul punto di dare avvio a un fronte di "patrioti uniti", uniti dall'antiamericanismo, quando venne ricevuto da Milosevic direttamente a Belgrado, quando la Lega manifestava contro le basi Nato in Italia ad Aviano e in altri posti, non hanno avuto seguito.
Infatti Bossi è un discreto politico - l'unico attualmente in Italia - ma senz'altro non un grande politico.
Sono incerto invece sul punto 1. Non considero il capitalismo (anche nella sua forma finanziaria) un'entità indistinta e omogenea. Pensa alle enormi differenze ad esempio tra capitalismo produttivo solidaristico renano (che ha sue diramazioni finanziarie) e quello inglese tradizionalmente borsistico. Ad esempio, i funzionari del capitale cinesi e russi (soprattutto i primi) hanno una funzione politica ben differente da quella degli inglesi e degli americani. Auguriamoci che anche quelli Tedeschi, Italiani, Europei possano avviarsi su una strada simile.

Miles
24-04-10, 13:02
Sono incerto invece sul punto 1. Non considero il capitalismo (anche nella sua forma finanziaria) un'entità indistinta e omogenea. Pensa alle enormi differenze ad esempio tra capitalismo produttivo solidaristico renano (che ha sue diramazioni finanziarie) e quello inglese tradizionalmente borsistico. Ad esempio, i funzionari del capitale cinesi e russi (soprattutto i primi) hanno una funzione politica ben differente da quella degli inglesi e degli americani. Auguriamoci che anche quelli Tedeschi, Italiani, Europei possano avviarsi su una strada simile.

Il capitalismo renano è oggi ancora in vigore in Germania?
E' una differenziazione che rientra nel piano delle teorie, ma oggi inapplicata perchè "antieconomico" rispetto al turbocapitalismo o meglio, se non v'è come in Cina ed in Russia il primato della Politica sull'Economia, il banchiere tenderà ad espandere il proprio potere (è nella natura del capitalismo stesso).
Non mi risulta che in Germania vi sia un primato della politica sulle'economia, tutt'altro (vds anzi il quasi completo taglio delle spese sociali per rendere più competitivo l'export), anche se, per esempio nel caso dei BOT tedeschi qualche sinergia di interessi reali tra politica ed economia v'è stato

E qui ritorniamo al nucleo dell'analisi.

Bossi sarebbe capace di far trionfare il dirigismo politico sull'economia?
Sarebbe almeno in grado di capire le analisi che stiamo facendo?

Canaglia
24-04-10, 13:04
Appunto.
Quindi tu difendi una certa idea dell'Italia.
Non l'Italia sempre e comunque.
O meglio: per l'Italia tu intendi ciò che ha origine nella civiltà romana, ecc. ecc.
Non la Repubblica Italiana fondata sulla resistenza al 'nazi-fascismo'.

Indi per cui sorge spontanea una domanda: dov'è concretamente questa Italia in cui credi?

Ma che discorso è?
Non sono certo 60 anni di regime democratico a scalfire l'immortalità della Nazione

Miles
24-04-10, 13:13
Ma che discorso è?
Non sono certo 60 anni di regime democratico a scalfire l'immortalità della Nazione

L'Italia è a prescindere degli ultimi 60 anni di politica.

acchiappaignoranti
24-04-10, 13:25
L'Italia è a prescindere degli ultimi 60 anni di politica.

ed è quello che ti volevo spiegare l'ultima volta

conta la qualità del tempo e dello spazio, il tempo e lo spazio vanno misurati in base alla qualità

einstein mi e sempre stato sui maroni

Canaglia
24-04-10, 13:29
La citazione di Nietzsche che Rinascita mette in calce in prima pagina mi pare perfetta (Nietzsche parla più estesamente di Europa, ma il senso è quello):

... "L'Europa, una volontà unica, formidabile, capace di perseguire uno scopo per migliaia di anni"

60 anni di regime democratico sono nulla, l'Italia è Eterna

Giò
24-04-10, 13:58
Non so cosa vi sia di concreto nell'AD 2010 relativamente al Regno Lombardo-Veneto o al Ducato di Savoai è tutto da vedere.
Per la Serenissima sarebbe meno stentato, ma...

Senza offesa. Ma retoromanzo o galloitalico è una categorizzazione linguistica, non un'identità, a meno che come alcuni non si pensi di fare i confini con le cartine dei dialetti.
Miles, intendo dire che quelle sono le esperienze storiche che hanno segnato l'Italia in maniera concreta. Se un lombardo deve parlare della storia della sua identità locale, è normale che parli del Regno Lombardo-Veneto o del Ducato di Milano, non della Padania-Nazione.


Divisi cesserebbe la potenzialità di agire sinergicamente.
Non è poco.Cosa che accadeva grosso modo anche nel Medioevo e soprattutto nel Rinascimento con la progressiva crisi del Sacro Romano Impero.
Eppure non mi pare che in quelle epoche storiche l'Italia 'non esistesse' o non ci fosse una percezione d'Italia.
Quindi, come vedi, il problema è di tipo politico, non strettamente identitario.



Il problema è che la secessione della Patagna, in ambito internazionale , al di là di radici, della storia, eccetera, risponderebbe alla logica del divide et impera.
Non si può sperare di non essere mangiati dal pesce grosso, se si diventa pesci piccoli.
Già l'Italia è semidivorata.
Figurarsi con un ulteriore lottizzazione.
La Storia delle signorie rinascimentali ci indica chiaramente che , nel momento che si è divisi, ognuna di queste necessita d'essere cliente di uno stato più grande (ed estero) e di essere quindi agente bellico contro altro stato Italiano (di altro cliente estero) per giochi di potere d'oltreOceano o oltreAsia.
Non ha senso di unire l'Europa se poi si divide ciò che si ha sottomano.

Miles, fermo restando che io condivido in pieno il discorso fatto finora da Celibano (a parte il fatto che secondo me Cavour era filo-inglese, ma vabbè :D), posso pure darti ragione su ciò che scrivi. Ma - ribadisco - si parla di politica in tal caso. Non di identità stricto sensu.

Giò
24-04-10, 13:59
Ma che discorso è?
Non sono certo 60 anni di regime democratico a scalfire l'immortalità della Nazione

Va beh, evitiamo la retorica, grazie.
Stiamo discutendo seriamente.

Canaglia
24-04-10, 14:07
Va beh, evitiamo la retorica, grazie.
Stiamo discutendo seriamente.

Non è retorica.
La Storia è ciclica, l'Italia (intesa metastoricamente, quindi pre-unitaria) ha già passato tantissime epoche di crisi e momenti cupi, di umiliazione e sottomissione a potenze straniere.
Ciò non le ha impedito di risorgere in più occasioni.

Passerà anche questa

Giò
24-04-10, 14:08
Non è retorica.
La Storia è ciclica, l'Italia (intesa metastoricamente, quindi pre-unitaria) ha già passato tantissime epoche di crisi e momenti cupi, di umiliazione e sottomissione a potenze straniere.
Ciò non le ha impedito di risorgere in più occasioni.

Passerà anche questa

E dici una banalità, se permetti. Noi stiamo parlando di un'altra cosa.

Miles
24-04-10, 14:11
Va beh, evitiamo la retorica, grazie.
Stiamo discutendo seriamente.

Giò, io non sono D'Annunzio che arringa i Legionari a Ronchi.
Però determinate cose, ovvero l'interesse e la coscienza Nazionale, devono avere un determinato posto nella Politica.
Il problema della Politica invece degli ultimi 60 anni è che l'interesse Nazionale è sempre stato subordinato all'interesse partitico.
Se vuoi vedere una delle tante radici del male contemporaneo, non è solo l'antiFascismo tout cout, ma quando questo diventa partitismo antiNazionale.

Canaglia
24-04-10, 14:11
E dici una banalità, se permetti. Noi stiamo parlando di un'altra cosa.

E di cosa stiamo parlando allora?

Miles
24-04-10, 14:15
E dici una banalità, se permetti. Noi stiamo parlando di un'altra cosa.

Veramente è una riflessione che in tempo come questi assume carattere Ri-voluzionario

Celibano
24-04-10, 14:16
Il capitalismo renano è oggi ancora in vigore in Germania?
E' una differenziazione che rientra nel piano delle teorie, ma oggi inapplicata perchè "antieconomico" rispetto al turbocapitalismo o meglio, se non v'è come in Cina ed in Russia il primato della Politica sull'Economia, il banchiere tenderà ad espandere il proprio potere (è nella natura del capitalismo stesso).
Non mi risulta che in Germania vi sia un primato della politica sulle'economia, tutt'altro (vds anzi il quasi completo taglio delle spese sociali per rendere più competitivo l'export), anche se, per esempio nel caso dei BOT tedeschi qualche sinergia di interessi reali tra politica ed economia v'è stato

E qui ritorniamo al nucleo dell'analisi.

Bossi sarebbe capace di far trionfare il dirigismo politico sull'economia?
Sarebbe almeno in grado di capire le analisi che stiamo facendo?

Soprattutto in Cina, un po' meno in Russia, sì, è così.
In Germania ed in Europa senz'altro no in linea di massima, però vi sono casi come quelli da Te citati. Vedi anche i vari casi Gardini, Fazio etcetc, avuti anni fa in Italia.
Il fatto che il leader leghista abbia mirato alle banche (e in particolare alle Fondazioni) depone su questo piano a suo vantaggio, che cioè abbia intuito l'essenza della posta in gioco. Come il fatto che tra i politici italiani, sia stato l'unico a denunciare più volte pubblicamente l'esistenza di poteri "plutocratici" forti (ebraici o massonici), ben più forti del mondo politico.
Considera comunque che descrivo questo quadro centrato sulla Lega perchè per ora, mi sembra il più realistico. Senza meno la mia speranza ideale è che si compatti un fronte di liberazione nazionale con le idee chiare sul piano della vera linea nazionale da seguire. Ma la prima cosa da fare sarebbe appunto strappare dalla mano dei sionisti pseudonazionalisti "neocons" (es. Il Foglio, Il Giornale etcetc) e degli atlantisti l'idea italiana di cui si sono in modo strumentale e indebitamente appropriati. Ma mi sembra per ora irrealistico.

Giò
24-04-10, 14:16
Veramente è una riflessione che in tempo come questi assume carattere Ri-voluzionario

Sti cazzi

Giò
24-04-10, 14:19
Giò, io non sono D'Annunzio che arringa i Legionari a Ronchi.
Però determinate cose, ovvero l'interesse e la coscienza Nazionale, devono avere un determinato posto nella Politica.
Il problema della Politica invece degli ultimi 60 anni è che l'interesse Nazionale è sempre stato subordinato all'interesse partitico.
Se vuoi vedere una delle tante radici del male contemporaneo, non è solo l'antiFascismo tout court, ma quando questo diventa partitismo antiNazionale.

Benissimo.
Ma quale sarebbe la colpa della Lega? La Lega per certi versi è una risposta 'locale' alla corruzione del partitismo anti-nazionale che però oggi - come ieri - si cela dietro la retorica dell'unità nazionale, proprio come diceva Celibano prima.
Il dato di fatto Miles è che se l'Italia 'legittima' di cui parliamo esiste a prescindere dalle forme storiche dell'Italia allora non possiamo veramente dire che una eventuale ma irrealistica secesione cancellerà l'Italia.
Sarebbe un periodo di divisione come altri. L'identità non verrebbe scalfita.

Druso
24-04-10, 14:26
Miles, intendo dire che quelle sono le esperienze storiche che hanno segnato l'Italia in maniera concreta. Se un lombardo deve parlare della storia della sua identità locale, è normale che parli del Regno Lombardo-Veneto o del Ducato di Milano, non della Padania-Nazione.

Il lombardo medio (ma credo che il discorso sia estendibile a qualsiasi italiano medio) sa a malapena chi ha vinto la prima guerra mondiale, quindi sbraitare a caso che si è ''celti e longobardi'' può avere conseguenze alquanto nefaste sul volgo ignorante, facendogli perdere la sua identità.
Il tuo errore sta nel considerare la Lega un partito neoguelfo, quando in reltà è secessionista.



Cosa che accadeva grosso modo anche nel Medioevo e soprattutto nel Rinascimento con la progressiva crisi del Sacro Romano Impero.
Eppure non mi pare che in quelle epoche storiche l'Italia 'non esistesse' o non ci fosse una percezione d'Italia.
Quindi, come vedi, il problema è di tipo politico, non strettamente identitario.

Appunto, le conseguenze deleterie delle frammentazione politica dovrebbero servire da monito.



Miles, fermo restando che io condivido in pieno il discorso fatto finora da Celibano (a parte il fatto che secondo me Cavour era filo-inglese, ma vabbè :D), posso pure darti ragione su ciò che scrivi. Ma - ribadisco - si parla di politica in tal caso. Non di identità stricto sensu.

La lega fa la sua politica partendo da un discorso (pseudo)identitario, non ci si possono mettere le fette di salame sugli occhi e ignorare questo fatto.

Celibano
24-04-10, 14:26
(a parte il fatto che secondo me Cavour era filo-inglese, ma vabbè :D),


Lo potevo immaginare. Purtroppo non possiamo affrontare qui la tematica, che sarebbe assai interessante, di cosa - e forse pure a ragione- lo statista piemontese stimava della politica anglosassone. Va detto comunque che il suo modello di riferimento era più quello prussiano. E che Bismarck ammirava molto il politico Cavour, addirittura al punto, come ha sottolineato tra gli altri Richard, da considerarlo a lui superiore, perchè capace di imprimere una svolta storica all'Italia con forze certamente assai più deboli.

Miles
24-04-10, 14:26
Miles, intendo dire che quelle sono le esperienze storiche che hanno segnato l'Italia in maniera concreta. Se un lombardo deve parlare della storia della sua identità locale, è normale che parli del Regno Lombardo-Veneto o del Ducato di Milano, non della Padania-Nazione.

Guarda che il regno lombardo-veneto è durato (male e traballante) meno di cinquant'anni.
Lo si ricorda più in virtù della critica ad esso che in funzione di un presunto bene da esso generato.



Miles, fermo restando che io condivido in pieno il discorso fatto finora da Celibano (a parte il fatto che secondo me Cavour era filo-inglese, ma vabbè :D), posso pure darti ragione su ciò che scrivi. Ma - ribadisco - si parla di politica in tal caso. Non di identità stricto sensu.

In effetti questo sarebbe un forum identitario, però.
Ed è quindi ovvio che si affronti la cosa in primis dal punto di vista identitario.
Il problema è che l'identità si tramanda in due modi.
Cultura popolare e Cultura "alta".

La Lega non può operare per tramandare la cultura popolare perchè questa non può essere intrinsecamente materia su cui legifera un partito.
Il dialetto cioè lo parli se te lo hanno insegnato a casa, non se te lo insegnano a scuola (e lasciamo stare il livello della scuola ).
La cultura popolare la vivi se la domenica vai nella bettola più becera coi trattori parcheggiati fuori a delirare di discorsi nazirurali con gente che fa il bracconiere part time (cose che io ovviamente non ho mai fatto... :gluglu::gluglu::gluglu: ) non a farti le seghe coi celti e longobardi.
La cultura popolare è materia che si tramanda aiutando un tessuto sociale a sopravvivere , non facendo quindi iniziative che servono solo ad aiutare (spesso e volentieri) amici degli amici (perchè se si insegna il dialetto a scuola, chi sarà mai a selezionare gli insegnanti? la commissione costituita dalla Lega, per cui...)

Viceversa materia su cui può agevolmente legiferare un partito stabilendo i programmi scolastici è appunto la cultura "alta"
Ma il problema è questo.
Qua (forum) si parla di Etruschi, Villanoviani, Virgilio, Roma, Dante, Machiavelli, Borgia, Vico, ecc. ecc. ecc. ecc.
Ma la Lega cosa gli può opporre?
Nulla.
Come opererà quindi?
Mettendo (inutilmente , vds sopra) fantadialetti (perchè ad esempio son curioso di sapere quale sarebbe il dialetto insegnato nelle scuole in Veneto, atteso che il Padovano NON è il Veneziano e che il Veneziano parlato oggi a Venezia NON è quello che parlavano le nostre nonne) e cancellando ogni forma di cultura "alta" perchè nulla ha da opporvi.

In pratica operando non solo in funzione antItaliana , ma deculturizzando in senso completo (cioè non dando alcun modello culturale) un popolo che già di per se è abbastanza sul disperato.

Miles
24-04-10, 14:28
Lo potevo immaginare. Purtroppo non possiamo affrontare qui la tematica, che sarebbe assai interessante, di cosa - e forse pure a ragione- lo statista piemontese stimava della politica anglosassone. Va detto comunque che il suo modello di riferimento era più quello prussiano. E che Bismarck ammirava molto il politico Cavour, addirittura al punto, come ha sottolineato tra gli altri Richard, da considerarlo a lui superiore, perchè capace di imprimere una svolta storica all'Italia con forze certamente assai più deboli.

Rapidissima osservazione.
Per imitare il modello inglese, devi avere un potere (armato ed economico/commerciale) di tipo talassocratico.
Il Piemonte, tradizionalmente , non ha mai avuto una concezione navale (questa si raggiungerà verso la fine dell'ottocento con i capolavori navali di Benedetto Brin)

Druso
24-04-10, 14:28
Benissimo.
Ma quale sarebbe la colpa della Lega? La Lega per certi versi è una risposta 'locale' alla corruzione del partitismo anti-nazionale che però oggi - come ieri - si cela dietro la retorica dell'unità nazionale, proprio come diceva Celibano prima.

Ma la lega che risposta avrebbe dato?



Il dato di fatto Miles è che se l'Italia 'legittima' di cui parliamo esiste a prescindere dalle forme storiche dell'Italia allora non possiamo veramente dire che una eventuale ma irrealistica secesione cancellerà l'Italia.
Sarebbe un periodo di divisione come altri. L'identità non verrebbe scalfita.

Forse non ti rendi bene conto delle conseguenze del tuo discorso.

Lord Enlil
24-04-10, 14:35
Lo potevo immaginare. Purtroppo non possiamo affrontare qui la tematica, che sarebbe assai interessante, di cosa - e forse pure a ragione- lo statista piemontese stimava della politica anglosassone. Va detto comunque che il suo modello di riferimento era più quello prussiano. E che Bismarck ammirava molto il politico Cavour, addirittura al punto, come ha sottolineato tra gli altri Richard, da considerarlo a lui superiore, perchè capace di imprimere una svolta storica all'Italia con forze certamente assai più deboli.

Cavour - Bismarck le due facce della Realpolitik (http://www.italiadecide.it/Documents/Documents/UnitaVissuta/PassioniIdee/Stampa030310.pdf)

Celibano
24-04-10, 14:39
Rapidissima osservazione.
Per imitare il modello inglese, devi avere un potere (armato ed economico/commerciale) di tipo talassocratico.
Il Piemonte, tradizionalmente , non ha mai avuto una concezione navale (questa si raggiungerà verso la fine dell'ottocento con i capolavori navali di Benedetto Brin)


Certo, assolutamente condivisibile: infatti Cavour non voleva imitare la talassocrazia anglosassone. Ma un certo decisionismo politico chiamiamolo "anti-clericale" che Giò non apprezza. Ma chiudiamola qua, altrimenti staremmo qua fino a domani. Alle 18 c'è l'Ambrosiana.....!

Celibano
24-04-10, 14:42
Cavour - Bismarck le due facce della Realpolitik (http://www.italiadecide.it/Documents/Documents/UnitaVissuta/PassioniIdee/Stampa030310.pdf)

Ottimo Lord.
L'ho lessi.
Ho letto anche un libro sul Clausewitz di Rusconi. E' un buon germanista.

Giò
24-04-10, 14:45
Guarda che il regno lombardo-veneto è durato (male e traballante) meno di cinquant'anni.
Lo si ricorda più in virtù della critica ad esso che in funzione di un presunto bene da esso generato.
Insomma, non sarei molto d'accordo. Era una delle realtà politiche più prospere della vecchia Italia.



In effetti questo sarebbe un forum identitario, però.
Ed è quindi ovvio che si affronti la cosa in primis dal punto di vista identitario.
Il problema è che l'identità si tramanda in due modi.
Cultura popolare e Cultura "alta".

La Lega non può operare per tramandare la cultura popolare perchè questa non può essere intrinsecamente materia su cui legifera un partito.
Il dialetto cioè lo parli se te lo hanno insegnato a casa, non se te lo insegnano a scuola (e lasciamo stare il livello della scuola ).
La cultura popolare la vivi se la domenica vai nella bettola più becera coi trattori parcheggiati fuori a delirare di discorsi nazirurali con gente che fa il bracconiere part time (cose che io ovviamente non ho mai fatto... :gluglu::gluglu::gluglu: ) non a farti le seghe coi celti e longobardi.
La cultura popolare è materia che si tramanda aiutando un tessuto sociale a sopravvivere , non facendo quindi iniziative che servono solo ad aiutare (spesso e volentieri) amici degli amici (perchè se si insegna il dialetto a scuola, chi sarà mai a selezionare gli insegnanti? la commissione costituita dalla Lega, per cui...)

Viceversa materia su cui può agevolmente legiferare un partito stabilendo i programmi scolastici è appunto la cultura "alta"
Ma il problema è questo.
Qua (forum) si parla di Etruschi, Villanoviani, Virgilio, Roma, Dante, Machiavelli, Borgia, Vico, ecc. ecc. ecc. ecc.
Ma la Lega cosa gli può opporre?
Nulla.
Come opererà quindi?
Mettendo (inutilmente , vds sopra) fantadialetti (perchè ad esempio son curioso di sapere quale sarebbe il dialetto insegnato nelle scuole in Veneto, atteso che il Padovano NON è il Veneziano e che il Veneziano parlato oggi a Venezia NON è quello che parlavano le nostre nonne) e cancellando ogni forma di cultura "alta" perchè nulla ha da opporvi.

In pratica operando non solo in funzione antItaliana , ma deculturizzando in senso completo (cioè non dando alcun modello culturale) un popolo che già di per se è abbastanza sul disperato.


Dal punto di vista identitario, come ho già detto, nulla cambierebbe.
E' giusto se mi fai un discorso politico. Se mi fai un discorso identitario non ti posso dire che hai ragione: quando l'Italia era divisa in mille staterelli era politicamente divisa o non esisteva a livello di identità?
Chiaramente la prima cosa.
Lo stesso riaccadrebbe nel nostro caso, fermo restando che quella della secessione è un'ipotesi remota ed irrealistica.
Se pensate che la Lega Nord sia in grado di annichilire l'identità italiana non solo dico che vi sbagliate completamente ma - paradossalmente - sopravvalutate alla grande le capacità della Lega Nord.
Quando Hitler giunse al potere dovette accettare, nonostante la sua verve populista, il compromesso con l'aristocrazia junker prussiana e non.
Il suo sogno di Grande Germania non potè mai veramente cancellare nè la precedente Germania prussiano-guglielmina nè l'ancora più vecchia eredità del Sacro Romano Impero.

Secondo voi quindi la Lega Nord riuscirebbe a cancellare una tradizione 'storica' - ma non solo storica chiaramente - plurimillenaria?
No, non ne sono convinto.

Quello che temete è che non si possa più 'fare la storia' come Italiani.
Il problema è che non comprendete che il leghismo, volenti o nolenti, sia nei suoi aspetti beceri e folkloristici che nei suo aspetti positivi e pregevoli, non è una negazione totale dell'identità italiana ma un'espressione viva e concreta di uno dei tanti volti dell'anima del popolo italiano.
Il leghismo è strapaesano. E' campanilismo. Per certi versi, è quasi provincialismo. E' l'elogio della comunità 'chiusa'. Tutte cose che in Italia si sono sempre viste nel corso della storia: a volte sono state un argine contro la dissoluzione, altre volte sono state un problema oggettivo (come nel caso del problema politico dell'Impero di Federico I Barbarossa).

Giò
24-04-10, 14:47
Riguardo a Cavour volevo solo fare una considerazione relativamente al suo orientamento in politica estera, non tanto riguardo al modello politico che aveva preso ad esempio.

Celibano
24-04-10, 14:57
Riguardo a Cavour volevo solo fare una considerazione relativamente al suo orientamento in politica estera, non tanto riguardo al modello politico che aveva preso ad esempio.

Certamente. Quello è indubbio. Nego che vi fosse un vassallaggio politico.
L'errore dei complottisti "cattolici" è che laddove vi è una strategia politica, pongono un astratto e trascendente complotto, che deve per forza di cose deterministicamente riuscire. Vedi Brezinski con gli afghani ad esempio. In parte la strategia è riuscita (indebolimento definitivo dell'URSS); ma dall'altro è fallita, in quanto a lungo andare i guerriglieri jihadisti hanno avuto la forza di staccarsi sempre più dalla sudditanza strategica all'Occidente e acquisire una propria linea d'azione. Quindi, bisogna essere sempre molto cauti quando si analizzano queste situazioni. Vedi anche (altri esempi) Mussolini con i servizi militari francesi, Lenin con quelli tedeschi. Un grande politico, come erano Mussolini o Lenin, riesce a portare a proprio vantaggio strategico una situazione di sudditanza tattica o addirittura strategica.

Druso
24-04-10, 14:57
Il problema è che non comprendete che il leghismo, volenti o nolenti, sia nei suoi aspetti beceri e folkloristici che nei suo aspetti positivi e pregevoli, non è una negazione totale dell'identità italiana ma un'espressione viva e concreta di uno dei tanti volti dell'anima del popolo italiano.
Il leghismo è strapaesano. E' campanilismo. Per certi versi, è quasi provincialismo. E' l'elogio della comunità 'chiusa'. Tutte cose che in Italia si sono sempre viste nel corso della storia: a volte sono state un argine contro la dissoluzione, altre volte sono state un problema oggettivo (come nel caso del problema politico dell'Impero di Federico I Barbarossa).

Questa visione è estremamente ideologizzata e non corrisponde alla realtà, la maggior parte dei militanti (militanti, non gente che vota lega) leghisti è anti-italiana e antifascista, ci son pochi cazzi.
Se vai sul forum carroccio o su quello della lega i proclami secessionisti e antiitaliani si sprecano, senza dimenticare il Bossi ''amico di Annibale contro il nemico di sempre, Roma'', Salvini antinapoletano, Borghezio ''celtolongobardo contro la merdaccia levantina'', Renzino Bossi che disprezza Marco Aurelio perchè ''l'è di Roma'', senza dimenticare i vari ideologi della domenica come Miglio e Oneto dichiaratamente anti-italiani; poi vabhe adesso potrai anche citarmi il tuo amico gammmerada evoliano che si è pragmaticamente infiltrato nella Lega per creare il IV reich, ma credo che il 99% dei militanti leghisti si vada a collocare nella linea di pensiero precedente.

Miles
24-04-10, 15:01
Insomma, non sarei molto d'accordo. Era una delle realtà politiche più prospere della vecchia Italia.


Motivo per cui gli Asburgo la vollero per se. Non era ricca grazie, bensì, nonostante gli Asburgo.
Fermo restando che sacche di povertà inumana eran ben che presenti.

Capisco che Vienna sia figa, la sachertorte è buona e via discorrendo.
Ma non vedo perchè doversi scegliere il padrone più figo , quando si è viceversa in facoltà di prendere il proprio destino in mano.




Se pensate che la Lega Nord sia in grado di annichilire l'identità italiana non solo dico che vi sbagliate completamente ma - paradossalmente - sopravvalutate alla grande le capacità della Lega Nord.


Non di annichilire.
Ma di svilire, di svuotare ulteriormente.
Perchè se già è triste che la concezione Nazionale sia solo la partita di calcio ai mondiali, l'adozione del dialetto a scuola è ancora più ridicola.



Quando Hitler giunse al potere dovette accettare, nonostante la sua verve populista, il compromesso con l'aristocrazia junker prussiana e non.
Il suo sogno di Grande Germania non potè mai veramente cancellare nè la precedente Germania prussiano-guglielmina nè l'ancora più vecchia eredità del Sacro Romano Impero.


Storicamente vero come mero dato storico. Ma completamente scollegato e non paragonabile con la situazione oggetto di analisi.



Quello che temete è che non si possa più 'fare la storia' come Italiani.

Un popolo che non si proietta nel divenire cessa di essere protagonista nella Storia.
Chi non è protagonista, si eclissa.
Scusa se è poco.
L'eternità non è una elargizione una tantum, ma una cosa che si costruisce giorno dopo giorno




Il problema è che non comprendete che il leghismo, volenti o nolenti, sia nei suoi aspetti beceri e folkloristici che nei suo aspetti positivi e pregevoli, non è una negazione totale dell'identità italiana ma un'espressione viva e concreta di uno dei tanti volti dell'anima del popolo italiano.
Il leghismo è strapaesano. E' campanilismo. Per certi versi, è quasi provincialismo. E' l'elogio della comunità 'chiusa'. Tutte cose che in Italia si sono sempre viste nel corso della storia: a volte sono state un argine contro la dissoluzione, altre volte sono state un problema oggettivo (come nel caso del problema politico dell'Impero di Federico I Barbarossa).

Il Leghismo indubbiamente è espressione di certa Italianità.
La peggiore però, la sua parte più decadente, quella che attivamente rode viceversa le innumerevoli Virtus
Bossi è molto più "terrone" (inteso come cafone, parolaio, capitan fracassa, mandolinaro non come abitante del fiero Sud) di tantissimi veri "terroni" . E' il bauscia , il cumenda, non è il Signore di una landa.

Non è il campanilismo inteso come difesa della propria terra, ma come illusione di difesa della stessa , non attuata coi fatti , ma blandita e ululata all'osteria. La Lega non è Romana , intesa come pragmatica difesa/offesa costruttiva e sinergica, è viceversa entità bassamente ctonia, divoratrice in primis del gene creatore Italiano.

L'allusione a Barbarossa poi centra come i cavoli a merenda, completamente fuori testo. Anzi paradossalmente la Lega LombardoVeneta Medievale è l'esatto opposto della lega nerd attuale
Perchè Barbarossa viene bloccato perchè si crea una sinergia unificatrice di realtà oggettive (un impulso unitario quindi, ecco perchè Alberto da Giussano è stato oggettivamente utilizzato come simbolo preunitario a partire dal Carducci) e non certo come esaltazione di microrealtà tra di loro ostili ed aizzate in funzione di presunte differenze e reali invidie/odi

Miles
24-04-10, 15:04
Un grande politico, come erano Mussolini o Lenin, riesce a portare a proprio vantaggio strategico una situazione di sudditanza tattica o addirittura strategica.

Quindi ipso facto , chi si illude lo possa fare Bossi, non ha capito una mazza.

Miles
24-04-10, 15:07
Cmq una breve puntualizzazione.


Un'analisi della Lega è dato culturale. Va bene


Una difesa d'ufficio della Lega è elemento necessario all'analisi di cui sopra, indirettamente quindi è dato culturale. Va bene.


Un'apologia della Lega è dato politico, non culturale. Non va bene.

Giò
24-04-10, 15:09
Questa visione è estremamente ideologizzata e non corrisponde alla realtà, la maggior parte dei militanti (militanti, non gente che vota lega) leghisti è anti-italiana e antifascista, ci son pochi cazzi.
Se vai sul forum carroccio o su quello della lega i proclami secessionisti e antiitaliani si sprecano, senza dimenticare il Bossi ''amico di Annibale contro il nemico di sempre, Roma'', Salvini antinapoletano, Borghezio ''celtolongobardo contro la merdaccia levantina'', Renzino Bossi che disprezza Marco Aurelio perchè ''l'è di Roma'', senza dimenticare i vari ideologi della domenica come Miglio e Oneto dichiaratamente anti-italiani; poi vabhe adesso potrai anche citarmi il tuo amico gammmerada evoliano che si è pragmaticamente infiltrato nella Lega per creare il IV reich, ma credo che il 99% dei militanti leghisti si vada a collocare nella linea di pensiero precedente.

No, mi dispiace amico, ma la tua è una visione ideologizzata.
Miglio non era anti-italiano. Il decalogo di Assago propone un'Unione Federale Italiana composta dalle tre repubbliche del nord, del centro e del sud.
Ma al di là di questo credi che in Italia fra gli Italiani non ci siano mai stati degli odi e delle rivalità?
Bergamaschi e bresciani si vogliono bene? No.
Livornesi e pisani? Nemmeno.
Brianzoli e milanesi? Non ne parliamo :sofico:
Forlivesi e ravennati? E' guerra aperta :gluglu:
Napoletani e romani? Pure.
Quindi, non prendiamoci in giro.
Anche il campanilismo becero nelle sue forme più agonistiche fa parte della nostra storia. Nel bene e nel male.
La Lega Nord - nell'era della globalizzazione - s'è fatta interprete di questo atavico aspetto del nostro paese nell'area centro-settentrionale dell'Italia.

Anch'io poi preferisco l'Impero Romano alle puttanate sui micro-regionalismi o sui secessionismi del condominio di casa propria. Ma non posso negare quello che è un mero dato di fatto.
Anche perchè chiunque conosca bene la Lega Nord sa perfettamente che la critica è al concetto di 'nazione' in senso democratico-giacobino.

Giò
24-04-10, 15:11
Cmq una breve puntualizzazione.


Un'analisi della Lega è dato culturale. Va bene


Una difesa d'ufficio della Lega è elemento necessario all'analisi di cui sopra, indirettamente quindi è dato culturale. Va bene.


Un'apologia della Lega è dato politico, non culturale. Non va bene.

Concordo.

Miles
24-04-10, 15:19
No, mi dispiace amico, ma la tua è una visione ideologizzata.
Miglio non era anti-italiano. Il decalogo di Assago propone un'Unione Federale Italiana composta dalle tre repubbliche del nord, del centro e del sud.


Miglio infatti verso il finire della sua vita fu anche cacciato a pedate o quasi dalla Lega.
Per fortuna sua non è campato abbastanza a lungo per vedere le stronzate sul Pò


Ma al di là di questo credi che in Italia fra gli Italiani non ci siano mai stati degli odi e delle rivalità?
Bergamaschi e bresciani si vogliono bene? No.
Livornesi e pisani? Nemmeno.
Brianzoli e milanesi? Non ne parliamo :sofico:
Forlivesi e ravennati? E' guerra aperta :gluglu:
Napoletani e romani? Pure.
Quindi, non prendiamoci in giro.
Anche il campanilismo becero nelle sue forme più agonistiche fa parte della nostra storia. Nel bene e nel male.

Dimentichi però che tale campanilismo è uno dei motivi di intrinseca debolezza.
E lo vuoi anche esaltare.
E' connaturata nel nostro DNA, Roma inizia con un fraticidio.
Esserne contenti e pensare che sia politicamente utile e costruttivo, non è sbagliato, è stupido.
Le istanze unificatrici rinascimentali eran proprio per superare la divisione ed evitare che stati tra loro divisi e aizzati da terzi diventassero il campo di gioco di lotte di potere di entità terze.
Vedi te.




La Lega Nord - nell'era della globalizzazione - s'è fatta interprete di questo atavico aspetto del nostro paese nell'area centro-settentrionale dell'Italia.


La lega nerd - nell'era della globalizzazione - s'è prestata ad essere una forza autodistruttiva che nel medio-lungo termine farà molto comodi a terzi.


Ma non posso negare quello che è un mero dato di fatto.

Nemmeno io lo nego. Lo contrasto visto che è sbagliato e autodistruttivo. E antidoti ve ne sono a iosa



Anche perchè chiunque conosca bene la Lega Nord sa perfettamente che la critica è al concetto di 'nazione' in senso democratico-giacobino.

Si vabbeh, la critica è al concetto di nazione anche dal punto di vista metatemporale, storico , culturale, religioso.
Le scorrazzate dei leghisti e paccottiglia simile su questo forum sono abbastanza chiare in tal senso.
Giò il problema è che tu confondi la "Lega secondo Giò91" con la "Lega dei leghisti".
Quale dei due modelli sia più vicino alla realtà però è abbastanza chiaro.

Miles
24-04-10, 15:20
Concordo.

Ok.
Scusa l'atto di sbirraggine, ma proprio perchè ho legiferato io in tal senso, sono il primo costretto ad autolimitarsi in merito.

Celibano
24-04-10, 15:26
Quindi ipso facto , chi si illude lo possa fare Bossi, non ha capito una mazza.

Certamente, la logica direbbe questo. Sarebbe troppo in effetti.
Ma guardando il panorama che abbiamo dall'altra parte, una totale "sacra unione" di servili esponenti di tutte le lobby anti-italiane che da decenni ci "dominano" senza fatica alcuna, verrebbe quasi da sperarlo. Ma è solo una speranza, in effetti. Anche perchè, come notavo prima, quando la Lega ha preso in un certo momento una precisa direzione, non ha dato seguito a ciò. Per ora dobbiamo seguire realisticamente ciò che avviene: poi si vedrà.

Giò
24-04-10, 15:27
Motivo per cui gli Asburgo la vollero per se. Non era ricca grazie, bensì, nonostante gli Asburgo.
Fermo restando che sacche di povertà inumana eran ben che presenti.

Capisco che Vienna sia figa, la sachertorte è buona e via discorrendo.
Ma non vedo perchè doversi scegliere il padrone più figo , quando si è viceversa in facoltà di prendere il proprio destino in mano.

Non mi interessa di Vienna o della sacher, semplicemente non è vero che il Regno Lombardo-Veneto fosse una merda, tutto qua.
Era lo 'staterello' più prospero e il più efficiente.
E' una mera constatazione.





Non di annichilire.
Ma di svilire, di svuotare ulteriormente.
Perchè se già è triste che la concezione Nazionale sia solo la partita di calcio ai mondiali, l'adozione del dialetto a scuola è ancora più ridicola.
Ammetterai però che ciò non è colpa della Lega ma dell'anti-fascismo che ha sempre svilito qualsiasi forma di nazionalismo eccetto che il patriottismo della costituzione.


Storicamente vero come mero dato storico. Ma completamente scollegato e non paragonabile con la situazione oggetto di analisi.
Bah...:sese:
Se vuoi parliamo del rapporto che ebbe Hitler coi Lander. Non potè abolirli ma inglobarli nel Reich 'centralizzato'.





Un popolo che non si proietta nel divenire cessa di essere protagonista nella Storia.
Chi non è protagonista, si eclissa.
Scusa se è poco.
L'eternità non è una elargizione una tantum, ma una cosa che si costruisce giorno dopo giorno
L'Italia dei comuni non era proiettata nel futuro?
L'Italia unita - fra l'altro - è diventata un qualcosa di grandioso grazie alla Prima Guerra Mondiale e al Fascismo.
Senza quei due eventi storici fondamentali l'Italia unita sarebbe stata un'entità politica senz'anima.




Il Leghismo indubbiamente è espressione di certa Italianità.
La peggiore però, la sua parte più decadente, quella che attivamente rode viceversa le innumerevoli Virtus
Bossi è molto più "terrone" (inteso come cafone, parolaio, capitan fracassa, mandolinaro non come abitante del fiero Sud) di tantissimi veri "terroni" . E' il bauscia , il cumenda, non è il Signore di una landa.

Non è il campanilismo inteso come difesa della propria terra, ma come illusione di difesa della stessa , non attuata coi fatti , ma blandita e ululata all'osteria. La Lega non è Romana , intesa come pragmatica difesa/offesa costruttiva e sinergica, è viceversa entità bassamente ctonia, divoratrice in primis del gene creatore Italiano.

L'allusione a Barbarossa poi centra come i cavoli a merenda, completamente fuori testo. Anzi paradossalmente la Lega LombardoVeneta Medievale è l'esatto opposto della lega nerd attuale
Perchè Barbarossa viene bloccato perchè si crea una sinergia unificatrice di realtà oggettive (un impulso unitario quindi, ecco perchè Alberto da Giussano è stato oggettivamente utilizzato come simbolo preunitario a partire dal Carducci) e non certo come esaltazione di microrealtà tra di loro ostili ed aizzate in funzione di presunte differenze e reali invidie/odi

Il guelfismo comunale anti-ghibellino fu secessionismo ante litteram. Fu una spinta centrifuga e particolarista rispetto all'Impero. Pur non mettendo in discussione l'esistenza dell'autorità imperiale, di fatto la indebolì fortemente e rappresentò un fenomeno sovversivo e destabilizzatore della Res Publica Christiana.
Ecco uno dei motivi per cui certo patriottismo ottocentesco imbevuto di ideali liberali e democratici esaltò la Lega dei Comuni anti-imperiale.

Riguardo al 'terronismo leghista', ricordati che stai parlando della parte più degenerata del campanilismo. Il leghismo significa anche difesa del territorio e della sua integrità. Padroni a casa nostra è lo slogan prediletto.
Per te è tanta fuffa e niente di concreto.
Io non ho questa opinione.
Ma il dato di fatto è che la Lega rappresenta qualcosa e rappresenta un volto dell'Italianità con cui, indipendentemente dal giudizio su di esso, si deve fare i conti e a cui bisogna dare delle risposte che non siano la mera riproposizione di una retorica stantia.

Giò
24-04-10, 15:27
Certamente, la logica direbbe questo. Sarebbe troppo in effetti.
Ma guardando il panorama che abbiamo dall'altra parte, una totale "sacra unione" di servili esponenti di tutte le lobby anti-italiane che da decenni ci "domimano" senza fatica alcuna, verrebbe quasi da sperarlo. Ma è solo una speranza, in effetti. Anche perchè, come notavo prima, quando la Lega ha preso in un certo momento una precisa direzione, non ha dato seguito a ciò.

Concordo. Ottimo Celibano.

Druso
24-04-10, 15:28
No, mi dispiace amico, ma la tua è una visione ideologizzata.
Miglio non era anti-italiano. Il decalogo di Assago propone un'Unione Federale Italiana composta dalle tre repubbliche del nord, del centro e del sud.

Che equivale ad una secessione.



Ma al di là di questo credi che in Italia fra gli Italiani non ci siano mai stati degli odi e delle rivalità?
Bergamaschi e bresciani si vogliono bene? No.
Livornesi e pisani? Nemmeno.
Brianzoli e milanesi? Non ne parliamo :sofico:
Forlivesi e ravennati? E' guerra aperta :gluglu:
Napoletani e romani? Pure.
Quindi, non prendiamoci in giro.
Anche il campanilismo becero nelle sue forme più agonistiche fa parte della nostra storia. Nel bene e nel male.
La Lega Nord - nell'era della globalizzazione - s'è fatta interprete di questo atavico aspetto del nostro paese nell'area centro-settentrionale dell'Italia.


Il pittoresco ci ha fregati per tre secoli. Dopo il 1513, dalla caduta della Repubblica Fiorentina, gli italiani non hanno portato più le armi [...]. Allora era molto scomodo per gli stranieri, e sarebbe comodo anche oggidì, avere una Italia pittoresca, disordinata, cantatrice, suonatrice, che rispondesse a quello che un giornale inglese diceva come esempio di una spudoratezza senza pari:''Ma perchè gli italiani che sanno maneggiare così bene la penna ed il pennello, vogliono fare altrettanto con i cannoni?''.

Inutile citare l'autore del discorso.



Anch'io poi preferisco l'Impero Romano alle puttanate sui micro-regionalismi o sui secessionismi del condominio di casa propria. Ma non posso negare quello che è un mero dato di fatto.
Anche perchè chiunque conosca bene la Lega Nord sa perfettamente che la critica è al concetto di 'nazione' in senso democratico-giacobino.

intervista a Riccardo Bossi (http://digilander.libero.it/sedemargherita/balegaeu1.htm)
Io leggendo interviste come questa nutro dei dubbi su cosa ''conosca bene'' la Lega Nord.

Miles
24-04-10, 15:39
Non mi interessa di Vienna o della sacher, semplicemente non è vero che il Regno Lombardo-Veneto fosse una merda, tutto qua.
Era lo 'staterello' più prospero e il più efficiente.
E' una mera constatazione.


E' una curiosità storica.
Che questo possa essere un retaggio identitario sentito ed attuale è fantascienza pura.





Ammetterai però che ciò non è colpa della Lega ma dell'anti-fascismo che ha sempre svilito qualsiasi forma di nazionalismo eccetto che il patriottismo della costituzione.

Questo giustifica passare dalla padella alla brace però .
E logica conseguenza è quindi ritenere che la Lega è logica conseguenza (strumento è forse dire troppo) del peggiore antiFascismo antiNazionale.
Altro che istanza rivoluzionarconservatrice, quindi...



Bah...:sese:
Se vuoi parliamo del rapporto che ebbe Hitler coi Lander. Non potè abolirli ma inglobarli nel Reich 'centralizzato'.


Il Federalismo tedesco attuale non è quello Guglielmino è quello imposto dagli Americani.
Primo teorizzatore: Henry Morgenthau.
Devo aggiungere altro?




L'Italia dei comuni non era proiettata nel futuro?
L'Italia unita - fra l'altro - è diventata un qualcosa di grandioso grazie alla Prima Guerra Mondiale e al Fascismo.
Senza quei due eventi storici fondamentali l'Italia unita sarebbe stata un'entità politica senz'anima.


L'Italia dei comuni successivamente si evolve nell'Italia delle faide rinascimentali.
Ed è un mero dato storico.
L'Italia avrebbe e ha a prescindere un'anima.
Ma senza un corpo, l'anima fa poco.



Il guelfismo comunale anti-ghibellino fu secessionismo ante litteram. Fu una spinta centrifuga e particolarista rispetto all'Impero. Pur non mettendo in discussione l'esistenza dell'autorità imperiale, di fatto la indebolì fortemente e rappresentò un fenomeno sovversivo e destabilizzatore della Res Publica Christiana.
Ecco uno dei motivi per cui certo patriottismo ottocentesco imbevuto di ideali liberali e democratici esaltò la Lega dei Comuni anti-imperiale.


No.
Non v'è stata l'esaltazione nell'800 del Di Giussano perchè esaltazione antiClero (perchè - ma forse Bossi non lo sa - era alleato al Papa di Roma Ladrona) , ma esattamente per i motivi che dicevo.
Azione sinergica tra realtà particolari in vista di una ricerca unificatrice di virtus.
http://www.balillaregistroitaliano.it/Codognato/Codognato%20Plinio/slides/Divisione%20Fanteria%20Legnano%20cart.na.jpg



Riguardo al 'terronismo leghista', ricordati che stai parlando della parte più degenerata del campanilismo. Il leghismo significa anche difesa del territorio e della sua integrità. Padroni a casa nostra è lo slogan prediletto.

Si ma nel concreto come si attua?
Il "terronismo" è quello del capitan fracassa, del cianciare senza fare (o fare ben poco).

Non è il pragmatico "chiedo cento per ottenere cinquanta" , ma il mediocre "ululo mille per elemosinare, rubacchiare e rodere dieci facendo però credere alla gente che ho ottenuto novecentonovantanove".




Ma il dato di fatto è che la Lega rappresenta qualcosa e rappresenta un volto dell'Italianità con cui, indipendentemente dal giudizio su di esso, si deve fare i conti e a cui bisogna dare delle risposte che non siano la mera riproposizione di una retorica stantia.

Si ma che risposte vuoi dare?
In che ambito cioè?
Culturale? Politico? perchè - e scusa l'ennesima ritritatura, qua siamo per parlare di cultura, non di politica.

Druso
24-04-10, 15:42
Non mi interessa di Vienna o della sacher, semplicemente non è vero che il Regno Lombardo-Veneto fosse una merda, tutto qua.
Era lo 'staterello' più prospero e il più efficiente.
E' una mera constatazione.

Siamo ancora i più prosperi ed efficienti, non mi sembra che ci sia bisogno di fare zigggggail a Formigoni.




Ammetterai però che ciò non è colpa della Lega ma dell'anti-fascismo che ha sempre svilito qualsiasi forma di nazionalismo eccetto che il patriottismo della costituzione.

La Lega è antifascista e non ho fatto altro che svilire un nazionalismo continuando sulla via del 68.



Bah...:sese:
Se vuoi parliamo del rapporto che ebbe Hitler coi Lander. Non potè abolirli ma inglobarli nel Reich 'centralizzato'.

Cosa c'entra Hitler con Bossi?



L'Italia dei comuni non era proiettata nel futuro?
L'Italia unita - fra l'altro - è diventata un qualcosa di grandioso grazie alla Prima Guerra Mondiale e al Fascismo.
Senza quei due eventi storici fondamentali l'Italia unita sarebbe stata un'entità politica senz'anima.

Non iniziare anche te con i se e i ma.





Il guelfismo comunale anti-ghibellino fu secessionismo ante litteram. Fu una spinta centrifuga e particolarista rispetto all'Impero. Pur non mettendo in discussione l'esistenza dell'autorità imperiale, di fatto la indebolì fortemente e rappresentò un fenomeno sovversivo e destabilizzatore della Res Publica Christiana.

Falso, quest'interpretazione (d'origine evoliana immagine) è storicamente sballata.



Ecco uno dei motivi per cui certo patriottismo ottocentesco imbevuto di ideali liberali e democratici esaltò la Lega dei Comuni anti-imperiale.

Se mai in funzione anti-tedesca, in ogni caso il mito di Legnano fu presto abbandonato poiché si prestava eccessivamente bene alle visioni neoguelfiche.



Riguardo al 'terronismo leghista', ricordati che stai parlando della parte più degenerata del campanilismo. Il leghismo significa anche difesa del territorio e della sua integrità. Padroni a casa nostra è lo slogan prediletto.
Per te è tanta fuffa e niente di concreto.

Dalle mie parti non mi sembra che la lega si stia opponendo alla distruzione del territorio.



Io non ho questa opinione.
Ma il dato di fatto è che la Lega rappresenta qualcosa e rappresenta un volto dell'Italianità con cui, indipendentemente dal giudizio su di esso, si deve fare i conti e a cui bisogna dare delle risposte che non siano la mera riproposizione di una retorica stantia.

Volto dell'italianità piuttosto nefasto, eh.

Miles
24-04-10, 15:42
Poi Giò, scusa un discorso.
Tu sei un "Leghista eretico" , e probabilmente rappresenti una fetta dell'elettorato della Lega (quello postmissino per intenderci che cmq è assai minoritario)
Il problema è che i militanti e soprattutto i capi di piccolo , medio e alto rango, non la pensano come te.

Druso
24-04-10, 15:44
Poi Giò, scusa un discorso.
Tu sei un "Leghista eretico" , e probabilmente rappresenti una fetta dell'elettorato della Lega (quello postmissino per intenderci che cmq è assai minoritario)
Il problema è che i militanti e soprattutto i capi di piccolo , medio e alto rango, non la pensano come te.

.

Miles
24-04-10, 15:44
Se la Lega è un volto dell'Italia (ed è cosa su cui concordo) ne è il lato peggiore.
Potremmo ribattezzarla infausta, secta , italica.

occidentale
24-04-10, 15:48
Ragazzi, cerchiamo di non de-ragliare nella politica deteriore, vi prego.
Riportate il discorso su questioni serie, non su quanto sia "terronica o padanica" la politica leghista.:chefico:

Celibano
24-04-10, 15:51
Comunque, visto che ormai la discussione ha preso una piega politica, ma molto creativa e non conflittuale, azzardo una domanda.
Se si dovesse gradualmente verificare una "rivolta" legale o meno(fiscale, federale, popolare etcetc, di qualunque tipo sia: non è questo il punto) guidata da Bossi e dai suoi (Salvini e i suoi milanesi "comunisti padani", i piemontesi, i veneti etcetc), io chiedo.
Considerando che siamo bene o male tutti nazionalisti indipendentisti italiani (perdonatemi il termine, ma ci si capisce almeno), considerando che tutte quelle forze che impediscono una autentica Indipendenza Italiana dal '45 (dato che l'Italia culturalmente, geopoliticamente eccc è ben più importante di quel che ci può sembrare) sembrano essere anti-leghiste: cosa dobbiamo fare?
Scusate la domanda, ma arrivata a tal punto la discussione, sembra inevitabile e logica. Lo chiedo in senso altamente problematico, senza avere soluzioni a portata di mano, anche perchè - come già si vide in Serbia nei primissimi anni '90 - la situazione politica evolve nelle sue componenti in piroette improvvise da un giorno all'altro.

Giò
24-04-10, 15:54
Poi Giò, scusa un discorso.
Tu sei un "Leghista eretico" , e probabilmente rappresenti una fetta dell'elettorato della Lega (quello postmissino per intenderci che cmq è assai minoritario)
Il problema è che i militanti e soprattutto i capi di piccolo , medio e alto rango, non la pensano come te.

Io non sono un leghista 'eretico'. Io non sono proprio leghista :chefico:
Io voto la Lega Nord per vari motivi.
Che poi la stragrande maggioranza dei post-missini al Nord votino Lega è verissimo, perchè vedono in essa un partito d'ordine come lo era il MSI-Destra Nazionale del '72.
Motivo per cui gli stessi meridionali che abitano al Nord la votano.

occidentale
24-04-10, 15:58
Celibano tu poni adesso due problemi fondamentali.
Sulla questione della rivolta fiscale come soluzione ai problemi del paese io sono scettico per la natura stessa dell'italiano medio (di cui i leghisti sono, malgrado le loro proclamazioni, esponenti ottimi e massimi:)) troppo anarchico e menfreghista, tendente a sbandarsi davanti a grandi difficoltà e a rivoluzioni epocali.
Un nuovo ordine sorto dalla rivolta fiscale necessiterebbe di una determinazione e di una costanza che io non vedo nelle popolazioni della Valle del Po, che oltre tutto sono storicamente tra la meno politicizzate del paese. Non credo che la massa critica dei renitenti fiscali apertamente attivi raggiungerebbe mai rilevanza tale da farne un movimento tale da rovesciare l'esistente.

Miles
24-04-10, 15:59
Comunque, visto che ormai la discussione ha preso una piega politica, ma molto creativa e non conflittuale, azzardo una domanda.
Se si dovesse gradualmente verificare una "rivolta" legale o meno(fiscale, federale, popolare etcetc, di qualunque tipo sia: non è questo il punto) guidata da Bossi e dai suoi (Salvini e i suoi milanesi "comunisti padani", i piemontesi, i veneti etcetc), io chiedo.
Considerando che siamo bene o male tutti nazionalisti indipendentisti italiani (perdonatemi il termine, ma ci si capisce almeno), considerando che tutte quelle forze che impediscono una autentica Indipendenza Italiana dal '45 (dato che l'Italia culturalmente, geopoliticamente eccc è ben più importante di quel che ci può sembrare) sembrano essere anti-leghiste: cosa dobbiamo fare?
Scusate la domanda, ma arrivata a tal punto la discussione, sembra inevitabile e logica. Lo chiedo in senso altamente problematico, senza avere soluzioni a portata di mano, anche perchè - come già si vide in Serbia nei primissimi anni '90 - la situazione politica evolve nelle sue componenti in piroette improvvise da un giorno all'altro.

Il tuo quesito già contiene la risposta.
E la risposta te la giro in forma di domanda retorica.

Chi ebbe il massimo interesse a frammentare la Serbia , chi ci ha guadagnato di più e come è ridotta oggi?

Proprio la mutevolezza nel modo d'agire del blocco antitaliano che tu citavi, nel caso un'improbabile istanza fantasecessionista, diverrebbe uno dei principali sponsor della fazione secessionista.

Divide et Impera.
Come in Serbia.

Druso
24-04-10, 15:59
Motivo per cui gli stessi meridionali che abitano al Nord la votano.

Lo fanno per interesse, per questioni su cui potrei essere d'accordo anche io eh, ma questo non ha nulla a che fare con l'impianto ideologico che sta alla base della lega.

Miles
24-04-10, 16:00
Io non sono un leghista 'eretico'. Io non sono proprio leghista :chefico:
Io voto la Lega Nord per vari motivi

In pratica sei un Leghista Unitario. Bene così.

Druso
24-04-10, 16:01
Considerando che siamo bene o male tutti nazionalisti indipendentisti italiani (perdonatemi il termine, ma ci si capisce almeno), considerando che tutte quelle forze che impediscono una autentica Indipendenza Italiana dal '45 (dato che l'Italia culturalmente, geopoliticamente eccc è ben più importante di quel che ci può sembrare) sembrano essere anti-leghiste: cosa dobbiamo fare?


Credo che la possibilità di poter militare in unità controrivoluzionarie e anti-partigiane sia al di là del bene e del male.

occidentale
24-04-10, 16:04
Io non sono un leghista 'eretico'. Io non sono proprio leghista
Io voto la Lega Nord per vari motivi.
Che poi la stragrande maggioranza dei post-missini al Nord votino Lega è verissimo, perchè vedono in essa un partito d'ordine come lo era il MSI-Destra Nazionale del '72.
Motivo per cui gli stessi meridionali che abitano al Nord la votano.

Ma così ammetti che il movimento "indipendentista" della Padania è minato alla radice da una dicotomia interna sempre più rilevante, man mano che la quota dei "Destro-Nazionali" cresce all'interno della Lega. L'affermazione fatta da Berlusconi alla direzione del PDL qualche giorno fa, secondo la quale la Lega sta ereditando i voti di AN può suonare a qualcuno come una consacrazione della Lega a grande partito nazionale.
Ma secondo me è una campana a morto per il leghismo padanista.

Maggiore coinvolgimento nelle faccende generiche della tanto disprezzata Italia porta direttamente alla dissoluzione dell'ipotesi della Padania come nuova nazione, secondo me. Intendo in senso politico generale, chiaramente, non nell'immediato o come allusione alla fase odierna.

Giò
24-04-10, 16:09
E' una curiosità storica.
Che questo possa essere un retaggio identitario sentito ed attuale è fantascienza pura.
Non stare a cavillarci sopra per fini dialettici, hai capito benissimo cosa intendevo dire.





Questo giustifica passare dalla padella alla brace però .
E logica conseguenza è quindi ritenere che la Lega è logica conseguenza (strumento è forse dire troppo) del peggiore antiFascismo antiNazionale.
Altro che istanza rivoluzionarconservatrice, quindi...
Anche il Fascismo fu una logica conseguenza dello Stato Liberale. Ciò non significa che il Fascismo fosse liberale.




Il Federalismo tedesco attuale non è quello Guglielmino è quello imposto dagli Americani.
Primo teorizzatore: Henry Morgenthau.
Devo aggiungere altro?
La problematica del Federalismo in Germania è ben precedente al secondo dopoguerra. In merito, per accorgersene, basterebbe leggere 'Stato, movimento e popolo di Schmitt'.



L'Italia dei comuni successivamente si evolve nell'Italia delle faide rinascimentali.
Ed è un mero dato storico.
L'Italia avrebbe e ha a prescindere un'anima.
Ma senza un corpo, l'anima fa poco.Va bene, ma quindi? L'Italia era divisa politicamente. Ciò non le ha impedito di esistere.
Torniamo sempre lì.



No.
Non v'è stata l'esaltazione nell'800 del Di Giussano perchè esaltazione antiClero (perchè - ma forse Bossi non lo sa - era alleato al Papa di Roma Ladrona) , ma esattamente per i motivi che dicevo.
Azione sinergica tra realtà particolari in vista di una ricerca unificatrice di virtus.
http://www.balillaregistroitaliano.it/Codognato/Codognato%20Plinio/slides/Divisione%20Fanteria%20Legnano%20cart.na.jpg
La Lega dei comuni fu un qualcosa di nefasto per l'unità politica della Cristianità. Spinte centrifughe della peggior specie che la retorica risorgimentale riprese in pieno per ovvi motivi. Del resto, nella propaganda risorgimentale si omise sempre accuratamente il ruolo - negativo - del Papa in quel contesto, per esaltare solo l'aspetto nazional-patriottico anti-tedesco, identificando il SRI come un antenato dell'oscurantista e reazionario Impero d'Austria.
Per fortuna, il Fascismo con la sua azione politica superò concretamente questa retorica che pure - sotto alcuni aspetti - gli fu necessaria.


Si ma nel concreto come si attua?
Il "terronismo" è quello del capitan fracassa, del cianciare senza fare (o fare ben poco).

Non è il pragmatico "chiedo cento per ottenere cinquanta" , ma il mediocre "ululo mille per elemosinare, rubacchiare e rodere dieci facendo però credere alla gente che ho ottenuto novecentonovantanove".

Se permetti questa non è una peculiarità del leghismo, ma di molti in Italia.
Anche del berlusconismo.
Anzi, anche se so che adesso insorgerete tutti, purtroppo questo è l'aspetto deleterio dell'anima della sottorazza mediterranea, che senza la filtrazione dell'anima nordica si riduce a quanto hai descritto, venendo meno le sue innate e positive qualità di vivacità intellettuale, versatilità, amabilità, socievolezza ed allegria.




Si ma che risposte vuoi dare?
In che ambito cioè?
Culturale? Politico? perchè - e scusa l'ennesima ritritatura, qua siamo per parlare di cultura, non di politica.Non ho tutte le risposte a portata di mano, purtroppo.
Credo che l'interrogativo posto da Celibano sia più che legittimo.

Giò
24-04-10, 16:10
In pratica sei un Leghista Unitario. Bene così.

Cazzo, mi hai placcato :sofico:

Giò
24-04-10, 16:12
Comunque, visto che ormai la discussione ha preso una piega politica, ma molto creativa e non conflittuale, azzardo una domanda.
Se si dovesse gradualmente verificare una "rivolta" legale o meno(fiscale, federale, popolare etcetc, di qualunque tipo sia: non è questo il punto) guidata da Bossi e dai suoi (Salvini e i suoi milanesi "comunisti padani", i piemontesi, i veneti etcetc), io chiedo.
Considerando che siamo bene o male tutti nazionalisti indipendentisti italiani (perdonatemi il termine, ma ci si capisce almeno), considerando che tutte quelle forze che impediscono una autentica Indipendenza Italiana dal '45 (dato che l'Italia culturalmente, geopoliticamente eccc è ben più importante di quel che ci può sembrare) sembrano essere anti-leghiste: cosa dobbiamo fare?
Scusate la domanda, ma arrivata a tal punto la discussione, sembra inevitabile e logica. Lo chiedo in senso altamente problematico, senza avere soluzioni a portata di mano, anche perchè - come già si vide in Serbia nei primissimi anni '90 - la situazione politica evolve nelle sue componenti in piroette improvvise da un giorno all'altro.
Bravo, concordo in pieno.

Giò
24-04-10, 16:12
Comunque, la discussione è molto 'border line'. Lascio ai moderatori del forum la valutazione se chiudere o meno il 3d per OT.

occidentale
24-04-10, 16:14
in effetti......:)

Miles
24-04-10, 16:23
Non stare a cavillarci sopra per fini dialettici, hai capito benissimo cosa intendevo dire.


Non è un cavillo.
E' una realtà.
Non è un "mito" d'appartenenza entrato a far parte del l'humus popolare, ne tantomeno è un esempio positivo (nemmeno i Visconti sono parte dell'identità come percepita. Come mito sono però più positivi)




Anche il Fascismo fu una logica conseguenza dello Stato Liberale. Ciò non significa che il Fascismo fosse liberale.


Si ma è un esempio a casaccio, che non centra come paragone.
Se tu frammenti uno stato in mille entità, queste sono più facilmente manipolabili dall'esterno.
Se tu le manipoli dall'esterno e diversi sono i manipolatori, prima o poi si scontrano.
Se vuoi fare il paragone col XX° secolo più che col Fascismo, pensa invece ai conflitti regionali. Entità politiche manovrate da terzi per scannarsi tra loro in ottica di campo di battaglia tra nazioni esterne.
Le faide tra stati rinascimentali, manovrati chi dalla Spagna, chi dalla Francia per assurdo ricordan quasi la lotta tra le due Coree usate come campo di Battaglia tra gli interessi RussoCinesi e Americani.




La problematica del Federalismo in Germania è ben precedente al secondo dopoguerra. In merito, per accorgersene, basterebbe leggere 'Stato, movimento e popolo di Schmitt'.


L'Attuale federalismo tedesco è comunque quello della Grundgesetz postamericana non quello di Schmitt. Una cosa è essere filosofi e giuristi, una cosa è essere quelli che effettivamente scrivono le leggi.


Va bene, ma quindi? L'Italia era divisa politicamente. Ciò non le ha impedito di esistere.
Torniamo sempre lì.

Non le ha impedito di esistere ma ha facilitato che non contasse una ceppa e che fosse sotto dominazione straniera.
Non è poco, eh.




La Lega dei comuni fu un qualcosa di nefasto per l'unità politica della Cristianità. Spinte centrifughe della peggior specie che la retorica risorgimentale riprese in pieno per ovvi motivi. Del resto, nella propaganda risorgimentale si omise sempre accuratamente il ruolo - negativo - del Papa in quel contesto, per esaltare solo l'aspetto nazional-patriottico anti-tedesco, identificando il SRI come un antenato dell'oscurantista e reazionario Impero d'Austria.
Per fortuna, il Fascismo con la sua azione politica superò concretamente questa retorica che pure - sotto alcuni aspetti - gli fu necessaria.

Beh non è colpa della propaganda risorgimentale, se de jure e de facto l'Austria Ungheria fosse Geopoliticamente un vicino scomodo e pericoloso e con un confine geografico modulato (post1866) in maniera tale di avere questa una situazione di vantaggio ed un pericolo latente di invasione (che fu anche programmata e bloccata all'ultimo ai tempi del terremoto di Messina).
Tutto questo omettendo "dettagli" come Trento e Trieste.



Anzi, anche se so che adesso insorgerete tutti, purtroppo questo è l'aspetto deleterio dell'anima della sottorazza mediterranea, che senza la filtrazione dell'anima nordica si riduce a quanto hai descritto, venendo meno le sue innate e positive qualità di vivacità intellettuale, versatilità, amabilità, socievolezza ed allegria.

Evola nuoce gravemente alla salute.
Preferirei tenerlo fuori per quanto possibile dal forum che ripeto non è DR/Bis

Celibano
24-04-10, 16:36
Il tuo quesito già contiene la risposta.
E la risposta te la giro in forma di domanda retorica.

Chi ebbe il massimo interesse a frammentare la Serbia , chi ci ha guadagnato di più e come è ridotta oggi?

Proprio la mutevolezza nel modo d'agire del blocco antitaliano che tu citavi, nel caso un'improbabile istanza fantasecessionista, diverrebbe uno dei principali sponsor della fazione secessionista.

Divide et Impera.
Come in Serbia.

Questo è un punto importante da tenere in considerazione.
Ma non dimentichiamo che all'inizio gli americani sostennero Milosevic; poi, per varie ragioni che non possiamo qui esaminare, fecero dietrofront.
Sinceramente, quel che mi preoccupa è che vedo una sudditanza assoluta strategica totale nei Fini, nei Montezomolo, nei Draghi verso un certo "imperialismo" ebraico-americano e non penso possano "impazzire" come ha fatto il buon Slobo (che Dio lo abbia in gloria, nonostante tutto....!).

Celibano
24-04-10, 16:37
Credo che la possibilità di poter militare in unità controrivoluzionarie e anti-partigiane sia al di là del bene e del male.

Quelle del Nord dunque? Come nel '43-45?:D:D:D

Miles
24-04-10, 16:41
Quelle del Nord dunque? Come nel '43-45?:D:D:D

Ehm Ehm...

Giò
24-04-10, 16:44
Quelle del Nord dunque? Come nel '43-45?:D:D:D

:postridicolo::crepapelle::D

Celibano
24-04-10, 16:46
Celibano tu poni adesso due problemi fondamentali.
Sulla questione della rivolta fiscale come soluzione ai problemi del paese io sono scettico per la natura stessa dell'italiano medio (di cui i leghisti sono, malgrado le loro proclamazioni, esponenti ottimi e massimi:)) troppo anarchico e menfreghista, tendente a sbandarsi davanti a grandi difficoltà e a rivoluzioni epocali.
Un nuovo ordine sorto dalla rivolta fiscale necessiterebbe di una determinazione e di una costanza che io non vedo nelle popolazioni della Valle del Po, che oltre tutto sono storicamente tra la meno politicizzate del paese. Non credo che la massa critica dei renitenti fiscali apertamente attivi raggiungerebbe mai rilevanza tale da farne un movimento tale da rovesciare l'esistente.

Volente o nolente, Bossi - a mio avviso - ha comunque attivato un flusso di pensieri, sentimenti, istinti che serpeggia ovunque nel Nord. Non so di dove sei, ma girando in varie zone del Nord l'impressione è quella di una tensione che si palpa sempre più.
Io, per certi versi, concordo con Miles sui giudizi sarcastici su una certa base leghista. Ma mi sono anche reso conto che la Lega non solo ha sfondato a sinistra (portando con sè tutti gli arrabbiati expiccisti nauseati dal PD), ma anche all'estrema destra: tutti coloro che gravitavano per i più diversi motivi verso il MSI, che avevano certe idee anche radicali di destra (più o meno accettabili), anche nazionaliste paradossalmente, ormai sono passati completamenti alla Lega.
Questa corrente di pensiero, intimamente "rivoltosa" verso il globalismo americanista, verso una società pseudomultirazziale che svantaggia sempre e solo gli italiani, verso un falso statalismo tecnocraticizzato e bancarizzato ecc, verso il politicamente corretto, ormai gira nell'aria. Questo è innegabile. Cerco di non lasciarmi coinvolgere nell'analisi.
E' difficile prevedere da che parta finirà. Ma che ormai giri è certo. Potrebbe pure aver ragione Miles che sarà utilizzato da sionisti o americani, ma ricordo di aver letto varie analisi di autori cattolici tradizionalisti in base alle quali i sionisti non apprezzanno affatto Bossi e avrebbero tentato di eliminarlo fisicamente in almeno due evidenti casi. Se è vero o no, non lo so, ma certo è che - ripeto - è stato l'unico politico italiano a denunciare in più casi pubblicamente certe forze. E l'esperimento borgheziano è fallito.....

occidentale
24-04-10, 16:56
Bossi come catalizzatore inconsapevole......nel più classico della tradizione tribunizia italiana. :)

Giò
24-04-10, 17:11
Bossi come catalizzatore inconsapevole......nel più classico della tradizione tribunizia italiana. :)

Esattamente.

Miles
24-04-10, 17:17
Bossi come catalizzatore inconsapevole......nel più classico della tradizione tribunizia italiana. :)


Esattamente.

Cola di Rienzo fu ucciso dal suo stesso popolo, stufo , tra l'altro , dell'ennesima serie di promesse di riscatto non mantenute.

Giò
24-04-10, 17:26
Cola di Rienzo fu ucciso dal suo stesso popolo, stufo , tra l'altro , dell'ennesima serie di promesse di riscatto non mantenute.

Anche Mussolini.

Miles
24-04-10, 17:29
Anche Mussolini.

Credo che paragonare Bossi a Mussolini, sia un po' fuori lugo.
Anche paragonare Bruno a Renzo.
Mussolini è un eroe tragico, Bossi è da commedia all'Italiana.
Uno è MacBeth , l'altro è Massimo Boldi.

Cerchiamo di tornare sul piano della realtà.

Giò
24-04-10, 17:32
Credo che paragonare Bossi a Mussolini, sia un po' fuori lugo.
Anche paragonare Bruno a Renzo.
Mussolini è un eroe tragico, Bossi è da commedia all'Italiana.
Uno è MacBeth , l'altro è Massimo Boldi.

Cerchiamo di tornare sul piano della realtà.

Beh, così come Cola di Rienzo venne ucciso dal suo stesso popolo, anche Mussolini è stato ucciso e vilipeso dagli Italiani.

Miles
24-04-10, 17:37
Beh, così come Cola di Rienzo venne ucciso dal suo stesso popolo, anche Mussolini è stato ucciso e vilipeso dagli Italiani.

Il discorso è un altro.
Non basta essere Tribuni del popolo, per essere veramente qualcuno ed incidere nella realtà.

Giò
24-04-10, 17:38
Vero. Ma la storia della Lega e di Bossi non è ancora finita.

Lord Enlil
24-04-10, 17:39
Il discorso è un altro.
Non basta essere Tribuni del popolo, per essere veramente qualcuno ed incidere nella realtà.

Chi solleva proteste e viene individuato come una minaccia non sta incidendo?

Miles
24-04-10, 17:48
Vero. Ma la storia della Lega e di Bossi non è ancora finita.

Giusto, c'è ancora Renzino :gluglu::gluglu::gluglu:

Giò
24-04-10, 17:53
Giusto, c'è ancora Renzino :gluglu::gluglu::gluglu:

Meglio Renzino di Luca Romagnoli :sofico:

Miles
24-04-10, 17:58
Meglio Renzino di Luca Romagnoli :sofico:

Cerco di essere un buon Italiano, non un romagnolo.

occidentale
24-04-10, 18:01
Altolà!
Niente politica contingente.

Druso
24-04-10, 18:25
Quelle del Nord dunque? Come nel '43-45?:D:D:D

Non avevo in mente nessun preciso riferimento temporale.

Druso
24-04-10, 18:33
Volente o nolente, Bossi - a mio avviso - ha comunque attivato un flusso di pensieri, sentimenti, istinti che serpeggia ovunque nel Nord. Non so di dove sei, ma girando in varie zone del Nord l'impressione è quella di una tensione che si palpa sempre più.
Io, per certi versi, concordo con Miles sui giudizi sarcastici su una certa base leghista. Ma mi sono anche reso conto che la Lega non solo ha sfondato a sinistra (portando con sè tutti gli arrabbiati expiccisti nauseati dal PD), ma anche all'estrema destra: tutti coloro che gravitavano per i più diversi motivi verso il MSI, che avevano certe idee anche radicali di destra (più o meno accettabili), anche nazionaliste paradossalmente, ormai sono passati completamenti alla Lega.
Questa corrente di pensiero, intimamente "rivoltosa" verso il globalismo americanista, verso una società pseudomultirazziale che svantaggia sempre e solo gli italiani, verso un falso statalismo tecnocraticizzato e bancarizzato ecc, verso il politicamente corretto, ormai gira nell'aria. Questo è innegabile. Cerco di non lasciarmi coinvolgere nell'analisi.
E' difficile prevedere da che parta finirà.


Se la Padania dovesse secedere si trasformerebbe in una piccola Olanda nel giro di pochi anni, le basi ci sono tutte; mia opinione è.




Ma che ormai giri è certo. Potrebbe pure aver ragione Miles che sarà utilizzato da sionisti o americani, ma ricordo di aver letto varie analisi di autori cattolici tradizionalisti in base alle quali i sionisti non apprezzanno affatto Bossi e avrebbero tentato di eliminarlo fisicamente in almeno due evidenti casi. Se è vero o no, non lo so

Questa da dove verrebbe fuori?La Lega è filosionista tanto quanto la maggior parte degli altri partiti, anzi, se gli altri spesso lo sono più per lecchinaggio, mentre la lega lo è stata spesso anche dal punto di vista ideologico; non sono pochi coloro che nella lega hanno proposto arditi paragoni tra padani ed ebrei.



, ma certo è che - ripeto - è stato l'unico politico italiano a denunciare in più casi pubblicamente certe forze. E l'esperimento borgheziano è fallito.....

Pubblicamente quante volte lo avrebbe fatto?Cioè anche un deputato dell'Idv l'altro giorno in parlamento ha posto la questione del perchè la goldman sachs, nonostante i casini usciti recentemente, non sia stata messa nella lista nera delle banche, anche l'Idv gammerada?

Lord Enlil
24-04-10, 18:43
Se la Padania dovesse secedere si trasformerebbe in una piccola Olanda nel giro di pochi anni, le basi ci sono tutte; mia opinione è.


Ma in quanto geopoliticamente gravitante nell'area mediterranea (come insegna la storia delle Repubbliche Marinare e Franco Cardini) la presenza di quartieri islamici sul modello del multiculturalismo olandese non sarebbe un soverchio problema come invece pretenderebbero gli "eurosiberiani" e i maniaci del white power.

Druso
24-04-10, 18:46
Ma in quanto geopoliticamente gravitante nell'area mediterranea (come insegna la storia delle Repubbliche Marinare e Franco Cardini) la presenza di quartieri islamici sul modello del multiculturalismo olandese non sarebbe un soverchio problema come invece pretenderebbero gli "eurosiberiani" e i maniaci del white power.

Non mi riferivo solo ai magreba.

Lord Enlil
24-04-10, 18:51
Non mi riferivo solo ai magreba.
Infatti sembra che il Nord Europa non abbia imparato dalla propria storia, ora che si stanno riaffacciando eugenetica ed eutanasia.

occidentale
24-04-10, 18:55
MYlord, a me sembra che tra avere una più forte coscienza di se e delle proprie radici e cadere nell'eugenetica e nell'eutanasia come metodo di lavoro politico ce ne corra.

Celibano
24-04-10, 20:31
Per Dux Lupus.
Ripeto: non credo che Bossi abbia una strategia di secessione. Assolutamente. C'è una bella distanza tra il federalismo e il secessionismo. Può agitarlo come minaccia estrema, ma a mio avviso la secessione non è il suo progetto politico.
Sul sionismo: le sparate di Borghezio (ideologiche, certamente) lasciano il tempo che trovano, sinceramente. Cota, Zaia, Castelli, Salvini mi sembrano - piacciano o meno - di un altro spessore.
Nei prossimi giorni ti darò la fonte precisa di quelle dichiarazioni di Bossi, dette pubblicamente.
Blondet, un autore che va senz'altro preso con le pinze, ma che spesso è molto arguto, ha parlato (se ben ricordo) di due tentati omicidi del Mossad verso il leader leghista. Purtroppo questi non te li posso linkare, in quanto il sito effedieffe è ora solo per abbonati.

Celibano
24-04-10, 20:35
Il progetto mondialista americano è chiaro: vogliono importare in Europa 20 milioni di extracomunitari, vogliono distruggere l’idea stessa di Europa garantendo i propri interessi attraverso l’economia mondialista dei banchieri ebrei e attraverso la società multirazziale. Ma noi non lo consentiremo. (...) Il disegno dei 20 potenti americani non passerà, anche se usano armi potenti come droga e televisione

Bossi, Crema, 20 febbraio 1999

Ps per ora ho trovato questa, ma ce ne sono state molte simili.

Celibano
24-04-10, 20:36
C' è il capitalismo individualista e mondialista americano, guidato da venti potentissimi banchieri ebrei di Wall Street. Dopo la nascita dell' Europa, questo capitalismo teme di perdere il proprio predominio sulla Francia, la Germania, l' Italia; e perciò ha deciso di indebolire e scardinare dalle fondamenta tutte le nazioni europee.

Idem

stefaboy
24-04-10, 20:36
Il progetto mondialista americano è chiaro: vogliono importare in Europa 20 milioni di extracomunitari, vogliono distruggere l’idea stessa di Europa garantendo i propri interessi attraverso l’economia mondialista dei banchieri ebrei e attraverso la società multirazziale. Ma noi non lo consentiremo. (...) Il disegno dei 20 potenti americani non passerà, anche se usano armi potenti come droga e televisione

Bossi, Crema, 20 febbraio 1999

Ps per ora ho trovato questa, ma ce ne sono state molte simili.

Questo è il classico antiamericanismo comunista, rivisitato in chiave razzista e xenofaba

occidentale
24-04-10, 20:38
Questo è il classico antiamericanismo comunista, rivisitato in chiave razzista e xenofaba: la sintesi perfetta della lega.
Guarda che a non tutti in Europa piacciono gli USA, senza eccere comunisti o fascisti, sai?

Celibano
24-04-10, 20:40
Questo è il classico antiamericanismo comunista, rivisitato in chiave razzista e xenofaba

Anche il nazionalista americano Henry Ford diceva le medesime cose. Mutatis mutandis, è chiaro.

occidentale
24-04-10, 20:45
Ragazzi qui comunque si sta deragliando verso la politica corrente (nella sua versione deteriore) Tornare alla questione in topic, per favore.

stefaboy
24-04-10, 20:51
Guarda che a non tutti in Europa piacciono gli USA, senza eccere comunisti o fascisti, sai?

ho commentato un post, non ho detto cosa piace e cosa non piace agli europei. Ho commentato questo:

"C'è il capitalismo individualista e mondialista americano, guidato da venti potentissimi banchieri ebrei di Wall Street. Dopo la nascita dell'Europa, questo capitalismo teme di perdere il proprio predominio sulla Francia, la Germania, l' Italia; e perciò ha deciso di indebolire e scardinare dalle fondamenta tutte le nazioni europee."


Su un periodo di 46 parole, Bossi è stato capace di esprime ben 3 concetti nazi-comunisti.

Analizziamo punto su punto:

1 - C'è il capitalismo individualista e mondialista americano
Connotazione negativa di capitalismo collegata all'individualismo (negazione del collettivismo) e mondialista (negazione dei no-global)
Il capitalismo americano, specifica la provenienza "americana" del capitalismo. Esiste forse un capitalismo non americano, più buono di quello americano?

2 - guidato da venti potentissimi banchieri ebrei - ritorniamo al complottismo, al britannia, alle banche
banchieri ebrei, connotazione antisemita. Sono forse migliori le banche non ebree, rispetto quelle ebree?

3 - Teme di perdere il proprio predominio sulla Francia, la Germania, l' Italia
Il "predominio" del capitalismo americano, sull'europa, altro tipico concetto antimperialista americano tanto caro ai comunisti.
Specifica Francia, Germania, Italia, ma non Inghilterra ad esempio che è un altro motore dell'europa.

occidentale
24-04-10, 21:02
Bhe ultimamente a me non sembra proprio che il Regno Unito sia un motore dell'Europa, se con essa intendi l'Unione Europea.
Se poi ti riferisci all'Europa in generale allora storicamente si è sempre schierata contro ogni tentativo di unificazione che sia stato compiuto.

Druso
24-04-10, 21:04
Per Dux Lupus.
Ripeto: non credo che Bossi abbia una strategia di secessione. Assolutamente. C'è una bella distanza tra il federalismo e il secessionismo. Può agitarlo come minaccia estrema, ma a mio avviso la secessione non è il suo progetto politico.

Vai sul forum carroccio e chiedi ai militanti leghisti se sono federalisti o secessionisti (so che i forum non sono lo specchio della realtà, ma lì mi sembra di aver capito che ci scrivano parecchi militanti di vecchia data).



Sul sionismo: le sparate di Borghezio

Non ci sono solo le sparate di Borghezio, ma anche varie interviste di Bossi, o Cota che la prima cosa che fa dopo essere stato eletto è andare a visitare la comunità ebraica di Torino, senza dimenticare i vari deliri padanoesoterici comparsi su La Padania che accostano il destino del popolo padano a quello ebraico.




Blondet, un autore che va senz'altro preso con le pinze, ma che spesso è molto arguto, ha parlato (se ben ricordo) di due tentati omicidi del Mossad verso il leader leghista. Purtroppo questi non te li posso linkare, in quanto il sito effedieffe è ora solo per abbonati.

C'è da dire che Blondet non c'azzecca sempre, comunque vedrò di recuperare gli articoli.

Druso
24-04-10, 21:07
Il progetto mondialista americano è chiaro: vogliono importare in Europa 20 milioni di extracomunitari, vogliono distruggere l’idea stessa di Europa garantendo i propri interessi attraverso l’economia mondialista dei banchieri ebrei e attraverso la società multirazziale. Ma noi non lo consentiremo. (...) Il disegno dei 20 potenti americani non passerà, anche se usano armi potenti come droga e televisione

Bossi, Crema, 20 febbraio 1999

Ps per ora ho trovato questa, ma ce ne sono state molte simili.

Ci sono anche quelle dove Bossi dice che ebrei e padani son popoli fratelli perseguitati.

Druso
24-04-10, 21:10
C' è il capitalismo individualista e mondialista americano, guidato da venti potentissimi banchieri ebrei di Wall Street. Dopo la nascita dell' Europa, questo capitalismo teme di perdere il proprio predominio sulla Francia, la Germania, l' Italia; e perciò ha deciso di indebolire e scardinare dalle fondamenta tutte le nazioni europee.

Idem

Sì ma, come ricordava Miles prima la finanza ebraica non è il solo problema; le banche tedesche hanno giocato un ruolo parecchio ambiguo nella politica europea degli ultimi 20 anni, dietro alla nascita della lega ci furono probabilmente loro in un primo tempo, le stesse che sostennero economicamente la secessione della Croazia e che hanno speculato non poco sulla crisi greca contribuendo ad aggravarla.

Celibano
24-04-10, 21:11
Per Dux.

A mio avviso la partita, come dicevo a Miles, la gioca solo Bossi. Non conta nulla il parere dei militanti su una questione così delicata. Male che va, faranno la fine degli scissionisti, ossia tornare al nulla.
Per il resto hai ragione, lo so quanto affermi di Cota. Ma si giustificano sul piano della politica realista. Sono inevitabili certe dichiarazioni e sono ben diverse da quelle ad esempio di un Fini, purtroppo dello stesso Berlusconi ed anche del Rauti degli anni passati, ben più pesanti. Ritengo che un processo di portata storica quale è quello leghista - che ha peraltro ormai abbandonato l'orizzonte della secessione, almeno a mio avviso, per questo portavo a Miles l'esempio cavourista delle tre zone confederate ma con una unità superiore spirituale; altrimenti che senso avrebbe avrebbe sposare movimenti simili al Sud ed al Centro? - non coincida nemmeno minimamente con i progetti non solo di alcune sfere dell'ebraismo americano, ma nemmeno con i progetti isrealiani riguardo il futuro dell'Italia.
Poi mi sbaglierò, ci mancherebbe, non ho la soluzione in mano.

Celibano
24-04-10, 21:12
Sì ma come ricordava Miles prima la finanza ebraica non è il solo problema, dietro alla nascita della lega ci furono probabilmente le banche tedesche, le stesse che sostennero economicamente la secessione della Croazia e che hanno speculato non poco sulla crisi greca contribuendo non poco ad aggravarla.

E' vero. Ma ben altro peso strategico e politico mondiale ha la prima, se permetti. La Grecia è un capitolo a parte.

Druso
24-04-10, 21:23
1 - C'è il capitalismo individualista e mondialista americano
Connotazione negativa di capitalismo collegata all'individualismo (negazione del collettivismo) e mondialista (negazione dei no-global)
Il capitalismo americano, specifica la provenienza "americana" del capitalismo. Esiste forse un capitalismo non americano, più buono di quello americano?

Può esistere un capitalismo comunque subordinato allo stato, che non faccia gli interessi dei singoli ''capitalisti'' ma quelli dell'intera nazione. Come credi che la Cina o l'Iran siano diventate delle potenze nel giro di pochi anni?



2 - guidato da venti potentissimi banchieri ebrei - ritorniamo al complottismo, al britannia, alle banche
banchieri ebrei, connotazione antisemita. Sono forse migliori le banche non ebree, rispetto quelle ebree?

Il problema non sono gli ebrei in quanto ebrei, ma in quanto banchieri, finanzieri, eccetera che fanno interessi estranei agli stati in cui vivono, ma lo stesso discorso si può estendere a gente come Draghi o Ciampi, che ebrei non sono ma che comunque son legati a poteri finanziari esterni all'Italia. Purtroppo la destra radicale, ma non solo eh, ha spesso mandato in vacca queste importanti tematiche infarcendole con cagate paranoiche.



3 - Teme di perdere il proprio predominio sulla Francia, la Germania, l' Italia
Il "predominio" del capitalismo americano, sull'europa, altro tipico concetto antimperialista americano tanto caro ai comunisti.
Specifica Francia, Germania, Italia, ma non Inghilterra ad esempio che è un altro motore dell'europa.

L'Inghilterra è legata a doppio filo con gli Usa e non è affatto un motore dell'Europa, dato che fa i suoi interessi e non quelli del continente, tant'è che non fa neanche parte della Ue.

stefaboy
24-04-10, 21:30
Bhe ultimamente a me non sembra proprio che il Regno Unito sia un motore dell'Europa, se con essa intendi l'Unione Europea.
Se poi ti riferisci all'Europa in generale allora storicamente si è sempre schierata contro ogni tentativo di unificazione che sia stato compiuto.

l'inghilterra è la culla del capitalismo, da essa sono storicamente nate tutte le più grandi rivoluzioni finanziarie e industriali dell'occidente.

Onestamente sono molto deluso da questa pseudo-cultura di destra che pone al centro il mondialismo architettato dalle banche.

Anzitutto il capitalismo non è niente da un punto di vista dottrinale. Nè filosofico, nè economico, nè culturale.
Nessuno può dire che il capitalismo sia uno stato preordinato di cose. Semmai è il contrario, il capitale si ordina attraverso una successione di eventi caotici.

Quindi è ragionevole dire che nessuno può essere l'artefice del capitalismo, nemmeno le 20 banche (o 20 famiglie...una volta si diceva 20 famiglie ebree).

Crollando il mito del complottismo e di tutte le emerite sciocchezze da invasati che circolano ultimamente su questo "grande disegno diabolico", crolla automaticamente anche il mondialismo.

Se non esiste una mente diabolica dietro il capitalismo, non ha ragion d'essere neppure il mondialismo.

Dunque cos'altro è il mondialismo se non una puerile giustificazione al razzismo?

Chi si rifà al mondialismo per giustificare il razzismo, tradisce pochezza di idee e mancanza di argomenti alla causa dell'identità della destra

Druso
24-04-10, 21:34
Per Dux.

A mio avviso la partita, come dicevo a Miles, la gioca solo Bossi. Non conta nulla il parere dei militanti su una questione così delicata. Male che va, faranno la fine degli scissionisti, ossia tornare al nulla.

Non lo so, i militanti son pur sempre l'espressione di un movimento, e comunque Bossi non è immortale, prima o poi verrà meno e a quel punto chi gli succederà?Onestamente secondo me lo sopravvaluti troppo, perchè se fosse stato davvero furbo avrebbe tirato su dei figli, o comunque dei successori, in maniera meno mediocre, in grado di continuare la sua linea; secondo me invece Bossi, da buon capopopolo, si è sempre mosso un po' a tentativi, senza una vera idea guida, poi magari mi sbaglio, eh.



Per il resto hai ragione, lo so quanto affermi di Cota. Ma si giustificano sul piano della politica realista. Sono inevitabili certe dichiarazioni e sono ben diverse da quelle ad esempio di un Fini, purtroppo dello stesso Berlusconi ed anche del Rauti degli anni passati, ben più pesanti.

Non ne sarei così sicuro.



Ritengo che un processo di portata storica quale è quello leghista - che ha peraltro ormai abbandonato l'orizzonte della secessione, almeno a mio avviso, per questo portavo a Miles l'esempio cavourista delle tre zone confederate ma con una unità superiore spirituale; altrimenti che senso avrebbe avrebbe sposare movimenti simili al Sud ed al Centro? - non coincida nemmeno minimamente con i progetti non solo di alcune sfere dell'ebraismo americano, ma nemmeno con i progetti isrealiani riguardo il futuro dell'Italia.
Poi mi sbaglierò, ci mancherebbe, non ho la soluzione in mano.

Ma un progetto del genere, se riuscisse davvero a risollevare tutta l'Italia, lo sposerei anche io, ma secondo me non sarà attuabile, soprattutto perchè ci vorrebbero degli uomini che ora non ci sono. Inoltre sono dell'idea che per risolvere alcuni problemi dell'Italia (soprattutto al sud) servirebbe un centralismo forte e spietato.

Druso
24-04-10, 21:43
Onestamente sono molto deluso da questa pseudo-cultura di destra che pone al centro il mondialismo architettato dalle banche.

Guarda che recentemente sia Papandreu che Zapatero hanno denunciato i danni provocati dalle speculazioni bancarie, non mi sembrano due nazbol.
Il signoraggio non è un'invenzione della destra radicale, ma è stato denunciato anche da parti non aventi nulla a che fare con la dr.



Anzitutto il capitalismo non è niente da un punto di vista dottrinale. Nè filosofico, nè economico, nè culturale.
Nessuno può dire che il capitalismo sia uno stato preordinato di cose. Semmai è il contrario, il capitale si ordina attraverso una successione di eventi caotici.

Già Max Weber aveva posto in relazione la cultura protestante con il capitalismo, quindi non è che il capitalismo balzi propriamente fuori dal nulla cosmico; in ogni caso non è che un fenomeno, in questo caso il turbocapitalismo, debba avere chissà quale filosofia per far danni, anzi è proprio la mancanza di qualsiasi etica o ideologia, al di fuori di quella individualistica, che porta questo a compiere gravi danni alla salute dei popoli.




Quindi è ragionevole dire che nessuno può essere l'artefice del capitalismo, nemmeno le 20 banche (o 20 famiglie...una volta si diceva 20 famiglie ebree).

Dimentica gli ebrei.




Crollando il mito del complottismo e di tutte le emerite sciocchezze da invasati che circolano ultimamente su questo "grande disegno diabolico", crolla automaticamente anche il mondialismo.

Quello che te chiami complottismo è stato spesso storicamente provato.



Se non esiste una mente diabolica dietro il capitalismo, non ha ragion d'essere neppure il mondialismo.

Questa è una semplificazione, non c'è bisogno di credere al male unico per constatare quanto male abbia fatto un certo tipo di finanza.



Dunque cos'altro è il mondialismo se non una puerile giustificazione al razzismo?

Il mondialismo è annullamento delle culture, sostituite dalla cultura unica americana, se poi a te va bene non so cosa dirti, ma allora questo non è il tuo forum dato che qua si parla di cultura italica.



Chi si rifà al mondialismo per giustificare il razzismo, tradisce pochezza di idee e mancanza di argomenti alla causa dell'identità della destra

Forse sei te che dovresti documentarti un poco prima di fare certe affermazioni.

Druso
24-04-10, 21:44
E' vero. Ma ben altro peso strategico e politico mondiale ha la prima, se permetti. La Grecia è un capitolo a parte.

E' vero, ciò però non vuol dire che bisogna guardare bene anche a nordest e non solo a occidente.

Miles
25-04-10, 02:56
Ragazzi ottime analisi, personalmente le condivido come profondità ed enunciazione dei vari fattori considerati di rilievo (eccezion fatta riguardo l'esegesi del Bossi-Pensiero di oltre dieci anni orsono, semplicemente perchè prendendo 4 frasi a casaccio di Bossi, posso facilmente rappresentartelo di volta in volta come Comunista, Nazista, Ebreo, Patriota Italico, ecc. ecc. perchè eclettico fin quasi al ridicolo)

Però questo è il Forum Patria Italiana.
No partiti, no politica parlamentare.

Chiedo ad occidentale (e non me ne vogliate) che venga chiuso.

Perchè chi viene qua deve pensare "sono tra Italiani" , e non "sono tra Fascisti"

occidentale
25-04-10, 07:12
l'inghilterra è la culla del capitalismo, da essa sono storicamente nate tutte le più grandi rivoluzioni finanziarie e industriali dell'occidente.

Onestamente sono molto deluso da questa pseudo-cultura di destra che pone al centro il mondialismo architettato dalle banche.

Anzitutto il capitalismo non è niente da un punto di vista dottrinale. Nè filosofico, nè economico, nè culturale.
Nessuno può dire che il capitalismo sia uno stato preordinato di cose. Semmai è il contrario, il capitale si ordina attraverso una successione di eventi caotici.

Quindi è ragionevole dire che nessuno può essere l'artefice del capitalismo, nemmeno le 20 banche (o 20 famiglie...una volta si diceva 20 famiglie ebree).

Crollando il mito del complottismo e di tutte le emerite sciocchezze da invasati che circolano ultimamente su questo "grande disegno diabolico", crolla automaticamente anche il mondialismo.

Se non esiste una mente diabolica dietro il capitalismo, non ha ragion d'essere neppure il mondialismo.

Dunque cos'altro è il mondialismo se non una puerile giustificazione al razzismo?
Si, posso anche condividere.
Ma sai il tuo ragionamento ha una conclusione fragile.
Perchè illustri storici anche non di destra sostengono invece che da secoli a questa parte il capitalismo è sottoposto a tentativi di controllo da parte di gruppi contrapposti di interesse che sono affiancati a stati o ad alleanze tra stati in una guerra per il potere economico mondiale
FIgurati che tempo fa ho letto un articolo che sosteneva che dietro lo socntro tra Gran Bretagna e Germania nel secolo scorso c'era la rivalità tra i due rami della Casata Rotschild. Il tutto con date, documenti, diagrammi ecc ecc. Secondo me le generalizzazioni in un senso o nell'altro sono comunque pericolose.

occidentale
25-04-10, 07:19
Comunque mi sembra che il thread abbia largamente deragliato. Si è arrivati a parlare della finanza ebraica.....e quando si arriva a questo di solito siamo al capolinea. Si scende.:)

occidentale
25-04-10, 07:24
invito chi volesse riprendere la discussione sul federalismo e sulla tendenza tribunizia propria di certi ambienti politici italiani, che ha spunti di interesse a farlo tenendosi aderente alle questioni generali, senza cadere nel deteriore e nell'attualità politica. Grazie:)