el cuntadin
04-07-08, 22:46
Nelle Marche, si dice che gli osimani sono "senza testa", per via del fatto che nell'atrio di accesso al Palazzo Comunale, vi sono esposte delle statue romane le quali, in tempi antichi, sono state decollate. Oggi invece, i ladroni, addirittura le statue se le portano via tutte intere! Naturalmente il sindaco si assolve, affermando che "la telecamera funzionava".
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=B73C5F691EBCBE6F244889E1C0E3A 3FF
Il sindaco respinge le accuse di superficialità: “La scultura era ancorata e la telecamera funzionava”Presto il trasloco al Museo civico
Non è stato semplice staccarla e portarla via in pieno giorno dall’atrio del Comune
Statua rubata, una banda in azione
OSIMO - Afrodite potrebbe aver lasciato i confini nazionali. Cresce sempre di più l’ipotesi del furto su commissione piuttosto che la bravata di un malintenzionato o un atto vandalico. I contorni del furto rendono paradossale la situazione. Intanto il lasso di tempo entro cui sarebbe stato consumato. Due foto indicano l’ultima visione di Afrodite nel suo piedistallo a ottobre, mentre il 28 maggio la scultura non c’era già più, con la denuncia partita però con un mese di ritardo. Neanche nei tour turistici guidati ci si è accorti di nulla. E se non fosse stato per il maestro elementare Ugo Novelli, intento a far visitare il centro ad alcuni amici, probabilmente l’assenza della venere sarebbe ancora passata inosservata. L’angolo nascosto, la piccola dimensione, i tanti pezzi attorno, le statue certamente più rinomate e sui cadono gli occhi, tutto questo ha forse permesso che passasse, nella migliore delle ipotesi, almeno un mese prima di accorgersi del furto. Altro aspetto inquietante: i ladri avrebbero con ogni probabilità divelto la statua di giorno, visto che l’atrio comunale viene aperto di prima mattina dai vigili urbani e chiuso la sera alle 20 circa. E proprio nel pomeriggio dovrebbe essere stata portata via la bellissima venere bianca, quando il Palazzo Comunale è quasi completamente vuoto. Tuttavia, pur essendo l’angolo nascosto rispetto al resto dell’atrio, sembra davvero difficile credere che l’autore abbia avuto vita così facile di giorno e in un luogo così centrale. Anche passando dall’ingresso secondario di via San Francesco, è possibile che nessuno si sia accorto di nulla? Per portare via la statua senza danneggiarla, usando uno scalpello che staccarla dal piedistallo, e tagliare le grate che la fissavano al muro, ci vogliono alcuni minuti, non è questione di attimi: è dunque molto probabile che abbia agito una vera e propria banda e qualcuno abbia fatto “da palo” per controllare che nessuno si accorgesse del furto. Roberto Mosca, ex consigliere comunale di Osimo in Movimento, ha sollevato il problema della semioscurità dell’atrio comunale, ricordando che nel 2005 aveva presentato una interrogazione in merito, che evidente non ha prodotto effetti. Il movimento Lupo ha invece puntato il dito sull’assenza di spy-cam all’interno dell’atrio, sottolineando che forse era l’unico posto dove andava inserita. Sebbene abbia confermato che aprirà una inchiesta interna al Comune, per accertare che non ci siano state negligenze, il sindaco dal proprio blog rimanda al mittente le accuse di superficialità. “Per quanto riguarda il furto della statua presso l'atrio del Comune – scrive Latini -, si precisa che la statua era ancorata in verticale e laterale al muro e nell'apposito pilastrino. Ciò costituiva da sempre una modalità di sicurezza della statua stessa. Le telecamere sono già in funzione su parte del loggiato dell'uscita secondaria, da poco aperta sull'atrio per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Infine saranno posizionate nuove telecamere su tutto l'atrio comunale, ma la questione sicurezza dei pezzi più piccoli del predetto patrimonio dovrà essere affrontata in modo ancor più incisivo”. Ovvero trasferendoli al Museo Civico, dove tentare il furto sarebbe stato presumibilmente più complicato.
GIACOMO QUATTRINI,
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=B73C5F691EBCBE6F244889E1C0E3A 3FF
Il sindaco respinge le accuse di superficialità: “La scultura era ancorata e la telecamera funzionava”Presto il trasloco al Museo civico
Non è stato semplice staccarla e portarla via in pieno giorno dall’atrio del Comune
Statua rubata, una banda in azione
OSIMO - Afrodite potrebbe aver lasciato i confini nazionali. Cresce sempre di più l’ipotesi del furto su commissione piuttosto che la bravata di un malintenzionato o un atto vandalico. I contorni del furto rendono paradossale la situazione. Intanto il lasso di tempo entro cui sarebbe stato consumato. Due foto indicano l’ultima visione di Afrodite nel suo piedistallo a ottobre, mentre il 28 maggio la scultura non c’era già più, con la denuncia partita però con un mese di ritardo. Neanche nei tour turistici guidati ci si è accorti di nulla. E se non fosse stato per il maestro elementare Ugo Novelli, intento a far visitare il centro ad alcuni amici, probabilmente l’assenza della venere sarebbe ancora passata inosservata. L’angolo nascosto, la piccola dimensione, i tanti pezzi attorno, le statue certamente più rinomate e sui cadono gli occhi, tutto questo ha forse permesso che passasse, nella migliore delle ipotesi, almeno un mese prima di accorgersi del furto. Altro aspetto inquietante: i ladri avrebbero con ogni probabilità divelto la statua di giorno, visto che l’atrio comunale viene aperto di prima mattina dai vigili urbani e chiuso la sera alle 20 circa. E proprio nel pomeriggio dovrebbe essere stata portata via la bellissima venere bianca, quando il Palazzo Comunale è quasi completamente vuoto. Tuttavia, pur essendo l’angolo nascosto rispetto al resto dell’atrio, sembra davvero difficile credere che l’autore abbia avuto vita così facile di giorno e in un luogo così centrale. Anche passando dall’ingresso secondario di via San Francesco, è possibile che nessuno si sia accorto di nulla? Per portare via la statua senza danneggiarla, usando uno scalpello che staccarla dal piedistallo, e tagliare le grate che la fissavano al muro, ci vogliono alcuni minuti, non è questione di attimi: è dunque molto probabile che abbia agito una vera e propria banda e qualcuno abbia fatto “da palo” per controllare che nessuno si accorgesse del furto. Roberto Mosca, ex consigliere comunale di Osimo in Movimento, ha sollevato il problema della semioscurità dell’atrio comunale, ricordando che nel 2005 aveva presentato una interrogazione in merito, che evidente non ha prodotto effetti. Il movimento Lupo ha invece puntato il dito sull’assenza di spy-cam all’interno dell’atrio, sottolineando che forse era l’unico posto dove andava inserita. Sebbene abbia confermato che aprirà una inchiesta interna al Comune, per accertare che non ci siano state negligenze, il sindaco dal proprio blog rimanda al mittente le accuse di superficialità. “Per quanto riguarda il furto della statua presso l'atrio del Comune – scrive Latini -, si precisa che la statua era ancorata in verticale e laterale al muro e nell'apposito pilastrino. Ciò costituiva da sempre una modalità di sicurezza della statua stessa. Le telecamere sono già in funzione su parte del loggiato dell'uscita secondaria, da poco aperta sull'atrio per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Infine saranno posizionate nuove telecamere su tutto l'atrio comunale, ma la questione sicurezza dei pezzi più piccoli del predetto patrimonio dovrà essere affrontata in modo ancor più incisivo”. Ovvero trasferendoli al Museo Civico, dove tentare il furto sarebbe stato presumibilmente più complicato.
GIACOMO QUATTRINI,