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Visualizza Versione Completa : Marche a tavole



el cuntadin
15-07-08, 22:39
Le Marche sono la Terra del buon vivere e dell'eccellenza gastronomica. Tartufo, pesci pregiati, prosciutto, salame, salsicce, tagliatelle, cappelletti, passatelli, piadina, crescia, moscioli, lumachine, garagoli, coniglio in porchetta, pollo in potacchio, porchetta. Poi i grandi vini, verdicchio, lacrima, bianchello, rosso conero, sangiovese. E tanto altro ancora.

Iniziamo parlando di brodetto alla fanese e di bianchello.


http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=C84842137EE413345F4640108A2F9 600
La giuria dovrà scegliere quello più adatto da abbinare al brodetto
Si sfidano i migliori Bianchelli


FANO - Raddoppia quest’anno l’appuntamento che vede protagoniste, all’interno del Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce, alcune delle migliori etichette vinicole italiane. Saranno, infatti, ben due le serate dedicate agli amanti dei calici: la prima interamente volta all’assaggio dei migliori Bianchelli locali abbinati al Brodetto e la seconda che vedrà sfidarsi cinque vini italiani in combinazione, anche stavolta, con una zuppa di pesce.

Primo degli appuntamenti, interamente riservato al Bianchello del Metauro doc, è previsto per giovedì alle 20 negli spazi della Rocca Malatestiana. Qui uno dei brodetti più collaudati ed apprezzati nelle edizioni del festival, quello del ristorante Il Galeone di Fano, sarà abbinato a cinque grandi etichette di Bianchello doc: il Campioli della cantina Fiorini (Barchi), il Piandeifiori della cantina Mariotti (Montemaggiore), il Giglio della cantina Di Sante (Carignano), il Rocho dell'azienda Lucarelli Roberto (Cartoceto) e Album dell'azienda Galiardi Giordano (Cartoceto). Tutti i vini saranno degustati e valutati da una giuria popolare aperta a tutti (per un massimo di 60 presenze) in abbinamento a due brodetti di pesce proposti dal ristorante Il Galeone e la serata sarà introdotta dalle stuzzicherie offerte dal rinomato Caffè del Pasticcere di Fano.

Il secondo, atteso, appuntamento e cioè la vera e propria terza edizione del Campionato Nazionale dei vini da Brodetto e Zuppe di Pesce, è in programma venerdì sempre alle 20 alla Rocca Malatestiana

el cuntadin
29-07-08, 22:51
Lacrima e patata rossa, vince Lucchetti
Oggi parliamo di Lacrima di Morro e della patata rossa di Borgo Pace, un perfetto connubbio tra due autentiche eccellenze gastronomiche della nostra magnifica Regione.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=DC4C9F232E4705F532A0725E06731 01A

morro d’alba - Nello scenario delle splendide colline di Morro d’Alba, nella sala di degustazione dell’azienda agricola Lucchetti, i titolari hanno ricevuto l'ennesimo riconoscimento per la produzione del loro vino di punta: il Lacrima di Morro d’Alba Guardengo. Il sindaco di Borgopace Marco Moretti ha consegnato a Mario Lucchetti il premio per il miglior vino in abbinamento con un piatto a base di patata rossa di Borgopace, prodotto tipico del Comune nell'Appennino pesarese. Ogni anno, in occasione della festa dedicata alla patata rossa, viene indetto un concorso tra i ristoratori del territorio per il miglior piatto a base di patate in abbinamento con un vino marchigiano e nell’ultima edizione la vittoria è andata al profumatissimo Guardengo di Lucchetti in abbinamento a uno spezzatino di Marchigiana con patata rossa preparato dal ristorante “Litti” di Borgopace. Tra i presenti al simpatico incontro-degustazione anche l’enologo Alberto Mazzoni e il presidente dei sommelier del Montefeltro Giuseppe Cristini.

el cuntadin
04-08-08, 23:31
Il caffè, mischiato al rum, è un classico della costa marchigiana. A Fano, ne hanno fatto un liquore e l'hanno battezzato "moretta". Nei bar di Senigallia lo chiamavamo "turchett". Se fatto bene, è un dopo pasto semplicemente fantastico.
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=380EFB2965B81E8E7A478C653D926 D88
La storica bevanda dei pescatori diventa ingrediente di un dolce creato da Ceresani
Tortino alla moretta, la tradizione si evolve


fano - Una “Moretta” per tutti i gusti: è la bevanda dei marinai e quindi è la bevanda della Festa del Mare, una miscela tra caffè, brandy, rum e anice che completa ogni pasto e dà la carica ad una colazione per una giornata particolarmente impegnativa.

Si dice che la sorseggiavano i pescatori prima di partire per una battuta di pesca, di quelle che duravano un’intera settimana e che avevano bisogno di prolungare il sapore dell’atmosfera di casa, specie nelle veglie notturne quando si aspettava che trascorresse il tempo tra una calata e l’altra.

Non si termina un pasto a base di pesce al “Pesce Azzurro”, il self service della Coomarpesca, ieri frequentato fino all’inverosimile proprio in omaggio alla festa del mare, se non si sorseggia una Moretta e novità delle novità: ieri Stefano Ceresani ha presentato al Caffè del Pasticciere il suo “Tortino alla Moretta”, un dolce destinato ad avere fortuna perchè, come ha evidenziato Alberto Berardi, “si innesta nel vecchio tronco della tradizione, assorbendone le infinite implicazioni sociologiche, culturali e gastronomiche, tutte legate al mondo dei pescatori fanesi”.

Un mondo che tenta disperatamente di sopravvivere alle lusinghe della Unione Europea che offre incentivi al disarmo delle barche e delle flottiglie.

el cuntadin
05-09-08, 23:14
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=0E4A7A71F5635A0D4F6C6E7742D80 4B5

Festa della cipolla musica e tipicità


CASTELLEONE DI SUASA - Domani e domenica si svolgerà a Castelleone di Suasa la consueta Festa della cipolla giunta quest'anno alla nona edizione, evento organizzato dall'Associazione Turistica Pro-Suasa in collaborazione con il Comune di Castelleone di Suasa. dal Comune di Castelleone di Suasa www.castelleone.disuasa.it La cipolla di Suasa un bulbo dalle tuniche rosacee e di sapore dolce, inserita nei prodotti tradizionali.

Una festa radicata profondamente nel territorio, una tradizione ortofrutticola tramandata da generazioni. Non a caso i Castelleonesi vengono chiamati cipollari! Anche quest'anno si potrà assaporare un menù completamente a base di cipolla di suasa attirando i golosi del gustoso tubero, alla scoperta dell'oro rosa suasano dalle tantissime virtù di carattere culinario e terapeutico. In questi giorni il centro storico verrà animato da spettacoli, musica, mostre e laboratori. Si parte domani con l'apertura delle cantine alle 19 e l'inaugurazione alle 20 di L'Oggiarte Mostra Fotografica Le immagini del gusto . Musica di tutti i tipi e per tutti i gusti con Margo '80 in piazza Vittorio Emanuele II, la Belle Epoque al Parco Comunale, Bdpc in piazza O. Targa e Duzzo in piazza Principe di Suasa. Sempre sabato verrà in visita Vincenzo Scognamiglio, vicepresidente della Croce Rossa e Ispettore Nazionale dei Volontari del Soccorso. Alle 20 in piazza si svolgerà una simulazione di carattere sanitario che vedrà impegnati i Volontari del Soccorso di Castelleone di Suasa e i Vigili del Fuoco. Domenica le cantine saranno aperte dalle 18. Alle 17 il Laboratorio di cucina in piazza Vittorio Emanuele II sarà curato dello chef Vittorio Serritelli, docente all'Istituto Alberghiero Panzini di Senigallia. Il sommellier e gastronomo Piergiorgio Angelini curerà l'abbinamento cibo-vino. Ballo liscio e moderno con I Poeti al Parco Comunale, Dino Gnassi in piazza Vittorio Emanuele II, Circuito Folk in piazza O. Targa e Duzzo in piazza Principe di Suasa. Alle 22 in piazza Vittorio Emanuele II il Premio Cipolla di Suasa IV Edizione, premiazione della miglior ricetta.

el cuntadin
05-09-08, 23:17
Chissà se l'amico Ferragni avrà niente da aggiungere?:-:-01#19

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=19C171AB7A7A6200181972FE396DE F2C

Pane Nostrum: acqua, farina e ricette per celiaci
Ottava edizione dedicata alla diversità: previsti anche laboratori per i non vedenti

SENIGALLIA – Tornano i cinque forni a cielo aperto per l'ottava edizione di “Pane Nostrum”, dedicata alle diversità. Il tema scelto per la kermesse, che si terrà dal 18 al 21 settembre, è infatti “I pani delle aree delle lingue minoritarie italiane” e la novità sta nei corsi per non vedenti che si affiancano a quelli tradizionali per adulti e bambini e alle lezioni per celiaci, introdotte lo scorso anno. “E' vero che di pane se ne mangia meno ma non se ne può fare a meno – esordisce il sindaco Luana Angeloni –, è una delle prelibatezze che l'uomo ha saputo realizzare con i prodotti della natura. Ogni luogo ha il suo pane che risente non solo della qualità della farina e dell'acqua ma anche del microclima. In questa edizione ci apriamo anche a chi ha delle diversità perchè i significati di questa festa sono molteplici: valorizzare il pane, far conoscere attraverso di esso varie culture, mantenere una rete di relazioni con altre realtà, valorizzare i produttori di cereali e i nostri artigiani fornai e porci nel panorama turistico con un'altra attrattiva”.

La manifestazione si terrà, come di consueto, nel triangolo ricavato tra Piazza Manni, Piazza del Duca e la Rocca Roveresca e vede, oltre all'impegno attivo del Comune di Senigallia, la collaborazione di un'equipe formata dalla Provincia di Ancona, la Regione Marche, la Confcommercio, la Confederazione italiana agricoltori e la Camera di commercio di Ancona. “L'obiettivo è lanciare una qualità di panificazione marchigiana – interviene Michelangelo Guzzonato, assessore alle Attività produttive –, che non è ancora conosciuta a livello nazionale. “Pane Nostrum” può quindi diventare un punto di riferimento nazionale per la panificazione. E' nato in maniera goliardica ed invece si è dimostrata un'idea vincente”.

Protagoniste quindi le minoranze linguistiche italiane: la minoranza occitana del Comune di Ostana in provincia di Cuneo, la minoranza ladina del Comune di Vigo di Fassa e le minoranze mochene del Comune di Sant’Orsola Terme in provincia di Trento, la minoranza cimbra del Comune di Roana in provincia di Vicenza e la minoranza arbereshe del Comune di Civita in provincia di Cosenza. “Crediamo molto in questa manifestazione – aggiunge Giampaolo Giampaoli, presidente della Camera di commercio di Ancona – e quest'anno saremo presenti anche con un nostro stand. Le fiere non sono solo un'occasione per il turismo ma servono anche allo sviluppo economico, soprattutto in momenti di difficoltà. “Pane nostrum” non può da solo risolvere i problemi ma, siccome la vita è fatta di tanti tasselli, se li mettiamo insieme il puzzle si compone”. Torneranno i laboratori di panificazione, l’aula dedicata alla celiachia, i laboratori del gusto con Slow Food, ai quali si aggiungono i corsi di panificazione dedicati anche ai non vedenti con un percorso multisensoriale a Palazzo del Duca a cura dell’Unione Italiana Cechi.

“Sono novità importanti che vanno nella giusta direzione – commenta l'assessore provinciale Marcello Mariani – è importante l'attenzione rivolta alle minoranze linguistiche e alle persone meno avvantaggiate”. Niente notte bianca ma una serata con le mani in pasta fino a mezzanotte, sabato 21, con intrattenimento musicale. Gran finale domenica sera con la merenda sul prato della Rocca Roveresca.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=7DF879DF561B4569251B878B0EA9F 9EE

Una No-stop di dolci


SENIGALLIA – Uno dei cinque forni sarà riservato al pane marchigiano di filiera, con le varianti al farro, biologico o del Duca, e molti altri tutti da scoprire. Quattro macchinari saranno a disposizione delle minoranze linguistiche, ospiti d'onore di questa edizione, e dei “gemelli” che ormai sono entrati a pieno titolo nella tradizione di “Pane Nostrum”. Le città di Sens, Lorrach e Chester saranno presenti con le loro leccornie e pani tipici. Gli inglesi torneranno a proporre il “cottage floured” ed il “bloomer seeded”, i tedeschi il “laugenbrezel” ed il “traubenbrote” mentre i francesi le più note “baguettes” e “croissants”. E per i più golosi da non perdere la sfornata di dolci di sabato 20 settembre, quando i forni lavoreranno dalle 10 alle 22.

matheson
06-09-08, 20:33
La Fiera del pane indubbiamente.
Con produzione a cielo aperto, degustazione, vendita, didattica del pane, corsi di panificazione. Pane locale, nazionale ed anche estero. E non solo pane ma anche altri prodotti.
El cuntadin, un' aggiunta all'articolo che ben introduce l'evento, la faccio volentieri: al pregiato pane marchigiano di filiera nominato nell'articolo, come il pane del Duca, il pane al Farro, il pane da Agricoltura Biologica, aggiungo a pieno diritto perchè ne ha il titolo e perchè è già stato qui presente a Pane Nostrum, il pane di Frattula, delle terre di Frattula, poco diffuso ma pregiato della nostra zona, che mi auguro abbia almeno il suo piccolo spazio espositivo se non direttamente sfornato, anche in questa edizione.
Pane nostrum e pane nostro. L'arte notturna dei maestri fornai del fare e spiegare il pane anche durante il giorno per l'occasione.

el cuntadin
11-09-08, 22:02
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=3A03741ED22922B5F9ED754C6EA45 383
Il miglior brodetto, gara tra sedici chef


FANO - Sarà una lotta senza quartiere quella tra i sedici chef italiani che concorreranno per aggiudicarsi il titolo di miglior brodetto d’Italia. Titolo che verrà attribuito da una giuria composta da tecnici, direttori e giornalisti delle testate più prestigiose del settore gastronomico. A ospitare la gara pensa anche quest’anno il Festival internazionale del brodetto e delle zuppe di pesce che si terrà nella nostra città dal 19 al 21 settembre prossimo. Ad organizzarlo è come sempre la Confesercenti che ieri ha presentato l’iniziativa, tramite il presidente provinciale Alfredo Mietti, il presidente di Fano Valter Panaroni, la segretaria Ilva Sartini e i rappresentanti delle istituzioni, il nuovo assessore regionale al commercio Vittoriano Solazzi (prima apparizione in tale veste a Fano) l’assessore provinciale Simonetta Romagna e l’assessore del Comune di Fano Francesco Cavalieri, nonchè il presidente della Camera di Commercio Alberto Drudi. Ad ospitare tutte le iniziative quest’anno sarà la rocca malatestiana. Qui verrà allestito uno spazio ristorante dove avverrà la sfida tra le delegazioni e dove i grandi chef daranno prova della loro bravura nel cucinare i piatti tipici del loro territorio. Ci sarà anche un’area eventi, dove verranno organizzate dimostrazioni, corsi, dibattiti e dove di sera seguiranno anche intermezzi musicali. Di particolare interesse il campionato dei vini da zuppa di pesce, giunto ormai alla terza edizione e il concorso il Naso d’Italia che premierà il miglior olfatto atto a rilevare le caratteristiche degli oli extravergini di oliva.

el cuntadin
22-09-08, 22:32
Mauro Uliassi, un grande chef. Per me, il migliore.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=1B9C132485F7C55BABCCA0B1A0DA8 6D3

Uliassi e nel piatto c’è il miglior brodetto d’Italia


FANO - E’ dello chef Mauro Uliassi il miglior brodetto d’Italia 2008. Il ristoratore di Senigallia, in rappresentanza della regione Marche, ha infatti vinto il concorso organizzato nell’ambito della sesta edizione del Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce organizzato da Confesercenti di Pesaro e Urbino, le cui fasi finali si sono svolte nella serata di sabato nella rocca malatestiana. In gara c’erano 16 ristoratori, tutti selezionati dalla guida de l’Espresso “I Ristoranti d’Italia 2008” in rappresentanza delle regioni italiane bagnate dal mare. A decretare il vincitore è stata una giuria tecnica presieduta da Enzo Vizzari curatore della guida enogastronomica de l’Espresso “I Ristoranti d’Italia 2008” e formata da Marco Bolasco di Gambero Rosso Channel, Eleonora Cozzella di Kataweb Cucina, Fiammetta Fadda di Panorama, Andrea Grignaffini di Spirito Divino, Luciano Pignataro de Il Mattino.

Uliassi non ha vinto solamente il titolo che gli è stato attribuito dalla giuria tecnica ma si è aggiudicato anche quello della giuria popolare. “Siamo davvero soddisfatti dell’esito di questa manifestazione - hanno detto in coro il presidente di Confesercenti Alfredo Mietti e la segretaria Ilva Sartini- non solo per quello che riguarda la disfida nazionale ma anche per tutte le iniziative che sono state inserite nel ricco programma del Festival che, come sempre, è riuscito a far diventare protagonista il piatto principe della tradizione marinara”.

Si porta a casa il titolo di miglior brodetto d’Italia e offre a tutti la ricetta del successo: la ricerca dell’armonia. E non è solo una questione di fornelli, avverte Mauro Uliassi. “Un premio al Festival che ha il merito di dipanare il filo conduttore tra quindici marinerie”. Lo chef della continuità. E non si accontenta, come tra le sue pentole: “Mi soddisfano molti i passi avanti compiuti ogni anno da questa manifestazione”. Va oltre il personale, al di là del premio. Chiamatela armonia.

A ogni successo il suo bis. La Confesercenti sta valutando la possibilità di ripetere anche nel prossimo fine settimana l’appuntamento con la festa popolare, allestendo nuovamente stand gastronomici negli spazi esterni della Rocca Malatestiana. Ieri, a chiusura della manifestazione, è stata programmata un’altra sfida: quella riservata ai brodetti casalinghi. Cinque cuochi per hobby, tutti di Fano e tutti agguerriti perché quella del brodetto, in città, è una tradizione davvero importante, hanno deciso di mettersi in gioco per dimostrare la loro bravura. Ai fornelli, per sapere qual è la zuppa più buona di Fano, un rappresentante per ogni quartiere: la prima circoscrizione è stata rappresentata da Vanna Ciccolini, la terza da Euro Grilli, la quarta da Marzia Gualazza, la quinta da Nicola Gramolini e la sesta da Franco Governatori. Ad anticipare questo appuntamento è stato un evento a livello mediterraneo: la cucina italiana è stata infatti messa a confronto con quella di un paese straniero. E’ stato un croato quest’anno, lo chef che ha cucinato la sua zuppa di pesce al J Lounge & Restaurant del Porto Turistico “Marina dei Cesari”. Scopo della iniziativa è promuovere lo scambio enogastronomico tra nazioni che seppure separate da chilometri e frontiere possiedono, in realtà, tradizioni e patrimoni abbastanza simili tra loro.


MASSIMO FOGHETTI,

matheson
23-09-08, 06:30
La Fiera del pane indubbiamente.
Con produzione a cielo aperto, degustazione, vendita, didattica del pane, corsi di panificazione. Pane locale, nazionale ed anche estero. E non solo pane ma anche altri prodotti.
El cuntadin, un' aggiunta all'articolo che ben introduce l'evento, la faccio volentieri: al pregiato pane marchigiano di filiera nominato nell'articolo, come il pane del Duca, il pane al Farro, il pane da Agricoltura Biologica, aggiungo a pieno diritto perchè ne ha il titolo e perchè è già stato qui presente a Pane Nostrum, il pane di Frattula, delle terre di Frattula, poco diffuso ma pregiato della nostra zona, che mi auguro abbia almeno il suo piccolo spazio espositivo se non direttamente sfornato, anche in questa edizione.
Pane nostrum e pane nostro. L'arte notturna dei maestri fornai del fare e spiegare il pane anche durante il giorno per l'occasione.


A completamento di quanto da me scritto nel mio post precedente, confermo che a Pane Nostrum era presente e in vendita il pane di Frattula, delle nostre terre di Frattula, nell'apposito stand dell'azienda agricola Ciancone Giacinta, e anche nella forma in cassetta a mio avviso la preferibile.

matheson
23-09-08, 06:56
Mauro Uliassi, un grande chef. Per me, il migliore.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=1B9C132485F7C55BABCCA0B1A0DA8 6D3

Uliassi e nel piatto c’è il miglior brodetto d’Italia ...


Complimenti a Mauro Uliassi.

el cuntadin
23-09-08, 21:24
http://www.corriereadriatico.it/elenco.aspx?varget=6
Pane Nostrum, ancora un successo di pubblico


SENIGALLIA - Scorte esaurite per il gran finale di “Pane Nostrum”, con i prodotti tipici andati a ruba ed i panificatori che non facevano in tempo a sfamare la folla, rimasta in fila per acquistare il pane. Un bilancio positivo, in quanto a presenze, per la kermesse che ha regalato 40 ore di panificazione in piazza con prelibatezze per il palato, da guardare e mangiare appena sfornate. Un successo anche il percorso multisensoriale per i non vedenti, novità di questa ottava edizione, che ha visto come ospiti d’onore le aree italiane dove si parlano le lingue minoritarie dei ladini, occitani, mocheni, cimbri e arberesche. Diverse decine di migliaia le presenze in arrivo anche da fuori regione per guardare, comprare e perchè no cimentarsi con le mani in pasta. Prima ancora che iniziasse la manifestazione 400 persone si sono prenotate per imparare a fare il pane, sotto la direzione di un esperto panificatore nell’aula didattica allestita nei giardini della Rocca. Lezioni sono state impartite anche ai non vedenti, grazie alla collaborazione con l’Unione italiana ciechi ed ipovedenti. Numerose inoltre le iniziative promosse in collaborazione con l’Associazione italiana celiachia Marche onlus, per presentare oltre ai corsi di panificazione anche momenti di degustazione con pizza e altri prodotti senza glutine. La panificazione in diretta è stata infine un’occasione per carpire i segreti dei grandi maestri, scoprire quali sono gli ingredienti giusti per ogni prodotto, quali le dosi consigliate per ottenere un miglior risultato, o i tempi e gradi di cottura e molte altre curiosità. Non sono mancati gli ospiti ormai affezionati, che ad ogni edizione accompagnano “Pane Nostrum”. I gemelli di Sens, Lorrach e Chester hanno impastato alacremente i loro pani tipici.






Pane Nostrum, ancora un successo di pubblico


SENIGALLIA - Scorte esaurite per il gran finale di “Pane Nostrum”, con i prodotti tipici andati a ruba ed i panificatori che non facevano in tempo a sfamare la folla, rimasta in fila per acquistare il pane. Un bilancio positivo, in quanto a presenze, per la kermesse che ha regalato 40 ore di panificazione in piazza con prelibatezze per il palato, da guardare e mangiare appena sfornate. Un successo anche il percorso multisensoriale per i non vedenti, novità di questa ottava edizione, che ha visto come ospiti d’onore le aree italiane dove si parlano le lingue minoritarie dei ladini, occitani, mocheni, cimbri e arberesche. Diverse decine di migliaia le presenze in arrivo anche da fuori regione per guardare, comprare e perchè no cimentarsi con le mani in pasta. Prima ancora che iniziasse la manifestazione 400 persone si sono prenotate per imparare a fare il pane, sotto la direzione di un esperto panificatore nell’aula didattica allestita nei giardini della Rocca. Lezioni sono state impartite anche ai non vedenti, grazie alla collaborazione con l’Unione italiana ciechi ed ipovedenti. Numerose inoltre le iniziative promosse in collaborazione con l’Associazione italiana celiachia Marche onlus, per presentare oltre ai corsi di panificazione anche momenti di degustazione con pizza e altri prodotti senza glutine. La panificazione in diretta è stata infine un’occasione per carpire i segreti dei grandi maestri, scoprire quali sono gli ingredienti giusti per ogni prodotto, quali le dosi consigliate per ottenere un miglior risultato, o i tempi e gradi di cottura e molte altre curiosità. Non sono mancati gli ospiti ormai affezionati, che ad ogni edizione accompagnano “Pane Nostrum”. I gemelli di Sens, Lorrach e Chester hanno impastato alacremente i loro pani tipici.





Pane Nostrum, ancora un successo di pubblico


SENIGALLIA - Scorte esaurite per il gran finale di “Pane Nostrum”, con i prodotti tipici andati a ruba ed i panificatori che non facevano in tempo a sfamare la folla, rimasta in fila per acquistare il pane. Un bilancio positivo, in quanto a presenze, per la kermesse che ha regalato 40 ore di panificazione in piazza con prelibatezze per il palato, da guardare e mangiare appena sfornate. Un successo anche il percorso multisensoriale per i non vedenti, novità di questa ottava edizione, che ha visto come ospiti d’onore le aree italiane dove si parlano le lingue minoritarie dei ladini, occitani, mocheni, cimbri e arberesche. Diverse decine di migliaia le presenze in arrivo anche da fuori regione per guardare, comprare e perchè no cimentarsi con le mani in pasta. Prima ancora che iniziasse la manifestazione 400 persone si sono prenotate per imparare a fare il pane, sotto la direzione di un esperto panificatore nell’aula didattica allestita nei giardini della Rocca. Lezioni sono state impartite anche ai non vedenti, grazie alla collaborazione con l’Unione italiana ciechi ed ipovedenti. Numerose inoltre le iniziative promosse in collaborazione con l’Associazione italiana celiachia Marche onlus, per presentare oltre ai corsi di panificazione anche momenti di degustazione con pizza e altri prodotti senza glutine. La panificazione in diretta è stata infine un’occasione per carpire i segreti dei grandi maestri, scoprire quali sono gli ingredienti giusti per ogni prodotto, quali le dosi consigliate per ottenere un miglior risultato, o i tempi e gradi di cottura e molte altre curiosità. Non sono mancati gli ospiti ormai affezionati, che ad ogni edizione accompagnano “Pane Nostrum”. I gemelli di Sens, Lorrach e Chester hanno impastato alacremente i loro pani tipici.

el cuntadin
26-09-08, 21:53
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=217F1738D50D7279F540F39D0F3A8 93E

Luca Londei dell’azienda di San Lorenzo che ha vinto il titolo Tre gocce d’oro rivela i tipi di polline e le modalità di lavoro
I segreti del miele millefiori più buono d’Italia


SAN LORENZO IN CAMPO – E’ proprio il caso di dirlo: Luca Londei ci ha preso gusto. La Mieleria di San Lorenzo dopo aver primeggiato l’anno scorso al prestigioso concorso Grandi mieli d’Italia ottenendo le Tre gocce d’oro, domenica scorsa a Castel San Pietro, in provincia di Bologna, è salita ancora sul gradino più alto del podio. Il produttore Luca Londei ha, infatti, vinto la gara del gusto “I millefiori, i mille mieli”, fra i grandi mieli millefiori d’Italia, una nuova sezione del concorso Grandi mieli d’Italia–Tre gocce d’oro. A decretarlo una giuria di giornalisti e gastronomi guidata dal professore Sergio Angeletti, articolista scientifico del Corriere della Sera, ecologo e naturalista, autore di numerosi libri sui temi della salute e della cucina.

Sulla base dell’edizione 2007 del concorso, sono stati invitati a presentare le loro produzioni 2008 gli apicoltori che, per ogni regione, si erano classificati nelle prime posizioni. Questi prodotti, descritti sulla base della loro origine territoriale e botanica, sono stati verificati a livello qualitativo attraverso accurate analisi di laboratorio e poi sottoposti a una giuria di giornalisti specializzati nel settore gastronomico che li ha classificati in base alle peculiarità di profumo e sapore. Dai circa 200 mieli millefiori in gara sono stati scelti dalla giuria otto mieli e tra questi è stato decretato campione del gusto 2008 il miele di millefiori de La Mieleria di San Lorenzo. Il miele vincitore: si compone delle specie che popolano le colline dell'entroterra. A fianco delle specie coltivate, erba medica e girasole, contribuiscono in maniera significativa alla formazione del miele la betonica (o erba strega), pianta infestante dei campi di cereali, ormai scomparsa nelle aree con agricoltura più intensiva e piante affini alla carota selvatica, che conferiscono al miele un aroma del tutto particolare, nella gamma dei prodotti di media intensità. “Fa enormemente piacere – spiega visibilmente soddisfatto, Luca Londei – che una giuria di altissimo livello ha laureato il mio miele millefiori campione d’Italia. A questa nuova sezione hanno partecipato gli apicoltori migliori e, riuscire a superare una concorrenza così eccellente, è davvero molto gratificante. L’impegno, l’accuratezza e la costanza che quotidianamente metto nel lavoro è la miscela che crea questo prodotto di qualità”.


MARCO SPADOLA,

el cuntadin
28-09-08, 23:31
Parliamo ancora di miele.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=1D0DB7EB42E586FDE783F49519BA7 4C7

E’ ottimo non solo a colazionenel latte o nel tèma anche per l’aperitivoDa provare insieme allo squacquerone con grissini ai cereali

MIELE MIELE dolcissimo biondo LE ECCELLENZE


BIONDO, ambrato o marrone. Ogni volta unico, mai uguale. Ma è nella diversità la sua maggiore forza. Dal miele marchigiano artigianale dolcezze e riconoscimenti. Ultimo quello che si è aggiudicato Luca Londei di San Lorenzo in Campo con il suo millefiori, quest’anno il migliore in Italia nell’evento “Grandi mieli d’Italia” di Castel San Pietro Terme. A lui le “Tre gocce d’oro” assegnate dall’Osservatorio nazionale della produzione e del mercato del miele, tra i 476 mieli in concorso. Un millefiori ottimo non solo a colazione, nel latte o nel tè, ma anche per l’aperitivo. Da provare insieme allo squacquerone con grissini ai cereali.

Dunque, piccoli apicoltori crescono. Non tanto nel numero, quanto nella professionalità e nella qualità del prodotto finale. Secondo i dati dell’Ama (Associazione marchigiana apicoltori), infatti, gli addetti ai lavori sono passati dai 2300 di circa dieci anni fa ai 1800 attuali con una media di venti arnie ad apicoltore.

Nel 2007 le Marche hanno prodotto circa seimila quintali di nettare degli dei, principalmente millefiori. Quest’anno le cifre sono leggermente inferiori. Per i monoflora invece il primato va a quello di acacia. Pochi sanno che le Marche sono una regione vocata all’apicoltura e per anni sono state un polo di riferimento nazionale: ad Ancona sono nate e sono state pubblicate le prime riviste specialistiche del settore; ad Osimo nel 1903 nasce la prima associazione di produttori; a San Severino Marche negli ultimi anni del 1800 è codificata da un certo Perucci l’arnia che si chiamerà proprio di tipo “marchigiano” e che rimarrà in uso fino all’avvento della più leggera Dadant-Blatt. Ma le Marche vantano anche eccellenze produttive, passate e presenti. Tra le varietà prodotte in passato il delicato miele di stachys o erba della Madonna: un’eccellenza tutta regionale in grado di richiamare apicoltori da tutta la penisola. E un po’ di questa fragranza, data da fiorellini bianchi che crescono nelle stoppie dopo la trebbiatura, la ritroviamo oggi anche nel millefiori di San Lorenzo in Campo vincitore appunto delle Tre gocce d’oro. Insieme anche erba medica, girasole e carota selvatica. Un mix vincente, unico e irripetibile visto che le annate sono diverse di anno in anno. Cosa occorre per realizzare un miele da premio lo abbiamo chiesto proprio a Luca Londei. “Per un prodotto di qualità serve investire molto sulle tecniche apistiche - racconta l’apicoltore 29enne da dieci anni appassionato di miele - preferire trattamenti naturali a quelli chimici e nello stesso tempo prediligere pascoli salubri, fiori puliti. La mia è stata una scelta tutta in nome del biologico”.

Oltre al ricco e biondo millefiori, fotografia e profumo di un territorio, da noi si produce miele di girasole dal colore giallo dorato con sentore di polline da unire alla ricotta di pecora, di acacia dai toni che vanno dal bianco acqua al giallo paglierino chiaro e che esalta non solo tè e yogurt ma anche formaggi erborinati. Nelle zone di media montagna si produce anche il miele di castagno dal retrogusto amarognolo e di colore marrone. Ottimo per accompagnare formaggi di media stagionatura come pecorino e caciotta. E c’è chi lo assapora insieme alla carne cotta alla brace. E poi ci sono le melate, mieli cioè che non provengono dai fiori ma dalla linfa delle piante. Qui da noi la protagonista è quella di quercia, un’eccellenza soprattutto marchigiana con piccole zone di produzione anche in Umbria e Abruzzo. Nel 2003 la melata prodotta dalla Cooperativa apicoltori montani di Matelica ha vinto il concorso “Grandi mieli del Mediterraneo” su dodici nazioni partecipanti.

Colore scuro a volte quasi nero dal sapore che ricorda quello della caramella mou è un miele ricco di minerali, potassio e ferro. Ottimo da usare contro la tosse e mal di gola. Adatto per infusi e tisane o insieme a formaggi stagionati o semi stagionati. E qui a Matelica, una delle 48 città italiane del miele e una delle tre marchigiane, è nato anche il primo Verdicchio al miele. A produrlo sempre la Cooperativa apicoltori montani di Matelica con la cantina Belisario. Un passito dal nome antico “Melitites” (termine usato da Plinio il Vecchio), realizzato con un brand di mieli, 70 per cento melata di quercia, 25 per cento millefiori e 5 per cento castagno, e da gustare con una crostata di pastafrolla. Insomma, altro che miele solo a colazione o di sera insieme al latte caldo e rum per allontanare il raffreddore.

Negli anni il miele è entrato in cucina e sulle tavole degli appassionati e dei curiosi che lo possono usare nella preparazione di un menù completo. Qualche esempio.

Tra i primi piatti si possono provare i tortiglioni al miele di acacia e zafferano. Poi proseguire con il pollo al millefiori e terminare con un mascarpone accompagnato dalla melata (200 grammi di mascarpone, due uova, quattro cucchiai di melata, a scelta savoiardi, biscotti e cioccolato. Si inizia unendo i tuorli al miele e montando gli albumi che andranno aggiunti al mascarpone. La crema così ottenuta va raccolta in coppette che andranno collocate in frigo per un’ora almeno. Servirle poi con biscotti o scaglie di cioccolato).

Ma in tutto questo trionfo di dolcezza rimane da sapere come se la passa l’apicoltura marchigiana. E qui qualche nota amara non manca. “Dopo il boom negli anni Novanta - dice Emilio Landi, fondatore Ama - in cui il settore è cresciuto insieme al consumatore bisognerebbe, ora, investire di nuovo nell’apicotura riqualificandola e valorizzandola con un lavoro di marketing. Occorre puntare alla Dop, ma poche sono le risorse attuali disponibili e manca una legge regionale ad hoc per garantire e tutelare le aree di produzione, il prodotto e i produttori”. Le api e i golosi ringrazierebbero.


CARLA TROIANI,

el cuntadin
16-10-08, 21:55
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=317DEBBC8EF00B3E21F4B00A70FC6 B31
Vince la torta Sacher Visner


Pergola - E’ stato il dolce «Sacher Visner» della Pasticceria Eden di Pergola, abbinato al «Visciolì» dell’Azienda Gentilini, ad aggiudicarsi la prima edizione del Premio Ais Marche «Miglior abbinamento tra un piatto ed il vino di Visciola».

La giuria, presieduta dal presidente regionale dell’associazione italiana sommelier Otello Renzi, ha decretato il piatto vincitore in considerazione del «piacevole equilibrio di sensazioni e di gusti».

Vittoria suggellata dalla giuria popolare che ha confermato il giudizio dell’Ais. La premiazione dei partecipanti è avvenuta nella sala consiliare, nell’ambito della Fiera del Tartufo.

Fra le portate in gara, tutti dolci, spicca l’abbinamento presentato dall’Agriturismo gli Ippocastani di un piatto di anatra in salsa di visciola abbinato al vino di visciola dell’Azienda Tonelli.

Nella foto, da sinistra Otello Renzi Cesarino Gentilini, il vicesindaco Maria Pia Fratini, il vincitore Dante Gasparini e Giuseppe Cristini.

el cuntadin
17-10-08, 22:06
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=3A80D155FA7F73480811A643B4D52 0B8

Olimpiadi di cucina, chef al Fortino


ANCONA - Un rotolo di spigola ripieno di molluschi su salsa di carciofi, accanto a un raviolo all’olio extravergine di oliva ripieno di crostacei e agrumi su tagliatella di ortaggi in schiuma di scampi. Con questo piatto il Junior Team della nazionale italiana, composto dagli chef Giovanni Cappello, Mario Quattrociocchi, Marco Marino, Alessandro Marino, Francesco Cinquepalmi, coordinati dal primo chef del Fortino Napoleonico Paolo Antinori, si presenterà martedì alle Olimpiadi di cucina che si disputeranno a Erfurt in Germania. Per testare il piatto prelibato con un panel di gourmet e osservatori d’alto lignaggio culinario, Aldo Roscioni ha organizzato una serata degustazione qualche sera fa al Fortino Napoleonico. Per una volta, non solo il piacere del palato, ma l’impegno dei cinque sensi a cercare nel piatto proposto le eventuali pecche o incertezze. Alla fine della cena, una pagella è stata stilata da tutti i presenti: cuochi e ristoratori della zona, chef, docenti dell’istituto alberghiero Panzini di Senigallia, uno dei quali, Luca Santini, che è anche segretario dell’Associazione Cuochi della Provincia di Ancona, ha fatto da chairman e speaker. Vini eccellenti della zona hanno accompagnato la prelibata conviviale.

el cuntadin
01-11-08, 00:39
L'Azienda Eredi di Sebastiano Chessa, produce formaggi ottimi, alleva suini e con la loro carne produce salumi di grande qualità. L'azienda agricola è condotta con rigoroso rispetto delle tecniche colturali biodinamiche e produce un verdiccio di ottima qualità. In azienda è attivo un eccellente punto di ristoro con piatti preparati seguendo in maniera rigorosa antiche ricette marchigiani. La signora Morena, ottima reggitora, è una marchigiana vera, di Senigallia.

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=BED9ADE6A0A24FE433CE8E07CAF70 9D2
Il migliore pecorino e’ targato Chessa


MONTECAROTTO - Il miglior formaggio pecorino italiano? Viene prodotto a Montecarotto dall'azienda agricola Eredi di Sebastiano Chessa, nella piccola contrada di San Nicola. Il formaggio da premio si chiama Lacrima ed è stato incoronato al concorso nazionale d'assaggio all'interno della tredicesima edizione della manifestazione Franciacorta in bianco, evento bresciano dove ogni anno si contendono lo scettro di miglior cacio centinaia di produttori. A spuntarla nella categoria dei formaggi prodotti da latte ovino, il Lacrima, che si chiama così per via della colatura di olio che scende al momento del taglio. Nato dalla passione di Morena Chessa e dal lavoro di Annalisa, Marco e Yuri, i tre figli, il Lacrima è fatto con latte crudo raccolto nel periodo invernale, da cui la prevalenza dei profumi del fieno.

el cuntadin
02-11-08, 00:35
Uliassi e Cedroni, il giorno del trionfo
La cerimonia di consegna del premio Kungsfenan al teatro di Göteborg

SENIGALLIA - La speranza di Leif Mannerström, componente della giuria che ha selezionato i vincitori del premio Kungsfenan the Swedish Seafood Award 2008, era quello di vedere Mauro Uliassi e Moreno Cedroni “esibirsi” davanti alla platea di ristoratori e operatori svedesi, per spiegare le loro ricette, le loro tecniche per conservare intatte le qualità del pesce e riuscire ad amalgamarle con i giusti condimenti, in maniera da ottenere piatti inconfondibili. Il desiderio di Mannerström è diventato realtà giovedì, quando i due famosi chef della Spiaggia di velluto hanno incontrato 150 tra colleghi e operatori.

E’ stato uno dei capitoli delle due giornate di permanenza di Uliassi e Cedroni a Göteborg, la città svedese che rappresenta anche il più grande porto del Nord Europa e dove è stato consegnato il premio Kungsfenan 2008, una sorta di Nobel per coloro che hanno a che fare con la pesca e il mare. Due infatti le categorie del premio: una dedicata alla pesca sostenibile (per la cronaca vinto da Mats Ulmestrand, ricercatore svedese) e l’altra alla gastronomia ittica, attribuito appunto a Uliassi e Cedroni.

Una scelta, quella che la giuria ha compiuto per i due chef senigalliesi, nella quale è entrata in gioco non soltanto la valutazione delle loro qualità, dei loro talenti, ma anche il fatto che entrambi vivano e lavorino nella medesima città, con i locali sul mare, a pochissimi chilometri uno dell’altro. Elemento che ha fornito l’occasione per fare della consegna del Kungsfenan 2008 un’opportunità promozionale per quanto riguarda il turismo. La delegazione senigalliese, guidata dal sindaco Angeloni, nelle giornate di permanenza in Svezia ha avviato contatti per una collaborazione con i ristoratori locali, presentando le caratteristiche del territorio insieme alle possibilità di collegamento (ad esempio quello aereo con il volo che da Falconara raggiunge Monaco di Baviera e da dove, quotidianamente, è attivo il collegamento della Lufthansa con Göteborg). Inoltre è stato distribuito l’opuscolo promozionale in lingua svedese di “Azzurro come il mare”, la manifestazione dedicata al pesce azzurro in programma nella prossima primavera.

Il momento centrale delle due giornate è stato senz’altro quello della consegna del Kungsfenan 2008, con una suggestiva cerimonia che si è svolta al teatro GöteborgsOpera, pieno in tutti i suoi 1.300 posti. E’ qui che Mauro Uliassi e Moreno Cedroni, abbandonati la giacca e il grembiule da cuoco, hanno ricevuto il premio. Un po’ emozionati, nonostante ormai il loro nome sia da tempo ai primi posti delle più prestigiose classifiche della gastronomia di qualità, Uliassi e Cedroni sono stati a lungo applauditi dagli ospiti della cerimonia. Per loro un traguardo di grande livello, che si traduce nel successo di una scuola gastronomica dove la tradizione marinara dell’Adriatico cammina parallelamente alle proposte innovative, che cercano di intercettare al meglio le tendenze del gusto della clientela.


V.OL.,


Uliassi e Cedroni, il giorno del trionfo
La cerimonia di consegna del premio Kungsfenan al teatro di Göteborg

SENIGALLIA - La speranza di Leif Mannerström, componente della giuria che ha selezionato i vincitori del premio Kungsfenan the Swedish Seafood Award 2008, era quello di vedere Mauro Uliassi e Moreno Cedroni “esibirsi” davanti alla platea di ristoratori e operatori svedesi, per spiegare le loro ricette, le loro tecniche per conservare intatte le qualità del pesce e riuscire ad amalgamarle con i giusti condimenti, in maniera da ottenere piatti inconfondibili. Il desiderio di Mannerström è diventato realtà giovedì, quando i due famosi chef della Spiaggia di velluto hanno incontrato 150 tra colleghi e operatori.

E’ stato uno dei capitoli delle due giornate di permanenza di Uliassi e Cedroni a Göteborg, la città svedese che rappresenta anche il più grande porto del Nord Europa e dove è stato consegnato il premio Kungsfenan 2008, una sorta di Nobel per coloro che hanno a che fare con la pesca e il mare. Due infatti le categorie del premio: una dedicata alla pesca sostenibile (per la cronaca vinto da Mats Ulmestrand, ricercatore svedese) e l’altra alla gastronomia ittica, attribuito appunto a Uliassi e Cedroni.

Una scelta, quella che la giuria ha compiuto per i due chef senigalliesi, nella quale è entrata in gioco non soltanto la valutazione delle loro qualità, dei loro talenti, ma anche il fatto che entrambi vivano e lavorino nella medesima città, con i locali sul mare, a pochissimi chilometri uno dell’altro. Elemento che ha fornito l’occasione per fare della consegna del Kungsfenan 2008 un’opportunità promozionale per quanto riguarda il turismo. La delegazione senigalliese, guidata dal sindaco Angeloni, nelle giornate di permanenza in Svezia ha avviato contatti per una collaborazione con i ristoratori locali, presentando le caratteristiche del territorio insieme alle possibilità di collegamento (ad esempio quello aereo con il volo che da Falconara raggiunge Monaco di Baviera e da dove, quotidianamente, è attivo il collegamento della Lufthansa con Göteborg). Inoltre è stato distribuito l’opuscolo promozionale in lingua svedese di “Azzurro come il mare”, la manifestazione dedicata al pesce azzurro in programma nella prossima primavera.

Il momento centrale delle due giornate è stato senz’altro quello della consegna del Kungsfenan 2008, con una suggestiva cerimonia che si è svolta al teatro GöteborgsOpera, pieno in tutti i suoi 1.300 posti. E’ qui che Mauro Uliassi e Moreno Cedroni, abbandonati la giacca e il grembiule da cuoco, hanno ricevuto il premio. Un po’ emozionati, nonostante ormai il loro nome sia da tempo ai primi posti delle più prestigiose classifiche della gastronomia di qualità, Uliassi e Cedroni sono stati a lungo applauditi dagli ospiti della cerimonia. Per loro un traguardo di grande livello, che si traduce nel successo di una scuola gastronomica dove la tradizione marinara dell’Adriatico cammina parallelamente alle proposte innovative, che cercano di intercettare al meglio le tendenze del gusto della clientela.


V.OL.,