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Visualizza Versione Completa : Estate drammatica



el cuntadin
19-08-08, 21:07
Questa estate, nelle Marche, si sta rilevando drammatica in termini di sicurezza. Ormai non si contano più le rapine in banca e nelle più diverse attività commerciali, i furti in casa ed ora le rapine in villa. E' ora che i soldati vengano impegnati anche nelle nostre città.
http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/cronaca/rapina-morbidelli/rapina-morbidelli/rapina-morbidelli.html

genitori dell'ex campione di motociclismo legati e minacciati con la pistola
I tre banditi sono fuggiti con gioielli e diamanti per almeno 100 mila euro
Rapine in villa, sequestrati
per 2 ore genitori di Morbidelli


PESARO - Sequestrati per due ore da rapinatori che li hanno legati e minacciati con la pistola per poi allontanarsi dalla loro villa con gioielli e diamanti per
almeno 100 mila euro. E' il dramma vissuto fra le 2:30 e le 4:30 del mattino a Novilara di Pesaro dall'imprenditore Giancarlo Morbidelli, 72 anni, e dalla moglie Augusta, di 69, genitori dell'ex campione di motociclismo classe 125 Gianni Morbidelli.

Tre i banditi che hanno assaltato la villa di campagna, in via Tresole, dove Giancarlo e Augusta Morbidelli si trasferiscono d'estate da Pesaro. Per entrare hanno divelto le inferriate di una finestra, e hanno fatto irruzione in casa, mentre i due coniugi dormivano, così come la famiglia del custode cingalese (padre, madre e un bimbo di cinque anni) alle dipendenze della coppia, che vive in una dependance poco distante. Armi in pugno, passamontagna calato in testa, i malviventi - che pare parlassero italiano - hanno svegliato l'imprenditore e la moglie con la luce di una pila: l'uomo è stato subito legato mani e piedi a una sedia con delle bende ricavate da una camicia strappata, mentre la moglie, sempre sotto la minaccia dei revolver, è stata costretta ad accompagnare i rapinatori davanti alla cassaforte di famiglia. In passato i Morbidelli avevano già subito un furto, con l'effrazione della cassaforte, da allora rimasta vuota e aperta.

I tre non si sono scoraggiati, hanno strappato a Giancarlo Morbidelli il rolex d'oro che aveva al polso, facendosi quindi consegnare dalla signora Augusta tutti i gioielli: brillanti, diamanti, monili in oro, oltre a una somma di denaro di circa 600 euro. Solo a quel punto la donna è stata ricondotta in camera da letto, e legata accanto al marito, mentre i banditi andavano a svegliare il custode.

Nella dependance stessa scena: i tre cingalesi sono stati minacciati con la pistola, spianata pure davanti al bimbo, affinché rivelassero se in casa c'erano altre cose da rubare. Non c'era altro, e prima di fuggire lungo il viale alberato della villa, i rapinatori hanno intimato al custode di non andare a liberare i Morbidelli prima di un'ora. L'uomo invece ha aspettato poco tempo e poi è corso a slegare i suoi datori di lavoro, che hanno dato l'allarme ai carabinieri. "Siamo ancora sotto choc - ha detto Giancarlo Morbidelli - ma forse dobbiamo perfino ritenerci fortunati perché non siamo stati malmenati".




Le indagini sono condotte dal pm Massimo Di Patria, ma per ora dei rapinatori non ci sono tracce. Non si sa con quale auto siano fuggiti, e non è neppure chiaro se fossero italiani o stranieri con una buona conoscenza della nostra lingua. Sul posto, sconvolto, è accorso anche Gianni Morbidelli, che vive a Pesaro. Un campione notissimo in città, ex compagno di squadra di Graziano Rossi, il padre di Valentino Rossi.

el cuntadin
20-08-08, 22:16
http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=7610E1F88BC7E1B04AC9DF2592DF3 3FC

Notte di terrore per la famiglia Morbidelli


PESARO – Rapina a mano armata ai danni dell’imprenditore Giancarlo Morbidelli e di sua moglie Augusta. Un’esperienza terribile, anche di chi in 74 anni di esistenza straordinaria ne deve aver viste di tutti i colori. L’imprenditore nel settore del legno prima di dar vita, nel 1967, all’omonima storica casa motociclistica italiana omonima, ha passato assieme alla moglie una notte di quelle che si vedono solo nei film. E invece, alle 2 di ieri, quando tre uomini armati di pistola si sono presentati nella sua residenza estiva, a metà tra Candelara e Novilara, ha capito che non si trattava di un brutto sogno. Risvegliato dalle torce di tre rapinatori nel suo letto di villa Augusta, è stato legato con le mani dietro al corpo con un’elegante camicia trasformata in straccio, in oggetto di terrore.

Morbidelli, padre dell’ex pilota di Formula 1 Gianni, era guardato a vista da un malvivente. Gli altri due, anch’essi con passamontagna e guanti, hanno fatto fare alla signora Augusta il giro delle stanze della villa isolata di strada Tresole, dove per entrare bisogna scavalcare una recinzione in alcuni punti alta non più di un metro e mezzo. “Portami nella cassaforte sennò ti ammazziamo”, la minaccia ricorrente. Lei, 69 anni, sotto minaccia di pistola li ha accompagnati davanti alla cassaforte a muro, che però era senza anta, e quindi vuota, perché oggetto qualche anno fa della bramosia di altri malviventi.

La rapina non è stata concitata. Chi rimane dentro casa altrui a delinquere per due ore intere deve essere un professionista del settore. Poi i banditi hanno riportato la signora a letto, legandola affianco al marito, e hanno fatto il giro delle stanze della villa su due piani con tanto di appartamentino per i custodi. Alla fine hanno portato via gioielli e preziosi: bracciali, orologi incastonati con brillanti ed altro ancora. Il tutto per un valore ancora non stimato precisamente ma che si aggira sulle diverse centinaia di migliaia di euro. Poco incidono i 400-500 euro prelevati dai due portafogli.

A proposito di custodi, la famiglia cingalese che dimora a villa Augusta, marito, moglie e figlio di 5 anni, sono stati svegliati dal sonno in un secondo momento. I tre professionisti del crimine, che per entrare tra le mura avevano forzato il battente in legno e poi divelto l’inferriata di una finestra con un cric ma in maniera il più possibile discreta, hanno fatto di tutto per non fare rumore. Parole pronunciate a bassa voce in un italiano senza alcun accento riconoscibile, mai un segnale di perdita di controllo. Nelle stanze del custode i malviventi hanno completato la rapina, tenendo sotto scacco il cingalese e i familiari. Se ne sono andati dicendogli di aspettare un’oretta prima di andare al piano superiore, a liberare i Morbidelli legati per le mani. La signora aveva provato a rompere la corda di stoffa del marito con i denti, ma l’opera è stata completata solo in un secondo momento.

Verso le 4.30 la chiamata alle forze dell’ordine. Sul posto i carabinieri della Compagnia di Pesaro che stanno conducendo le indagini coordinate dal pubblico ministero Massimo Di Patria. I rapinatori sapevano che là c’è un custode 365 giorni l’anno, così come è certo che si sia trattato di un colpo messo a segno da gente esperta. Tre uomini dentro casa – non si esclude che fuori ci sia stato qualcuno a fare da basista – con passamontagna e guanti. Anche le maglie erano a maniche lunghe. Per non lasciare la minima impronta.

“Comunque, grazie al cielo, Giancarlo e Augusta Morbidelli hanno detto di non aver mai temuto per la propria incolumità – ha detto il capitano Italino Guardiani –. Per quanto possibile, è stata una rapina delicata”.

el cuntadin
20-08-08, 22:18
Ma il Prefetto dice che "la sicurezza è fortemente migliorata nella provincia". :confused:

http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=98C758061BA43D2AA2E8D197276A1 FA4

Il prefetto Luigi Riccio si congeda: “Ringrazio e saluto tutti i cittadini, difendete la vostra ottima qualità della vita”
“Ma la sicurezza è fortemente migliorata nella provincia”


PESARO - “La sicurezza in questa provincia è fortemente migliorata. E’ migliorata quella reale ma anche quella percepita. Abbiamo riorganizzato i piani di controllo del territorio e i risultati si sono visti. In più abbiamo suscitato fiducia nei cittadini, mostrando, attraverso i comitati itineranti per l’ordine pubblico e la sicurezza, che lo Stato e le forze dell’ordine ci sono e sono al loro fianco”.

E’ il bilancio del prefetto Luigi Riccio (foto) che, dopo 3 anni e 8 mesi, si appresta a lasciare la sede di Pesaro e Urbino (partirà domenica) per assumere l’incarico a Potenza. Per lui, calabrese di 62 anni, già dirigente del ministero dell’Interno e prefetto territoriale a Oristano, in Sardegna, è una progressione di carriera perché sarà il rappresentante dello Stato nella regione Basilicata. Al momento di congedarsi, con il ricco bagaglio di esperienze e conoscenze pesaresi, non poteva mancare un grato saluto ai cittadini - oltre a quello a tutti i rappresentanti istituzionali - significativo da parte di chi si è fatto apprezzare per il dialogo e la collaborazione. “Ringrazio e saluto tutti i cittadini e i turisti che affollano il territorio - afferma il prefetto - quelli che ho conosciuto e ancor di più a quelli che non ho conosciuto. Perché tutti indistintamente sono stati nella mia attenzione: la mia porta era sempre aperta e tanti ne ho ricevuti per un dialogo che spesso è servito a eliminare ansie e preoccupazioni. Io e mia moglie siamo stati molto bene in questa bella provincia, ricca di solidarietà e laboriosità, e invito i pesaresi ad apprezzarne l’ottima qualità della vita, che non è scontata”. Il prefetto, parlando del fascino e della fatica del suo lavoro in giro per l’Italia, fatto con umiltà e senso dello Stato, ha ricordato l’apertura della sede distaccata di Urbino e ha rilanciato il tema a lui caro della sicurezza partecipata, col contributo dei cittadini. Lunedì si insedierà il nuovo prefetto Alessio Giuffrida. “Sono certo - sottolinea Riccio - che vorrà continuare nella strada tracciata, con energia, dinamismo e spirito di servizio”.

el cuntadin
23-08-08, 22:14
http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/pesaro/2008/08/22/112944-grinta_morbidelli.shtml



La grinta di Morbidelli
"Non lascio questa casa"

"E' una questione di orgoglio. Se dopo un fatto come quello che ci è capitato l’altro ieri qualcun’altro, come si sente dire, decide di vendere, o andare via, magari ad abitare in centro, secondo me sbaglia"


Pesaro, 22 agosto 2008 - "Questa casa non la lascio, è una questione di orgoglio. Se dopo un fatto come quello che ci è capitato l’altro ieri qualcun’altro, come si sente dire, decide di vendere, o andare via, magari ad abitare in centro, secondo me sbaglia. Abbiamo avuto un bel calcio nel sedere, è vero: ora speriamo che non ne arrivino più. Insomma, spero che non ritornino''.



Parole e grinta di Giancarlo Morbidelli, uno che le due notti successive alla rapina, dice lui stesso, ha dormito sodo, ovviamente in quella stessa villa di via Tresole presa d’assalto il martedì notte. ''Il giorno dopo sono venuti a trovarci anche altri parenti, certo, ci ha fatto piacere — dice ancora Morbidelli — ma mi rendo conto che se hai paura di tutto, nella vita non fai nulla''.

"Io con quei banditi — prosegue Morbidelli — avevo provato a parlare, ma sembravano dei militari. Il passamontagna in testa, si vedevano solo il taglio degli occhi e della bocca, guanti, calzettoni fino al ginocchio, parlavano pochissimo, giusto il tempo di scambiarsi ordini tra di loro, come soldati. Ho provato a chiedere loro come avevano fatto ad entrare, non mi hanno risposto''. ''Se penso, per il futuro, a una pistola o a un’arma per difendermi? Assolutamente no, anche se ce l’avessi avuta attaccata al collo quella notte non l’avrei potuta usare''.

''Anche mia moglie ha dimostrato coraggio. Non è facile girare per la casa con una pistola puntata alla schiena e uno che ti dice ‘dimmi dov’è la cassaforte’. Anche a me quando mi hanno legato mani e piedi mi venivano i pensieri, ma ho cercato di fare il loro gioco il più possibile, il coltello dalla parte del manico del resto ce l’avevano loro, non potevo fare altro''.

Sul fronte delle indagini i carabinieri stanno cercando di sfruttare il pochissimo che hanno a disposizione. ''Non sappiamo nenache da dove sono venuti — aggiunge ancora Giancarlo Morbidelli — non esiste nessuna traccia di auto o simili''. Una banda che è passata, ha colpito e ha fuggito. Difficile che abbiano un basista in zona. Non è nello stile di chi fa certi colpi, dicono gli inquirenti. Le indagini continuano.