robdealb91
27-08-08, 17:46
L' uomo che dava le parole alle nuvole
Enzo, l’uomo che dava parole alle nuvole
di Pino Finocchiaro
“Dopo quattro anni tutto è come prima. Tutto o quasi. Diciamo che coltiviamo una speranza. Motivata. Ma di questo non voglio parlare”. Giusy Bonsignore, è una siciliana tenace. Di quelle che credono nella vita. E’ di Licata, quella città costiera dell’Agrigentino che nel mondo fantastico del commissario Montalbano è stata ribattezzata Vigatà. La città dove i cormorani sfidano l’abusivismo che ha invaso le coste. Quelle spiagge dove Giusy ha amato Enzo e continua ad amarlo. Perché Giusy, a quattro anni dal rapimento e dall’assassinio in Iraq di Enzo “Zonker” Baldoni, resta la moglie dell’uomo che dava parole alle nuvole traducendo in italiano i dialoghi dei fumetti di Doonesbury, la striscia premio pulitzer creata da Garry Trudeau...
Giusy ricorda: “L’incontro con Doonesbury è capitato un po’ per caso…”.
Si ferma un attimo è come se ripensasse alle parole che Enzo usava per descrivere quell’incontro che avrebbe cambiato la sua e la nostra vita di fedelissimi lettori del fumetto che ha formato l’immaginario collettivo di un bel po’ di giovani cinquantenni: “Andai da Oreste Del Buono perché ero innamorato di un fumettista francese che si chiama Lauzier, e gli dissi: voglio tradurlo, voglio tradurlo, voglio tradurlo. Del Buono mi rispose non se ne parla nemmeno, ho già chi lo fa, ma se vuoi è libero Doonesbury”.
Giusy prosegue: “…poi si è appassionato. E’ riuscito a rendere in italiano quei personaggi. Enzo era molto vicino a Trudeau. Si sentivano. Appena aveva un dubbio su una frase, un personaggio. Lo chiamava”.
E l’amico Garry lo ha pianto. Chiamando a raccolta i personaggi in una striscia in memoria del loro interprete italiano.
Enzo è morto ma non è scomparso. Giusy per parlare con me al telefono lascia per un attimo il nipotino: “E’ la cosa più bella che sia accaduta da allora. Si chiama Lorenzo ed ha 16 mesi”.
Enzo, come vorrebbe essere ricordato?
“Un uomo curioso. Sì, Enzo era un uomo curioso della vita e felice di quel che aveva vissuto. Felice di descrivere quel che gli altri non vedevano. Non avevano il tempo di descrivere. Entrava in una grande tragedia e lui narrava di quei piccoli personaggi di cui i giornali, le tv non si occupano. Parlava dei grandi temi raccontando le storie dei diseredati. Parlava della guerra narrando dei risvolti che colpiscono le persone di cui nessuno si occupa”.
Da freelance ha intervistato tanti personaggi, è corso laddove si addensavano nubi di guerra per riempire il mondo di parole. Ha precorso i tempi con i suoi blog dai quali parlava in tempo reale di quel che spesso sfuggiva alla penna dei grandi inviati. Quello di Enzo è il giornalismo del futuro.
“Sì ed era soddisfatto di quel che aveva fatto, di come lo aveva fatto. Era un uomo curioso che aveva soddisfatto parecchie curiosità. Mi diceva sempre. Se non dovessi ritornare sappi che ho avuto una vita felice. Sappi che ho potuto fare quello in cui credevo”.
C’è la certezza che da qualche parte in Iraq, sono sepolti i resti di Enzo. L’ultimo desiderio?
“Che vengano portati in Italia. Voglio che Lorenzo abbia un posto dove ricordare il nonno”.
Un luogo dove parlargli del nonno che non ha conosciuto?
“Oh, lo sto già facendo!”.
http://www.articolo21.info/notizia.php?id=7295
Enzo, l’uomo che dava parole alle nuvole
di Pino Finocchiaro
“Dopo quattro anni tutto è come prima. Tutto o quasi. Diciamo che coltiviamo una speranza. Motivata. Ma di questo non voglio parlare”. Giusy Bonsignore, è una siciliana tenace. Di quelle che credono nella vita. E’ di Licata, quella città costiera dell’Agrigentino che nel mondo fantastico del commissario Montalbano è stata ribattezzata Vigatà. La città dove i cormorani sfidano l’abusivismo che ha invaso le coste. Quelle spiagge dove Giusy ha amato Enzo e continua ad amarlo. Perché Giusy, a quattro anni dal rapimento e dall’assassinio in Iraq di Enzo “Zonker” Baldoni, resta la moglie dell’uomo che dava parole alle nuvole traducendo in italiano i dialoghi dei fumetti di Doonesbury, la striscia premio pulitzer creata da Garry Trudeau...
Giusy ricorda: “L’incontro con Doonesbury è capitato un po’ per caso…”.
Si ferma un attimo è come se ripensasse alle parole che Enzo usava per descrivere quell’incontro che avrebbe cambiato la sua e la nostra vita di fedelissimi lettori del fumetto che ha formato l’immaginario collettivo di un bel po’ di giovani cinquantenni: “Andai da Oreste Del Buono perché ero innamorato di un fumettista francese che si chiama Lauzier, e gli dissi: voglio tradurlo, voglio tradurlo, voglio tradurlo. Del Buono mi rispose non se ne parla nemmeno, ho già chi lo fa, ma se vuoi è libero Doonesbury”.
Giusy prosegue: “…poi si è appassionato. E’ riuscito a rendere in italiano quei personaggi. Enzo era molto vicino a Trudeau. Si sentivano. Appena aveva un dubbio su una frase, un personaggio. Lo chiamava”.
E l’amico Garry lo ha pianto. Chiamando a raccolta i personaggi in una striscia in memoria del loro interprete italiano.
Enzo è morto ma non è scomparso. Giusy per parlare con me al telefono lascia per un attimo il nipotino: “E’ la cosa più bella che sia accaduta da allora. Si chiama Lorenzo ed ha 16 mesi”.
Enzo, come vorrebbe essere ricordato?
“Un uomo curioso. Sì, Enzo era un uomo curioso della vita e felice di quel che aveva vissuto. Felice di descrivere quel che gli altri non vedevano. Non avevano il tempo di descrivere. Entrava in una grande tragedia e lui narrava di quei piccoli personaggi di cui i giornali, le tv non si occupano. Parlava dei grandi temi raccontando le storie dei diseredati. Parlava della guerra narrando dei risvolti che colpiscono le persone di cui nessuno si occupa”.
Da freelance ha intervistato tanti personaggi, è corso laddove si addensavano nubi di guerra per riempire il mondo di parole. Ha precorso i tempi con i suoi blog dai quali parlava in tempo reale di quel che spesso sfuggiva alla penna dei grandi inviati. Quello di Enzo è il giornalismo del futuro.
“Sì ed era soddisfatto di quel che aveva fatto, di come lo aveva fatto. Era un uomo curioso che aveva soddisfatto parecchie curiosità. Mi diceva sempre. Se non dovessi ritornare sappi che ho avuto una vita felice. Sappi che ho potuto fare quello in cui credevo”.
C’è la certezza che da qualche parte in Iraq, sono sepolti i resti di Enzo. L’ultimo desiderio?
“Che vengano portati in Italia. Voglio che Lorenzo abbia un posto dove ricordare il nonno”.
Un luogo dove parlargli del nonno che non ha conosciuto?
“Oh, lo sto già facendo!”.
http://www.articolo21.info/notizia.php?id=7295