er uagh
04-09-08, 13:55
Il periodo del Tardo Manierismo (intendo non prima del 1585) è un periodo che generalmente passa in secondo piano, in quanto situato proprio poco dopo la morte di grandi maestri come Michelangelo e poco prima dell'ascesa di grandi artisti quali Annibale Carracci e Caravaggio. Tuttavia questo periodo, soprattutto a livello Romano, è estremamente interessante non solo dal punto di vista artistico, ma anche da un punto di vista possiamo dire "antropologico".
In quel periodo l'arte era sottoposta ad un costante controllo da parte della Chiesa Romana, che privilegiava notevolmente i temi religiosi e quasi ripudiava quelli classici (si pensi solo al Papa San Pio V che fece togliere le state classiche dal Vaticano), e si controllava che nelle opere di carattere religioso non si uscisse da quanto è scritto nei Testi Sacri. In questo clima la pittura doveva dunque essere una forma di propaganda da parte della Chiesa, e perciò una tipologia di affreschi che viene spesso effettuata in questo periodo è quella dei martiri dei Santi. I martiri erano spesso realizzati con una certa cruenza, mettendo in risalto particolari estremamente violenti, e ciò doveva mostrare ai fedeli le brutalità alle quali i Santi sono andati incontro per la Fede e la devozione con cui hanno affrontato i loro martiri.
A Roma il principale affrescatore di scene di martiri è stato Niccolò Circignani detto il Pomarancio, che farà il grande ciclo del Martirologio di Santo Stefano Rotondo oltre ad altre scene di martiri sparse in varie Chiese di Roma.
In quel periodo l'arte era sottoposta ad un costante controllo da parte della Chiesa Romana, che privilegiava notevolmente i temi religiosi e quasi ripudiava quelli classici (si pensi solo al Papa San Pio V che fece togliere le state classiche dal Vaticano), e si controllava che nelle opere di carattere religioso non si uscisse da quanto è scritto nei Testi Sacri. In questo clima la pittura doveva dunque essere una forma di propaganda da parte della Chiesa, e perciò una tipologia di affreschi che viene spesso effettuata in questo periodo è quella dei martiri dei Santi. I martiri erano spesso realizzati con una certa cruenza, mettendo in risalto particolari estremamente violenti, e ciò doveva mostrare ai fedeli le brutalità alle quali i Santi sono andati incontro per la Fede e la devozione con cui hanno affrontato i loro martiri.
A Roma il principale affrescatore di scene di martiri è stato Niccolò Circignani detto il Pomarancio, che farà il grande ciclo del Martirologio di Santo Stefano Rotondo oltre ad altre scene di martiri sparse in varie Chiese di Roma.