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Visualizza Versione Completa : la crisi è un problema quando non si soddisfano i bisogni primari delle persone



argos
11-10-08, 14:18
la crisi è unproblmea quandonon si soddisfano i bisogni primari dei cittadini ed è tanto più un problema, tanto più numerose sono i cittaidni che no riesocno a soddisfare i loro bisogni primari;anche quando siparla di crisi inmodo grossolano come al solito, si dovrebbe approfondire meglio il discorso; quali osno i bisongi primari dellepersone ?
la casa innanzitutto, poi l'assitenza sanitaria, il cibo necessario per scampare e un pò di vestiario per non andare nudi;queste sono le cose essenziali;
ci sono paesi in cui i cittaidni sono sicuri di vedere soddisfati tutti tali bisogni, inparticoare, la germania, l'austria, ipaesi scandinavi , l'olanda, la francia, poi ci osno tanti paesi in cui non c'è tale garanzia, ad esempio gli stait uniti, l'italia,la spagna la grecia, e anturalmente tutti ipaesi cosiddetti poveri e i via di sviluppo;i cittadni che non avranno grossi problemi a vedere soddisfati i loro bisongiprimari, patiranno un pò la crisi, ma non più di tanto e se ne potranno almeno in parte fregare;gli alti, invece, andranno in disperazione, andranno fuori di testa
in base a ciò si deve iniziare ad andare più a fondo quando si parla grossolanamente di ricchezza;la ricchezza è innanzitutto sicurezza di vedere sempre soddisfatti tutti i bisogni primari dei cittadini, questa è la vera ricchezza, la ricchezza principale chi si deve costruire prima di tutto nell'economia, che los tato deve cercare di costruire coni mezzi a sua disposizione e cioè la spesa pubblica e l'impostazione del sistema fiscale
in tal modo , si mettono le basi per uno sviluppo euna crescita vera ,effettiva positiva per tutti ; diversamente, quando arriverannoiperiodi di crisi, avremo smepre parecchia gente che andrà in disperazione e si ridurrà a vivere coem gli animali

Feliks
11-10-08, 17:43
beh, con la riduzione volontaria in schiavitù si risolverebbero tutti questi problemi.
casa, vestiario, assistenza sanitaria, cibo.


invece di scrivere banalità, studia

Tambourine
11-10-08, 19:23
la crisi è unproblmea quandonon si soddisfano i bisogni primari dei cittadini ed è tanto più un problema, tanto più numerose sono i cittaidni che no riesocno a soddisfare i loro bisogni primari;anche quando siparla di crisi inmodo grossolano come al solito, si dovrebbe approfondire meglio il discorso; quali osno i bisongi primari dellepersone ?
la casa innanzitutto, poi l'assitenza sanitaria, il cibo necessario per scampare e un pò di vestiario per non andare nudi;queste sono le cose essenziali;
ci sono paesi in cui i cittaidni sono sicuri di vedere soddisfati tutti tali bisogni, inparticoare, la germania, l'austria, ipaesi scandinavi , l'olanda, la francia, poi ci osno tanti paesi in cui non c'è tale garanzia, ad esempio gli stait uniti, l'italia,la spagna la grecia, e anturalmente tutti ipaesi cosiddetti poveri e i via di sviluppo;i cittadni che non avranno grossi problemi a vedere soddisfati i loro bisongiprimari, patiranno un pò la crisi, ma non più di tanto e se ne potranno almeno in parte fregare;gli alti, invece, andranno in disperazione, andranno fuori di testa
in base a ciò si deve iniziare ad andare più a fondo quando si parla grossolanamente di ricchezza;la ricchezza è innanzitutto sicurezza di vedere sempre soddisfatti tutti i bisogni primari dei cittadini, questa è la vera ricchezza, la ricchezza principale chi si deve costruire prima di tutto nell'economia, che los tato deve cercare di costruire coni mezzi a sua disposizione e cioè la spesa pubblica e l'impostazione del sistema fiscale
in tal modo , si mettono le basi per uno sviluppo euna crescita vera ,effettiva positiva per tutti ; diversamente, quando arriverannoiperiodi di crisi, avremo smepre parecchia gente che andrà in disperazione e si ridurrà a vivere coem gli animali
Sinceramente non ho capito il senso...

simolatrottola
11-10-08, 21:10
Ancora non capisco perchè il signor Husqvarna venga a postare i suoi deliri nella sezione "economia marginalista". Qui urge la redistribuzione del sale in zucca...

argos
12-10-08, 02:11
beh, con la riduzione volontaria in schiavitù si risolverebbero tutti questi problemi.
casa, vestiario, assistenza sanitaria, cibo.


invece di scrivere banalità, studia


non c'è bisogno di diventare schiavi per vedere soddisfatti i proprio bisogni primari , è sufficiente che lo stato operi come in germania, austria, olanda,paesi scandinavi francia e magari anche meglio; saranno anche cose banali ,ma pare che un sacco di gente che discute di economia ancora non le conoscano;
c'è poco da studiare a vedere le sciocchezze relative all'economia che girano e che sono scritte soprattuto dai cosiddetti esperti di economia

argos
12-10-08, 02:24
Sinceramente non ho capito il senso...


eppure è piuttosto semplice; il signor feliks ha dettoche è addirittura banale
ad esempio, in un paese come la germania c'è un forte welfare state, sussidi di disoccupazione, sussidi per pagare gli affitti , molte case pubbliche ad affitti bassi , sussidi di ogni genere; chi è in difficoltà economiche , sà dipoter contare sull'aiuto dello stato; la crisi non lo toccherà più di tanto;
volendo dire di più, occorre che lo stato si faccia carico di indirizzare l'economia , di risolvere prima di tutto il problema principale di ogni cittadino, ilproblema della casa ; la casa infatti rappresenta in assoluta la più pesante spesa che ogni cittadino deve sostenere nella propria vita; lo stato quindi deve assolutamente costruire molti alloggi pubblici a prezzi bassi , fare piani regolatori che favoriscano l'edilizia abitativa a discapito della costruzione di edifici commerciali e industriali , cercare di mettere sempre a disposizione per quanto possibile , la terra per costruire in modo da abbassare i prezzi della terra;chi non ha il problema della casa in quanto ha ad esmepio la casa di proprietà op un alloggiopubblico, non sentirà più di tantola crisi enon si troveràdi certo in situazione disperata;viceversa, la crisi porterà alla disperazione coloro che devonopagare affitti e mutui ;è molto semplice da capire ;

JohnPollock
12-10-08, 10:36
beh, con la riduzione volontaria in schiavitù si risolverebbero tutti questi problemi.
casa, vestiario, assistenza sanitaria, cibo.


invece di scrivere banalità, studia

Quoto. Devi studiare studiare studiare.

Tambourine
12-10-08, 12:34
eppure è piuttosto semplice; il signor feliks ha dettoche è addirittura banale
ad esempio, in un paese come la germania c'è un forte welfare state, sussidi di disoccupazione, sussidi per pagare gli affitti , molte case pubbliche ad affitti bassi , sussidi di ogni genere; chi è in difficoltà economiche , sà dipoter contare sull'aiuto dello stato; la crisi non lo toccherà più di tanto;
volendo dire di più, occorre che lo stato si faccia carico di indirizzare l'economia , di risolvere prima di tutto il problema principale di ogni cittadino, ilproblema della casa ; la casa infatti rappresenta in assoluta la più pesante spesa che ogni cittadino deve sostenere nella propria vita; lo stato quindi deve assolutamente costruire molti alloggi pubblici a prezzi bassi , fare piani regolatori che favoriscano l'edilizia abitativa a discapito della costruzione di edifici commerciali e industriali , cercare di mettere sempre a disposizione per quanto possibile , la terra per costruire in modo da abbassare i prezzi della terra;chi non ha il problema della casa in quanto ha ad esmepio la casa di proprietà op un alloggiopubblico, non sentirà più di tantola crisi enon si troveràdi certo in situazione disperata;viceversa, la crisi porterà alla disperazione coloro che devonopagare affitti e mutui ;è molto semplice da capire ;
Si ma lo Stato ha un debito più grosso di una "casa". Come si fà?

argos
12-10-08, 13:56
Si ma lo Stato ha un debito più grosso di una "casa". Come si fà?

lo stato italiano si; io stavo facendo un discorso in generale; comunque lo stato italiano ha una grossa spesa pubblica, dovrebbe reindirizzarne una parte almeno in tal senso ; poi, di terra a disposzione ne ha parecchia , dovrebbe metterla a disposizione di cooperative di cittadini senza casa e non cederla come stà facendo ora , ai grandi squali dell'imobiliare; può fare pareccho anche lo stato italiano se si vuole

argos
12-10-08, 14:01
Quoto. Devi studiare studiare studiare.


studiare cosa e chi? libri scritti da persone che non distinguono neanche l'inflazione dal potere d'acquisto o che ritengono che avere macchine o macchinari e roba simile , sia la stessa ricchezza di avere terre e immobili? ma per piacere, cambiate mestiere che èmeglio per tutti ;a causa della gente come lei e dei suoi maestri, siamo ancora qui che abbiamo decine di milioni di persone che non riescono a soddisfare i loro bisogni primari anche nel cosiddetto mondo occidentale;sparite per sempre dalla circolazione e non vi azzardate mai più a parlare di economia; siete il disastro dell'umanità

Feliks
12-10-08, 14:44
studiare cosa e chi? libri scritti da persone che non distinguono neanche l'inflazione dal potere d'acquisto o che ritengono che avere macchine o macchinari e roba simile , sia la stessa ricchezza di avere terre e immobili? ma per piacere, cambiate mestiere che èmeglio per tutti ;a causa della gente come lei e dei suoi maestri, siamo ancora qui che abbiamo decine di milioni di persone che non riescono a soddisfare i loro bisogni primari anche nel cosiddetto mondo occidentale;sparite per sempre dalla circolazione e non vi azzardate mai più a parlare di economia; siete il disastro dell'umanità
:lol :lol

JohnPollock
12-10-08, 15:08
studiare cosa e chi? libri scritti da persone che non distinguono neanche l'inflazione dal potere d'acquisto o che ritengono che avere macchine o macchinari e roba simile , sia la stessa ricchezza di avere terre e immobili? ma per piacere, cambiate mestiere che èmeglio per tutti ;a causa della gente come lei e dei suoi maestri, siamo ancora qui che abbiamo decine di milioni di persone che non riescono a soddisfare i loro bisogni primari anche nel cosiddetto mondo occidentale;sparite per sempre dalla circolazione e non vi azzardate mai più a parlare di economia; siete il disastro dell'umanità

Sono un costruttore edile. So quanto vale la terra e il mattone. Meglio di chiunque altro. E mi scusi, non ho intenzione di cambiare mestiere. Non credo di essere un disastro per l'umanità. Anzi, se i Comuni non mi rompessere il cazzo con bolli, tasse, progetti inutili, piani regolatori, probabilmente sarei molto più d'aiuto per l'umanità. E per me stesso.

Tambourine
12-10-08, 15:14
studiare cosa e chi? libri scritti da persone che non distinguono neanche l'inflazione dal potere d'acquisto o che ritengono che avere macchine o macchinari e roba simile , sia la stessa ricchezza di avere terre e immobili? ma per piacere, cambiate mestiere che èmeglio per tutti ;a causa della gente come lei e dei suoi maestri, siamo ancora qui che abbiamo decine di milioni di persone che non riescono a soddisfare i loro bisogni primari anche nel cosiddetto mondo occidentale;sparite per sempre dalla circolazione e non vi azzardate mai più a parlare di economia; siete il disastro dell'umanità
Sinceramente non capisco. Non è che tutti gli economisti siano uguali. Ci sono tante teste di cazzo ma difendo la materia da questo qualunquismo. Per criticare una cosa bisogna conoscerla.

argos
13-10-08, 01:19
Sono un costruttore edile. So quanto vale la terra e il mattone. Meglio di chiunque altro. E mi scusi, non ho intenzione di cambiare mestiere. Non credo di essere un disastro per l'umanità. Anzi, se i Comuni non mi rompessere il cazzo con bolli, tasse, progetti inutili, piani regolatori, probabilmente sarei molto più d'aiuto per l'umanità. E per me stesso.


è un costruttore edile? costruisce anche? bravo, pensavo che facesse solo compravendita; comunque non si preoccupi, l'umanità può fare tranquillamente a meno di lei , dei suoi alti guadagni e della sua ingordigia; è pieno di soldi e non è mai contento perchè ne vorrebbe fare ancora di più; per il bene dell'umanità;ma vada a nascondersi per piacere,non ha mai vergogna di niente? l'operato idiota dei comuni non è un problema per lei , è un problema per i cittadini; si metta bene in testa che lei non è indispensabile per l'umanità ,possiamo andare avanti anche senza di lei; di costruttori edili se ne trovano finche si vuole; ma guarda un pò che gente che c'è initlaia, è incredibile quanto si credano importanti superiori e indispensabili

argos
13-10-08, 01:26
Sinceramente non capisco. Non è che tutti gli economisti siano uguali. Ci sono tante teste di cazzo ma difendo la materia da questo qualunquismo. Per criticare una cosa bisogna conoscerla.


sarà anche qualunquismo, ma qui abbiamo un grosso problema , un problema di sempliciotteria esagerata;questi signori non parlano mai delle questioni di fondo , dei problemi principali dellepersone, parlano sempre in astratto di produrre ricchezza senza neanche sapere bene cosa sia questa ricchezza ;
così la vedo io

argos
13-10-08, 01:42
:lol :lol


non sò se lei è un economista, comunque non ce l'ho con lei , stò facendo un discorso in generale

JohnPollock
19-10-08, 09:19
è un costruttore edile? costruisce anche? bravo, pensavo che facesse solo compravendita; comunque non si preoccupi, l'umanità può fare tranquillamente a meno di lei , dei suoi alti guadagni e della sua ingordigia; è pieno di soldi e non è mai contento perchè ne vorrebbe fare ancora di più; per il bene dell'umanità;ma vada a nascondersi per piacere,non ha mai vergogna di niente? l'operato idiota dei comuni non è un problema per lei , è un problema per i cittadini; si metta bene in testa che lei non è indispensabile per l'umanità ,possiamo andare avanti anche senza di lei; di costruttori edili se ne trovano finche si vuole; ma guarda un pò che gente che c'è initlaia, è incredibile quanto si credano importanti superiori e indispensabili

L'umanità può fare a meno di me? E allora non mi spacchi le balle con le tasse...micca voglio fare qualcosa per l'umanità...quello sei tu, rosso, io voglio fare solo il bene per me stesso e la mia famiglia, per il resto tu puoi pure crepare di fame che a me frega meno di niente.

Il mio post precedente intendeva che di valore di case e terreni ne capisco infinitamente più di te. Sicome poi mi hai invitato a cambiare mestiere, ho specificato che non ero un Economista ma un Costruttore Edile e che di valore di beni immobili ne capisco infinitamente più di te.

:-01#44

JohnPollock
19-10-08, 09:23
sarà anche qualunquismo, ma qui abbiamo un grosso problema , un problema di sempliciotteria esagerata;questi signori non parlano mai delle questioni di fondo , dei problemi principali dellepersone, parlano sempre in astratto di produrre ricchezza senza neanche sapere bene cosa sia questa ricchezza ;
così la vedo io

Su questo sono d'accordo: gli unici economisti che ci capiscono qualcosa sono quelli di Scuola Austriaca. Ma le misure economiche non sono attuate dagli Economisti, ma dai Politici amici tuoi. Quindi prenditelacon i Politici, che un giorno ascoltano un Economista e il giorno dopo un Prete, il giorno dopo ancora un Giudice e poi un il Sindacato.

Gli Economisti scrivono di Economia, è il loro lavoro: i Politici non sono costretti a obbedirli.

JohnPollock
19-10-08, 09:31
studiare cosa e chi? libri scritti da persone che non distinguono neanche l'inflazione dal potere d'acquisto o che ritengono che avere macchine o macchinari e roba simile , sia la stessa ricchezza di avere terre e immobili? ma per piacere, cambiate mestiere che èmeglio per tutti ;a causa della gente come lei e dei suoi maestri, siamo ancora qui che abbiamo decine di milioni di persone che non riescono a soddisfare i loro bisogni primari anche nel cosiddetto mondo occidentale;sparite per sempre dalla circolazione e non vi azzardate mai più a parlare di economia; siete il disastro dell'umanità


Studia almeno questo prima di raiare cretinate:

A lezione da Huerta De Soto
Crisi finanziaria e recessione

Di Jesus Huerta de Soto
traduzione di Flavio Tibaldi


La grave crisi finanziaria e la conseguente recessione economica in tutto il mondo che abbiamo previsto per anni stanno infine liberando tutta la loro furia. Infatti, la politica avventata di espansione artificiale del credito che le banche centrali (guidate dalla Riserva Federale americana) hanno consentito e orchestrato durante gli ultimi quindici anni non poteva concludersi in nessun altro modo.

Il ciclo espansivo che è ora giunto alla fine venne messo in moto quando l'economia americana emerse dalla sua ultima recessione nel 1992 e la Riserva Federale intraprese una massiccia espansione artificiale del credito e degli investimenti, un'espansione non coperta da un aumento parallelo nel risparmio volontario delle famiglie. Per molti anni, la massa monetaria sotto forma di banconote e di depositi (M3) è cresciuta ad un tasso medio di oltre il dieci per cento all'anno (che significa che ogni sei o sette anni la massa monetaria disponibile totale circolante nel mondo si è raddoppiata). I mezzi di scambio originati da questa grave inflazione fiduciaria sono stati piazzati sul mercato dal sistema bancario come prestiti di nuova creazione assegnati a tassi di interesse estremamente bassi (e perfino negativi in termini reali). Quanto sopra ha alimentato una bolla speculativa sotto forma di un rialzo notevole dei prezzi dei beni capitali, dei beni immobiliari e dei titoli che li rappresentano e sono scambiati sul mercato azionario, i cui indici sono saliti.

Stranamente, come durante gli anni "ruggenti" prima della Grande Depressione del 1929, lo choc della crescita monetaria non ha influenzato significativamente i prezzi del sottoinsieme di beni e di servizi al livello del consumatore finale della struttura di produzione (approssimativamente solo un terzo di tutti i beni). Il decennio appena trascorso, come gli anni 20, ha visto un notevole aumento nella produzione come conseguenza dell'introduzione su vasta scala di nuove tecnologie ed innovazioni imprenditoriali significative che, se non fosse per la "baldoria del credito e dei soldi," avrebbe provocato una sana e sostenuta riduzione continua del prezzo di unità di beni e di servizi che tutti i cittadini consumano. Inoltre, l'incorporazione completa delle economie della Cina e dell'India nel mercato globalizzato ha ancora aumentato gradualmente la produttività reale di beni di consumo e di servizi. L'assenza di una sana "deflazione" nei prezzi dei beni di consumo in un periodo di tale considerevole sviluppo nella produzione come quello degli anni recenti fornisce la prova principale che lo choc monetario ha disturbato seriamente il processo economico.

La teoria economica ci insegna che, purtroppo, l'espansione artificiale del credito e l'inflazione (fiduciaria) dei mezzi di scambio non offre nessuna scorciatoia per uno stabile e continuo sviluppo economico, nessun modo di evitare il sacrificio e la disciplina necessari ad ogni risparmio volontario. (Infatti, specialmente negli Stati Uniti, il risparmio volontario non solo non è riuscito ad aumentare, ma durante determinati anni è persino caduto ad un tasso negativo.)

Effettivamente, l'espansione artificiale del credito e della moneta non è mai qualcosa di più di una soluzione di breve termine e spesso neppure quella. Infatti, oggi non ci sono dubbi sulle conseguenze recessionarie che lo choc monetario ha sempre a lungo termine: i prestiti di nuova creazione (di soldi che i cittadini non hanno prima risparmiato) immediatamente forniscono agli imprenditori potere d'acquisto che utilizzano in progetti di investimento eccessivamente ambiziosi (negli ultimi anni, specialmente nel settore delle costruzioni e nello sviluppo immobiliare). Cioè gli imprenditori si comportano come se i cittadini avessero aumentato il loro risparmio, quando in realtà non hanno agito in tal modo.

Il risultato è una disorganizzazione diffusa nel sistema economico: la bolla finanziaria ("esuberanza irrazionale") esercita un effetto nocivo sull'economia reale e prima o poi il processo si inverte sotto forma d'una recessione economica, che segna l'inizio del riaggiustamento doloroso e necessario. Questo riaggiustamento richiede invariabilmente la riconversione dell'intera struttura produttiva reale, che l'inflazione ha distorto.

Gli specifici inneschi della fine dell'euforica "baldoria" monetaria e dell'inizio dei "postumi della sbornia" recessionari sono molti e possono variare da un ciclo ad un altro. Nella presenti circostanze, gli inneschi più evidenti sono stati il rialzo del prezzo delle materie prime, in special modo il petrolio, la crisi delle ipoteche subprime negli Stati Uniti e, infine, il fallimento di importanti istituti bancari quando è diventato chiaro nel mercato che il valore dei loro debiti superava quello dei loro beni (mutui ipotecari assegnati).

Attualmente, numerose voci interessate stanno richiedendo ulteriori riduzioni dei tassi di interesse e nuove iniezioni di liquidità, per permettere a coloro che lo desiderano di completare i loro progetti di investimento senza soffrire perdite.

Tuttavia, questo "volo nel futuro" posporrebbe soltanto temporaneamente i problemi al costo di renderli successivamente molto più gravi. La crisi ha colpito perché i profitti delle aziende dei beni capitale (particolarmente nel settore delle costruzioni e nello sviluppo immobiliare) sono scomparsi a causa di errori imprenditoriali provocati da un credito a basso costo e perché i prezzi dei beni di consumo hanno cominciato ad aumentare più velocemente di quelli dei beni di investimento.

A questo punto, comincia un riaggiustamento inevitabile e doloroso, e oltre ad una diminuzione della produzione e un aumento della disoccupazione, vediamo ora un rialzo molto nocivo dei prezzi dei beni di consumo (stagflazione).

L'analisi economica più rigorosa e la più fredda, più equilibrata interpretazione degli eventi economici e finanziari recenti portano inesorabilmente alla conclusione che le banche centrali (che sono in effetti agenzie monetarie di pianificazione centrale) non sono in grado di trovare la più conveniente politica monetaria in ogni dato momento. Questo è esattamente ciò che è diventato evidente nel caso dei tentativi falliti di pianificare dall'alto l'economia ex-sovietica.

Per per metterla in un altro modo, il teorema dell'impossibilità economica del socialismo, scoperta dagli economisti austriaci Ludwig von Mises e Friedrich A. Hayek, è completamente applicabile alle banche centrali in generale, e alla Riserva Federale con (prima) Alan Greenspan e (attualmente) Ben Bernanke in particolare. Secondo questo teorema, è impossible organizzare una società, in termini di economia, basata sugli ordini coercitivi emessi da un ente per la pianificazione, poiché un tal corpo non può mai ottenere le informazioni necessarie per infondere i suoi ordini in modo coordinato. Effettivamente, niente è più pericoloso dell'indulgere nella "presunzione mortale" – per usare un'utile espressione di Hayek – di credersi così onnisciente o almeno così saggio e potente da poter esercitare sempre la più adatta politica monetaria senza errori. Quindi, piuttosto che ammorbidire gli alti e bassi più violenti del ciclo economico, la Riserva Federale e, a un grado inferiore, la Banca Centrale Europea, molto probabilmente sono stati i loro architetti principali ed i colpevoli del loro peggioramento.

Di conseguenza, il dilemma di fronte a Ben Bernanke ed al consiglio della sua Riserva Federale, così come alle altre banche centrali (a cominciare dalla Banca Centrale Europea), non è affatto confortevole. Per anni hanno evitato la loro responsabilità fiduciaria ed ora si trovano in un vicolo cieco. Possono permettere che il processo recessionario cominci adesso, e con esso il sano e doloroso riaggiustamento, oppure procrastinare con una cura "omeopatica." Con quest'ultima, le probabilità di una stagflazione ancora più grave in un futuro non troppo lontano aumentano esponenzialmente. (Questo fu precisamente l'errore commesso dopo l'arresto del mercato azionario nel 1987, un errore che condusse all'inflazione della fine degli anni 80 e che si concluse con l'acuta recessione nel 1990-1992.)

Ancora, la reintroduzione di una politica di credito a buon mercato in questa fase può soltanto ostacolare la necessaria liquidazione degli investimenti non redditizi e la riconversione delle aziende. Potrebbe persino avvitarsi prolungando la recessione indefinitamente, come accadde nell'economia giapponese, che, dopo che tutti gli interventi possibili furono provati, cessò di rispondere ad ogni stimolo che coinvolgesse l'espansione del credito o i metodi keynesiani.

È in questo contesto di "schizofrenia finanziaria" che noi dobbiamo interpretare gli ultimi "spari nel buio" esplosi dalle autorità monetarie (che hanno due responsabilità del tutto contradittorie: di controllare l'inflazione e di iniettare tutta la liquidità necessaria nel sistema finanziario per impedirne il crollo). Quindi, un giorno la Fed salva AIG, Bear Stearns, Fannie Mae e Freddie Mac, ed il seguente permette che Lehman Brothers fallisca, sotto il pretesto ampiamente giustificato di "insegnare una lezione" e del rifiuto di alimentare l'azzardo morale. Per concludere, alla luce del modo in cui gli eventi si svolgono, il governo degli Stati Uniti ha annunciato un programma di 700 miliardi di dollari per comprare i beni illiquidi (ovvero, senza valore) dal sistema bancario. Se il programma è finanziato con le tasse (e non più inflazione), significherà un carico fiscale pesante sulle famiglie, precisamente quando meno possono sopportarlo.

A confronto, le economie dell'Unione Europea sono in una condizione in qualche modo meno difficile (se non consideriamo l'effetto espansivo della politica di deliberata svalutazione del dollaro e le relativamente maggiori rigidità europee, specialmente nel mercato del lavoro, che tendono a rendere le recessioni in Europa più lunghe e più dolorose). La politica espansiva della Banca Centrale Europea, comunque non esente da gravi errori, è stata un po' meno irresponsabile di quella della Riserva Federale. Ancora, far fronte ai requisiti per l'ammissione al blocco valutario dell'euro (convergenza) ha imposto una sana e significativa riabilitazione delle principali economie europee. Soltanto alcuni paesi della periferia, come l'Irlanda e particolarmente la Spagna, si sono impegnati in una considerevole espansione del credito dal momento in cui hanno iniziato i loro processi di convergenza.

Il caso della Spagna è paradigmatico. L'economia spagnola è passata per un boom economico che era dovuto, in parte, a cause reali (riforme strutturali di liberalizzazione prodotte dall'amministrazione di José María Aznar). Tuttavia, il boom è stato alimentato anche, in gran parte, da un'espansione artificiale di moneta e di credito, che è cresciuta ad un tasso quasi tre volte i tassi corrispondenti in Francia ed in Germania.

Gli operatori economici spagnoli essenzialmente hanno interpretato la diminuzione nei tassi di interesse derivati dal processo di convergenza nei termini, tradizionali in Spagna, dei soldi facili: una maggior disponibilità di soldi facili e una massa di richieste per prestiti dalle banche spagnole (principalmente per finanziare la speculazione immobiliare), prestiti che queste banche hanno assegnato creando denaro ex nihilo mentre i banchieri centrali europei osservavano imperturbabili. Una volta messa di fronte al rialzo dei prezzi, la Banca Centrale Europea è rimasta fedele al suo mandato ed ha deciso di non abbassare i tassi di interesse malgrado le difficoltà di quei membri dell'Unione Monetaria che, come la Spagna, ora stanno scoprendo che molti dei loro investimenti in beni immobili era sbagliato e che stanno avviandosi ad una lunga e dolorosa riorganizzazione della loro economia reale.

In queste circostanze, la politica più adatta sarebbe di liberalizzare l'economia a tutti i livelli (particolarmente nel mercato del lavoro) per consentire il rapido riallocamento dei fattori produttivi (specialmente la forza lavoro) nei settori redditizi. Inoltre, è essenziale ridurre la spesa pubblica e le tasse, per aumentare il reddito disponibile degli operatori economici pesantemente indebitati che devono rimborsare appena possibile i loro prestiti.

Gli operatori economici in generale e le aziende in particolare possono riabilitare le loro finanze soltanto riducendo i costi (in particolare i costi della manodopera) e pagando i loro debiti. Essenziale a questo scopo sono un mercato del lavoro molto flessibile e un settore pubblico molto più austero. Questi fattori sono fondamentali perché il mercato possa rivelare il più rapidamente possibile il valore reale delle merci di investimento prodotte per sbaglio e gettare così la base per un sano e continuo recupero della situazione economica in un futuro che, per il bene di tutti, speriamo non sia troppo lontano.

argos
19-10-08, 12:19
L'umanità può fare a meno di me? E allora non mi spacchi le balle con le tasse...micca voglio fare qualcosa per l'umanità...quello sei tu, rosso, io voglio fare solo il bene per me stesso e la mia famiglia, per il resto tu puoi pure crepare di fame che a me frega meno di niente.

Il mio post precedente intendeva che di valore di case e terreni ne capisco infinitamente più di te. Sicome poi mi hai invitato a cambiare mestiere, ho specificato che non ero un Economista ma un Costruttore Edile e che di valore di beni immobili ne capisco infinitamente più di te.

:-01#44


l'umanità ha il diritto dovere di spaccarle le palle fino a quando lei ci vive in mezzo e ne fà parte;se non le và bene ,si trovi un isola deserta o qualche altro posto disabitato, ci vada con tutta la sua famiglia e non rompa più i coglioni;l'umanità non sentirà la sua mancanza,potrà fare benissimo a meno della sua persona , del suo lavoro e delle sue mirabolanti capacità imprenditoriali;
che ne sappia più di me di edilizia è sicuro,che non abbia le idee chiare per quanto riguarda l'economia e spari un sacco di sciocchezze è altrettanto sicuro ; anche delle sue conoscenze di eocnomia ,l'umanità può fare benissimo a meno, anzi, è meglio che ne faccia a meno se vuole evitare disastri ancora maggiori

argos
19-10-08, 12:25
Su questo sono d'accordo: gli unici economisti che ci capiscono qualcosa sono quelli di Scuola Austriaca. Ma le misure economiche non sono attuate dagli Economisti, ma dai Politici amici tuoi. Quindi prenditelacon i Politici, che un giorno ascoltano un Economista e il giorno dopo un Prete, il giorno dopo ancora un Giudice e poi un il Sindacato.

Gli Economisti scrivono di Economia, è il loro lavoro: i Politici non sono costretti a obbedirli.

i suoi amici austriaci ,di economia ci capiscono poco;manco nella loro patria gli seguono ,dal momento che vanno proprio nella direzione opposta ,non gli caga nessuno più di tanto;e adesso a quanto pare, tenderanno a diventare ancora meno di moda
ionon difendo di certo i politici, i politci di professione; ci mancherebbe altro; dopo dieci anni di attività, gli caccerei via tutti dalla politica

argos
19-10-08, 12:29
le cagate di de soto,manco le voglio vedere, continuano a legare il benessere e la qualità della vita delle persone ad un obbligatorio aumento del pil e della cosiddetta ricchezza;
continua a prenderci per il culo in poche parole; solo degli idioti pososno pensare che benessere e qualità della vita dipendano quasi esclusivamente dall'uamento continuo della ricchezza;eviti di propormi le sciocchezze dei suoi sacerdoti cialtroni; io sono ateo,non credonei suoi dei da quattro soldi

JohnPollock
21-10-08, 20:33
le cagate di de soto,manco le voglio vedere, continuano a legare il benessere e la qualità della vita delle persone ad un obbligatorio aumento del pil e della cosiddetta ricchezza;
continua a prenderci per il culo in poche parole; solo degli idioti pososno pensare che benessere e qualità della vita dipendano quasi esclusivamente dall'uamento continuo della ricchezza;eviti di propormi le sciocchezze dei suoi sacerdoti cialtroni; io sono ateo,non credonei suoi dei da quattro soldi

Ma baccagai o husquarna.

JohnPollock
21-10-08, 20:36
l'umanità ha il diritto dovere di spaccarle le palle fino a quando lei ci vive in mezzo e ne fà parte;se non le và bene ,si trovi un isola deserta o qualche altro posto disabitato, ci vada con tutta la sua famiglia e non rompa più i coglioni;l'umanità non sentirà la sua mancanza,potrà fare benissimo a meno della sua persona , del suo lavoro e delle sue mirabolanti capacità imprenditoriali;
che ne sappia più di me di edilizia è sicuro,che non abbia le idee chiare per quanto riguarda l'economia e spari un sacco di sciocchezze è altrettanto sicuro ; anche delle sue conoscenze di eocnomia ,l'umanità può fare benissimo a meno, anzi, è meglio che ne faccia a meno se vuole evitare disastri ancora maggiori

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JohnPollock
21-10-08, 20:36
l'umanità ha il diritto dovere di spaccarle le palle fino a quando lei ci vive in mezzo e ne fà parte;se non le và bene ,si trovi un isola deserta o qualche altro posto disabitato, ci vada con tutta la sua famiglia e non rompa più i coglioni;l'umanità non sentirà la sua mancanza,potrà fare benissimo a meno della sua persona , del suo lavoro e delle sue mirabolanti capacità imprenditoriali;
che ne sappia più di me di edilizia è sicuro,che non abbia le idee chiare per quanto riguarda l'economia e spari un sacco di sciocchezze è altrettanto sicuro ; anche delle sue conoscenze di eocnomia ,l'umanità può fare benissimo a meno, anzi, è meglio che ne faccia a meno se vuole evitare disastri ancora maggiori

Vivo già nella mia isola, fesso. La mia isola è casa mia e le mie proprietà. E tu e i tuoi amici politici ladri è bene che stiate alla larga.

JohnPollock
21-10-08, 20:39
i suoi amici austriaci ,di economia ci capiscono poco;manco nella loro patria gli seguono ,dal momento che vanno proprio nella direzione opposta ,non gli caga nessuno più di tanto;e adesso a quanto pare, tenderanno a diventare ancora meno di moda
ionon difendo di certo i politici, i politci di professione; ci mancherebbe altro; dopo dieci anni di attività, gli caccerei via tutti dalla politica

Stai scrivendo in un forum dedicato ai miei amici Austriaci, vedi di moderare i termini, non sei a casa tua. Se devi ragliare contro gli Austriaci ti conviene cambiare forum.