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Visualizza Versione Completa : Dellai non può più contare sull'UDC: Elezioni rinviate



Welschtirol90
18-10-08, 13:51
"La Lega si libera degli altri, poi gioca"

17/10/2008 16:43


«È strana la concezione della democrazia della Lega, che prima pensa a liberarsi dell'avversario e poi gioca. Comunque noi abbiamo conservato ancora molte energie: avremmo vinto il 26 ottobre, vinceremo quindici giorni dopo». Il governatore Lorenzo Dellai ieri pomeriggio ha parlato della sentenza del Consiglio di Stato, che ha escluso l'Udc e costretto - per rispettare i termini di legge - a rinviare le elezioni al 9 novembre, dal palco dell'auditorium S.Chiara affollato di elettori del Pd venuti a sentire il segretario nazionale Walter Veltroni a Trento per la campagna elettorale. «Noi rispettiamo i magistrati - ha esordito Dellai - qualsiasi decisione prendono», a sottolineare la differenza tra lo stile della sua coalizione e il centrodestra, sia a livello nazionale che locale, e procurandosi così il forte applauso della platea. E poi ai margini dell'incontro ha aggiunto: «La Lega almeno questa volta non si lamenterà di Roma ladrona. Il Consiglio di Stato ha espresso un giudizio formalistico, il Tar di Trento aveva tenuto conto invece anche del diritto costituzionale alla partecipazione alla politica di un partito ritenendo sanabile la mancata autentica di una firma, che poi è stata presentata». E Dellai respinge subito il sospetto di un Tar «addomesticato». «L'ordinanza del Tar - osserva il governatore - che ha riammesso l'Udc è stata firmata dal presidente del Tar che è un giudice togato e dopo è stata confermata dal tribunale». «Spiace - prosegue poi - per le amiche e gli amici dell'Udc, che avevano una lista molto competitiva, e per i trentini che non sono abituati a queste sceneggiate. Il ricorso della Lega è più vicino alla mentalità del Sud, quella che si basa sui cavilli procedimentali e si affida agli avvocati. Noi nella Mitteleuropa abbiamo altri costumi». Il governatore conferma poi il progetto politico che sta alla base dell'accordo con l'Udc: «Le sperimentazioni politiche che stiamo facendo andranno avanti in questa campagna elettorale, sentenze o non sentenze. E comunque sono sicuro che gli elettori dell'Udc voteranno per me e non certo per Divina, a maggior ragione ora». Il presidente ostenta sicurezza, convinto che alla fine questo ricorso della Lega non pagherà elettoralmente il partito che l'ha presentato, ma è anche esausto per una campagna elettorale che ha inanellato un colpo di scena dietro l'altro, da non credere. Nel suo intervento davanti a Walter Veltroni e ai candidato del Partito democratico, il presidente Dellai ha esordito: «In questa strana campagna elettorale abbiamo fatto uno sforzo di stile per mettere in evidenza i nostri buoni contenuti; in questo voto non c'è solo una scelta tra coalizioni ma tra due idee diverse di società e convivenza». E poi l'affondo: «Il vento della destra leghista soffia ma la cultura sociale del Trentino saprà resistere, come ha saputo resistere al berlusconismo della prima ora. Il vento della Padania parla il linguaggio dell'egoismo e della rivendicazione, che non è quello dei nostri padri, che hanno costruito una terra basata sulla solidarietà, sulle mille municipalità, sul volontariato e dunque sulla logica del "noi" e non dell'"io"». Poi il presidente è tornato sul tema del federalismo fiscale ripetendo quanto ormai sta dicendo dall'inizio di questa campagna elettorale, ovvero che: «Il federalismo fiscale per il Trentino è come la grandine sui vigneti». E, davanti a Veltroni, ha citato Massimo D'Alema, che la sera prima a Rovereto aveva detto che la Lega è estranea all'autonomia e che certo «la Padania non può stare in montagna», per lanciarsi all'attacco contro la «padanizzazione del Trentino». «Noi - ha concluso il governatore - vogliamo difendere l'autonomia non per egoismo ma perché riteniamo di poter essere di esempio al Paese».

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