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TQP
25-01-09, 14:35
Output, prices and jobs

Jan 22nd 2009
From The Economist print edition


http://media.economist.com/images/20090124/TAB1.gif


Come sempre questi dati vanno presi con la dovuta cura ed attenzione: spiccano tuttavia alcuni dati

1. notate le proiezioni per le tigri d'oriente, allarmanti è un eufemismo
2. mi sarei aspettato un maggior calo in Islanda
3. il sud america sembra "poco" intaccato dalla crisi
4. un paradiso fiscale come il Lussemburgo appare ben protetto; stessa cosa per il Liechtenstein?
5. l'Euro zona è falcidiata.
6. Canada ed Australia appaiono i paesi occidentali più sani
7. quanto attendibili i valori cinesi?

בראשית

(Controcorrente (POL)
25-01-09, 19:58
I dati cinesi non sono molto confortanti, è noto infatti che la Cina debba avere un crescita sul 9-10% (alcuni economisti dicono sul 7-6%) per sostenere l'ingresso dei 24 milioni di cinesi che entrano nella forza lavoro ogni anno. Insomma la Cina nel 2009 è in recessione.

Feliks
26-01-09, 00:21
I dati cinesi non sono molto confortanti, è noto infatti che la Cina debba avere un crescita sul 9-10% (alcuni economisti dicono sul 7-6%) per sostenere l'ingresso dei 24 milioni di cinesi che entrano nella forza lavoro ogni anno. Insomma la Cina nel 2009 è in recessione.
infatti la vera definizione di recessione è "crescita al di sotto del potenziale"

TQP
26-01-09, 00:55
infatti la vera definizione di recessione è "crescita al di sotto del potenziale"

E come si fa a stabilire il potenziale (domanda magari banale ed ingenua, ma tant'è)? Questa affermazione comunque è molto intrigante perchè potrebbe far tremare le gambe ai più sicuri imprenditori di mezzo Mondo. Facciamo pure tutto il Mondo.
La prossima volta che dovrò analizzare una banca, mi porrò questa domanda "quanto potenzialmente può fare idiozie oggi?". Parafrasi di VAR (value at risk)



בראשית

Feliks
26-01-09, 01:53
beh, si stima.

è la crescita che il pil avrebbe se tutte le risorse produttive fossero utilizzate (non tutte in realtà, perché l'occupazione viene considerata al suo livello "naturale"). ovviamente è una stima, e prevalentemente una pippa mentale degli economisti. però il concetto è giusto

TQP
26-01-09, 02:44
beh, si stima.

è la crescita che il pil avrebbe se tutte le risorse produttive fossero utilizzate (non tutte in realtà, perché l'occupazione viene considerata al suo livello "naturale"). ovviamente è una stima, e prevalentemente una pippa mentale degli economisti. però il concetto è giusto

Capisci però anche te che appare quanto di più labile e soggettivo ci possa essere. Non saprei neanche da dove partire per poter indicare il potenziale di un'azienda: non c'è davvero qualche parametro meno aleatorio di questo?

בראשית

Feliks
26-01-09, 18:30
boh, così su due piedi io cercherei di capire le interdipendenze più forti che ci sono fra il fatturato di un'azienda e altri indicatori, quindi fare delle regressioni (che sono per ora l'unico strumento quantitativo che padroneggio).

ad esempio boh, prendiamo caterpillar, evediamo quanto il suo fatturato dipende da un indicatore come "new house starts" o "new building permits". si possono fare tante prove, per vedere quale indicatore ha una significatività più elevata. chiaramente è una porcata rozzissima, ma non credo che i cosiddetti "analisti" utilizzino metodi tanto più sofisticati. al massimo, dei VAR (vector autoregression), dato che quello che ho usato io è un approccio a sistema simultaneo di equazioni, che risulta essere distorto, e con evidenti problemi di identificazione.

TQP
26-01-09, 19:03
boh, così su due piedi io cercherei di capire le interdipendenze più forti che ci sono fra il fatturato di un'azienda e altri indicatori, quindi fare delle regressioni (che sono per ora l'unico strumento quantitativo che padroneggio).

ad esempio boh, prendiamo caterpillar, evediamo quanto il suo fatturato dipende da un indicatore come "new house starts" o "new building permits". si possono fare tante prove, per vedere quale indicatore ha una significatività più elevata. chiaramente è una porcata rozzissima, ma non credo che i cosiddetti "analisti" utilizzino metodi tanto più sofisticati. al massimo, dei VAR (vector autoregression), dato che quello che ho usato io è un approccio a sistema simultaneo di equazioni, che risulta essere distorto, e con evidenti problemi di identificazione.

Prima di tutto leggetevi questo sconcertante articolo (http://www.ft.com/cms/s/0/859eee98-ebbb-11dd-8838-0000779fd2ac.html) sul caso Islanda (oltre alla crisi economica e quella politica di reazione, pure le precarie condizioni fisiche dei due aspiranti PM. Piove sempre sul bagnato).

Secondo: tentiamo di capire meglio cosa si intende per "potenzialità" prima di addentrarci dentro le varie tecniche di calcolo. Si comprende il problema, poi si conta, poi si analizza. Propongo un esempio su due piedi: per potenzialità potremmo prendere la definizione matematica-fisica, ovvero, l'energia potenziale, che contrasta quella cinetica per dar luogo ad energia libera (Lagrangiana o la sua canonica tramite Legendre, l'Hamiltoniana). Per esempio, in termini meno fumosi, decidiamo di valutare quanto un'azienda che produce X sia in grado di produrre e vendere N quantità di X. L'energià cinetica in questo caso è il semplice conto di quanto i mezzi di produzione e di vendita permettono di costruire, distribuire sul mercato e quindi ottenere profitto (senza vendere un'azienda muore. Banalità, ma sempre meglio ricordarle le banalità).
L'energia potenziale è ciò che si oppone staticamente al moto libero (non avessimo barriere diventeremmo ricchi senza limiti): concorrenza, limiti fisici di mercato/liquidità, legislazione, cause naturali, etc..
L'energia cinetica è la parte più facile da calcolare, quella potenziale un po' meno: NON è un caso se anche in matematica accade la stessa cosa. Non è la parte cinetica a preoccuparci, ma sempre come definire il campo che circonda e limita la libertà di movimento. Qui si possono trovare le più grosse difficoltà concettuali e procedurali.

Ecco perchè ho qualche dubbio che si possa definire così facilmente il potenziale di un azienda. Ma come sai, io non conosco quasi nulla di macroeconomia, quindi sono certo di pormi problemi che in realtà non sono tali.
Probabilmente mi sto fasciando la testa prima di essermela rotta.

בראשית