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Faber74
10-02-14, 00:13
LETTERA DALLA BOSNIA-HERZEGOVINA

dal sito Des Nouvelles Du Front (http://dndf.org/)

[trad. a cura de "ILC": il lato cattivo (http://illatocattivo.blogspot.it/)]


Pubblichiamo qui uno dei “proclami” provenienti dalla Bosnia-Herzegovina, che abbiamo trovato sul sito “Le Jura Libertaire”: "Le richieste della popolazione di Tuzla, Sarajevo e Bihac". Queste richieste prefigurano la situazione con cui un movimento insurrezionale si dovrà confrontare (cfr. Riff-Raff, "Le pas suspendu de la communisation"):

- La lotta per “ricondurre alla ragione” le frazioni del proletariato più attive sul piano dell’espropriazione del capitale, sarà tanto più violenta in quanto si presenterà come la difesa della rivoluzione democratica, volta ad impedire che delle “minoranze” compromettano le conquiste della maggioranza.

- Si costituirà un’istanza para-statale volta a difendere ciò che, in quel momento, apparirà come un insieme di conquiste e di elementi costitutivi di una possibile nuova economia.

- L’azione della classe capitalistica potrà svilupparsi tanto sul piano militare, che attraverso contromisure sociali e la costruzione di conflitti fondati sulle capacità del modo di produzione capitalistico.

Abbiamo evidenziato i passaggi più significativi di questa dichiarazione.

* * *

Tuzla

Dichiarazione del 7 febbraio 2014

Oggi, a Tuzla, si sono poste le basi di un nuovo avvenire! Il governo ha presentato le proprie dimissioni, che erano la prima richiesta dei manifestanti, creando così le condizioni per la ricerca di una soluzione dei problemi esistenti e per la realizzazione del resto delle rivendicazioni dei lavoratori.

La collera accumulata e la rabbia sono state le cause del comportamento violento. L’atteggiamento delle autorità ha fatto sì che a Tuzla la situazione degenerasse. Ora, in questa nuova situazione, DOBBIAMO DIRIGERE QUESTA COLLERA E QUESTA RABBIA VERSO LA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA PRODUTTIVO E UTILE DI GOVERNO.

Invitiamo tutti i cittadini a sostenere l’attuazione delle seguenti misure:

1) IL MANTENIMENTO DELL’ORDINE PUBBLICO, ATTRAVERSO LA COOPERAZIONE DEI CITTADINI, DELLA POLIZIA E DELLA PROTEZIONE CIVILE, al fine di evitare ogni criminalizzazione, così come la politicizzazione e manipolazione di qualsivoglia protesta.

2) La creazione di un governo tecnico – composto da professionisti, membri non-politici dei partiti, gente non compromessa, che non abbia mai avuto anche un solo mandato a qualsivoglia livello del governo – che conduca il cantone di Tuzla alle elezioni del 2014. Il governo dovrà presentare dei piani settimanali e dei rapporti sulle proprie attività, e raggiungere gli obiettivi prefissati.

3) La risoluzione, attraverso un procedimento d’urgenza, della questione della regolarità della privatizzazione delle seguenti società: “Dita”, “Polihem”, “Poliolhem”, “Gumara” e “Konjuh”; si deve inoltre:

a) vincolare la durata del servizio e assicurare assistenza sanitaria ai lavoratori;

b) perseguire i criminali economici e tutti gli attori che vi hanno partecipato;

c) sequestrare gli averi acquisiti illegalmente;

d) annullare i contratti di privatizzazione;

e) fare una revisione delle privatizzazioni;

f) RESTITUIRE GLI IMPIANTI AI LAVORATORI, PONENDOLI SOTTO IL CONTROLLO DELLE AUTORITÀ PUBBLICHE al fine di difendere il pubblico interesse, e fare ripartire la produzione nei siti ove sia possibile.

4) La perequazione degli stipendi dei rappresentanti del governo con i salari degli impiegati del settore pubblico e privato.

5) L’annullamento degli emolumenti supplementari per i rappresentanti del governo, che siano legati alla partecipazione a commissioni, comitati e altri organismi, o che si tratti di compensazioni eccessive e ingiustificate a cui i lavoratori dei settori pubblico e privato non hanno diritto.

6) La soppressione dello stipendio per quei ministri o eventuali altri rappresentanti del governo, che continuino a ricevere lo stipendio dopo la scadenza o la fine del loro mandato.

Questa dichiarazione viene dai lavoratori e dai cittadini del Cantone di Tuzla, per il bene di noi tutti.