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Visualizza Versione Completa : Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto



Xenia888
12-02-14, 14:28
Non so se questo sia il posto giusto per questo thread, ma dato che si parla di parole, questo mi è sembrato il posto meno inadatto ad una riflessiione linguistica di genere. Se però così non fosse perdonatemi, dato che non ho trovato una collocazione milgiore.

Se è uomo decide di insultare una donna, per qualunque ragione lo faccia, a torto o a ragione, la prima cose che fa è quella di darle della puttana, troia e altre sconvenienze, ma sempre di genere analogo. Se la donna insultata volesse rispondere all'offesa ricevuta non saprebbe come offendere altrettanto sanguinosamente chi l'ha gratificata del titolo di puttana, sgualdrina, mignotta e simili, sempre con attributi che fanno riferimento alla sua moralità... Se la donna offesa da queste contumelie dovesse rispondere con altrettanta efficacia all'offesa ricevuta, non avrebbe termini equivalenti per farlo, perchè il puttano, il mignotto o lo sgualdrino non esistono... Solo le donne, pare che possano prostituirsi, infatti... Anche il lessico della lingua italiana (hahinoi!) dimostra di essere discriminante nei confronti del sesso femminile, dato che anche la lingua risente degli antichi parametri e della mentalità di marca patriarcale, e quindi maschilista, che ha per tanto tempo governato il mondo. In passato le donne tacevano solamente e quindi è per questo che in alcuni casi, Ancora oggi mancasno loro alcune parole.

Che cosa fare allora per rimettere le cose in pari, se mancano i termini equivalenti all'offesa ricevuta? Purtroppo si deve ricorrere ad un artificio linguistico e concettuale e, dato che chi ti ungiuria ha una donna per madre, purtroppo si può solo dargli del FIGLIO DI PUTTANA... Ed ecco che ancora una volta è una donna a farne le spese, affinchè un'altra possa rintuzzare l'offesa ricevuta. Ma quando si va a toccare la mamma tutti I SIGNORI O PASEUDOM TALI, se ne scandalizzano assai di più di quando l'insultante ha gratificato di puttana l'oggetto della sua ira. La mamma infatti non si tocca non la si può nominare invano come fosse Dio e allora l’offesa diventa subito una questione gravissima, appunto un fatto di lesa maestà "materna"!

In sostanza neanche in una lite si riesce ad ottenere la PARITA' FRA UOMO E DONNA, e non parlo certo della forza fisica che in questo caso non è in questione, perché verb almente mancano le parole equivalenti dell’insulto al maschile, corrispettive dell'offesa ricevuta. Si potrebbe dare del maiale a chi ti da della troia, ma l'insulto non avrebbe cert lam stessa efficacia, dato che i MASCHI VANNO SPESSO FIERI DI ESSERE TUTTI UN PO' MAIALI. Solo quando per difenderti rispondi, nell’unico modo che loro riconoscono come offensivo, allora col sangue agli occhi, la reazione e la seguente: “Tu mia madre non devi neanche permetterti di nominarla, hai capito?” E te lo dice anche se si tratta di colui che ti ha appena dato della di prostituta, nei vari modi, più o meno volgari, a seconda del grado di confidenza e d'incazzatura. Ai maschi non ci si può azzardare ad insultare la mamma pena la riprovazione di qualunque altro uomo, ma nessuno si scandalizza più di tanto se tu vieni chiamata puttana per ragioni anche banali, quali un diverbio per una questione di parcheggio o se non parti subito a razzo allo scattare del semaforo verde.
Ma anche nei forum di discussione, proprio come questo, accade che un folle o forse anche soltanto un cretino più frustrato di un altro, si permetta di trovare da ridire su ogni cosa che tu scrivi, esprimendosi con il massimo della volgaritàpossibile, dandoti l’epiteto di puttana, declinato nelle diverse maniere, senza che ti abbia mai vista né conosciuta, solo perché hai un’opinione diversa dalla sua. Ma se osi rispondere come detto sopra, citandogli i presunti facili costumi della sua mammina, allora si scandalizza anche il moderatore, che non per altro è uomo anche lui, e ti riprende dicendoti che tu hai trasceso e di non farlo più, pena l’espulsione, anche se non sei certo stata tu ad iniziare la guerra delle ingiurie. Così va il mondo… anche nel terzo millennio, e così va a farsi friggere la parità di genere anche in internet.
Tuttavia trovo davvero molto triste che per pareggiare un’offesa gratuita, dato che mai e poi mai chi ti da della mignotta ti ha mai visto battere il marciapiede, una donna sia costretta a doverne insultare un’altra, solo perché ha avuto la sfortuna di aver generato, suo malgrado, un cretino.

ziomaio
12-02-14, 14:33
Seghe mentali a iosa
Gli unsulti sono tutti uguali e la percezione personale che varia.
Una volta si diceva che la parola cane non morde mica...

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largodipalazzo
12-02-14, 14:35
Seghe mentali a iosa
Gli unsulti sono tutti uguali e la percezione personale che varia.
Una volta si diceva che la parola cane non morde mica...

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Infatti ,ad essere chiamato "padano" per me è un grave insulto

largodipalazzo
12-02-14, 14:48
Infatti ,ad essere chiamato "padano" per me è un grave insulto
Forse meglio specificare..."padano"non sono gli abitanti del Nord Italia, per la maggior parte gente onesta.....almeno non si equivoca.

ziomaio
12-02-14, 15:29
Eh infatti esempio ancora piu lampante e negro...quando detto da un afroamericano non e offensivo ma colloquiale...ma quando detto da un bianco e razzista.


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Xenia888
12-02-14, 15:43
Seghe mentali a iosa
Gli unsulti sono tutti uguali e la percezione personale che varia.
Una volta si diceva che la parola cane non morde mica...

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Molto fine anche tu....CVD... :D A me non sembrano affatto seghe mentali, se mai è il riflesso di un modo di rapportarsi fra esseri umani, in assenza di rispetto e di considerazione per la diversità ALTRUI sia di genere che di opinione.

ziomaio
12-02-14, 17:49
Molto fine anche tu....CVD... :D A me non sembrano affatto seghe mentali, se mai è il riflesso di un modo di rapportarsi fra esseri umani, in assenza di rispetto e di considerazione per la diversità ALTRUI sia di genere che di opinione.

ma seghe mentali non specificatamente tue...diciamo che la società ora pretende di regolare anche queste cose mettendo scale gerarchiche a cose e parole che variano il loro significato a seconda del luogo, mutano nel tempo e anche a seconda del livello sociale di chi parla o ascolta.
poi vabbe i giornalisti sono maestri nel manipolare storie e aggiungere sottofondi commuoventi per far partire campagne stampe.
personalmente credo sarebbe piu producente punire gli atteggiamenti violenti e non, da parte dello stato avere un "ruolo pedagogico" come fossimo bambini scemi a cui si deve insegnare come stare al mondo. ce gia chi ha quel ruolo per diritto naturale

pedro
12-02-14, 18:42
chiamalo con un nome di donna e digli che non gli tira l'uccello.

Xenia888
12-02-14, 20:24
ma seghe mentali non specificatamente tue...diciamo che la società ora pretende di regolare anche queste cose mettendo scale gerarchiche a cose e parole che variano il loro significato a seconda del luogo, mutano nel tempo e anche a seconda del livello sociale di chi parla o ascolta.
poi vabbe i giornalisti sono maestri nel manipolare storie e aggiungere sottofondi commuoventi per far partire campagne stampe.
personalmente credo sarebbe piu producente punire gli atteggiamenti violenti e non, da parte dello stato avere un "ruolo pedagogico" come fossimo bambini scemi a cui si deve insegnare come stare al mondo. ce gia chi ha quel ruolo per diritto naturale

A me spiace il maschilismo becero e quindi anche violento che ormai è dappertutto, (scuole, uffici, fabbriche, luoghi di ritrovo) insieme ad un livello di maleducazione generalizzata, di egocenrtrismo e menegreghismo che fa paura. Non solo non ci sono più regole, ma non c'è neppure più la consapevolezza della trasgressione delle regole stesse, il che è ancora più grave. Tutti fanno e dicono ciò che fa loro comodo dire e fare, senza pensarci un attimo,... e il web è purtroppo il luogo deputato più adatto a questo tipo di comportamenti. L'anonimaro che la rete consente, rende più arditi i vigliacchi, più più vigliacchi coloro che in situazione in cui non fossero coperti da un nick se la farebbero sotto, nel dire in faccia a qualcuno ciò che si permettono di scrivere. Siamo nel regno della maleducazione, della prevaricazione e della prepotenza più smaccata... La rete è un mondo di opportunità di arricchimento culturale eccezionalmente importante, e se fossimo meno presuntuosi e anche meno stupidi, lo sarerebbe anche dal punto di vista umano e sociale. Io sono in rete dal 1998 ed ho visto cambiare in peggio la rete ed i suoi utenti. Ho conosciuto el web persone di grande valore umano con cui intrattengo ancora rapporti di vera amicizia. Ma. oggi come oggi, tutto questo è finito: tutti contro tutti... Sara colpa dellas crisi che ci ha incattivito? Forse, sarà che siamo diventati ciber-individui senza anima e senza coscienza? Di chìi la colpa? Non certo della rete che è un luogo/non luogo neutro di per sé e tutto dipende infatti dal nostro, modo di usarla... Quindi siamo noi ad essere peggiorati, purtroppo. L'imbarbarimento del linguaggio e dei comportamemnti sociali lo viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle, ma forse non ce ne rendiamo nemmeno più conto... Bisogna toccare il fondo prima di poter risalire, si dice, e forse è così, ma intanto ci tocca questa specie di girone infernale per i vivi, dove i vizi peggiori prolificano e il sonno della ragione continua a generare mostri, un piccolo, inferno quotidiano di cui non sappiamo più fare a meno. Gli spiriti più illuminati cercano di prendere solo il buono di questo mondo virtuale, i peggiori invece godono nel renderlo sempre più a loro misura. Che ognuno si prenda ciò di cui godere, a seconda del proprio livello...

Xenia888
12-02-14, 20:31
chiamalo con un nome di donna e digli che non gli tira l'uccello.

Potrebbe essere un buon siatema, ma alle donne queste cose non vengono spontanee, e poi si rischia di essere invitate a farne la prova e francamente non è una prospettiva allettante, anche se a volte per certi elementi sarebbe auspicabile che qualcuna con un stomato forte si prendesse la briga di metterli alla prova! :eek:

trash
12-02-14, 20:56
Elogio dell'insulto


L'insulto "per iscritto", come la bestemmia, è sempre stato un genere letterario molto sottovalutato.
Per lo più viene confinato - Dante ne fu maestro - in quella variante tecnicamente definita come "invettiva", che è un insulto monodirezionale, che non si attende risposta, come d'altronde lo sono la bestemmia e la lettera anonima.
Monodirezionale, per ovvie ragioni tecniche, in quanto prima di Internet, i tempi di stampa e di diffusione delle informazioni rendevano pressochè impossibile l'insulto "scritto" tramite contradditorio serrato; mentre nella sua forma "parlata" e interattiva, dall'agorà greca alla televisione, l'insulto ha sempre avuto invece notevole successo.
Il forum, viceversa, è uno strumento adattissimo e convenientissimo allo sviluppo dell'insulto, anche come genere letterario; la possibilità di ripensare e rifinire con calma epiteti, allusioni e turpiloquio danno la possibilità di creare piccoli gioielli di contumelia, senza essere pressati dal dover rispondere nell'immediato, cosa che spesso conduce a risposte deboli e inefficaci.
Sfortunatamente, a me - forse per una disgraziata inclinazione a essere piuttosto gentile con tutti - di rado capita di essere insultato: non escludo che la ragione possa essere anche quella che forse non mi accorgo di essere insultato; il che ritengo condizione quanto mai desiderabile, come il "cornuto ignaro", tanto per capirci.

Comunque sia, nella realtà virtuale, un bell'insulto tra nick può valere certamente quanto e più di un complimento; è dimostrazione di forte interesse verso il nick insultato, investimento di tempo e ingegno nella costruzione accurata di aggettivi, metafore e paragoni: insomma anche per fare un bell'insulto occorre metterci tempo, cuore, impegno e ricerca di repertorio; e per alimentare una lunga discussione a base di insulti occorre poi anche fantasia, irruenza e follia: proprio come in una storia d'amore, altrimenti - come mi pare abbia stabilito la Cassazione per "coglione" - se l'insulto è trito e banale, risulta depotenziato al punto da non essere nemmeno più considerato un insulto.
Resta il fatto che la risposta più feroce che si possa propinare a un nick che ti insulta in questi tempestosi forum è quello di ignorarne l'insulto, lasciandolo appeso al suo post, con la sua cacchina dentro, nell'incertezza straziante se il suo insulto sia stato nemmeno letto
o preso in considerazione.
Non è facile, però è tutto qui.

pedro
12-02-14, 21:28
quando io era ggiovane laggente non si insultaveno!

Kroenen
12-02-14, 21:41
Non so se questo sia il posto giusto per questo thread, ma dato che si parla di parole, questo mi è sembrato il posto meno inadatto ad una riflessiione linguistica di genere. Se però così non fosse perdonatemi, dato che non ho trovato una collocazione milgiore.

Se è uomo decide di insultare una donna, per qualunque ragione lo faccia, a torto o a ragione, la prima cose che fa è quella di darle della puttana, troia e altre sconvenienze, ma sempre di genere analogo. Se la donna insultata volesse rispondere all'offesa ricevuta non saprebbe come offendere altrettanto sanguinosamente chi l'ha gratificata del titolo di puttana, sgualdrina, mignotta e simili, sempre con attributi che fanno riferimento alla sua moralità... Se la donna offesa da queste contumelie dovesse rispondere con altrettanta efficacia all'offesa ricevuta, non avrebbe termini equivalenti per farlo, perchè il puttano, il mignotto o lo sgualdrino non esistono... Solo le donne, pare che possano prostituirsi, infatti... Anche il lessico della lingua italiana (hahinoi!) dimostra di essere discriminante nei confronti del sesso femminile, dato che anche la lingua risente degli antichi parametri e della mentalità di marca patriarcale, e quindi maschilista, che ha per tanto tempo governato il mondo. In passato le donne tacevano solamente e quindi è per questo che in alcuni casi, Ancora oggi mancasno loro alcune parole.

Che cosa fare allora per rimettere le cose in pari, se mancano i termini equivalenti all'offesa ricevuta? Purtroppo si deve ricorrere ad un artificio linguistico e concettuale e, dato che chi ti ungiuria ha una donna per madre, purtroppo si può solo dargli del FIGLIO DI PUTTANA... Ed ecco che ancora una volta è una donna a farne le spese, affinchè un'altra possa rintuzzare l'offesa ricevuta. Ma quando si va a toccare la mamma tutti I SIGNORI O PASEUDOM TALI, se ne scandalizzano assai di più di quando l'insultante ha gratificato di puttana l'oggetto della sua ira. La mamma infatti non si tocca non la si può nominare invano come fosse Dio e allora l’offesa diventa subito una questione gravissima, appunto un fatto di lesa maestà "materna"!

In sostanza neanche in una lite si riesce ad ottenere la PARITA' FRA UOMO E DONNA, e non parlo certo della forza fisica che in questo caso non è in questione, perché verb almente mancano le parole equivalenti dell’insulto al maschile, corrispettive dell'offesa ricevuta. Si potrebbe dare del maiale a chi ti da della troia, ma l'insulto non avrebbe cert lam stessa efficacia, dato che i MASCHI VANNO SPESSO FIERI DI ESSERE TUTTI UN PO' MAIALI. Solo quando per difenderti rispondi, nell’unico modo che loro riconoscono come offensivo, allora col sangue agli occhi, la reazione e la seguente: “Tu mia madre non devi neanche permetterti di nominarla, hai capito?” E te lo dice anche se si tratta di colui che ti ha appena dato della di prostituta, nei vari modi, più o meno volgari, a seconda del grado di confidenza e d'incazzatura. Ai maschi non ci si può azzardare ad insultare la mamma pena la riprovazione di qualunque altro uomo, ma nessuno si scandalizza più di tanto se tu vieni chiamata puttana per ragioni anche banali, quali un diverbio per una questione di parcheggio o se non parti subito a razzo allo scattare del semaforo verde.
Ma anche nei forum di discussione, proprio come questo, accade che un folle o forse anche soltanto un cretino più frustrato di un altro, si permetta di trovare da ridire su ogni cosa che tu scrivi, esprimendosi con il massimo della volgaritàpossibile, dandoti l’epiteto di puttana, declinato nelle diverse maniere, senza che ti abbia mai vista né conosciuta, solo perché hai un’opinione diversa dalla sua. Ma se osi rispondere come detto sopra, citandogli i presunti facili costumi della sua mammina, allora si scandalizza anche il moderatore, che non per altro è uomo anche lui, e ti riprende dicendoti che tu hai trasceso e di non farlo più, pena l’espulsione, anche se non sei certo stata tu ad iniziare la guerra delle ingiurie. Così va il mondo… anche nel terzo millennio, e così va a farsi friggere la parità di genere anche in internet.
Tuttavia trovo davvero molto triste che per pareggiare un’offesa gratuita, dato che mai e poi mai chi ti da della mignotta ti ha mai visto battere il marciapiede, una donna sia costretta a doverne insultare un’altra, solo perché ha avuto la sfortuna di aver generato, suo malgrado, un cretino.


Tutto questo sproloquio per dire cosa? Che c'è il complotto del patriarcato e del dizionario di italiano?

Xenia888
13-02-14, 00:50
Tutto questo sproloquio per dire cosa? Che c'è il complotto del patriarcato e del dizionario di italiano?

Ma che complotto d'Egitto... per favore!... e' solo una constatazione della volgarità di un certo tipo di maschi e che mi pesa definire uomini perché sono solo piortatori di atrribut5imawchili e che mi peserebbe definiree uomini perché UOMO è un'altra cosa... La consuetudine verbale è incontestabile che non abbia un corrispettivo dell'insulto che viene tradizionalmente rivolto allew donne.Il linguaggio deriva da consuertudini sociali.

Tuttii sanno che la storia degli ultimi millenni l'hanno scritta quasi esclusivamnente i maschi, con rare eccezioni per al ruolo, di moglie e madre o amante, quindi o santa o puttana... Per questi i dizionari non hanno il corrispettivo insulto maschile perché le donne, se insultate erano abituate a tacere, almeno in pubblico. Magari in casa qualche virago riusciva pure a farsi rispettare e magari anche a picchiare il consorte col manico della scopa, ma era tutto ufficioso e mai ufficiale!

Persino le tre grandi religioni monoteiste si sono attestate sulla convinzione, sebbene con motivazioni diverse, sull'inferiorità della femmina rispetto al maschio. QWuindi la società qarcaica, ma anche fino a nion moloto tempo fa pretendeva il silenzio delle donne che potevano essere insultatr senza che reagissero, quindi niente epiteti per chim ers dim sesso maschile. Ecco tutto...

Se consideri il mio uno sproloquio, nessuno ti costringe a leggerlo e tanto meno a commnetarlo con la solita tua vena simpaticamente sprezzante. Tuttavia tu e qualcun altro dei miei soliti detrattori, sempre pronti a seguirmi dove io mi sposto, per fare commenti banalmente scontati e ritriti, mi induce a pensare che i miei "SPROLOQUI" contengano parecchio di interessante altrimenti non vi scomodereste a seguirmi così,dappresso... anche se per contrastarmi.

Miles
13-02-14, 00:55
Ma che complotto d'Egitto... per favore!... e' solo una constatazione della volgarità di un certo tipo di maschi e che mi pesa definire uomini perché sono solo piortatori di atrribut5imawchili e che mi peserebbe definiree uomini perché UOMO è un'altra cosa... La consuetudine verbale è incontestabile che non abbia un corrispettivo dell'insulto che viene tradizionalmente rivolto allew donne.Il linguaggio deriva da consuertudini sociali.

Tuttii sanno che la storia degli ultimi millenni l'hanno scritta quasi esclusivamnente i maschi, con rare eccezioni per al ruolo, di moglie e madre o amante, quindi o santa o puttana... Per questi i dizionari non hanno il corrispettivo insulto maschile perché le donne, se insultate erano abituate a tacere, almeno in pubblico. Magari in casa qualche virago riusciva pure a farsi rispettare e magari anche a picchiare il consorte col manico della scopa, ma era tutto ufficioso e mai ufficiale!

Persino le tre grandi religioni monoteiste si sono attestate sulla convinzione, sebbene con motivazioni diverse, sull'inferiorità della femmina rispetto al maschio. QWuindi la società qarcaica, ma anche fino a nion moloto tempo fa pretendeva il silenzio delle donne che potevano essere insultatr senza che reagissero, quindi niente epiteti per chim ers dim sesso maschile. Ecco tutto...

Se consideri il mio uno sproloquio, nessuno ti costringe a leggerlo e tanto meno a commnetarlo con la solita tua vena simpaticamente sprezzante. Tuttavia tu e qualcun altro dei miei soliti detrattori, sempre pronti a seguirmi dove io mi sposto, per fare commenti banalmente scontati e ritriti, mi induce a pensare che i miei "SPROLOQUI" contengano parecchio di interessante altrimenti non vi scomodereste a seguirmi così,dappresso... anche se per contrastarmi.

Ammazza che due palle, da scommetterci che nelle paturnie ci infilavi la religione.

Uno ti rompe i coglioni?

Dagli della testa di cazzo, della merdaccia o dello stronzo, senza rovesciarci le tue paranoie da femminista inacidita fuori tempo massimo.
Il resto è una ciarla senza fine, senza tregua e specialmente senza senso.

Xenia888
13-02-14, 01:28
Elogio dell'insulto


L'insulto "per iscritto", come la bestemmia, è sempre stato un genere letterario molto sottovalutato.
Per lo più viene confinato - Dante ne fu maestro - in quella variante tecnicamente definita come "invettiva", che è un insulto monodirezionale, che non si attende risposta, come d'altronde lo sono la bestemmia e la lettera anonima.
Monodirezionale, per ovvie ragioni tecniche, in quanto prima di Internet, i tempi di stampa e di diffusione delle informazioni rendevano pressochè impossibile l'insulto "scritto" tramite contradditorio serrato; mentre nella sua forma "parlata" e interattiva, dall'agorà greca alla televisione, l'insulto ha sempre avuto invece notevole successo.
Il forum, viceversa, è uno strumento adattissimo e convenientissimo allo sviluppo dell'insulto, anche come genere letterario; la possibilità di ripensare e rifinire con calma epiteti, allusioni e turpiloquio danno la possibilità di creare piccoli gioielli di contumelia, senza essere pressati dal dover rispondere nell'immediato, cosa che spesso conduce a risposte deboli e inefficaci.
Sfortunatamente, a me - forse per una disgraziata inclinazione a essere piuttosto gentile con tutti - di rado capita di essere insultato: non escludo che la ragione possa essere anche quella che forse non mi accorgo di essere insultato; il che ritengo condizione quanto mai desiderabile, come il "cornuto ignaro", tanto per capirci.

Comunque sia, nella realtà virtuale, un bell'insulto tra nick può valere certamente quanto e più di un complimento; è dimostrazione di forte interesse verso il nick insultato, investimento di tempo e ingegno nella costruzione accurata di aggettivi, metafore e paragoni: insomma anche per fare un bell'insulto occorre metterci tempo, cuore, impegno e ricerca di repertorio; e per alimentare una lunga discussione a base di insulti occorre poi anche fantasia, irruenza e follia: proprio come in una storia d'amore, altrimenti - come mi pare abbia stabilito la Cassazione per "coglione" - se l'insulto è trito e banale, risulta depotenziato al punto da non essere nemmeno più considerato un insulto.
Resta il fatto che la risposta più feroce che si possa propinare a un nick che ti insulta in questi tempestosi forum è quello di ignorarne l'insulto, lasciandolo appeso al suo post, con la sua cacchina dentro, nell'incertezza straziante se il suo insulto sia stato nemmeno letto
o preso in considerazione.
Non è facile, però è tutto qui.

Trovo molto interessante il tuo intervento e ci ho trovato alcuni spunti molto stimolanti, come queloo dell'insulto che per essere efficace debba essere "creativo" e non ripetitivo, altrimenti perde di efficacia e quindi di interesse. Lpèarte di insultare è qui9ndim puer sempremun'arte purché venga fatto con i dovuti crismi che derivano da cultura, fantasia e spirito caustici che sono doti non, come se fosse un insulto, mentre invece essere una gattara è un merito, riconosciuto ormai persino socialmente! Ma quin nel forum l'arte dell'insulto non c'è. Mancano genialità, fantasia e spirito di cuI gli insultatori sono evdentemente sprovvisti. Essi battono ad esempio sempre sulla vecchiaia, come se esserlo fosse una colpa ed essere giovani un gran vanto. Ci si vanta dimuna merioto e ad essere giovani xchwe neriti c'è?mn Ogni vecchio è stato giovane e ogni giovane sarà prima o poi vecchio, se riuscirà ovviamente ad arrivarci... Quindi deridere la vecchiaia (o presunta tale) è la accusa più stupidfa da fare a qualcuno perché nessuno può decidere quando nasdere e quindi l'età è, un piìurom accidente del caso.
Ci son dei topos su cui questi pwersionaffinii amano esercitarsi tipo la mia professione di insegnante con le relative considerazioni negative del mio ruolo, che tuttavia non possono essere che illazioni e come tali sciocchezze qualunquiste. Per questo non riescino a smontarmi perché costoro mancano di tutte quelle qualità che tu hai ben menzionato. Io so di essere quella che sono, e chi m'insulta non ingiuria mica me, ma quella che egli crede che io sia, ed è questo fa la differenza... :iapiiiiiii:

trash
13-02-14, 08:42
Ma qui nel forum l'arte dell'insulto non c'è.

STRATAGEMMA N.37
Quando ci si accorge che l'avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi,
oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall'oggetto della contesa (dato che lì si ha partita persa)
al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona.

(Arthur Schopenhauer, "L'arte di ottenere ragione", Piccola Biblioteca Adelphi 274, Milano, 1992)

Ahimé sì: pochi hanno gli strumenti culturali per costruire insulti efficaci e originali e a quei pochi spesso manca la pazienza per architettarli: questi ultimi infatti tendono a insultare quando gli scappa la pazienza e non per seguire lo stratagemma n. 37 di Arthur Schopenhauer.
L'impaziente insultatore da forum ricorre quindi al trito repertorio che gli è familiare, come il guitto della Commedia dell'Arte cui manchi la battuta originale e salace; e, come il guitto, spesso grida il suo insulto non tanto per l'interlocutore quanto per la platea, che si immagina ovviamente composta di suoi pari, per mendicare un ridacchino o un "like".
Quindi invece dell'arte dobbiamo accontentarci del mestiere: l'insulto stereotipo e seriale ricapitola forse la parabola dell'arte moderna, dai capolavori di Raffaello ai multipli seriali di Andy Warhol che riproducono all'infinito un'immagine fotografica.
Si perde, come scrive Benjamin, “l’hic et nunc dell’opera d’arte, la sua esistenza unica e irripetibile nel luogo in cui si trova”, e questo è un sintomo dell'impoverimento culturale connesso all'evoluzione tecnologica e sociale dei tempi moderni e forse tocca le nuove generazioni più dell'impoverimento economico.
Arrivato all' "O tempora... o mores" passando per Schopenhauer e "Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit" (ma soprattutto partendo da "quella puttana di tua madre") devo confessare che mi scappa un po' da ridere, meglio fermarsi qui, eh?


http://www.maxhead.org/images/catilina.jpg

Kroenen
13-02-14, 09:54
Ma che complotto d'Egitto... per favore!... e' solo una constatazione della volgarità di un certo tipo di maschi e che mi pesa definire uomini perché sono solo piortatori di atrribut5imawchili e che mi peserebbe definiree uomini perché UOMO è un'altra cosa... La consuetudine verbale è incontestabile che non abbia un corrispettivo dell'insulto che viene tradizionalmente rivolto allew donne.Il linguaggio deriva da consuertudini sociali.

Tuttii sanno che la storia degli ultimi millenni l'hanno scritta quasi esclusivamnente i maschi, con rare eccezioni per al ruolo, di moglie e madre o amante, quindi o santa o puttana... Per questi i dizionari non hanno il corrispettivo insulto maschile perché le donne, se insultate erano abituate a tacere, almeno in pubblico. Magari in casa qualche virago riusciva pure a farsi rispettare e magari anche a picchiare il consorte col manico della scopa, ma era tutto ufficioso e mai ufficiale!

Persino le tre grandi religioni monoteiste si sono attestate sulla convinzione, sebbene con motivazioni diverse, sull'inferiorità della femmina rispetto al maschio. QWuindi la società qarcaica, ma anche fino a nion moloto tempo fa pretendeva il silenzio delle donne che potevano essere insultatr senza che reagissero, quindi niente epiteti per chim ers dim sesso maschile. Ecco tutto...

Rimane il nocciolo della questione: e con ciò?


Se consideri il mio uno sproloquio, nessuno ti costringe a leggerlo e tanto meno a commnetarlo con la solita tua vena simpaticamente sprezzante. Tuttavia tu e qualcun altro dei miei soliti detrattori, sempre pronti a seguirmi dove io mi sposto, per fare commenti banalmente scontati e ritriti, mi induce a pensare che i miei "SPROLOQUI" contengano parecchio di interessante altrimenti non vi scomodereste a seguirmi così,dappresso... anche se per contrastarmi.

Ti dai più arie di una pala eolica: so che sarà un profondo dispiacere, ma nell'organigramma dei miei pensieri sei tra gli ultimi posti... càpita.

LiberoCittadino
13-02-14, 11:43
Non sono adepto al genere granny, grazie.

a me pare il contrario.

pedro
13-02-14, 12:21
http://www.maxhead.org/images/catilina.jpg


Catilina aveva ragione anche nel dire "Fanculo ciccione", sia perche' effettivamente Cicerone era ciccione, sia perche' lui era un bel romano, mentre l'altro era un avvocato sabino di merda, razza ignobile che sopravvive ancora nel 3 millennio.

trash
13-02-14, 12:57
Catilina aveva ragione anche nel dire "Fanculo ciccione", sia perche' effettivamente Cicerone era ciccione, sia perche' lui era un bel romano, mentre l'altro era un avvocato sabino di merda, razza ignobile che sopravvive ancora nel 3 millennio.

Povero Cicerone, è un classico caso di insulto "boomerang".
Dall'alto della sua prosopopea nella Seconda Verrina insulta quelli che illustrano ai forestieri le bellezze di Roma, chiamandoli ciarlatani ("ii qui hospites ad ea quae visenda sunt solent ducere et unum quidque ostendere, — quos illi mystagogos vocant"); e oggi ne è l'eponimo.

pedro
13-02-14, 16:15
Povero Cicerone, è un classico caso di insulto "boomerang".
Dall'alto della sua prosopopea nella Seconda Verrina insulta quelli che illustrano ai forestieri le bellezze di Roma, chiamandoli ciarlatani ("ii qui hospites ad ea quae visenda sunt solent ducere et unum quidque ostendere, — quos illi mystagogos vocant"); e oggi ne è l'eponimo.

Oggi sarebbe pure della Lazio e forse sarebbe proprio il responsabile della Primavera che ha assunto un africano di 43 anni.