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Visualizza Versione Completa : Se usciamo dalla "filosofia" nella pratica il socialismo come si integra



furioso2013
13-07-14, 08:27
Come da titolo, se usciamo dalla "filosofia" ideologica, come si attuerebbe il socialismo nella vita reale ?
allora è abbstanza chiaro che fino a quando si parla per macro-categorie (sanità, scuola, lavoro...) è abbastanza facile capire, parlarne e anche condividere.
Io poi divento avverso al socialisto che viene qui indicato come modello se scendo nei casi pratici:
a) le industrie, la ricerca.... dipendono da un entità superiore, mi sembra di aver capito, che indica cosa fare, e elargisce gli strumenti materiali ed immateriali per farlo.
ora la domanda che mi pongo è: ma sono io che decido che lavoro fare o è questo ente superiore ?

b) poi passiamo alle cose più "banali" ma che fanno parte della vita di tutti i giorni:
oggi come oggi "dovrebbe" essere il "merito" , la "capacità" che determina la richiesta.
mi spiego:
se voglio comprare un vasoio di paste alla crema, sò che se vado in tale pasticceria sono eccezionali, ma pago 30, poi c'è ne un altra dove sono un po' meno buone, ma costa 20, ed un altra dove sono "normali", nulla di eccezionali, ma costano 15.
ora da quanto detto si evince che è il mercato che seleziona acquirente e fornitore, e questo fa si che la richiesta sia "distribuita".
nel momento in cui per tutti il lavoro è uguale a 1, tutti vorranno le paste più buone, creando caos ed insoddisfazione.
perchè non tutti potrenno essere soddisfatti, e nello stesso tempo alcuni fornitori non sapranno a chi dare le proprie paste, mentre chi le fa buone avrà code di ore alla sua bottega.
Finite le paste chi le fa buone chiude, e chi è rimasto senza si rivolgerà agli altri, formando altrettante code nelle varie botteghe, che esaurito il prodotto chiuderanno, e allora altre code.... alla fine per avere le paste da mangiare il venerdì dovrò iniziare la ricerca il lunedì e non lavorare per una settimana intera.
(ovvio ho banalizzato, ma il senso penso possa essere chiaro)
ora, se invece delle paste (di cui posso fare a meno) si parla di idraulico, elettricista, medico... la cosa è un po' più seria e complicata.

c) parliamo di viaggi, perchè non credo che il socialismo significhi tornare indietro nel tempo e tornare a pensare che qui sono nato e tutto quello che vedrà è quì intorno.
Chi decide dove e come posso andare ?
ad esempio, vorrei fare una crociera, ma tutti vorrebbero fare la più bella,....

d) devo lavorare, voglio fare l'ingegnere, ma non sono bravissimo, impiego 10 anni a laurearmi, una volta finito, cosa faccio ?
voglio fare l'idraulico, sarei pure molto bravo, sono portato, ma di idraulici ce ne già a sufficienza, cosa faccio ?

e) in una società da voi invocata, sbaglio o tutto deve essere prefissato da un ente superiore ?
insomma mi spiegate con casi concreti come funzionerebbe la vita di ognuno di noi ?

Gian_Maria
13-07-14, 12:25
Movimento Socialista Mondiale: Il socialismo funzionerà (http://socialismo-mondiale.blogspot.it/2010/12/il-socialismo-funzionera.html)

Gianky
15-07-14, 09:19
Come da titolo, se usciamo dalla "filosofia" ideologica, come si attuerebbe il socialismo nella vita reale ?
allora è abbstanza chiaro che fino a quando si parla per macro-categorie (sanità, scuola, lavoro...) è abbastanza facile capire, parlarne e anche condividere.
Io poi divento avverso al socialisto che viene qui indicato come modello se scendo nei casi pratici:
a) le industrie, la ricerca.... dipendono da un entità superiore, mi sembra di aver capito, che indica cosa fare, e elargisce gli strumenti materiali ed immateriali per farlo.
ora la domanda che mi pongo è: ma sono io che decido che lavoro fare o è questo ente superiore ?

b) poi passiamo alle cose più "banali" ma che fanno parte della vita di tutti i giorni:
oggi come oggi "dovrebbe" essere il "merito" , la "capacità" che determina la richiesta.
mi spiego:
se voglio comprare un vasoio di paste alla crema, sò che se vado in tale pasticceria sono eccezionali, ma pago 30, poi c'è ne un altra dove sono un po' meno buone, ma costa 20, ed un altra dove sono "normali", nulla di eccezionali, ma costano 15.
ora da quanto detto si evince che è il mercato che seleziona acquirente e fornitore, e questo fa si che la richiesta sia "distribuita".
nel momento in cui per tutti il lavoro è uguale a 1, tutti vorranno le paste più buone, creando caos ed insoddisfazione.
perchè non tutti potrenno essere soddisfatti, e nello stesso tempo alcuni fornitori non sapranno a chi dare le proprie paste, mentre chi le fa buone avrà code di ore alla sua bottega.
Finite le paste chi le fa buone chiude, e chi è rimasto senza si rivolgerà agli altri, formando altrettante code nelle varie botteghe, che esaurito il prodotto chiuderanno, e allora altre code.... alla fine per avere le paste da mangiare il venerdì dovrò iniziare la ricerca il lunedì e non lavorare per una settimana intera.
(ovvio ho banalizzato, ma il senso penso possa essere chiaro)
ora, se invece delle paste (di cui posso fare a meno) si parla di idraulico, elettricista, medico... la cosa è un po' più seria e complicata.

c) parliamo di viaggi, perchè non credo che il socialismo significhi tornare indietro nel tempo e tornare a pensare che qui sono nato e tutto quello che vedrà è quì intorno.
Chi decide dove e come posso andare ?
ad esempio, vorrei fare una crociera, ma tutti vorrebbero fare la più bella,....

d) devo lavorare, voglio fare l'ingegnere, ma non sono bravissimo, impiego 10 anni a laurearmi, una volta finito, cosa faccio ?
voglio fare l'idraulico, sarei pure molto bravo, sono portato, ma di idraulici ce ne già a sufficienza, cosa faccio ?

e) in una società da voi invocata, sbaglio o tutto deve essere prefissato da un ente superiore ?
insomma mi spiegate con casi concreti come funzionerebbe la vita di ognuno di noi ?

Rispondo per quella che è la mia idea di Socialismo, la mia e non quella di Gian_Maria o del MSM.

a) lo Stato darà solo indirizzi strategici, ognuno lavorerà secondo le sue inclinazioni

b) nel mio modello socialista le PMI e artigiane sono permesse ragion per cui il problema delle "paste" cade da solo

c) ognuno è libero di viaggiare e spendere quanto vuole

d) lo Stato programmerà i corsi scolastici in modo che non ci sia abbondanza di idraulici e deficienza di medici

e) ho detto la mia

Gian_Maria
15-07-14, 09:41
Non ci può essere uno Stato nel socialismo e nemmeno imprese, bensì libere associazioni di produttori (lavoratori).

MaIn
15-07-14, 11:57
Come da titolo, se usciamo dalla "filosofia" ideologica, come si attuerebbe il socialismo nella vita reale ?
allora è abbstanza chiaro che fino a quando si parla per macro-categorie (sanità, scuola, lavoro...) è abbastanza facile capire, parlarne e anche condividere.
Io poi divento avverso al socialisto che viene qui indicato come modello se scendo nei casi pratici:
a) le industrie, la ricerca.... dipendono da un entità superiore, mi sembra di aver capito, che indica cosa fare, e elargisce gli strumenti materiali ed immateriali per farlo.
ora la domanda che mi pongo è: ma sono io che decido che lavoro fare o è questo ente superiore ?

b) poi passiamo alle cose più "banali" ma che fanno parte della vita di tutti i giorni:
oggi come oggi "dovrebbe" essere il "merito" , la "capacità" che determina la richiesta.
mi spiego:
se voglio comprare un vasoio di paste alla crema, sò che se vado in tale pasticceria sono eccezionali, ma pago 30, poi c'è ne un altra dove sono un po' meno buone, ma costa 20, ed un altra dove sono "normali", nulla di eccezionali, ma costano 15.
ora da quanto detto si evince che è il mercato che seleziona acquirente e fornitore, e questo fa si che la richiesta sia "distribuita".
nel momento in cui per tutti il lavoro è uguale a 1, tutti vorranno le paste più buone, creando caos ed insoddisfazione.
perchè non tutti potrenno essere soddisfatti, e nello stesso tempo alcuni fornitori non sapranno a chi dare le proprie paste, mentre chi le fa buone avrà code di ore alla sua bottega.
Finite le paste chi le fa buone chiude, e chi è rimasto senza si rivolgerà agli altri, formando altrettante code nelle varie botteghe, che esaurito il prodotto chiuderanno, e allora altre code.... alla fine per avere le paste da mangiare il venerdì dovrò iniziare la ricerca il lunedì e non lavorare per una settimana intera.
(ovvio ho banalizzato, ma il senso penso possa essere chiaro)
ora, se invece delle paste (di cui posso fare a meno) si parla di idraulico, elettricista, medico... la cosa è un po' più seria e complicata.

c) parliamo di viaggi, perchè non credo che il socialismo significhi tornare indietro nel tempo e tornare a pensare che qui sono nato e tutto quello che vedrà è quì intorno.
Chi decide dove e come posso andare ?
ad esempio, vorrei fare una crociera, ma tutti vorrebbero fare la più bella,....

d) devo lavorare, voglio fare l'ingegnere, ma non sono bravissimo, impiego 10 anni a laurearmi, una volta finito, cosa faccio ?
voglio fare l'idraulico, sarei pure molto bravo, sono portato, ma di idraulici ce ne già a sufficienza, cosa faccio ?

e) in una società da voi invocata, sbaglio o tutto deve essere prefissato da un ente superiore ?
insomma mi spiegate con casi concreti come funzionerebbe la vita di ognuno di noi ?



per come la vedo io, a livello pratico vale il modello socialdemocratico europeo.
a livello teorico, si deve favorire l'indipendenza di ogni singolo individuo e di ogni singola comunità.
per far questo bisogno incrementare la tecnologia, e in particolare quella che consente la decentralizzazione.


a) ci dovrebbe essere una pluralità di enti che fanno ricerche. Stato, regioni, associazioni private. Un bel numero di università e di centri pubblici e privati non universitari. Questo garantirebbe la libertà.
In quanto al lavoro, o meglio allo studio per il lavoro, a mio parere lo Stato deve garantire la gratuità per i meritevoli. Gli altri, se vogliono studiare per fare l'ingegnere o il medico, si paghino gli studi.

b) ci deve essere il commercio e una gradazione di quel che uno può permettersi o non permettersi se le risorse sono limitate.
altra cosa per diritti fondamentali come la salute, dove il reddito non dovrebbe contare.


c) nessuno. ti metti in lista, paghi quel che devi pagare e si vede.


d) credo di aver risposto nel punto a. nessun divieto se non necessario, anche perchè nessuno dice che l'ingegnere che si laurea a 40 anni non sia più bravo di quello che si è laureato a 25. raro ma può accadere.
la libertà individuale è fondamentale.
il welfare state non serve per livellare ma per garantire la libertà.


e) al contrario. tutto va decentralizzato il più possibile. ogni individuo deve essere quanto più indipendente possibile per non essere costretto a determate scelte. ogni comunità (famiglia, città, regione, chiesa,....) deve essere più indipendente possibile per non essere succube.

MaIn
15-07-14, 11:58
ehm... mi sono accorto ora che erano questi per i "socialisti libertari" (anarchici?) e non in generale per i socialisti.