PDA

Visualizza Versione Completa : Jamahiriyya araba libica



LupoSciolto°
17-08-14, 11:28
La Jamahiriya di Gheddafi: il Welfare ormai perduto del Popolo libico (http://elnino.blog.tiscali.it/2011/10/23/il-welfare-del-popolo-libico-ormai-perduto-la-jamahiriya-di-gheddafi/)

Pubblicato da Nino Caliendo
Premesso che sono contrario a qualsiasi forma di dittatura, compresa quella occidentale denominata, per puro velleitarismo retorico, “democrazia”, non posso non riferire fatti reali e innegabili, sotto gli occhi di tutti, che faranno parte della storia.Con la scomparsa dell’equilibrio favorito dal giogo giudaico/sovietico durato fino alla fine degli anni ottanta, è diventato chiaramente evidente ed è facilmente dimostrabile che la demo-plutocrazia occidentale cerca di annientare ogni progetto e sistema sociale ben funzionante, non liberale, unito a governi forti, che garantisce la pace e tranquillità interna: due elementi (socialitàe fortezza) aborriti dal liberalismo. Lo stato sociale non porta ricchezza al capitalismo, ma solo uguaglianza di classe ed equa distribuzione del reddito a favore di tutti, mentre la ricchezza dei pochi nasce solo dalla creazione di un forte divario sociale tra ceti ricchi e ceti poveri.Guardando alla Libia, non si può non rilevare che, grazie allo Stato sociale gheddafiano, i cittadini dell’Africa bianca o mediterranea libica usufruiscono (o, meglio, usufruivano) di uno dei più alti livelli di benessere socio-economico del mondo arabo e il più alto dell’Africa intera e di gran parte dell’Occidente.E’ un fatto che ogni libico è proprietario della sua casa e di una vettura. Il sistema pubblico sanitario è gratuito ed è uno dei migliori al mondo. L’educazione pubblica è gratuita ed aperta anche alle donne, cosa impensabile nei Paesi islamici radicali.Certamente tale sistema sociale dà (dava) fastidio, oggi più che mai, all’America, dove pochi hanno una casa e chi ha cercato di comprarla con un mutuo ha perso il denaro e l’abitazione. Dove la sanità è solamente privata e non gratuita, per cui chi non ha i dollari può anche morire senza nessuna cura degna di tale nome da parte dello Stato. Dove l’educazione è a carico dello studente. Dove le strade, in molti Stati degli Usa, hanno perso l’asfaltatura, poiché i governi locali non sono più in grado di permettersene la manutenzione.In più, e soprattutto, il petrolio e il gas libico fanno gola a molti, tra cui i “padroni” attuali del mondo: fra essi anche la Francia, che comincia a sgomitare per contendere la grandeur europea all’Inghilterra e alla Germania, anche se solo, in questo momento, per qualche briciola.Infatti, la Germania molto più realisticamente si è tenuta fuori da questo brutto e sporco affare, l’Inghilterra gode sempre dell’appoggio “filiale” americano, mentre l’Italia ha dovuto cedere alle pressioni americane, rimettendoci di tasca propria, poiché aveva stipulato dei contratti con Gheddafi sia per quanto riguarda il gas che il petrolio e sia per arginare l’emigrazione, che dall’Africa si riversa soprattutto in Sicilia e nel resto dell’Italia, non volendo la Francia gli emigranti, ma desiderando però il petrolio ed il gas del loro Paese.Sarkozy, che aveva promesso all’America di “spezzare le reni alla Libia” in tre giorni, ha dovuto farsi aiutare dall’Inghilterra e, cosa assai umiliante per la sua grandeur, anche dall’Italietta di Silvio Berlusconi, per poter riuscire ad invadere Tripoli “solo” dopo oltre 180 giorni.La Jamahiriya è il nome dato allo stato sociale libico, in pratica il nostro welfare, che con Gheddafi, fino ad oggi, ha garantito a tutti i cittadini tutto ciò che segue.- Elettricità domestica gratuita per tutti.- Acqua domestica gratuita per tutti.- Il prezzo della benzina è di 0,08 euro al litro.- Le banche libiche accordano, per legge, prestiti senza interessi a chi ne ha bisogno.- I cittadini hanno pochissime imposte dirette da pagare e IVA, ICI, etc non esistono.- Lo Stato ha fatto enormi investimenti per creare nuovi posti di lavoro.- Il costo della vita in Libia è molto meno caro di quello dei paesi occidentali. Per esempio, il costo di una mezza baguette di pane in Francia costa intorno ai 40 centesimi di euro, in Libia solo 11 centesimi.- Il prezzo al pubblico della prima auto è vicinissimo al prezzo di fabbrica: l’integrazione al costo di mercato la paga lo Stato.- Per tutti i dipendenti pubblici, in caso di mobilità necessaria attraverso la Libia, lo Stato fornisce una vettura e una casa a titolo gratuito. Dopo qualche tempo questi beni diventano di proprietà del lavoratore.- Tutti i cittadini libici che vogliono effettuare lavori nella propria casa possono iscriversi ad un organismo statale dedicato, che provvederà a fare effettuare queste opere gratuitamente da aziende scelte dallo Stato.- Ad ogni studente che vuole andare a studiare all’estero, il governo attribuisce una borsa di studio di 1.627,11 euro al mese.- Quando una coppia si sposa, lo Stato contribuisce per l’acquisto della prima casa fino a 60.000 dollari.- Ogni famiglia libica numerosa, previa presentazione del libretto di famiglia, riceve un aiuto mensile extra di 300 euro.- In tutta la Libia sono stati attivati spacci dove si vendono a metà prezzo prodotti alimentari a beneficio delle famiglie numerose, previa presentazione del libretto di famiglia.- Tutti i pensionati a basso reddito ricevono un aiuto di 200 euro al mese, oltre la pensione.- Tutti i cittadini della Libia che non hanno una casa, possono iscriversi a una particolare organizzazione statale che gli attribuirà una casa senza alcuna spesa e senza credito. Il diritto alla casa è fondamentale in Libia. E una casa deve essere di chi la occupa. Non esiste il pagamento dell’affitto per la casa dove si risiede.- Nel servizio pubblico, anche se la persona si assenta uno o due giorni, non vi è alcuna riduzione di stipendio e non è richiesto alcun certificato medico.- Tutti gli studenti diplomati ricevono lo stipendio medio della professione scelta fino a quando non troveranno lavoro, nella cui ricerca aiuterà lo Stato.- La Libia non ha debito pubblico. Una cifra a confronto: la Francia, nel gennaio 2011, aveva 223 miliardi di euro di debito, pari al 6,7% del PIL. Il debito pubblico, nei paesi occidentali, continua a crescere sempre di più.- L’eguaglianza tra uomo e donna (cioè le pari opportunità) è un punto cardine per la Libia: le donne hanno accesso senza problemi a importanti funzioni e posizioni di responsabilità.- Ogni cittadino o cittadina della Libia, se lo desidera, può entrare nella vita politica e nella gestione degli affari pubblici a livello locale, regionale e nazionale, in un sistema di democrazia diretta proveniente dal basso (iniziando dal Congresso Popolare di Base permanente, fino ad arrivare al Congresso Generale del Popolo, il grande Congresso Nazionale che si riunisce una volta all’anno) .Ovviamente, tutto questo è possibile grazie alle enormi ricchezze naturali che la Libia possiede, ma anche grazie alla capacità di gestione governativa nella loro distribuzione ampiamente popolare, piuttosto che individuale all’italiana.Premesso che, prima dell’invasione militare da parte dei paesi occidentali, non si era mai visto in Italia (e nel mondo) un immigrato libico, mi chiedo: per quale motivo un Popolo messo in condizione di condurre una vita così agiata si è ribellato al suo “dittatore”, deponendolo e giustiziandolo, per andare incontro a un futuro basato su una qualità della vita sicuramente meno vivibile con l’istituzione di un modello liberista di democrazia occidentale, che sicurmente creerà un forte divario fra ricchi e poveri, porterà corruzione e ruberie, nonché insediamenti mafiosi internazionali?Nel tempo che fu, la rivoluzione ghedaffiana al suo esordio, nella mia iniziante esperienza di giovane scribacchino, mi era molto piaciuta, ma negli ultimi anni qualcosa non ha funzionato da quella conquista del Popolo libico e qualcosa mi è diventato incomprensibile.Dai racconti dei fatti degli ultimi mesi, forse in gran parte costruiti e diffusi a beneficio dell’opinione pubblica occidentale per dimostrare l’intollerabilità internazionale del regime libico e giustificarne l’invasione militare, mi appare oggi fortemente in contraddittorio nella sua inverosimiglianza che contro un governo, così ben rodato, solido e popolare, abbia potuto rivoltarsi lo stesso Popolo che, in precedenza, oltre quarant’anni fa, dallo stesso era stato sottratto alla fame, alla spietata violenza e alla vasta corruzione, di cui era vittima durante il regno di Idris, e dotato di uno stato sociale impeccabile e funzionante, con un tenore di vita invidiabile che noi non possiamo certamente vantare.Dopo lo sfruttamento da parte dei Paesi occidentali, dopo il colonialismo selvaggio, dopo la logica del “re travicello”, possiamo ora dire che siamo in una nuova fase storica migliore? Forse, ma nutro forti dubbi, soprattutto sul “migliore”!

Nino Caliendo

LupoSciolto°
17-08-14, 18:45
http://www.reporternuovo.it/files/2011/02/Nasser_Gaddafi_1969.jpg

LupoSciolto°
17-08-14, 18:45
http://www.dirittodicritica.com/wp-content/uploads/2011/03/chavez-gheddafi-e1299087274322.jpg

LupoSciolto°
18-08-14, 11:29
Jamāhīriyya (in arabo (http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_araba): جماهيرية, Jamāhīriyya), nome completo Grande Jamāhīriyya Araba Libica Popolare Socialista, è l'appellativo con cui dal 1977 (http://it.wikipedia.org/wiki/1977) Mu'ammar Gheddafi (http://it.wikipedia.org/wiki/Mu%27ammar_Gheddafi) volle ribattezzare lo Stato sorto in Libia (http://it.wikipedia.org/wiki/Libia) dopo il colpo di Stato (http://it.wikipedia.org/wiki/Colpo_di_Stato) del 1969 (http://it.wikipedia.org/wiki/1969), e inizialmente noto come Repubblica araba di Libia.
Quest'appellativo è un neologismo (http://it.wikipedia.org/wiki/Neologismo) coniato dal termine arabo (http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_araba) jamāhīr, che si può tradurre con "masse". Il significato letterale è dunque "[regime] delle masse". Infatti, la Libia (http://it.wikipedia.org/wiki/Libia) fu chiamata, per volere di Gheddafi (http://it.wikipedia.org/wiki/Mu%27ammar_Gheddafi), "Repubblica Socialista Popolare" (per intero "Grande Jamāhīriyya Araba Libica Popolare Socialista"). La parola è una parola fatta derivare artificiosamente dal sostantivo arabojumhūriyya, corrispondente italiano (http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_italiana) di "repubblica". In sintesi si tratta di un composto aplologico (http://it.wikipedia.org/wiki/Parola_macedonia) delle parole jamāhīr (masse) ejumhūriyya (repubblica).
Il trattato di Bengasi (http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_di_amicizia,_partenariato_e_cooperazione_ tra_la_Repubblica_Italiana_e_la_Grande_Giamahiria_ Araba_Libica_Popolare_Socialista) del 2008 (http://it.wikipedia.org/wiki/2008) tra Italia (http://it.wikipedia.org/wiki/Italia) e Libia (http://it.wikipedia.org/wiki/Libia) riporta come traslitterazione italiana il termine semplificato Giamahiria.
A seguito della guerra civile libica (http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_civile_libica), il nome è ufficialmente decaduto a causa della vittoria del Consiglio nazionale di transizione (http://it.wikipedia.org/wiki/Consiglio_nazionale_di_transizione), sebbene venga ancora usato dai seguaci di Gheddafi.

Fonte: Jamahiriyya araba libica - Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Jamahiriyya_araba_libica)