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Visualizza Versione Completa : Un fascista italiano è finito a combattere in Ucraina con i separatisti filorussi



Josef Scveik
30-09-14, 11:28
Nell’Ucraina dell’est la guerra continua senza esclusione di colpi, nonostante il cessate in fuoco (teoricamente) in vigore da due settimane e le recenti trattative di pace. Sabato 20 settembre, infatti, a Minsk è stata siglata un’intesa che prevede la creazione di una “zona cuscinetto” per le armi pesanti sulla linea del fronte, l’istituzione di una “no fly zone” (ad eccezione degli osservatori Ocse) e il ritiro dei “combattenti stranieri”—un riferimento piuttosto chiaro ai militari russi che, secondo Kiev e l’Occidente, prendono attivamente parte agli scontri.

I soldati stranieri in Ucraina, tuttavia, non sono solo russi. La presenza di “volontari” di varie nazionalità che combattono da una parte e dall’altra è ormai assodata. Nelle milizie filorusse, ad esempio, si contano francesi, spagnoli e anche americani.

Tra questi “combattenti stranieri” ci sono anche degli italiani. Qualche tempo fa avevo intervistato un “volontario” di estrema destra che combatteva nel Battaglione Azov, una delle più controverse formazioni paramilitari pro-Kiev che recentemente ha ricevuto gli onori militari dal presidente ucraino Petro Poroshenko.

Ora sembra che ci sia almeno un altro italiano che combatte nel Donbass—ma dalla parte dei separatisti di Donetsk.

L’8 settembre Pavel Gubarev, leader dei ribelli nonché “governatore” della Repubblica Popolare di Donetsk, ha postato su Facebook questo status: “Un mese fa un vero fascista italiano si è unito alla nostra milizia. Alla mia domanda su cosa l’abbia spinto a farlo, lui ha risposto così: ‘Loro (i nazisti ucraini) sono filo-americani. Uccidendoli combatto contro gli Stati Uniti.’”

Il “vero fascista italiano,” come ha scritto l’esperto di estrema destra Ugo Maria Tassinari, si chiama Andrea Palmeri ed è un personaggio parecchio noto a Lucca (la sua città) e alle forze dell’ordine. Da sempre nell'orbita dei movimenti neofascisti, lui stesso ha detto di non essere infastidito dall’appellativo “fascista,” “perché valuto il positivo fatto dal fascismo.”

Il suo nome inizia a comparire a metà degli anni Duemila, quando sulla scena calcistica di Lucca irrompe il gruppo ultras di estrema destra “Bulldog 1998”—uno dei più violenti nella storia recente del tifo organizzato—di cui Palmeri è il “generalissimo.”

Dopo una dura “guerra” con gli altri gruppi di ultras lucchesi, i Bulldog fanno pulizia della “marmaglia rossa” e riescono a impadronirsi della curva. Le violenze e le scorribande degli ultras, tuttavia, esondano fuori dallo stadio piuttosto in fretta. “Il clima in città era assolutamente irrespirabile,” mi racconta un militante della sinistra lucchese che ha vissuto gli anni in cui i Bulldog e Palmeri spadroneggiavano a Lucca. “I giornali dell’epoca parlavano di lotta tra bande, di ‘rossi e neri tutti uguali’, ma in realtà era un massacro.”

I due casi più eclanti riguardano l’aggressione a Edoardo Seghi, che il giorno di ferragosto del 2004 viene brutalmente aggredito nel centro storico, e l’accoltellamento di Emanuele Pardini, inseguito e picchiato da un commando di Bulldog nella notte del 23 febbraio 2007. Da quanto mi dice il militante lucchese, la cittadinanza – a parte “uno sparuto gruppo di persone politicamente coscienti” – non reagisce minimamente a questa escalation: “Lucca è comunque una città piccolo-borghese, di estrazione cattolica, in cui vige la regola del farsi gli affari propri.”

Le violenze si arresteranno solo mesi dopo, al termine di “mirate indagini” portate avanti da Digos e Ucigos, quando Palmeri e altri nove Bulldog finiscono in carcere con un’accusa decisamente pesante: “associazione per delinquere finalizzata ai reati di violenza privata, percosse, lesioni personali gravi, minacce, danneggiamento e porto ingiustificato di strumenti atti all’offesa.”

Nel corso delle varie perquisizioni salta fuori di tutto, comprese mazze, coltelli e bandiere con svastiche e celtiche.

A distanza di qualche anno dai primi arresti, i giudici stabiliscono che i Bulldog (nel frattempo discioltisi) “operavano come una struttura verticistica quasi militare e facevano della violenza il loro cavallo di battaglia.” Palmeri, in quanto capo del gruppo, è quello che finora ha preso la pena più alta: cinque anni e sei mesi di reclusione in appello, in attesa del giudizio finale della Cassazione.

Le sue imprese calcistiche non finiscono però qui. A ottobre del 2008, nel corso di una partita a Sofia tra la nazionale e la Bulgaria segnata dagli scontri tra le opposte tifoserie, Palmeri viene immortalato mentre brucia una bandiera bulgara e fa il saluto romano. Due anni dopo viene condannato in primo grado a due anni e due mesi di reclusione per il reato di lancio di oggetti e violazione della legge Mancino. In appello, tuttavia, arriva l’assoluzione per entrambi i capi d’accusa perché “il fatto non costituisce reato.”

Lontano dagli stadi e dal tifo organizzato, Palmeri continua a farsi notare per aggressioni che puntualmente finiscono nelle aule giudiziarie. Nel 2012, secondo la versione della polizia e dei testimoni, Palmeri colpisce con un tirapugni un giovane fuori da una discoteca in Versilia, mandandolo al pronto soccorso.

Il 9 marzo 2013, al culmine di una serata ad alto tasso alcolico, Palmeri irrompe in un locale nel centro di Lucca e comincia a puntare Stefano Benassi, colpevole di avere un aspetto troppo “di sinistra.” Secondo il racconto fatto da quest’ultimo, Palmeri prima avrebbe iniziato a gridargli in faccia “viva il Duce!” facendo il saluto romano, poi gli avrebbe puntato un coltello alla gola. Una volta uscito dal locale, Palmeri ha sferrato un pugno a Benassi nell’occhio sinistro, causandogli gravi lesioni e costringendolo a sottoporsi a un intervento chirurgico.

Qualche giorno dopo il pestaggio, Palmeri dirà a Il Tirreno di non avere “alcun ricordo di quella notte” e ammetterà di avere “un grosso problema da risolvere: devo smettere di bere e curarmi seriamente.” Al termine della stessa intervista si dice “quasi certo” di finire in galera—e nel giugno del 2013 ci finisce sul serio.

Dopodiché gli viene notificata la sorveglianza speciale, con cui Palmeri non può allontanarsi dal comune di Lucca senza l’autorizzazione del questore, e a febbraio del 2014 arriva la condanna in primo grado a tre anni e dieci mesi di carcere per il pestaggio di Benassi.

Ma Palmeri, nonostante le buone intenzioni espresse dopo l’aggressione, non l’ha “finita una volta per tutte.”

Nel luglio di quest’anno i quotidiani locali riportano che è scomparso da Lucca “fin dall’inizio di giugno,” violando gli obblighi di sorveglianza. Mentre ci si chiede dove possa essere finito e si vocifera su una sua presenza nell'Europa dell'Est, sul suo profilo Facebook cominciano ad apparire foto del genere.

A giugno, commentando sulla pagina Facebook dello scrittore Nicolai Lilin, Palmeri articola la sua posizione sulla crisi ucraina.

All’inizio di agosto è lo stesso Palmeri a rivelare di trovarsi nel Donbass per combattere “contro l’imperialismo americano,” chiedendo ad “amici ed amiche” di pregare per lui “perché possiamo rivederci presto e perché la vittoria sia con noi che siamo nel giusto.”

Palmeri riferisce a un sito di essere a Lugansk “a casa di una contadina,” e racconta le condizioni in cui si trova: “Qui non c’è né acqua né luce, non funziona né il telefono né internet, c’è un popolo in rivolta, dai bambini ai vecchi, e stiamo partendo per un combattimento molto duro. L’unica cosa è pregare.”

A ulteriore riprova della sua presenza nel Donbass, qualche giorno fa l’ex capo dei Bulldog ha caricato una foto su Facebook che lo ritrae con un fucile in mano, in compagnia di altri due miliziani armati.

In un’intervista del 2011 Palmeri, alla domanda su “cosa farà da grande”, rispose con queste parole: “Ho tanti progetti, vedremo cosa riuscirò a fare.” Intanto la guerra non accenna a placarsi, e le milizie dall'una e dall'altra parte continuano a riempirsi di "volontari" che arrivano da tutto il mondo.

Un fascista italiano è finito a combattere in Ucraina con i separatisti filorussi | VICE Italia (http://www.vice.com/it/read/fascista-italiano-ucraina-donbass-290)

amerigodumini
30-09-14, 12:20
bè ha scelto la parte giusta

amaryllide
01-10-14, 01:25
estigrancazzi, addirittura un fascista che combatte con la Resistenza del Donbass!
TI svelo un segreto: quasi tutti i partigiani italiani avevano la camicia nera fino a pochi mesi prima di andare sui monti...

amerigodumini
01-10-14, 09:37
estigrancazzi, addirittura un fascista che combatte con la Resistenza del Donbass!
TI svelo un segreto: quasi tutti i partigiani italiani avevano la camicia nera fino a pochi mesi prima di andare sui monti...

te ne aggiungo un'altro: a combattere contro le plutocrazie democratiche angloamericane erano i fascisti.

Josef Scveik
01-10-14, 09:52
estigrancazzi, addirittura un fascista che combatte con la Resistenza del Donbass!
TI svelo un segreto: quasi tutti i partigiani italiani avevano la camicia nera fino a pochi mesi prima di andare sui monti...
Palmieri la indossa ancora la camicia nera...

Un mese fa un vero fascista italiano si è unito alla nostra milizia. Alla mia domanda su cosa l’abbia spinto a farlo, lui ha risposto così: ‘Loro (i nazisti ucraini) sono filo-americani. Uccidendoli combatto contro gli Stati Uniti.

In ogni caso questo dovrebbe farti riflettere su come i due fronti non siano così nettamente distinti (antifa contro fa) come pensi tu.

amaryllide
02-10-14, 19:33
Palmieri la indossa ancora la camicia nera...

Un mese fa un vero fascista italiano si è unito alla nostra milizia. Alla mia domanda su cosa l’abbia spinto a farlo, lui ha risposto così: ‘Loro (i nazisti ucraini) sono filo-americani. Uccidendoli combatto contro gli Stati Uniti.

In ogni caso questo dovrebbe farti riflettere su come i due fronti non siano così nettamente distinti (antifa contro fa) come pensi tu.
direi proprio di sì. Quanti antifascisti combattono nell'esercito ucraino?

ziomaio
02-10-14, 19:45
Palmieri la indossa ancora la camicia nera...

Un mese fa un vero fascista italiano si è unito alla nostra milizia. Alla mia domanda su cosa l’abbia spinto a farlo, lui ha risposto così: ‘Loro (i nazisti ucraini) sono filo-americani. Uccidendoli combatto contro gli Stati Uniti.

In ogni caso questo dovrebbe farti riflettere su come i due fronti non siano così nettamente distinti (antifa contro fa) come pensi tu.


ma infatti gli schieramenti fascisti/comunisti sono semplicemente una riproposizione di quello accaduto della IIWW.
pare naturali ai russi richiamarsi alla loro resistenza contro i nazisti, e probabilmente per i giovani ucraini e lo stesso(sentirsi fascisti in contraposizione ai russi padroni comunisti)

Josef Scveik
03-10-14, 11:09
direi proprio di sì. Quanti antifascisti combattono nell'esercito ucraino?
Allora perchè c'è un fascista che combatte con loro? In realtà gli schieramenti e le ambizioni dei combattenti sono più variegate ed articolate di quanto si voglia far credere.

Radio Blackout 105.250 FM » Una carovana internazionalista si aggira nel Dombass (http://radioblackout.org/2014/10/una-carovana-internazionalista-si-aggira-nel-dombass/)

amaryllide
03-10-14, 20:36
Allora perchè c'è
stai svicolando. NON esistono antifascisti nell'esercito ucraino perchè è guidato integralmente da fascisti. Poi i partigini del Donbass non saranno tutti compagni, ma da una parte c'è solo fascismo, e questo non si può negare.

Josef Scveik
04-10-14, 10:56
stai svicolando. NON esistono antifascisti nell'esercito ucraino perchè è guidato integralmente da fascisti. Poi i partigini del Donbass non saranno tutti compagni, ma da una parte c'è solo fascismo, e questo non si può negare.
Non sto svicolando, dico che è troppo semplicistico pensare ad una divisione manichea delle forze in campo in Ucraina. Non credo che tutto l'esercito ucraino sia fascista perchè esso non è formato da soli volontari ma anche di gente che è stata coattamente obbligata a combattere. Non tutti gli ucraini sono fascisti, ci sono antifascisti ucraini che si oppongo al nuovo governo e ci sono molti disertori appoggiati dalle famiglie (ti ho postato un link tempo fa).

In ogni caso se secondo te la lotta al fascismo è prioritaria, allora concorderai con me che il nostro connazionale andrebbe messo al muro.

amaryllide
04-10-14, 23:06
Non credo che tutto l'esercito ucraino sia fascista
chi comanda lo è, anche i soldati tedeschi non erano tutti nazisti convinti, e quindi, non andavano combattuti e distrutti?

Josef Scveik
05-10-14, 10:23
chi comanda lo è, anche i soldati tedeschi non erano tutti nazisti convinti, e quindi, non andavano combattuti e distrutti?
Si che vanno combattuti, ma è comunque sbagliato pensare che tutti quelli che combattono in un determinato esercito condividano le idee di chi li comanda.

Ripeto la domanda: l'italiano fascista andrebbe o no messo al muro?

amaryllide
06-10-14, 22:01
Si che vanno combattuti, ma è comunque sbagliato pensare che tutti quelli che combattono in un determinato esercito condividano le idee di chi li comanda.

Ripeto la domanda: l'italiano fascista andrebbe o no messo al muro?
un partigiano, che per 20 anni ha messo la camicia nera, andrebbe o no messo al muro?

- SAVONAROLA -
06-10-14, 23:06
Nell’Ucraina dell’est la guerra continua senza esclusione di colpi, nonostante il cessate in fuoco (teoricamente) in vigore da due settimane e le recenti trattative di pace. Sabato 20 settembre, infatti, a Minsk è stata siglata un’intesa che prevede la creazione di una “zona cuscinetto” per le armi pesanti sulla linea del fronte, l’istituzione di una “no fly zone” (ad eccezione degli osservatori Ocse) e il ritiro dei “combattenti stranieri”—un riferimento piuttosto chiaro ai militari russi che, secondo Kiev e l’Occidente, prendono attivamente parte agli scontri.

I soldati stranieri in Ucraina, tuttavia, non sono solo russi. La presenza di “volontari” di varie nazionalità che combattono da una parte e dall’altra è ormai assodata. Nelle milizie filorusse, ad esempio, si contano francesi, spagnoli e anche americani.

Tra questi “combattenti stranieri” ci sono anche degli italiani. Qualche tempo fa avevo intervistato un “volontario” di estrema destra che combatteva nel Battaglione Azov, una delle più controverse formazioni paramilitari pro-Kiev che recentemente ha ricevuto gli onori militari dal presidente ucraino Petro Poroshenko.

Ora sembra che ci sia almeno un altro italiano che combatte nel Donbass—ma dalla parte dei separatisti di Donetsk.

L’8 settembre Pavel Gubarev, leader dei ribelli nonché “governatore” della Repubblica Popolare di Donetsk, ha postato su Facebook questo status: “Un mese fa un vero fascista italiano si è unito alla nostra milizia. Alla mia domanda su cosa l’abbia spinto a farlo, lui ha risposto così: ‘Loro (i nazisti ucraini) sono filo-americani. Uccidendoli combatto contro gli Stati Uniti.’”

Il “vero fascista italiano,” come ha scritto l’esperto di estrema destra Ugo Maria Tassinari, si chiama Andrea Palmeri ed è un personaggio parecchio noto a Lucca (la sua città) e alle forze dell’ordine. Da sempre nell'orbita dei movimenti neofascisti, lui stesso ha detto di non essere infastidito dall’appellativo “fascista,” “perché valuto il positivo fatto dal fascismo.”

Il suo nome inizia a comparire a metà degli anni Duemila, quando sulla scena calcistica di Lucca irrompe il gruppo ultras di estrema destra “Bulldog 1998”—uno dei più violenti nella storia recente del tifo organizzato—di cui Palmeri è il “generalissimo.”

Dopo una dura “guerra” con gli altri gruppi di ultras lucchesi, i Bulldog fanno pulizia della “marmaglia rossa” e riescono a impadronirsi della curva. Le violenze e le scorribande degli ultras, tuttavia, esondano fuori dallo stadio piuttosto in fretta. “Il clima in città era assolutamente irrespirabile,” mi racconta un militante della sinistra lucchese che ha vissuto gli anni in cui i Bulldog e Palmeri spadroneggiavano a Lucca. “I giornali dell’epoca parlavano di lotta tra bande, di ‘rossi e neri tutti uguali’, ma in realtà era un massacro.”

I due casi più eclanti riguardano l’aggressione a Edoardo Seghi, che il giorno di ferragosto del 2004 viene brutalmente aggredito nel centro storico, e l’accoltellamento di Emanuele Pardini, inseguito e picchiato da un commando di Bulldog nella notte del 23 febbraio 2007. Da quanto mi dice il militante lucchese, la cittadinanza – a parte “uno sparuto gruppo di persone politicamente coscienti” – non reagisce minimamente a questa escalation: “Lucca è comunque una città piccolo-borghese, di estrazione cattolica, in cui vige la regola del farsi gli affari propri.”

Le violenze si arresteranno solo mesi dopo, al termine di “mirate indagini” portate avanti da Digos e Ucigos, quando Palmeri e altri nove Bulldog finiscono in carcere con un’accusa decisamente pesante: “associazione per delinquere finalizzata ai reati di violenza privata, percosse, lesioni personali gravi, minacce, danneggiamento e porto ingiustificato di strumenti atti all’offesa.”

Nel corso delle varie perquisizioni salta fuori di tutto, comprese mazze, coltelli e bandiere con svastiche e celtiche.

A distanza di qualche anno dai primi arresti, i giudici stabiliscono che i Bulldog (nel frattempo discioltisi) “operavano come una struttura verticistica quasi militare e facevano della violenza il loro cavallo di battaglia.” Palmeri, in quanto capo del gruppo, è quello che finora ha preso la pena più alta: cinque anni e sei mesi di reclusione in appello, in attesa del giudizio finale della Cassazione.

Le sue imprese calcistiche non finiscono però qui. A ottobre del 2008, nel corso di una partita a Sofia tra la nazionale e la Bulgaria segnata dagli scontri tra le opposte tifoserie, Palmeri viene immortalato mentre brucia una bandiera bulgara e fa il saluto romano. Due anni dopo viene condannato in primo grado a due anni e due mesi di reclusione per il reato di lancio di oggetti e violazione della legge Mancino. In appello, tuttavia, arriva l’assoluzione per entrambi i capi d’accusa perché “il fatto non costituisce reato.”

Lontano dagli stadi e dal tifo organizzato, Palmeri continua a farsi notare per aggressioni che puntualmente finiscono nelle aule giudiziarie. Nel 2012, secondo la versione della polizia e dei testimoni, Palmeri colpisce con un tirapugni un giovane fuori da una discoteca in Versilia, mandandolo al pronto soccorso.

Il 9 marzo 2013, al culmine di una serata ad alto tasso alcolico, Palmeri irrompe in un locale nel centro di Lucca e comincia a puntare Stefano Benassi, colpevole di avere un aspetto troppo “di sinistra.” Secondo il racconto fatto da quest’ultimo, Palmeri prima avrebbe iniziato a gridargli in faccia “viva il Duce!” facendo il saluto romano, poi gli avrebbe puntato un coltello alla gola. Una volta uscito dal locale, Palmeri ha sferrato un pugno a Benassi nell’occhio sinistro, causandogli gravi lesioni e costringendolo a sottoporsi a un intervento chirurgico.

Qualche giorno dopo il pestaggio, Palmeri dirà a Il Tirreno di non avere “alcun ricordo di quella notte” e ammetterà di avere “un grosso problema da risolvere: devo smettere di bere e curarmi seriamente.” Al termine della stessa intervista si dice “quasi certo” di finire in galera—e nel giugno del 2013 ci finisce sul serio.

Dopodiché gli viene notificata la sorveglianza speciale, con cui Palmeri non può allontanarsi dal comune di Lucca senza l’autorizzazione del questore, e a febbraio del 2014 arriva la condanna in primo grado a tre anni e dieci mesi di carcere per il pestaggio di Benassi.

Ma Palmeri, nonostante le buone intenzioni espresse dopo l’aggressione, non l’ha “finita una volta per tutte.”

Nel luglio di quest’anno i quotidiani locali riportano che è scomparso da Lucca “fin dall’inizio di giugno,” violando gli obblighi di sorveglianza. Mentre ci si chiede dove possa essere finito e si vocifera su una sua presenza nell'Europa dell'Est, sul suo profilo Facebook cominciano ad apparire foto del genere.

A giugno, commentando sulla pagina Facebook dello scrittore Nicolai Lilin, Palmeri articola la sua posizione sulla crisi ucraina.

All’inizio di agosto è lo stesso Palmeri a rivelare di trovarsi nel Donbass per combattere “contro l’imperialismo americano,” chiedendo ad “amici ed amiche” di pregare per lui “perché possiamo rivederci presto e perché la vittoria sia con noi che siamo nel giusto.”

Palmeri riferisce a un sito di essere a Lugansk “a casa di una contadina,” e racconta le condizioni in cui si trova: “Qui non c’è né acqua né luce, non funziona né il telefono né internet, c’è un popolo in rivolta, dai bambini ai vecchi, e stiamo partendo per un combattimento molto duro. L’unica cosa è pregare.”

A ulteriore riprova della sua presenza nel Donbass, qualche giorno fa l’ex capo dei Bulldog ha caricato una foto su Facebook che lo ritrae con un fucile in mano, in compagnia di altri due miliziani armati.

In un’intervista del 2011 Palmeri, alla domanda su “cosa farà da grande”, rispose con queste parole: “Ho tanti progetti, vedremo cosa riuscirò a fare.” Intanto la guerra non accenna a placarsi, e le milizie dall'una e dall'altra parte continuano a riempirsi di "volontari" che arrivano da tutto il mondo.

Un fascista italiano è finito a combattere in Ucraina con i separatisti filorussi | VICE Italia (http://www.vice.com/it/read/fascista-italiano-ucraina-donbass-290)





Ogni epoca ha i suoi traditori.
Si chiamino Badoglio o Palmeri, cambia poco.

- SAVONAROLA -
06-10-14, 23:09
Si che vanno combattuti, ma è comunque sbagliato pensare che tutti quelli che combattono in un determinato esercito condividano le idee di chi li comanda.

Ripeto la domanda: l'italiano fascista andrebbe o no messo al muro?

Palmeri, e i suoi simili, andrebbero messi al muro senza se e senza ma.
Anzi sarei onorato di spararlo io, il colpo.

- SAVONAROLA -
06-10-14, 23:12
te ne aggiungo un'altro: a combattere contro le plutocrazie democratiche angloamericane erano i fascisti.

Come se la Russia non fosse una plutocrazia. :44:
Ridicoli.

Fra l'altro Palmeri è un povero alcolizzato, una testa calda che col Fascismo non c'entra una mazza e che usa la politica come pretesto per le sue bravate.

Josef Scveik
07-10-14, 10:29
un partigiano, che per 20 anni ha messo la camicia nera, andrebbe o no messo al muro?
Palmieri non si è tolto la camicia nera e lo dice apertamente.
Ripeto: andrebbe o no messo al muro?

p.s Io gli direi così: la tua presenza non è gradita, se non andrai via ne pagherai le conseguenze.

Josef Scveik
09-10-14, 11:30
amaryllide vuoi rispondere?

Kavalerists
09-10-14, 17:13
Palmieri non si è tolto la camicia nera e lo dice apertamente.
Ripeto: andrebbe o no messo al muro?

p.s Io gli direi così: la tua presenza non è gradita, se non andrai via ne pagherai le conseguenze.

Beh, se non glielo hanno detto significa che la sua presenza è gradita...
mica tutti "ragionano" a dogmi e seghe mentali come te.

amaryllide
10-10-14, 02:07
amaryllide vuoi rispondere?
molto semplice: se spara davvero contro i nazi ucraini si sta oggettivamente comportando da antifascista, a prescindere da quello che si dichiara.

Josef Scveik
10-10-14, 10:54
molto semplice: se spara davvero contro i nazi ucraini si sta oggettivamente comportando da antifascista, a prescindere da quello che si dichiara.
Quindi le SS che hanno massacrato le SA in quel momento si sono comportate come forze antifasciste?

amaryllide
11-10-14, 17:37
Quindi le SS che hanno massacrato le SA in quel momento si sono comportate come forze antifasciste?
Le SS combattevano con l'esercito di una Repubblica Popolare?

Josef Scveik
12-10-14, 11:00
Le SS combattevano con l'esercito di una Repubblica Popolare?
Fingi di non capire che a Donetsk non ci sono solo antifascisti ma anche veri e propri fascisti. Ti rinfresco la memoria:
L’8 settembre Pavel Gubarev, leader dei ribelli nonché “ (http://www.vice.com/it/read/fascista-italiano-ucraina-donbass-290)governatore (http://ilmanifesto.info/le-umili-pose-di-pavel-gubarev/)” della Repubblica Popolare di Donetsk, ha postato su Facebook questo status: “Un mese fa un vero fascista italiano si è unito alla nostra milizia. Alla mia domanda su cosa l’abbia spinto a farlo, lui ha risposto così: ‘Loro (i nazisti ucraini) sono filo-americani. Uccidendoli combatto contro gli Stati Uniti.’” (http://www.vice.com/it/read/fascista-italiano-ucraina-donbass-290)

Kavalerists
12-10-14, 14:32
Ma qual'è il senso di questa diatriba?
La risposta data dal verofascistaitaliano ‘Loro (i nazisti ucraini) sono filo-americani. Uccidendoli combatto contro gli Stati Uniti.’” (http://www.vice.com/it/read/fascista-italiano-ucraina-donbass-290) mi sembra dal suo punto di vista molto coerente

amaryllide
12-10-14, 15:46
Fingi di non capire che a Donetsk non ci sono solo antifascisti
non me ne può fregare di meno! Oggi il nazifascismo sono gli uSA, i golpisti ucraini dagli USA messi al potere, e l'esercito ucraino che combatte per sterminare il popolo del Donbas. Chi li combatte, fa lotta antifascista, A PRESCINDERE da come la pensa personalmente. CHi non li combatte, parandosi il culo dietro il fatto che ci sarebbero fascisti anche tra i filorussi sta oggettivamente facendo il gioco del nazifascismo yankee. PRIMA si distrugge il nazifascismo, POI si costruisce quello che verrà, il contrario non può succedere. E quindi chiunque si schieri contro l'imperialismo yankee e i suoi servi è benvenuto, OGGI, perchè non possiamo permetterci di risparmiare nemmeno un uomo contro di esso. Se isnsiterà ad essere fascista, DOMANI, farà la fine che merita.

Josef Scveik
14-10-14, 11:34
non me ne può fregare di meno! Oggi il nazifascismo sono gli uSA, i golpisti ucraini dagli USA messi al potere, e l'esercito ucraino che combatte per sterminare il popolo del Donbas. Chi li combatte, fa lotta antifascista, A PRESCINDERE da come la pensa personalmente. CHi non li combatte, parandosi il culo dietro il fatto che ci sarebbero fascisti anche tra i filorussi sta oggettivamente facendo il gioco del nazifascismo yankee. PRIMA si distrugge il nazifascismo, POI si costruisce quello che verrà, il contrario non può succedere. E quindi chiunque si schieri contro l'imperialismo yankee e i suoi servi è benvenuto, OGGI, perchè non possiamo permetterci di risparmiare nemmeno un uomo contro di esso. Se isnsiterà ad essere fascista, DOMANI, farà la fine che merita.
E meno male che sei antifascista...
Sei in buona fede ma sei un tantino confuso.

furioso2013
14-10-14, 12:03
ma perchè tra i pseudo fascisti e i pseudo comunisti non eisite differenze, sono entrambi mossi dall'unica cosa che gli piace fare: casino, picchiare, sparare, ammazzare.

nessuna differnza no, coglioni uguali.

amaryllide
14-10-14, 13:46
E meno male che sei antifascista...
proprio perchè lo sono, voglio che i regimi fascisti come quello ucraino vengano abbattuti. Problemi?

amaryllide
15-10-14, 22:37
http://www.nytimes.com/2014/10/05/world/europe/rebels-in-eastern-ukraine-dream-of-reviving-soviet-heyday.html

Josef Scveik
16-10-14, 10:44
proprio perchè lo sono, voglio che i regimi fascisti come quello ucraino vengano abbattuti. Problemi?
Vuoi che il fascismo venga sconfitto avvalendosi anche dei fascisti?

Kavalerists
16-10-14, 16:31
Vuoi che il fascismo venga sconfitto avvalendosi anche dei fascisti?
Presto, qualcuno gli dia una risposta prima che gli si ingarbuglino tutti i dogmi che ha nel cervello.

Josef Scveik
16-10-14, 17:14
Presto, qualcuno gli dia una risposta prima che gli si ingarbuglino tutti i dogmi che ha nel cervello.
:lol-036:

amaryllide
18-10-14, 21:56
Vuoi che il fascismo venga sconfitto avvalendosi anche dei fascisti?
io voglio che venga sconfitto, punto. Chiunque mi aiuta a farlo, è benvenuto, se viene da certe parti, lo si manda in prima linea, così siamo sicuri che non è un infiltrato che ti colpisce alle spalle, e che vuol combattere sul serio.