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Visualizza Versione Completa : Prigionieri | Messico - Comunicato di sciopero della fame dei compagni anarchici..



Josef Scveik
04-10-14, 11:55
traduzione da reporter.indivia.net
(http://reporter.indivia.net/prigionieri-anarchici-cominciano-sciopero-della-fame/)
Ai mezzi d’informazione indipendenti
Ai popoli del mondo
Alle e agli oppressx

Spinti da un sentimento di ribellione, un dichiarato rifiuto e un vero e proprio ripudio verso tutti i meccanismi di controllo, fra cui il sistema penitenziario, noi, individui anarchici e libertari, nella condizione di prigionieri sequestrati dallo Stato messicano abbiamo deciso esercitare uno dei pochi strumenti di lotta di cui ci possiamo avvalere dal carcere: lo sciopero della fame a cominciare da oggi, 1 ottobre, a un anno dagli arresti del 2 ottobre 2013, a 10 mesi dal sequestro di Fernando Bárcenas e a 9 mesi da quello di Amelie, Carlos e Fallon.

Secondo noi lo sciopero della fame non č un segno di debolezza e non vogliamo nemmeno cadere nella vittimizzazione, al contrario lo facciamo nostro come un’alternativa di lotta che consideriamo propizia per agire in una logica di protesta e non sottomissione all’incarcerazione dei nostri corpi e per (reagire) alll’umiliazione, isolamento e frustrazione che significa stare rinchiusi in questi centri di terrore.
Abbiamo optato per passare all’azione invece di accettare il carcere come qualcosa di “normale”.

Lo Stato cerca di formare cittadini docili e servili per mantenere il suo “ordine sociale” stabilito e poter cosě sostentare la struttura di produzione capitalista che beneficia solo la classe dominante. Le prigioni giocano un ruolo primario nella configurazione di questi buoni cittadini. Realmente vorrebbero che il/la prigionierx si riadatti alla societŕ borghese.

Rifiutiamo la presunta funzione re-integrativa che la prigione possa portare nelle nostre vite. Non solo non la consideriamo utile, bensě ampiamente dannosa. Č per questo che ci siamo decisi a continuare la nostra lotta allo scopo di distruggerla, cominciando con piccole azioni di negazione e disconoscimento della sua influenza nelle nostre vite.

Dichiariamo questo indefinito sciopero della fame, senza petizioni o richiesta alcuna. Non cerchiamo miglioramenti del carcere o delle nostre condizioni, si tratta semplicemente di disconoscere la sua funzione nelle nostre vite, attuando in forma coordinata e solidaria.

Con questa azione accompagniamo la protesta del 2 ottobre, a 46 anni dal genocidio di Tlatelolco [1], senza dimenticare né perdonare e facendo la guerra fino alla fine dell’oppressione.

Non smetteremo mai di aspirare alla nostra libertŕ!
Non abbandoneremo la lotta per la libertŕ!

Jorge Mario González García (Torre Médica del Reclusorio di Tepepan)
Carlos López “El Chivo” (Reclusorio Oriente)
Fernando Bárcenas Castillo (Reclusorio Norte)
Abraham Cortes Ávila (Reclusorio Norte)

[1] - Il 2 ottobre 1968 centinaia di manifestanti, tra cui molti studenti, furono trucidati sotto il fuoco di militari e polizia in Plaza de la tres Culturas, a Tlatelolco, un migliaio gli arresti. Da diversi mesi, proteste e manifestazioni attraversavano le strade e le universitŕ; da lě a 10 giorni sarebbero iniziati i Giochi Olimpici del Messico e il governo del PRI intendeva esibire una paese pacificato, fortemente sospinto dalle pressioni degli Stati Uniti, i quali fornirono armi, munizioni, radio e materiali da addestramento anti-sommossa.