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Visualizza Versione Completa : Il Sinodo e le coppie omosessuali «La Chiesa sia casa paterna»



Noir
09-10-14, 07:12
http://dizionari.corriere.it/images/info.gif (http://www.corriere.it/cronache/14_ottobre_09/sinodo-coppie-omosessuali-la-chiesa-sia-casa-paterna-4292d9fc-4f38-11e4-b3e6-b91ef8141370.shtml#)L’APERTURA


Il Sinodo e le coppie omosessuali
«La Chiesa sia casa paterna»

Apertura sulle «situazioni difficili». Il cardinale Assis: accogliere e accompagnare

di Redazione online




La Chiesa si interroga sull’atteggiamento da tenere verso le «unioni tra persone dello stesso sesso». E lo fa partendo da una posizione che non è certo di chiusura. «Lungi dal chiuderci in uno sguardo legalista, vogliamo calarci nel profondo di queste situazioni difficili per accogliere tutti coloro che vi sono coinvolti e per far sì che la Chiesa sia la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa», ha detto mercoledì pomeriggio al Sinodo dei Vescovi sulla famiglia il presidente delegato, il cardinale brasiliano Raymundo Damasceno Assis, aprendo la sesta congregazione generale dedicata alle «situazioni pastorali difficili», ovvero: da un lato le «situazioni familiari difficili» (divorziati, conviventi, ecc.), e dall’altra le coppie gay appunto.

«La Chiesa deve accompagnare»

«Sono situazioni che esigono un accompagnamento da parte della Chiesa nei confronti delle persone coinvolte che vivono le loro esperienze come profonde ferite nella propria umanità, nel rapporto con gli altri e con Dio» ha aggiunto Damasceno Assis. «Le convivenze, le unioni di fatto, la situazione dei separati, dei divorziati e dei divorziati risposati, i figli e coloro che restano soli, le ragazze madri, le situazioni di irregolarità canonica» ha spiegato il cardinale brasiliano sono situazioni familiari difficili che «richiedono un’urgente risposta pastorale». «Rispondendo all’appello di papa Francesco - ha quindi aggiunto Damasceno Assis - vogliamo imparare insieme l’arte dell’accompagnamento, per ‘dare al nostro cammino il ritmo salutare della prossimità, con uno sguardo rispettoso e pieno di compassione ma che nel medesimo tempo sani, liberi e incoraggi a maturare nella vita cristiana’».

http://www.corriere.it/cronache/14_ottobre_09/sinodo-coppie-omosessuali-la-chiesa-sia-casa-paterna-4292d9fc-4f38-11e4-b3e6-b91ef8141370.shtml

Gianky
09-10-14, 13:09
Da agnostico/ateo sinceramente di quello che dice la chiesa mi importa poco anche se non posso non considerare l'aspetto sociale di queste cattoliche aperture verso il mondo omosex. Mi sorge in testa però, la solita domanda che mi ero fatto giustappunto ieri e che potrebbe adattarsi anche in questa situazione. Allora la Chiesa ha sempre sostenuto che un omosessuale per seguire gli insegnamenti cattolici fino in fondo e per non peccare doveva mantenersi casto e non sfogare sessualmente la sua condizione. Ora io mi immagino un omosessuale credente e desideroso di seguire senza se e senza ma gli insegnamenti della chiesa, orbene questa persona per restare fedele agli insegnamenti della sua chiesa immagino chissà quante rinunce ha dovuto fare e a chissà quante storie d'amore ha dovuto rinunciare. Ora questa persona che ha avuto una vita segnata da queste rinunce si trova a vedere che la chiesa sta facendo passi verso quelli che si trovano nella sue stesse condizioni. Cosa penserà questa persona di quello che sta facendo adesso la chiesa bergogliana? Secondo me un sincero affankulo alla chiesa di ieri e a quella di oggi starebbe bene, sbaglio?