LupoSciolto°
10-10-14, 11:19
DA LEGGERE E INCORNICIARE
NO AL POLITICAMENTE CORRETTO DEI CENTRI SOCIALI E DEGLI INTELLETTUALI
Non si tratta certamente di diventare politicamente corretti, e quindi accettabili “moralmente” al mondo dei centri sociali ed al mondo degli intellettuali universitari di tipo azionista-antifascista (peraltro, da decenni in assenza completa di fascismo). Non è questo il problema, per una buona ragione.
Ed infatti, sarebbe comunque impossibile, perché queste due forze, che sono in realtà una sola (i centri sociali sono la guardia plebea gratuita del ceto intellettuale universitario di sinistra), vivono di una rendita di posizione, e nessuno abbandona gratuitamente una rendita di posizione comoda. Per i centri sociali, il sogno dello scontro fisico con Casa Pound rappresenta la ragion d’essere della loro stessa esistenza, perché essi non dispongono né di cultura né di ragion d’essere storica, ma solo di spinellamento di gruppo e di musica ad altissimo volume. Lo stesso interesse per i migranti è un pretesto, perché essi vivono i migranti come un raddoppiamento mimetico della loro marginalità, con la differenza, in favore dei migranti, che i migranti vorrebbero volentieri integrarsi, se potessero (ed io appoggio interamente la loro giustificatissima intenzione di integrarsi, e non di vivere come auto emarginati pigri e parassitari). In quanto agli intellettuali antifascisti del moralismo azionista accademico, si tratta di un gruppo sociale parassitario, privo di proposte e di profili culturali reali. E’ allora del tutto normale che essi difendano rendite di posizione parassitarie, e facciano del continuo agitare di un antifascismo in assenza completa di fascismo la loro ragion d’essere storica. La maggior parte di questi miserabili sostiene il sionismo, la teologia interventista dei diritti umani, i tribunali internazionali per i nemici degli USA, la religione olocaustica, eccetera, ma si sentono superiori al “fascista” Berlusconi, alle sue veline, ed al cavaliere imbottito di Viagra. Costoro, deve essere chiaro, non sono un interlocutore, non sono titolari di un possibile convincimento razionale alla Habermas, eccetera. Costoro sono pappagalli del sistema, che difendono una rendita di posizione, e chi vive di rendita non è accessibile a ragionamenti di tipo socratico.
Costanzo Preve, Sul comunismo e sul comunitarismo, maggio 2009
NO AL POLITICAMENTE CORRETTO DEI CENTRI SOCIALI E DEGLI INTELLETTUALI
Non si tratta certamente di diventare politicamente corretti, e quindi accettabili “moralmente” al mondo dei centri sociali ed al mondo degli intellettuali universitari di tipo azionista-antifascista (peraltro, da decenni in assenza completa di fascismo). Non è questo il problema, per una buona ragione.
Ed infatti, sarebbe comunque impossibile, perché queste due forze, che sono in realtà una sola (i centri sociali sono la guardia plebea gratuita del ceto intellettuale universitario di sinistra), vivono di una rendita di posizione, e nessuno abbandona gratuitamente una rendita di posizione comoda. Per i centri sociali, il sogno dello scontro fisico con Casa Pound rappresenta la ragion d’essere della loro stessa esistenza, perché essi non dispongono né di cultura né di ragion d’essere storica, ma solo di spinellamento di gruppo e di musica ad altissimo volume. Lo stesso interesse per i migranti è un pretesto, perché essi vivono i migranti come un raddoppiamento mimetico della loro marginalità, con la differenza, in favore dei migranti, che i migranti vorrebbero volentieri integrarsi, se potessero (ed io appoggio interamente la loro giustificatissima intenzione di integrarsi, e non di vivere come auto emarginati pigri e parassitari). In quanto agli intellettuali antifascisti del moralismo azionista accademico, si tratta di un gruppo sociale parassitario, privo di proposte e di profili culturali reali. E’ allora del tutto normale che essi difendano rendite di posizione parassitarie, e facciano del continuo agitare di un antifascismo in assenza completa di fascismo la loro ragion d’essere storica. La maggior parte di questi miserabili sostiene il sionismo, la teologia interventista dei diritti umani, i tribunali internazionali per i nemici degli USA, la religione olocaustica, eccetera, ma si sentono superiori al “fascista” Berlusconi, alle sue veline, ed al cavaliere imbottito di Viagra. Costoro, deve essere chiaro, non sono un interlocutore, non sono titolari di un possibile convincimento razionale alla Habermas, eccetera. Costoro sono pappagalli del sistema, che difendono una rendita di posizione, e chi vive di rendita non è accessibile a ragionamenti di tipo socratico.
Costanzo Preve, Sul comunismo e sul comunitarismo, maggio 2009