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Visualizza Versione Completa : Palestina. Mozione socialista per il riconoscimento



MaIn
17-10-14, 03:01
Palestina. Mozione socialista per il riconoscimento | Avanti! (http://www.avantionline.it/2014/10/palestina-mozione-socialista-per-il-riconoscimento/#.VEBqcfmzKSo)

«Il riconoscimento della Palestina non è un’alternativa ai negoziati, ma è un ponte per riaprirli». Così laburista britannico Ian Lucas,ha commentato le proteste contro il voto con cui la Camera dei Comuni ha approvato una mozione per il riconoscimento della Palestina (http://www.avantionline.it/?p=75502). Questo voto, ha aggiunto, «rafforza le voci moderate che spingono per il sentiero della politica, non della violenza». Così nel giro di una settimana, dopo la decisione del neo premier socialista svedese Stefan Loefven – la Svezia, è stato il primo grande Paese occidentale dell’Ue a rompere gli indugi e a muoversi in modo unilaterale riconoscendo la Palestina – e la mozione inglese, potrebbe arrivare anche la scelta francese. A preannunciarla è stato il ministro degli esteri Laurent Fabius, anche se ha voluto limitarne il significato, spiegando che comunque sarà una «decisione solo simbolica».Dal 2012 la Palestina è ufficialmente annoverata dalle Nazioni Unite con la Risoluzione 67/19, appoggiata dall’Italia, come Stato osservatore permanente e complessivamente sono 134 i Paesi che, in epoche diverse, hanno riconosciuto la Palestina come Stato tra cui Paesi europei come Polonia, Norvegia e Islanda.L’Unione Europea da parte sua ha condannato ripetutamente la politica degli insediamenti che Israele continua a portare avanti nei Territori Occupati, rendendo sempre più difficile lahttp://www.avantionline.it/wp-content/uploads/2014/10/Palestina-ONU.jpgrealizzazione del progetto dei «due popoli e due Stati» che è l’unica opzione praticabile sul terreno, accettata dall’Autorità Palestinese e da tutti i paesi membri della lega Araba.Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha recentemente sottolineato che le «radici della violenza sono dovute all’occupazione lunga mezzo secolo, alla negazione dei diritti palestinesi e alla mancanza di progressi nelle trattative».A convincere sempre più che l’unica strada percorribile sia quella della trattativa di pace e a premere sul governo israeliano, sembrano essere state proprio le terribili conseguenze dell’ultimo conflitto nella Striscia di Gaza. L’operazione ‘margine di protezione’, iniziata l’8 luglio e conclusosi il 26 agosto, consistita principalmente nel bombardamento di Gaza e l’ingresso di truppe corazzate con l’asserito obiettivo di interrompere il lancio di razzi ‘Kassam’ sul territorio israeliano e distruggerne rampe di lancio, depositi e tunnel di rifornimento, ha provocato difatti la morte di oltre 2.200 palestinesi e di 73 israeliani, ha distrutto decine di migliaia di abitazioni civili, comprese oltre 200 scuole di cui 76 dell’UNRWA e 6 Università e azzerato l’economia palestinese. Un bilancio insopportabile e ingiustificato che ha raggiunto solo in parte gli obiettivi militari che si prefiggeva ed ha invece segnato al contrario un indubbio successo della fazione radicale di Hamas, ampliandone e irrobustendone a dismisura la credibilità locale e regionale.Anche in Italia si discuterà presto del possibile riconoscimento della Palestina. Una mozione in questo senso è stata avanzata dai parlamentari socialisti (http://www.avantionline.it/?p=75686), prima firmataria Pia Locatelli, e passi analoghi sono stati preannunciati da altre forze politiche.Già il 29 luglio 2014 la parlamentare socialista era intervenuta in Aula a Montecitorio (http://pialocatelli.blogspot.it/2014/07/crisi-in-medioriente-entro-il-2015-la.html), nel dibattito seguito all’informativa della ministra degli Esteri Mogherini sulla crisi israelo-palestinese, per affermare che a fronte del massacro di civili non era più possibile restare inattivi “accettando che domini la forza, che è inefficace prima ancora che moralmente sbagliata”. “Dobbiamo cercare soluzioni nuove, coraggiose, che aiutino le parti ragionevoli ad arrivare all’accordo di pace basato sulla soluzione di due Stati come sempre richiesto dall’ONU” aveva aggiunto, suggerendo che l’Unione Europea facesse propria la proposta del riconoscimento della Palestina.

LupoSciolto°
17-10-14, 09:53
Il PSI in passato si era prodigato per il riconoscimento dello stato palestinese, sostenendo come legittima la sua lotta. Una posizione in parte lodabile ma, secondo me, non del tutto idonea se parliamo dello scenario in questione.

Credo infatti che debba esistere un solo stato multietnico e multireligioso, dove ebrei, palestinesi e cristiani possano vivere con pari dignità.

Questo perché Israele non accetterà MAI l'esistenza di una nazione palestinese. L'intolleranza sionista è indescrivibile e muoverà ancora una volta i panzer con la stella di David contro i palestinesi.

Quindi per me ci vorrebbe un solo stato. Laico per l'appunto.

LupoSciolto°
17-10-14, 09:57
Lascio la pagina di wiki dedicata all'argomento

Soluzione di uno Stato unico - Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Soluzione_di_uno_Stato_unico)

Kavalerists
17-10-14, 13:26
Il PSI in passato si era prodigato per il riconoscimento dello stato palestinese, sostenendo come legittima la sua lotta. Una posizione in parte lodabile ma, secondo me, non del tutto idonea se parliamo dello scenario in questione.

Credo infatti che debba esistere un solo stato multietnico e multireligioso, dove ebrei, palestinesi e cristiani possano vivere con pari dignità.

Questo perché Israele non accetterà MAI l'esistenza di una nazione palestinese. L'intolleranza sionista è indescrivibile e muoverà ancora una volta i panzer con la stella di David contro i palestinesi.

Quindi per me ci vorrebbe un solo stato. Laico per l'appunto.


Lascio la pagina di wiki dedicata all'argomento

Soluzione di uno Stato unico - Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Soluzione_di_uno_Stato_unico)

A me, dopo tutto quello che è successo in questi quai 70 anni, l'idea di uno stato unico, e relativa convivenza pacifica, mi sembra acora più improbabile della soluzione "due popoli due stati".

LupoSciolto°
18-10-14, 09:56
Non hai tutti torti Kav. Però quale altra soluzione sarebbe perseguibile? Ovviamente un simile stato dovrà essere sottoposto al costante e puntiglioso controllo dell'ONU. Ma anche l'ONU , ahimè, sappiamo bene da chi è composto e, soprattutto, diretto.