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MaIn
09-11-14, 15:07
Pittella: "Niente sconti: Juncker venga in Aula a spiegare" | Partito Democratico (http://www.partitodemocratico.it/doc/273348/pittella-niente-sconti-juncker-venga-in-aula-a-spiegare.htm)

Pittella: "Niente sconti: Juncker venga in Aula a spiegare""Juncker ci deve convincere. Deve dirci come proibirà agli Stati di praticare concorrenze sleali"
Intervista al capogruppo degli eurosocialisti Gianni Pittella di Luigi Offreddu - Corriere della Seradi Gianni Pittella (http://www.partitodemocratico.it/utenti/profilo.htm?id=23), pubblicato il 8 novembre 2014 , 164 letture


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«Siamo allibiti, e indignati. Juncker venga al più presto nell’aula del Parlamento europeo per portare chiarezza immediata: su questa vicenda particolare, e su che cosa intende fare in futuro per far sì che nessuno Stato pratichi la concorrenza sleale utilizzando la leva fiscale. Ma Juncker ci deve convincere. E non faremo sconti».
Gianni Pittella è il presidente del gruppo dei deputati socialisti e democratici, il secondo gruppo dell’Europarlamento e perno della coalizione tripartita con ì popolari (Ppe) e ì liberaldemocratici (Aldo), che finora ha tenuto a bada l’onda dei gruppi antieuropeisti. Jean-Claude Juncker, neo presidente della Commissione europea ed ex primo ministro del Lussemburgo, è invece un popolare di cui alcuni deputati chiedono già le dimissioni, sull’onda del caso «LuxLeaks».

Anche voi socialisti e democratici chiedete che se ne vada? Se lo faceste, crollerebbe probabilmente la maggioranza...

«No, non chiediamo le sue dimissioni. Non sarebbe corretto, prima di sentire la sua versione dei fatti. E l’Unione europea è di fronte a un pericolo terribile di stallo, la nuova Commissione ha appena detto che si troveranno 300 miliardi da investire sulla crescita».

Si sente più ottimista, rispetto all’era Barroso?

«L’era Barroso è stata quella dell’iperburocrazia e dell’inazione. L’era Juncker dev’essere quella del fare, con la massima trasparenza. Abbiamo bisogno di stabilità. Ma detto questo, non escludo nulla. La questione venuta alla luce in questi giorni è grave. Ripeto: niente sconti, la chiarezza sopra ogni altra cosa. Non siamo nemici di Juncker ma nemmeno, come dire, amici a prescindere».

Se le rivelazioni di LuxLeaks fossero confermate, e il premier di allora risultasse davvero coinvolto, sarebbe possibile distinguere fra quel suo ruolo passato e quello presente, ai vertici della Ue?

«Ognuno ha ruoli diversi, storie diverse da cui ricava frutti politici diversi. Non è questo il punto, Mi sembra invece importante che alcuni gruppi come il mio abbiamo chiesto un chiarimento immediato».

Che cosa vi aspettate esattamente che Juncker vi dica?

«Quello che è avvenuto, naturalmente. E poi, come intende armonizzare nei vari Paesi la lotta agli aiuti di Stato (in questo caso le facilitazioni fiscali alle imprese straniere, ndr), gestiti dalle grandi lobby finanziarie».

È da anni che la Ue promette un repulisti.

«Spesso si usano strumenti perversi per arricchirsi a spese del contribuente ed è davvero grave. Da un lato, ad esempio, in Italia con le acciaierie Thyssen-Krupp si chiede allo Stato di fare sacrifici e tagliare i bilanci, mentre dall’altro, secondo le accuse, lo stesso gruppo può beneficiare in Lussemburgo della leva fiscale. E non sono aiuti di Stato, questi?».

Torniamo agli investimenti veri, i 300 miliardi promessi da Juncker. La cancelliera Angela Merkel ha ripetuto più volte che devono essere soldi privati, non pubblici, e quasi certamente Juncker la pensa nello stesso modo...

«Devono essere soldi freschi, non il frutto del riciclaggio di vecchi progetti dimenticati o andati a male. E devono essere soldi privati e pubblici. I campi in cui agire non mancano: l’energia, la banda larga, il digitale, le reti fisiche».

Nell’Europarlamento, i gruppi antieuropeisti sembrano ridotti a più miti consigli, rispetto ai loro proclami del dopo elezioni. Rappresentano ancora un pericolo?

«Il vero pericolo per la Ue è l’inazione. Compiere azioni positive per la domanda interna, per gli investimenti pubblici e privati, quella è la vera arma per ridurre la carica degli antieuropeisti. Se invece si sceglierà l’inazione, allora chi usa le parole come una clava avrà buon gioco».

Gdem88
09-11-14, 16:53
Buona linea...speriamo solo che l'ala dura del PPE non se ne approfitti