PDA

Visualizza Versione Completa : Il PKK curdo perde credibilità fra la sinistra internazionalista ed anti-imperialista



amaryllide
30-11-14, 15:42
n un documento recente intitolato “Per la pace e la stabilità nel Medio Oriente (http://www.partitocomunista.ch/index.php?option=com_content&view=article&id=498)“, il Partito Comunista della Svizzera Italiana (PC) aveva richiamato l’attenzione su uno strano fenomeno a cui si assiste in vari paesi occidentali: il fatto che si stia organizzando una gigantesca campagna per riabilitare un organizzazione che, fino ad oggi, figurava nelle liste delle ‘organizzazioni terroristiche’: il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK). Avvisati dalla risoluzione del PC, i comunisti della Svizzera tedesca sono stati attenti e si sono occupati della questione, pubblicando sul portale “kommunisten.ch (http://kommunisten.ch/)” un articolo che contiene informazioni di primaria importanza: si tratta di un intervista che il numero due del PKK ha concesso al giornale austriaco “Der Standard” (2 novembre 2014). Il portavoce del PKK ammette candidamente che il suo “partito” si basa sulla collaborazione con gli USA e conferma che proprio da loro viene rifornito di armi. Si pronuncia poi a favore di una soluzione dei problemi regionali sotto l’egida statunitense. L’articolo si riferisce espressamente alla risoluzione del PC. Non è infatti un mistero che i comunisti svizzeroitaliani godono di buone relazioni internazionali che si estendono anche al Medio Oriente, da cui una delegazione del PC guidata dal segretario politico Massimiliano Ay, è da poco tornata, dopo aver partecipato al Congresso Internazionale della Gioventù Anti-imperialista, ospitato dall’Università del Bosforo (Istanbul). L’articolo constata come l’avviso del Partito Comunista della Svizzera Italiana relativo al PKK si stava verificando nei fatti e pure nei paesi di lingua tedesca, dove persino ampia parte dei media di sinistra e gli organi editi da Partiti progressisti rinomati ci era cascata. Le campagne a favore del PKK cercano di disegnare un’immagine trasfigurata e romantica di questa organizzazione armata, includendo anche una sorta di “femminismo”, esaltando le donne in armi. Si ignora però le realtà, e cioè che il finanziamento del PKK non si realizza con metodi alla Robin Hood, ma col traffico di droghe e con altri crimini. Dello stesso modo si ignora completamente che il PKK è ormai diventato una pedina nelle mani di Washington. Proponiamo per questo ai nostri lettori una traduzione essenziale dell’articolo apparso in Svizzera tedesca: «Per gli americani e l’Europa la Turchia è diventata un peso addosso …» In un intervista con il giornale austriaco di tendenza liberale (Der Standard, 2 novembre), Cemil Bayik, co-fondatore del PKK e uno dei capi di questa organizzazione terroristica ammette francamente che il suo partito ha puntato il suo destino sul patrocinio di Washington. Alla domanda del giornalista Michael Völker relativa alla collaborazione degli USA con il PKK/YPG, il vice di Abdullah Öcalan risponde: “Si, gli americani ci hanno fornito anche delle armi”. Basandosi a quanto pare sui suoi eccellenti rapporti coll’Occidente, arriva alla conclusione: “Per gli americani e l’Europa la Turchia è diventata un peso.” Bayik utilizza l’intervista per celebrare un’immagine ormai conosciuta: “Attorno a Kobanê si sta formando un nuovo movimento di libertà, i curdi si riuniscono dietro di questa città. La loro resistenza ha un influsso anche sull’opinione pubblica e la comunità internazionale”, per poi arrivare all’effetto finale: “Siamo arrivati al punto in cui è un’esigenza che le cose si muovano. Perciò proponiamo che una terza forza sorvegli questo processo. […] Potrebbero essere gli USA, ma anche una delegazione internazionale. Abbiamo bisogno di un mediatore, di osservatori. Noi accetteremmo gli americani e, al nostro modo di vedere, le cose si stanno sviluppando in questa direzione.”
Scopo finale: Non si tratta dei curdi, ma del “New Middle East” imperialista Una vera perla è la frase seguente: “Per arrivare ad una nuova configurazione del Medio Oriente bisogna risolvere il problema curdo.” Con questo il dirigente del PKK ammette ovviamente che la “soluzione” del problema curdo non è fine a se stessa, ma consacrata da uno scopo maggiore: il disegno del New Middle East. Con tali argomenti, l’intervistato abbandona definitivamente gli interessi curdi per finire nel campo dell’imperialismo. Di un imperialismo che già 100 anni fa ha versato mari di sangue di turchi, greci, armeni, curdi, italiani, francesi, inglesi, russi e soldati arruolati nei paesi coloniali nei campi di battaglia, per dividere la Turchia.
Un imperialismo che nel 1920 si credeva arrivato al trionfo, ma invece si è visto di seguito confrontato con la più dura resistenza della Turchia, repubblica consolidata, anti-imperialista e laica, e alleata alla Russia sovietica. Nel 1923, l’imperialismo si è visto costretto ad accettare la realtà della Turchia kemalista che, dopo la Rivoluzione d’ottobre, appariva comunque come il male menore, giacchè, dato i rapporti di forza del tempo, il prosseguimento della guerra avrebbe comportato il rischio di spingere la Turchia definitivamente nel campo sovietico e di aprire al comunismo le strade a Siria e Anatolia. Quindi l’imperialismo ha modificato e concentrato la sua strategia per rinforzare l’ala destra dei kemalisti, e per impedire che la rivoluzione politica fosse seguita da una riforma agraria.
Oggi, l’imperialismo non è più disposto a rassegnarsi all’esistenza della Turchia e comincia a dimenticarsi sia del Trattato di Losanna del 1923, sia della fedeltà atlantica dello Stato turco durante la guerra fredda, allo stesso modo con cui l’imperialismo ha fatto con la Jugoslavia, inizialmente vezzeggiata e poi, a tempo debito, diffamata, messa fuorilegge e lasciata a sé stessa vittime della stessa propaganda imperialista.
Le dichiarazione del responsabile del PKK confermano l’impressione che Washington stia lavorando con misure mirate per scomporre la Turchia. La campagna per rifare una verginità al PKK ci devono mettere in vigilanza. Dobbiamo chiederci come mai è possibile che il movimento di solidarietà con la popolazione dell’Ucraina dell’Est non si muove di un centimetro nei paesi germanofoni mentre le manifestazioni di solidarietà attorno alla mitologia imperialista stanno lussureggiando. E poi: cosa ha la città die Ayn al Arab (il vero nome di Kobanê) che la distingue di Aleppo, Homs e tante altre città siriane che sono tutte state vittime di ISIS e si sono difese anche loro al più possibile? Allora l’opinione pubblica occidentale si asteneva dal commentare e scrollava le spalle!
Una volta maoista, poi socialdemocratico ed oggi “libertario-feminista”, il PKK ormai chiede la mediazione degli USA Più allarmante ancora è il fatto che un partito sedicente comunista (una volta maoista, poi socialdemocratico ed oggi colorato in forma modaiola, fra il libertario e il feminista) auspica un ruolo di mediatore proprio per la principale potenza imperialista. Se il portavoce del PKK menziona, come “alternativa” una mediazione internazionale, si tratta evidentemente di chiacchiere e di parole vuote.
Già nel 1920 quando gli inglesi volevano appropriarsi degli stretti turchi, si parlava di un controllo “internazionale”, e lo stesso linguaggio bugiardo prevaleva tra le potenze dell’Entente per legittimare le loro conquiste di guerra in Siria, Palestina, Irak e Libano, chiamandoli “mandati” della Società delle Nazioni per sfruttare ed opprimere i popoli sotto il velo innocuo di “mandatari”. Questo PKK non merita la minima credibilità fra la sinistra internazionalista ed anti-imperialista. Una volta di più, ci vediamo costretti ad avvertire i compagni della sinistra comunista dal rischio di essere strumentalizzati dall’imperialismo, il quale – come lo stanno dimostrando gli avvenimenti nell’Ucraina e nel Medio Oriente – continua pure sotto l’egida USA di sfruttare armi altrui per uccidere e di servirsi di bracci destri (o sinistri) per fare il lavoro sporco. Fonte (originale tedesco): http://www.kommunisten.ch/index.php?article_id=1265 (http://www.kommunisten.ch/index.php?article_id=1265) (07.11.2014)
Il PKK curdo perde credibilità fra la sinistra internazionalista ed anti-imperialista (http://www.sinistra.ch/?p=3694)

Josef Scveik
02-12-14, 18:59
Giusto, viva l'ISIS! Morte a Ocalan! vero amaryllide, concordi?

LupoSciolto°
02-12-14, 19:38
Grazie ad armadylle per avere fatto chiarezza sui lati oscuri del PKK

Josef Scveik
02-12-14, 19:42
Grazie ad armadylle per avere fatto chiarezza sui lati oscuri del PKK
In ISIS and Assad and Erdogan we trust!

amaryllide
03-12-14, 02:28
Giusto, viva l'ISIS!
abbasso tutti i servi degli yankee, ISIS per primi.
Navi Usa sbarcano in Turchia uomini e armi per l?Isis - Popoff Quotidiano (http://popoffquotidiano.it/2014/11/28/navi-usa-sbarcano-in-turchia-uomini-e-armi-per-lisis/)
Ma anche tutti gli altri che prendono armi dagli yankee allo stesso modo (e le dichiarazioni del dirigente del PKK sono inequivocabili, sia per quanto riguarda gli affari con gli USA, sia per quello che riguarda la coscienza di fare il loro interesse) per fare il gioco degli yankee stessi, che vincono due volte: vendendo armi a tutte le parti in conflitto, e creando aree di instabilità permanente che destabilizzano intere regioni del pianeta, bloccando lo sviluppo economico di stati concorrenti costringendoli a spese ingenti per intervenire nelle aree di conflitto
. La guerra civile globale (fuori dagli USA, ovviamente) è l'unico modo in ui l'impero americano, che ormai mantiene solo la supremazia militare, può sfruttare a pieno tale vantaggio.
E se quelle dichiarazioni sono vere (ma di una svolta "moderata" di Ocalan, che almeno ha la scusa di essere maltrattato in carcere, che non vale per gli altri dirigenti del partito, ho letto anche altrove), il PKK ha scelto consapevolmente di fare il gioco degli USA. Se lo fanno perchè corrotti o perchè seriamente convinti di poter usare a proprio favore l'aiuto USA non lo so, ma questo fanno.

Josef Scveik
03-12-14, 20:10
abbasso tutti i servi degli yankee, ISIS per primi.
Navi Usa sbarcano in Turchia uomini e armi per l?Isis - Popoff Quotidiano (http://popoffquotidiano.it/2014/11/28/navi-usa-sbarcano-in-turchia-uomini-e-armi-per-lisis/)
Ma anche tutti gli altri che prendono armi dagli yankee allo stesso modo (e le dichiarazioni del dirigente del PKK sono inequivocabili, sia per quanto riguarda gli affari con gli USA, sia per quello che riguarda la coscienza di fare il loro interesse) per fare il gioco degli yankee stessi, che vincono due volte: vendendo armi a tutte le parti in conflitto, e creando aree di instabilità permanente che destabilizzano intere regioni del pianeta, bloccando lo sviluppo economico di stati concorrenti costringendoli a spese ingenti per intervenire nelle aree di conflitto. La guerra civile globale (fuori dagli USA, ovviamente) è l'unico modo in ui l'impero americano, che ormai mantiene solo la supremazia militare, può sfruttare a pieno tale vantaggio.
Quindi i partigiani comunisti furono dei traditori perchè volenti o nolenti alleati degli americani? Se la tua città venisse bombardata e i tuoi figli e i tuoi amici e i tuoi concittadini morissero tutti i giorni, tu rifiutiresti gli aiuti yankee in nome del principio antimperialista? ma fammi il piacere...



.
E se quelle dichiarazioni sono vere (ma di una svolta "moderata" di Ocalan, che almeno ha la scusa di essere maltrattato in carcere, che non vale per gli altri dirigenti del partito, ho letto anche altrove), il PKK ha scelto consapevolmente di fare il gioco degli USA. Se lo fanno perchè corrotti o perchè seriamente convinti di poter usare a proprio favore l'aiuto USA non lo so, ma questo fanno.
Non c'è nessuna svolta moderata di Ocalan. La svolta c'è ma non è di ieri e non è pur nulla moderata dal momento che rifiuta per i kurdi l'idea obsoleta dello Stato-nazione. Cosa c'è di moderato in tutot ciò? La sua svolta si chiama comunque confederalismo democratico.

Cazzo, era sotot assedio e loro che dovevano fare secondo te?Combattere con archi e frecce? Dovevano morire? Com'è che gli ucraini posso accettare l'aiuto die fascisti italiani e i curdi non devono accettare le bombe americane? Prima vinciamo questa guerra, poi si vedrà...(questo che dici sull'Ucraina perchè non vale per il kurdistan?)

Fiato sprecato. L'ignorante pseudo-anarchico non riesce a capire.


Bene, sono uno pseudo anarchico, ciò vuol dire che i veri anarchici ti piacciono. Il problema sono io e non l'anarchia. Sono contento che stai cambiando idea sul pensiero anarchico.

amaryllide
04-12-14, 23:13
Quindi i partigiani comunisti furono dei traditori perchè volenti o nolenti alleati degli americani? Se la tua città venisse bombardata e i tuoi figli e i tuoi amici e i tuoi concittadini morissero tutti i giorni, tu rifiutiresti gli aiuti yankee in nome del principio antimperialista?
se so che gli yankee mi aiutano 10, quando avrei bisogno di 100, PROPRIO PER IMPEDIRMI di sconfiggere definitivamente il mio nemico e avere la guerra civile permanente, io qualche dubbio me lo farei venire. Per questo non ha nessun senso paragonare il caso dei partigiani italiani (ed europei) e quello del PKK. In Europa gli Alleati non davano un po' di armi ai partigiani e poi appena questi liberavano una città ne davano un po' ai nazifascisti per riequilibrare il conflitto prolungare per decenni la guerra civile e di liberazione.


Non c'è nessuna svolta moderata di Ocalan. La svolta c'è ma non è di ieri e non è pur nulla moderata dal momento che rifiuta per i kurdi l'idea obsoleta dello Stato-nazione.
intanto che il geniale Ocalan ha capito che quella dello stato-nazione è un'idea obsoleta, lo stato-nazione turco sta tenendo i curdi sotto il proprio tallone di ferro, che non fa meno male solo perchè è obsoleto.


Prima vinciamo questa guerra, poi si vedrà...
il problema è proprio che gli USA NON VOGLIONO che i curdi vincano! Vogliono solo che non siano sterminati, perchè altrimenti non sarebbe possibile continuare in eterno la guerra civile in Siria e Iraq, che è l'unico modo che hanno di tenere sotto controllo la regione senza metterci 100.000 soldati in occupazione permanente.

Josef Scveik
05-12-14, 11:29
se so che gli yankee mi aiutano 10, quando avrei bisogno di 100, PROPRIO PER IMPEDIRMI di sconfiggere definitivamente il mio nemico e avere la guerra civile permanente, io qualche dubbio me lo farei venire. Per questo non ha nessun senso paragonare il caso dei partigiani italiani (ed europei) e quello del PKK. In Europa gli Alleati non davano un po' di armi ai partigiani e poi appena questi liberavano una città ne davano un po' ai nazifascisti per riequilibrare il conflitto prolungare per decenni la guerra civile e di liberazione.
Quindi dovrebbero rifiutare quel 10 perchè così muoiono subito e la guerra permanente termina immediatamente? Ma poi perchè dovrebbero rifiutare le bombe yankee quando tu accetti gli aiuti dei fascisti in Ucraina?



intanto che il geniale Ocalan ha capito che quella dello stato-nazione è un'idea obsoleta, lo stato-nazione turco sta tenendo i curdi sotto il proprio tallone di ferro, che non fa meno male solo perchè è obsoleto.
Dici che se ambissero ancora una volta a diventare Stato riuscirebbero a sconfiggere i turchi?



il problema è proprio che gli USA NON VOGLIONO che i curdi vincano! Vogliono solo che non siano sterminati, perchè altrimenti non sarebbe possibile continuare in eterno la guerra civile in Siria e Iraq, che è l'unico modo che hanno di tenere sotto controllo la regione senza metterci 100.000 soldati in occupazione permanente.
E' probabile, ma allora cosa dovrebbero fare?

amaryllide
06-12-14, 01:48
Dici che se ambissero ancora una volta a diventare Stato riuscirebbero a sconfiggere i turchi?
dico che finchè lo stato che esiste è quello turco, l'unico modo per liberarsene è l'indipendenza, e questa viene riconosciuta solo agli stati. Poi quando saranno stato si regoleranno come vogliono, ma pensare di ottenere autonomia all'interno dello stato turco è pura follia.

Josef Scveik
06-12-14, 11:16
dico che finchè lo stato che esiste è quello turco, l'unico modo per liberarsene è l'indipendenza, e questa viene riconosciuta solo agli stati. Poi quando saranno stato si regoleranno come vogliono, ma pensare di ottenere autonomia all'interno dello stato turco è pura follia.
Questo dimostra che moderati non sono affatto, anzi la loro idea si è radicalizzata. Il moderato sei tu.

Molly
06-12-14, 16:01
non c'è più il mondo suddiviso in due blocchi e neanche il blocco unico usa-ue ed è proprio la situazione siriana a dimostrarlo, ogni parte fa i suoi interessi finanziando futuri nemici, tradendo gli alleati e cercando di aprire dialoghi che fino al giorno prima erano improbabili, si parlava di collaborazione tra usa e iran/siria contro l'isis.
il trattamento di favore dei media verso il pkk non comprende i media italiani, che parlando di curdi parlano sempre e solo dei peshmerga iracheni, anche perchè sarebbe imbarazzante dire che il pkk sta resistendo contro l'isis quando la sinistra italiana qualche anno fa consegnò il suo leader nelle mani dei turchi quindi non è detto che il pkk si sia venduto o che si sia rincoglionito

amaryllide
07-12-14, 00:12
Questo dimostra che moderati non sono affatto, anzi la loro idea si è radicalizzata
radicalizzata o diventata ancora più utopica? Se non riesco a ottenere 10, pretendere 100 vuol dire che non lo voglio davvero.

Josef Scveik
07-12-14, 12:53
non c'è più il mondo suddiviso in due blocchi e neanche il blocco unico usa-ue ed è proprio la situazione siriana a dimostrarlo, ogni parte fa i suoi interessi finanziando futuri nemici, tradendo gli alleati e cercando di aprire dialoghi che fino al giorno prima erano improbabili, si parlava di collaborazione tra usa e iran/siria contro l'isis.
il trattamento di favore dei media verso il pkk non comprende i media italiani, che parlando di curdi parlano sempre e solo dei peshmerga iracheni, anche perchè sarebbe imbarazzante dire che il pkk sta resistendo contro l'isis quando la sinistra italiana qualche anno fa consegnò il suo leader nelle mani dei turchi quindi non è detto che il pkk si sia venduto o che si sia rincoglionito
Il PKK ha solamente intrapreso un nuovo percorso, non per questo meno radicale del precedente. Si è semplicemente evoluto.


radicalizzata o diventata ancora più utopica? Se non riesco a ottenere 10, pretendere 100 vuol dire che non lo voglio davvero.
Intanto la rivoluzione in Rojava è stata fatta.

amaryllide
09-12-14, 05:05
Intanto la rivoluzione in Rojava.
una rivoluzione coi soldati di Assad nelle caserme cittadine. CI vuole la pazienza di Giobbe per leggere quello che scrivono gli anarchici, gente che considera un terrorista cattolico come Fawkes un anarchico....

Josef Scveik
09-12-14, 12:22
una rivoluzione coi soldati di Assad nelle caserme cittadine. CI vuole la pazienza di Giobbe per leggere quello che scrivono gli anarchici, gente che considera un terrorista cattolico come Fawkes un anarchico....
Balle! sia la prima che la seconda.

p.s i soldati in alcune caserme ci sono, ma trattasi di un presidio simbolico che non disturba la rivoluzione. Rivoluzione, rivoluzione..così non definita dagli anarchici ma dai curdi stessi che anarchici non sono.
Ma da quale pulpito parli, o tu che consideri rivoluzionari i separatisti dell'est-ucraina, alcuni dei quali sono al servizio degli oligarchi russi?

amaryllide
09-12-14, 22:53
Balle! sia la prima che la seconda.

p.s i soldati in alcune caserme ci sono, ma trattasi di un presidio simbolico che non disturba la rivoluzione. Rivoluzione, rivoluzione..così non definita dagli anarchici ma dai curdi stessi
curdi stessi chi?

Josef Scveik
10-12-14, 17:54
curdi stessi chi?
I curdi siriani.

amaryllide
12-12-14, 01:10
I curdi siriani.
in italiano dire I curdi vuol dire TUTTI i curdi. Mi sembra un po' difficile dimostrare che TUTTI i curdi (anche solo quelli siriani) ritengano che sia una rivoluzione. Anche quelli per esempio che non sono d'accordo col PKK....

Josef Scveik
13-12-14, 19:11
in italiano dire I curdi vuol dire TUTTI i curdi. Mi sembra un po' difficile dimostrare che TUTTI i curdi (anche solo quelli siriani) ritengano che sia una rivoluzione. Anche quelli per esempio che non sono d'accordo col PKK....
Non fare lo scemino.