Malandrina
28-03-15, 11:35
Indiana, i gay potranno essere discriminati. Per legge
Il governatore dello Stato americano ha firmato il "Religious Freedom Restoration Act". Il provvedimento permetterà a società e commercianti di negare i propri servizi agli omosessuali per convinzione religiosa
UN UOMO entra in un locale: "Buongiorno, un caffè per favore". "Mi dispiace ma lei è gay, il mio credo religioso mi impedisce di servirglielo", risponde il barista. Una situazione paradossale? No, accade in Indiana, Usa. Il governatore dello stato americano con capitale Indianapolis, il repubblicano Mike Pence, ha firmato la controversa legge che apre le porte alla discriminazione dei gay. Si chiama "Religious Freedom Restoration Act" e permetterà a singoli individui o società denunciate per discriminazione di appellarsi al rispetto delle proprie convinzioni religiose. Per esempio, proprietari di negozi o imprese di servizi potranno rifiutarsi di servire coppie sposate gay - come per esempio è già successo in America per quanto riguarda ditte di catering specializzate in matrimonio - affermando di averlo fatto perché il proprio credo religioso li porta a riconoscere solo il matrimonio tra un uomo e una donna.
"Ho firmato la legge perché difendo la libertà di religione di ogni cittadino di ogni fede, molte persone di fede sentono che la loro libertà religiosa è sotto attacco per l'azione del governo federale", ha affermato Pence dopo la cerimonia di firma della legge che il governatore ha voluto chiusa alla stampa. Una decisione probabilmente dovuta al fatto che contro la legge si sono mobilitati non solo i gruppi per la difesa dei diritti dei gay e dei diritti civili, ma anche molte importanti associazioni commerciali e corporation. La prima azienda a esprimersi contro il provvedimento è stato il gruppo tecnologico Salesforce attraverso il suo amministratore delegato, Marc Benioff. Attraverso un tweet, infatti, Benioff ha annunciato la "cancellazione di tutti i programmi che richiedono ai nostri consumatori/dipendenti di viaggiare in indiana".
Anche gli organizzatori di GenCon, la convention di videogiochi che ogni anno porta a Indianapolis migliaia di persone, ora minaccia di non replicare l'appuntamento. L'anno scorso l'evento portò 50 milioni alla città. Ma non solo le aziende si sono scheirate contro la legge. Anche i leader della "chiesa cristiana, i discepoli di cristo" hanno minacciato di rivalutare se tenere o meno l'assemblea generale da seimila persone a indianapolis nel 2017. E lo stesso sindaco della città, il repubblicano Greg Ballard, si è detto contrario a un decreto che rischia di innescare un boicottaggio dello stato a livello nazionale. Ballard ha affermato in una nota che la legge controversa invia "il segnale sbagliato". Secondo il sindaco "Indianapolis si sforza di essere un luogo accogliente che attrae aziende, convention, visitatori e residenti". Il timore è che turismo e investimenti vengano meno.
La legge che apre le porte alla disciminazione dei gay ha spinto anche l'attore Ashton Kutcher a dire la sua su Twitter: "Indiana, hai intenzione di permettere alle aziende cristiane di impedire l'entrata agli ebrei? O vice versa?".
Indiana are you also going to allow Christian establishments to ban Jews from coming in? Or Vice Versa? Religious freedom??? #OUTRAGE
— ashton kutcher (@aplusk) 27 Marzo 2015
Anche il mondo dello sport si è fatto sentire. Mark Emmert, presidente della National Collegiate Athletic Association che raggruppa 1200 istituti tra college e università si è detto preoccupato per come la nuova legge "potrebbe toccare i nostri studenti-atleti e impiegati". L'associazione ha organizzato la sua Final Four di basket proprio a Indianapolis, città in cui la Ncaa ha sede: "Vogliamo monitorare da vicino le implicazioni di questa legge anche sugli eventi futuri", ha aggiunto Emmert. Dal mondo del basket si è fatto sentire anche Jason Collins, il primo giocatore Nba a dichiararsi gay apertamente. Il cestista, attraverso un tweet, ha chiesto al governatore Perce: "sarà legale per chiunque discriminare me o altri quando verremo ad assistere" alla final four dell'Ncaa?
Indiana, i gay potranno essere discriminati. Per legge - Repubblica.it (http://www.repubblica.it/esteri/2015/03/27/news/indiana_i_gay_potranno_essere_disciminati_per_legg e-110608183/?ref=HREC1-17)
Mmm... Mi metto nei panni del pasticcere che si è rifiutato di fare una torta per un matrimonio gay. Se fosse venuto da me un cliente chiedendo una torta a forma di svastica, ad esempio, mi sarei rifiutata di farla. Avrei discriminato i nazisti per questo?
Voglio dire, qual è il confine fra discriminazione e selezione della propria clientela?
Il governatore dello Stato americano ha firmato il "Religious Freedom Restoration Act". Il provvedimento permetterà a società e commercianti di negare i propri servizi agli omosessuali per convinzione religiosa
UN UOMO entra in un locale: "Buongiorno, un caffè per favore". "Mi dispiace ma lei è gay, il mio credo religioso mi impedisce di servirglielo", risponde il barista. Una situazione paradossale? No, accade in Indiana, Usa. Il governatore dello stato americano con capitale Indianapolis, il repubblicano Mike Pence, ha firmato la controversa legge che apre le porte alla discriminazione dei gay. Si chiama "Religious Freedom Restoration Act" e permetterà a singoli individui o società denunciate per discriminazione di appellarsi al rispetto delle proprie convinzioni religiose. Per esempio, proprietari di negozi o imprese di servizi potranno rifiutarsi di servire coppie sposate gay - come per esempio è già successo in America per quanto riguarda ditte di catering specializzate in matrimonio - affermando di averlo fatto perché il proprio credo religioso li porta a riconoscere solo il matrimonio tra un uomo e una donna.
"Ho firmato la legge perché difendo la libertà di religione di ogni cittadino di ogni fede, molte persone di fede sentono che la loro libertà religiosa è sotto attacco per l'azione del governo federale", ha affermato Pence dopo la cerimonia di firma della legge che il governatore ha voluto chiusa alla stampa. Una decisione probabilmente dovuta al fatto che contro la legge si sono mobilitati non solo i gruppi per la difesa dei diritti dei gay e dei diritti civili, ma anche molte importanti associazioni commerciali e corporation. La prima azienda a esprimersi contro il provvedimento è stato il gruppo tecnologico Salesforce attraverso il suo amministratore delegato, Marc Benioff. Attraverso un tweet, infatti, Benioff ha annunciato la "cancellazione di tutti i programmi che richiedono ai nostri consumatori/dipendenti di viaggiare in indiana".
Anche gli organizzatori di GenCon, la convention di videogiochi che ogni anno porta a Indianapolis migliaia di persone, ora minaccia di non replicare l'appuntamento. L'anno scorso l'evento portò 50 milioni alla città. Ma non solo le aziende si sono scheirate contro la legge. Anche i leader della "chiesa cristiana, i discepoli di cristo" hanno minacciato di rivalutare se tenere o meno l'assemblea generale da seimila persone a indianapolis nel 2017. E lo stesso sindaco della città, il repubblicano Greg Ballard, si è detto contrario a un decreto che rischia di innescare un boicottaggio dello stato a livello nazionale. Ballard ha affermato in una nota che la legge controversa invia "il segnale sbagliato". Secondo il sindaco "Indianapolis si sforza di essere un luogo accogliente che attrae aziende, convention, visitatori e residenti". Il timore è che turismo e investimenti vengano meno.
La legge che apre le porte alla disciminazione dei gay ha spinto anche l'attore Ashton Kutcher a dire la sua su Twitter: "Indiana, hai intenzione di permettere alle aziende cristiane di impedire l'entrata agli ebrei? O vice versa?".
Indiana are you also going to allow Christian establishments to ban Jews from coming in? Or Vice Versa? Religious freedom??? #OUTRAGE
— ashton kutcher (@aplusk) 27 Marzo 2015
Anche il mondo dello sport si è fatto sentire. Mark Emmert, presidente della National Collegiate Athletic Association che raggruppa 1200 istituti tra college e università si è detto preoccupato per come la nuova legge "potrebbe toccare i nostri studenti-atleti e impiegati". L'associazione ha organizzato la sua Final Four di basket proprio a Indianapolis, città in cui la Ncaa ha sede: "Vogliamo monitorare da vicino le implicazioni di questa legge anche sugli eventi futuri", ha aggiunto Emmert. Dal mondo del basket si è fatto sentire anche Jason Collins, il primo giocatore Nba a dichiararsi gay apertamente. Il cestista, attraverso un tweet, ha chiesto al governatore Perce: "sarà legale per chiunque discriminare me o altri quando verremo ad assistere" alla final four dell'Ncaa?
Indiana, i gay potranno essere discriminati. Per legge - Repubblica.it (http://www.repubblica.it/esteri/2015/03/27/news/indiana_i_gay_potranno_essere_disciminati_per_legg e-110608183/?ref=HREC1-17)
Mmm... Mi metto nei panni del pasticcere che si è rifiutato di fare una torta per un matrimonio gay. Se fosse venuto da me un cliente chiedendo una torta a forma di svastica, ad esempio, mi sarei rifiutata di farla. Avrei discriminato i nazisti per questo?
Voglio dire, qual è il confine fra discriminazione e selezione della propria clientela?