PDA

Visualizza Versione Completa : Sante Caserio vive nelle lotte



Josef Scveik
16-08-15, 12:03
Il 16 agosto 1894 il boia ghigliottinava Geronimo Sante Caserio, giustiziere di Saadi Carnot.


https://www.youtube.com/watch?v=HPQS-0c0g3M

Jerome
16-08-15, 17:38
Sempre avuta un'istintiva simpatia per personaggi come Caserio, Bresci o Passannante. La loro unica voce era quella dell'attentato, essendo considerati meno di niente dai potenti dell'epoca.

Josef Scveik
17-08-15, 10:20
Sempre avuta un'istintiva simpatia per personaggi come Caserio, Bresci o Passannante. La loro unica voce era quella dell'attentato, essendo considerati meno di niente dai potenti dell'epoca.
Era l'epoca della propaganda col fatto...si parlava e si comunicava con il fatto più che con le parole.

Jerome
23-08-15, 11:36
Versione col testo completo, cantata da Les Anarchistes e (sotto) un altro dei tanti canti popolari dedicati a Caserio.

https://www.youtube.com/watch?v=YZEfXVLFWPs


https://www.youtube.com/watch?v=4EfMJ1NGmks (https://www.youtube.com/watch?v=YZEfXVLFWPs)

Jerome
23-08-15, 18:53
Il testo di Pietro Gori

Lavoratori a voi diretto è il canto
di questa mia canzon che sa di pianto
e che ricorda un baldo giovin forte
che per amor di voi sfidò la morte.
A te Caserio ardea nella pupilla
delle vendette umane la scintilla
ed alla plebe che lavora e geme
donasti ogni tuo affetto ogni tua speme.

Eri nello splendore della vita
e non vedesti che lotta infinita
la notte dei dolori e della fame
che incombe sull'immenso uman carname.
E ti levasti in atto di dolore
d'ignoti strazi altier vendicatore
e ti avventasti tu sì buono e mite
a scuoter l'alme schiave ed avvilite.

Tremarono i potenti all'atto fiero
e nuove insidie tesero al pensiero
ma il popolo a cui l'anima donasti
non ti comprese, eppur tu non piegasti.
E i tuoi vent'anni una feral mattina
gettasti al vento dalla ghigliottina
e al mondo vil la tua grand'alma pia
alto gridando: Viva l'anarchia!

Ma il dì s'appressa o bel ghigliottinato
che il nome tuo verrà purificato
quando sacre saran le vite umane
e diritto d'ognun la scienza e il pane.
Dormi, Caserio, entro la fredda terra
donde ruggire udrai la final guerra
la gran battaglia contro gli oppressori
la pugna tra sfruttati e sfruttatori.

Voi che la vita e l'avvenir fatale
offriste su l'altar dell'ideale
o falangi di morti sul lavoro
vittime de l'altrui ozio e dell'oro,
Martiri ignoti o schiera benedetta
già spunta il giorno della gran vendetta
della giustizia già si leva il sole
il popolo tiranni più non vuole.

Jerome
26-06-16, 11:50
https://www.youtube.com/watch?v=YZEfXVLFWPs

Jerome
26-06-16, 12:30
Testo originale della lunga dichiarazione difensiva di Caserio: "Signori giurati, non è la mia difesa che vi voglio esporre, ma una semplice esposizione del mio atto. Dopo la mia prima giovinezza, ho cominciato a conoscere che la nostra Società è mal organizzata e che tutti i giorni ci sono degli sfortunati che, spinti dalla miseria, si suicidano, lasciando i loro figli nella più completa miseria. A centinaia e centinaia, gli operai cercano lavoro e non ne trovano: invano la loro povera famiglia richiede del pane e durante il freddo, soffre la più crudele miseria. Ogni giorno i poveri figli domandano alla loro sfortunata madre del pane che quest'ultima non può dare loro, perché a lei manca di tutto: i vecchi abiti che si trovavano in casa sono stati già venduti od impegnati al Monte di Pietà: sono allora ridotti a chiedere l'elemosina ed il più delle volte vengono arrestati per vagabondaggio. Quando tornavo al paese dove sono nato, è là soprattutto dove spesso mi mettevo a piangere, vedendo dei poveri bambini di appena otto o dieci anni, obbligati a lavorare 15 ore al giorno per la miserabile paga di 20 centesimi: dei ragazzi di 18 o 20 anni o delle donne in età più avanzata, lavorare ugualmente 15 ore al giorno, per un paga irrisoria di 15 soldi. E questo succede non solo ai miei compatrioti, ma a tutti i coltivatori del mondo intero. Obbligati a restare tutto il giorno sotto i raggi di un sole cocente, e mentre col loro lavoro ingrato, producono il sostentamento per migliaia e migliaia di persone, non hanno, tuttavia, mai niente per loro stessi. Sono per questo obbligati a vivere nella miseria più dura ed il loro nutrimento giornaliero consiste in pane nero, in qualche cucchiaiata di riso e dell'acqua, per cui arrivano a malapena all'età di 30 o 40 anni sfiniti dal lavoro, muoiono negli ospedali. Inoltre, come conseguenza di questa cattiva nutrizione e dell'eccessivo e faticoso lavoro, questi sfortunati, a centinaia e centinaia, finiscono per morire di pellagra, una malattia che i medici hanno riconosciuto colpire coloro che nella vita, sono soggetti a cattiva nutrizione ed a numerose sofferenze e privazioni. Riflettendo io mi dicevo che se ci sono tante persone che soffrono di fame e di freddo, e vedono soffrire i loro piccoli, non è per mancanza del pane o dei vestiti: poiché io vedevo numerosi e grandi negozi pieni di vestiti, di stoffe e di tessuti di lana: come dei grandi depositi di farina, di granoturco e frumento, per tutti quelli che ne hanno bisogno. Mentre, d'altra parte vedevo migliaia e migliaia di persone che non facendo nulla e non producendo nulla, vivono sul lavoro degli Operai, spendendo tutti i giorni migliaia di franchi per i loro divertimenti ed i loro piaceri, deflorando le ragazze del povero popolo, possedendo dei palazzi di 40 o 50 camere, 20 o 30 cavalli, numerosi domestici, in una parola tutti i piaceri della vita. Ahimè! come soffrivo vedendo questa Società così mal organizzata!... e molte volte maledicevo coloro che accumulavano i loro patrimoni, che sono attualmente alla base di questa ineguaglianza sociale. Quando ero un ragazzo, mi hanno insegnato ad amare la patria ma quando ho visto migliaia e migliaia di operai lasciare il loro paese, i loro cari figli, le loro mogli, i loro genitori, nella più spaventosa miseria, ed emigrare in America, in Brasile, o in altri paesi, per trovare il lavoro, è allora che mi sono detto: “La Patria non esiste per noi poveri operai: la Patria per noi è il mondo intero. Coloro che predicano l'amore per la patria, lo fanno perché qui essi trovano i loro interessi ed il loro benessere. Anche gli uccelli difendono il loro nido, perché lì si trovano bene.” Io credevo in un Dio, ma quando ho visto tale disuguaglianza fra gli uomini, è allora che ho riconosciuto che non è Dio che ha creato l'uomo, ma sono gli uomini ad aver creato Dio: non come dicono quelli che hanno interesse a far credere all'esistenza di un Inferno e di un Paradiso, nell'intento di far rispettare la proprietà individuale e per mantenere il Popolo nell'ignoranza. Per questo motivo sono diventato ateo. Dopo gli avvenimenti del primo maggio 1891, cioè quando tutti i lavoratori del mondo domandavano una festa internazionale, tutti i Governi, non importa di quale colore, sia i monarchici che i repubblicani, hanno risposto con dei colpi di fucile e con la prigione: causando dei morti e dei feriti in gran numero, così come numerosi incarcerati. È a partire da questo anno che sono diventato anarchico, perché ho constatato che l'idea anarchica corrisponde alle mie idee. È fra gli anarchici che ho trovato degli uomini sinceri e buoni, che sapevano combattere per il bene dei lavoratori: fu così che cominciai a fare della propaganda anarchica, e non ho tardato a passare dalla propaganda ai fatti, considerato ciò che abbiamo avuto dai Governi. Non è tanto che mi trovo in Francia, e tuttavia questo tempo mi è stato sufficiente per riconoscere che tutti i Governi sono uguali. Ho visto i poveri minatori del Nord, che non prendevano una paga sufficiente per le loro famiglie, protestare contro i loro padroni, facendo lo sciopero: dopo una lotta di più di tre mesi, sono stati obbligati a riprendere il lavoro con la stessa paga, avendo bisogno di mangiare. Ma i Governanti non si sono occupati di queste migliaia di minatori, perché essi erano occupati in grandi banchetti ed in grandi feste date a Parigi, Tolone e Marsiglia, per l'alleanza fra la Francia e la Russia. I deputati hanno dovuto votare delle nuove tasse, per pagare i milioni di franchi spesi per quelle feste, e questi qui hanno venduto le loro penne e le loro coscienze alla borghesia (intende dire i giornalisti) scrivendo dei bellissimi articoli per far credere che l'alleanza fra la Francia e la Russia avrebbe portato grandi benefici per i lavoratori; nel frattempo noialtri poveri lavoratori ci troviamo sempre nella stessa miseria, obbligati a pagare delle nuove tasse, per saldare il conto di queste grandi feste dei nostri governanti. E se poi noi domandiamo del pane o del lavoro, ci rispondono con dei colpi di fucile e con la prigione, com'è capitato ai minatori del Nord, ai coltivatori della Sicilia, ed a migliaia d'altri. Non è da molto che Vaillant ha lanciato una bomba alla Camera dei Deputati, per protestare contro questa infame Società. Egli non ha ucciso nessuno, non ha ferito nessuno, e malgrado ciò, la Giustizia borghese l'ha condannato a morte: non soddisfatti d'aver condannato il colpevole, cominciano a dare la caccia a tutti gli anarchici, arrestando a centinaia coloro che non avevano neanche conosciuto Vaillant, colpevoli unicamente di aver assistito ad una conferenza, o di aver letto dei Giornali o dei volantini anarchici. Ma il Governo non pensa che tutta questa gente ha mogli e bambini, e che durante il loro arresto e la loro detenzione in prigione per quattro o cinque mesi, seppure innocenti, non sono i soli a soffrire: [il Governo] non ha figli che chiedono del pane. La Giustizia borghese non si occupa di questi poveri innocenti, che non conoscono ancora la Società e che non sono colpevoli se il loro padre in trova in prigione: essi non domandano altro che di mangiare quando hanno fame, mentre le mogli piangono i loro mariti. Si continua dunque a fare delle perquisizioni, a violare il domicilio, a sequestrare giornali, volantini, la stessa corrispondenza, ad aprire le lettere, ad impedire le conferenze, le riunioni, ad esercitare la più infame oppressione contro noi anarchici. Oggi stesso stanno in prigione in centinaia, per aver tenuto nient'altro che una conferenza, o per aver scritto un articolo su qualche giornale, o per aver esplicitato idee anarchiche in pubblico: e sono in attesa che la Giustizia borghese pronunci le loro condanne per Associazione a delinquere. Se dunque i Governi impiegano i fucili, le catene, le prigioni, e la più infame oppressione contro noi anarchici, noi anarchici che dobbiamo fare? Cosa? Dobbiamo restare rinchiusi in noi stessi? Dobbiamo disconoscere il nostro ideale che è la verità? No!... Noi rispondiamo ai Governi con la Dinamite, con il Fuoco, con il Ferro, con il Pugnale, in una parola con tutto quello che noi potremo, per distruggere la borghesia ed i suoi governanti. Emile Henri ha lanciato una bomba in un ristorante, ed io mi sono vendicato con il pugnale, uccidendo il Presidente Carnot, perché lui era colui che rappresentava la Società borghese. Signori Giurati, se volete la mia testa, prendetela: ma non crediate che prendendo la mia testa, voi riuscirete a fermare la propaganda anarchica. No!.. Fate attenzione, perché colui che semina, raccoglie. Quando i Governi cominciarono a fare dei martiri (vi voglio parlare degli impiccati di Chicago, dei garrotati di Jerez, dei fucilati di Barcellona, dei ghigliottinati di Parigi) le ultime parole pronunciate dagli stessi martiri, intanto che andavano alla morte, furono queste: “Viva l'Anarchia, Morte alla borghesia”. Queste parole hanno attraversato i mari, i fiumi, i laghi: sono entrate nelle città, nei paesi, e sono penetrate nelle teste di milioni e milioni d'operai, che oggi si ribellano contro la Società borghese. È la stessa massa di lavoratori che finora si sono lasciati guidare da coloro che si proclamano partigiani delle otto ore di lavoro, della festa del 1º maggio, delle Società operaie, delle Camere sindacali, e da altre mistificazioni, che hanno servito solamente le loro ambizioni, per farsi nominare Deputati o Consiglieri Municipali, con la mira di poter vivere bene senza fare nulla. Ecco i Socialisti!... Ma essi hanno finito ora per riconoscere che non sarà che una rivoluzione violenta contro la borghesia, che potrà riconquistare i diritti dei lavoratori. Quel giorno, non ci saranno più gli operai che si suicideranno per la miseria, non ci saranno più gli Anarchici che soffriranno la prigione per anni e anni, non ci saranno più anarchici che saranno impiccati, garrotati, fucilati, ghigliottinati: ma saranno i borghesi, i Re, i Presidenti, i Ministri, i Senatori, i Deputati, i Presidenti delle Corti d'Assise, dei Tribunali, ecc. che moriranno sulla barricate del popolo, il giorno della rivoluzione sociale. È da lì che splenderanno i raggi d'una Società nuova, cioè dell'Anarchia e del Comunismo. Sarà solamente allora che non ci saranno più né sfruttati, né sfruttatori, né servi, né padroni: ciascuno darà secondo la propria forza e consumerà secondo i propri bisogni."

Gian_Maria
26-06-16, 18:59
La rivoluzione sociale violenta è anacronistica.

Jerome
12-07-16, 23:16
La rivoluzione sociale violenta è anacronistica.

Si ovvio, al momento attuale

Gian_Maria
13-07-16, 19:09
Si ovvio, al momento attuale
Per alcuni anarchici non è così ovvio.

Jerome
13-07-16, 19:09
Per alcuni anarchici non è così ovvio. Non penso che Josef Scveik pensi di scatenare la rivoluzione...

Gian_Maria
13-07-16, 20:54
Non penso che Josef Scveik pensi di scatenare la rivoluzione...
Lui non so (molti anarchici sono ingenuamente gradualisti), ma io sì, usando i mezzi democratici però (movimento politico).

Gian_Maria
14-07-16, 19:37
Il gradualismo anarchico non è riformismo o negazione della rivoluzione ma semplicemente l'accettazione di obiettivi intermedi (2 motivi: ginnastica rivoluzionaria e miglioramento delle condizioni di vita degli sfruttati), pur sempre con il fine ultimo: la rivoluzione sociale.
Non può funzionare (la storia lo ha ampiamente dimostrato), perché il capitalismo, attraverso lo stato, vede quei tentativi che hanno superato una certa dimensione come dei cancri maligni da debellare. L'abolizione del capitalismo (e dello stato) può avvenire solo con un atto collettivo, consapevole, maggioritario e a livello globale (almeno nei paesi più industrializzati/sviluppati). Una volta poteva essere violento, oggi no, solo politico.

Gian_Maria
15-07-16, 19:25
Pensare che le classi dominanti lascino spazi politici a coloro che vogliono rivoluzionare la società è onestamente ingenuo. O meglio, lo spazio te lo lasceranno sino a quando le tue idee rimarranno nel campo delle idee...
Cosa potrebbe fare la classe dominante contro una vasta maggioranza consapevole, organizzata politicamente (senza leader) e desiderosa di rivoluzionare la società? Considera che il movimento politico crescendo manderebbe un numero sempre maggiore di delegati (con mandato) in parlamento fino a raggiungere la maggioranza e impadronirsi, al momento opportuno, della macchina statale (forze armate incluse) per favorire lo svolgimento della rivoluzione/riorganizzazione (quindi non per governare nel capitalismo). Questa è la posizione del Movimento Socialista Mondiale di cui faccio parte.

Josef Scveik
16-07-16, 10:40
Cosa potrebbe fare la classe dominante contro una vasta maggioranza consapevole, organizzata politicamente (senza leader) e desiderosa di rivoluzionare la società? Considera che il movimento politico crescendo manderebbe un numero sempre maggiore di delegati (con mandato) in parlamento fino a raggiungere la maggioranza e impadronirsi, al momento opportuno, della macchina statale (forze armate incluse) per favorire lo svolgimento della rivoluzione/riorganizzazione (quindi non per governare nel capitalismo). Questa è la posizione del Movimento Socialista Mondiale di cui faccio parte.
Ho capito, ma questa vasta maggioranza non lascerebbe mai formare oppure cercherebbe di fermarla con la violenza. In quest'ultimo caso i rivoluzionari o imbracciano le armi o la rivoluzione perisce.

Gian_Maria
16-07-16, 19:18
Ho capito, ma questa vasta maggioranza non lascerebbe mai formare oppure cercherebbe di fermarla con la violenza.
Nei paesi "democratici" dove la libertà di espressione e di organizzazione politica (democratica) è la normalità? Non credo proprio.

Gian_Maria
19-07-16, 19:48
Scusa ma la strategia della tensione a cosa serviva secondo te se non a fermare l'avanzata della sinistra parlamentare ed extraparlamentare?
Avevano come modello l'ex URSS, non so se mi spiego.

Ma chi è che cancella i post di questo thread?

Jerome
19-07-16, 19:48
Avevano come modello l'ex URSS, non so se mi spiego. Ma chi che è cancella i post di questo thread? credo i supermod perché Scveik è bannato e si fa i cloni.

Gian_Maria
19-07-16, 19:52
credo i supermod perché Scveik è bannato e si fa i cloni.
Se scrive cose sensate, in questo forum non è bannato.

Jerome
19-07-16, 19:54
Se scrive cose sensate, in questo forum non è bannato. chiedi a qualche supermod... King Z.

Erdogan
20-07-16, 10:36
Se scrive cose sensate, in questo forum non è bannato.

Non so, la supermoderazione mi cancella tutti i post. A parte questo, lo stato capitalista userebbe mezzi leciti e illeciti per fermare l'avanzata della maggioranza rivoluzionaria....

p.s questo nick è ironico e non certo pretende di fare l'apologia del dittatore turco

Jerome
20-07-16, 11:19
Non so, la supermoderazione mi cancella tutti i post. A parte questo, lo stato capitalista userebbe mezzi leciti e illeciti per fermare l'avanzata della maggioranza rivoluzionaria.... p.s questo nick è ironico e non certo pretende di fare l'apologia del dittatore turco certo...

Gian_Maria
20-07-16, 19:11
lo stato capitalista userebbe mezzi leciti e illeciti per fermare l'avanzata della maggioranza rivoluzionaria....
Sì, certo, ma quella resta la via che dà più probabilità di riuscita e con minor spargimento di sangue di lavoratori.

Gian_Maria
23-07-16, 12:56
Teoricamente io sto con te, ma nella pratica le tue idee non si concretizzeranno mai...potresti pure riuscire a costruire tra un paio di secoli una vasta maggioranza, ma le classi dominanti reagiranno sicuramente con violenza e a quel punto ci si può solamente arrendere o difendere.
semmai potrebbe essere interessante costruire un potere popolare eautogestionario che marci parallelamente a quello ufficiale e che gradualmente indebolisca quello istituzionale sino a sostituirlo definitivamente. E' un pò la teoria di David Graeber e altri anarchici...
Ma sei d'accordo anche tu che senza una vasta maggioranza consapevolmente socialista (lavoratori in primis) non si può proprio fare la rivoluzione socialista/anarchica?

Gian_Maria
31-07-16, 17:51
Quella sarebbe la condizione ideale, però credo che si aspetta che si formi questa vasta maggioranza....campa cavallo...
si devono prendere gli strumenti che il contesto storico ti offre e sfruttare le occasioni propizie, se mai si ha la fortuna di viverle...
per esempio, in grecia secondo me c'era la possibilità di tentare qualcosa, ma purtroppo lì tra i socialisti libertari\anarchici prevalgono le tendenze antiorganizzatrici, ecco perchè hanno\abbiamo perso un tremo importante che forse almeno lì non ripasserà più....
Mi sembra di capire che secondo te la rivoluzione socialista può essere realizzata anche da una minoranza e addirittura in un singolo paese. Mah.

Jerome
31-07-16, 18:37
Josef è un fan dell' "anarchico individualista romantico illegalista" come il suo ex omonimo Raymond La Science... tuttavia anche i Caserio e i Bresci hanno una funzione, sebbene non certo di scatentamento rivoluzionario, oggi meno che mai. Ho scritto su un altro topic: Al di là del gesto storico, Bresci rappresenta un monito ideale, per ciò tutti gli amanti della democrazia e della giustizia, non solo gli anarchici, dovrebbero stimarlo: "non importa chi siete, quanto siate potenti, non importa che siate Re per grazia di Dio e volontà della nazione, che siate ricchi e moderni, ecc. o ciò in cui crediate: la mano vendicatrice non arriva dal cielo e ne siete tutti esposti. Quindi attenzione a non provocare troppo gli oppressi, che anche Umberto o Rockefeller o l'uomo più potente del mondo è soltanto un morto, quando incontra un Bresci sulla sua strada, potente come un kamikaze poiché non teme per la sua vita e ama il gesto in sé, quindi impossibile da dissuadere con lusinghe."