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Visualizza Versione Completa : Monsignore Krzysztof Charamsa: "Sono gay e ho un compagno"



Malandrina
03-10-15, 13:24
La confessione del monsignore: «Sono gay e ho un compagno»

Il teologo Krzysztof Charamsa: «Voglio scuotere questa mia Chiesa. So che ne pagherò le conseguenze: l'amore omosessuale è un amore familiare, aprano gli occhi»
di Elena Tebano

«Voglio che la Chiesa e la mia comunità sappiano chi sono: un sacerdote omosessuale, felice e orgoglioso della propria identità. Sono pronto a pagarne le conseguenze, ma è il momento che la Chiesa apra gli occhi di fronte ai gay credenti e capisca che la soluzione che propone loro, l’astinenza totale dalla vita d’amore, è disumana». Monsignor Krzysztof Charamsa, 43 anni, polacco da 17 anni residente a Roma, lo dice con un sorriso serio e pacato. Non è un sacerdote qualunque: ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 2003, è segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale vaticana e insegna teologia alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum a Roma. Mai prima d’ora un religioso con un ruolo attivo in Vaticano aveva fatto una dichiarazione del genere. Oggi monsignor Charamsa sarà a Roma alla prima assemblea internazionale dei cattolici lgbt organizzata dal Global Network of Rainbow Catholics alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, per sostenere il dialogo sui gay cattolici.

Perché ha deciso di fare coming out?
«Arriva un giorno che qualcosa si rompe dentro di te, non ne puoi più. Da solo mi sarei perso nell’incubo della mia omosessualità negata, ma Dio non ci lascia mai soli. E credo che mi abbia portato a fare ora questa scelta esistenziale così forte - forte per le sue conseguenze, ma dovrebbe essere la più semplice per ogni omosessuale, la premessa per vivere coerentemente - perché siamo già in ritardo e non è possibile aspettare altri cinquant’anni. Dunque dico alla Chiesa chi sono. Lo faccio per me, per la mia comunità, per la Chiesa. È anche mio dovere nei confronti della comunità delle minoranze sessuali».
Cosa pensa di ottenere?
«Mi pare che nella Chiesa non conosciamo l’omosessualità perché non conosciamo gli omosessuali. Li abbiamo da tutte le parti, ma non li abbiamo mai guardati negli occhi, perché di rado essi dicono chi sono. Vorrei con la mia storia scuotere un po’ la coscienza di questa mia Chiesa. Al Santo Padre rivelerò personalmente la mia identità con una lettera. E comunicherò chi sono alle università romane dove insegno: con mio grande dolore è probabile che non potrò più lavorare nella scuola cattolica».
Lo fa alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, che inizia domani in Vaticano.
«Sì, vorrei dire al Sinodo che l’amore omosessuale è un amore familiare, che ha bisogno della famiglia. Ogni persona, anche i gay, le lesbiche o i transessuali, porta nel cuore un desiderio di amore e familiarità. Ogni persona ha diritto all’amore e quell’amore deve esser protetto dalla società, dalle leggi. Ma soprattutto deve essere curato dalla Chiesa. Il Cristianesimo è la religione dell’amore: è ciò che caratterizza il Gesù che noi portiamo al mondo. Una coppia di lesbiche o di omosessuali deve poter dire alla propria Chiesa: noi ci amiamo secondo la nostra natura e questo bene del nostro amore lo offriamo agli altri, perché è un fatto pubblico, non privato, e non è una ricerca esasperata del piacere».
Questa però non è la concezione della Chiesa.
«No, non sono posizioni dell’attuale dottrina della Chiesa, ma sono presenti nella ricerca teologica. In quella cristiana in modo ponderoso, ma abbiamo anche ottimi teologi cattolici che su questi aspetti producono contributi importanti».
Il Catechismo cattolico sulla base della lettura biblica definisce l’omosessualità come una tendenza «intrinsecamente disordinata»...
«La Bibbia non parla mai di omosessualità. Parla invece degli atti che io definirei “omogenitali”. Possono essere compiuti anche da persone eterosessuali, come succede in molte prigioni. In questo senso potrebbero essere un momento di infedeltà alla propria natura e quindi un peccato. Quegli stessi atti compiuti da una persona omosessuale esprimono invece la sua natura. Il sodomita biblico non ha niente a che fare con due omosessuali che oggi in Italia si amano e vogliono sposarsi. Non trovo nella scrittura nemmeno una pagina, neanche in San Paolo, che possa riferirsi alle persone omosessuali che chiedono di essere rispettate nel loro orientamento, un concetto sconosciuto all’epoca».
La dottrina cattolica esclude dal sacerdozio i gay: lei come ha potuto diventarlo?
«È una regola introdotta nel 2005 quando io ero già sacerdote, e che vale solo per le nuove ordinazioni. Per me è stato un trauma. Prima non era così e credo che sia un errore da correggere».
Lei ha sempre saputo di essere gay?
«Sì, ma all’inizio non lo accettavo, mi sono sottomesso con pignoleria zelante all’insegnamento della Chiesa e al vissuto che mi imponeva: il principio che “l’omosessualità non esiste”. E se c’è va distrutta».
Come è passato dal rifiuto alla «felicità» di essere gay?
«Studiando, pregando e riflettendo su di me. Sono stati fondamentali il dialogo con Dio e il confronto con la teologia, la filosofia, la scienza. Adesso, poi, ho un compagno che mi ha aiutato a trasformare le ultime paure nella forza d’amore».
Un compagno? Questo non è ancora più inconciliabile con il sacerdozio cattolico?
«So che la Chiesa mi vedrà come qualcuno che non ha saputo mantenere una promessa, che si è perso e per di più non con una donna, ma con un uomo! E so anche che dovrò rinunciare al ministero, che pure è tutta la mia vita. Ma non lo faccio per poter vivere con il mio compagno. Questa è una decisione molto più ampia che nasce dalla riflessione sul pensiero della Chiesa».
Cioè?
«Se non fossi trasparente, se non mi accettassi, non potrei comunque essere un buon sacerdote perché non potrei fare da tramite alla felicità di Dio. Penso che su questi temi la Chiesa sia in ritardo rispetto alle conoscenze che ha raggiunto l’umanità. È già successo in passato: ma se si è in ritardo sull’astronomia le conseguenze non sono così pesanti come quando il ritardo riguarda qualcosa che tocca la parte più intima delle persone. La Chiesa deve sapere che non sta raccogliendo la sfida dei tempi».

La confessione del monsignore: «Sono gay e ho un compagno»The interview: english version - Corriere.it (http://www.corriere.it/cronache/15_ottobre_02/confessione-monsignore-sono-gay-ho-compagno-13a47834-6950-11e5-a7ad-17c7443382c3.shtml)

Chapeau

Adl122
03-10-15, 18:00
Fuori dalle palle,calci in culo e vai a fare altro se sei un gay.

Non se ne può più di questo relativismo,della volonta' di distruggere qualsiasi regola.

Qualcuno deve riprendere in mano la situazione anche al Vaticano,fare piazza pulita,prima allontanando questo Papa,poi tutti i gay e i pedofili all'interno della Chiesa.Quest'occidende sta diventando una latrina.

Felipe K.
03-10-15, 18:59
La confessione del monsignore: «Sono gay e ho un compagno»

Il teologo Krzysztof Charamsa: «Voglio scuotere questa mia Chiesa. So che ne pagherò le conseguenze: l'amore omosessuale è un amore familiare, aprano gli occhi»
di Elena Tebano

«Voglio che la Chiesa e la mia comunità sappiano chi sono: un sacerdote omosessuale, felice e orgoglioso della propria identità. Sono pronto a pagarne le conseguenze, ma è il momento che la Chiesa apra gli occhi di fronte ai gay credenti e capisca che la soluzione che propone loro, l’astinenza totale dalla vita d’amore, è disumana». Monsignor Krzysztof Charamsa, 43 anni, polacco da 17 anni residente a Roma, lo dice con un sorriso serio e pacato. Non è un sacerdote qualunque: ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 2003, è segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale vaticana e insegna teologia alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum a Roma. Mai prima d’ora un religioso con un ruolo attivo in Vaticano aveva fatto una dichiarazione del genere. Oggi monsignor Charamsa sarà a Roma alla prima assemblea internazionale dei cattolici lgbt organizzata dal Global Network of Rainbow Catholics alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, per sostenere il dialogo sui gay cattolici.

Perché ha deciso di fare coming out?
«Arriva un giorno che qualcosa si rompe dentro di te, non ne puoi più. Da solo mi sarei perso nell’incubo della mia omosessualità negata, ma Dio non ci lascia mai soli. E credo che mi abbia portato a fare ora questa scelta esistenziale così forte - forte per le sue conseguenze, ma dovrebbe essere la più semplice per ogni omosessuale, la premessa per vivere coerentemente - perché siamo già in ritardo e non è possibile aspettare altri cinquant’anni. Dunque dico alla Chiesa chi sono. Lo faccio per me, per la mia comunità, per la Chiesa. È anche mio dovere nei confronti della comunità delle minoranze sessuali».
Cosa pensa di ottenere?
«Mi pare che nella Chiesa non conosciamo l’omosessualità perché non conosciamo gli omosessuali. Li abbiamo da tutte le parti, ma non li abbiamo mai guardati negli occhi, perché di rado essi dicono chi sono. Vorrei con la mia storia scuotere un po’ la coscienza di questa mia Chiesa. Al Santo Padre rivelerò personalmente la mia identità con una lettera. E comunicherò chi sono alle università romane dove insegno: con mio grande dolore è probabile che non potrò più lavorare nella scuola cattolica».
Lo fa alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, che inizia domani in Vaticano.
«Sì, vorrei dire al Sinodo che l’amore omosessuale è un amore familiare, che ha bisogno della famiglia. Ogni persona, anche i gay, le lesbiche o i transessuali, porta nel cuore un desiderio di amore e familiarità. Ogni persona ha diritto all’amore e quell’amore deve esser protetto dalla società, dalle leggi. Ma soprattutto deve essere curato dalla Chiesa. Il Cristianesimo è la religione dell’amore: è ciò che caratterizza il Gesù che noi portiamo al mondo. Una coppia di lesbiche o di omosessuali deve poter dire alla propria Chiesa: noi ci amiamo secondo la nostra natura e questo bene del nostro amore lo offriamo agli altri, perché è un fatto pubblico, non privato, e non è una ricerca esasperata del piacere».
Questa però non è la concezione della Chiesa.
«No, non sono posizioni dell’attuale dottrina della Chiesa, ma sono presenti nella ricerca teologica. In quella cristiana in modo ponderoso, ma abbiamo anche ottimi teologi cattolici che su questi aspetti producono contributi importanti».
Il Catechismo cattolico sulla base della lettura biblica definisce l’omosessualità come una tendenza «intrinsecamente disordinata»...
«La Bibbia non parla mai di omosessualità. Parla invece degli atti che io definirei “omogenitali”. Possono essere compiuti anche da persone eterosessuali, come succede in molte prigioni. In questo senso potrebbero essere un momento di infedeltà alla propria natura e quindi un peccato. Quegli stessi atti compiuti da una persona omosessuale esprimono invece la sua natura. Il sodomita biblico non ha niente a che fare con due omosessuali che oggi in Italia si amano e vogliono sposarsi. Non trovo nella scrittura nemmeno una pagina, neanche in San Paolo, che possa riferirsi alle persone omosessuali che chiedono di essere rispettate nel loro orientamento, un concetto sconosciuto all’epoca».
La dottrina cattolica esclude dal sacerdozio i gay: lei come ha potuto diventarlo?
«È una regola introdotta nel 2005 quando io ero già sacerdote, e che vale solo per le nuove ordinazioni. Per me è stato un trauma. Prima non era così e credo che sia un errore da correggere».
Lei ha sempre saputo di essere gay?
«Sì, ma all’inizio non lo accettavo, mi sono sottomesso con pignoleria zelante all’insegnamento della Chiesa e al vissuto che mi imponeva: il principio che “l’omosessualità non esiste”. E se c’è va distrutta».
Come è passato dal rifiuto alla «felicità» di essere gay?
«Studiando, pregando e riflettendo su di me. Sono stati fondamentali il dialogo con Dio e il confronto con la teologia, la filosofia, la scienza. Adesso, poi, ho un compagno che mi ha aiutato a trasformare le ultime paure nella forza d’amore».
Un compagno? Questo non è ancora più inconciliabile con il sacerdozio cattolico?
«So che la Chiesa mi vedrà come qualcuno che non ha saputo mantenere una promessa, che si è perso e per di più non con una donna, ma con un uomo! E so anche che dovrò rinunciare al ministero, che pure è tutta la mia vita. Ma non lo faccio per poter vivere con il mio compagno. Questa è una decisione molto più ampia che nasce dalla riflessione sul pensiero della Chiesa».
Cioè?
«Se non fossi trasparente, se non mi accettassi, non potrei comunque essere un buon sacerdote perché non potrei fare da tramite alla felicità di Dio. Penso che su questi temi la Chiesa sia in ritardo rispetto alle conoscenze che ha raggiunto l’umanità. È già successo in passato: ma se si è in ritardo sull’astronomia le conseguenze non sono così pesanti come quando il ritardo riguarda qualcosa che tocca la parte più intima delle persone. La Chiesa deve sapere che non sta raccogliendo la sfida dei tempi».

La confessione del monsignore: «Sono gay e ho un compagno»The interview: english version - Corriere.it (http://www.corriere.it/cronache/15_ottobre_02/confessione-monsignore-sono-gay-ho-compagno-13a47834-6950-11e5-a7ad-17c7443382c3.shtml)

Chapeau
ma certo che l'ha fatto per distruggere la chiesa di cristo, non c'è altra spiegazione.

chapeau

Malandrina
03-10-15, 19:02
Non ci sono riusciti i preti e prelati pedofili, per cui non penso che la Chiesa corra alcun rischio se uno dei tanti omosessuali che la compongono dichiara di essere pubblicamente gay

Adl122
03-10-15, 19:22
Non ci sono riusciti i preti e prelati pedofili, per cui non penso che la Chiesa corra alcun rischio se uno dei tanti omosessuali che la compongono dichiara di essere pubblicamente gay

Brava.Vanno allontanati subito,non hanno distrutto la Chiesa ma hanno distrutto la vita di tanti bambini.E siccome questi preti pedofili sono praticamente tutti preti omosessuali,aria,ma aria al volo.

Felipe K.
03-10-15, 19:53
Non ci sono riusciti i preti e prelati pedofili, per cui non penso che la Chiesa corra alcun rischio se uno dei tanti omosessuali che la compongono dichiara di essere pubblicamente gay
i preti pedofili non fanno conferenze stampe dicendo che la chiesa deve accettare il concubinato altrimenti è "retrograda"

Malandrina
03-10-15, 19:54
Bella la filosofia del si fa, ma non si dice

Felipe K.
03-10-15, 20:01
Bella la filosofia del si fa, ma non si dice
è diverso. un conto è maturare un cammino personale, coinvolgendo pari e superiori.

un altro è scrivere un libro e preparare una conferenza stampa per avere il più alto impatto mediatico.

una vera provocazione teppistica.

Malandrina
03-10-15, 20:14
Ovvio che è una provocazione e mi pare abbia raggiunto lo scopo.

Felipe K.
03-10-15, 21:28
Ovvio che è una provocazione e mi pare abbia raggiunto lo scopo.
prendere i likes dei nichilisti antiumani nemici dell'umanità?

Scipione
04-10-15, 06:45
prendere i likes dei nichilisti antiumani nemici dell'umanità?
Addirittura.... :facepalmi: :drinky:

Malandrina
04-10-15, 06:48
prendere i likes dei nichilisti antiumani nemici dell'umanità?

Stai perdendo lo smalto, Felipe.

Ucci Do
04-10-15, 08:07
Mi sono sempre tenuto alla larga da coloro che non mantengono le promesse.

Malandrina
04-10-15, 08:32
Ottima scelta. Peccato però che spesso non si sia consapevoli del fatto che non mantengono le promesse.

Franco Tiratore
04-10-15, 09:00
In un altro thread sul papa ho chiesto perche' non c'e' mai stato un prete che ha fatto il prete per 19 anni facendo finta di niente, dopodiche' e' saltato fuori a dire che amava di una donna, e poi si e messo a stigmatizzare i colleghi che pontificavano su come doveva andare la vita di coppia di una coppia eterosessuale

Questo evento del prete gay che fa outing la dice lunga anche in tema di comportamento gay che viene messo a contrasto con il comportamento dell eterosessule agli occhi della opinione pubblica

Secondo me in teoria potrebbe causare un danno rispetto al rendere piu facile la vita di un omosessuale nella societa dei nostri giorni; mentre i gay continueranno ad essere offesi dalla incomprensione da parte di chi si accorge della condotta di questo gay in relazione a quella del generico gay

E di conseguentenza la rivelazione di questo comportamento demenziale dovrebbe portare al rafforzamento dell orgoglio gay, a manifestazioni piu appariscenti del solito, al prossimo anniversario in onore di tale tipo di autostima

Malandrina
04-10-15, 09:10
Non ho capito niente

Franco Tiratore
04-10-15, 10:46
Non ho capito niente

scusa :eekxx:
pero' secondo te, visto che hai risposto, che senso ha che (quando si sa benissimo che il clero ha una disciplina e di conseguenza diventa naturale che nessun prete non gay ha mai fatto outing dicendo che e' felice di amare una donna) che questo dopo aver imbrogliato per 19 anni ( ma non esistevano i peccati?) non solo dichiara di avere l'amante, ma pontifica anche sul superamento dell'omofobia da parte della chiesa?

Ucci Do
04-10-15, 11:58
Ottima scelta. Peccato però che spesso non si sia consapevoli del fatto che non mantengono le promesse.
Guarda sono il primo che auspica un pò di pulizia.

A meno che i riformatori gaysti e individualisti in seno alla Chiesa riescano a sdoganare accoppiamenti sessuali e relazioni omosessuali da parte dei preti alla luce del sole.

In quel caso ci sarà solo pazio per la contro-rivoluzione.

Scipione
04-10-15, 12:49
scusa :eekxx:
pero' secondo te, visto che hai risposto, che senso ha che (quando si sa benissimo che il clero ha una disciplina e di conseguenza diventa naturale che nessun prete non gay ha mai fatto outing dicendo che e' felice di amare una donna) che questo dopo aver imbrogliato per 19 anni ( ma non esistevano i peccati?) non solo dichiara di avere l'amante, ma pontifica anche sul superamento dell'omofobia da parte della chiesa?
Beh, come diceva il maestro alberto manzoni, non è mai troppo tardi.... Per il resto, come fai a dire che nessun prete non gay ha mai fatto outing dicendo che e' felice di amare una donna' BAsti pensare alle migliaia di preti ridotti allo stato laicale proprio per quello.... :cool: :drinky:

Franco Tiratore
04-10-15, 15:36
Beh, come diceva il maestro alberto manzoni, non è mai troppo tardi.... Per il resto, come fai a dire che nessun prete non gay ha mai fatto outing dicendo che e' felice di amare una donna' BAsti pensare alle migliaia di preti ridotti allo stato laicale proprio per quello.... :cool: :drinky:

allora sono io che non seguo bene le notizie
i preti (avevo capito finora) evidentemente fanno outing (non in tv ecc) perche vogliono lasciare il clero
questo 'elemento'( per dire: uno che mi fa reagire cosi :facepalmi:) puo averlo fatto per lasciare il clero ma fa una dichiarazione a quotidiani e media, e pretende di ottenere cambiamenti in seno alla chiesa
la mia idea e' che in cio' segna una differenza con altri outing: bisogna che un giorno i gay ammettano di non lasciarsi sfuggire nessuna occasione per sottolineare, proprio per conto loro, di essere diversi... forse la loro esigenza e' di essere diversi ma non discriminati, i.e. 'una coppia gay e' diversa da una coppia etero ma non deve essere discriminata'
ma da cui, anche, matrimoni etero diversi da unioni gay ma diritti uguali ( in effetti poi: col ca*o che a loro possa adar bene una roba del genere :D)

Malandrina
04-10-15, 16:11
Non capisco perché dobbiate venire a esternare la vostra disapprovazione sui gay proprio in questa sezione.
Ci sono tante altre discussioni aperte sul tema. Vi consiglio quella sul prete frocio su DR.

Franco Tiratore
04-10-15, 17:03
mah

io l'ho fatto perche il titolo contiene la frase del mons 'sono gay e ho un compagno'

Scipione
04-10-15, 18:52
allora sono io che non seguo bene le notizie
i preti (avevo capito finora) evidentemente fanno outing (non in tv ecc) perche vogliono lasciare il clero
questo 'elemento'( per dire: uno che mi fa reagire cosi :facepalmi:) puo averlo fatto per lasciare il clero ma fa una dichiarazione a quotidiani e media, e pretende di ottenere cambiamenti in seno alla chiesa
la mia idea e' che in cio' segna una differenza con altri outing: bisogna che un giorno i gay ammettano di non lasciarsi sfuggire nessuna occasione per sottolineare, proprio per conto loro, di essere diversi... forse la loro esigenza e' di essere diversi ma non discriminati, i.e. 'una coppia gay e' diversa da una coppia etero ma non deve essere discriminata'
ma da cui, anche, matrimoni etero diversi da unioni gay ma diritti uguali ( in effetti poi: col ca*o che a loro possa adar bene una roba del genere :D)
Credo che l'esigenza fondamentale sia quella di essere accettati, in primis. In secundis, di ottenere gli stessi riconoscimenti formali e giuridici che competono alle coppie eterosessuali. Il riconoscimento delle coppie di fatto o del matrimonio, come avviene in molti paesi europei e in molti altri del resto del mondo, è un traguardo raggiungibile. Che poi, come scrivi tu, l'outing pretenda di cambiare le cose in vaticano, quella è pia illusione, ma non per questo la cosa diventa di per se stessa deprecabile. Almeno fino a che esiste la possibilità di dire manifestare civilmente la propria opinione o il proprio dissenso. :ekkekazzo: :drinky:

GILANICO
04-10-15, 19:48
Cloro al clero!!

Non puoi essere Gay ed indossare un abito talare, soprattutto all'interno di quelle religioni monoteistiche che hanno da sempre difeso la famiglia monogamica patriarcale e condannato duramente tutto il resto!!

L'unico modo per poter restare all'interno di questo sistema è quello di vivere la propria sessualità di nascosto, oppure, rinnegandola del tutto.

La chiesa è fatta solo per i pedofili, per pretacci collusi con la mafia e per preti dichiaratamente fascisti che ogni anno dicono messe per il Duce..


https://www.youtube.com/watch?v=dIkomKEyi0g

Altro che scomunicarli, l'olio di ricino gli darei, tanto per essere in tema e ripagarli con la stessa moneta.

Molly
04-10-15, 20:39
Quando ha deciso di fare il prete lo sapeva quali erano le regole e quale era la visione della chiesa sull'omosessualità, sinceramente non provo nessuna solidarietà per uno che per anni e anni ha fatto parte di un'associazione a delinquere essendone pienamente consapevole e che decide di uscirne solo per una sofferenza sua personale

Franco Tiratore
04-10-15, 21:17
Credo che l'esigenza fondamentale sia quella di essere accettati, in primis.

io volevo sottolineare che queste uscite non aiutano.
un po come un bambino a cui si insegna l'educazione: lui fa il monello, ma appunto infantilmente vorrebbe essere accettato incondizionatamente. Invece e' importante che capisca che per essere accettato deve fare una serie di passi anche lui
se pero' continuera ad ignorare un minimo di principi di buon senso, di conseguenza continuera' per esempio a beccarsi note di biasimo; e farsi notare in senso negativo / come eccezione / pecora nera

Franco Tiratore
04-10-15, 21:32
Quando ha deciso di fare il prete lo sapeva quali erano le regole e quale era la visione della chiesa sull'omosessualità

le regole piu che altro, il non avere un partner
cosa faceva? non si confessava mai? o magari aveva un decalogo personalizzato, tutto come aveva studiato in seminario meno quello che a lui faceva comodo non rispettare?
con che faccia tosta diceva ai credenti di fare penitanza prima della comunione,
magari a lui non andava a genio una regola, a un credente X un altra al credente Y a un altra ancora, cosa era importante per lui ? essere inflessibile solo con gli altri?

per lui forse funziona che tutti i dogmi sono ferrei, pero' i gay (e solo loro, attenzione!) hanno diritto a concessioni altrimenti frignano perche sono discriminati :facepalmi:

Franco Tiratore
04-10-15, 21:44
Non puoi essere Gay ed indossare un abito talare, soprattutto all'interno di quelle religioni monoteistiche che hanno da sempre difeso la famiglia monogamica patriarcale



A me conitua a sfuggire il nesso con la difesa da parte della religione in favore della famiglia monogamica

Qui c'e' uno che se ne frega del fatto che un prete non puo avere un partner: non puo avere ne un uomo ne una donna ne un trans per partner

E piu grave del fatto che non puoi essere gay

Ma questo se ne strasbatte: anche in ogni organizzazione moralmente ineccepibile ( affermando che il clero non lo sia per i suoi noti vizi) sto fenomeno non avrebbe nessuna voce in capitolo nel sensiblizzare chicchessia

un amministratore che per esempio fa la cresta sistematicamente in una azienda, che fa il giorno che decide di confessare? si mette a dare lezioni di moralita' a quelli che nel giro di istanti non potranno che licenziarlo?

GILANICO
04-10-15, 22:51
A me conitua a sfuggire il nesso con la difesa da parte della religione in favore della famiglia monogamica

Qui c'e' uno che se ne frega del fatto che un prete non puo avere un partner: non puo avere ne un uomo ne una donna ne un trans per partner

E piu grave del fatto che non puoi essere gay

Ma questo se ne strasbatte: anche in ogni organizzazione moralmente ineccepibile ( affermando che il clero non lo sia per i suoi noti vizi) sto fenomeno non avrebbe nessuna voce in capitolo nel sensiblizzare chicchessia

un amministratore che per esempio fa la cresta sistematicamente in una azienda, che fa il giorno che decide di confessare? si mette a dare lezioni di moralita' a quelli che nel giro di istanti non potranno che licenziarlo?

Semplicemente perché la chiesa ha da sempre difeso la sacralità della famiglia (se pur con molta ipocrisia), basata ESCLUSIVAMENTE dall'unione di un uomo ed una donna: monogamia e patriarcato. Motivo per il quale una persona dichiaratamente omosessuale non può assolutamente esercitare il sacerdozio, sarebbe un controsenso.

GILANICO
04-10-15, 22:57
L'omosessuale "tollerato" dalla chiesa è un omosessuale pentito e che rinnega la sua vera natura omosessuale.

Giordi
05-10-15, 08:18
è diverso. un conto è maturare un cammino personale, coinvolgendo pari e superiori.

un altro è scrivere un libro e preparare una conferenza stampa per avere il più alto impatto mediatico.

una vera provocazione teppistica.

infatti... molto meglio spararsi in chiesa come farebbe un vero omofobo...

Franco Tiratore
05-10-15, 10:06
Motivo per il quale una persona dichiaratamente omosessuale non può assolutamente esercitare il sacerdozio, sarebbe un controsenso.

continuo a ripetere che neanche un prete con l'amante

ma a questo fenomeno non frega nulla che un prete non possa amare una persona (come fanno quelli che non diventano preti), dato che lui e' andato avanti per quasi vent anni infischiandosene con l'amante che pareva a lui

il problema esiste senza dover per queto irrigidirsi a apprezzare questa recente uscita egoista e piuttosto sconclusionata, che non mi sorprenderei se facesse male a chi ambisce a che i gay vengano sempre piu accettaati i loro diritti riconosciuti

Quello che ho fato rilevare e che non e che sia venuto fuori uno a dire, oh, ho idee rivoluzionrie credo al 50% di que che professa la mia religione, pero' ho questa esigenza di eguire i libri dello scienaziato X, oppure cche o, sono un ddepravato che si incula i cavalli ..

No,guarda caso, sembra ch un gay ancora una volta abbia fatto outing sulla idisioncraia dei gay per osservare una vita disciplinata dopo aver fatto una scelta

Se vuoi amare le donne, ti e stato detto che forse non e il caso di fare il prete (e questa e' un concetto compreso)
Se vuoi amare gli uomini, ti e stato detto che forse non e il caso di fare il prete (lo stsso concetto, ma siccome sei gay, non cce la fai a comprendere questo concetto)

Che e uno po' la stessa cosa del matrimonio: se vuoi unirti a una persona del tuo stesso sesso, e' sbagliato che abbia minore diritti, ma non si capisce perche', se sei osservante, tu debba ribellarti al fatto che non esiste il matrimonio fra persone dello stesso sesso

Credo che per gli osservanti stessi i gay siano un problema, (nel caso di una loro determinnazioen a trasgredire pur essendo osservanti (almeno finche esisteranno regole come i dieci comandamenti e simili)

Certo,se un giorno la chiesa abolira comandamenti peccati ecc , sarebbe brutto che li abolise ma mantenesse il divieto di matrimonio

Ma sarebbe strano pure il contrario :D

Franco Tiratore
05-10-15, 10:25
L'omosessuale "tollerato" dalla chiesa è un omosessuale pentito e che rinnega la sua vera natura omosessuale.

Un po' come dire che un eteroessuale tollerato dalla chiesa e' un potenzile marito pentito che rinnega la sua vera natura di amante delle donne

A me questi discorsi che gli eterosessuali magari fanno ( ma se fanno una scelta religiosa poi e' quella) sembrano comunque deliranti, e forse non mi sorprende che li facciano i gay ( purtroppo!)

Tra l'altro se sei omosessuale e credente, sei anche tollerato ( anzi mi sembra sbagliato usare quel termine ) ... sei credente e basta, non esiste che devi rinnegarlo per essere tollerato :facepalmi:
non mi pare che non fanno entrare in chiesa i gay s non rinnegano di esserlo

Franco Tiratore
05-10-15, 10:33
infatti... molto meglio spararsi in chiesa come farebbe un vero omofobo...

:facepalmi:
si c'e' questo rischio di queste manifestazioni estreme in chiesa,
andranno certamente messe in conto

Scipione
05-10-15, 16:12
io volevo sottolineare che queste uscite non aiutano.
un po come un bambino a cui si insegna l'educazione: lui fa il monello, ma appunto infantilmente vorrebbe essere accettato incondizionatamente. Invece e' importante che capisca che per essere accettato deve fare una serie di passi anche lui
se pero' continuera ad ignorare un minimo di principi di buon senso, di conseguenza continuera' per esempio a beccarsi note di biasimo; e farsi notare in senso negativo / come eccezione / pecora nera
Sì, questo può essere vero, ma forse il Monsignore si è lasciato trascinare dall'entusiasmo delle (supposte) aperture di papa bergoglio. O forse, più semplicemente, dopo tanti anni in cui la sua relazione è rimasta nascosta, si è voluto liberare di questa sorta di costrizione, aprendo al mondo intero la propria situazione e la relativa condizione , come - se vorrai leggerlo - si comprende molto più a fondo in questo articolo (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/03/vaticano-monsignor-charamsa-sono-gay-e-ho-un-compagno-e-ora-che-la-chiesa-apra-gli-occhi/2091179/) :nodding: :drinky:

GILANICO
05-10-15, 22:01
Un po' come dire che un eteroessuale tollerato dalla chiesa e' un potenzile marito pentito che rinnega la sua vera natura di amante delle donne

Scopri l'acqua calda solamente adesso??
Il maschio eterosessuale cattolico dovrebbe essere devoto alla sua famiglia e a sua moglie per tutta la vita, senza scornificamenti vari..
I divorziati non DOVREBBERO manco prendere l'eucarestia, se pur questo papato mi sembra tanto un modo come un altro per stare al passo con i tempi, quando poi, non dovrebbe essere la chiesa a conformarsi alla società moderna ma l'incontrario.




Tra l'altro se sei omosessuale e credente, sei anche tollerato ( anzi mi sembra sbagliato usare quel termine ) ... sei credente e basta, non esiste che devi rinnegarlo per essere tollerato :facepalmi:
non mi pare che non fanno entrare in chiesa i gay s non rinnegano di esserlo

Ma hai bevuto per caso???

La chiesa Valdese è da sempre stata di mentalità molto più aperta, soprattutto per quanto riguarda gli omosessuali ed il sacerdozio femminile, a differenza invece della chiesa cattolica romana, molto più conservatrice, maschilista e patriarcale.

La chiesa cattolica "tollera" l'omosessuale credente inducendolo alla castità, l'atto sessuale (il coito anale maschile) va contro la morale catto-semitica e di tutte le religioni di derivazione abramitica.

In pratica la chiesa dice: "Sei un omosessuale credente?? ok, la chiesa ti aprirà le porte solamente se rimarrai casto e non farai mai del sesso con un altro uomo, perché risulterebbe essere IMMORALE. per noi ..... Sarai ancor di più accettato qualora inizierai a rinnegare questa tua perversione sessuale che va contro natura".

E' vero che esistono moltissime controversie che riguardano il tema dell'omosessualità e cattolicesimo, ma trovo questa spinta di tolleranza al quanto ridicola e ipocrita, soprattutto in questi ultimi tempi.
Io non cerco un approvazione della chiesa cattolica e non voglio nemmeno che essa mi spalanchi le sue porte e che mi accolga a braccia aperte!

Franco Tiratore
05-10-15, 22:17
si comprende molto più a fondo in questo

Vabe

l’astinenza totale che chiede ai gay èdisumana“
qui da per scontato che tutti i preti sono gay :facepalmi:


In ogni società di soli uomini ci sono più gay che nel mondo come tale
qui esterna la concezione -niente di oggettivo- di generazioni tipo i miei nonni, se una societa' si cristallizza in una composizione di uomini, e' in grado di fare diventare alcuni di essi gay; che ha l'identico valore della concezione per cui un gay puo far diventare omosessuale un ragazzino ingenuo
cosa che secondo me e' possibile, peccato che da quel che ho sentito costantemente dai piu strenui lorodifensori, gay si nasce, ma non lo si puo' diventare :rolleyes:


ai gay credenti e capisca che la soluzione che propone loro, l’astinenza totale dalla vita d’amore, è disumana

ma anche l'astinenza dalla vita d'amore delle coppie eterosessuali, tranne quelle N volte che vogliono procreare, e' disumana! anche non fare mai l'amore prima di sposarsi e' disumano,


l’amore omosessuale è un amore familiare
in caso, entrambi i gay maschi dovrebbero far concepire il proprio seme, entrambe le gay femmine dovrebbero concepire ... altrimenti uno dei due non procreerebbe, se non ce la fanno davvero a non procreare, allora si cdovrebbe sapere sempre di coppie gay con due figli
invece non e' necessariamente cosi'l insomma, non credo che sia familiare, puo' esserlo, ma lui nel dirlo e' come e si autoconvincesse

Ogni cosa che dice nel suo articolo mi lascia perplessso

Mentre e' piuttosto ovvio che non si puo' essere biecamente intolleranti nei confronti dei gay, e' anacronistico
(anche se quando si mettono da soli in posizioni stucchevoli, indifendibili e' giusto farlo notare: i gay non sembrano aver capito che non si puo' avere la botte piena e il partner ubriaco :D)

Scipione
05-10-15, 22:37
Sono d'accordo nel ritenere che quanto scritto nell'articolo e da te ripreso e commentato, sia opinabile. Per il resto.

- la chiesa non condanna i gay e nemmeno i preti gay in quanto tali. Purchè essi, però, pratichino la castità. Diversamente, dovrebbe condannare anche i preti etero per il solo fatto di essere tali. L'astinenza totale, in ogni caso, soprattutto se imposta, è effettivamente disumana.

- credo che il concetto di famiglia comprenda anche le coppie stabili, pur senza figli.

:) :drinky:

-

Franco Tiratore
05-10-15, 23:05
- la chiesa non condanna i gay e nemmeno i preti gay in quanto tali. Purchè essi, però, pratichino la castità. Diversamente, dovrebbe condannare anche i preti etero per il solo fatto di essere tali. L'astinenza totale, in ogni caso, soprattutto se imposta, è effettivamente disumana.

:) :drinky:

-

sono d'accordo
pero' lui -il prete- puo dar adito a malintesi, perche non sembra essere d'accordo lui

ecco, sulle disumanita' mi sento di ammettere che si tratta di due disumanita' e che pero'

- nel paragone 'coppia etero >< coppia gay', la coppia etero e osservante da sposata puo' fare l amore secondo i sistemi (opinabili) loro. fin quando la donna non resta incinta

quindi oggettivaente disumano per coppia gay > disumano coppia etero

- disumano uguale prima del matrimonio

- per quanto riguarda i preti e' anche disumano uguale
(di nuovo, il prete non da l'impressione di aver capito o essere d'acordo su questo fatto per me oggettivo, e comunque se ne e' strasbattuto :encouragement:)

Druuna
08-10-15, 09:18
Fuori dalle palle,calci in culo e vai a fare altro se sei un gay.

Non se ne può più di questo relativismo,della volonta' di distruggere qualsiasi regola.

Qualcuno deve riprendere in mano la situazione anche al Vaticano,fare piazza pulita,prima allontanando questo Papa,poi tutti i gay e i pedofili all'interno della Chiesa.Quest'occidende sta diventando una latrina.

Superbia = peccato capitale.

Druuna
08-10-15, 09:19
Brava.Vanno allontanati subito,non hanno distrutto la Chiesa ma hanno distrutto la vita di tanti bambini.E siccome questi preti pedofili sono praticamente tutti preti omosessuali,aria,ma aria al volo.

Non c'è nessuna correlazione tra pedofilia e omosessualità.

Druuna
08-10-15, 09:23
allora sono io che non seguo bene le notizie
i preti (avevo capito finora) evidentemente fanno outing (non in tv ecc) perche vogliono lasciare il clero



«So che la Chiesa mi vedrà come qualcuno che non ha saputo mantenere una promessa, che si è perso e per di più non con una donna, ma con un uomo! E so anche che dovrò rinunciare al ministero, che pure è tutta la mia vita. Ma non lo faccio per poter vivere con il mio compagno. Questa è una decisione molto più ampia che nasce dalla riflessione sul pensiero della Chiesa».

mi sembra che ti sbagli

Franco Tiratore
08-10-15, 13:59
mi sembra che ti sbagli

senz'altro
ma non ho capito bene dove

Scipione
08-10-15, 21:16
Brava.Vanno allontanati subito,non hanno distrutto la Chiesa ma hanno distrutto la vita di tanti bambini.E siccome questi preti pedofili sono praticamente tutti preti omosessuali,aria,ma aria al volo.
Quelli a cui piacciono le bambine, evidentemente devono essere tutti eterosessuali... :rolleyes: :drinky:

Druuna
09-10-15, 19:46
senz'altro
ma non ho capito bene dove

hai detto che "fanno outing perchè vogliono lasciare il clero" quando l'interessato afferma esattamente il contrario.
Anche perchè nessuno impedisce a nessuno di lasciare il clero.

Adl122
10-10-15, 15:52
Quelli a cui piacciono le bambine, evidentemente devono essere tutti eterosessuali... :rolleyes: :drinky:

Tua supposizione.

Mentre non è una supposizione che tutti i pedofili all interno della chiesa sono omosessuali.

Peraltro bisognerebbe capire per quali motivi il movimento LGBT ha preso solo recentemente le distanze dai pedofili della Nambla.Magari bisognerebbe chiedere lumi a qualche militante,aspettano forse che i tempi siano maturi?

paolo.rica
10-10-15, 16:11
Semplicemente perché la chiesa ha da sempre difeso la sacralità della famiglia (se pur con molta ipocrisia), basata ESCLUSIVAMENTE dall'unione di un uomo ed una donna: monogamia e patriarcato. Motivo per il quale una persona dichiaratamente omosessuale non può assolutamente esercitare il sacerdozio, sarebbe un controsenso.


L'omosessuale "tollerato" dalla chiesa è un omosessuale pentito e che rinnega la sua vera natura omosessuale.
Da ateo anticlericale concordo perfettamente con questi due post. La chiesa ha le sue regole precise, e nessuno ti obbliga a fare il prete. Sei stato per anni nel peccato, in malafede, a vendere ipocrisie e a dire palle a fedeli, colleghi, superiori ecc...ecc.... e adesso, per questa irrefrenabile ed ottusa fissa di fare outing, devi fare una conferenza stampa, spiegare, esibirti col tuo compagno e tutto il resto.

Nessuno ti ha obbligato o ti ha imposto o ti ha chiamato a fare il mangiapane a sbafo in ambienti comodi, eleganti, ben remunerati, con incarichi di rispetto e di potere. E nessuno ti ha mai impedito di dimetterti da prete, prendere baracca e burattini e decidere di vivere coerentemente col tuo compagno.

Non posso entrare nella sede del PCI e gridare "camerati, eia eia ?......." e aspettarmi un " alala' " in risposta. Al massimo mi arriva un cazzotto fra l'orecchio ed il collo, che trovo quanto mai pertinente, giustificato e motivatissimo. A me sembra un ragionamento di una semplicità disarmante.

GILANICO
10-10-15, 16:22
Le sacre scritture hanno da sempre condannato l'adulterio, l'omosessualità e l'idolatria:

Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio.
Se una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo trovandola nella città, si sarà giaciuto con lei (avrà privato il fidanzato della verginità della "futura" moglie), siano ambedue condotti fuori della porta della città e siano lapidati, finché muoiano: la fanciulla, perché, pur trovandosi in città, non ha gridato, e l'uomo perché ha violato la donna del suo prossimo. Togli così il male di mezzo a te. » (Deuteronomio 22,13-21)
Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l'adultero e l'adùltera dovranno esser messi a morte.
Deuteronomio 20 - 10:

Quando un uomo verrà colto in fallo con una donna maritata, tutti e due dovranno morire: l'uomo che ha peccato con la donna e la donna. Così toglierai il male da Israele.
Deuteronomio 22 - 22:

Ma se l'uomo trova per i campi la fanciulla fidanzata e facendole violenza pecca con lei, allora dovrà morire soltanto l'uomo che ha peccato con lei; [26]ma non farai nulla alla fanciulla. Nella fanciulla non c'è colpa degna di morte: come quando un uomo assale il suo prossimo e l'uccide, così è in questo caso, [27]perché egli l'ha incontrata per i campi: la fanciulla fidanzata ha potuto gridare, ma non c'era nessuno per venirle in aiuto.
v 25,26,27:

Il matrimonio sia rispettato da tutti e il letto nunziale sia senza macchia. I fornicatori e gli adùlteri saranno giudicati da Dio.
Ebrei 13 - 4:

[9] O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri,
[10] né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.
Corinzi 6 - 9,10:

Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti. (Esodo 20:4-6)

Ma il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace.
I loro idoli sono argento ed oro, opera di mano d’uomo.
Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano, hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano, la loro gola non rende alcun suono.
Come loro sian quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano.” (Salmo 115:3-8)

Quindi la chiesa non dovrebbe SPALANCARE le porte agli omosessuali, i divorziati, agli scornificatori e gli idolatri.

L'immagine di Gesù crocifisso all'interno delle chiese dovrebbe essere tolta, come del resto anche quella della Madonna e compagnia bella.

Eccovi anche dei video che mostrano chiaramente dove hanno il cuore gli idolatri cattolici romani. Per prima cosa si vede che servono servono gli idoli con il loro cuore e il loro corpo; per secondo vediamo quanto si dispiacciono che il gesso dei loro idoli si rompa quando cadono a terra.


https://www.youtube.com/watch?v=Uuyhd48O3Lk


https://www.youtube.com/watch?v=W3xoqBlREDo


https://www.youtube.com/watch?t=79&amp;v=uqDMqzgxqzA

https://labuonastrada.wordpress.com/2011/11/26/la-bibbia-condanna-lidolatria-che-praticano-i-cattolici-romani/

Le sacre scritture non dovrebbero essere interpretate a proprio piacimento, ma nemmeno cambiarle per essere adattate nel corso dei tempi che cambiano..:snob:

Druuna
11-10-15, 19:44
Mentre non è una supposizione che tutti i pedofili all interno della chiesa sono omosessuali.

le prove ?
:rolleyes:

Scipione
11-10-15, 21:24
Tua supposizione.

Mentre non è una supposizione che tutti i pedofili all interno della chiesa sono omosessuali.

Anche quelli che violentano le bambine. :rolleyes: Quelli all'interno delle famiglie sono invece tutti eterosessuali. Per la famosa legge di compensazione delle cazzate.:eek: :drinky:

paolo.rica
11-10-15, 22:00
Tua supposizione. Mentre non è una supposizione che tutti i pedofili all interno della chiesa sono omosessuali.

Questa in grassetto non è una TUA supposizione ?.... è una realtà ?... e si puo' sapere, gentilmente e quando hai tempo, chi te lo ha detto, dove lo hai letto o chi lo ha appurato ?..... ma sempre appena trovi uno strapuntino di tempo. Grazie.

Druuna
14-10-15, 09:16
oh.. sono già 3 giorni che aspettiamo, ma evidentemente manca qualche supporto alla tesi...
:ghigno:

Giordi
14-10-15, 09:47
Mentre non è una supposizione che tutti i pedofili all interno della chiesa sono omosessuali.


Qualche esempio che evidenzia come non sia solo una supposizione che tu sia un cazzaro...


Una delle pazienti di Mary Frawley O'Dea aveva subito abusi da parte del nonno a partire dai quattro anni di età. Giunta all'età di otto anni, durante la confessione settimanale raccontò al suo parroco gli abusi subiti. Il prete propose di parlarne più estesamente nel suo ufficio, quindi abusò sessualmente di lei ogni settimana nel periodo compreso tra gli 8 e i 12 anni di età della bambina. La donna non denunciò mai il sacerdote e parlò degli abusi subiti solo nel corso della terapia.

Anthony e Christine Foster, genitori di due bambine ripetutamente violentate da un sacerdote di Melbourne, padre Kenin O'Donnell, accusano il cardinale George Pell di aver insabbiato l'inchiesta contro padre O'Donnell, riconosciuto responsabile delle violenze sulle loro due figlie, Emma e Katherina, commesse tra il 1988 e il 1993.
A seguito delle violenze una delle due figlie, Emma, si è tolta la vita nel 2008, non riuscendo a superare il trauma, e l'altra Katherina, ha avuto problemi con l'alcol e, a seguito di un incidente stradale, ha riportato danni cerebrali.
O' Donnell morì in prigione nel 1997, ma i genitori delle due bambine hanno dovuto intraprendere una dura battaglia legale per veder riconosciuto il risarcimento dei danni.
Nel corso della Giornata Mondiale della Gioventù tenutasi a Sydney nel 2008 i genitori delle due bambine hanno cercato inutilmente di farsi ricevere da Benedetto XVI per avere le scuse dal pontefice

Don Vijara Bhaskar Godugunuru (detto Don Vijey), indiano, dichiaratosi colpevole nel 2007 in Minnesota (USA) per abusi commessi su una ragazzina. Trasferito come vice-parroco, a Sarteano (SI), diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza nell'aprile del 2010, a seguito della scoperta del suo trasferimento, ha chiesto di essere inviato in India, nella diocesi di Cuddapah

paolo.rica
14-10-15, 10:24
Questa in grassetto non è una TUA supposizione ?.... è una realtà ?... e si puo' sapere, gentilmente e quando hai tempo, chi te lo ha detto, dove lo hai letto o chi lo ha appurato ?..... ma sempre appena trovi uno strapuntino di tempo. Grazie.

@ ADL122 .... UP.....

Niente, eh...? manca il tempo o mancano le argomentazioni ?... Un altro imprenditore impegnato a far quadrare il "bilancio consolidato"...... o un altro cazzaro ?.... :confused:

Giordi
14-10-15, 10:31
@ ADL122 .... UP.....

Niente, eh...? manca il tempo o mancano le argomentazioni ?... Un altro imprenditore impegnato a far quadrare il "bilancio consolidato"...... o un altro cazzaro ?.... :confused:

...la seconda che hai detto...

Druuna
02-03-16, 18:37
«Io, prete felicemente gay. La Chiesa ci perseguita»


Il monsignore che ha fatto coming out oggi è a Ferrara per il Tag Festival


FERRARA. Krzysztof Charamsa, il monsignore gay che ha fatto coming out alla vigilia del Sinodo della Famiglia oggi è al Tag Festival di Ferrara. Lo abbiamo intervistato.


Monsignor Luigi Negri è uno dei vescovi italiani più intransigenti e tradizionalisti. Lei sa che venendo a Ferrara fa provocazione? Scende in un ring? Crea un incidente?
«La domanda non mi riguarda, perché vengo a Ferrara su invito del presidente Flavio Romani e dell'importante e storica Associazione LGBT italiana Arcigay, che lui rappresenta a livello nazionale. Questo invito per un dibattito è per me un piacere e la tradizione di una città italiana di cultura rinascimentale, come Ferrara, mi pare una cornice che garantisce al meglio l’apertura, la volontà di conoscere l’altro, il rispetto delle differenze. Insomma, tutti i valori che la cultura italiana sapeva impiantare nei secoli, confrontandosi con le novità della crescita umana in ogni epoca».


Allontana la questione?
«No. Vorrei che ci siano estranei i termini come provocazione, ring o incidente. Personalmente mi identifico invece con una denuncia e una protesta che riguarda tutta la Chiesa cattolica (e non la città di Ferrara)».
E avvicina la polemica...
«Il mio coming out del 3 ottobre scorso fu oltre che la liberazione personale, una denuncia di abusi omofobici della mia Chiesa, una denuncia che ritengo di essere un dovere morale di coscienza di ogni credente, quando si rende conto della realtà marcia».


Quindi, insisto, la sua è una provocazione?
«Le confido la mia impressione davanti alla domanda posta. Io penso spesso alla dittatura comunista, in cui ha vissuto nel passato il mio paese di origine, la Polonia, dove ogni critica oggettiva e razionale del sistema fu classificata e distrutta come provocazione. Così sono molto sensibile a tali dialettiche dei sistemi (non importa se siano religiosi o no), i quali di solito sono rivestiti anche di qualche arma paranoica al servizio del sistema. Si creano dei nemici da combattere: ebrei, donne, omosessuali, gli altri diversi da “noi”».


Che s’aspetta dalla giornata ferrarese?
«Spero di incontrare a Ferrara una città di aperta civiltà italiana e europea, dove ben venga discutere o forse anche il non essere d'accordo gli uni con gli altri, ma non senza aver ascoltato l'altro e rispettando la sua dignità, che non si può continuamente offendere».


Se dovesse incontrare monsignor Negri a Ferrara che cosa gli direbbe?
«Come dicevo, a Ferrara vengo incontrare le persone che mi hanno invitato, tra le quali non ho visto il nome di alcun vescovo.
Vorrei parlargli del rapporto della Chiesa con l'omosessualità. Mi sembra che l'ignoranza e le contraddizioni del magistero e la mostruosa prassi della Chiesa riguardo le persone LGBTIQ non è sufficientemente conosciuta. Vengo come teologo e sacerdote per le persone che intendono ascoltare, discutere e dalle quali anch'io posso imparare.
Gli incontri con le persone prive di questo atteggiamento meglio evitarle, perché non servono a nulla. Questo mi ha insegnato la mia esperienza universitaria, che esclude ogni intransigenza e posizione fondamentalista. E la Fràra, come si dice nel dialetto ferrarese, nella sua tradizione di città universitaria esprime bene questa apertura degli incontri che valgono».


Com'è oggi la sua vita, come è cambiata?
«Direi che formalmente è la vita di un prete “in disoccupazione”, però non possono dire di essere disoccupato. Lavorando sodo, mi mancano le ore delle giornate per venire incontro a tutte le richieste che arrivano e a tutti i progetti che stanno crescendo.
È un tempo felice, di grande impegno, che continua il meglio del mio servizio sacerdotale. E poi ho una fantastica relazione d'amore con Eduard. Siamo una coppia felice».


È prete a tutti gli effetti?
«Sì, a tutti gli effetti! anche se sono sospeso con il divieto di celebrare i sacramenti. Penso che noi spesso siamo piuttosto troppo “automatici” nel verificare l'esercizio delle funzioni. Pensi a un grande sacerdote italiano, un vero eroe della fede, come è don Franco Barbero, che dalla Chiesa è ufficialmente sospeso.
Ho proprio finito di leggere il suo libro, curato dal mio amico Pasquale Quaranta, Omosessualità e Vangelo.
Sono le lettere di don Franco alle persone omosessuali, che testimoniano una scuola sia di umanità compresa e amata sia di incrollabile fede in Dio che ci rende felici.
Chi oserebbe dire che quel maestro spirituale (essendo sospeso dall’istituzione della Chiesa) non sia sacerdote a tutti gli effetti. Vorrei che i miei colleghi non sospesi avessero almeno una parte di sapienza di fede e di amore di questo sacerdote. Se si crede nel sacerdozio, esso è qualcosa più grande delle decisioni umane delle gerarchie della Chiesa che, con tutto il rispetto, non possono essere “Dio” per il proprio gioco di potere. In quel senso vanno richiamate quando stanno superando la pazienza del popolo di Dio. Lo ha fatto Gesù stesso con i farisei, i “giusti esperti” di Dio “a tutti gli effetti”…».


Se la Chiesa cattolica fosse permeabile a tutte le richieste, le aperture, le pressioni diventerebbe una Chiesa “personale”. Che ne pensa?
«Sono d'accordo che la Chiesa deve diventare più "personale". Noto che ci sono molte giuste richieste, sapienti aperture e sante pressioni che l'istituzione ignora e rifiuta.
Ma penso soprattutto che attualmente la Chiesa, come istituzione è chiusa - proprio impermeabile - a conoscere le persone umane, specialmente quelle discriminate e stigmatizzate, marginalizzate e rese per secoli invisibili dalle stessa Chiesa, come sono: le donne, le vittime degli abusi, le minoranze sessuali e penso non solo alle persone omosessuali e lesbiche, ma anche transessuali o intersessuali, denigrati dall'insegnamento e dalle prassi della Chiesa in una maniera disumana.
Qui non si tratta di un'opzione di miglioramento, qui si tocca un'esigenza storica di conversione di un'istituzione attualmente arroccata in una posizione difensiva, che è contraria alla sana umanità e contraria allo stesso Vangelo di Gesù».


Qual è la maggiore colpa della gerarchia cattolica?
«I meriti e le colpe delle gerarchie cattoliche variano in dipendenza dal contesto geografico, sociale e culturale in cui si trovano. La principale mancanza, che osservavo nel Vaticano e nei paesi di forte tradizione cattolica, come Italia o Polonia, è la seguente: è la paura di perdere un certo potere che si riteneva di possedere nel passato.
Non si tratta di un potere spirituale della Chiesa, quello di formare le coscienze, che è il sacrosanto dovere di ogni comunità religiosa e la sua vera forza morale.
È la paura di perdere gli influssi umani e sociali, invece di investire nelle coscienze. Le esasperate ingerenze nelle legislazioni statali sono l'espressione di questo cancro delle gerarchie di oggi.
Hanno paura di incontrare le persone con i misteri delle loro coscienze, forse hanno paura di non saper poi affrontare la sfida di questa conoscenza e perciò continuano a governare ingerendo nelle leggi statali, che gestiscono il bene comune, non solo cattolico».


Lei sta svelando uno scenario retrostante...
«Dietro tutto ciò sta in realtà la mancanza di fede e di fiducia in Dio, che è più grande di qualsiasi legge umana, anche quella che agli uomini della Chiesa potrebbe sembrare in un certo momento ingiusta o imperfetta.
Mentre l'impressione è che non fidandosi di Dio, gli uomini di questa mentalità cattolica si arrogano le funzioni di un Dio, che sa tutto e meglio di tutti gli altri e da onnipotente domina tutti gli altri».


La sua è un’azione di smontaggio?
«Le ricordo uno slogan che mi hanno insegnato gli amici di Comunione e Liberazione, “Rilassati. Dio c'è e non sei tu”, che io intendo così: Rilassati, fidati di più di Dio, non di te stesso e delle tue pur sempre corte vedute, tu non sei onnisciente e onnipotente. Difendi i tuoi valori, ma liberati dall'odio e dalla paura dell'altro, dalle offese dell'altro che spesso non conosci e non capisci».


Eppure Papa Francesco come riformista è ritenuto già eroico. Ce la farà a cambiare la Chiesa, o i suoi sono solo pronunciamenti?
«Sì, Papa Francesco ha dato un respiro forte. Ha aperto le finestre e ha fatto entrare l'aria fresca sin dal suo umano "buonasera!" nell'ora dell'apertura del pontificato.
Abbiamo iniziato a respirare, ma attualmente ho l'impressione che stiamo tornando a una sorta di apnea, senza respirare e così anche senza possibilità di parlare veramente o almeno di tacere prudentemente o moderare i toni su certi temi, sui quali non eravamo capaci di condurre gli studi oggettivi.
Il respiro si era interrotto con vari segnali di perdita dell'entusiasmo iniziale di quel novum che lui ha portato con sé a Roma. L'affondo del Sinodo, minuziosamente orchestrato dai nemici del Papa e della Chiesa, quelli della Congregazione per la dottrina della fede e del Vaticano in genere, ne fu una dimostrazione clamorosa. Hanno proprio tolto il respiro al pontificato».


Monsignore, ora lei non rischia di diventare una specie di predicatore pellegrino, un'icona gay, un caso da rappresentare ad ogni manifestazione Lgbt?
«Io non rischio nulla… (scusi la battuta!), ovvero nel coming out io ho già rischiato tutto per essere coerente con la verità e con il dovere di coscienza davanti agli abusi della dottrina della Chiesa… Al movimento LGBT, a cui aggiungo sempre IQ (persone intersessuali e queer, che hanno anche la loro dignità che va difesa), penso come ad una forza profetica, che si era opposta alla paranoia della discriminazione e segregazione e si era posta da parte dei diritti umani di chi ne era o continua essere privato.
Sono molto grato al coraggio di questo movimento, che assomiglia al coraggio delle donne femministe, che già prima hanno iniziato le lotte contro la loro discriminazione o il coraggio dei neri che si sono opposti alla segregazione e al razzismo.
Tutti loro hanno reso l'umanità più umana. Nel cuore porto tutte le loro passioni, che iniziavano da gesti di pochi, pochissimi coraggiosi. Tra di loro vorrei ricordare anche i grandi preti cattolici».


Le testimonianze sono dunque parecchie?
«Avevo già menzionato uno del nostro Bel Paese, ma vorrei aggiungerne un altro: il padre gesuita americano John McNeill, tornato a Dio all'età di 90 anni nel settembre 2015 (giusto prima del mio coming out, così non sono riuscito a conoscerlo di persona).
Fu sospeso dalla Chiesa e perseguitato dalla Congregazione, dove lavoravo. Questo grande prete omosessuale, sposato felicemente con il suo partner Charlie Chiarelli, con cui ha condiviso quasi mezzo secolo di vita di coppia, è un'ispirazione davanti a cui chino il volto».


«Io, prete felicemente gay. La Chiesa ci perseguita» - Cronaca - La Nuova Ferrara (http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2016/02/28/news/io-prete-felicemente-gay-la-chiesa-ci-perseguita-1.13036132)