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Giordi
16-10-15, 08:19
UNA NUOVA IPOTESI SULLA NASCITA DELLA FAVOLA EVANGELICAhttp://www.altrogiornale.org/wp-content/uploads/2015/09/2015-09-07_193627-300x226.jpgChi ha scritto il primo vangelo cristiano? Quale dei quattro canonici è il più antico? Penso che non si riuscirà mai a dare una risposta certa a queste domande, in quanto nessuna copia dei vangeli canonici scritta prima del IV secolo ci è giunta integra.
La storia che viene fuori dai quattro canonici è, certo, abbastanza frammentaria, formata da brevi episodi, a volte nemmeno concordi, ma in complesso possiamo dire che narra di un predicatore, anche mago e guaritore, con un carattere miracoloso delle sue azioni, che pur predicando l’amore per il prossimo e per Dio, viene tradito,e crocifisso.
Leggendo il libro dello storico Ambrogio Donini, Breve storia delle religioni, si coglie una strana ed intrigante correlazione che l’autore fa tra la storia evangelica ed un episodio, narrato nelle Vite di Plutarco, riguardante un re spartano vissuto tre secoli prima. Si tratta di una storia ben conosciuta ma è di grande interesse l’interpretazione di questo autore.
Leggiamo direttamente dal Capitolo: Aspetti religiosi delle grandi rivolte di schiavi, Paragrafo: “Cancella i nostri debiti”.
….
In Matteo (VI,12) leggiamo:“Cancella i nostri debiti, come noi li abbiamo cancellati ai nostri debitori”, con una terminologia che riflette più da vicino alcune rivendicazioni di carattere sociale; ma nel vangelo attribuito a Luca (XI,4) la parola debiti, che pure nel linguaggio greco dell’epoca aveva già acquistato un senso aggiuntivo di carattere moralistico, viene corretta in“Perdona i nostri peccati, come noi li perdoniamo a quelli che hanno peccato verso di noi”.
L’assimilazione tra i due termini si trova anche prima, specialmente nel giudaismo. Ma ad essa hanno certamente concorso elementi di origine sociale, a partire dal momento in cui l’insolvenza del debitore si è tradotta nella perdita della libertà; cosa, del resto, che si è protratta sin quasi ai giorni nostri. Negli inni dei Veda, oltre che nelle parti più antiche del Vecchio Testamento, una delle cause più frequenti di schiavitù, accanto alla guerra, è quella per debiti. Il figlio doveva vendersi per restituire le somme o i beni presi in prestito dal padre; ai tempi di Budda, sei secoli prima dell’era cristiana, tale pratica era comunemente osservata in tutta l’India. Presso i greci e i romani, questa forma di schiavitù assunse proporzioni ancora più rilevanti.
Basti ricordare che quando Caio Mario, impegnato nella difficile guerra contro i Cimbri, chiese a Roma, nel 105 a.C., che venissero promossi nuovi reclutamenti di truppe, e i pretori si rivolsero ai signorotti dell’Asia Minore, alleati di Roma, il re Nicomede di Bitinia fece rispondere che la cosa non era possibile, perché “quasi tutti i suoi sudditi erano stati ridotti in schiavitù dai percettori di tasse romani per insolvenza fiscale”!

Dalla fine della guerra del Peloponneso in poi, per oltre tre secoli,la parola d’ordine della remissione dei debiti, associata a quella della ridistribuzione delle terre,aveva spesso risuonato nel mondo mediterraneo, sia in oriente che in occidente, ispirando tentativi di rivolta tra i contadini e gli artigiani impoveriti. Le due rivendicazioni appaiono già accoppiate in Demostene e in Isocrate, sin dal IV secolo a.C., e riecheggiano ancora in Plutarco, all’alba della nuova era.
Quest’ultimo ci riporta anzi, in una delle sue Vite, un episodio singolarmente affine, nelle sue ripercussioni religiose, al dramma della passione e morte di Cristo.
È il caso di Cleomene III, re di Sparta, che nel corso del III secolo a.C. aveva proposto di far “cancellare i debiti, ridistribuire le terre ed emancipare gli iloti”. Cacciato dai suoi, si rifugiò ad Alessandria d’Egitto, organizzò una rivolta contro Tolomeo IV e di fronte al fallimento di quest’ultima impresa, si diede la morte.
Prima di uccidersi aveva convocato dodici fra i suoi amici e sostenitori per una specie di “ultima cena”: aveva deplorato di essere stato tradito e aveva invitato tutti a desistere da una lotta inutile, come farà Gesù sul Getsemani.
Il suo cadavere era stato inchiodato a una croce e il popolino, profondamente colpito dalla sua tragica fine e da tutta una serie di eventi straordinari che si erano verificati dopo la sua crocifissione, aveva gridato al miracolo e lo aveva proclamato “figlio degli dèi”.
(* Riporto il passo estratto dal racconto di Plutarco: “… dopo non molti giorni coloro che facevano la guardia al corpo di Cleomene confitto in croce, gli videro avvolto alla testa un gran serpente che gli copriva la faccia, talché nessun uccello mangiacarne gli si accostava, onde cadde superstizione nel petto del re e paura: le donne cominciarono a fare sacrifizi di espiazione, quasi fosse morta una persona cara a Dio, e di condizione non umana.
E gli Alessandrini venendo in quel luogo porgevano preghiere a Cleomene, chiamandolo figliuolo degli Dèi…
avendo osservato questo fenomeno, gli antichi hanno sempre associato il serpente agli eroi.”
E non credo ci siano lettori che non abbiano mai visto l’associazione croce-serpente riferita al dio cristiano.)
http://www.altrogiornale.org/wp-content/uploads/2015/09/2015-09-07_190911.jpg (http://www.altrogiornale.org/wp-content/uploads/2015/09/2015-09-07_190911.jpg)
Ci sono proprio tutti gli elementi che caratterizzano la storia evangelica.Poi Donini aggiunge una postilla per giustificare come questa storia possa essere arrivata presso gli ebrei: “Va aggiunto, a questo proposito, che fra gli spartani e gli ebrei esistevano rapporti abbastanza stretti…non si può escludere che la storia della “passione” di Cleomene III abbia lasciato tracce nell’immaginazione popolare in terra di Palestina.”
In altra parte del suo libro, questo storico ci dice, però, che: “Non è facile abituarsi a pensare che Giudaismo e Cristianesimo non rappresentino due momenti di una stessa religione, di cui l’una evolve ideologicamente e cronologicamente nell’altra, ma costituiscono due religioni diverse.”
Quindi pur pensando che ebraismo e cristianesimo siano religioni diverse*, egli pensa che comunque la storia evangelica sia stata costruita in ambito ebraico.
(* Infatti da altra parte ci riferisce che: “ E’ ancora più difficile accettare l’idea che tra la religione del popolo ebraico e la religione cristiana i rapporti sono assai meno stretti che non tra il cristianesimo e i culti di salvezza, o di “mistero”, nati negli ultimi secoli dell’età antica in seno al paganesimo greco romano”, ed egiziano, mi verrebbe da aggiungere.)
È difficile stabilire se l’ipotesi di Donini ha un fondamento, ma a noi poco interessa, perché ci basta sapere che l’episodio, se vero, è avvenuto ad Alessandria d’Egitto, e anche se non vero l’importante è che se ne conservasse la mitica memoria.
Diverse considerazioni, da me espresse nel capitolo Il Gesù della Storia diKRST (http://www.amazon.it/KRST-esegesi-contenuti-allegorici-Vangeli-ebook/dp/B00J1IW7MQ/%22), rafforzano l’idea che la storia di Cleomene possa essere stata utilizzata in ambito non proprio ebraico, ma in un gruppo con influssi ebraici quale fu, appunto, la setta dei Terapeuti di Alessandria.
Dobbiamo infatti tener presente quanto ci dice Eusebio citando Filone di Alessandria (I secolo):
SE II,17,11-12: “«Hanno anche opere di antichi scrittori, fondatori della loro setta (quindi antecedenti al I secolo), che hanno lasciato molte tracce della loro sapienza in forma allegorica; di queste fanno uso come di modelli, per imitare il loro modo di vivere». Queste cose sembrano essere state dette da un uomo che li ha sentiti di persona spiegare le loro Sacre Scritture; ed è molto verosimile che quelle opere degli antichi, che egli dice essere da loro possedute, siano i Vangeli, gli scritti degli apostoli…“
Ovvero Filone riferiva che alcune opere dei Terapeuti, naturalmente intrise di riferimenti vetero testamentari, scritte in termini allegorici, erano state utilizzate per scrivere delle storie sfociate nel racconto evangelico, se non vogliamo credere che il primo vangelo fosse già presente fra le loro opere.
E che i vangeli fossero opere allegoriche oggi appare chiaro dalla decodifica che è possibile derivare dalla teologica solare eliopolitana. (Si veda il mio precedente articolo su Academia.edu I Vangeli erano (e sono) racconti allegorici. (https://www.academia.edu/4489606/I_Vangeli_erano_e_sono_racconti_allegorici))
I Terapeuti di Alessandria nacquero, probabilmente, in seguito all’arrivo di maghi e guaritori provenienti dall’India, monaci dell’Ordine di Theravadadetti Theraputra o Theraputta, che si fusero con una setta Giudea Essena. Il carattere di medico e guaritore assegnato a Gesù deriverebbe dalle caratteristiche degli adepti di questa setta. (* Naturalmente mi riferisco al carattere e agli attributi descrittivi del personaggio letterario Gesù, che, sotto questo punto di vista di guaritore, potrebbe essere stato plasmato anche su un personaggio reale. Ma questa è un’altra storia.)
Possiamo a questo punto tentare di fare delle ipotesi su come l’autore del primo vangelo abbia assemblato gli elementi a sua disposizione.
Sulla base del racconto che gli Alessandrini ancora conservavano di Cleomene III, egli, memore anche dello schiavismo endemico del paese di origine della sua setta, mise insieme:


l’allegoria solare, derivante dalla religione di Serapide allora dominante ad Alessandria;
contaminata e rinnovata dalla nuova religione Mitraica, derivante dall’antica religione Mazdea penetrata fino in India, rinata dopo la scoperta della precessione degli equinozi;
il miraggio di una nuova vita dopo la morte, nel nuovo mondo che sarebbe sorto dall’Apocalisse alla fine dell’Era dei Pesci, o dopo mille anni dalla fine dell’Era dell’Ariete;
l’antica mitologia (midrash) conservata nella tradizione ebraica;
la vita e il destino dell’antico propugnatore di cancellare i debiti, ridistribuire le terre ed emancipare gli schiavi e i derelitti, tradito e crocifisso, ma ancora vivo nel ricordo alessandrino

per creare la favola della vita di Cristo, “lo stesso eroe che è stato cantato, solo con molto più genio, nei poemi su Bacco, su Osiride, su Ercole o su Adone”, come lo definisce Charles François Dupuis.
Naturalmente la morte di Cristo è dettata principalmente dal sacrificio propiziatorio ma mi sembra alquanto plausibile che per cancellare i debiti dell’umanità si evocasse il sacrificio di chi si era battuto per quello scopo, utilizzando lo stesso mezzo con cui fu martirizzato quell’eroe.
Solo che, se nella storia Cleomene III si suicidò e poi fu crocifisso, chi adattò quella storia in ambito ebraico pensò bene che fosse il traditore a suicidarsi e che la crocifissione risultasse il mezzo per espletare il sacrificio di espiazione necessario per la remissione dei peccati (debiti).
E, bisogna dirlo, fece un ottimo lavoro, visto che a duemila anni di distanza c’è ancora chi piange per la sua morte allegorica. (http://www.altrogiornale.org/una-nuova-ipotesi-sulla-nascita-della-favola-evangelica/)
Pier Tulip
Una nuova ipotesi sulla nascita della favola evangelica (http://www.altrogiornale.org/una-nuova-ipotesi-sulla-nascita-della-favola-evangelica/)

Gianky
21-10-15, 16:39
Mah associare la figura di Gesù a quella di Cleomene III° di Sparta mi sembra un po' tirata per i capelli. Non nego che negli scritti evangelici si siano riversate sulla figura del Cristo anche caratteristiche di altri personaggi e di altre tradizioni spirituali, del resto rimango nella convinzione che il Cristo è stato uno dei tanti (o pochi) Illuminati, il più grande per l'Occidente, però questa storia del passaggio da Cleomene III° a Gesù tramite ebrei alessandrini e Terapeuti mi pare un po' stiracchiata.

Giordi
21-10-15, 17:13
Mah associare la figura di Gesù a quella di Cleomene III° di Sparta mi sembra un po' tirata per i capelli. Non nego che negli scritti evangelici si siano riversate sulla figura del Cristo anche caratteristiche di altri personaggi e di altre tradizioni spirituali, del resto rimango nella convinzione che il Cristo è stato uno dei tanti (o pochi) Illuminati, il più grande per l'Occidente, però questa storia del passaggio da Cleomene III° a Gesù tramite ebrei alessandrini e Terapeuti mi pare un po' stiracchiata.

...però le coincidenze non sono poche... non pare anche a te?

Gianky
21-10-15, 17:41
...però le coincidenze non sono poche... non pare anche a te?

Ma se ti ho detto che nella figura evangelica del Cristo si sono sommate anche altre figure di altre tradizioni. Parlavo dello specifico e cioè di come da questa figura del re di Sparta si sia arrivati a Gesù. Parlavo dei.......mezzi di trasmissione che mi paiono poco credibili.

Giordi
22-10-15, 07:15
Ma se ti ho detto che nella figura evangelica del Cristo si sono sommate anche altre figure di altre tradizioni. Parlavo dello specifico e cioè di come da questa figura del re di Sparta si sia arrivati a Gesù. Parlavo dei.......mezzi di trasmissione che mi paiono poco credibili.

Probabilmente quella del re di Sparta è una delle tante tradizioni che sommate alle altre hanno dato origine alla leggenda oggi conosciuta come "favola di Cristo".

emv
27-10-15, 02:22
Chi ha scritto il primo vangelo cristiano? Quale dei quattro canonici è il più antico? Penso che non si riuscirà mai a dare una risposta certa a queste domande, in quanto nessuna copia dei vangeli canonici scritta prima del IV secolo ci è giunta integra.

Ma che cazzate. Si sa tutto sull'ordine dei vangeli in quanto non solo ci sono le testimonianze dei primi Padri della Chiesa. E' assodato che il Vangelo di Marco riposrta la predicazione di Pietro e quello di Luca la predicazione di Paolo. E Paolo stesso negli atti afferma l'esistenza del vangelo e del suo assistente, Luca. Bisogna conoscere le cose.

emv
27-10-15, 02:25
...però le coincidenze non sono poche... non pare anche a te?

Anche le coincidenze tra le oltre 300 profezie sul Messia e la figura di Gesù non sono poche e che dire delle coincidenze con la profezia delle 70 settimane di Daniele dalla perfetta cronologia sulla venuta del Messia e la fine del regno di Israele non sono poche.

Ma lì sei pieno di pregiudizi, eh?

emv
27-10-15, 02:52
Entriamo nel merito visto che sei sempre a caccia di favole...





Leggiamo direttamente dal Capitolo: Aspetti religiosi delle grandi rivolte di schiavi, Paragrafo: “Cancella i nostri debiti”.
….
In Matteo (VI,12) leggiamo:“Cancella i nostri debiti, come noi li abbiamo cancellati ai nostri debitori”, con una terminologia che riflette più da vicino alcune rivendicazioni di carattere sociale; ma nel vangelo attribuito a Luca (XI,4) la parola debiti, che pure nel linguaggio greco dell’epoca aveva già acquistato un senso aggiuntivo di carattere moralistico, viene corretta in“Perdona i nostri peccati, come noi li perdoniamo a quelli che hanno peccato verso di noi”.
L’assimilazione tra i due termini si trova anche prima, specialmente nel giudaismo. Ma ad essa hanno certamente concorso elementi di origine sociale, a partire dal momento in cui l’insolvenza del debitore si è tradotta nella perdita della libertà; cosa, del resto, che si è protratta sin quasi ai giorni nostri. Negli inni dei Veda, oltre che nelle parti più antiche del Vecchio Testamento, una delle cause più frequenti di schiavitù, accanto alla guerra, è quella per debiti. Il figlio doveva vendersi per restituire le somme o i beni presi in prestito dal padre; ai tempi di Budda, sei secoli prima dell’era cristiana, tale pratica era comunemente osservata in tutta l’India. Presso i greci e i romani, questa forma di schiavitù assunse proporzioni ancora più rilevanti.
Basti ricordare che quando Caio Mario, impegnato nella difficile guerra contro i Cimbri, chiese a Roma, nel 105 a.C., che venissero promossi nuovi reclutamenti di truppe, e i pretori si rivolsero ai signorotti dell’Asia Minore, alleati di Roma, il re Nicomede di Bitinia fece rispondere che la cosa non era possibile, perché “quasi tutti i suoi sudditi erano stati ridotti in schiavitù dai percettori di tasse romani per insolvenza fiscale”!

Dalla fine della guerra del Peloponneso in poi, per oltre tre secoli,la parola d’ordine della remissione dei debiti, associata a quella della ridistribuzione delle terre,aveva spesso risuonato nel mondo mediterraneo, sia in oriente che in occidente, ispirando tentativi di rivolta tra i contadini e gli artigiani impoveriti. Le due rivendicazioni appaiono già accoppiate in Demostene e in Isocrate, sin dal IV secolo a.C., e riecheggiano ancora in Plutarco, all’alba della nuova era.
Quest’ultimo ci riporta anzi, in una delle sue Vite, un episodio singolarmente affine, nelle sue ripercussioni religiose, al dramma della passione e morte di Cristo.
È il caso di Cleomene III, re di Sparta, che nel corso del III secolo a.C. aveva proposto di far “cancellare i debiti, ridistribuire le terre ed emancipare gli iloti”. Cacciato dai suoi, si rifugiò ad Alessandria d’Egitto, organizzò una rivolta contro Tolomeo IV e di fronte al fallimento di quest’ultima impresa, si diede la morte.
Prima di uccidersi aveva convocato dodici fra i suoi amici e sostenitori per una specie di “ultima cena”: aveva deplorato di essere stato tradito e aveva invitato tutti a desistere da una lotta inutile, come farà Gesù sul Getsemani.
Il suo cadavere era stato inchiodato a una croce e il popolino, profondamente colpito dalla sua tragica fine e da tutta una serie di eventi straordinari che si erano verificati dopo la sua crocifissione, aveva gridato al miracolo e lo aveva proclamato “figlio degli dèi”.
(* Riporto il passo estratto dal racconto di Plutarco: “… dopo non molti giorni coloro che facevano la guardia al corpo di Cleomene confitto in croce, gli videro avvolto alla testa un gran serpente che gli copriva la faccia, talché nessun uccello mangiacarne gli si accostava, onde cadde superstizione nel petto del re e paura: le donne cominciarono a fare sacrifizi di espiazione, quasi fosse morta una persona cara a Dio, e di condizione non umana.
E gli Alessandrini venendo in quel luogo porgevano preghiere a Cleomene, chiamandolo figliuolo degli Dèi…
avendo osservato questo fenomeno, gli antichi hanno sempre associato il serpente agli eroi.”
E non credo ci siano lettori che non abbiano mai visto l’associazione croce-serpente riferita al dio cristiano.)

La remissione dei debiti è un concetto molto importante del Giubileo ebraico come lo istituì Mosè.

Molto interessante a riguardo, illuminante per capire da dove viene la vocazione rivoluzionaria di tanti ebrei, pensiamo al socialismo, questo link:
Il Giubileo come grande rivoluzione: l’esperienza ebraica (http://www.meetingrimini.org/detail.asp?c=1&p=6&id=723&key=3&pfix=)

Si trattava di una primitiva forma di utopia sociale che non fu più attuata già da alcuni secoli prima di Cristo.

Il simbolismo del serpente crocefisso che è un episodio della storia di Mosè (e che è una figura di Cristo) dimostra che questo Cleomene fu percepito come un novello Mosè dalle sette giudaizzanti che hanno trasformato questa figura probabilmente realmente esistita in un mito.


Plutarco scrive nel I secolo d.C. quando le sette giudaizzanti di Alessandria d'Egitto prosperavano. Da notare che l'autore greco-romano scrive 4 secoli dopo i fatti, l'incongruenza quindi con cui l'autore dell'articolo afferma che siccome i vangeli completi sono del IV secolo d.C (cioè 3 secoli dopo) non sarebbero attendibili e poi accoglie una storia senza che esistano testi precedenti nemmeno incompleti e dopo 4 secoli... Bella coerenza!
Non si capisce poi che autorità in materia sarebbe questo Donini, marxista e figlio di un banchiere.

Che si tratti di un mito originato nelle sette giudaizzanti è provato proprio dalla simbologia mosaica e dalle istanze sociali, le stesse del giubileo mosaico.

Giordi
27-10-15, 17:52
Anche le coincidenze tra le oltre 300 profezie sul Messia e la figura di Gesù non sono poche e che dire delle coincidenze con la profezia delle 70 settimane di Daniele dalla perfetta cronologia sulla venuta del Messia e la fine del regno di Israele non sono poche.

Ma lì sei pieno di pregiudizi, eh?

Non capisco se ci sei o ci fai...


...secondo te colui che ha i pregiudizi è colui che è disposto ad ascoltare altre versioni o colui che si fossilizza su una sola versione??

emv
27-10-15, 22:20
Non capisco se ci sei o ci fai...


...secondo te colui che ha i pregiudizi è colui che è disposto ad ascoltare altre versioni o colui che si fossilizza su una sola versione??


Anche chi continua a cercare all'infinito ha dei pregiudizi.
Perchè dopo un po' bisogna decidere.

Non si può continuare ad aspettare la perfezione.
Il vostro difetto è questo.

Il vostro perfezionismo è trovare una risposta esaustiva a tutte le domande.

Non potrai mai averla.

Ad un certo punto devi decidere.

Devi passare dal piano astratto, teorico, a quello reale. Perchè un'opinione influisce sulle tue scelte di vita.
E' tutto collegato.

La verità è quindi anche utilità.

(E ti reputo abbastanza intelligente da capire che non parlo dell'utilitarismo inglese... )

Ti faccio un esempio.

Se hai bisogno di una casa, per fare l'esempio di una scelta veramente importante, ne visiti alcune e poi decidi.
Probabilmente non sarà la casa perfetta quella che compri ma se continui ad aspettare non la trovi mai e non solo ma nel frattempo perdi quelle che hai già visto perchè altri la comprano.

Non rimane tutto fermo ad aspettare che tu possa visitare tutte le case del mondo.



PS: Hai almeno capito quello che ti ho scritto su sto Clemeone?

Giordi
28-10-15, 10:32
Ti faccio un esempio.

Se hai bisogno di una casa, per fare l'esempio di una scelta veramente importante, ne visiti alcune e poi decidi.
Probabilmente non sarà la casa perfetta quella che compri ma se continui ad aspettare non la trovi mai e non solo ma nel frattempo perdi quelle che hai già visto perchè altri la comprano.



...non mi piace possedere una casa... preferisco prenderle in affitto...

Giordi
28-10-15, 10:33
Anche chi continua a cercare all'infinito ha dei pregiudizi.
Perchè dopo un po' bisogna decidere.




...ahahaha...non mi dire che è così che sei diventato credente!!

emv
29-10-15, 04:27
...non mi piace possedere una casa... preferisco prenderle in affitto...

Sei prevedibile nelle battute




...ahahaha...non mi dire che è così che sei diventato credente!!


Noto che non vuoi rispondere sul tuo Cleomene III, evidentemente copi e incolli minchiate trovate in giro senza troppa convinzione.

Giordi
30-10-15, 13:39
Sei prevedibile nelle battute


Non era una battuta...

Giordi
30-10-15, 16:54
Noto che non vuoi rispondere sul tuo Cleomene III, evidentemente copi e incolli minchiate trovate in giro senza troppa convinzione.

Detto da uno che posta articoli sulla forma a tubero della terra a dimostrazione che la teoria evoluzionistica è fallace, è davvero il colmo.


Se non rispondo è perchè io personalmente non ho nulla da dire... e soprattutto non cancello la discussione come hai fatto tu quando non sapevi cosa rispondere alla plateale figura di cacca che avevi fatto.

emv
30-10-15, 19:39
Detto da uno che posta articoli sulla forma a tubero della terra a dimostrazione che la teoria evoluzionistica è fallace, è davvero il colmo.


Se non rispondo è perchè io personalmente non ho nulla da dire... e soprattutto non cancello la discussione come hai fatto tu quando non sapevi cosa rispondere alla plateale figura di cacca che avevi fatto.


In realtà mi sono pentito di aver cancellato il post del "tubero" poichè a ben pensarci quell'immagine rappresentava la disuniforme distribuzione degli elementi chimici nella crosta terrestre e qualcosa avrà causato quello spostamento, no? Bisognerebbe confrontarla con uguali immagini di altri pianeti, poi ne riparleremmo...

Giordi
30-10-15, 20:21
In realtà mi sono pentito di aver cancellato il post del "tubero" poichè a ben pensarci quell'immagine rappresentava la disuniforme distribuzione degli elementi chimici nella crosta terrestre e qualcosa avrà causato quello spostamento, no? Bisognerebbe confrontarla con uguali immagini di altri pianeti, poi ne riparleremmo...

Ahahahaha.... Certo che sei proprio una faina... Eh? Guarda che le discussioni non vengono cancellate definitivamente ma possono essere ripristinate... Neppure queste cose sai.... Continui a dimostrare la tua ignoranza su un miriade di argomenti... [emoji57]
Quindi torna nella tua sezione e fai quello che devi fare... Così si ride ancora un po'...[emoji23]

emv
31-10-15, 01:03
Ahahahaha.... Certo che sei proprio una faina... Eh? Guarda che le discussioni non vengono cancellate definitivamente ma possono essere ripristinate... Neppure queste cose sai.... Continui a dimostrare la tua ignoranza su un miriade di argomenti... [emoji57]
Quindi torna nella tua sezione e fai quello che devi fare... Così si ride ancora un po'...[emoji23]


Tu pensa alle discussioni che hai chiuso perchè non sapevi più come uscirne, sono almeno due i 3D.

Uno ti ho costretto a riaprirlo ricorrendo ai Mod che hanno riconosciuto la tua protervia.

emv
31-10-15, 17:45
Non era una battuta...

Era abbastanza chiaro che comprare casa era sinonimo di "prendere una casa" che poi l'affitti riservandoti una maggiore libertà di scelta o la compri è una questione accidentale.

Anche per affittare suppongo farai delle visite o scegli alla cazzo la prima che capita? O le visiti all'inifinito per vederle tutte?

La sostanza del discorso è che ho fato una metafora dove prendere casa equivale a decidere su qualcosa di importante.
L'ateo rimanda all'infinito ma al scelta su questioni importanti come Dio, bene e male, servono subito.

Giordi
31-10-15, 21:13
Era abbastanza chiaro che comprare casa era sinonimo di "prendere una casa" che poi l'affitti riservandoti una maggiore libertà di scelta o la compri è una questione accidentale.

Anche per affittare suppongo farai delle visite o scegli alla cazzo la prima che capita? O le visiti all'inifinito per vederle tutte?

La sostanza del discorso è che ho fato una metafora dove prendere casa equivale a decidere su qualcosa di importante.
L'ateo rimanda all'infinito ma al scelta su questioni importanti come Dio, bene e male, servono subito.

Si parlava di agnosticismo non di ateismo... Vedi che sbarelli? È l'agnostico che rimanda non l'ateo.
Non ne azzecchi una oh! L'agnostico non prende una decisione definitiva ergo prende casa a noleggio l'ateo o il credente invece acquista casa.... Ecco la metafora giusta!

emv
01-11-15, 04:25
Si parlava di agnosticismo non di ateismo... Vedi che sbarelli? È l'agnostico che rimanda non l'ateo.
Non ne azzecchi una oh! L'agnostico non prende una decisione definitiva ergo prende casa a noleggio l'ateo o il credente invece acquista casa.... Ecco la metafora giusta!


Il concetto era che l'ateo non accetta Dio perchè non lo vede perfetto come vorrebbe.




La differenza tra ateo ed agnostico è solo quantitativa non qualitativa. L'agnostico è più possibilista, l'ateo dice di non essere possibilista.
Ma se Dio si mostrasse all'ateo, questi non potrebbe fare altro che riconoscerlo. Vedi che sei tu che sbarelli? Negando che Dio esiste vorresti impedirgli di rivelarsi se esistesse?

Giordi
01-11-15, 09:32
Il concetto era che l'ateo non accetta Dio perchè non lo vede perfetto come vorrebbe.




La differenza tra ateo ed agnostico è solo quantitativa non qualitativa. L'agnostico è più possibilista, l'ateo dice di non essere possibilista.
Ma se Dio si mostrasse all'ateo, questi non potrebbe fare altro che riconoscerlo. Vedi che sei tu che sbarelli? Negando che Dio esiste vorresti impedirgli di rivelarsi se esistesse?

Un misero essere umano che impedisce ad un dio di rivelarsi? Sei sempre più ridicolo...

toros
01-11-15, 19:45
UNA NUOVA IPOTESI SULLA NASCITA DELLA FAVOLA EVANGELICA

http://www.altrogiornale.org/wp-content/uploads/2015/09/2015-09-07_193627-300x226.jpgChi ha scritto il primo vangelo cristiano?





Giordi, dovresti sapere comunque che i primi scritti, in assoluto, della Nuova fede ( ! ) sono le lettere/epistole di Saulo di Tarso (Paolo) - - - La prima è la 1 Tessalonicesi (!) -
E comunque dalle lettere del Tarso saranno poste le basi dottrinarie della costituenda religione - I testi evangelici ( che comunque sono di autori ANONIMI - e i loro nomi / come oggi li conosciamo / sono stati attribuiti SOLO nel II secolo ! ) sono comparsi DOPO 15/20 anni le sue lettere !! Quando ormai il Pernsiero del tarso si era affermato rispetoo alle diverse " altre anime " del primitivo movimento gesuano !!

toros
01-11-15, 20:06
Ma che cazzate. E Paolo stesso negli atti afferma l'esistenza del vangelo e del suo assistente, Luca. Bisogna conoscere le cose.


Infatti "" bisogna "" conoscere le cose -
caro EMV non è corretto quanto hai postato -
E' il Tarso che presenta la sua dottrina come ( SUO VANGELO ( ! ) - ovvero la conoscenza che egli "" avrebbe "" ricevuto direttamente dal (suo) Messia/Cristo Spirituale !!
Vedi a tal proposito i vari passi - ove il Tarso riporta le varie "" cristofanie " nelle quali Egli lo istruiva, lo esortava, lo incoraggiava a continuare ad essere il suo Divulgatore della Nuova Novella.
- Atti 18.9 - Atti 22.18 - Atti 23.11 - Atti 27.23 - 1 Cor. 15.8 - 2 Cor. 12.9 - -

Proprio il Tarso fa credere ai suoi interlocutori che il Dio Yahwè lo " avrebbe " espressamente " scelto / chiamato / individuato come "" esperto architetto " dottrinario per diffondere quel mistero dei misteri - ( il Dio Yahwè aveva un figlio ) colui che era GIA' PRE-destinato ad immolarsi per la redenzione / giustificazione / liberazione del potenziale Nuovo convertito !!
Questi i corrispondenti versetti : - Gal. 1.15/16 -- Rm. 16.25 - Efes. 1.9 - Efes. 3.3/9 -


E ancora.. il Tarso per dare autorevolezza ai suoi scritti - non esita ad utilizzare la tecnica del copia-incolla di passi delle Scritture - - Vedi la Galati ( 1.15/16 ) sono una sua RI-presentazione dei passi dei profeti: - Isaia ( 49.1 ) - Geremia ( 1.5 ) -

emv
02-11-15, 02:05
Un misero essere umano che impedisce ad un dio di rivelarsi? Sei sempre più ridicolo...

Allora confermi quanto ho detto. Che non c'è sostanziale differenza tra ateo e agnostico.

Perchè scegli sempre il modo più ridicolo di darmi ragione?

emv
02-11-15, 02:10
Infatti "" bisogna "" conoscere le cose -
caro EMV non è corretto quanto hai postato -
E' il Tarso che presenta la sua dottrina come ( SUO VANGELO ( ! ) - ovvero la conoscenza che egli "" avrebbe "" ricevuto direttamente dal (suo) Messia/Cristo Spirituale !!
Vedi a tal proposito i vari passi - ove il Tarso riporta le varie "" cristofanie " nelle quali Egli lo istruiva, lo esortava, lo incoraggiava a continuare ad essere il suo Divulgatore della Nuova Novella.
- Atti 18.9 - Atti 22.18 - Atti 23.11 - Atti 27.23 - 1 Cor. 15.8 - 2 Cor. 12.9 - -

Proprio il Tarso fa credere ai suoi interlocutori che il Dio Yahwè lo " avrebbe " espressamente " scelto / chiamato / individuato come "" esperto architetto " dottrinario per diffondere quel mistero dei misteri - ( il Dio Yahwè aveva un figlio ) colui che era GIA' PRE-destinato ad immolarsi per la redenzione / giustificazione / liberazione del potenziale Nuovo convertito !!
Questi i corrispondenti versetti : - Gal. 1.15/16 -- Rm. 16.25 - Efes. 1.9 - Efes. 3.3/9 -


E ancora.. il Tarso per dare autorevolezza ai suoi scritti - non esita ad utilizzare la tecnica del copia-incolla di passi delle Scritture - - Vedi la Galati ( 1.15/16 ) sono una sua RI-presentazione dei passi dei profeti: - Isaia ( 49.1 ) - Geremia ( 1.5 ) -


Tu commetti un errore metodologico di fondo, me ne sono accorto leggendo il tuo 3D nel forum dei protestanti. Cristo non era predestinato ad immolarsi perchè Adamo non era predestinato a peccare. Era una possibilità. Sei fortemente condizionato da una visione calvinista della predestinazione. Dove l'hai acquisita?

Giordi
02-11-15, 08:24
Allora confermi quanto ho detto. Che non c'è sostanziale differenza tra ateo e agnostico.

Perchè scegli sempre il modo più ridicolo di darmi ragione?

Solo un fanatico religioso potrebbe dire una castroneria del genere... Probabilmente perché abituato a ragionare in termini di credenza e miscredenza... Dove per miscredente intende il minestrone in cui fa finire sia l'ateo, sia l'agnostico e a volte anche il credente in altre religioni...
Sei tu la barzelletta vivente...

Gianky
02-11-15, 17:21
Tu commetti un errore metodologico di fondo, me ne sono accorto leggendo il tuo 3D nel forum dei protestanti. Cristo non era predestinato ad immolarsi perchè Adamo non era predestinato a peccare. Era una possibilità. Sei fortemente condizionato da una visione calvinista della predestinazione. Dove l'hai acquisita?

Scusa la mia ignoranza abissale amico mio, ma Adamo era già predestinato a peccare giacchè YWHE essendo onnisciente lo sapeva benissimo che avrebbe peccato ancora prima di crearlo.

toros
05-11-15, 22:40
- Cristo non era predestinato ad immolarsi perchè Adamo non era predestinato a peccare. Era una possibilità. -


Incredibile ! - Tu oseresti contraddire il pensiero del dottore dottrinario Saulo di Tarso ??
Eppure quell' immolarsi per la REDENZIONE di TUTTI ( indipendentemente SE israeliti o Goy ! ) è stato il suo cavallo di battaglia !
E' il Tarso che, nelle sue celeberrime lettere, sostiene con grande enfasi che il (suo) Messia/Cristo Spirituale era GIA' PRE-destinato / secondo il disegno del Dio Yahwè !!
L' umanita' tutta ( sempre secondo il grande architetto ) era perennemente condannata - in quanto "incatenata " e INCAPACE, con le sue proprie forse, di "svincolarsi / liberarsi e poter quindi raggiungere quella tanto agognata " salvezza - Ecco quindi che al GIA' condannato uomo gli " necessitava " un intervento " esterno " -
E infatti: alla fatidica "" pienezza dei tempi " ( sempre secondo Saulo di Tarso ) significherebbe nientemeno che l' INIZIO di UNA NUOVA ERA in quanto, il Dio Yahwè INVIO' il figlio Suo /nato da donna - eccc... ecccc... ecccc.. -
Stupisce che un credente non sappia / non conosca la "" base dottrinaria "" / il pilastro fondante su cui poggia Tutta la successiva impalcatura edificata nei secoli successivi.
----------------------------------------------------------------

Tu scrivi inoltre che Adamo non era predestinato a peccare... E che ne è della osannata Onniveggenza divina ?? - Allora non E' Dio !!

emv
06-11-15, 21:59
Incredibile ! - Tu oseresti contraddire il pensiero del dottore dottrinario Saulo di Tarso ??
Eppure quell' immolarsi per la REDENZIONE di TUTTI ( indipendentemente SE israeliti o Goy ! ) è stato il suo cavallo di battaglia !
E' il Tarso che, nelle sue celeberrime lettere, sostiene con grande enfasi che il (suo) Messia/Cristo Spirituale era GIA' PRE-destinato / secondo il disegno del Dio Yahwè !!
L' umanita' tutta ( sempre secondo il grande architetto ) era perennemente condannata - in quanto "incatenata " e INCAPACE, con le sue proprie forse, di "svincolarsi / liberarsi e poter quindi raggiungere quella tanto agognata " salvezza - Ecco quindi che al GIA' condannato uomo gli " necessitava " un intervento " esterno " -
E infatti: alla fatidica "" pienezza dei tempi " ( sempre secondo Saulo di Tarso ) significherebbe nientemeno che l' INIZIO di UNA NUOVA ERA in quanto, il Dio Yahwè INVIO' il figlio Suo /nato da donna - eccc... ecccc... ecccc.. -
Stupisce che un credente non sappia / non conosca la "" base dottrinaria "" / il pilastro fondante su cui poggia Tutta la successiva impalcatura edificata nei secoli successivi.
----------------------------------------------------------------

Tu scrivi inoltre che Adamo non era predestinato a peccare... E che ne è della osannata Onniveggenza divina ?? - Allora non E' Dio !!


Che c'entra la predestinazione all'immolazione, con l'immolazione in sè? Direi un emerito fico secco...
e l' "Onniveggenza" che ci azzecca con quel che succede, boh...

Inoltre aggiungici il distinguo sulle due nature di Gesù Cristo di cui invece parla abbondantemente l'Apostolo delle genti, vedi Fil 2,5-8; Eb 10,5-7; 1
Tm 3,16...

emv
06-11-15, 22:05
Solo un fanatico religioso potrebbe dire una castroneria del genere... Probabilmente perché abituato a ragionare in termini di credenza e miscredenza... Dove per miscredente intende il minestrone in cui fa finire sia l'ateo, sia l'agnostico e a volte anche il credente in altre religioni...
Sei tu la barzelletta vivente...


L'agnostico concede la possibilità teorica che Dio esista mentre l'ateo no, per cui ad es.:

Agnostico: Dio = 1%, 0,0000001% ecc...

Ateo: Ateo = 0%.

Quindi la differenza è solo quantitativa.

CDD... ed altra perla inanellata...

Giordi
07-11-15, 01:55
L'agnostico concede la possibilità teorica che Dio esista mentre l'ateo no, per cui ad es.:

Agnostico: Dio = 1%, 0,0000001% ecc...

Ateo: Ateo = 0%.

Quindi la differenza è solo quantitativa.

CDD... ed altra perla inanellata...

Sbagli... L'agnostico puro non si pone il problema perché è cosciente che non può esserci soluzione... Le percentuali quindi lasciano il tempo che trovano...

emv
15-11-15, 10:42
Sbagli... L'agnostico puro non si pone il problema perché è cosciente che non può esserci soluzione... Le percentuali quindi lasciano il tempo che trovano...



Ma se pure Popper a proposito dell'analisi scientifica ti ha dimostrato che mai dire mai. Non possiamo sapere nulla di cosa potra accadere perchè l'osservazione è su scala infinita, quindi il tuo assunto che non può esserci conclusione è arbitraria e irrazionale, puoi solo dire per me per ora è così. Di più ragionevolmente non puoi.

Come vedi Giordino, cerchi sempre una scappatoia ma la verità ti inseguirà sempre. Ti ho citato Popper che in altro 3D apprezzi come maestro laicista, quale effettivamente è, ma poi non comprendi uno dei suoi pochi insegnamenti validi che è proprio la critica allo storicismo e la definizione di metodo scientifico.

Quindi l'agnostico e l'ateo differiscono sono nella quantità di possibilità che concedono, ma non puoi tirarti fuori dal sistema Dio=x perchè è tirarsi fuori dal sistema ragione tout-court che basato su equazioni.
E ho sempre ragione io...

Giordi
16-11-15, 00:35
Ma se pure Popper a proposito dell'analisi scientifica ti ha dimostrato che mai dire mai. Non possiamo sapere nulla di cosa potra accadere perchè l'osservazione è su scala infinita, quindi il tuo assunto che non può esserci conclusione è arbitraria e irrazionale, puoi solo dire per me per ora è così. Di più ragionevolmente non puoi.

Come vedi Giordino, cerchi sempre una scappatoia ma la verità ti inseguirà sempre. Ti ho citato Popper che in altro 3D apprezzi come maestro laicista, quale effettivamente è, ma poi non comprendi uno dei suoi pochi insegnamenti validi che è proprio la critica allo storicismo e la definizione di metodo scientifico.

Quindi l'agnostico e l'ateo differiscono sono nella quantità di possibilità che concedono, ma non puoi tirarti fuori dal sistema Dio=x perchè è tirarsi fuori dal sistema ragione tout-court che basato su equazioni.
E ho sempre ragione io...

Ma quale ragione??? Ma se sei così ignorante da citare Popper senza aver mai letto del Fälschungsmöglichkeit.
Sempre più >CUT<.

emv
16-11-15, 01:38
Ma quale ragione??? Ma se sei così ignorante da citare Popper senza aver mai letto del Fälschungsmöglichkeit.
Sempre più >CUT<...


Quindi la tua affermazione che per il problema Dio non può esserci soluzione non sarebbe falsificabile? Pretendi che non lo sia?

Invece di scrivere in tedesco capisci gli argomenti che è meglio...

Giordi
16-11-15, 09:18
Quindi la tua affermazione che per il problema Dio non può esserci soluzione non sarebbe falsificabile? Pretendi che non lo sia?

Invece di scrivere in tedesco capisci gli argomenti che è meglio...

No guarda che non esiste nessun "problema Dio", casomai esiste il problema fanatismo religioso, che occlude la mente delle persone, e non le rende capaci di fare un ragionamento logico. Del resto come potremmo aspettarci da te che tu capisca che se una proposta teorica o un'ipotesi non può essere sottoposta a un controllo che possa falsificarla, allora il teorico che l'ha avanzata può suggerire, a partire da essa, qualsiasi altra concezione senza possibilità di contraddittorio?

Jerome
20-11-15, 12:54
Emilio Bossi detto Milesbo, il precursore di Cascioli, Donnini e gli altri eroi moderni.
Wikipedia recita:
Bossi appartiene alla corrente popolare e anticlericale, anche se di ispirazione positivista, dei sostenitori del mito di Gesù. Egli sostiene che Gesù Cristo è una figura leggendaria, come gli dei Apollo, Dioniso, Krishna e Mitra, non si sa se ispirata da qualche personaggio reale (cosa che egli tende a negare), in quanto secondo lui può essere verificato solo il Cristo mitico, frutto della sola fede e, quindi, mai esistito. Coloro che scrissero di Socrate o Cesare, argomenta Bossi, furono testimoni; coloro che scrissero di Gesù, invece, non lo conobbero mai se non per sentito dire. Le tesi di Bossi restano oggi un buon compendio dei vari argomenti della tesi "mitista". Bossi sostiene quindi una sorta di "evemerismo alla rovescia", per cui al posto di un essere umano che viene trasformato in una divinità, abbiamo un dio che si trasforma in un essere umano (ovviamente non in senso reale, ma nell'ambito della nascita del mito), in una ricerca che coniuga la mitologia comparata, riprendendo le critiche e le idee degli illuministi come Jean Meslier o Voltaire e quelle di altri pensatori e studiosi, come il contemporaneo Paul-Louis Couchod (1879-1959) o Ernest Renan, svolgendo il ruolo di divulgatore, in contrapposizione agli apologeti cattolici contemporanei, più che di ricercatore autonomo. Bossi aggiunge di suo numerosi paradossi e affermazioni, come quella che si domanda "perché vennero puniti Adamo ed Eva per aver fatto il male mangiando il frutto della conoscenza del bene e del male, se prima di mangiare il frutto non potevano avere la conoscenza di cosa fosse il bene e cosa il male?", che danno una nota di vivace polemica ai suoi scritti.

Link completo al suo libro di inizio novecento

http://www.liberliber.it/mediateca/libri/b/bossi/gesu_cristo_non_e_mai_esistito/pdf/gesu_c_p.pdfùù

Stralci dell'opera

Incipit

Di Gesù Cristo — persona reale, essere umano — la storia non ci ha conservato nessun documento, nessuna prova, nessuna dimostrazione.
Egli non ha scritto nulla.
Anche Socrate, in vero, non scrisse nulla, insegnando solo oralmente. Ma tra Cristo e Socrate vi sono tre differenze capitali: la prima consistente nel fatto che Socrate non insegnò nulla che non fosse razionale, o meglio, umano, mentre Cristo a ben poca cosa di umano mescè molto di miracoloso; la seconda, derivante dalla circostanza che Socrate passò alla storia unicamente come persona naturale, laddove Cristo non fu né è conosciuto che come persona soprannaturale; la terza, infine, scaturente da ciò che Socrate ebbe per discepoli persone storiche che ci sono garanti della sua esistenza — quali Senofonte, Aristippo, Euclide, Fedone, Eschine, ed il divino Platone — mentre dei discepoli di Cristo nessuno è conosciuto se non attraverso i documenti sospetti della fede, come il loro Maestro.


I soli autori profani del suo tempo che fecero il suo nome — Flavio Giuseppe, Tacito, Svetonio e Plinio — o furono interpolati e falsificati, come i primi due, o, come gli altri due, parlarono di Cristo soltanto etimologicamente, per designare la superstizione che dal suo prese il nome ed i seguaci della medesima; ed in ogni caso scrissero senza averlo conosciuto e senza rendersi garanti della sua esistenza, molto tempo dopo e in cenni fuggevoli che, come dimostreremo, stanno a provare piuttosto ch'egli non è mai esistito.
Plutarco, nato cinquant'anni dopo Cristo, storico eminente e minuzioso, il quale non avrebbe potuto ignorare Cristo e le sue gesta, ove si fossero realmente prodotti, nelle sue opere numerose non ha un solo passo che faccia un'allusione qualunque sia al capo della nuova setta che ai suoi discepoli.
Lo stesso silenzio della storia verso Cristo si constata anche verso gli Apostoli, sui quali non si hanno altri documenti all'infuori di quelli chiesastici, destituiti d'ogni valore probatorio, e che ce li fanno conoscere non come uomini naturali, ma come personaggi soprannaturali o perlomeno taumaturgici, il che fa tutt'uno.
Anzi, Origene dichiara che Giuseppe non riconosceva Gesù per il Cristo; ciò che non avrebbe potuto dire ove il passo citato di Giuseppe fosse già esistito al suo tempo. Per unanime consenso di tutti i critici sensati e competenti, questo passo di Giuseppe deve dunque ritenersi interpolato da una pia frode dei cristiani primitivi.
Ora, se esistevano già prima di Filone il Vangelo e gli scritti degli Apostoli, e se Filone viveva già da 25 a 30 anni allorché sarebbe nato Cristo, chi non vede che l'esistenza dei cristiani è anteriore a Cristo stesso?
Il cristianesimo non viene da Cristo, ma dalla fusione dell'ebraismo, dell'orientalismo e dell'ellenismo avvenuta in Egitto.
La Bibbia stessa è tutta quanta una conferma di questa verità che Gesù Cristo non è mai esistito!
Prima del Concilio di Nicea la Chiesa, i Santi Padri stessi si servivano indifferentemente dei Vangeli che poscia furono dichiarati apocrifi come di quelli che furono conservati, perché allora era uguale per tutti l'autorità che si attribuiva ai numerosi Vangeli.
Né potremmo porre questa nostra affermazione sotto più valida autorità che quella di sant'Agostino, il quale, disputando coi Manichei, fece questa capitale confessione: «Io non crederei al Vangelo, se non vi fossi costretto dall'autorità della Chiesa»[1].
Ben l'ha compreso il Renan, il quale, nel suo sentimentalismo mistico e trascendentale, se ha forzato la mano alla Bibbia per darci una biografia fantastica di Gesù che è un vero romanzo, e se ha sbugiardato la teologia restituendo Cristo all'umanità, in fondo non ha fatto altro che prolungare la vita al cristianesimo.
Nemmeno la scena contro i mercanti del tempio è originale: Gesù non fece che combinare due sentenze dell'Antico Testamento, l'una di Geremia (VII, 11) in cui è detto che il tempio non deve divenire una caverna di briganti; e l'altra di Isaia (LVI, 7) in cui il tempio è chiamato una casa di preghiera.
Ma la principale, la capitale e la più irreduttibile delle contraddizioni è quella che riguarda la missione stessa di Cristo. Secondo Matteo Gesù dice che egli non è venuto per abolire la legge né i profeti; invece secondo Luca egli dice che la legge ed i profeti han fatto il loro tempo!
La morale evangelica, spogliata di quelle buone massime che non sono di sua creazione originale, ma che, come vedremo, le vennero di fuori, si può dividere in due grandi categorie: quella delle massime inattuabili, ossia inumane, e quella delle massime settarie. Va però da sé che queste sono categorie puramente mentali, perché spesso le massime inumane sono settarie, come quelle settarie sono inumane, sì le une che le altre avendo per fondamento comune il carattere teologico, che ne tradisce appunto l'origine impersonale e la formazione sistematica e chiesastica.
Se Gesù Cristo non è mai esistito, come e perché fu e poté essere inventato o immaginato? È a questa domanda che risponderà la parte presente del nostro lavoro, nella quale dimostreremo non soltanto il perché e il come si produsse la favola cristiana, ma aggiungeremo una nuova e luminosa prova a quelle già fornite contro l'esistenza umana, reale ed oggettiva di Gesù Cristo.
Cristna, il Redentore indiano, nasce da una Vergine anch'egli, la vergine Devanaguy, e la sua venuta è predetta nei libri sacri indiani (Atharva, Vedangas, Vedanta). [...] A sedici anni Cristna lascia i parenti e si mette a percorrere l'India predicando la sua dottrina. [...]
Mitra, chiamato anche Signore, nasce in una grotta da una vergine, come Cristo nasce in una stalla da un'altra vergine. Il giorno in cui nasce Mitra è quello in cui nascerà poi Cristo: il 25 dicembre, vale a dire al solstizio d'inverno. [...] La madre di Mitra rimane vergine anche dopo il parto.
Dal Sole deriva l'idea prima di Dio.
La vita degli Dei Redentori è la descrizione della vita del Sole. Essi nascono tutti al solstizio d'inverno, e precisamente il 25 dicembre, quando il Sole, che sembrava vicino a spegnersi, torna a rinascere. È il bambino. Ed essi muoiono tutti per tosto risuscitare all'equinozio di primavera, allorché il sole riprende tutta la sua celeste potenza e trionfa delle tenebre dell'inverno, del male, di Tifone, di Siva, di Arimane, di Satana.
Ma lo stesso Tertulliano riconosce che il dogma della risurrezione del Dio cristiano è identico a quello della religione persiana.
La morale buddistica è quindi superiore a quella cristiana, perché l'amore del prossimo predicato da quest'ultima non oltrepassa i confini del paese né la cerchia della setta.
La morale buddistica ha ancora un altro vantaggio su quella del preteso Cristo: quello di ammettere la libera ricerca della verità, mentre nei Vangeli invano si cercherebbe una parola in favore della scienza.
Pitagora, che sotto molti aspetti appartiene alla civiltà orientale, aveva molto tempo prima di Cristo insegnato a perdonare ai nemici, ed anzi consigliava di fare in modo di renderseli amici.
In Platone troviamo tutta una miniera di massime cristiane. Riponendo la felicità nella virtù interna, egli dava già il consiglio di tollerare le ingiurie e anche di lasciarsi percuotere; quell'altro che bisogna rendersi simili alla divinità; di rispettare la vecchiaia che è l'immagine della divinità.
Platone fu il vero distillatore — non diremo creatore, perché la cosa viene certo dal mistico Oriente — della metafisica cristiana: fu lui che plasmò la Trinità e il Logos: fu lui ancora che distillò la distinzione dell'anima e del corpo subordinando questo a quella; fu lui che fece di questa terra un esilio; fu lui, insomma, che ridusse a sistema filosofico quel decadentismo morale che fa dei sensi una prigione, del mondo un male e che fa consistere la felicità nei vaneggiamenti della metafisica.
Anche i Persiani avevano la loro eucaristia, ossia un sacrifizio simbolico di pane e di vino.
Il cristianesimo venne quando Ebrei, Greci e Romani avevano persa la libertà e la felicità, e la speranza di riacquistarle nel mondo presente: esso venne quando la gioia del vivere, propria dell'antichità primitiva, che ebbe il suo apogeo in Grecia, fu distrutta dalla riflessione e dalla pratica dolorosa della vita, facendo luogo alla noia del vivere, alle disillusioni recate dalle continue sciagure, a quel dolore universale delle cose che rendeva l'esistenza inesplicabile ed intollerabile eziandio, e forse soprattutto, perché con la coltura era cresciuto anche il sentimento della intollerabilità dei mali che affliggevano gli uomini ed i popoli.
Il cristianesimo fu un nome che servì a legittimare ogni sorta di aberrazioni. Esso non è vero, né soggettivamente, né oggettivamente. Non soggettivamente, perché porta il nome di un autore che non è mai esistito; non oggettivamente, perché nel nome «cristianesimo» si son date convegno le dottrine più disparate e si sono amalgamate in mostruoso connubio.

Explicit

Ora a voi, pagani stoltamente calunniati e distrutti; a voi, ebrei ingiustamente odiati e conculcati; a voi, liberi pensatori d'ogni tempo, maniera e grado, atrocemente perseguitati; a voi tutti la riabilitazione della storia, della scienza e dell'umanità: Cristo, il vostro detrattore; Cristo, il vostro persecutore, Cristo non è più!

A proposito, tra un mese... buon Solstizio o Sol Invictus, è il caso di dire...

Gianky
20-11-15, 12:58
Ho letto il libro del Bossi, accanto a probabili verità (il cristianesimo come religione solare) il buon svizzero ci mischia cose assolutamente superate dagli studi e soprattutto la storicità della figura del Salvatore. Ma è un buon libro, da leggere senz'altro.

Jerome
20-11-15, 13:00
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5b/Emilio_Bossi.jpg

Ritratto di Bossi da me realizzato sulla base del monumento a lui eretto a Bruzella.

Jerome
20-11-15, 13:01
Ho letto il libro del Bossi, accanto a probabili verità (il cristianesimo come religione solare) il buon svizzero ci mischia cose assolutamente superate dagli studi e soprattutto la storicità della figura del Salvatore. Ma è un buon libro, da leggere senz'altro.
La parte sulla religione solare è senza dubbio quella più interessante.

Jerome
21-11-15, 13:32
Bossi fa notare anche la somiglianza di un "miracolo" che sarebbe stato compiuto dall'imperatore Vespasiano con alcuni miracoli evangelici.

Il passo è il seguente:

Il prestigio e una specie di maestà mancavano a Vespasiano perché la sua elezione era inattesa e ancora recente, ma anche questi gli vennero dati. Due uomini del popolo, uno cieco e l'altro infermo di gambe, vennero a trovarlo contemporaneamente, mentre sedeva nel suo tribunale e lo supplicarono di fare, per guarirli, ciò che Serapide aveva loro indicato in sogno: avrebbe reso al cieco l'uso degli occhi se glieli avesse inumiditi con la saliva, alle gambe inferme avrebbe dato il loro vigore se si fosse degnato di toccarle con il piede. Poiché era quasi incredibile che questa cura avesse la minima possibilità di riuscire, Vespasiano non osò neppure tentarla, ma alla fine, per le esortazioni degli amici, provò pubblicamente, davanti all'assemblea, questa duplice esperienza che fu coronata dal successo. (Svetonio, Vita di Vespasiano)

Sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Siloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. (Vangelo di Giovanni, secondo la Chiesa scritto qualche anno dopo la morte di Vespasiano)

Anche la metafora dell'"amaro calice" è copiata, da Socrate.

Scipione
23-11-15, 14:44
.......PS: Hai almeno capito quello che ti ho scritto su sto Clemeone?
Clemeone, chi era costui? :hmmml: :drinky:

Giordi
23-11-15, 15:38
Clemeone, chi era costui? :hmmml: :drinky:

Sarà stato il suo pesciolino rosso...

Gianky
23-11-15, 18:23
Bossi fa notare anche la somiglianza di un "miracolo" che sarebbe stato compiuto dall'imperatore Vespasiano con alcuni miracoli evangelici.

Il passo è il seguente:

Il prestigio e una specie di maestà mancavano a Vespasiano perché la sua elezione era inattesa e ancora recente, ma anche questi gli vennero dati. Due uomini del popolo, uno cieco e l'altro infermo di gambe, vennero a trovarlo contemporaneamente, mentre sedeva nel suo tribunale e lo supplicarono di fare, per guarirli, ciò che Serapide aveva loro indicato in sogno: avrebbe reso al cieco l'uso degli occhi se glieli avesse inumiditi con la saliva, alle gambe inferme avrebbe dato il loro vigore se si fosse degnato di toccarle con il piede. Poiché era quasi incredibile che questa cura avesse la minima possibilità di riuscire, Vespasiano non osò neppure tentarla, ma alla fine, per le esortazioni degli amici, provò pubblicamente, davanti all'assemblea, questa duplice esperienza che fu coronata dal successo. (Svetonio, Vita di Vespasiano)

Sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Siloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. (Vangelo di Giovanni, secondo la Chiesa scritto qualche anno dopo la morte di Vespasiano)

Anche la metafora dell'"amaro calice" è copiata, da Socrate.

Nessuno, almeno io, pone in dubbio che la figura di Gesù sia stata mitizzata dalla chiesa prendendo a prestito i vari miti mediterranei, quello che volevo dire è che Bossi è della scuola che nega la storicità della figura del Nazareno, storicità che oramai è assodata dalla maggior parte degli storici.

Jerome
23-11-15, 19:16
Nessuno, almeno io, pone in dubbio che la figura di Gesù sia stata mitizzata dalla chiesa prendendo a prestito i vari miti mediterranei, quello che volevo dire è che Bossi è della scuola che nega la storicità della figura del Nazareno, storicità che oramai è assodata dalla maggior parte degli storici.
Io invece non la nego, ma credo che sia comunque un collage di diverse figure, con contorno di 99 % di notizie biografiche posteriori e mitologia sincretistica, tanto che sia impossibile dire alcunché sulla sua vita reale, tranne la crocifissione e il fatto che fosse un ebreo.

Su quest'ultima cosa (l'impossibilità di definire il Cristo storico) mi pare che anche il missionario protestante Schweitzer convenisse.

Gianky
24-11-15, 13:04
Io invece non la nego, ma credo che sia comunque un collage di diverse figure, con contorno di 99 % di notizie biografiche posteriori e mitologia sincretistica, tanto che sia impossibile dire alcunché sulla sua vita reale, tranne la crocifissione e il fatto che fosse un ebreo.

Su quest'ultima cosa (l'impossibilità di definire il Cristo storico) mi pare che anche il missionario protestante Schweitzer convenisse.

Che fosse ebreo, senza andare a scomodare la storia del soldato romano-germanico Panthera (storia sfruttata dalla propaganda nazista), io avrei qualche dubbio, nonostante gli sforzi di Matteo e Luca per dimostrarlo tramite genealogie abbastanza astruse, io sono del parere che era si nato in Palestina ma che fosse giudeo o che fosse giudeo al 100% io non ci metterei la mano sul fuoco.

Jerome
24-11-15, 13:21
Che fosse ebreo, senza andare a scomodare la storia del soldato romano-germanico Panthera (storia sfruttata dalla propaganda nazista), io avrei qualche dubbio, nonostante gli sforzi di Matteo e Luca per dimostrarlo tramite genealogie abbastanza astruse, io sono del parere che era si nato in Palestina ma che fosse giudeo o che fosse giudeo al 100% io non ci metterei la mano sul fuoco. Pantera era fenicio, di cittadinanza romana. Quindi poteva essere ebreo di madre.

Gianky
24-11-15, 16:57
Pantera era fenicio, di cittadinanza romana. Quindi poteva essere ebreo di madre.

Quando io scrivo che non sono sicuro che Gesù fosse totalmente giudeo, intendo riferirmi ai Suoi punti di riferimento religiosi che per me non erano solo quelli giudaici ma anzi quelli giudaici erano una trascurabile minoranza. Naturalmente dovendo predicare in un ambiente giudaico i riferimenti alla Torah erano inevitabili.

PS: Panthera:https://it.wikipedia.org/wiki/Tiberio_Giulio_Abdes_Pantera

Questo Pantera era effettivamente fenicio ma non si sa se fosse lo stesso di cui parlava Celso paragonandolo al presunto padre naturale di Gesù.

Giordi
24-11-15, 17:21
Quando io scrivo che non sono sicuro che Gesù fosse totalmente giudeo, intendo riferirmi ai Suoi punti di riferimento religiosi che per me non erano solo quelli giudaici ma anzi quelli giudaici erano una trascurabile minoranza. Naturalmente dovendo predicare in un ambiente giudaico i riferimenti alla Torah erano inevitabili.

PS: Panthera:https://it.wikipedia.org/wiki/Tiberio_Giulio_Abdes_Pantera

Questo Pantera era effettivamente fenicio ma non si sa se fosse lo stesso di cui parlava Celso paragonandolo al presunto padre naturale di Gesù.

Le coincidenze però non sono poche...

Jerome
24-11-15, 18:04
Le coincidenze però non sono poche...

Anzi, sono parecchie, come evidenziato dal prof. James Tabor.

Scipione
24-11-15, 20:18
Anzi, sono parecchie, come evidenziato dal prof. James Tabor.
Quello nato sul monte omonimo? :eek1: :drinky:

Gianky
25-11-15, 10:09
Le coincidenze però non sono poche...

Mah, se questo soprannome Panthera era abbastanza diffuso nell'area palestinese mi sembrerebbe che Celso lo abbia preso ad esempio per imbastire la sua storia diffamatoria nei confronti di Gesù e il talmud potrebbe aver ripreso questa illazione di Celso. L'unica cosa che potrebbe far suonare un campanello di allarme è il passo del vangelo di Marco circa la visita di Gesù a Tiro ed in Fenicia, ecco questa è una coincidenza che potrebbe far suonare un campanello di allarme. Campanello non per me tenuto conto che gli stessi vangeli canonici parlano apertamente di fratelli e sorelle del Salvatore quindi anche se il Salvatore fosse figlio di Panthera per me nulla cambierebbe, ASSOLUTAMENTE, circa il Suo messaggio di salvezza. Magari per i cristiani niceni qualche cosa cambierebbe, caspita se cambierebbe.

Giordi
25-11-15, 11:11
Mah, se questo soprannome Panthera era abbastanza diffuso nell'area palestinese mi sembrerebbe che Celso lo abbia preso ad esempio per imbastire la sua storia diffamatoria nei confronti di Gesù e il talmud potrebbe aver ripreso questa illazione di Celso. L'unica cosa che potrebbe far suonare un campanello di allarme è il passo del vangelo di Marco circa la visita di Gesù a Tiro ed in Fenicia, ecco questa è una coincidenza che potrebbe far suonare un campanello di allarme. Campanello non per me tenuto conto che gli stessi vangeli canonici parlano apertamente di fratelli e sorelle del Salvatore quindi anche se il Salvatore fosse figlio di Panthera per me nulla cambierebbe, ASSOLUTAMENTE, circa il Suo messaggio di salvezza. Magari per i cristiani niceni qualche cosa cambierebbe, caspita se cambierebbe.

Sicuramente sarebbe svanita l'aura di soprannaturale che circondava la sua figura. Vuoi mettere essere considerato figlio di Dio. Nato dall'unione dello spermatozoo dello Spirito Santo con l'ovulo di una Vergine senza peccato, anzichè essere frutto di una relazione adultera tra un soldato fenicio e la donna promessa ad un carpentiere?

Jerome
25-11-15, 11:19
Sicuramente sarebbe svanita l'aura di soprannaturale che circondava la sua figura. Vuoi mettere essere considerato figlio di Dio. Nato dall'unione dello spermatozoo dello Spirito Santo con l'ovulo di una Vergine senza peccato, anzichè essere frutto di una relazione adultera tra un soldato fenicio e la donna promessa ad un carpentiere?
Avrebbero potuto salvare il tutto dicendo che Giuseppe o Panthera erano stati "strumento" dello "spirito santo", senza inventarsi la storia della vergine. In fondo se uno può essere uno e trino, onnisciente, onnipotente, ecc. può anche essere figlio di un uomo e di Dio contemporaneamente. Oppure adottare l'arianesimo, secondo cui era figlio di Giuseppe ma Dio lo adottò al momento del battesimo, dottrina condannata dal concilio convocato da Costantino col famoso Credo niceno ("Dio da Dio, Luce da Luce... nato prima di tutti i secoli"). C'era una docu-fiction in cui si vede Costantino proclamare il Credo a gran voce, mentre i suoi sicari (le immagini sono alternate) strangolano il cognato Licinio, a cui aveva promesso di risparmiare la vita, e rapiscono il figlio della sorella (che poi farà uccidere anche lui). A proposito.

Gianky
25-11-15, 13:02
Sicuramente sarebbe svanita l'aura di soprannaturale che circondava la sua figura. Vuoi mettere essere considerato figlio di Dio. Nato dall'unione dello spermatozoo dello Spirito Santo con l'ovulo di una Vergine senza peccato, anzichè essere frutto di una relazione adultera tra un soldato fenicio e la donna promessa ad un carpentiere?

L'essere Figlio di Dio per molti, alcuni, pochi, due gatti cristiani, vuol dire esserlo in senso spirituale, illuminandoci alla nostra vera essenza. Il vangelo di Giovanni narra chiaramente, per chi vuol vedere, il momento della Illuminazione del Cristo e cioè il battesimo di Spirito Santo nel Giordano. L'Illuminazione del Cristo è il prototipo di chiunque cerchi l'Illuminazione e attraverso questa rendersi conto della sua condizione di Figlio di Dio, che è la condizione di noi tutti. Però dobbiamo illuminarci. Il fatto che precedentemente all'Illuminazione Gesù fosse figlio di Giuseppe o figlio di Panthera a me frega meno di ZERO.
Semmai, e qui concordo con te, cadrebbe tutta la costruzione dei cristiani niceni e della loro impalcatura costruita a posteriori sulla figura e, soprattutto, sul messaggio cristico.

Jerome
25-11-15, 13:09
Semmai, e qui concordo con te, cadrebbe tutta la costruzione dei cristiani niceni e della loro impalcatura costruita a posteriori sulla figura e, soprattutto, sul messaggio cristico.

Ai "niceni" importa eccome, e sono loro quelli che scassano e vogliono plasmare la società a loro immagine e somiglianza. Demolire la loro impalcatura è importante per questo.