PDA

Visualizza Versione Completa : Che Guevara organizzò il primo campo di concentramento per gay



Cuordy
25-10-15, 09:35
Che Guevara organizzò il primo campo di concentramento per gay | Qelsi (http://www.qelsi.it/2014/che-guevara-organizzo-il-primo-campo-di-concentramento-per-gay/)

Cuordy
25-10-15, 09:39
E pensare che su questo forum c'è chi ha come avatar magliette con la stampa di questo omofobo.

http://images.tapatalk-cdn.com/15/10/25/72eb0577b5d4a00011c7131404fcf43e.jpg
FLenzi

amaryllide
25-10-15, 14:13
Che Guevara organizzò il primo campo di concentramento per gay | Qelsi (http://www.qelsi.it/2014/che-guevara-organizzo-il-primo-campo-di-concentramento-per-gay/)

nessuno si stupisce che quell'analfabeta di Caprara non sappia che nei lager veri gli omosessuali ci finivano 30 anni prima del Che.

Kavalerists
25-10-15, 15:07
E pensare che su questo forum c'è chi ha come avatar magliette con la stampa di questo omofobo.

http://images.tapatalk-cdn.com/15/10/25/72eb0577b5d4a00011c7131404fcf43e.jpg
@FLenzi (https://forum.termometropolitico.it/member.php?u=1284)
e quindi?
omofobo per omofobo meglio la faccia di Che Guevara che la tua.
:D

Cuordy
25-10-15, 16:45
e quindi?
omofobo per omofobo meglio la faccia di Che Guevara che la tua.
:D

Quindi insomma, preferisci chi ti spedisce nei lager solo perché a farlo è un comunista?

Contento tu...

Jerome
25-10-15, 16:56
Non so, Castro si è preso di recente la responsabilità di aver fatto tutto lui, di essere l'unico colpevole (pentito), e Guevara ha quindi solo seguito i suoi ordini.

Molly
25-10-15, 17:41
Parliamo pure degli anni '60, non c'era tutta questa attenzione ai diritti lgbt che c'è oggi, nemmeno all'interno della sinistra e nemmeno tra artisti e intellettuali, l'omosessualità era vista come "degenerazione borghese" assieme al consumo di cannabis e pertanto perseguitata, né più né meno che nei paesi "liberi"

Kavalerists
25-10-15, 18:32
Quindi insomma, preferisci chi ti spedisce nei lager solo perché a farlo è un comunista?

Contento tu...
bella battuta... :facepalmi:
no, è che Guevara oltre ad internare checche ha fatto anche altro, invece che cacare solamente il cazzo al prossimo con bigottismo e clericalismo, come fai tu.

Jerome
25-10-15, 19:00
Parliamo pure degli anni '60, non c'era tutta questa attenzione ai diritti lgbt che c'è oggi, nemmeno all'interno della sinistra e nemmeno tra artisti e intellettuali, l'omosessualità era vista come "degenerazione borghese" assieme al consumo di cannabis e pertanto perseguitata, né più né meno che nei paesi "liberi"

Pasolini venne espulso in quanto "corruttore della gioventù" e "pederasta e decadente alla Jean-Paul Sartre" e alla Gide, dal PCI. Lo stesso André Gide fu espulso (anche se non direttamente per quel motivo) dal PCF. L'omosessualità era illegale in URSS e i partiti fratelli si adeguavano. I socialisti troppo libertari o gay (come lo era stato Oscar Wilde) erano considerati dei residui della decadenza borghese.
Sebbene Marx non si sia mai pronunciato sull'omosessualità (come per altre cose etiche, Marx pensava solo all'aspetto economico).

Prima degli 1968 diciamo che i gay e chiunque avesse una sessualità troppo visibile o "insolita" è stato sempre perseguitato o visto con sospetto sia dall'establishment sia dal progressismo: rivoluzione francese e de Sade, paesi comunisti, Pasolini, e gli anatemi contro Sartre che pure non era gay, ma predicava un'etica troppo libertina per i gusti dei comunisti, che all'epoca si scandalizzavano per un divorzio; figurarsi per un filosofo che - pur essendo un amico personale di Guevara e pur professandosi comunista e marxista - usava droghe, stava con una femminista bisessuale (Simone de Beauvoir, espulsa dall'insegnamento per una relazione lesbica con una minorenne) e aveva una sorta di matrimonio aperto. Il marxismo ufficiale (non che i liberali dell'epoca fossero meglio, solo in certi ambienti anarchici, non tutti solo quelli più stirneriano-niezscheani di sinistra, vedere John Henry Mackay, si accettava la sessualità libera) ha sempre visto con fastidio l'omosessualità. Castro e Guevara si adeguavano, in più Fidel è cresciuto dai gesuiti (e Stalin in seminario) e questo ha contribuito. Giangiacomo Feltrinelli, l'editore-aspirante guerrigliero, andò a Cuba e rimproverò Castro in un'intervista, e questi gli rispose con una risata dicendo che "aveva paura di mandare un figlio a scuola e vederselo tornare frocio", testuali parole.

Eppure, Guevara pur essendo omofobo, è diventato pure una sorta di icona dei gay di sinistra (ma pure i nazisti; da qualche parte ho letto di gay che si vestivano come SS, avendo il feticismo dell'uniforme nazi... ma c'è un precedente: George Moss, ebreo e gay e futuro esimio storico del nazismo, da ragazzo era rimasto affascinato da una parata di biondi e aitanti nazisti, tanto da andare a vedere un comizio di Hitler; oltre al co-fondatore del nazismo, Rohm, ucciso proprio per questo). Stranezze, questo Che Guevara esposto come bandiera ai gay pride...

Lèon Kochnitzky
26-10-15, 22:57
Pasolini venne espulso in quanto "corruttore della gioventù" e "pederasta e decadente alla Jean-Paul Sartre" e alla Gide, dal PCI. Lo stesso André Gide fu espulso (anche se non direttamente per quel motivo) dal PCF. L'omosessualità era illegale in URSS e i partiti fratelli si adeguavano. I socialisti troppo libertari o gay (come lo era stato Oscar Wilde) erano considerati dei residui della decadenza borghese.
Sebbene Marx non si sia mai pronunciato sull'omosessualità (come per altre cose etiche, Marx pensava solo all'aspetto economico).

Prima degli 1968 diciamo che i gay e chiunque avesse una sessualità troppo visibile o "insolita" è stato sempre perseguitato o visto con sospetto sia dall'establishment sia dal progressismo: rivoluzione francese e de Sade, paesi comunisti, Pasolini, e gli anatemi contro Sartre che pure non era gay, ma predicava un'etica troppo libertina per i gusti dei comunisti, che all'epoca si scandalizzavano per un divorzio; figurarsi per un filosofo che - pur essendo un amico personale di Guevara e pur professandosi comunista e marxista - usava droghe, stava con una femminista bisessuale (Simone de Beauvoir, espulsa dall'insegnamento per una relazione lesbica con una minorenne) e aveva una sorta di matrimonio aperto. Il marxismo ufficiale (non che i liberali dell'epoca fossero meglio, solo in certi ambienti anarchici, non tutti solo quelli più stirneriano-niezscheani di sinistra, vedere John Henry Mackay, si accettava la sessualità libera) ha sempre visto con fastidio l'omosessualità. Castro e Guevara si adeguavano, in più Fidel è cresciuto dai gesuiti (e Stalin in seminario) e questo ha contribuito. Giangiacomo Feltrinelli, l'editore-aspirante guerrigliero, andò a Cuba e rimproverò Castro in un'intervista, e questi gli rispose con una risata dicendo che "aveva paura di mandare un figlio a scuola e vederselo tornare frocio", testuali parole.

Eppure, Guevara pur essendo omofobo, è diventato pure una sorta di icona dei gay di sinistra (ma pure i nazisti; da qualche parte ho letto di gay che si vestivano come SS, avendo il feticismo dell'uniforme nazi... ma c'è un precedente: George Moss, ebreo e gay e futuro esimio storico del nazismo, da ragazzo era rimasto affascinato da una parata di biondi e aitanti nazisti, tanto da andare a vedere un comizio di Hitler; oltre al co-fondatore del nazismo, Rohm, ucciso proprio per questo). Stranezze, questo Che Guevara esposto come bandiera ai gay pride...

ma secondo me il discorso e' molto semplice.
proprio perche' i guri del comunismo e della sinistra (da Marx a Bakunin; da Marcuse a Lenin) non si sono mai posti la questione dei gay, non e' automatico (se non nella declinazione contemporanea) che sinistra significhi necessariamente presa in carico degli esclusi o dei deboli (categoria nella quale e' ascrivibile qualsiasi diversità).
Ergo, non c'e' da stupirsi se stalinisti, leninisti, maoisti e castristi (piu' che tutta la galassia della sinistra libertaria) non vedano di grazia la questione dei diritti civili, come concepita oggi.
Come piuttosto ha detto qualcuno, tematiche come queste, sono state più vicine a frange edoniste, libertarie, intellettuali, artisticheggianti a partire dall'impresa fiumana dannunziana (dove convivevano dx e sx) per finire al '68 (correnti comunque schifate dalla sinistra intransigente filosovietica e filocinese)

22gradi
27-10-15, 10:21
Ho sempre avuto la sensazione che il Che è diventata una figura mitologica solo per volere studiato di alcuni. Uomo sicuramente sopra la media, probabilmnete ha avuto nel suo armadio innumerevoli scheletri. Quello che vorrei è solo che dalla "beatificazione di massa" i guerrieri -qualunque esssi siano- fossero lasciati fuori perché non credo nessuno meriti di essere ricordato solo per le cose positive che hanno fatto.

Jerome
27-10-15, 10:40
Ho sempre avuto la sensazione che il Che è diventata una figura mitologica solo per volere studiato di alcuni. Uomo sicuramente sopra la media, probabilmnete ha avuto nel suo armadio innumerevoli scheletri. Quello che vorrei è solo che dalla "beatificazione di massa" i guerrieri -qualunque esssi siano- fossero lasciati fuori perché non credo nessuno meriti di essere ricordato solo per le cose positive che hanno fatto.
Il mito del Che l'ha creato Giangiacomo Feltrinelli, con la diffusione della celebre foto "Guerrillero Heroico" e del Diario in Bolivia. Il vero Guevara era certo una persona coraggiosa ma non troppo "eroica".Non era troppo diverso da Castro, anche se non amava il potere a differenza di Castro.

ma secondo me il discorso e' molto semplice.
proprio perche' i guri del comunismo e della sinistra (da Marx a Bakunin; da Marcuse a Lenin) non si sono mai posti la questione dei gay, non e' automatico (se non nella declinazione contemporanea) che sinistra significhi necessariamente presa in carico degli esclusi o dei deboli (categoria nella quale e' ascrivibile qualsiasi diversità).
Ergo, non c'e' da stupirsi se stalinisti, leninisti, maoisti e castristi (piu' che tutta la galassia della sinistra libertaria) non vedano di grazia la questione dei diritti civili, come concepita oggi.
Come piuttosto ha detto qualcuno, tematiche come queste, sono state più vicine a frange edoniste, libertarie, intellettuali, artisticheggianti a partire dall'impresa fiumana dannunziana (dove convivevano dx e sx) per finire al '68 (correnti comunque schifate dalla sinistra intransigente filosovietica e filocinese)
In effetti nessun teorico ha mai affrontato prima del '68 la questione omosessuale (o genericamente della liberazione sessuale) in maniera positiva e includente. Con l'eccezione di Wilhelm Reich, ma siamo già nel post-freudismo. Diciamo prima di Freud. Al massimo si limitano a "non opporsi" (Stirner).

Una cosa che non ho mai capito è come facessero nel '68 a esaltare Mao come esempio di buona politica. Non era diverso da Stalin e lo stesso Sartre diceva che sotto l'URSS lui sarebbe finito in un gulag in quanto "decadente". Insomma, il "vero maoismo" era tutto l'opposto del Sessantotto. Molti erano rimasti colpiti dalle guardie rosse (studenti cinesi), forse e credevano erroneamente che la rivoluzione culturale fosse una rivoluzione di libertà, dato che le violenze le facevano gli studenti contro i baroni e i quadri dirigenti (senza pensare che Mao li stava usando forse per epurare i suoi nemici, con la scusa della rivoluzione anti-burocratica).

All'impresa fiumana, nata come un atto nazionalista, in effetti si unirono persino moltissimi anarchici, tanto che il governo di D'Annunzio (figura dotata di una particolare trasversalità) fu il primo a legalizzare l'omosessualità, il nudismo e l'uso di droga. Alla fine fu un preannuncio del '68, come riconosciuto da molti storici.

Felipe K.
27-10-15, 10:43
Parliamo pure degli anni '60, non c'era tutta questa attenzione ai diritti lgbt che c'è oggi, nemmeno all'interno della sinistra e nemmeno tra artisti e intellettuali, l'omosessualità era vista come "degenerazione borghese" assieme al consumo di cannabis e pertanto perseguitata, né più né meno che nei paesi "liberi"

invece adesso cosa è cambiato?

Jerome
27-10-15, 10:50
invece adesso cosa è cambiato?

Oggi sono quasi sempre i partiti di sinistra a sostenere i diritti LGBT, con l'eccezione dei Radicali.

Felipe K.
27-10-15, 10:56
Oggi sono quasi sempre i partiti di sinistra a sostenere i diritti LGBT, con l'eccezione dei Radicali.

sì ma perché? cosa è cambiato?

Jerome
27-10-15, 11:00
sì ma perché? cosa è cambiato?

C'è stato il '68 di mezzo, e l'evoluzione lenta dei costumi a partire dagli anni '60 ad oggi (negli anni '50 i comunisti erano tali e quali ai democristiani, si scandalizzavano persino perché il loro capo era divorziato e conviveva con una più giovane).

Pure la chiesa si adegua ai tempi, seppur lentamente e col passo di una tartaruga incrociata con un bradipo.

Felipe K.
27-10-15, 11:05
ma non ti sembra strano come da osceno vizio borghese sia diventata una battaglia di punta della sinistra mondiale?

Felipe K.
27-10-15, 11:06
cioè mi fa ridere che gente che mastica il materialismo storico parla di "adeguamento ai tempi" come se fosse qualcosa che scende dal cielo

Jerome
27-10-15, 11:18
ma non ti sembra strano come da osceno vizio borghese sia diventata una battaglia di punta della sinistra mondiale?
Credo sia nato dalle teorizzazioni di Mario Mieli, che considerava il gay come un vero rivoluzionario.

Poi dipende dal fatto che molta sinistra s'è realmente spostata dal comunismo al socialismo e infine alla terza via. Certi fanatici di estrema sinistra, davvero estrema e dogmatica, cioè Lotta Comunista, sono ancora contrari all'esibizione dei "vizi borghesi", in particolare omosessualità e droga.

Il motivo principale della trasformazione non saprei però dirlo, cioè il cambiamento che ha spinto persino Fidel Castro a cambiare politica, o Cossutta a marciare al gay pride accanto a Luxuria (negli anni '60 sarebbe stato con quelli che tiravano i finocchi addosso a Luxuria, come quei due di AN???).


cioè mi fa ridere che gente che mastica il materialismo storico parla di "adeguamento ai tempi" come se fosse qualcosa che scende dal cielo

In realtà ben pochi sanno cosa sia sul serio il materialismo storico o dialettico. Forse qualcuno del partito che fu di Diliberto (e che oggi sia chiama Partito Comunista d'Italia). Gli altri "comunisti" sono più figli del '68, quindi di Sartre, che di Marx o Engels.

La cosa che mi fa ridere è però il Partito Marxista-Leninista Italiano (di Scuderi, quello che si vanta di essere stato amico personale di Pol Pot) che si ispira a Stalin, e che contemporaneamente difende i gay, ignorando quello che succedeva ai tempi del loro idolo in Russia (come minimo finivano a "rieducarsi" per un lungo periodo in qualche campo).

E lo stesso destino dei gay lo avevano, negli ambienti marxisti classici, anche le prostitute (sempre parte del "sistema borghese decadente", ecc. ecc. ecc.). I comunisti ortodossi degli anni '50 erano insopportabili, ci credo che tutti gli intellettuali "liberi" che avevano aderito al PCI o ad altri partiti, in nome della Resistenza al nazismo e al fascismo, se andarono in massa a un certo punto (Calvino, Vittorini, in Francia Camus, Gide e Sartre; a parte che, guardando a fondo, erano tutti socialisti - Vittorini - o anarchici, Camus, Sartre e Calvino che era entraro nel PCI solo perché i partigiani comunisti erano i più organizzati, ma non era un marxista).

paolo.rica
27-10-15, 11:36
Forse agli albori del XX secolo non solo non esisteva una cultura del "diverso" ma il diverso era oggetto di vere e proprie persecuzioni. Giudicare oggi i "campi di concentramento" di Guevara per i gay, e trarne anche immancabilmente stolte conclusioni storiche su Guevara e il comunismo, è leggermente errato, antistorico e sciocco. A mio avviso e forse.

Il marxismo non ha mai affrontato il tema dei gay perchè era già stato ampiamente studiato e "catalogato" dalla cultura del tempio, che li costringeva a vivere nell'anonimato o ad essere considerati degli squilibrati da rinchiudere in cliniche psichiatrice. In Germania, in Austria e nella Russia zarista, alla fine dell'800, esistevano leggi che rinchiudevano i gay in galera dopo essere stati oggetto di esorcismi ed altre pratiche barbariche operate sia da preti e sia da pseudopsichiatri austriaci e tedeschi.

E la rivoluzione d'ottobre si porto' appresso l'abbattimento del codice zarista, ma il mantenimento delle leggi omofobe, assunto che i gay erano considerati del tutto inutili ai fini rivoluzionari. Stesso concetto espresso dal nazismo, che dopo aver in parte superato i problemi iniziali di fame e sussistenza del popolo tedesco, inizio' a perseguitarli culturalmente e fisicamente, SULLA BASE DI LEGGI PREESISTENTI, come elementi fortemente antirivoluzionari e socialmente pericolosi. Basta leggere qualcosa di Karlisky (credo si scriva cosi ma non ci giuro) che sull'argomento scrisse dei testi storici, e ripeto storici, basati su documenti, testimonianze e dati precisi.

I gay erano considerati rappresentanti di una società di molle e viziosa, ricca e classista, snob e depravata, disturbata e quindi malata da curare. Non possiamo fare i censori a pane e frittata oggi con il nostro metro attuale, con la nostra formazione attuale, con i nostri mezzi, e farne discendere poi considerazioni storiche raffazzonate e stucchevoli su Stalin, sul marxismo, sulla rivoluzione cubana ed i suoi interpreti.

Quindi la posizione di Guevara non solo era una posizione "illuminata e modernista" (per il tempo, quando non esisteva nemmeno la LGBT) ma non faceva che ricalcare, (umanizzandola a modo suo) esattamente la stessa posizione culturale di gran parte del mondo, dalla Russia ai paesi arabi, dalla Francia all'Italia del dopoguerra fino alla Cina maoista e al Giappone imperiale.

Probabilmente.

Molly
27-10-15, 13:01
invece adesso cosa è cambiato?

E' cambiato che sinistra e destra tradizionali hanno le stesse politiche economiche e quindi si devono distinguere sulle battaglie simboliche

22gradi
27-10-15, 13:09
E' cambiato che sinistra e destra tradizionali hanno le stesse politiche economiche e quindi si devono distinguere sulle battaglie simboliche

C'è da dire che ne destra ne sinistra tradizionali esistano più, il loro posto è stato preso da ben altro.

Jerome
27-10-15, 13:11
è vero che le destre e sinistra classiche e maggioritarie ormai sono uguali, quindi in qualche modo cercano di distinguersi.

paolo.rica
27-10-15, 15:58
E' cambiato che sinistra e destra tradizionali hanno le stesse politiche economiche e quindi si devono distinguere sulle battaglie simbolicheEsatto Molly, hai solo dimenticato di specificare .... le stesse politiche economiche DI DESTRA. :angel::encouragement:

Molly
27-10-15, 16:08
C'è da dire che ne destra ne sinistra tradizionali esistano più, il loro posto è stato preso da ben altro.

Per tradizionali intendevo i partiti maggioritari, il laburista inglese, il socialista francese, il pd in Italia fino ad arrivare pure a Syriza ormai

Lèon Kochnitzky
27-10-15, 16:15
Il mito del Che l'ha creato Giangiacomo Feltrinelli, con la diffusione della celebre foto "Guerrillero Heroico" e del Diario in Bolivia. Il vero Guevara era certo una persona coraggiosa ma non troppo "eroica".Non era troppo diverso da Castro, anche se non amava il potere a differenza di Castro.

In effetti nessun teorico ha mai affrontato prima del '68 la questione omosessuale (o genericamente della liberazione sessuale) in maniera positiva e includente. Con l'eccezione di Wilhelm Reich, ma siamo già nel post-freudismo. Diciamo prima di Freud. Al massimo si limitano a "non opporsi" (Stirner).

Una cosa che non ho mai capito è come facessero nel '68 a esaltare Mao come esempio di buona politica. Non era diverso da Stalin e lo stesso Sartre diceva che sotto l'URSS lui sarebbe finito in un gulag in quanto "decadente". Insomma, il "vero maoismo" era tutto l'opposto del Sessantotto. Molti erano rimasti colpiti dalle guardie rosse (studenti cinesi), forse e credevano erroneamente che la rivoluzione culturale fosse una rivoluzione di libertà, dato che le violenze le facevano gli studenti contro i baroni e i quadri dirigenti (senza pensare che Mao li stava usando forse per epurare i suoi nemici, con la scusa della rivoluzione anti-burocratica). devi considerare che in quegli anni era come durante la seconda guerra mondiale coi nazi e fascisti: non si sapeva ancora bene che cosa fosse accaduto in quella realtà e così fu anche col maoismo / stalinismo


All'impresa fiumana, nata come un atto nazionalista, in effetti si unirono persino moltissimi anarchici, tanto che il governo di D'Annunzio (figura dotata di una particolare trasversalità) fu il primo a legalizzare l'omosessualità, il nudismo e l'uso di droga. Alla fine fu un preannuncio del '68, come riconosciuto da molti storici. molto meglio del '68, già troppo dogmatico

amaryllide
27-10-15, 19:30
Parliamo pure degli anni '60, non c'era tutta questa attenzione ai diritti lgbt che c'è oggi, nemmeno all'interno della sinistra e nemmeno tra artisti e intellettuali, l'omosessualità era vista come "degenerazione borghese" assieme al consumo di cannabis e pertanto perseguitata, né più né meno che nei paesi "liberi"
e nemmeno negli USA, ALL'EPOCA
https://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Stonewall

Jerome
27-10-15, 19:35
molto meglio del '68, già troppo dogmatico
In origine no, tranne forse in Italia. Erano moti spontanei dei giovani contro il vecchiume e la guerra in Vietnam.

amaryllide
27-10-15, 19:37
Il mito del Che l'ha creato Giangiacomo Feltrinelli, con la diffusione della celebre foto "Guerrillero Heroico" e del Diario in Bolivia. Il vero Guevara era certo una persona coraggiosa ma non troppo "eroica".Non era troppo diverso da Castro, anche se non amava il potere a differenza di Castro.

In effetti nessun teorico ha mai affrontato prima del '68 la questione omosessuale (o genericamente della liberazione sessuale) in maniera positiva e includente. Con l'eccezione di Wilhelm Reich, ma siamo già nel post-freudismo.
purtroppo per Reich Freud era ancora vivo e potente (abbastanza per farlo mettere al bando de facto da Vienna) quando iniziò a scrivere le prime opere. Ovviamente la sua visione comunista della psicologia lo mise ben presto in rotta di collisione col maestro.

Jerome
27-10-15, 20:25
purtroppo per Reich Freud era ancora vivo e potente (abbastanza per farlo mettere al bando de facto da Vienna) quando iniziò a scrivere le prime opere. Ovviamente la sua visione comunista della psicologia lo mise ben presto in rotta di collisione col maestro.
Peccato che poi Reich sia anche finito nel modo tragico in cui è finito, preda di manie di persecuzione, in parte fondate, poi imprigionato e morto in prigione nei civilissimi USA.

Ernesto
03-11-15, 14:23
Che Guevara organizzò il primo campo di concentramento per gay | Qelsi (http://www.qelsi.it/2014/che-guevara-organizzo-il-primo-campo-di-concentramento-per-gay/)
Veramente Hitler lo anticipò di qualche anno

Qelsi è un sito esilarante, gestito da una che quando vai con dati veri banna

Rotwang
03-11-15, 14:58
Il primo fu organizzato dai nazisti, poi da Stalin e poi dai cubani.

paolo.rica
03-11-15, 15:39
Credo ma magari mi sbaglio, che i primi "campi di rieducazione per omosessuali ed altre depravazioni (sic)" risalgano alla fine del 1700 in Prussia, che nel codice penale introdusse l'articolo 143 che aboliva la pena di morte per i gay e ne obbligava la rieducazione in campi di lavoro per gay ed altre devianze. Poi Napoleone in Francia, qualche anno dopo, se non erro depenalizzo' il reato.

Ma credo di ricordare che anche in alcune lettere fra Marx ed Hegel si parlasse di alcuni personaggi gay, della necessità di cure precise per queste persone, e di un notevole disprezzo espresso da entrambi i personaggi per gli omosessuali. Guevara sicuramente non ebbe questo primato dei campi per gay, stando alla storia.

amaryllide
04-11-15, 23:30
Ma credo di ricordare che anche in alcune lettere fra Marx ed Hegel
DI Marx si può dire tutto, ma dubito che fosse un bambino prodigio che scriveva lettere a Hegel, morto quando lui aveva 13 anni :D

paolo.rica
05-11-15, 00:08
DI Marx si può dire tutto, ma dubito che fosse un bambino prodigio che scriveva lettere a Hegel, morto quando lui aveva 13 anni :DHai perfettamente ragione e me ne scuso col forum ; intendevo chiaramente Engels (e non Heghel...) ...Ma è stato Abdul, il mio scrivano, che capisce fischi per fiaschi, da quando è stato promosso alla terza elementare e si è montato la testa ...!......:p Aiemsorri..... :angel:

Nel carteggio Marx - Engels si trovano queste perle di omofobia inaspettate ......

L'omosessualità nel carteggio fra Marx ed Engels - Dal sito - ''La gaya scienza'' (http://www.giovannidallorto.com/testi/germa/marx/marx.html)
Engels e Marx omofobi e sessisti (e non lo sapevano...) - l'interferenza (http://www.linterferenza.info/attpol/engels-e-marx-omofobi-e-sessisti-e-non-lo-sapevano/)
Engels, homophobia and the left (http://www.columbia.edu/~lnp3/mydocs/sex_gender/engels_homophobia.htm)