PDA

Visualizza Versione Completa : speciale primarie democratiche USA



MaIn
30-01-16, 23:55
Il 1 febbraio comincia la lunga corsa delle primarie per la Casa Bianca - Internazionale (http://www.internazionale.it/notizie/2016/01/29/primarie-presidenza-stati-uniti)

MaIn
02-02-16, 05:36
Primarie Iowa: 6 spot per conoscere i candidati in corsa | l'Unità TV (http://www.unita.tv/focus/primarie-iowa-6-spot-per-conoscere-i-candidati-favoriti/)



C’è chi punta tutto sugli endorsement, e c’è chi punta sul patriottismo. C’è chi si scaglia direttamente contro l’avversario e c’è chi invece prova a toccare le corde delle grandi emozioni. Nei giorni scorsi i candidati alle primarie statunitensi hanno prodotto e diffuso alcuni spot dedicati al primo “campo di battaglia” che dovranno affrontare stasera, i caucus dell’Iowa (http://www.unita.tv/focus/5-cose-da-sapere-sulle-primarie-americane-in-iowa/). Gli spot, sebbene siano concepiti per veicolare concetti semplici e immediati, danno una chiara panoramica dello stile e dell’atteggiamento che ogni candidato ha assunto in questi mesi.
Qui elenchiamo i video dei sei candidati, tre per ogni schieramento, che ricoprono le prime tre posizioni nei sondaggi nazionali. Per i democratici sono Hillary Clinton, Bernie Sanders eMartin O’Malley, anche se quest’ultimo è bloccato al 2% delle preferenze. In campo repubblicano, la terna è più combattuta, visto che Donald Trump e Ted Cruz sono sempre più vicini e Marco Rubio ha iniziato una rapida ascesa nelle ultime settimane.

Make a Difference – Hillary Clinton

Quello della candidata democratica in testa ai sondaggi non è uno spot specificatamente dedicato all’Iowa. A differenza del suo avversario, Sanders, il video sembra confezionato già per la competizione nazionale e questo rispecchia un po’ l’atteggiamento della candidata durante questa campagna elettorale. Come anche in un altro spot intitolato “Children”, anche in questo video lo staff della Clinton sembra voler porre l’accento sugli aspetti più pragmatici della propria candidata: la sua esperienza e il suo programma.
America – Bernie Sanders

Se Clinton punta alla concretezza, Sanders fa l’esatto contrario. Investe parecchi soldi in Iowa, perché sa bene che qui potrebbe esserci il punto di svolta della sua campagna, e presenta uno spot che parla soprattutto al cuore. Sulle note di “America” di Simon & Garfunkel, il video è un trionfo di paesaggi agricoli, bandiere a stelle e strisce e tanti lavoratori che incontrano e abbracciano Sanders. A differenza dello spot della Clinton, non viene mai inserita un’immagine del candidato in contesti televisivi o su di un palco, fatta eccezione per l’immagine di chiusura, ma sempre in compagnia di gente comune.
#HoldStrong – Martin O’Malley

La preoccupazione di Martin O’Malley è probabilmente quella di far notizia solo quando annuncerà l’abbandono della corsa. La sua campagna elettorale non è mai decollata e ancora ora è inchiodato al 2% su base nazionale. Le previsioni per l’Iowa sono leggermente più rosee, ma è comunque fuori partita. Il suo video è economico e diretto. L’unico con un video messaggio del candidato che parla direttamente ai suoi possibili elettori. Semplice, ma sincero.
Clear Difference – Donald Trump

Tra i tanti video diffusi nelle ultime settimane dal team del vulcanico Trump, questo è quello che chiarisce meglio la sua strategia: distruggere Ted Cruz. Nello spot, che conferma lo stile aggressivo del milionario, un rapido montaggio mette in mostra le innumerevoli contraddizioni del suo diretto avversario sul tema dell’immigrazione. Una specie di fact checking sulle dichiarazioni di Cruz che, a distanza di tempo, contraddice se stesso. E’ così che Trump ha trasformato il suo avversario nel miglior testimonial per la sua campagna.
This is Our Time – Ted Cruz

L’ultraconservatore senatore del Texas non brilla di originalità e conferma uno stile classico e rassicurante, almeno per l’elettorato a cui si rivolge. Una carrellata di immagini di lui tra la gente durante i comizi si intreccia con una serie di voci fuori campo che ne elencano le qualità. Uno spot costruito essenzialmente sugli endorsement e sui commentatori che esaltano i caratteri da “vero conservatore” di Cruz .
Tomorrow – Marco Rubio

Con il senatore della Florida tornano i grandi paesaggi rurali che, come nello spot di Sanders, richiamano alla mente l’Iowa. Rubio vuole un’America che torni a brillare nel mondo e guardando lo spot si capisce bene anche come. Con immagini che sembrano ispirate a Top Gun e una bandiera che torna più volte sullo schermo, il team di Rubio mette in risalto l’orgoglio patriottico da recuperare.

Gdem88
02-02-16, 13:12
Belli gli spot di Sanders e di Rubio, io tifo Hillary però :D anche il suo non è niente male, efficace...le consiglierei più musica però, le manca un jingle


Questa potrebbe essere una soluzione efficace:


https://www.youtube.com/watch?v=3JMLO07645s

Gdem88
02-02-16, 13:14
#makethedifference #ReadyForHillary :-)

MaIn
06-02-16, 12:05
Voto USA. Clinton e Sanders divisi sulla pena di morte | Avanti! (http://www.avantionline.it/2016/02/voto-usa-clinton-e-sanders-divisi-sulla-pena-di-morte/#.VrXDPPkreSo)

MaIn
19-02-16, 23:27
Primarie Usa. Nei sondaggi Sanders batte la Clinton | Avanti! (http://www.avantionline.it/2016/02/primarie-usa-sanders-batte-clinton-polemiche-francesco-papa-trump/#.Vsd6_PkreSo)

Gdem88
28-02-16, 21:23
Molto contento per la vittoria della Clinton in South Carolina, da qui si riparte con una marcia in più!

MaIn
26-03-16, 23:27
dai... questo è figo pure il cielo :D

Elezioni Usa 2016: un uccellino ruba la scena a Bernie Sanders - Repubblica Tv - la Repubblica.it (http://video.repubblica.it/dossier/elezioni-usa-2016/elezioni-usa-2016-un-uccellino-ruba-la-scena-a-bernie-sanders/233635/233225?ref=HRESS-5)

ci fossero ancora gli auspicia

MaIn
26-03-16, 23:29
Molto contento per la vittoria della Clinton in South Carolina, da qui si riparte con una marcia in più!


oh ma se tu non stai con quelli malamente che hanno il potere non sei contento :D

MaIn
27-03-16, 00:58
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xtf1/v/t1.0-9/944977_918489501583200_6624265446825149146_n.jpg?o h=54c86d3e4b146719b572ebde299329b1&oe=5789BA92

Gdem88
27-03-16, 02:41
oh ma se tu non stai con quelli malamente che hanno il potere non sei contento :D

Sono un riformista e ho cultura di governo, so che la cosa non piace a tutti ma i riformisti sono così :D


P.s. alle primarie del 2008 tifavo Obama

MaIn
27-03-16, 09:56
Sono un riformista e ho cultura di governo, so che la cosa non piace a tutti ma i riformisti sono così :D


P.s. alle primarie del 2008 tifavo Obama

pure io e alle primarie del 2008 c'era la clinton come oggi

Gdem88
27-03-16, 12:29
pure io e alle primarie del 2008 c'era la clinton come oggi

Certo, ma la situazione non è la stessa. La Clinton anzitutto non è la stessa del 2008, ha l'esperienza di Segretario di Stato sulle spalle e si è spostata a sinistra per limitare Sanders; in secondo luogo il buon Bernie Sanders, che stimo molto e che penso possa avere grandi ruoli, non è comunque Barack Obama...e non penso possa essere un candidato vincente per la presidenza.

MaIn
27-03-16, 13:26
Certo, ma la situazione non è la stessa. La Clinton anzitutto non è la stessa del 2008, ha l'esperienza di Segretario di Stato sulle spalle e si è spostata a sinistra per limitare Sanders; in secondo luogo il buon Bernie Sanders, che stimo molto e che penso possa avere grandi ruoli, non è comunque Barack Obama...e non penso possa essere un candidato vincente per la presidenza.

anche di barak obama si diceva che potesse non vincere contro le destre ma poi....
del resto se gli statunitensi preferiscono trump è giusto che lo becchino.
non credo affatto che la clinton si sia spostata a sinistra, anzi rispetto alla precedenti elezioni è ancora più collegata con gli apparati di potere economico-politico statunitense.

Gdem88
27-03-16, 13:50
anche di barak obama si diceva che potesse non vincere contro le destre ma poi....
del resto se gli statunitensi preferiscono trump è giusto che lo becchino.
non credo affatto che la clinton si sia spostata a sinistra, anzi rispetto alla precedenti elezioni è ancora più collegata con gli apparati di potere economico-politico statunitense.

La Clinton è una donna intelligente, sarebbe davvero sprovveduta se non tenesse conto del successo di Sanders...questa è la migliore assicurazione per una politica più spostata a sinistra. Per questo motivo vedo Sanders con simpatia e credo che la sua campagna sia fondamentale per mantenere la presidenza...ma non penso sia lui quello giusto, più competitivo e più esperto, rispetto ad una Clinton che è stata first lady, segretario di Stato, senatore. Oltre a questo Sanders ha 74 anni...decisamente troppo anziano per i miei gusti, al secondo mandato arriverebbe a 78 anni. Già la Clinton con i suoi 67-68 ( non ricordo ) è borderline come età.

Barack Obama era afroamericano ( e se la Clinton vince è anche e soprattutto grazie al voto degli afroamericani e delle minoranze) ed aveva 47 anni. La Clinton ha fortissimo appeal tra i latinos e gli afroamericani, due categorie fondamentali per la vittoria specialmente negli swing states, Sanders è un liberal bianco del Vermont che fatica molto fra le minoranze.

Gdem88
27-03-16, 13:54
Non mi piace neanche l'idea per cui noi scegliamo il candidato e se poi perde pazienza, perché un presidente repubblicano in questo momento sarebbe una sciagura per il mondo intero, mica solo per gli USA. Ci manca solo un Trump o un Cruz alla Presidenza, con tutte le tensioni internazionali che ci sono. Di Bush ne abbiamo già avuto uno ed è bastato.

MaIn
27-03-16, 15:01
Non mi piace neanche l'idea per cui noi scegliamo il candidato e se poi perde pazienza, perché un presidente repubblicano in questo momento sarebbe una sciagura per il mondo intero, mica solo per gli USA. Ci manca solo un Trump o un Cruz alla Presidenza, con tutte le tensioni internazionali che ci sono. Di Bush ne abbiamo già avuto uno ed è bastato.


si perchè con la clinton non avremmo tensioni internazionali...
ma se ha appoggiato tutte le posizioni guerrafondaie ed è praticamente una costola dell' establishment.

MaIn
27-03-16, 15:09
La Clinton è una donna intelligente, sarebbe davvero sprovveduta se non tenesse conto del successo di Sanders...questa è la migliore assicurazione per una politica più spostata a sinistra. Per questo motivo vedo Sanders con simpatia e credo che la sua campagna sia fondamentale per mantenere la presidenza...ma non penso sia lui quello giusto, più competitivo e più esperto, rispetto ad una Clinton che è stata first lady, segretario di Stato, senatore. Oltre a questo Sanders ha 74 anni...decisamente troppo anziano per i miei gusti, al secondo mandato arriverebbe a 78 anni. Già la Clinton con i suoi 67-68 ( non ricordo ) è borderline come età.

Barack Obama era afroamericano ( e se la Clinton vince è anche e soprattutto grazie al voto degli afroamericani e delle minoranze) ed aveva 47 anni. La Clinton ha fortissimo appeal tra i latinos e gli afroamericani, due categorie fondamentali per la vittoria specialmente negli swing states, Sanders è un liberal bianco del Vermont che fatica molto fra le minoranze.


sanders ha molti difetti.
ha dalla sua la possibilità di avvicinare il modello socioeconomico statunitense al modello europeo.
vale la pena scommettere che non sono occasioni che capitano spesso in usa.
ovviamente se i repubblicani candidavano uno come mccain era decisamente meglio ma anche più difficile la vittoria.
anche trump ha comunque oltre 70 anni quindi l'età non dovrebbe essere un tema della campagna elettorale e permettimi di fare il maligno: se non fosse un candidato che non approvi, non sarebbe stato neanche tra i tuoi requisiti :rolleyes:

Gdem88
27-03-16, 15:10
si perchè con la clinton non avremmo tensioni internazionali...
ma se ha appoggiato tutte le posizioni guerrafondaie ed è praticamente una costola dell' establishment.

Non starai seriamente paragonando la Clinton a Trump e a Cruz spero...siamo seri, suvvia. Si, ha sicuramente fatto degli errori in passato...ma non era lei la Presidente, le posizioni erano diverse. Poi posizioni guerrafondaie può voler dire tutto e niente, poi se è per questo Sanders tende a legami meno stretti con l'Europa, cosa per noi non particolarmente bella, avendo Putin al confine.

Quella dell'establishment è l'argomentazione jolly che va sempre bene in ogni situazione...

Gdem88
27-03-16, 15:13
sanders ha molti difetti.
ha dalla sua la possibilità di avvicinare il modello socioeconomico statunitense al modello europeo.
vale la pena scommettere che non sono occasioni che capitano spesso in usa.
ovviamente se i repubblicani candidavano uno come mccain era decisamente meglio ma anche più difficile la vittoria.
anche trump ha comunque oltre 70 anni quindi l'età non dovrebbe essere un tema della campagna elettorale e permettimi di fare il maligno: se non fosse un candidato che non approvi, non sarebbe stato neanche tra i tuoi requisiti :rolleyes:

Maligni male, difficilmente potrei sostenere un candidato di 74 anni per la Presidenza degli USA...se la Clinton li avesse avuti avrei ritenuto troppo vecchia anche lei, non per niente ho detto che è borderline già con i suoi 67.

Sanders come già detto è un valore aggiunto, ma per me non è un candidato vincente fra le minoranze, gli afroamericani, gli stati del sud e gli swing states...quindi meglio la Clinton, che grazie a Sanders dovrà spostarsi più a sinistra.

Io la penso così, tu pensala come vuoi :D

MaIn
27-03-16, 16:19
Non starai seriamente paragonando la Clinton a Trump e a Cruz spero...siamo seri, suvvia. Si, ha sicuramente fatto degli errori in passato...ma non era lei la Presidente, le posizioni erano diverse. Poi posizioni guerrafondaie può voler dire tutto e niente, poi se è per questo Sanders tende a legami meno stretti con l'Europa, cosa per noi non particolarmente bella, avendo Putin al confine.

Quella dell'establishment è l'argomentazione jolly che va sempre bene in ogni situazione...


putin non è un nemico dell'europa, anzi l'economia russa è complementare a quella italiana. un'integrazione più stretta con la russia così come un allentamento dell'influenza usa in europa secondo me è desiderabile.
trump e cruz quando se saranno presidenti avranno posizione meno estremiste di quelle che hanno con le sparate della campagna elettorale.

MaIn
27-03-16, 16:22
Io la penso così, tu pensala come vuoi :D

e ci mancherebbe.... i komunisti li abbiamo battuti in questi ultimi 20 anni e ora si può pensarla come si vuole nel centrosinistra :D

Gdem88
27-03-16, 16:35
putin non è un nemico dell'europa, anzi l'economia russa è complementare a quella italiana. un'integrazione più stretta con la russia così come un allentamento dell'influenza usa in europa secondo me è desiderabile.
trump e cruz quando se saranno presidenti avranno posizione meno estremiste di quelle che hanno con le sparate della campagna elettorale.

Bon, ti stai già preparando serenamente per avere un presidente repubblicano alla Casa Bianca e Putin alle porte...basta saperlo, così si capisce anche la volontà di votare Sanders :D in fin dei conti per te anche un Cruz o un Trump sarebbero accettabili...non è più di tanto importante vincere, l'importante è divertirsi XD

MaIn
27-03-16, 16:56
Bon, ti stai già preparando serenamente per avere un presidente repubblicano alla Casa Bianca e Putin alle porte...basta saperlo, così si capisce anche la volontà di votare Sanders :D in fin dei conti per te anche un Cruz o un Trump sarebbero accettabili...non è più di tanto importante vincere, l'importante è divertirsi XD


https://www.youtube.com/watch?v=0MDyGqHdOIU


:D

no, più seriamente... l'importante è cercare di cogliere le occasioni quando si presentano.
poi si.... tra i repubblicani e la clinton non vi è un'abissale differenza.
e putin non lo vedo come un nemico dell'italia. del resto quali problemi ha dato putin all'italia?

MaIn
27-03-16, 18:38
intanto qui ci proviamo... chissà la bertuccia guerrafondaia è stata sconfitta già una volta, potrebbe esserlo di nuovo.
inceppare il sistema :D

https://www.facebook.com/PeopleForBernie/videos/1775945185959021/?fref=nf

Gdem88
27-03-16, 19:19
la battuta sessista ti piaceva tanto che l'hai ripetuta in due threads diversi :D


p.s. occhio, la non violenza è parente stretta del politically correct...

MaIn
27-03-16, 19:39
la battuta sessista ti piaceva tanto che l'hai ripetuta in due threads diversi :D


p.s. occhio, la non violenza è parente stretta del politically correct...


un potente guerrafondaio non ha sesso e può essere insultato quando si vuole. ti sfido a trovare un mio riferimento sessista contro qualsiasi utente di questo forum che siano le femministe o i legaioli omosessuali.
avevo sbagliato forum, andava qui ovviamente il video danzerino :iapiiiiiii: cara mia siura kompagna.
lo so che il mio essere a sinistra non riesce a soddisfare completamente la mia visione delle cose ma la politica è scelta. ad una destra legaiola e reazionaria in italia ho dovuto preferire la sinistra femminista e cattocomunista, lo stesso vale per gli usa e i suoi candidati.
anche se la clinton, come politicamente corretto proprio nel femminismo sarebbe insuperabile penso.
e poi vuoi mettere la soddisfazione di vedere uno che non ha timore del nome "socialista" essere candidato alla casa bianca e magari vincerla :rolleyes:

MaIn
27-03-16, 19:42
intanto qui, oggi io e te abbiamo scritto un bel numero di post su un argomento di politica internazionale, ma non abbiamo visitatori in questa sezione. questo sito è una tristezza in quanto a curiosità intellettuale :facepalmi:

Gdem88
27-03-16, 19:45
Ahimé, questo dovrebbe farci riflettere sul fatto che se la Politica è di basso livello, probabilmente non è colpa dei soli politici...

Gdem88
27-03-16, 19:47
un potente guerrafondaio non ha sesso e può essere insultato quando si vuole. ti sfido a trovare un mio riferimento sessista contro qualsiasi utente di questo forum che siano le femministe o i legaioli omosessuali.
avevo sbagliato forum, andava qui ovviamente il video danzerino :iapiiiiiii: cara mia siura kompagna.
lo so che il mio essere a sinistra non riesce a soddisfare completamente la mia visione delle cose ma la politica è scelta. ad una destra legaiola e reazionaria in italia ho dovuto preferire la sinistra femminista e cattocomunista, lo stesso vale per gli usa e i suoi candidati.
anche se la clinton, come politicamente corretto proprio nel femminismo sarebbe insuperabile penso.
e poi vuoi mettere la soddisfazione di vedere uno che non ha timore del nome "socialista" essere candidato alla casa bianca e magari vincerla :rolleyes:

Lo farebbero a pezzi, hanno dato del pericoloso comunista ad Obama per anni figuriamoci....negli stati del sud e nell'america delle pannocchie non si sfonda così

MaIn
27-03-16, 19:52
Lo farebbero a pezzi, hanno dato del pericoloso comunista ad Obama per anni figuriamoci....negli stati del sud e nell'america delle pannocchie non si sfonda così


si ma obama ha vinto nonostante le pannocchie.
come a sua volta vinse clinton.
l'occasione troppo ghiotta per non provarci anche perchè per trump vale lo stesso discorso che vale per sanders, ha una presenza da "estremista" spaventerà una parte dell'elettorato.

Gdem88
27-03-16, 20:46
si ma obama ha vinto nonostante le pannocchie.
come a sua volta vinse clinton.
l'occasione troppo ghiotta per non provarci anche perchè per trump vale lo stesso discorso che vale per sanders, ha una presenza da "estremista" spaventerà una parte dell'elettorato.

Il paragona non ci sta, specialmente tra Clinton e Sanders...il primo era tutto il contrario del secondo, le pannocchie le ha conquistate... incarnava la svolta centrista dei democratici, per conquistare voto rurale e del sud, Sanders è tipico liberal che prenderebbe voti nelle aree urbane bianche e cosmopolite.

Obama veniva dopo Bush e aveva quindi una situazione tutta particolare, e come già detto aveva dietro le minoranze e non era percepito come un liberal cittadino.

Trump potrebbe sicuramente spaventare la parte indipendente e moderata dell'elettorato, il problema è: questa parte sarà più attirata da un profilo istituzionale come la Clinton, che potrebbe recuperare anche diversi moderati repubblicani, o dal senatore socialista del Vermont Sanders? Io la mia risposta già ce l'ho :-)

Gdem88
27-03-16, 20:50
CLINTON 1992 CLINTON 1996

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/6a/ElectoralCollege1992.svg/349px-ElectoralCollege1992.svg.png https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/12/ElectoralCollege1996.svg/349px-ElectoralCollege1996.svg.png

Gdem88
27-03-16, 20:51
OBAMA 2008 OBAMA 2012


https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/24/ElectoralCollege2008.svg/349px-ElectoralCollege2008.svg.pnghttps://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/44/ElectoralCollege2012.svg/348px-ElectoralCollege2012.svg.png

Gdem88
27-03-16, 20:53
Clinton, come si può vedere, diversi stati "delle pannocchie" li ha presi...già Obama ha avuto più problemi

MaIn
27-03-16, 21:06
Trump potrebbe sicuramente spaventare la parte indipendente e moderata dell'elettorato, il problema è: questa parte sarà più attirata da un profilo istituzionale come la Clinton, che potrebbe recuperare anche diversi moderati repubblicani, o dal senatore socialista del Vermont Sanders? Io la mia risposta già ce l'ho :-)

la risposta è evidente ma tu non vuoi scommettere.
io invece ritengo troppo ghiotta l'occasione che un tipo come sanders possa vincere le primarie e possa, grazie a trump, avere anche possibilità per le presidenziali (cosa che magari non avrebbe avuto con un mccain).
la clinton tra le candidature è quella che comunque rappresenta una sinistra troppo cedevole al capitale guerrafondaio e troppo portatrice di retorica femminista.
preferisco di gran lunga rischiare. e poi dicevi tu, la campagna di sanders è più divertente :D

MaIn
27-03-16, 21:08
Clinton, come si può vedere, diversi stati "delle pannocchie" li ha presi...già Obama ha avuto più problemi


basta prendere quelli di obama

Gdem88
27-03-16, 21:13
basta prendere quelli di obama

Aridaje XD Sanders non è Obama...e non arriviamo da una presidenza Bush

Gdem88
27-03-16, 21:15
la risposta è evidente ma tu non vuoi scommettere.
io invece ritengo troppo ghiotta l'occasione che un tipo come sanders possa vincere le primarie e possa, grazie a trump, avere anche possibilità per le presidenziali (cosa che magari non avrebbe avuto con un mccain).
la clinton tra le candidature è quella che comunque rappresenta una sinistra troppo cedevole al capitale guerrafondaio e troppo portatrice di retorica femminista.
preferisco di gran lunga rischiare. e poi dicevi tu, la campagna di sanders è più divertente :D

Le elezioni non le si scommette, le si vince...a meno che non sia disposti ad avere Trump, ma abbiamo constatato che tu sei già preparato ad avere un presidente repubblicano e quindi la cosa ti tange relativamente...con Trump andresti anche sul sicuro, lui rigetterebbe appieno ogni traccia di femminismo, fino alla più piccola :D un campione della causa potremmo dire

MaIn
28-03-16, 11:17
Le elezioni non le si scommette, le si vince...a meno che non sia disposti ad avere Trump, ma abbiamo constatato che tu sei già preparato ad avere un presidente repubblicano e quindi la cosa ti tange relativamente...con Trump andresti anche sul sicuro, lui rigetterebbe appieno ogni traccia di femminismo, fino alla più piccola :D un campione della causa potremmo dire

la vittoria per la vittoria non ha alcun senso per me.
le mie scommesse hanno spesso vinto le elezioni. almeno quanto le tue, anzi probabilmente di più.


sul femminismo farei poco il simpatico. è facile fare il kompagno irridendo, intanto però anche la sinistra comincia ad accettare il problema dei padri separati e ha accettato le campagne pro-andrologia. io e altri ponevamo il problema quando a sinistra venivi tacciato di maschilismo solo ad accennare una cosa del genere. oggi invece pian piano gli altri, quelli come te per intenderci che non si muovono un centrimetro dalle rassicuranti teorie affermate, hanno dovuto ammettere il problema. per me il disagio è disagio anche se non rientra nei canoni classici affermati tra i kompagni.
idem con l'immigrazione.
o per le carceri o per la droga terapeutica(tanto per indicare cose a cui il governo renzi ha dovuto dare soddisfazione)
ma potrei citare anche i problemi legati all'omosessualità quando i compagni dicevano che non si poteva rischiare di perdere per sostenere alcune battaglie.
insomma è sempre la solita solfa tra chi una visione politica e tenta di attuarla e chi si limita a far ragiona con le concezioni del "popolo degli assessori" e per conquistare una poltrona (non per forza sua ma soltanto alla sua parte) è disposto a depennare la politica.

Gdem88
28-03-16, 12:27
la vittoria per la vittoria non ha alcun senso per me.

Ma infatti l'errore è partire dall'assunto che democratici e repubblicani pari siano...proprio negli USA la destra è destra becera


le mie scommesse hanno spesso vinto le elezioni. almeno quanto le tue, anzi probabilmente di più.

Beh, se hai votato Berlusconi sicuramente :D per il resto, al netto della differenza d'età, dubito...



sul femminismo farei poco il simpatico. è facile fare il kompagno irridendo, intanto però anche la sinistra comincia ad accettare il problema dei padri separati e ha accettato le campagne pro-andrologia.

Ma infatti il problema non è quello di riconoscere il problema dei padri separati, è partire dal problema dei padri separati per sposare l'idea che ogni ragionamento sulla condizione della donna sia femminismo sessantottino...è diverso ;) così facendo davvero si rischia di diventare più simili a Candido ( quello che dice che le donne devono rimanere a casa in cucina anziché lavorare) che a Pannella.


io e altri ponevamo il problema quando a sinistra venivi tacciato di maschilismo solo ad accennare una cosa del genere. oggi invece pian piano gli altri, quelli come te per intenderci che non si muovono un centrimetro dalle rassicuranti teorie affermate, hanno dovuto ammettere il problema.

Guarda, parafrasandoti direi che mi sono mosso molto più di te dalle rassicuranti teorie affermate, non per niente sto in un partito che non ha punti di riferimento costanti e che ogni giorno sfida le appartenenze politiche consolidate...non in un movimentino dove la si pensa tutti allo stesso modo, in un partito del 30-40% dove quello che per me può sembrare normale per altri a volte sembra quasi una roba dell'altro mondo.



per me il disagio è disagio anche se non rientra nei canoni classici affermati tra i kompagni.
idem con l'immigrazione.

Infatti anche con l'immigrazione bisogna avere alcuni punti fermi, se si è dei fogli bianchi poi si rischia di abbandonarsi alla deriva....peraltro, in molti comuni sindaci e assessori del PD, che citerai più avanti, si confrontano più di te da anni col problema...ed è becera propaganda quella che figura la destra amica del popoli minuto contro gli hippie con le camicie colorate che vogliono i confini aperti e nessun controllo.


o per le carceri o per la droga terapeutica(tanto per indicare cose a cui il governo renzi ha dovuto dare soddisfazione)

Anche qui, come dicevo prima quanto a verita consolidate, di certo stare in un partito con gente che la pensa all'opposto di te e dover lottare ogni giorno per le tue idee ( e io sono per la legalizzazione da anni) non è come cantarsela tra persone che la pensano uguale.


ma potrei citare anche i problemi legati all'omosessualità quando i compagni dicevano che non si poteva rischiare di perdere per sostenere alcune battaglie.

Idem come sopra, al di là dei tuoi rancori da vecchio barbogio :D



insomma è sempre la solita solfa tra chi una visione politica e tenta di attuarla e chi si limita a far ragiona con le concezioni del "popolo degli assessori" e per conquistare una poltrona (non per forza sua ma soltanto alla sua parte) è disposto a depennare la politica.

Insomma, come al solito hai una visione parziale e un po' caricaturale dovuta a rancori personali passati XD


P.s. si, lo ammetto: questa volta il provocatore acido l'ho fatto io per causare discussione, ti ho rubato il ruolo :D di solito lo fai sempre tu....

Gdem88
28-03-16, 12:44
Ah e comunque, se andassi ad una cena con Sanders da suo ultra sostenitore e gli parlassi dell'antifemminismo radicale e di visioni sull'immigrazione simili a quelle di Traiano dubito che avresti il suo consenso :D forse ne troveresti di più ( sic! ) tra alcuni sostenitori della Clinton....eeeeh si, fare il radicale libero è bello, ma se sostieni un candidato che corre su una piattaforma di sinistra movimentista alcuni vezzi te li puoi permettere fino ad un certo punto, non sei più in una realtà trasversale come i radicali ma in un movimento con una sua ideologia...ti converebbe sostenere la Clinton ( anche se è donna e quindi per te pericolosa femminista a prescindere dovresti fare un sacrificio) perché tra i suoi sostenitori le tue idee probabilmente sarebbero più accettate

MaIn
28-03-16, 12:48
beh su... sai che non sei stato un provocatore, è solo lo stile komunista che ogni tanto si respira ancora nel pd e ci ha preso il sopravvento :rolleyes:

proprio in usa invece la destra e la sinistra non sono tanto differenti visto il sistema politico ed elettorale, questa è una delle prime lezioni che si impara quando ci si comincia ad interessare alla politica.

il pd non ha riferimenti nel senso che non ha riferimenti di contenuto politico, infatti talvolta adotta politica di destra becera (per usare un tuo termine) solo perchè mainstream. innvece culturalmente ci si richiama invece ad alcuni mantra almeno le vecchie generazioni anche quando queste sono ormai inconcludenti o dannosi.
il collegamento con il femminismo e i padri separati, lo fanno i/le femministe nel momento in cui si schierano contro la realtà. se essi negano un problema (la maggioranza maschile nei gruppi disagiati, la minore speranza di vita, i padri separati), come del resto anche tu fai, chiaro che si deve constatare che queste culture politiche sono contro alcune categrie di persone in disagio sociale. è la vecchia conservazione che vede tabù, il problema è che una volta era dichiaratamente tale, oggi talvolta essa si presenta nel campo progressista che deve avere come punto fermo la modifica delle istituzioni per andare incontro alle nuove esigenze individuali, in modo solidale e libertario, invece preferisce recitare mantra. la differenza tra un socialista di sostanza o un socialista di contenuto. dibattito che esisteva ad esempio già ai tempi di rosselli intorno al ruolo dello Stato.
c'è chi gioca di contenuti e fa del suo essere socialista, progressista, libertario un confronto continuo con gli uomini,
altri preferiscono fare il confronto continuo con il partito

MaIn
28-03-16, 12:54
beh innazitutto con traiano, quando si parlava di politica polliana, si è rotto proprio sulla immigrazione.
non so quanto invece tu avresti rotto in nome della conquista di una maggioranza :D

Gdem88: Ciccio hai la memoria corta, ti ricordo che quando tu flirtavi con lui io già ci litigavo da una legislatura...sei tu quello che flirta oi comunisti e affini e poi se ne pente :D


e ancora parli di convenienze :rolleyes:
mi ricordo di un mio vecchio professore a cui parlavo della necessità di liberalizzare l'economia e lui indispettito mi disse di sostenere la destra... ora il suo partito è liberista e meno socialista di quanto lo sia io.... lui ovviamente sta ancora lì, anche se il contenuto da difendere è completamente cambiato :D

Gdem88: Di rancori verso i comunisti kattivi, caro il mio vecchietto, puoi averne quanti ne vuoi :D rimane scolpita nel marmo la tua contraddizione ovvero l'attrazione fatale per i kompagni...è odio-amore



come ti ho spiegato ho diritto di scegliere le mie battaglie prioritarie.
l'intervenire a favore dei ceti deboli vale di più che sentirmi delle prediche sul femminismo. di cui la clinton cmq non penso seconda a nessuna.
e certamente considero una politica più a favore degli uomini, quella che non è guerrafondaia(i soldati sono soprattutto uomini) e tutela i lavoratori (anch'essi nei lavori a rischi infortuni sono soprattutto uomini e che subiscono più pressioni dalla disoccupazione).
vedi? tu ti preoccupi di femminismo e di giocare al risiko delle idee politiche, io faccio della mia sinistra quello di lottare contro i disagi sociali. persone e non clan.

Gdem88: A me fare che sia tu a fare il risiko delle idee politiche...hai pare sul femminismo in stile Undertaker/ Candido ma fai prediche da radical-socialista...non funziona caro :D ma va anche bene così, basta che non lo dici a Sanders :D :D

MaIn
28-03-16, 12:58
rimane in ogni caso il fatto, che oltre 40 messaggi di politica internazionale sulle primarie del Paese più influente del mondo non ha generato curiosità.
non dico seguire la discussione ma andare a guardare cosa diavolo si dicesse in un dibattito abbastanza serrato ci doveva essere.
qua c'è la conservazione, anche a sinistra, che pensa solo ad essere rinchiusa nel suo cortiletto e parlarsi addosso.
poi i padani fanno 1000 post ... e certo se la criosità intellettuale è zero:rolleyes:

Gdem88
28-03-16, 13:06
Ciccio hai la memoria corta, ti ricordo che quando tu flirtavi con lui io già ci litigavo da una legislatura...sei tu quello che flirta oi comunisti e affini e poi se ne pente :D



Di rancori verso i comunisti kattivi, caro il mio vecchietto, puoi averne quanti ne vuoi :D rimane scolpita nel marmo la tua contraddizione ovvero l'attrazione fatale per i kompagni...è odio-amore




A me fare che sia tu a fare il risiko delle idee politiche...hai pare sul femminismo in stile Undertaker/ Candido ma fai prediche da radical-socialista...non funziona caro :D ma va anche bene così, basta che non lo dici a Sanders :D :D

Ops, errore...ho modificato il tuo anziché quotarlo, sorry XD

Gdem88
28-03-16, 13:11
beh su... sai che non sei stato un provocatore, è solo lo stile komunista che ogni tanto si respira ancora nel pd e ci ha preso il sopravvento :rolleyes:

No no su questo ho imparato solamente da te a fare la sciura radicalprovocatrice :D frecciate a freddo e via, si vede l'effetto che fa


proprio in usa invece la destra e la sinistra non sono tanto differenti visto il sistema politico ed elettorale, questa è una delle prime lezioni che si impara quando ci si comincia ad interessare alla politica.

...e invece mi sa che l'hai imparata male, o hai bisogno di un corso di aggiornamento :D è uno dei trend di cui si parla di più negli ultimi anni della politica USA: lo spostamento a destra dei Repubblicani e la crescente polarizzazione dei due elettorati, specialmente durante la presidenza Obama. Spariti i repubblicani moderati, indeboliti i democratici conservatori...e nascita di movimenti ultra radicali a destra


Sul resto rispondo dopo

Gdem88
28-03-16, 13:47
beh su... sai che non sei stato un provocatore, è solo lo stile komunista che ogni tanto si respira ancora nel pd e ci ha preso il sopravvento :rolleyes:

proprio in usa invece la destra e la sinistra non sono tanto differenti visto il sistema politico ed elettorale, questa è una delle prime lezioni che si impara quando ci si comincia ad interessare alla politica.

il pd non ha riferimenti nel senso che non ha riferimenti di contenuto politico, infatti talvolta adotta politica di destra becera (per usare un tuo termine) solo perchè mainstream. innvece culturalmente ci si richiama invece ad alcuni mantra almeno le vecchie generazioni anche quando queste sono ormai inconcludenti o dannosi.
il collegamento con il femminismo e i padri separati, lo fanno i/le femministe nel momento in cui si schierano contro la realtà. se essi negano un problema (la maggioranza maschile nei gruppi disagiati, la minore speranza di vita, i padri separati), come del resto anche tu fai, chiaro che si deve constatare che queste culture politiche sono contro alcune categrie di persone in disagio sociale. è la vecchia conservazione che vede tabù, il problema è che una volta era dichiaratamente tale, oggi talvolta essa si presenta nel campo progressista che deve avere come punto fermo la modifica delle istituzioni per andare incontro alle nuove esigenze individuali, in modo solidale e libertario, invece preferisce recitare mantra. la differenza tra un socialista di sostanza o un socialista di contenuto. dibattito che esisteva ad esempio già ai tempi di rosselli intorno al ruolo dello Stato.
c'è chi gioca di contenuti e fa del suo essere socialista, progressista, libertario un confronto continuo con gli uomini,
altri preferiscono fare il confronto continuo con il partito

Qui ti sei buttato sul politichese spinto che manco le convergenze parallele :D lo dicevo io che sei doroteo dentro...la "destra becera" è quella che pensa che la donna debba stare a casa e non avere una sua carriera, la destra becera è quella che pensa che la violenza sulle donne non sia un problema...la destra becera è quella che parla di razzismo contro i bianchi usando la caricatura della destra amica del popolo contro i sinistrati hippie terzomondisti che puntano alla sostituzione della popolazione per far estinguere il ceppo bianco caucasico...quella è la destra becera, e in questo portale è talmente forte che occupa quasi tutto l'arco di destra e anche una fetta di quella che dovrebbe essere la sinistra...altro che il PD, che al più in questo momento può essere definito per lo più come centrista e liberale, checché ne dicano i fanatici liberisti alla Iannis.

Proprio qui su TP sembra di stare in un incrocio tra la Bible Belt clerical-reazionaria e i Tea Party...esperienze americane che hanno radicalizzato la destra USA e che sembrano aver attecchito qui, mutatis mutandis.

Possiamo lamentarci quanto vogliamo dell'egemonia della destra, ma rendiamoci conto anche di quanto questa egemonia e il bombardamento continuo di propaganda becera stiano influenzando anche la sinistra...ormai anche solo l'idea che si debba dare assistenza a chi è disperso in mare sui barconi a volte sembra rivoluzionaria, anche a sinistra! La destra è come una marea nera di petrolio, ormai sta coprendo tutto...qui su TP cè il fenomeno contrario alla terza via, non c'è la contaminazione tra sinistra socialista e centro liberale ma c'è la contaminazione tra sinistra socialcomunista e destra sociale e radicale sui temi dello statalismo, dell'euroscetticismo e dell'anti-immigrazionismo.

Non lo dico io eh, fatti un giro per i forum e sono sicuro che potrai constatarlo tu stesso...a parte le battute, questo problema magari riguarderà te solo marginalmente, ma riguarda tantissimi altri utenti "puristi de sinistra" alla grande.

Ormai ciò che sta alla sinistra del PD sta venendo divorato da questa nuova alleanza rosso-bruna, proprio mentre negli utenti del PD si diffonde il centrismo renziano spinto. Chi ne fa le spese: il socialdemocratico medio, quello di buonsenso, quello aperto al pensiero liberale e al confronto, il riformista che crede nel dialogo sociale, nei corpi intermedi senza estremizzazioni...ideal-tipo che pare si stia estinguendo, se dovessi contare gli utenti che ricadono nella categoria non userei probabilmente più di una mano, e di utenti ne conosco decine.


Qui ognuno per i fatti suoi, chi per le sue esperienze di vita, chi perché odia Renzi, chi perché ce l'ha su con i sindacati ... si sta avendo una deriva da una parte liberista e dall'altra di destra sociale che distrugge e atomizza la sinistra riformista, che semplicemente ormai non esiste quasi più in questo forum.

MaIn
28-03-16, 17:53
Ops, errore...ho modificato il tuo anziché quotarlo, sorry XD


troppa foga :D
l'ho detto che più che provocazione era un impulso komunista ;)

MaIn
28-03-16, 17:56
...e invece mi sa che l'hai imparata male, o hai bisogno di un corso di aggiornamento :D è uno dei trend di cui si parla di più negli ultimi anni della politica USA: lo spostamento a destra dei Repubblicani e la crescente polarizzazione dei due elettorati, specialmente durante la presidenza Obama. Spariti i repubblicani moderati, indeboliti i democratici conservatori...e nascita di movimenti ultra radicali a destra


Sul resto rispondo dopo

non credo che obama abbia fatto questa opera rivoluzionaria in usa per cui ha portato ad una estremizzazione della destra e/o della sinistra.
cmq gli argomenti sono interessanti (l'amministrazione obama, le tendenze politiche dei partiti usa) e varrebbero due 3d autonomi. se inizi, il fine settimana cerco di seguirti.

Gdem88
28-03-16, 17:59
troppa foga :D
l'ho detto che più che provocazione era un impulso komunista ;)

Non sono un vecchio professionista della provocazione come te ;)

MaIn
02-04-16, 10:33
Americana - Ecco qual è la politica estera dei quattro candidati alla Casa Bianca | l'Unità TV (http://www.unita.tv/focus/ecco-qual-e-la-politica-estera-dei-quattro-candidati-alla-casa-bianca/)

Ecco qual è la politica estera dei quattro candidati alla Casa BiancaAmericana (http://www.unita.tv/keyword/americana/)
http://www.unita.tv/wp-content/uploads/2016/04/usa2016.jpg
Le quattro diverse filosofie di politica estera americana analizzate dall’editorialista del Washington Post, Charles Krauthammer




Sanders il pacifista, Clinton l’internazionalista, Cruz l’unilateralista e Trump il mercantilista. È il profilo di politica estera americana dei quattro candidati alla Casa Bianca secondo l’editorialista conservatore del Washington Post, Charles Krauthammer. Per il giornalista del quotidiano della capitale, i due democratici e i due repubblicani che si stanno sfidando per la nomination in vista del duello vero e proprio di novembre rappresentano quattro diverse filosofie di politica estera americana.
C’è innanzitutto il pacifismo di Bernie Sanders che viene considerato figlio “dell’utopia di forgiare spade in vomeri, parte dell’isolazionismo” che volta le spalle a tutto il resto, scrive Krauthammer citando come esempio il fatto che al dibattito democratico del 14 novembre scorso, il cui tema era l’economia, il senatore liberal non era entusiasta di dover cambiare la scaletta e rispondere a domande sul terrorismo dopo gli attentati di Parigi. Il precedente storico più vicino è George McGovern, candidato democratico nel 1972.
Poi viene presa in considerazione la visione del mondo di Hillary Clinton, ispirata al “tradizionale internazionalismo liberal post Vietnam: l’America è un nazione indispensabile, ma limita in modo coscienzioso l’esercizio del potere attraverso il multilateralismo e un legalismo quasi ossessivo”. Da segretario di Stato “l’avventura in Libia è stata il suo grande tentativo di interventismo umanitario”, aggiunge il commentatore sottolineando come si rivelò un disastro. Ovviamente il precedente più vicino è Bill Clinton.
Con il suo unilateralismo, invece, Cruz ha la politica estera più “aggressiva: è pronto ad assumersi i suoi rischi ed agire da solo se necessario, promette di stracciare l’accordo con l’Iran e bombardare a tappeto lo Stato Islamico”. “E’ della scuola che non rinvia l’azione in attesa di timidi alleati o istituzioni farsa come l’Onu”, conclude il commentatore conservatore sottolineando come il precedente più vicino sia quello di Ronald Reagan.
Infine c’è la politica estera mercantilista di Trump che “promette di rendere l’America forte e ricca” trattando “gli altri Paesi come compagnie” con cui negoziare in modo che non continui la situazione in cui “i nostri alleati ci prendono in giro e si approfittano di noi”. Insomma, per il miliardario la politica estera non è una questione ideologica ma “è tutta una questione di soldi, non vede nessuna motivazioni particolare per aiuti ad alleati e alle basi in territorio straniero, sono solo un peso finanziario”. E per arrivare ad un precedente storico bisogna andare indietro nel tempo fino a Filippo II di Spagna, il figlio di Carlo V.

MaIn
02-04-16, 11:47
https://scontent-bru2-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xlf1/v/t1.0-9/12801467_1019417604779910_7158539449409346784_n.pn g?oh=159a5edd8b562c35b6d8d5fe2b802e4b&oe=577EEF1E

MaIn
02-04-16, 12:53
Hillary Clinton, 'stanca bugie Sanders' - USA 2016 - ANSA.it (http://www.ansa.it/usa_2016/notizie/2016/04/01/hillary-clinton-stanca-bugie-sanders_d9d530f0-e7bd-4fdd-9134-06065322edbc.html)

MaIn
02-04-16, 13:00
Primarie Usa, Sanders dice no ai soldi delle ?big oil?. Si infiamma la sfida con Clinton | Left (http://www.left.it/2016/01/12/sanders-clinton-soldi-industrie-petrolio/)

MaIn
10-04-16, 10:35
Primarie Usa, Bernie Sanders conquista anche il Wyoming (http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2016/04/10/primarie-usa-bernie-sanders-conquista-anche-wyoming_r4dAeCvFRfgyJ95qTerWoN.html)

l senatore del Vermont Bernie Sanders vince ancora, battendo la sua rivale Hillary Clinton, nei caucus democratici nello stato del Wyoming . Sanders ha ottenuto il 56% contro il 44% della Clinton. Il candidato democratico ha vinto otto delle ultime nove votazioni nella corsa, Stato per Stato, che porterà alla scelta del candidato democratico alla Casa Bianca (http://www.adnkronos.com/queryResult/ricerca).

MaIn
10-04-16, 10:38
Usa 2016, ecco il piano contro le banche di Bernie Sanders - Rai News (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Usa-2016-ecco-il-piano-contro-le-banche-di-Bernie-Sanders-d9d73f15-b467-4fd3-8ad4-d3c9a0a1a3da.html)

USA 2016, ECCO IL PIANO CONTRO LE BANCHE DI BERNIE SANDERS


La principale idea di Sanders per colpire le grandi banche è quella di espandere la già esistente autorità del Financial Stability Oversight Committee (che fa capo al dipartimento del Tesoro): si tratta di una commissione incaricata di identificare gli istituti considerati troppo grandi per fallire (i cosiddetti "too big to fail"). Mentre il Dodd Frank Act (siglato nel 2010 da Obama per regolamentare gli istituti finanziari) dà già oggi la possibilità al Tesoro di determinare quali istituti finanziari risultino rischiosi, il dipartimento non ha ancora oggi preso provvedimenti concreti in tal senso. In particolare, Sanders mirerebbe a colpire le banche in due modi: usare innanzitutto la sezione numero 121 del Dodd Frank Act e sostenere la propria proposta di legge "Too big to fail, too big to exist".La proposta vieterebbe alla Fed di fornire finanziamenti alle banche classificate come "too big to fail" e obbligherebbe il Tesoro a colpirle, anziché limitarsi a definirle "istituti finanziari a rischio". Il mondo della regolamentazione finanziaria intanto si spacca. Barney Frank, che partecipò alla stesura del Dodd Frank Act, vede nel modello proposto da Sanders un intento troppo punitivo, che finirebbe col rendere la finanza americana meno competitiva sul fronte internazionale. Dall'altra parte, Neel Kashkari, presidente della Fed di Minneapolis, ha dichiarato a febbraio che siano necessarie nuove soluzioni legislative per mettere sotto controllo le grandi banche. Secondo Hillary Clinton, invece, il piano di Sanders si fisserebbe eccessivamente sulle grandi istituzioni di credito, tralasciando gli ingenti rischi provenienti dal sistema bancario collaterale. L'ex first lady si dice convinta di poter attuare un programma che, pur mettendo sotto controllo i colossi bancari, non perda comunque di vista settori più piccoli ma altrettanto pericolosi. - See more at: Usa 2016, ecco il piano contro le banche di Bernie Sanders - Rai News (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Usa-2016-ecco-il-piano-contro-le-banche-di-Bernie-Sanders-d9d73f15-b467-4fd3-8ad4-d3c9a0a1a3da.html)

MaIn
15-04-16, 20:04
Verso le primarie di Ny, la mappa attuale dei delegati - USA 2016 - ANSA.it (http://www.ansa.it/usa_2016/notizie/2016/04/14/verso-primarie-ny-la-mappa-attuale-dei-delegati-_e777e633-92b2-4bc2-bd13-7c8ba91714cc.html)

Verso le primarie di Ny, la mappa attuale dei delegati
Le primarie democratiche e repubblicane dello stato di New York si svolgono martedi' 19 aprile.
In palio ci sono 247 delegati per i democratici (piu' 44 'superdelegati') e 95 per i repubblicani.
Ad oggi tra i democratici Hillary Clinton ha conquistato 1.758 delegati contro i 1.069 di Bernie Sanders. Per vincere la nomination democratica a fine giugno ne servono almeno 2.382
Nel campodei repubblicani Donald Trump ha finora conquistato 755 delegati, contro i 545 di Ted Cruz e i 143 di John Kasich, mentre 171 sono quelli vinti da Marco Rubio prima del suo ritiro dalla corsa per la Casa Bianca. Per vincere la nomination repubblicana occorrono almeno 1.237 delegati.

MaIn
17-04-16, 08:39
Sanders ha incontrato il Papa per 5 minuti: "Un vero onore". Bergoglio: solo un "gesto di cortesia" - Rai News (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Sanders-ha-incontrato-il-Papa-per-5-minuti-Un-vero-onore-27d468d3-eca3-4f5f-ac88-4dd29d9b4e4a.html)


SANDERS HA INCONTRATO IL PAPA PER 5 MINUTI: "UN VERO ONORE". BERGOGLIO: SOLO UN "GESTO DI CORTESIA" Quel breve colloquio non è un 'fatto politico' ma un "gesto di cortesia", come subito chiarisce Bergoglio, Anche Sanders ha precisato che il viaggio in Vaticano non è stato un tentativo di compiacere l'elettorato cattolico ma una dimostrazione di ammirazione per il Pontefice Tweet Sanders:"Economia immorale e non sostenibile, dobbiamo cambiarla". Il Papa non va al convegno Bernie Sanders, un socialista in Vaticano Sanders trionfa in Wyoming, ma Hillary punta su Ny Usa 2016, ecco il piano contro le banche di Bernie Sanders Roma 16 aprile 2016 Il candidato per la nomination democratica Bernie Sanders è già in volo di ritorno negli Stati Uniti quando arriva la conferma di un suo, pur breve, incontro con papa Francesco in Vaticano. La notizia fa il giro del mondo e anche il 'super evento vip' a Los Angeles a sostegno di Hillary Clinton, con la Hollywood che conta, passa in secondo piano. La pausa dalla campagna elettorale per la battaglia di New York diventa così un'opportunità con pochi precedenti per il senatore 'socialista'. Anche se quel breve colloquio non è un 'fatto politico' ma un "gesto di cortesia", come subito chiarisce Bergoglio, resta comunque un passaggio che contribuisce a tratteggiare l'identikit dell'uomo che sfida l'establishment al grido di 'rivoluzione politica'. La campagna elettorale adesso deve affrontare il giudice più difficile da convincere, lo Stato di New York, con Manhattan divisa tra le due anime democratiche. Sanders ha riferito di aver detto al Papa: "Apprezzo moltissimo l'incredibile ruolo che sta svolgendo su questo pianeta nel discutere tematiche sulla necessità di una economia basata sulla moralità, non sull'avidità". Il senatore americano ha definito il Santo Padre "uno dei personaggi straordinari non solo nel mondo oggi, ma nella storia moderna del mondo". L'incontro è avvenuto nella hall di Casa Santa Marta ed è durato circa cinque minuti, ha riferito il consigliere di Sanders per la politica estera Jeffrey Sachs. Non un exploit di papa Francesco nella politica americana quindi, di certo non un endorsement: "Quando sono uscito era lì, alloggiava a Santa Marta e sapeva a che ora sarei uscito. Ho salutato lui e la moglie, una stretta di mano e niente di più. Si chiama educazione. Se qualcuno pensa che dare un saluto è immischiarsi in politica è il momento di cercare uno psichiatra", ha detto il Pontefice sul volo di ritorno da Lesbo. Anche Sanders ha fatto la sua precisazione, affermando che il viaggio in Vaticano non è stato un tentativo di compiacere l'elettorato cattolico ma una dimostrazione di ammirazione per il Pontefice. Sta di fatto che adesso, a due giorni dal voto di New York, non si parla d'altro. - See more at: Sanders ha incontrato il Papa per 5 minuti: "Un vero onore". Bergoglio: solo un "gesto di cortesia" - Rai News (http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Sanders-ha-incontrato-il-Papa-per-5-minuti-Un-vero-onore-27d468d3-eca3-4f5f-ac88-4dd29d9b4e4a.html)

Gdem88
17-04-16, 13:46
Che volpone

MaIn
17-04-16, 13:59
Che volpone


quale dei due? :rolleyes:

Gdem88
17-04-16, 14:13
Quello che va dal Papa, che domande

MaIn
17-04-16, 14:25
Quello che va dal Papa, che domande


la clinton non era parte della domanda. non hai colto :D

MaIn
17-04-16, 19:48
Papa Francesco: "L'incontro con Sanders? Chi pensa che io faccia politica si trovi uno psichiatra" - Sfoglio - Libero Quotidiano (http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/11899457/papa-francesco-bernie-sanders-psichiatra.html)

Nel viaggio di ritorno dall'isola di Lesbo - in aereo con i 12 rifugiati che ha deciso di portare con sé - Papa Francesco si è lasciato andare con i giornalisti. Dopo aver sottolineato di aver portato con sé "chi aveva tutte le carte in regola" e dopo aver spiegato che "non c'è stata nessuna scelta, sono tutti figli di Dio", il Pontefice ha spaziato su altri argomenti. Tra le molte, curiosa la risposta riportata da Il Messaggero sull'incontro alla Santa Sede con Bernie Sanders, il candidato democratico, sinistrissimo e socialista, che nella corsa alla Casa Bianca sfida Hillary Clinton per la nomination. "Se lo ho incontrato? Quando sono uscito stamattina mi sono trovato lì il senatore Sanders. Sapeva che uscivo a quell'ora e mi ha aspettato per salutarmi. È stato un saluto. Alloggiava a Santa Marta e quando sono sceso lo ho salutato, niente di più. Questa si chiama educazione, da non mischiare con altro. Se qualcuno pensa che fare un saluto sia immischiarsi in politica, beh, farebbe meglio a trovare uno psichiatra". Una risposta durissima, quella di Francesco, a chi lo ha accusato di ingerenza politica (e, per inciso, sono parecchi ad aver avuto questo sospetto).

MaIn
19-04-16, 23:15
Primarie Usa. A New York big match Hillary ? Bernie | Avanti! (http://www.avantionline.it/2016/04/primarie-usa-a-new-york-il-big-match-tra-hillary-e-bernie/#.Vxafk_mLTIU)

Primarie Usa. A New York big match Hillary – Bernie Pubblicato il 19-04-2016




1 (http://www.avantionline.it/2016/04/primarie-usa-a-new-york-il-big-match-tra-hillary-e-bernie/#)

http://www.avantionline.it/wp-content/uploads/2016/02/Bernie-Sanders-Hillary-Clinton.jpgBernie Sanders con Hillary Clinton

Martedì di super voto nello Stato di New York per le primarie dei candidati dei due partiti in lizza per la Casa Bianca. Il risultato del voto avrà infatti un forte impatto di immagine sul destino dei candidati, soprattutto quelli democratici. Sia Hillary Clinton che Bernie Sanders giocano ‘in casa’. Hillary non può perdere e non può neppure accontentarsi di una vittoria risicata mentre Sanders – che è originario di Brooklyn – non solo non molla ma si aspetta dai suoi concitadini della ‘Grande Mela’, una spinta decisiva per la corsa presidenziale e proprio a New York ha tenuto uno tra i raduni più partecipati della sua già sorprendente campagna elettorale. Bernie Sanders, nel comizio tenuto a Long Island, è tornato ad attaccare la sua rivale democratica spingendo a fondo sul tasto dei soldi. Hillary sta facendo una campagna milionaria e per tenere un discorso a Wall Street si è fatta recentemente pagare una somma straordinaria. Ma non solo questo perché Sanders ha anche ironizzato sul fatto che la Clinton non ha voluto rendere noti i contenuti di quel discorso. ‘Cosa avrà promesso in cambio?’, è la domanda implicita nell’accusa di Sanders.“Al Navy Yard di Brooklyn, Sanders – scrive la Voce di New York – è riuscito a mettere alle corde Hillary Clinton solo quando si è riparlato del suo famoso discorso “a porte chiuse” pagato 250 mila dollari (http://www.lavocedinewyork.com/en/new-york/2016/04/12/standing-in-line-for-bernie-sanders-at-coney-island-brooklyn/) dalla banca di investimento di Wall Street Goldman Sachs”.La questione dei compensi d’oro che banche e grandi aziende hanno versato nelle casse dei Clinton per i loro discorsi ad eventi vari costitusice da mesi un tormentone nella campagna delle primarie. Dalla fine del suo incarico come Segretario di Stato, nel 2013, Hillary avrebbe guadagnato quasi 22 milioni di dollari mentre, entrambi i coniugi, avrebbero incassato dal 2001 a oggi per 729 discorsi grazie ai loro interventi in kermesse organizzate il più delle volte da importanti imprese finanziarie oltre 153 milioni di dollari a una media di quasi 211 mila dollari a intervento. Di questa cifra 7,7 milioni di dollari sarebbero arrivati almeno da 39 discorsi fatti per alcune grandi banche come Goldman Sachs e Ubs.Da parte sua l’ex first lady, invece, visitando l’ospedale di Yonkers, ha preferito anche questa volta non rispondere alle accuse del concorrente democratico scegliendo piuttosto di attaccare il fronte repubblicano e dichiarando che non lascerà Donald Trump o Ted Cruz parlare dei lavoratori di New York, inclusi gli immigrati.Trump, dal canto suo, ha insistito sull’importanza di partecipare al voto e, forte del fatto di essere in vantaggio tra i repubblicani, si è concentrato sulle percentuali degli avversari, ridicolizzandoli per le loro difficoltà. Ma Cruz è ancora in corsa e la tappa odierna potrebbe essere fondamentale per il proseguimento della campagna. I sondaggi lo vedono ultimo a New York, dove sono in gioco 95 delegati repubblicani. Cruz ha tenuto un comizio nel Maryland, dove i delegati in palio sono 38.infografica di www.stampaprint.net/it (http://www.stampaprint.net/it)

MaIn
19-04-16, 23:21
se vince sanders riaprei giochi da favorito,
se vince la clinton partita chiusa.

MaIn
22-04-16, 13:49
Trump stravince le primarie repubblicane di NY. Democratici, Hillary batte nettamente Sanders - Repubblica.it (http://www.repubblica.it/esteri/elezioni-usa/primarie2016/2016/04/20/news/trump_vince_le_primarie_repubblicane_di_new_york_d emocratici_la_clinton_in_leggero_vantaggio_su_sand ers-138004843/)


NEW YORK - "Dopo questa vittoria di New York abbiamo raggiunto i 10 milioni di voti complessivi. Siamo in dirittura finale". E' questa frase di Hillary Clinton, a dare il senso della serata. Vale per i due candidati, in fondo, anche se controDonald Trump la sua è una "guerra asimmetrica". Le primarie di New York rilanciano i due superfavoriti, rispetta i pronostici, tutti e due vincono con margine ampio, e quello di Trump è perfino schiacciante.

LA CONTA DEI DELEGATI Democratici (http://www.repubblica.it/static/speciale/2016/primarie-usa/democratici.html) - Repubblicani (http://www.repubblica.it/static/speciale/2016/primarie-usa/repubblicani.html)

Ma la campagna di Hillary ha di fronte a sé un percorso molto più normale. Il partito si compatta attorno a lei, anche se Bernie Sanders indispettito lascia New York molto presto, con uno strascico di polemiche per il ricorso contro la "scomparsa" di 125.000 elettori dal registro di Brooklyn. Ma ormai quella "insurrezione interna" che è stata la campagna del socialista Bernie non può riservare grandi sorprese. Per far deragliare il treno della Clinton, si calcola che Sanders dovrebbe sconfiggerla con 20 punti di distacco nell'ultima mega-primaria, in California a giugno. E' quasi fanta-politica.

BLOG (http://lalungastradabianca.blogautore.repubblica.it/2016/04/20/bernie-hillary-contro-donald/) Vittorio Zucconi: "Hillary e Bernie contro il tycoon (http://lalungastradabianca.blogautore.repubblica.it/2016/04/20/bernie-hillary-contro-donald/)

E infatti Hillary già lavora a rappacificare gli animi, a ricompattare il partito. Nella sua serata trionfale, dentro lo Sheraton Hotel di Times Square, lei dichiara: "Con i sostenitori di Bernie sono molte più le cose che ci uniscono, di quelle che ci dividono. Siamo tutti progressisti, nel solco di una tradizione che va da Franklin Roosevelt a Barack Obama".New York, Clinton: ''Mi avete dimostrato stasera che nessun posto è come casa tua''http://www.repstatic.it/video/photo/2016/04/20/315976/315976-thumb-full-hillarywins.jpg
Condividi


Insieme al marito Bill la raggiungono sul palco il sindaco di New York Bill de Blasio e il governatore dello Stato Andrew Cuomo, un'immagine di unità dei democratici. Tra una settimana si vota nel Supermartedì della East Coast: Pennsylvania, Connecticut, Maryland, Delaware e Rhode Island. Grazie alla poderosa spinta di New York, dove ha raggiunto il 58% e ha inflitto un distacco di 16 punti a Sanders, Hillary affronta il prossimo verdetto con serenità.

Il suo è già un discorso che guarda alla finalissima di novembre. "Trump è un pericolo per l'America, ci vuole dividere, tratta gli immigrati come criminali. E' tutto il contrario dei valori su cui è costruita l'America". Hillary recupera temi che hanno aiutato sia Trump che Sanders a trasformare il 2016 in una campagna anomala, radicale, rivelando giacimenti di sofferenza e di esasperazione nel paese nonostante i sette anni di ripresa economica sotto Obama.Usa, Clinton batte Sanders a Ny: i festeggiamenti nel quartier generale (http://www.repubblica.it/esteri/2016/04/20/foto/usa_clinton_batte_sanders_a_ny_i_festeggiamenti_ne l_quartier_generale-138010572/1/)Navigazione per la galleria fotografica
1 di 25
Immagine Precedente (http://www.repubblica.it/esteri/elezioni-usa/primarie2016/2016/04/20/news/trump_vince_le_primarie_repubblicane_di_new_york_d emocratici_la_clinton_in_leggero_vantaggio_su_sand ers-138004843/)Immagine Successiva (http://www.repubblica.it/esteri/elezioni-usa/primarie2016/2016/04/20/news/trump_vince_le_primarie_repubblicane_di_new_york_d emocratici_la_clinton_in_leggero_vantaggio_su_sand ers-138004843/)
Slideshow (http://www.repubblica.it/esteri/elezioni-usa/primarie2016/2016/04/20/news/trump_vince_le_primarie_repubblicane_di_new_york_d emocratici_la_clinton_in_leggero_vantaggio_su_sand ers-138004843/)


[*=center]http://www.repstatic.it/content/nazionale/img/2016/04/20/081432093-6bb62fb8-587a-485d-b8c1-dd54f68302e2.jpg (http://www.repstatic.it/content/nazionale/img/2016/04/20/081432093-6bb62fb8-587a-485d-b8c1-dd54f68302e2.jpg)
[*=center]http://www.repstatic.it/content/nazionale/img/2016/04/20/081432093-6bb62fb8-587a-485d-b8c1-dd54f68302e2.jpg (http://www.repstatic.it/content/nazionale/img/2016/04/20/081432093-6bb62fb8-587a-485d-b8c1-dd54f68302e2.jpg)


"Tanti americani - dice la Clinton - non si sono ancora risollevati dalla grande crisi. È a loro che dobbiamo pensare. Con spirito positivo, perché l'America è una nazione che i problemi li risolve". Parla di trasformarla in un Green Superpower, una superpotenza delle energie rinnovabili. Affronta il tema dei bassi salari, la parità retributiva uomo-donna, l'accesso all'istruzione di qualità che non deve essere un privilegio per ricchi. Promette una riforma "inclusiva" delle leggi sull'immigrazione. Giovani, donne, minoranze etniche: è quella coalizione arcobaleno che portò due volte alla vittoria Obama, e che ora Hillary deve ricostruire, raccogliendo anche l'esercito radicale di Sanders.

Facebook può bloccare Donald Trump? Il potere del social (http://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2016/04/19/news/facebook_puo_bloccare_la_scalata_di_trump_elezioni _social_il_potere_passa_dalla_bacheca-137966003/)

E' evidente l'asimmetrìa con i toni che usa Trump nella serata del suo trionfo col 60% dei voti. Trump è costretto a polemizzare di nuovo col suo partito, a denunciare una "nomination truccata", a evocare trame e macchinazioni (http://www.repubblica.it/esteri/elezioni-usa/primarie2016/2016/04/20/news/primarie_repubblicane_in_usa_quasi_impossibile_fer mare_la_corsa_del_tycoon-138006273/) con cui gli vogliono scippare la candidatura. Ma l'establishment repubblicano gioca pesante - Ted Cruz malgrado la disastrosa prestazione a New York continua a fare incetta di delegati con una sorta di "mercato parallelo" - perché è convinto che con Trump in finale non si vince.

MaIn
22-04-16, 13:51
anche se ha perso, spero che sanders non molli finchè la matematica non lo condanna.
la sua stessa presenza, serve per sdoganare idee socialdemocratiche e un modello europeo negli usa.

MaIn
26-06-16, 16:26
alcuni articoli per concludere(almeno per quanto mi riguarda) questo speciale sulle primarie democratiche ed omaggiare il suo animatore migliore:

http://ilmanifesto.info/una-stupefacente-parabola-politica/

Una stupefacente parabola politicaScaffale. «Un Outsider alla Casa Bianca» di Bernie Sanders, edito da Jaca Book. L'autobiografia del rivale di Hillary Clinton


http://ilmanifesto.info/cms/wp-content/uploads/2016/06/24/gettyimages-515622886.jpg (http://ilmanifesto.info/cms/wp-content/uploads/2016/06/24/gettyimages-515622886.jpg) Bernie Sanders


Ferdinando Fasce (http://ilmanifesto.info/archivio/?fwp_author=Ferdinando%20Fasce)
EDIZIONE DEL25.06.2016 (http://ilmanifesto.info/edizione/il-manifesto-del-25-06-2016/)
PUBBLICATO25.6.2016, 0:25
AGGIORNATO24.6.2016, 18:40


Mentre si avvicina il momento di un bilancio dell’avventura presidenziale di Bernie Sanders arriva opportuna in libreria la versione italiana di Un Outsider alla Casa Bianca (Jaca Book, pp. 368, euro 18), libro nel quale Sanders, con l’aiuto del letterato Huck Gutman, ha riassunto la propria stupefacente parabola politica. Assieme alla raccolta di discorsi Quando è troppo è troppo. Contro Wall Street per cambiare l’America (a cura di Rosa Fioravante, Castelvecchi, 2016, pp. 187, euro 12,75), Un Outsider, con i contributi di Marco D’Eramo e Carlo Formenti, ci aiuta a collocare il rivale di Hillary Clinton nella tradizione politica statunitense. Socialista? Socialdemocratico? Populista? Diciamo che è una figura composita, anche se la sua piattaforma tradisce, come ha notato Charles Postel, uno dei massimi studiosi del populismo storico nordamericano di fine Ottocento, una sostanziale consonanza proprio con quell’esperienza.
Ma su questo torneremo. Intanto mettiamo un po’ d’ordine nella cronologia diUn outsider perché invero, col suo andirivieni narrativo nel tempo, dalla campagna elettorale del 1996 per la rielezione alla Camera, al lungo periodo precedente che negli anni ottanta vede Sanders occupare la poltrona di sindaco di Burlington, nel Vermont, non manca di far venire un certo mal di testa.
Partiamo dunque dall’inizio, cioè da Brooklyn, dove Sanders nasce, nel 1941, da una famiglia, parole sue, di piccolissima borghesia di ebrei immigrati dalla Polonia: il padre un venditore di vernici, l’infanzia accompagnata da un perenne senso di incertezza e precarietà economica che radica nel nostro, oltre a una speciale sensibilità per la diseguaglianza, una forte, persistente attenzione a quello che si ha in tasca, a non fare mai il passo più lungo della gamba. Il che non significa che il giovane Sanders, che non è, per sua esplicita ammissione, un bravo studente, si neghi agli slanci civili e politici. Negli anni sessanta, mentre frequenta per un anno il Brooklyn College e poi per quattro l’Università di Chicago, facendo i soliti lavoretti per mantenersi, aderisce al Congress of Racial Equality, alla Student Peace Union e alla Young People’s Socialist League. Fa per un po’ il sindacalista nelle file dei lavoratori dei mattatoi, la United Packinhhouse Workers, per poi approdare, alle soglie degli anni settanta, nel piccolo, combattivo Liberty Union Party, un’organizzazione radicale libertaria.
Qui affina la sua vocazione di militante politico di forze minoritarie ma in grado, mediante un sapiente amalgama di idealismo e pragmatismo e un’enorme capacità di coagulo di risorse umane, organizzative e relazionali, di ritagliarsi uno spazio nella vita politica di un piccolo stato con lontane tradizioni progressiste e più recenti fermenti controculturali come il Vermont. Sino appunto alla carica di primo cittadino di Burlington, che tiene per quasi tutti gli anni ottanta, a quella di deputato a Washington, a quella di senatore, da cui spicca il salto per il tentativo presidenziale. Per il quale, pur restando fedele alla propria impostazione, sceglie la strada, inevitabile, dato il sistema statunitense e le sue norme elettorali studiate apposta per bloccare candidati e partiti indipendenti, della corsa all’interno di uno dei due partiti principali. Infatti, come D’Eramo ricorda giustamente, l’ultimo di questi candidati, Ralph Nader, un amico dello stesso Sanders, nel 2000 non portò a casa più del 2,4%, e il record di voto di un candidato o partito terzo nel Novecento resta quello di Theodore Roosevelt col Partito Progressista nel 1912 (27%, ossia 19% del voto dei Grandi Elettori).
Nonostante che talora si definisca progressista, non è tuttavia a questo Roosevelt che Sanders si affida per qualche citazione, ma piuttosto a suo cugino Franklin Delano (Fdr). Tipica, ad esempio, è l’affinità fra certe tirate anti-Wall Street del rivale di Hillary e un celebre intervento di Fdr del 1936. Né, a dispetto dell’autodefinizione di socialista, ci sono in Sanders molte tracce esplicite del padre del socialismo statunitense novecentesco, quell’Eugene Debs che nel 1912, l’anno nel quale il tema centrale della campagna elettorale furono Wall Street e i grandi trust, stabilì il record di voto per i socialisti, col 6% del totale. Debs sfiorò di nuovo questo risultato otto anni dopo, ma in una campagna condotta dietro le sbarre di una prigione federale, dove era finito due anni prima (ci sarebbero rimasto per quasi altri due) per un semplice discorso di critica della guerra durante il primo conflitto mondiale.
In realtà, come sottolinea appunto Postel, la piattaforma di Sanders pare ricalcata su un modello populista fine Ottocento: forte tassazione antimonopolistica, regolamentazione pubblica dei potentati economici, grande impulso all’istruzione pubblica. E la cosa non è poi così peregrina come l’uso ormai estenuato e fuorviante dell’etichetta di «populismo» può indurci a pensare. Più volte infatti questo nostro nuovo millennio è stato apparentato al tardo Ottocento della cosiddetta «età indorata». Lo si chiamava così guardando al capitale e al suo strapotere. Raccogliendo la formidabile spinta di Occupy Wall Street, Sanders ci ha aiutato a vedere il volto di classe dello stesso fenomeno. Lunga vita.

MaIn
26-06-16, 16:28
http://ilmanifesto.info/bernie-sanders-annuncia-sto-con-hillary-clinton/

Bernie Sanders annuncia: «Sto con Hillary Clinton»Stati uniti. Il senatore del Vermont respinge le alleanze proposte da Donald Trump


http://ilmanifesto.info/cms/wp-content/uploads/2016/06/24/25est1f01-sanders-clinton-reuters-6.jpg (http://ilmanifesto.info/cms/wp-content/uploads/2016/06/24/25est1f01-sanders-clinton-reuters-6.jpg) Bernie Sanders e Hillary Clinton
© Reuters


Marina Catucci (http://ilmanifesto.info/archivio/?fwp_author=Marina%20Catucci)NEW YORK
EDIZIONE DEL25.06.2016 (http://ilmanifesto.info/edizione/il-manifesto-del-25-06-2016/)
PUBBLICATO24.6.2016, 23:59


Durante la trasmissione televisiva di Msnbc, “Moning Joe”, Bernie Sanders ha dichiarato che a novembre voterà per Hillary Clinton. «Affinché Trump sia sconfitto farò qualsiasi cosa – ha detto – Non abbiamo bisogno di un presidente che ha come bandiera l’intolleranza, gli insulti a messicani, latini, donne, musulmani e che non crede nell’esistenza del cambiamento climatico».
Non è stato un endorsement a Hillary, bensì una risposta a Trump e un’indicazione alla propria base. Da qualche settimana la base di Sanders è molto corteggiata da Trump, che in ogni conferenza stampa si rivolge agli elettori di Feel The Bern invitandoli a entrare a far parte della sua guerra anti Hillary, facendo leva sulla comune antipatia per la candidata democratica. Questa dichiarazione di Sanders arriva dopo un’altra sua dichiarazione televisiva, avvenuta dodici ore prima durante lo show di Colbert dove, ancora una volta il senatore del Vermont ha spiegato che no, non si ritira dalla campagna e perché, così come aveva fatto nell’annuncio video trasmesso sul suo canale youtube qualche giorno fa, e in un affollatissimo comizio newyorchese avvenuta la sera di giovedì con un preavviso di meno di 24 ore.
Il comizio di Sanders non sembrava quello di un candidato uscente alle primarie. Migliaia di persone han fatto la fila per ore nelle vicinanze di Time square, centinaia non sono riuscite ad entrare. «Sono qui perché ormai faccio parte di qualcosa» era la risposta comune alla domanda sul perché voler essere in fila, per l’ennesima volta.
Il discorso di Sanders è stato interrotto continuamente da applausi scroscianti mentre dal palco spiegava in cosa consista questa fase di rivoluzione politica. «Non avevo mai pensato di fare una carriera politica – dice Sarah, 28 anni – ma con Sanders si. Con regole diverse all’interno dei democratici sono più che pronta a combattere per sanità, istruzione, diritti dei lavoratori».
«Come insegnante ho un enorme potere – riconosce Will, afroamericano 40 enne – ai miei studenti devo spiegare anche l’altra faccia della Storia non solo la retorica dei vincitori. Pare assurdo che l’abbia scoperto dopo più di 10 anni di insegnamento, ma quando impari questo poi non puoi più dimenticarlo».
Sono i due esempi della chiamata alle armi di Sanders: entrate in politica, prendete il potere e usatelo per cambiare le leggi, oppure usate il vostro ruolo nella società per cambiare le idee, le prassi. Questo nuovo modus operandi è diventato parte del movimento in brevissimo tempo. Dall’annuncio su YouTube è passata meno di una settimana ma per tutti è già chiaro che la nuova fase è questa e che per attuarla bisognerà andare alla convention determinati ad imporre delle nuove norme sull’eleggibilità dei candidati tramite un sistema di primarie non vincolato all’appartenenza a un partito, e che il suo messaggio è arrivato e che gli Stati uniti sono pronti a voler attuare una prassi che scaturisce da un’ideologia fino a pochi anni fa demonizzata (nel 2008 ‘socialista’ era uno degli insulti rivolti ad Obama).
Guardando la fila per Sanders si nota che è cambiata, meno omogenea anagraficamente e come colore della pelle, molti anche i latinos, reduci da una batosta che li vede protagonisti.
La Corte Suprema di Washington ha fermato il piano dell’immigrazione di Obama con una sentenza di pareggio, figlia diretta dell’ostracismo repubblicano a qualsiasi candidato proposto da Obama per sostituire Scalia, e che li porta ad essere in numero pari.
Il piano del presidente prevedeva la regolarizzazione di quanti in grado di dimostrare di essere negli Stati uniti da almeno cinque anni e senza precedenti penali in modo da legalizzare una forza lavoro che vive e paga le tasse in America senza avere alcun diritto, si parla di oltre 11 milioni i clandestini negli Stati uniti, di cui più della metà sono messicani. In vigore resta dunque il no alla riforma deciso dal giudice di primo grado.
«La decisione odierna è frustrante ha detto Obama – lo è per tutti quelli che cercano di far crescere la nostra economia e che vogliono normalizzare il sistema di immigrazione per permettere alle persone di uscire dall’ombra, far sparire questa perenne nuvola che aleggia su di loro».