PDA

Visualizza Versione Completa : Teoria gender e dintorni



Erdosain
05-05-16, 21:13
Da almeno un annetto sento parlare di ideologia gender; essendo uno dei cavalli di battaglia di cattolici militanti, omofobi e gentaglia varia non me ne sono troppo curato, pensando fosse la solita isteria di massa. Ultimamente però ho letto diversi articoli che mi hanno fatto drizzare le orecchie, perché inseriscono l'ideologia gender in quel processo di sradicamento e omogeneizzazione che il turbocapitalismo porta inevitabilmente con sé. Penso quindi che sarebbe interessante parlarne, tanto più che l'argomento è assolutamente tabù tra i compagni (anzi, con il solito riflesso pavloviano, se i fascisti sono contrari allora molti sono tendenzialmente a favore)

A scanso di equivoci, ovviamente i miei dubbi non nascono da alcuna forma di omofobia, sessismo o misoginia ma dalla più sincera curiosità intellettuale

Un paio di articoli per introdurre l'argomento:

Sul gender (http://www.lintellettualedissidente.it/filosofia/sul-gender/)

Ideologia Gender, degenerazione liberale (http://www.lintellettualedissidente.it/societa/ideologia-gender-degenerazione-liberale/)

Il gender è figlio del capitalismo liberale (http://www.lintellettualedissidente.it/rassegna-stampa/alain-de-benoist-il-gender-e-figlio-del-capitalismo-liberale/)

L?intervista. De Benoist: ?Dal nuovo ordine morale all?ideologia del gender? | Barbadillo (http://www.barbadillo.it/41748-lintervista-de-benoist-dal-nuovo-ordine-morale-allideologia-del-gender/)

Il nuovo orizzonte del Capitalismo: la cancellazione delle identità sessuali - l'interferenza (http://www.linterferenza.info/editoriali/il-nuovo-orizzonte-del-capitalismo/) (la parte sul paterno è molto interessante e secondo me si riallaccia alla figura del "padre" nel Sessantotto)

LupoSciolto°
07-05-16, 20:50
!Grazie del contributo. Nei prossimi giorni ne discuteremo.

LupoSciolto°
09-05-16, 18:31
Come ben scritto da Fusaro, in natura esistono due generi e svariati orientamenti (anche se non sono tollerabili pedofilia, necrofilia e porcate simili). Quindi, personalmente, non ho assolutamente nulla contro gay, lesbiche, bisessuali o transessuali. Questi ultimi, se non erro, dovrebbero rappresentare il "terzo sesso", eppure credo che siano da considerare un'eccezione sulla quale, attualmente, non mi esprimo oltre un certo limite. Né in termini etico/morali né in disquisizioni di carattere scientifico. Insomma: non sono abbastanza informato. (Piccolo inciso: il cambio di sesso è praticabile anche nell'oscurantista e nazi-islamico Iran. Lo scrivo per diritto di cronaca)

Tornando ai temi "scottanti"

Sono contrario alle adozioni gay perché, storicamente, non è MAI esistita una società composta da famiglie con due genitori dello stesso sesso + prole. Nemmeno nell'Antica Grecia o nell'Antica Roma, esempi di civiltà ove la bisessualità e l'omosessualità venivano tranquillamente accettate.

Sono inoltre contrario alla teoria "gender" perché, come scritto poc'anzi, i generi sono DUE. Nel caso di persone che si sentono "intrappolate" nel "corpo sbagliato", esiste comunque la possibilità di cambiare sesso. Qual è , allora, il problema? Solo i "progressisti" lo sanno!

Si tratta di argomenti di distrazione di massa e di inutili chiacchiere da salotto radical chic.

Non si combatte l'omofobia promuovendo l'idea che il genere d'appartenenza sia qualcosa di totalmente arbitrario.

Inoltre credo che determinati gay (perché non tutti sono "pro-adozione") dovrebbero capire una cosa molto semplice: se non si possono avere figli , si dovrebbe accettare SERENAMENTE questo dato di fatto.

LupoSciolto°
09-05-16, 18:34
Inoltre: c'è gay e gay. Il gay precario o disoccupato non ha nulla a che spartire con il gay milionario o altolocato. Prima del proprio orientamento sessuale, infatti, bisognerebbe considerare la propria condizione sociale e/o di "classe".

LupoSciolto°
09-05-16, 18:47
Onde evitare accuse di omofobia, preciso che non comprendo nemmeno le coppie sterili (etero) che adottano bambini. Se la natura ci ha fatti in un certo "modo", è inutile pretendere l'impossibile.

L'unico valido motivo per "ribellarsi" alla natura deve essere dettato da condizioni estreme e invalidanti. Particolari malattie, deformità e altri gravi malanni.

Hynkel
18-05-16, 19:56
Inoltre: c'è gay e gay. Il gay precario o disoccupato non ha nulla a che spartire con il gay milionario o altolocato. Prima del proprio orientamento sessuale, infatti, bisognerebbe considerare la propria condizione sociale e/o di "classe".
Proprio Fusaro, che hai citato, dice che ci stanno dando diritti civili per toglierci diritti sociali... L'importante è che i gay si possano unire, se muoiono di fame, amen!

King Z.
18-05-16, 20:40
Le teorie gender derivano dal decostruzionismo femminista il capitalismo cosa c'entra ? Le teorie del gender vanno ben oltre l'attribuzione dei diritti dei gay.

LupoSciolto°
18-05-16, 20:45
Le teorie gender derivano dal decostruzionismo femminista il capitalismo cosa c'entra ? Le teorie del gender vanno ben oltre l'attribuzione dei diritti dei gay.

Si tenta così di creare atomi isolati e privi di coscienza di classe che ambiscono alla relativizzazione dei ruoli sessuali come massimo esempio rivoluzionario.

King Z.
18-05-16, 20:49
Si tenta così di creare atomi isolati e privi di coscienza di classe che ambiscono alla relativizzazione dei ruoli sessuali come massimo esempio rivoluzionario.

Ma si tenta chi ? Quelle del gender sono teorie postfemministe e ultra-progressiste
se leggi tutti i liberali e liberisti del forum ci pisciano sopra .. spesso anche gli stessi progressisti .

LupoSciolto°
18-05-16, 20:52
Ma si tenta chi ? Quelle del gender sono teorie postfemministe e ultra-progressiste
se leggi tutti i liberali e liberisti del forum ci pisciano sopra .. spesso anche gli stessi progressisti .

Le sinistre post-moderne e femministe, i radicali, taluni circoli accademici più il variegato mondo dei "disobbedienti". L'unica azione rivoluzionaria è la lotta di classe e di liberazione nazionale. Su altre questione si potrà dibattere in un secondo tempo.

King Z.
18-05-16, 20:58
Le sinistre post-moderne e femministe, i radicali, taluni circoli accademici più il variegato mondo dei "disobbedienti"..

Esatto ma non il "Capitalismo liberale" che non ha come finalità il normalizzare l'anormalità ( casomai il contrario ) .

LupoSciolto°
18-05-16, 21:00
Esatto ma non il "Capitalismo liberale" che non ha come finalità il normalizzare l'anormalità ( casomai il contrario ) .

Tutta la gente che ho menzionato è alle dipendenze, chi più chi meno, di quello che tu definisci "capitalismo liberale".

King Z.
18-05-16, 21:15
Tutta la gente che ho menzionato è alle dipendenze, chi più chi meno, di quello che tu definisci "capitalismo liberale".
Il capitalismo si fonda sulla disuguaglianza , al contrario della teoria gender che vede uguaglianza anche dove non esiste ed ha come finalità il normalizzare l'anormalità .

Hynkel
18-05-16, 23:10
Il capitalismo si fonda sulla disuguaglianza , al contrario della teoria gender che vede uguaglianza anche dove non esiste ed ha come finalità il normalizzare l'anormalità .
Il fatto è che anche il capitalismo è cambiato... In peggio tra l'altro

LupoSciolto°
19-05-16, 00:50
Il capitalismo si fonda sulla disuguaglianza , al contrario della teoria gender che vede uguaglianza anche dove non esiste ed ha come finalità il normalizzare l'anormalità .

La cosiddetta teoria gender non richiede l'uguaglianza sostanziale (che si basa sulla parità economica) , quindi può tranquillamente andare a nozze con il capitalismo globale.

Druuna
19-05-16, 01:15
Il capitalismo si fonda sulla disuguaglianza , al contrario della teoria gender che vede uguaglianza anche dove non esiste ed ha come finalità il normalizzare l'anormalità .

Ho già scritto innumerevoli volte che non esiste qualcosa che si possa chiamare "teoria gender", a meno di non voler dare credito a quei cattotalebani che vedono come male assoluto l'eguaglianza di diritti per tutti quei soggetti che non sono maschi bianchi etero adulti occidentali cattolici.
Per di più non esistono studi di genere che propugnino il forzare dell'identità dove esistono differenze biologiche.
Da ultimo faccio presente che il gusto sessuale non ha nulla a che vedere (nel senso che non è univocamente correlato) con l'identità di genere.

Se volete posterò per la centesima volta un link al saggio del '75 di Gayle Rubin dice per la prima volta fu introdotta la categoria euristica di " gender " a partire da un'analisi antropologica basata su una critica a Levi-Strauss e collegata con l'analisi della famiglia di Engels.
Magari qualcuno si decide a leggerlo.

Druuna
19-05-16, 01:16
La cosiddetta teoria gender non richiede l'uguaglianza sostanziale (che si basa sulla parità economica) , quindi può tranquillamente andare a nozze con il capitalismo globale.

Ma può anche non andarci. Sempre se parliamo di studi di genere, e non di "teoria gender", che non esiste.

King Z.
19-05-16, 08:13
Ho già scritto innumerevoli volte che non esiste qualcosa che si possa chiamare "teoria gender", a meno di non voler dare credito a quei cattotalebani che vedono come male assoluto l'eguaglianza di diritti per tutti quei soggetti che non sono maschi bianchi etero adulti occidentali cattolici.
Per di più non esistono studi di genere che propugnino il forzare dell'identità dove esistono differenze biologiche.
Da ultimo faccio presente che il gusto sessuale non ha nulla a che vedere (nel senso che non è univocamente correlato) con l'identità di genere.

Se volete posterò per la centesima volta un link al saggio del '75 di Gayle Rubin dice per la prima volta fu introdotta la categoria euristica di " gender " a partire da un'analisi antropologica basata su una critica a Levi-Strauss e collegata con l'analisi della famiglia di Engels.
Magari qualcuno si decide a leggerlo.

Infatti non esiste una sola "teoria gender" ma più di una .Il fatto che tu continui a dire che non esiste non cambia molto , anche i "cattotalebani" ti diranno che non esistono i cattotalebani ma tu continuerai a chiamarli così .

LupoSciolto°
19-05-16, 09:56
Scusate tanto se non parliamo di "studi di genere" e offendiamo la sensibilità delle femministe. In fondo, scrivere "teoria gender" è un po' come scrivere "spazzino" al posto di "operatore ecologico". Non vedo dove sia il problema dal momento che tutti, o quasi, sappiamo bene qual è il nocciolo di questa ideologia post-moderna: relativizzare l'appartenenza di genere, ritenendola un costrutto culturale figlio del bigottismo e del patriarcato. Inoltre, pur dissociandoci da questa vulgata, nessuno di noi ha partecipato all'ignobile teatrino del family day.

Ora, anche i sassi sanno che la "sinistra" (SEL/SI, radicali, civatiani ecc...) si "batte" per promuovere queste istanze che di SOCIALE, detto francamente, NON hanno nulla.

L'individuo , in quest'ottica tutta liberal, considera "rivoluzionario" il solo fatto di poter superare le barriere culturali "imposte" o il fatto di poter adottare un figlio insieme al/alla proprio/a compagno/a.

Però l'individuo in questione, spesso, vive un'esistenza precaria, lavora per una miseria e ha difficoltà a pagare il mutuo (ovviamente l'individuo in questione non risponde al nome di Vendola, di Concia o di Bonino).

L'aver tritato i maroni con il teatrino delle "opposte piazze" , nei fatti, ha dimostrato una volta per tutte quali sono gli obiettivi della sinistra occidentale: difendere e affermare il godimento individuale a scapito di una lunga tradizione di lotte sociali. Inoltre, tanto Adinolfi quanto Scalfarotto rappresentano le due facce della stessa medaglia: la battaglia per questioni di retroguardia. Chi dalla parte del presunto "progresso" e chi da quella della presunta "tradizione". Questioni di retroguardia, attenzione, se paragonate al tema del lavoro e della casa.

Noi siamo stati molto chiari nel descrivere la nostra posizione in merito a simili temi:

" Nella nostra ottica, inoltre, i c.d. diritti "civili" non dovranno mai essere preminenti su quelli sociali ma sempre subordinati o al massimo marciare di pari passo, qualora le condizioni socioeconomiche e culturali lo consentano"

King Z.
19-05-16, 10:36
Ci sono degli studi che portano a delle teorie .

LupoSciolto°
19-05-16, 12:17
Ci sono degli studi che portano a delle teorie .

Teorie femministe.

LupoSciolto°
19-05-16, 12:26
06 GIU 2014 | 111 COMMENTI (http://www.uominibeta.org/editoriali/il-nuovo-orizzonte-del-capitalismo-la-cancellazione-delle-identita-sessuali/#comments)Il nuovo orizzonte del Capitalismo: la cancellazione delle identità sessualidi Fabrizio Marchi

Views 10126
Likes 1 (http://www.uominibeta.org/editoriali/il-nuovo-orizzonte-del-capitalismo-la-cancellazione-delle-identita-sessuali/#)
Rating 12345


A partire dal minuto 3:34 la tizia nel video, convinta (la qual cosa è ancora più grave…) di rappresentare il Processo Rivoluzionario di Liberazione Universale e le sue sorti magnifiche e progressive, pronuncia le testuali parole: ”Noel Ignatiev, l’autore di “Come l’irlandese divenne bianco”, ha suggerito di abolire la razza bianca, definita come privilegio maschile e identità di razza. In modo simile, la classe sessuale degli uomini è semplicemente privilegio maschile e identità di genere e deve essere abolita se le donne vorranno essere mai libere”. “Non otterremo mai giustizia per le donne – prosegue – fino a quando non smantelleremo il sistema di casta chiamato genere. La libertà e un pianeta vivibile saranno raggiunti solo quando la mascolinità, la sua religione, la sua economia, la sua psicologia, il suo sesso saranno fronteggiati e finalmente sconfitti”.Questa donna incarna alla perfezione l’ideologia femminista/genderista che individua nel genere maschile, nella sua totalità, il nemico da abbattere. La storia viene così riscritta di sana pianta e reinterpretata alla luce del nuovo Verbo.Non bisogna farsi ingannare da quello che è il cavallo di troia dell’ideologia femminista, e cioè il cosiddetto “copia-incolla” della dialettica hegelo-marxiana, con il quale il conflitto fra i sessi viene sostituito a quello di classe. Anzi, i due concetti vengono sovrapposti, per cui abbiamo il maschile identificato come genere sessuale e contestualmente come “classe” dominante e il femminile come genere sessuale e altrettanto contestualmente come “classe” dominata. La storia del genere maschile viene così ridotta ad una sorta di museo degli orrori e di ogni forma di abominio. Tutto ciò che gli uomini avrebbero fatto nel corso della storia, quindi anche le grandi rivoluzioni, le grandi lotte per l’emancipazione umana, i diritti, la libertà, la democrazia, l’eguaglianza, il socialismo che li hanno visti protagonisti, e poi il lavoro disumano, lo sfruttamento e le immense sofferenze a cui sono stati sottoposti, così come le scoperte scientifiche, la produzione filosofica e letteraria, l’arte (per non parlare delle religioni), sarebbe stato fatto con il proposito di opprimere le donne.Questa è l’operazione filosofica/ideologica che sta alle fondamenta del femminismo in tutte le sue correnti e sottocorrenti, nessuna esclusa. La criminalizzazione del maschile è ciò che accomuna tutte le diverse determinazioni del femminismo, oggi declinato nella sua versione ancora più aggressiva, che è quella detta appunto del genderismo. Questa ideologia sostiene che per superare le contraddizioni che da sempre hanno generato tanta ingiustizia sociale e umana, è necessario distruggere il concetto stesso di identità sessuale, che è la forma malcelata e “politicamente corretta” per sostenere quello che quella femminista nel video ha invece dichiarato apertamente, e cioè che “l’identità maschile deve essere superata e abolita”.Né potrebbe essere altrimenti nel momento in cui proprio quest’ultima viene individuata, in sé e per sé, ci verrebbe da dire, come responsabile dell’oppressione tout court dell’altra metà del genere umano, al punto tale che diventa pressoché impossibile arrivare a distinguere fra il piano culturale e quello naturale, fra cause cioè di ordine storico-culturale o viceversa di natura ontologica che avrebbero determinato quella stessa oppressione. L’ideologia femminista si difende dall’accusa di sessismo sostenendo la prima ipotesi, ma noi sappiamo che è impossibile separare nettamente natura e cultura perché esse coesistono da sempre, fin da quando i primi ominidi hanno cominciato a scendere dagli alberi e a camminare eretti.Individuare quindi il genere maschile come l’artefice di ogni forma di sfruttamento e di oppressione che abbiano mai fatto la comparsa sul pianeta, è un’operazione intrinsecamente razzista, sessista e ovviamente anche interclassista (cioè l’esatto contrario del concetto di classe), nel momento in cui non solo l’intero genere maschile (a prescindere dalle condizioni sociali, economiche, ambientali, culturali ecc.), ma la stessa identità maschile viene individuata come causa prima, formale ed efficiente di tutto ciò. E’ quindi evidente come siamo ben oltre l’aspetto meramente storico e culturale -nel momento stesso in cui si parla di identità sessuale -e come siamo entrati nella sfera ontologica.A cosa sia funzionale questo processo è, a parere di chi scrive, molto chiaro, anche se a molti/e potrà sembrare fantapolitica se non addirittura il delirio di uno che ha perso il contatto con la realtà. Ma questo è il prezzo che deve accettare di pagare chiunque si decida ad esplorare territori ai più sconosciuti (per la stragrande maggioranza della popolazione, per la verità, perché i veri “padroni del vapore” li conoscono benissimo …).La mia opinione è che siamo di fronte ad uno stupefacente salto di qualità del (dominio del) Capitale e della Tecnica: i due sono al momento del tutto sovrapposti e identificati e trovano la sintesi e la loro determinazione storica in quella che possiamo definire con il termine di Società Industriale Avanzata (SIA), cioè quella nella quale ci troviamo a vivere in questa determinata fase storica.Il sistema capitalistico dominante.La cosiddetta “società liquida” (per dirla con Bauman) neocapitalistica postmoderna ha necessità di individui “non sociali” (parafrasando invece il celebre libro del compianto Pietro Barcellona), ridotti ad una sorta di monadi incapaci di relazionarsi fra loro se non attraverso la forma alienata e alienante dello scambio mercantile. Qualsiasi altra istanza o soggettività che non sia funzionale a questo “progetto”, cioè sostanzialmente al flusso ininterrotto e illimitato della forma merce, cioè dell’unica forma di “auctoritas” morale oggi di fatto (al di là delle liturgie formali e ideologiche del tutto artificiose, cioè della produzione della marxiana falsa coscienza socialmente necessaria) consentita, deve essere rimossa. Da qui la tendenza (in atto) finalizzata alla cancellazione o quanto meno al sostanziale indebolimento di ogni identità, a partire proprio dall’identità sessuale. La qual cosa non è ovviamente casuale; cosa esiste infatti di più potente e di più naturale dell’identità sessuale, dell’appartenenza al proprio sesso, prima ancora dell’appartenenza sociale, etnica o culturale? Ecco, dunque, per il capitalismo, giunto al suo stadio apicale (per lo meno per ora, non siamo in grado di conoscere la sua eventuale e anche altamente probabile e ulteriore espansione, specie perché in stretta comunione con la Tecnica, ossia la sua più potente alleata), la necessità di intervenire non solo sul piano sociale tradizionale ma addirittura su quello antropologico e genetico.Il neofemminismo/genderismo, uno dei mattoni fondamentali dell’ideologia cosiddetta del “politicamente corretto” (cioè la nuova ideologia del Capitale, brillantemente individuata e messa sotto le lenti di ingrandimento da un altro autorevole pensatore di recente scomparso, Costanzo Preve) è il grimaldello, che si sta rivelando assai efficace per la verità, per disarticolare quelle identità, o meglio, per disarticolare l’identità maschile e le sue derivazioni, a partire dal “paterno”, concettualmente e non solo biologicamente inteso.Il paterno – come spiega in modo infinitamente più brillante e dettagliato rispetto a quanto non possa fare il sottoscritto in brevissimi cenni – Erich Neumann, nel suo “Storia delle origini della coscienza”, rappresenta l’irruzione nell’Uroboros dell’io nelnon-io, del distinto nell’ indistinto, del limite nell’illimitato, della “forma” nella/sulla materia. Senza questa irruzione, senza questo metaforico ma anche sostanziale strappo, l’individuo (inteso come persona) non potrà mai costituirsi in quanto tale, nella sua autonomia e consapevolezza. Egli resterà sempre un soggetto privo di una sostanziale identità, fluttuante nel metaforico “brodo” di cui sopra, incapace cioè di definirsi come uomo o come donna (anche se il problema, per ovvie ragioni, riguarda oggi prevalentemente gli uomini) nel mondo. Da qui l’attacco sfrenato al paterno e al maschile, dove paterno sta per patriarcato e maschile per maschilismo; non sono ammesse altre interpretazioni.Del resto, la “società liquida” così puntualmente descritta da Bauman è la società della mercificazione totale e assoluta dell’ente umano e per questo ha necessità, come dicevamo, di eliminare qualsiasi forma di “auctoritas” che non sia direttamente o indirettamente ricollegabile alla riproduzione in linea teorica illimitata di quel metaforico “Uroboros” costituito dalla “forma merce”. Ergo, non ha più nessun senso continuare a sostenere che l’attuale società capitalistica sia dominata dalla cultura patriarcale. Sostenere una simile tesi equivale a sostenere che l’attuale crisi economica è dovuta ai rapporti di produzione feudale, alla mancata privatizzazione delle terre incolte e alla rendita fondiaria …L’attacco al maschile e al paterno, ovviamente ben camuffato sotto le spoglie della “Liberazione della donna”, propedeutica alla Liberazione Universale dell’intera Umanità, deve quindi essere ricompreso all’interno di questo processo che vede il Capitale (e la Tecnica), in tutte le loro (complesse) determinazioni, occupare ogni spazio dell’umano.L’operazione – non c’è alcun dubbio – sta per ora perfettamente riuscendo, e lo dimostra il fatto che il paziente non è ancora morto ma rischia seriamente di morire (per lo meno da un punto di vista psichico, che è ciò che interessa). D’altronde la capacità pervasiva di questo processo ha raggiunto vette che era difficile immaginare fino a qualche tempo fa. Quella che definisco da tempo come “psicosfera”, o meglio la sfera psichica intersoggettiva, cioè la nuova “struttura”, marxianamente parlando, che si aggiunge alla vecchia, è stata completamente invasa.Siamo però consapevoli che per quanti sforzi si possano fare, esiste ed esisterà sempre, perché è parte dell’umano, un margine di irriducibilità nei confronti di qualsiasi tentativo di coercizione più o meno violenta e pervasiva dell’ente umano stesso, e anche la più sofisticata delle ingegnerie sociali e antropologico-genetiche (e quella posta in essere dal sistema capitalistico attualmente dominante sicuramente lo è) creerà la sua contraddizione.

fonte: Il nuovo orizzonte del Capitalismo: la cancellazione delle identità sessuali - Uomini Beta (http://www.uominibeta.org/editoriali/il-nuovo-orizzonte-del-capitalismo-la-cancellazione-delle-identita-sessuali/)

Lèon Kochnitzky
19-05-16, 15:42
Il capitalismo si fonda sulla disuguaglianza , al contrario della teoria gender che vede uguaglianza anche dove non esiste ed ha come finalità il normalizzare l'anormalità .

Si fa un po di confusione. Il capitalismo è solo un sistema economico, non è ideologico, e dunque non ha finalità etica o palingenetica. Si adegua a quelle che sono le spinte socio-culturali del momento. Il discorso filo-gender è invece più ideologico che economico, il fatto che queste istanze prosperino ora, in piena epoca economica capitalista, è una coincidenza. A difendere queste istanze, come ben vediamo anche nel forum, non sono i marxisti storici, ma la branca "movimentista" e post-sessantottina, della sinista. L'estrema sinistra leninista e marxista (vedi Rizzo) si rifiuta di appoggiare tali istanze, considerando ancora indispensabile la lotta operaia e non altre forme di lotta. E' la nuova sinistra progressista, dirittumanista e libertaria, a occuparsi ormai solamente di queste tematiche (e che se vogliamo a sdoganarle sono stati i Radicali negli anni 60, che erano e sono liberali e non socialisti o di sinistra).
Occorrerebbe fare delle precisazioni.
Questo perche' gli anticapitalisti di questo forum, si concentrano su tematiche economiche, finanziarie e politiche, e non su temi che afferiscono di più ad altre correnti

Logomaco
19-05-16, 15:46
Si fa un po di confusione. Il capitalismo è solo un sistema economico, non è ideologico, e dunque non ha finalità etica o palingenetica. Si adegua a quelle che sono le spinte socio-culturali del momento. Il discorso filo-gender è invece più ideologico che economico, il fatto che queste istanze prosperino ora, in piena epoca economica capitalista, è una coincidenza. A difendere queste istanze, come ben vediamo anche nel forum, non sono i marxisti storici, ma la branca "movimentista" e post-sessantottina, della sinista. L'estrema sinistra leninista e marxista (vedi Rizzo) si rifiuta di appoggiare tali istanze, considerando ancora indispensabile la lotta operaia e non altre forme di lotta. E' la nuova sinistra progressista, dirittumanista e libertaria, a occuparsi ormai solamente di queste tematiche (e che se vogliamo a sdoganarle sono stati i Radicali negli anni 60, che erano e sono liberali e non socialisti o di sinistra).
Occorrerebbe fare delle precisazioni.
Questo perche' gli anticapitalisti di questo forum, si concentrano su tematiche economiche, finanziarie e politiche, e non su temi che afferiscono di più ad altre correnti

La nuova sinistra, sostanzialmente organica al capitalismo.

Lèon Kochnitzky
19-05-16, 15:48
La nuova sinistra, sostanzialmente organica al capitalismo.

E' una sinistra confusa, ma probabilmente a un certo punto della storia qualcosa si è staccato nel movimento comunista storico e ha generato queste correnti liberal-progressiste. Lo dico da profano, perchè non sono ne' comunista ne' di sinistra.
Ma a naso, direi che e' cosi'.

Hynkel
19-05-16, 16:05
E' una sinistra confusa, ma probabilmente a un certo punto della storia qualcosa si è staccato nel movimento comunista storico e ha generato queste correnti liberal-progressiste. Lo dico da profano, perchè non sono ne' comunista ne' di sinistra.
Ma a naso, direi che e' cosi'.
Avevo anche aperto una discussione a riguardo sul forum nazionale

Hynkel
19-05-16, 16:10
Ecco qua

https://forum.termometropolitico.it/689354-la-malattia-della-sinistra-moderna-il-radicalismo.html

Logomaco
19-05-16, 17:18
E' una sinistra confusa, ma probabilmente a un certo punto della storia qualcosa si è staccato nel movimento comunista storico e ha generato queste correnti liberal-progressiste. Lo dico da profano, perchè non sono ne' comunista ne' di sinistra.
Ma a naso, direi che e' cosi'.

Io sinceramente preferisco uno come Monti ai neosinistroidi, di cui oggi il piddì è il portabandiera. Una neosinistra squallida e ipocrita, falsamente libertaria e collusa coi peggiori capitalisti e imperialisti

LupoSciolto°
19-05-16, 17:32
Io sinceramente preferisco uno come Monti ai neosinistroidi, di cui oggi il piddì è il portabandiera. Una neosinistra squallida e ipocrita, falsamente libertaria e collusa coi peggiori capitalisti e imperialisti

Ti prego, Monti no:facepalmi:

Anche Berlusconi s'è dimostrato più "sociale" del bocconiano

LupoSciolto°
19-05-16, 17:34
Ha ragione Hynkel: il Partito Radicale è stato il cavallo di troia della CIA per eliminare la sinistra del conflitto, della lotta di classe e dell'anti-imperialismo. Se abbiamo Vendola, Civati e Renzi è anche grazie all'ormai defunto Giacinto detto Marco.

Logomaco
19-05-16, 17:39
Anche Berlusconi s'è dimostrato più "sociale" del bocconiano

Non penso, berlusca ha più che altro favorito i ricchi a discapito dei poveri, è durante i suoi lunghi e nefasti governi che la sperequazione economica e sociale è aumentata in modo vertiginoso, il piddì renziano ha sostanzialmente continuato le sue politiche

Logomaco
19-05-16, 17:41
https://www.youtube.com/watch?v=3AiN-wV3T2s

LupoSciolto°
19-05-16, 17:49
Dai Logo, io spero che tu stia scherzando o che questo sia solo un incubo dal quale presto mi risveglierò:D

Kavalerists
19-05-16, 17:50
06 GIU 2014 | 111 COMMENTI (http://www.uominibeta.org/editoriali/il-nuovo-orizzonte-del-capitalismo-la-cancellazione-delle-identita-sessuali/#comments)Il nuovo orizzonte del Capitalismo: la cancellazione delle identità sessuali

di Fabrizio Marchi

Views 10126
Likes 1 (http://www.uominibeta.org/editoriali/il-nuovo-orizzonte-del-capitalismo-la-cancellazione-delle-identita-sessuali/#)
Rating 12345

A partire dal minuto 3:34 la tizia nel video, convinta (la qual cosa è ancora più grave…) di rappresentare il Processo Rivoluzionario di Liberazione Universale e le sue sorti magnifiche e progressive, pronuncia le testuali parole: ”Noel Ignatiev, l’autore di “Come l’irlandese divenne bianco”, ha suggerito di abolire la razza bianca, definita come privilegio maschile e identità di razza. In modo simile, la classe sessuale degli uomini è semplicemente privilegio maschile e identità di genere e deve essere abolita se le donne vorranno essere mai libere”. “Non otterremo mai giustizia per le donne – prosegue – fino a quando non smantelleremo il sistema di casta chiamato genere. La libertà e un pianeta vivibile saranno raggiunti solo quando la mascolinità, la sua religione, la sua economia, la sua psicologia, il suo sesso saranno fronteggiati e finalmente sconfitti”.Questa donna incarna alla perfezione l’ideologia femminista/genderista che individua nel genere maschile, nella sua totalità, il nemico da abbattere. La storia viene così riscritta di sana pianta e reinterpretata alla luce del nuovo Verbo.Non bisogna farsi ingannare da quello che è il cavallo di troia dell’ideologia femminista, e cioè il cosiddetto “copia-incolla” della dialettica hegelo-marxiana, con il quale il conflitto fra i sessi viene sostituito a quello di classe. Anzi, i due concetti vengono sovrapposti, per cui abbiamo il maschile identificato come genere sessuale e contestualmente come “classe” dominante e il femminile come genere sessuale e altrettanto contestualmente come “classe” dominata. La storia del genere maschile viene così ridotta ad una sorta di museo degli orrori e di ogni forma di abominio. Tutto ciò che gli uomini avrebbero fatto nel corso della storia, quindi anche le grandi rivoluzioni, le grandi lotte per l’emancipazione umana, i diritti, la libertà, la democrazia, l’eguaglianza, il socialismo che li hanno visti protagonisti, e poi il lavoro disumano, lo sfruttamento e le immense sofferenze a cui sono stati sottoposti, così come le scoperte scientifiche, la produzione filosofica e letteraria, l’arte (per non parlare delle religioni), sarebbe stato fatto con il proposito di opprimere le donne.Questa è l’operazione filosofica/ideologica che sta alle fondamenta del femminismo in tutte le sue correnti e sottocorrenti, nessuna esclusa. La criminalizzazione del maschile è ciò che accomuna tutte le diverse determinazioni del femminismo, oggi declinato nella sua versione ancora più aggressiva, che è quella detta appunto del genderismo. Questa ideologia sostiene che per superare le contraddizioni che da sempre hanno generato tanta ingiustizia sociale e umana, è necessario distruggere il concetto stesso di identità sessuale, che è la forma malcelata e “politicamente corretta” per sostenere quello che quella femminista nel video ha invece dichiarato apertamente, e cioè che “l’identità maschile deve essere superata e abolita”.Né potrebbe essere altrimenti nel momento in cui proprio quest’ultima viene individuata, in sé e per sé, ci verrebbe da dire, come responsabile dell’oppressione tout court dell’altra metà del genere umano, al punto tale che diventa pressoché impossibile arrivare a distinguere fra il piano culturale e quello naturale, fra cause cioè di ordine storico-culturale o viceversa di natura ontologica che avrebbero determinato quella stessa oppressione. L’ideologia femminista si difende dall’accusa di sessismo sostenendo la prima ipotesi, ma noi sappiamo che è impossibile separare nettamente natura e cultura perché esse coesistono da sempre, fin da quando i primi ominidi hanno cominciato a scendere dagli alberi e a camminare eretti.Individuare quindi il genere maschile come l’artefice di ogni forma di sfruttamento e di oppressione che abbiano mai fatto la comparsa sul pianeta, è un’operazione intrinsecamente razzista, sessista e ovviamente anche interclassista (cioè l’esatto contrario del concetto di classe), nel momento in cui non solo l’intero genere maschile (a prescindere dalle condizioni sociali, economiche, ambientali, culturali ecc.), ma la stessa identità maschile viene individuata come causa prima, formale ed efficiente di tutto ciò. E’ quindi evidente come siamo ben oltre l’aspetto meramente storico e culturale -nel momento stesso in cui si parla di identità sessuale -e come siamo entrati nella sfera ontologica.A cosa sia funzionale questo processo è, a parere di chi scrive, molto chiaro, anche se a molti/e potrà sembrare fantapolitica se non addirittura il delirio di uno che ha perso il contatto con la realtà. Ma questo è il prezzo che deve accettare di pagare chiunque si decida ad esplorare territori ai più sconosciuti (per la stragrande maggioranza della popolazione, per la verità, perché i veri “padroni del vapore” li conoscono benissimo …).La mia opinione è che siamo di fronte ad uno stupefacente salto di qualità del (dominio del) Capitale e della Tecnica: i due sono al momento del tutto sovrapposti e identificati e trovano la sintesi e la loro determinazione storica in quella che possiamo definire con il termine di Società Industriale Avanzata (SIA), cioè quella nella quale ci troviamo a vivere in questa determinata fase storica.Il sistema capitalistico dominante.La cosiddetta “società liquida” (per dirla con Bauman) neocapitalistica postmoderna ha necessità di individui “non sociali” (parafrasando invece il celebre libro del compianto Pietro Barcellona), ridotti ad una sorta di monadi incapaci di relazionarsi fra loro se non attraverso la forma alienata e alienante dello scambio mercantile. Qualsiasi altra istanza o soggettività che non sia funzionale a questo “progetto”, cioè sostanzialmente al flusso ininterrotto e illimitato della forma merce, cioè dell’unica forma di “auctoritas” morale oggi di fatto (al di là delle liturgie formali e ideologiche del tutto artificiose, cioè della produzione della marxiana falsa coscienza socialmente necessaria) consentita, deve essere rimossa. Da qui la tendenza (in atto) finalizzata alla cancellazione o quanto meno al sostanziale indebolimento di ogni identità, a partire proprio dall’identità sessuale. La qual cosa non è ovviamente casuale; cosa esiste infatti di più potente e di più naturale dell’identità sessuale, dell’appartenenza al proprio sesso, prima ancora dell’appartenenza sociale, etnica o culturale? Ecco, dunque, per il capitalismo, giunto al suo stadio apicale (per lo meno per ora, non siamo in grado di conoscere la sua eventuale e anche altamente probabile e ulteriore espansione, specie perché in stretta comunione con la Tecnica, ossia la sua più potente alleata), la necessità di intervenire non solo sul piano sociale tradizionale ma addirittura su quello antropologico e genetico.Il neofemminismo/genderismo, uno dei mattoni fondamentali dell’ideologia cosiddetta del “politicamente corretto” (cioè la nuova ideologia del Capitale, brillantemente individuata e messa sotto le lenti di ingrandimento da un altro autorevole pensatore di recente scomparso, Costanzo Preve) è il grimaldello, che si sta rivelando assai efficace per la verità, per disarticolare quelle identità, o meglio, per disarticolare l’identità maschile e le sue derivazioni, a partire dal “paterno”, concettualmente e non solo biologicamente inteso.Il paterno – come spiega in modo infinitamente più brillante e dettagliato rispetto a quanto non possa fare il sottoscritto in brevissimi cenni – Erich Neumann, nel suo “Storia delle origini della coscienza”, rappresenta l’irruzione nell’Uroboros dell’io nelnon-io, del distinto nell’ indistinto, del limite nell’illimitato, della “forma” nella/sulla materia. Senza questa irruzione, senza questo metaforico ma anche sostanziale strappo, l’individuo (inteso come persona) non potrà mai costituirsi in quanto tale, nella sua autonomia e consapevolezza. Egli resterà sempre un soggetto privo di una sostanziale identità, fluttuante nel metaforico “brodo” di cui sopra, incapace cioè di definirsi come uomo o come donna (anche se il problema, per ovvie ragioni, riguarda oggi prevalentemente gli uomini) nel mondo. Da qui l’attacco sfrenato al paterno e al maschile, dove paterno sta per patriarcato e maschile per maschilismo; non sono ammesse altre interpretazioni.Del resto, la “società liquida” così puntualmente descritta da Bauman è la società della mercificazione totale e assoluta dell’ente umano e per questo ha necessità, come dicevamo, di eliminare qualsiasi forma di “auctoritas” che non sia direttamente o indirettamente ricollegabile alla riproduzione in linea teorica illimitata di quel metaforico “Uroboros” costituito dalla “forma merce”. Ergo, non ha più nessun senso continuare a sostenere che l’attuale società capitalistica sia dominata dalla cultura patriarcale. Sostenere una simile tesi equivale a sostenere che l’attuale crisi economica è dovuta ai rapporti di produzione feudale, alla mancata privatizzazione delle terre incolte e alla rendita fondiaria …L’attacco al maschile e al paterno, ovviamente ben camuffato sotto le spoglie della “Liberazione della donna”, propedeutica alla Liberazione Universale dell’intera Umanità, deve quindi essere ricompreso all’interno di questo processo che vede il Capitale (e la Tecnica), in tutte le loro (complesse) determinazioni, occupare ogni spazio dell’umano.L’operazione – non c’è alcun dubbio – sta per ora perfettamente riuscendo, e lo dimostra il fatto che il paziente non è ancora morto ma rischia seriamente di morire (per lo meno da un punto di vista psichico, che è ciò che interessa). D’altronde la capacità pervasiva di questo processo ha raggiunto vette che era difficile immaginare fino a qualche tempo fa. Quella che definisco da tempo come “psicosfera”, o meglio la sfera psichica intersoggettiva, cioè la nuova “struttura”, marxianamente parlando, che si aggiunge alla vecchia, è stata completamente invasa.Siamo però consapevoli che per quanti sforzi si possano fare, esiste ed esisterà sempre, perché è parte dell’umano, un margine di irriducibilità nei confronti di qualsiasi tentativo di coercizione più o meno violenta e pervasiva dell’ente umano stesso, e anche la più sofisticata delle ingegnerie sociali e antropologico-genetiche (e quella posta in essere dal sistema capitalistico attualmente dominante sicuramente lo è) creerà la sua contraddizione.

fonte: Il nuovo orizzonte del Capitalismo: la cancellazione delle identità sessuali - Uomini Beta (http://www.uominibeta.org/editoriali/il-nuovo-orizzonte-del-capitalismo-la-cancellazione-delle-identita-sessuali/)


Standing ovation.

P.S.: Sterminarle, tutte...senza pietà. Come nel mito greco delle Amazzoni. Prima che facciano altri danni a tutto il genere umano.

Logomaco
19-05-16, 18:04
Dai Logo, io spero che tu stia scherzando o che questo sia solo un incubo dal quale presto mi risveglierò:D

Guarda nel merito sono dati di fatto, poi è chiaro che la mia è un po' una boutade però effettivamente va presa coscienza che è stato il premier meno peggiore dal '94 in poi, eccetto forse Prodi...cioè è un discorso molto hegeliano, il meglio è ciò che è stato meno peggiore del peggio

LupoSciolto°
19-05-16, 18:07
Guarda nel merito sono dati di fatto, poi è chiaro che la mia è un po' una boutade però effettivamente va presa coscienza che è stato il premier meno peggiore dal '94 in poi, eccetto forse Prodi...cioè è un discorso molto hegeliano, il meglio è ciò che è stato meno peggiore del peggio

Penso che tutti i governi fantoccio che abbiamo avuto abbiano solo fatto danni. Non è qualunquismo, fidati.

Logomaco
19-05-16, 18:12
Penso che tutti i governi fantoccio che abbiamo avuto abbiano solo fatto danni. Non è qualunquismo, fidati.

Sì, la traiettoria storica della seconda repubblica è stata quella, ma infatti il mio è una sorta di ossimoro che vuole aprire, un po' ironicamente, a una dialettica di una possibile sinistra in contrapposizione sopratutto al renzusconismo imperante

Molly
19-05-16, 18:14
Da almeno un annetto sento parlare di ideologia gender; essendo uno dei cavalli di battaglia di cattolici militanti, omofobi e gentaglia varia non me ne sono troppo curato, pensando fosse la solita isteria di massa. Ultimamente però ho letto diversi articoli che mi hanno fatto drizzare le orecchie, perché inseriscono l'ideologia gender in quel processo di sradicamento e omogeneizzazione che il turbocapitalismo porta inevitabilmente con sé. Penso quindi che sarebbe interessante parlarne, tanto più che l'argomento è assolutamente tabù tra i compagni (anzi, con il solito riflesso pavloviano, se i fascisti sono contrari allora molti sono tendenzialmente a favore)

A scanso di equivoci, ovviamente i miei dubbi non nascono da alcuna forma di omofobia, sessismo o misoginia ma dalla più sincera curiosità intellettuale

Un paio di articoli per introdurre l'argomento:

Sul gender (http://www.lintellettualedissidente.it/filosofia/sul-gender/)

Ideologia Gender, degenerazione liberale (http://www.lintellettualedissidente.it/societa/ideologia-gender-degenerazione-liberale/)

Il gender è figlio del capitalismo liberale (http://www.lintellettualedissidente.it/rassegna-stampa/alain-de-benoist-il-gender-e-figlio-del-capitalismo-liberale/)

L?intervista. De Benoist: ?Dal nuovo ordine morale all?ideologia del gender? | Barbadillo (http://www.barbadillo.it/41748-lintervista-de-benoist-dal-nuovo-ordine-morale-allideologia-del-gender/)

Il nuovo orizzonte del Capitalismo: la cancellazione delle identità sessuali - l'interferenza (http://www.linterferenza.info/editoriali/il-nuovo-orizzonte-del-capitalismo/) (la parte sul paterno è molto interessante e secondo me si riallaccia alla figura del "padre" nel Sessantotto)


Non c'è nessun complotto, semplicemente la sinistra occidentale ha rinunciato ai temi classici della sinistra in campo economico e quindi cavalca quelli etici in maniera estrema, anche perché ormai pure la destra è in larga parte favorevole se non alle adozioni gay almeno alle unioni civili, quindi i progressisti per distinguersi devono continuamente cercare nuove battaglie, dal veganesimo declinato in decine di sottocorrenti alla sessualità liquida e altre cretinate del genere.
Ovviamente tutto questo alimenta a sua volta gli omofobi e i chiesofili vari che rispondono con le loro buffonate, come i libri di gay che dicono di essere "guariti" con la preghiera, i forzanovisti che fanno blitz nelle associazioni gay, Giovanardi e Salvini che annunciano la raccolta firme per il referendum abrogativo etc, e così si innesca un circolo vizioso perché ad entrambe le parti dei diritti delle persone reali non frega niente, gli interessa semplicemente lo scontro per questioni elettorali o semplicemente per noia.
In tutto questo il mercato ci sguazza perché ogni nuova etichetta che si crea è un nuovo target di mercato a cui vendere qualche cretinata brandizzata.

Lèon Kochnitzky
19-05-16, 18:56
Io sinceramente preferisco uno come Monti ai neosinistroidi, di cui oggi il piddì è il portabandiera. Una neosinistra squallida e ipocrita, falsamente libertaria e collusa coi peggiori capitalisti e imperialisti

Se ci troviamo nella condizione in cui siamo è anche grazie al personaggio che esalti in questo post. Io sono un cassintegrato a seguito della riforma fatta da quel governo. Mi fermo qui, perché non voglio creare polemiche in rispetto a chi gestisce questo forum. E faccio finta sia una barzelletta.

Lèon Kochnitzky
19-05-16, 19:02
Non c'è nessun complotto, semplicemente la sinistra occidentale ha rinunciato ai temi classici della sinistra in campo economico e quindi cavalca quelli etici in maniera estrema, anche perché ormai pure la destra è in larga parte favorevole se non alle adozioni gay almeno alle unioni civili, quindi i progressisti per distinguersi devono continuamente cercare nuove battaglie, dal veganesimo declinato in decine di sottocorrenti alla sessualità liquida e altre cretinate del genere.
Ovviamente tutto questo alimenta a sua volta gli omofobi e i chiesofili vari che rispondono con le loro buffonate, come i libri di gay che dicono di essere "guariti" con la preghiera, i forzanovisti che fanno blitz nelle associazioni gay, Giovanardi e Salvini che annunciano la raccolta firme per il referendum abrogativo etc, e così si innesca un circolo vizioso perché ad entrambe le parti dei diritti delle persone reali non frega niente, gli interessa semplicemente lo scontro per questioni elettorali o semplicemente per noia.
In tutto questo il mercato ci sguazza perché ogni nuova etichetta che si crea è un nuovo target di mercato a cui vendere qualche cretinata brandizzata.

Va detta una cosa (che ai progressisti arcobaleni di sinistra sfugge), e lo dico da uomo non di sinistra (almeno, in senso storico): qualora cambiasse il modello sociale, comunque, in senso più comunitario per certi versi libertario, o comunque generalmente emancipazionista per TUTTI, nel senso organico del termine, quindi come persone in quanto tali, prima ancora che come appartenenti a una categoria pseudo-svantaggiata, naturalmente muterebbero anche le condizioni della perona gay, donna, trans, malata, immigrata e quant'altro. Usare queste categorie come scudo per rielaborare una concezione filosofico-politica di lotta, è ridicolo e anti-funzionale, come hai detto tu.
A parte le destre più reazionarie e conservatrici e bigotte (che non sono solo quelle estremiste), è lapalissiano che quando ci si rifà a una filosofia politica o si rielabora una lotta comunitaria, lo si fa per tutti gli individui, indipendentemente dalla minoranza sociale cui appartengono.
Ora, io la vedo abbastanza uguale a Lupo su molti aspetti della vita, sebbene non siamo politicamente uguali, perché è ovvio che se non crei le condizioni di vantaggio per la società intesa come organismo, non le puoi creare per i singoli, e infatti agire nell'ottica contraria crea solo confusione e disordine, che va appannaggio di chi vuole che le cose restino come stanno (e dei vari qualunquismi che cercano i voti borgatari ignoranti)

Kavalerists
19-05-16, 19:10
Non c'è nessun complotto, semplicemente la sinistra occidentale ha rinunciato ai temi classici della sinistra in campo economico e quindi cavalca quelli etici in maniera estrema, anche perché ormai pure la destra è in larga parte favorevole se non alle adozioni gay almeno alle unioni civili, quindi i progressisti per distinguersi devono continuamente cercare nuove battaglie, dal veganesimo declinato in decine di sottocorrenti alla sessualità liquida e altre cretinate del genere.
Ovviamente tutto questo alimenta a sua volta gli omofobi e i chiesofili vari che rispondono con le loro buffonate, come i libri di gay che dicono di essere "guariti" con la preghiera, i forzanovisti che fanno blitz nelle associazioni gay, Giovanardi e Salvini che annunciano la raccolta firme per il referendum abrogativo etc, e così si innesca un circolo vizioso perché ad entrambe le parti dei diritti delle persone reali non frega niente, gli interessa semplicemente lo scontro per questioni elettorali o semplicemente per noia.
In tutto questo il mercato ci sguazza perché ogni nuova etichetta che si crea è un nuovo target di mercato a cui vendere qualche cretinata brandizzata.
Non solo, giocare a rimpiattino con questi argomenti, consente ad entrambe le parti, destra e sinistra, di non parlare di problematiche molto più importanti.

Kavalerists
19-05-16, 19:15
Sì, la traiettoria storica della seconda repubblica è stata quella, ma infatti il mio è una sorta di ossimoro che vuole aprire, un po' ironicamente, a una dialettica di una possibile sinistra in contrapposizione sopratutto al renzusconismo imperante
Beh, se vogliamo considerarla solo una provocazione, del tipo "la cosiddetta sinistra è caduta così in basso che finanche Monti è stato meno peggio del pessimo, allora può starci.
Ma rimanendo sul serio, non dimentichiamoci le porcate ( legge Fornero in primis ) fatte dal governo del bocconiano.

Hynkel
19-05-16, 19:21
Sì, la traiettoria storica della seconda repubblica è stata quella, ma infatti il mio è una sorta di ossimoro che vuole aprire, un po' ironicamente, a una dialettica di una possibile sinistra in contrapposizione sopratutto al renzusconismo imperante
Credimi, io sto soffrendo per la mancanza di una sinistra alternativa al regime imperante.

King Z.
19-05-16, 19:42
Si fa un po di confusione. Il capitalismo è solo un sistema economico, non è ideologico, e dunque non ha finalità etica o palingenetica. Si adegua a quelle che sono le spinte socio-culturali del momento. Il discorso filo-gender è invece più ideologico che economico, il fatto che queste istanze prosperino ora, in piena epoca economica capitalista, è una coincidenza. A difendere queste istanze, come ben vediamo anche nel forum, non sono i marxisti storici, ma la branca "movimentista" e post-sessantottina, della sinista. L'estrema sinistra leninista e marxista (vedi Rizzo) si rifiuta di appoggiare tali istanze, considerando ancora indispensabile la lotta operaia e non altre forme di lotta. E' la nuova sinistra progressista, dirittumanista e libertaria, a occuparsi ormai solamente di queste tematiche (e che se vogliamo a sdoganarle sono stati i Radicali negli anni 60, che erano e sono liberali e non socialisti o di sinistra).
Occorrerebbe fare delle precisazioni.
Questo perche' gli anticapitalisti di questo forum, si concentrano su tematiche economiche, finanziarie e politiche, e non su temi che afferiscono di più ad altre correnti

Quindi le teorie del gender con il capitalismo hanno a che fare poco e niente .

King Z.
19-05-16, 19:49
La nuova sinistra, sostanzialmente organica al capitalismo.
Anche la maggior parte dei conservatori e sicuramente tutti i liberisti sono organici al capitalismo non per questo hanno qualcosa a che spartire con il Dottor Money o Judith Butler .

King Z.
19-05-16, 19:54
Io sinceramente preferisco uno come Monti ai neosinistroidi, di cui oggi il piddì è il portabandiera. Una neosinistra squallida e ipocrita, falsamente libertaria e collusa coi peggiori capitalisti e imperialisti
Vabbeh che andiamo OT ma tutta questa differenza che percepisci tra Monti e il Pd sta solo nell'aver governato in periodi differenti , per altro il Pd era uno dei partiti di maggioranza del governo Monti .
Monti/Scelta Civica erano almeno teoricamente un po' più liberisti ma su Europa , Immigrazione , Politica Estera ecc. ecc è la solita brodaglia .

Logomaco
19-05-16, 20:01
Se ci troviamo nella condizione in cui siamo è anche grazie al personaggio che esalti in questo post. Io sono un cassintegrato a seguito della riforma fatta da quel governo. Mi fermo qui, perché non voglio creare polemiche in rispetto a chi gestisce questo forum. E faccio finta sia una barzelletta.

Tu hai mai votato berlusconi?

King Z.
19-05-16, 20:02
Dimenticavo ovviamente è un area tematica se in miei post non sono adeguati potete spostarli o eliminarli :)

Logomaco
19-05-16, 20:06
Beh, se vogliamo considerarla solo una provocazione, del tipo "la cosiddetta sinistra è caduta così in basso che finanche Monti è stato meno peggio del pessimo, allora può starci.


Già :)



Ma rimanendo sul serio, non dimentichiamoci le porcate ( legge Fornero in primis ) fatte dal governo del bocconiano.

Conseguenze del berlusconismo, non dimentichiamolo. Sarò cinico, ma quando uno si lamenta e scopro che per anni ha votato berlusca, in fondo i guai se li merita

Logomaco
19-05-16, 20:10
Anche la maggior parte dei conservatori e sicuramente tutti i liberisti sono organici al capitalismo non per questo hanno qualcosa a che spartire con il Dottor Money o Judith Butler .

Come già dissi una volta, Egalia e Giornalia sono due aspetti della stessa realtà, quella cattivista e quella buonista, come le due faccie sull'elmo nell'armatura dei Gemelli nei Cavalieri dello Zodiaco

Logomaco
19-05-16, 20:14
Se ci troviamo nella condizione in cui siamo è anche grazie al personaggio che esalti in questo post. Io sono un cassintegrato a seguito della riforma fatta da quel governo. Mi fermo qui, perché non voglio creare polemiche in rispetto a chi gestisce questo forum. E faccio finta sia una barzelletta.

E poi almeno tu sei cassintegrato, hai qualche garanzia, pensa che io probabilmente non troverò mai un lavoro a più di 700 euri al mese, e senza ammortizzatori sociali, magari me la dessero a me la cassintegrazione!

LupoSciolto°
19-05-16, 20:15
Dimenticavo ovviamente è un area tematica se in miei post non sono adeguati potete spostarli o eliminarli :)

Tranquillo , non c'è nessun problema. Sono solo i troll quelli che mi danno i nervi.

LupoSciolto°
19-05-16, 20:15
Vabbeh che andiamo OT ma tutta questa differenza che percepisci tra Monti e il Pd sta solo nell'aver governato in periodi differenti , per altro il Pd era uno dei partiti di maggioranza del governo Monti .
Monti/Scelta Civica erano almeno teoricamente un po' più liberisti ma su Europa , Immigrazione , Politica Estera ecc. ecc è la solita brodaglia .

Quoto.

Kavalerists
19-05-16, 21:03
Dimenticavo ovviamente è un area tematica se in miei post non sono adeguati potete spostarli o eliminarli :)
King, qui sono tutti benvenuti per quel che mi riguarda. A meno che non si venga per giudicare sui principi e le idee, sparare sentenze seduti sulla nuvoletta di spocchia dall'alto del nulla, o insultare e trollare.

Kavalerists
19-05-16, 21:08
Come già dissi una volta, Egalia e Giornalia sono due aspetti della stessa realtà, quella cattivista e quella buonista, come le due faccie sull'elmo nell'armatura dei Gemelli nei Cavalieri dello Zodiaco
E insieme formano Subumania, il paese dei troll e dei cloni del Fognosacala, ma non l'ho mai scritto perche sennò mi bannavano :D :D :D

Lèon Kochnitzky
19-05-16, 21:36
Tu hai mai votato berlusconi?

Mai. E nemmeno Lega. Ho votato più volte per le ali radicali, ma mai per chi confonde la politica col protagonismo e la poltrona, ed è nemico del bene comune.

Druuna
20-05-16, 00:03
Infatti non esiste una sola "teoria gender" ma più di una .Il fatto che tu continui a dire che non esiste non cambia molto , anche i "cattotalebani" ti diranno che non esistono i cattotalebani ma tu continuerai a chiamarli così .

"cattotalebani" è un modo per raggruppare tutte quelle posizioni cattoliche, tradizionaliste, di destra che hanno una certa posizione sui diritti alle donne, che ben conosciamo, non affermo certo che esiste una "teoria cattotalebana", perchè non sono specularmente scema.

Druuna
20-05-16, 00:04
Ci sono degli studi che portano a delle teorie .

Non è esatto nemmeno questo.

Druuna
20-05-16, 00:10
Scusate tanto se non parliamo di "studi di genere" e offendiamo la sensibilità delle femministe. In fondo, scrivere "teoria gender" è un po' come scrivere "spazzino" al posto di "operatore ecologico". Non vedo dove sia il problema dal momento che tutti, o quasi, sappiamo bene qual è il nocciolo di questa ideologia post-moderna: relativizzare l'appartenenza di genere, ritenendola un costrutto culturale figlio del bigottismo e del patriarcato. Inoltre, pur dissociandoci da questa vulgata, nessuno di noi ha partecipato all'ignobile teatrino del family day.


Il femminismo non ha molto a che vedere con gli studi di genere propriamente detti e scientifici.
Sono mesi e mesi che cerco di farlo capire, e pensavo che questo fosse un 3d serio in cui si cercava di dibattere l'argomento con una certa apertura mentale, ma evidentemente mi sbagliavo.

Per quanto ne so (avendo studiato abbastanza da vicino l'argomento) non esiste una "teoria" che cerca di "relativizzare" l'appartenenza di genere. Al limite esiste la teoria queer che ha principalmente l'obiettivo di decostruire il genere e, nelle sue posizioni estreme, ritiene che addirittura il sesso sia una costruzione culturale (Judith Butler).

inoltre ho già scritto altrove che l'espressione "costrutto" in campo scientifico (accademico) non ha molto senso.
Al limite si parla di "costruzione", ma non si intende che vi sia una posizione teorica o politica che porti a una "costruzione" rigida.

Comunque se qualcuno avesse la capacità, le palle e la voglia di leggersi il saggio di Gayle Rubin che per primo ha voluto proporre la categoria di "gender", come categoria euristica e non come categoria ontologica o altro, può trovare qui il saggio

https://genderstudiesgroupdu.files.wordpress.com/2014/08/the-rraffic-in-women.pdf

Questo come nota storica, di verità e di informazione seria sull'argomento.

Detto questo, dopo oltre 40 anni, si è andati molto oltre quella proposta iniziale. La stessa Gayle Rubin ha rivisto e criticato sè stessa.

Druuna
20-05-16, 00:15
Si fa un po di confusione. Il capitalismo è solo un sistema economico, non è ideologico, e dunque non ha finalità etica o palingenetica. Si adegua a quelle che sono le spinte socio-culturali del momento. Il discorso filo-gender è invece più ideologico che economico, il fatto che queste istanze prosperino ora, in piena epoca economica capitalista, è una coincidenza. A difendere queste istanze, come ben vediamo anche nel forum, non sono i marxisti storici, ma la branca "movimentista" e post-sessantottina, della sinista. L'estrema sinistra leninista e marxista (vedi Rizzo) si rifiuta di appoggiare tali istanze, considerando ancora indispensabile la lotta operaia e non altre forme di lotta.

Bisognerebbe capire chi sono gli equivalenti degli "operai" degli anni '60-'70, oggi.

Bisognerebbe anche porsi la domanda di che cosa sia una "classe" nel mondo attuale in cui pure il mio gatto ha l'i-phone, ma non ce l'ho io, che vengo costantemente etichettata "snob di sinistra".

ma questo è un discorso OT.

LupoSciolto°
20-05-16, 17:55
Il femminismo non ha molto a che vedere con gli studi di genere propriamente detti e scientifici.

Infatti. Il femminismo è ideologia.


Sono mesi e mesi che cerco di farlo capire, e pensavo che questo fosse un 3d serio in cui si cercava di dibattere l'argomento con una certa apertura mentale, ma evidentemente mi sbagliavo.

Bah. Nessuna t'ha costretta ad intervenire, non capisco quindi il motivo di questa sicumera.



Per quanto ne so (avendo studiato abbastanza da vicino l'argomento) non esiste una "teoria" che cerca di "relativizzare" l'appartenenza di genere.

Hai letto l'articolo che ho postato? Hai letto le dichiarazioni di certe femministe e presunte progressiste?


Al limite esiste la teoria queer che ha principalmente l'obiettivo di decostruire il genere e, nelle sue posizioni estreme, ritiene che addirittura il sesso sia una costruzione culturale (Judith Butler).

Conosco questa teoria e credo che non sia appannaggio di gruppuscoli marginali. Anche le femministe "mainstream" , in fondo, vogliono "castrare" l'uomo (specialmente se uomo beta) e distruggere ogni residuo di patriarcato. Rileggere l'articolo precedentemente postato è abbastanza illuminante in tal senso.


inoltre ho già scritto altrove che l'espressione "costrutto" in campo scientifico (accademico) non ha molto senso.
Al limite si parla di "costruzione", ma non si intende che vi sia una posizione teorica o politica che porti a una "costruzione" rigida.

Potresti spiegarti meglio? A me , comunque, pare che ci sia una vulgata ideologica intenzionata a proclamare la "relatività" del genere d'appartenenza.



Comunque se qualcuno avesse la capacità, le palle e la voglia di leggersi il saggio di Gayle Rubin che per primo ha voluto proporre la categoria di "gender", come categoria euristica e non come categoria ontologica o altro, può trovare qui il saggio

https://genderstudiesgroupdu.files.wordpress.com/2014/08/the-rraffic-in-women.pdf

Questo come nota storica, di verità e di informazione seria sull'argomento.

informazione seria? Non so. Quando avrò tempo darò una lettura. Ora, perdonami, ma ci sono altri testi che devo approfondire.



Detto questo, dopo oltre 40 anni, si è andati molto oltre quella proposta iniziale. La stessa Gayle Rubin ha rivisto e criticato sè stessa.

Buon per lei.

LupoSciolto°
20-05-16, 17:58
"cattotalebani" è un modo per raggruppare tutte quelle posizioni cattoliche, tradizionaliste, di destra che hanno una certa posizione sui diritti alle donne, che ben conosciamo, non affermo certo che esiste una "teoria cattotalebana", perchè non sono specularmente scema.

Ma ormai molte donne stanno con la destra "dio, patria e famiglia". Santanchè, Mussolini, Meloni e la ben più nota Marine Le Pen. E non mi sembrano donne sottomesse, picchiate, vessate o impossibilitate ad esprimere la propria libido. Certo, hanno idee del menga. Ma questo è un altro discorso.

LupoSciolto°
20-05-16, 18:04
Bisognerebbe capire chi sono gli equivalenti degli "operai" degli anni '60-'70, oggi.

L'equivalente dell'operaio degli anni '70? L'operaio del 2016. Né più né meno. Sostituire la lotta di classe con quella per i diritti civili, almeno per noi, è un gioco sporco. Gioco tipico di gente come il fu Pannella e l'arzillissimo Vendola.


Bisognerebbe anche porsi la domanda di che cosa sia una "classe" nel mondo attuale in cui pure il mio gatto ha l'i-phone, ma non ce l'ho io, che vengo costantemente etichettata "snob di sinistra".

ma questo è un discorso OT.

Esiste un neoproletariato, non più eterogeneo e composto da figure molto diverse. Questo, però, non significa che non esista una classe di sfruttati. Negare questo dato di fatto sarebbe come negare che il cielo è blu. Non ha alcuna coscienza questo eterogeneo agglomerato di salariati, sottopagati e disoccupati? Verissimo. Ma questa triste realtà non ci porta ad abbandonare la lotta contro il capitalismo. Certo, se tu vuoi sostituire i diritti del gay e della donna "astratti" (che, in quanto tali, potrebbero essere anche borghesi e sfruttatori) non ti devi meravigliare dinnanzi a certe reazioni "staliniane". Sono più che legittime.

Druuna
20-05-16, 18:04
Potresti spiegarti meglio? A me , comunque, pare che ci sia una vulgata ideologica intenzionata a proclamare la "relatività" del genere d'appartenenza.


Di vulgate ce ne sono sicuramente, come di diverse posizioni politiche assurde.

L'idea che la differenza di genere (vorrei che metteste attenzione sull'espressione "differenza di genere") sia costruita, non mira a decostruire il genere con lo scopo di annullare le diversità, bensì ha lo scopo di indagare come le persone "costruiscono" (ossia concepiscono) la differenza di genere.
Per dirla terra terra: quando parli con qualcuno/di qualcuno che cosa associ all'identità "femminile" e cosa all'identità "maschile" ?
Che cos'è per te un uomo e cos'è una donna ?
Quali comportamenti associ all'uno e all'altra ?
E soprattutto, perchè ?
Da dove ti vengono le idee che hai sul genere delle persone ?
Tali idee restano fisse o cambiano man mano che parli con persone diverse e fai esperienze nuove ?

Non so se è chiaro.

Druuna
20-05-16, 18:05
Ma ormai molte donne stanno con la destra "dio, patria e famiglia". Santanchè, Mussolini, Meloni e la ben più nota Marine Le Pen. E non mi sembrano donne sottomesse, picchiate, vessate o impossibilitate ad esprimere la propria libido. Certo, hanno idee del menga. Ma questo è un altro discorso.

Be' ma perchè anche le donne vivono dentro una società imbevuta di certe idee, però hanno anche delle idee loro. Mettono tutto insieme e gestiscono come gli pare.

LupoSciolto°
20-05-16, 18:14
Di vulgate ce ne sono sicuramente, come di diverse posizioni politiche assurde.

L'idea che la differenza di genere (vorrei che metteste attenzione sull'espressione "differenza di genere") sia costruita, non mira a decostruire il genere con lo scopo di annullare le diversità, bensì ha lo scopo di indagare come le persone "costruiscono" (ossia concepiscono) la differenza di genere.
Per dirla terra terra: quando parli con qualcuno/di qualcuno che cosa associ all'identità "femminile" e cosa all'identità "maschile" ?
Che cos'è per te un uomo e cos'è una donna ?
Quali comportamenti associ all'uno e all'altra ?
E soprattutto, perchè ?
Da dove ti vengono le idee che hai sul genere delle persone ?
Tali idee restano fisse o cambiano man mano che parli con persone diverse e fai esperienze nuove ?

Non so se è chiaro.

Rispondo in maniera molto grezza: l'uomo e la donna sono distinti dall'aparato genitale, da talune differenze fisiche e di carattere. Credo, inoltre, che esistano lavori da uomo e lavori da donna. In miniera ci vanno solo gli uomini (e non mi pare che le femministe o i sinistri abbiano chiesto le quote rosa anche in quei campi). In una boutique ci può lavorare anche un uomo, nessuno ha pregiuidizi, e CERTAMENTE una donna.

Lèon Kochnitzky
20-05-16, 21:58
Ma ormai molte donne stanno con la destra "dio, patria e famiglia". Santanchè, Mussolini, Meloni e la ben più nota Marine Le Pen. E non mi sembrano donne sottomesse, picchiate, vessate o impossibilitate ad esprimere la propria libido. Certo, hanno idee del menga. Ma questo è un altro discorso.
Le pen figlia ha dato una rimodernata al Front National e non è per niente "dio patria e famiglia", forse patria e famiglia. Adesso riconosce l'importanza della rivoluzione francese e della republique.

Lèon Kochnitzky
20-05-16, 22:02
Bisognerebbe capire chi sono gli equivalenti degli "operai" degli anni '60-'70, oggi.

Bisognerebbe anche porsi la domanda di che cosa sia una "classe" nel mondo attuale in cui pure il mio gatto ha l'i-phone, ma non ce l'ho io, che vengo costantemente etichettata "snob di sinistra".

ma questo è un discorso OT.

Ideologicamente e' indiscutibile che tu rappreenti la sinistra "deleuziana", che oggi, si sintetizza in quel meccanismo iniziato a fine anni '90, con l'emergere di quel mondo neoprogressista che considera, oggi, di sinistra non più le lotte "virili" degli anni 60-70, ma quelle "arcobaleno", di cui bertinotti e vendola in politica, ne furono in un certo senso l'iniziatore (e da cui si dissociarono Cossutta e Diliberto e Rizzo).
Per carità, quelle spinte lacaniane (e in un certo senso pure nietzscheane denazificate) avevano qualcosa di interessante, ma il fenomeno femminista (poi eterodiretto dal mondialismo) ha indubbiamente destabilizzato la società occidentale, per arrivare, oggi a creare una civiltà di frustrati/e che anziché vedere nell'altro un completamento, alimenta le competizioni, i rancori (leggevo oggi su Fb uno di quegli stupidi link che ci si ritrova in home, con quegli articoli di rivistine per gente superficiale, che spiegava il punto di vista su cosa piace fisicamente alle donne degli uomini e mi sono bastati una decina di commenti x avere nausea)

Druuna
22-05-16, 00:22
L'equivalente dell'operaio degli anni '70? L'operaio del 2016. Né più né meno. Sostituire la lotta di classe con quella per i diritti civili, almeno per noi, è un gioco sporco. Gioco tipico di gente come il fu Pannella e l'arzillissimo Vendola.



Esiste un neoproletariato, non più eterogeneo e composto da figure molto diverse. Questo, però, non significa che non esista una classe di sfruttati. Negare questo dato di fatto sarebbe come negare che il cielo è blu. Non ha alcuna coscienza questo eterogeneo agglomerato di salariati, sottopagati e disoccupati? Verissimo. Ma questa triste realtà non ci porta ad abbandonare la lotta contro il capitalismo. Certo, se tu vuoi sostituire i diritti del gay e della donna "astratti" (che, in quanto tali, potrebbero essere anche borghesi e sfruttatori) non ti devi meravigliare dinnanzi a certe reazioni "staliniane". Sono più che legittime.

No, io stavo pensando a gente tipo quelli che lavorano nei call center...
ma capisco che quando scrivo io scatta un bias anti-donna in automatico... e questo fa sospettare che la questione dei diritti delle donne tanto astratta non sia....

Druuna
22-05-16, 00:24
Rispondo in maniera molto grezza: l'uomo e la donna sono distinti dall'aparato genitale, da talune differenze fisiche e di carattere. Credo, inoltre, che esistano lavori da uomo e lavori da donna. In miniera ci vanno solo gli uomini (e non mi pare che le femministe o i sinistri abbiano chiesto le quote rosa anche in quei campi). In una boutique ci può lavorare anche un uomo, nessuno ha pregiuidizi, e CERTAMENTE una donna.

Dimostrazione di quanto gli stereotipi siano duri a morire.

LupoSciolto°
22-05-16, 18:49
No, io stavo pensando a gente tipo quelli che lavorano nei call center...

Bastava dirlo.


ma capisco che quando scrivo io scatta un bias anti-donna in automatico... e questo fa sospettare che la questione dei diritti delle donne tanto astratta non sia....

:eek::eek: Non essere d'accordo con una donna significa essere misogini?

Druuna
25-05-16, 08:40
:eek::eek: Non essere d'accordo con una donna significa essere misogini?

No, è che il 90% delle volte la gente mi dà contro in base all'idea che si è fatta di me in quanto donna, per idee espresse altrove, che niente hanno a che fare con il topic contingente.

LupoSciolto°
25-05-16, 15:40
No, è che il 90% delle volte la gente mi dà contro in base all'idea che si è fatta di me in quanto donna, per idee espresse altrove, che niente hanno a che fare con il topic contingente.

Tranquilla, qua non si effettuano discriminazioni di questo tipo.