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Visualizza Versione Completa : il 95% della lana italiana viene buttata



blobb
18-05-16, 21:04
LA LANA DI GAIA.http://0.gravatar.com/avatar/09e8ebb5a3a66dedb82dacfbf9b7bf03?s=33&d=identicon&r=gTiz (http://www.mymeitai.com/author/tiz/) on 18 novembre 2010
http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/dscn2442-1024x768.jpg (http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/dscn2442.jpg)
“Oggi la lana si compra in Australia, viene lavorata in parte a Prato e poi spedita in Cina per il prodotto finale. E così può capitare che la giacca che indossiamo, prima di arrivare sulle nostre spalle, abbia fatto il giro del mondo.”
Questo scrive Gaia nel suo sito (http://www.gaiadilana.com/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1). E aggiunge:
“Quando si usava la lana italiana, o altre fibre come la canapa, la filiera tessile nasceva e si chiudeva localmente.
In Italia però ci sono ancora otto – nove milioni di pecore, che producono 93 mila quintali di «lana sucida», ancora da lavare. Il 95% di questa lana finisce in discarica o viene buttata. Il rimanente 5% viene usato in edilizia, come isolante termico, o da qualche artigiano, che ancora resiste.
L’economia globalizzata ha fatto sì che costi così poco un golf che ha percorso migliaia di km che si lasci marcire la lana italiana nelle discariche o si bruci negli inceneritori.”


http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/dscn2444-300x225.jpg (http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/dscn2444.jpg)
Ho conosciuto Gaia quando cercavo informazioni su pannolini lavabili Made-in-Italy da proporre all’Assessore del mio Comune per continuare il progetto di incentivazione alle famiglie.
Quello che ho letto di lei e della sua attività nel suo sito e nell’articolo che Altraeconomia le ha dedicato mi è piaciuto tantissimo… ci siamo sempre parlate solo per e-mail, ma mi sembra di conoscerla da una vita. Ora voglio farla conoscere anche a chi passa dal mio blog. Anche perché i prossimi MyMeiTai che cucirò saranno imbottiti con la sua lana.
“Gaia è un ingegnere informatico ventisettenne, originaria dell’alto Lazio. Fino alla fine dell’anno scolastico 2008/2009 insegnava elettrotecnica alle professionali a Domodossola, dedicando metà del suo tempo all’insegnamento, l’altra metà al feltro. […] – Mi sono subito chiesta se non fosse possibile utilizzare la lana locale per fare il feltro. – Lo scambio via e-mail con un’altra feltraia che utilizza la lana delle sue pecore l’ha spinta alle fiere del bestiame, dove ha preso contatto con gli allevatori locali. Ha cominciato così a conoscere i piccoli allevatori delle sue valli, stingendo alcuni rapporti preziosi. – Mi ringraziano, non solo perché tolgo loro il peso dello smaltimento della lana, ma anche perché do un valore al prodotto delle loro pecore – . Altreconomia (http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=2153)

http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/dscn2357-300x225.jpg (http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/dscn2357.jpg)Così Gaia prende la lana delle pecore allevate nella sua zona, quella di Verbania, la lava ad un lavatoio con acqua di sorgente e sapone biologico acquistato tramite il GAS (Gruppo di Acquisto Solidale) di cui fa parte. Poi carda e infeltrisce la lana per creare i prodotti più diversi: assorbenti, pannolini, borse, thermos…

http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/dscn2160-300x225.jpg (http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/dscn2160.jpg)Quando mi è arrivato il primo pacco con un chilo di lana cardata (con una sola cardatura, la lana è ancora in ciuffi) sono rimasta sorpresa: ho aperto lo scatolone e… sembrava la borsa di Mary Poppins… lana, lana, lana… e il profumo! Sembrava di avere una pecorella in casa! Ai bambini è piaciuta tantissimo, l’hanno manipolata, annusata, stofinata.

http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/pecorariccia-150x150.jpg (http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/pecorariccia.jpg) http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/IMG_0493-150x150.jpg (http://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2010/11/IMG_0493.jpg)Ora è in attesa di trasformarsi in tante pecorelle per il presepe (una parte l’ho ceduta ad un’amica per i suoi lavoretti) mentre aspetto la nuova “produzione” di Gaia: la lana cardata due volte in modo che si presenti in “fogli”, più adatti ad imbottire i mei tai.
Questa attività così etica, ecologica, umana da ora starà tra “I miei amici”, nella sidebar del blog, dove ospito solo banner delle attività in cui credo, che voglio far conoscere e… solo ed esclusivamente gratis!

La lana è stata per millenni un ingrediente base della civiltà contadina, una materia prima indispensabile alla sopravvivenza. Riscoprire le possibilità di utilizzare la lana significa anche riappropriarci di un pezzo della nostra storia. – Gaia

22gradi
18-05-16, 22:29
Ma come fai dopo aver letto queste notizie ad urlare orgoglioso Forza Italia?

david477
18-05-16, 22:43
Sono secoli che non si usa più la lana italiana. E non è mai stata pregiata. Forse quella del biellese, ma per l'abbigliamento si è sempre importata


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